12.07.2015 Views

ottobre - Konrad

ottobre - Konrad

ottobre - Konrad

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

giovaniUn articolo per Giuseppe"Peppino" ImpastatoIl giornalino della mia scuola tende ad autocensurarsi, ovvero sonogli studenti stessi ad evitare il dialogo e la discussione, ma nonè solo paura. Parlare di mafia infatti è definito “troppo di parte”,parlare di razzismo è definito “troppo di parte”, criticare la scuola èdefinito “troppo di parte”. Pensare è “troppo di parte”.Ecco perché mi sono rifugiata in <strong>Konrad</strong> per poter pubblicare un articolosulla mafia, un semplice scritto, niente di più, ma che almenopossa ricordare un eroe.Sognai, in una notte qualsiasi, di ritrovarmi seduta ad un bar diCinisi, vicino a Palermo. Sorseggiare il solito caffè, leggere il consuetogiornale e mentre ammiravo il sole cocente del Mezzogiornouna voce carismatica catturò la mia attenzione. Battute, imitavanoqualcuno, ma io non riuscivo a capire cosa stessero dicendo quellevoci finchè non riconobbi la sigla: “Radio Aut”.Mi svegliai. Purtroppo.Per un secondo provai unasensazione terribile: una fitta alcuore, le lacrime che pulsavanonegli occhi, la testa che bruciava eurlava: “Non è possibile lui è morto!Morto, non tornerà mai più! Lohanno ucciso, ucciso!”. Ora che ciripenso mi metto a ridere, appenami svegliai dal sogno mi sembrò diessere stata catapultata in un’altrarealtà, non ero più a Cinisi e Peppinoera stato ucciso anni e annifa, eppure mi sembrava tutto cosìreale, mi era apparso per davverodi sorseggiare quel capuccino, nesentivo l’amarezza impressa trale labbra, percapivo concreta trale mie mani la carta del giornale,provavo veramente il calore sullamia pelle del sole estivo, comela voce di Peppino nelle orecchie Giuseppe "Peppino" Impastatosembrava così vicina a me.Peppino Impastato fu, ed è ancora, un punto fermo, una certezzaassoluta, un dogma indiscutibile. Sarà per sempre uno degli eroiche più ammiro e rispetto. Averlo percepito vivo per un solo secondoanche in sogno mi spezzò il cuore. E come se s’immaginassead occhi aperti il proprio idolo che ti abbraccia, ti bacia, ti protegge,chiacchiera con te e dopo in un momento di chiarezza, in cui i pieditoccano di nuovo terra, rendersi conto che questo mito non esistepiù fa male. Sarà perché a 15 si divinizza tutti e tutto, ma io Peppinol’ho fatto anche diventare la mia stessa forza: se ho un problemaripenso a lui e tutto mi sembra così stupido.Fu lo Stato ad ucciderlo non solo la mafia. Lo ammazzarono conviolenza e una ferocia disumana solo perché parlava. La libertà èuno dei nostri pochi diritti, lui fu uno dei pochi ad avere il coraggio dicombattere per ricordare agli Italiani che questo diritto non ci deveessere tolto. Fu lo Stato ad ucciderlo perché gli fu resa giustiziasolo nel 2002 (Peppino fu assassinato nel 9 maggio del 1978). Lamadre aspettò 24 anni per vedere Tano Badalamenti condannatodalla corte italiana. 24 anni di lotta senza tregua. Sopravvisse alfiglio e gli diede giustizia dopo che Peppino sopravvisse alla mafia erimase nel cuore di moltissimi italiani.Quello che ho scritto non mi è mai apparso “troppo di parte” ma miinchino a cotanto giudizio se si ritiene che le mie parole abbiano ilsolo scopo di propaganda politica.tre canti per lucianoCon Luciano Comida c’era molto non detto che aspettava di dirsi pian piano,di scoprirsi, ma il tempo preferì fermarsi a una primavera acerba. Unacoincidenza però può forse rendere l’idea di questo inespresso: chiacchierandoprima ancora che andasse in ospedale, credo fosse fine novembre,scoprimmo che stavamo facendo la stessa identica cosa e ce lascambiammo subito: tutti e due stavamo lavorando contemporaneamentea un racconto-cornice (di quello scambio mi rimangono i suoi appunti, lesue correzioni e i suoi suggerimenti, che conservo come tesori).Da tre lustri ormai sono solito scrivere poesie, che non leggo mai al difuori della piccola cerchia del mio cuore. Ne ho scritto una (il cui nucleorisale al 25 maggio) in tre tempi, per Luciano, forse neppure delle piùbelle, ma estremamente sentita. Insomma, la sua incerta bellezza vienebattuta dall’intensità della sua stesura. Per lui ora la trascrivo a voi, per laprima volta oltre il mio cuore. Mi si perdoni la voce.Riccardo RedivoI. Trasformazioni dell'’altroveSe esisti in qualche consapevolezzaalleggerisci il dolore ai tuoi noi.Se la tua volontà ha una formae può volare, le fiamme placadella lontananza e rigarrisci,rondine emigrata a primavera,lettera illuminata dal sole.Superiore all'’esplosioneè il silenzio che ne seguema il ricordo del boatoporta il vento oltre il desertoverso il mondo che occupiamo.II. RecisioneIl prato del futuro ha un fiore in meno,tocca allargarci il passatoin un diverso orizzonte.III. LeggerezzaLo sappiamo tutti che Idefixlo nascondevi dentro la barbaperché a lui piaceva quella stoffa,giocare del ventofra nuvole e inchiostro.Beatrice Achille

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!