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1 Roberto Greci Tormentate origini [Edito a ... - Itinerari Medievali

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memoria anche di “artisti” dediti all'astronomia e/o alla medicina 28 , oppureesperti di retorica e diritto di varia collocazione: dottori lettori in Parma o inscuole e in Studia di altre città, giudici collegiati, ecclesiastici continuatoridelle tradizioni della scuola cattedrale 29 .Forse più complessa la situazione e gli sviluppi degli studi giuridici. A talproposito appare degno di nota come ancora nel Duecento la sedeepiscopale parmense si configuri come centro di studi canonistici.Ritorniamo a inizio Duecento, quando il vescovo Obizzo Fieschi, giàcanonico del capitolo, favorì, durante il suo episcopato (1194-1224), letradizionali funzioni del capitolo in ambito scolastico, forse anche sull'ondadi quel conflitto giurisdizionale col comune di cui sopra abbiamo parlato. Lesue competenze giuridiche si erano potute affinare in sede locale alla scuoladi maestro Giovanni di donna Rifiuta, arciprete della cattedrale ed «espertoin diritto canonico e in diritto civile, materie che aveva insegnato per moltianni», come dice fra'Salimbene nella sua Cronaca. Però il nipote di Obizzo,Sinibaldo, che pure avviò in Parma la sua brillante carriera ecclesiastica,perfezionò a Bologna (e questo ci dà l'idea dei limiti dell'ambiente culturaleparmense) i suoi studi. Il successore di Obizzo fu il canonista Grazia, giàarcidiacono di Bologna e come tale dotato da Onorio III del privilegio diconcedere la «licentia ubique docendi examinatione prehabita diligenti». Cisono elementi sufficienti per immaginare una sorta di concorrenzialità tratradizione capitolare e collegio dei giudici, forse vicino alle velleitàcomunali di cui si parlava sopra, che si coglie anche a fine secolo quando ilvescovo scomunicherà il collegio e Gherardo Bottoni, doctor decretorum etiudex, insieme con un altro collegiato, iudex dominus Petrus de Prandis,andrà presso il papa per impugnare la scomunica (1295) 30 .Tale situazione abbisognava, per raggiungere la pienezza dell'efficaciadel modello bolognese, di una concessione ufficiale (privilegium Studii) chegarantisse il riconoscimento del valore generale degli studi e contemperassetradizionali diritti vescovili e aspettative comunali 31 . Ma sappiamo quantoforti fossero le divisioni tra comune e vescovo anche dopo l'adesione dellacittà al partito guelfo (1248); ciò non facilitava certamente l'atteggiamentoParma, quindi a Parigi e nelle scuole dei Minori osservanti di Bologna e Napoli; cfr.Corpus Statutorum, p. LXII-LXIII.28 Taddeo da Parma, Bartolomeo da Parma, Egidio Tebaldi, Accorso da Parma, Biagio daParma, Giovanni da Parma, Antonio Pelacani; molti di loro sono autori di trattati scientifici,commentatori di Aristotele, traduttori di scienziati arabi (ivi, p. LXIV-LXVI).29 Gerardo da Cassio, scholasticus e autore di un libro de dictamine "nobiliaris stili"; ilglossatore Uberto Bobbio docente anche a Vercelli e Modena; Ugolino Fontana autore diquaestiones e distinctiones ricordato come insegnante in Parma negli anni Ottanta edocente anche a Cremona; il doctor decretorum et iudex Gherardo Bottoni presente inParma tra 1278 e 1295 (ivi, p. LXVI-LXVII, LXII-LXIII).30 Ireneo Affò, Storia della città di Parma, IV, Parma, Carmignani, 1795, p. 95.31 Ibidem.10

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