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1 Roberto Greci Tormentate origini [Edito a ... - Itinerari Medievali

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all'imperatore la sua Rhetorimachia, composta tra il 1049 e il 1056 15 e conprobabilità ambientata in Parma 16 , Anselmo tesse una serie di lodi ai suoimaestri: primo fra tutti «Drogo philosophus, flos et Italie decus», poi«Aliprandus facundissimus» e infine «Sichelmus liberalium artiumperitissimus». Inoltre, nella lettera con cui Anselmo dedica l'opera al suomaestro Drogone, apprendiamo che Sichelmo, allievo di Drogone, era statomaestro di Anselmo in Reggio. Si configura così una familia collegata aDrogone nutrita tutta della droconica disciplina. In un'altra composizionecollocata alla fine del terzo libro della Rhetorimachia (l'Epistola Anselmi adDroconem magistrum et condiscipulos de logica disputatione in Galliahabita) Anselmo dà informazioni preziose della sua vita e della sua carriera:passato «a liberalibus [...] disciplinis [...] ad capellam [...] imperatoris» nelsuo peregrinare per ragioni di ufficio, confessa di avere portato con sél'opera composta sotto la guida di Drogone («opus quod apud vos edidi») ele relative lettere di approvazione rilasciate dal maestro, di averle mostrateovunque suscitando invidia per la «draconicam sectam» e per la «italicamdisciplinam». Si trattava di un insegnamento, quello di Drogone, neppurelimitato a Parma, ma noto a Reggio, dove peraltro più che altrove si radicòalla fine l'insegnamento di Sichelmo, a Piacenza e a Lucca 17 .È un periodo di forte esplosione di esigenze formative e di apparizione dicentri di cultura scolastica tra Toscana ed Emilia collegati in qualche misuraal potere e ai progetti politici dei Canossa; un periodo in cui alcuni maestriformatisi nelle scuole ecclesiastiche possono ambire a trovare “clienti” entrocittà in rapida e tumultuosa crescita e disposti a spostarsi laddove il“mercato” della cultura lascia intravedere migliori prospettive. Insomma giàci sono tutte le condizioni che stanno alla base di quelle scuole bolognesiche evolveranno poi nello Studio. La stessa terminologia che rinveniamonelle fonti lo sta a dimostrare. Però a Parma, città di dimensioni e diesigenze sociali ancora ridotte, la scuola ecclesiastica manteneva la suaforza e continuava a monopolizzare il bisogno di cultura. Tale forzaderivava dai collegamenti tra potere vescovile e autorità imperiale, come siarguisce dal fatto che i vescovi parmensi del secolo XI sono dignitariimperiali e detengono poteri para-comitali. Qui i vescovi avevano incarichirilevanti per la loro vicinanza alla corte salica. Enrico (1015-1027) e Ugo(1027-1044) prima di ottenere la carica vescovile erano stati cancellieri eManitius, Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters, 3 vol., Monaco, Beck,1911-1931 (II, p. 708-715).15 Cfr. Mariotti, Memorie e documenti, p. 39.16 Cfr. le ragioni addotte: ivi, p. 40 e ss.17 Il ricordo di Lucca va ascritto sempre a Anselmo da Besate ed è recepito in un rapidoschizzo della situazione toscana in Pierre Riché, Le scuole e l'insegnamento nell'Occidentecristiano dalla fine del V secolo alla metà dell'XI, Roma, Jouvence, 1984 (ed. orig. Parigi,Aubier Montagne, 1979), p. 184.4

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