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1 Roberto Greci Tormentate origini [Edito a ... - Itinerari Medievali

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giuristi sono distinti tra numerari (12 parmensi o addottorati a Parma) esoprannumerari (esterni fino ad un massimo di 6) con differenze solo dinatura economica. Gli artisti sono pure distinti tra numerari (12 membriparmensi o conventuati in qualche studio generale) e soprannumerari(oriundi di Parma o forestieri purché salariati legentes) con differenzesostanziali, perché in questo caso i secondi non hanno i diritti dei primi 43 .Questi meccanismi, indubbiamente protezionistici ancor più per i giuristiche per gli artisti, consentono di riservare diritti esclusivi ai nativi e nellostesso tempo lasciano aperta la possibilità di reclutare e di filtrare docenti diprestigio provenienti da fuori 44 .Le associazioni studentesche, che esprimono il rettore e fissano didatticae controllano l'operato dei docenti, formano universitates articolate innationes; queste ultime, che esprimono i consiglieri, sono in numero di 13(tra le quali una sola di ultramontani). Ciò fa intendere come quelloparmense sia uno studio dall'area di reclutamento ristretto, essenzialmenteitaliano, destinato da un lato a divenire “studio della città” 45 , ovvero palestradi preparazione del ceto dirigente locale per intraprendere carriere politicheed amministrative, e dall'altro sede in cui potere concludere gli studi senzatroppa fatica e con minori spese. L'esperienza dovette concludersi col 1420,cioè col ritorno della città sotto la dominazione viscontea, sempreinteressata a difendere il monopolio pavese.Tuttavia anche dopo quella data a Parma, grazie alla presenza dei collegidottorali e professionali ai quali era delegato l'impegno di verificare lapreparazione degli aspiranti, ci si continuò a laureare, nella maggior partedei casi anche in assenza di corsi regolari 46 . Dalle 210 lauree rimaste per ilperiodo 1412-1500 e individuate dagli studi di Celestino Piana possiamoavere un'idea della consistenza, della natura e dell'articolazione dello Studio:esse riguardano 63 teologi, 40 civilisti, 32 canonisti, 27 giuristi in utroque,22 medici, 21 artisti, 5 artisti e medici. Altro dato interessante è che lelauree in arti sembrano arrestarsi all'inizio degli anni Sessanta quandovengono progressivamente soppiantate da quelle in teologia. Quelle indiritto sono più frequenti nel periodo estense, si riducono numericamentenel periodo successivo, registrano una ripresa negli anni Cinquanta eSessanta per cessare definitivamente nel 1480. I parmensi che volesserointraprendere carriere di studio in diritto o in medicina andavano43 Petti Balbi, Studenti e dottori, p. 207-208.44 Così poterono ottenere la cittadinanza e figurare come numerari tra i medici e artisti UgoBenzi da Siena; tra i teologi e artisti Paolo da Venezia; tra i giuristi in utroque il milaneseCristoforo da Castiglione e il ferrarese Giovanni Ariosti; tra i canonisti il siciliano Nicolòde Tudeschis. Per queste figure, cfr. Celestino Piana, Ricerche su le Università di Bolognae di Parma, Firenze, Quaracchi, 1963, p. 109-112.45 Petti Balbi, Studenti e dottori, p. 212.46 <strong>Greci</strong>, Una duttile università, p. 91.14

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