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1 Roberto Greci Tormentate origini [Edito a ... - Itinerari Medievali

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(1266-1304) - quando la potenza sveva era ormai tramontata e Parma erapassata al fronte guelfo grazie ai legami di parentela tra la potente famigliadei Rossi e Sinibaldo Fieschi, canonico del Capitolo parmense prima dellasua elezione al soglio pontificio col nome di Innocenzo IV - si parla diun'attività scolastica, dell'intenzione di attrarre scolari e dottori forestieriesentandoli dalle rappresaglie, di libertà di insegnamento per ogni doctorche volesse insegnare in Parma. Tale attività, per la quale si usava unaterminologia di natura universitaria («quod in aliqua facultate septemliberalium artium, aut legum aut decretorum vel decretalium, in qua aliquislegere vel studere seu docere voluerit [...]»), veniva difesa condeterminazione da eventuali ingerenze esterne al comuneet si per aliquam personam ecclesiasticam fieret aliqua prohibitio contraformam huius statuti, doctores illius facultatis, qui sunt de jurisdictionecommunis, in qua facultate aliquis fuerit prohibitus ab aliquo clerico vellaico [...] condemnentur in xxv lib.parm. per potestatem, nulla defensionevel exceptione audita.La salvaguardia della libertà di insegnamento, insomma, suona ancoracome lo strumento per contrastare il monopolio scolastico dell'istituzioneecclesiastica.Sono anni in cui, come anche l'esperienza vercellese insegna, l'interventodelle autorità comunali nel settore scolastico è fenomeno presente in cittàitaliane dotate di una tradizione culturale radicata nelle istituzioniecclesiastiche locali; il fine era quello di garantire nuove competenzeculturali e amministrative per una società in forte trasformazione. Nel casoparmense, nonostante le norme statutarie sopra ricordate, non si hacomunque notizia di soggetti istituzionali (ad esempio il vescovo) dotati direquisiti formali in grado di conferire gradi accademici di valore universale.Per tali ragioni dobbiamo ipotizzare quanto meno l'esistenza di scuole osocietates di tipo pre-universitario, di natura privata non più risolvibili nelleistituzioni ecclesiastiche. La novità del quadro che si andava delineando,però, è chiaramente percepibile nel fatto che in città potevano prendere vitacorporazioni di maestri, come nel caso del collegio di dottori di arti e dimedicina dotato di propri statuti, documentato nel 1294: un modello diuniversitas magistrorum, dunque 26 . Solo immaginando questi fermenticome assai significativi si può comprendere l'esistenza di studiosi che hannolasciato tracce di rilievo in sede locale e non solo. In ambiente francescanosi possono ricordare teologi a volte coinvolti, con posizioni non sempreortodosse, in controversi dibattiti intrisi di gioachimismo 27 . Ma si conserva26 L'esistenza di tale collegio e dei suoi statuti è attestata dal proemio dello statuto delcollegio dei dottori di arti e di medicina del 1440; cfr. Corpus Statutorum, p. 25.27 Gherardo di Borgo San Donnino e Giovanni Buralli: il primo presente nel 1250 alloStudio di Parigi (1250) e il secondo, dialettico e teologo, dal 1230 attestato come lettore a9

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