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6 - Protezione delle persone - Schneider Electric

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Singolo condotto<strong>Protezione</strong> del singolo condottoI condotti sbarre sono da considerarsi a tutti gli effetti condutture così come definitedalla norma CEI 64-8. È perciò necessario che il dispositivo di protezione installatoa monte del condotto sbarre assicuri la protezione <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> come nel casodei cavi (vedasi capitolo <strong>Protezione</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong>).Il dispositivo di protezione (interruttore magnetotermico o magnetotermicodifferenziale) deve intervenire per un guasto verso massa che sia localizzatoalla fine del condotto.Le tabelle della pagina seguente forniscono i valori <strong>delle</strong> lunghezze massimeprotette dei condotti in funzione <strong>delle</strong> caratteristiche di intervento degli interruttoriper i sistemi TN. Per i sistemi TT è sempre indispensabile l’uso di un DDR.Per i sistemi IT consultateci.Per la determinazione della lunghezza limite del condotto viene utilizzata la legge diOhm opportunamente adattata (secondo quanto suggerito dalla norma CEI 64-8):Lmax = _________0,8 · U0Zg1·Km·Imdove:Lmax [m] è la massima lunghezza del condotto sbarre che permette l’interventodella protezione automatica;Uo [V] è la tensione nominale tra fase e terra;0,8 è un fattore che tiene conto di una riduzione all’80% della tensionedi alimentazione durante il guasto sulla parte di impianto a monte del condottoin esame;Zg1 [Ω/m] è l'impedenza dell'anello di guasto di un metro di lunghezza, costituitodal conduttore di fase e dal conduttore di protezione del condotto sbarre,ammettendo un aumento del 50% della resistenza del circuito(rispetto al valore a 20°C) dovuto al riscaldamento dei conduttori causatodalla corrente di cortocircuito;km è il fattore che tiene conto della tolleranza della soglia d’intervento magnetico(vedi anche capitolo <strong>Protezione</strong> <strong>delle</strong> <strong>persone</strong>);Im [A] è la taratura della protezione contro i cortocircuiti.EsempioIn un impianto, una <strong>delle</strong> partenze da un quadro di distribuzione è costituitada un condotto sbarre prefabbricato tipo Canalis KS250, che alimenta dei carichiterminali tramite <strong>delle</strong> derivazioni protette all’origine da interruttori automatici.Il condotto KS250, avente una lunghezza L = 45 m, è protetto a monte controi sovraccarichi ed i cortocircuiti da un interruttore NSX250F dotato di sganciatoreTM250D. Il sistema di neutro adottato è il TN-S.Avendo deciso di proteggere il condotto dai contatti indiretti con lo stesso interruttoreautomatico utilizzato per la protezione contro le sovracorrenti (senza impiego di unDDR), occorre verificare che la corrente di guasto minima, cioè quella fase-PE incorrispondenza dell’estremità finale del condotto, sia superiore alla soglia magneticadell’interruttore automatico.In altre parole, questo significa verificare che la lunghezza del tratto di condotto siainferiore alla lunghezza massima protetta dall’interruttore. Supponendo che laprotezione magnetica dell’interruttore a monte sia regolata al massimo, cioè 10 In(condizione più gravosa), dalla tabella di pagina seguente in corrispondenzadi Im = 2500 A per il condotto KS250 si ha Lmax= 49 m.Il condotto risulta protetto contro i contatti indiretti.NSX250F TM250D403

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