Si può quindi affermare che l’utilizzazione incondizionata di IED sofisticati rappresentiuna minaccia concreta degli attuali e dei futuri scenari operativi, tanto maggiorequanto più accentuaste sarà la preparazione tattica di forze addestrate alla guerrigliapiuttosto che allo scontro diretto.Non è un’ipotesi remota, quindi, che l’impiego degli IED crescerà nel futuroprossimo, sia per una serie di motivi che verranno approfonditi nel corso del presentelavoro, sia perché, soprattutto, ancora non è stata individuata una vera e propriametodologia di contrasto completamente soddisfacente.Si cercherà quindi, nel corso della trattazione, di sviluppare, seppuresinteticamente, anche questo aspetto di un problema che va a incidereinevitabilmente su ambiti propri di quella force protection riconosciuta dai principalidocumenti di politica militare dei più importanti Paesi occidentali come una dellefunzioni strategiche essenziali per le forze militari moderne 2 .2 A tale riguardo è doveroso sottolineare, ad esempio, quanto affermato al punto 4 delle “CapacitàOperative Fondamentali” indicate nel Concetto Strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa (nelqualche si specifica che la “sopravvivenza e protezione delle forze [deve essere] intesa quale capacitàdi proteggere il proprio personale e gli altri assetti richiesti per eseguire i compiti assegnati.Un'adeguata protezione è raggiunta attraverso la selezione e l'adozione di misure attive e passivemultistrato congiunte, con un accettabile livello di rischio”. In: Stato Maggiore della Difesa, 2005,Concetto Strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa.:www.difesa.it/NR/rdonlyres/7CF00FEA-D74E-4533-B3ED-9CCCD8B79E89/0/libroconcettostrategico.pdf), In proposito vedasi: Striuli Lorenzo,2009a, “Una Nuova Epoca per la Difesa Francese?”, in Rivista Italiana Difesa n. 5, aprile.5
Capitolo 1 - BREVE EXCURSUS STORICO DELL’IMPEGO <strong>DEGLI</strong>IEDUno dei primi esempi di azioni coordinate su larga scala con l'uso di IED puòessere rappresentato dalla guerriglia dei partigiani bielorussi contro i tedeschidurante la seconda guerra mondiale. In quel periodo furono usate, infatti, migliaia digranate di artiglieria modificate, posate lungo i binari allo scopo di far deragliare itreni di rifornimento logistico, in particolare in concomitanza con le offensivecompiute dall’Armata Rossa a cavallo fra il 1943 e il 1944, ma certamente tutte leforze di resistenza dei Paesi occupati dall’asse conobbero le prime modalitàd’impiego strutturate di quegli ordigni non ortodossi che, dall’Ottocento fino ad allora,si erano posti come l’arma tutt’al più relegata all’uso episodico di terroristi eorganizzazioni criminali.Se la nascita di Israele ha visto parimenti l’utilizzo di IED in vari momenti dellastoria degli eserciti clandestini ebraici contro il mandato britannico su quella regione 3 ,uno dei primi esempi del vasto impiego di IED nel dopoguerra è dato dalla guerrad’Algeria e in particolare dalla famosa battaglia di Algeri, nel corso della quale ifrancesi per fronteggiare questa nuova subdola minaccia ricorsero con successo aforme di rappresaglia e strategie di extrajudicial killing di perpetratori e fabbricanti diIED che però, in ultima analisi, per la loro spietatezza contribuirono alla sconfittapolitica della presenza francese in quella colonia 4 . Su un piano di guerriglia piùclassica, non si può ovviamente non ricordare il conflitto in Vietnam, dove questiordigni furono ampiamente utilizzati dai Vietcong tramite l‘accorto “riciclo” di materialiesplodenti ricavati da munizioni inesplose, in particolare quelle d’impiego aeronauticostatunitensi. Quando ciò non era possibile, i Vietcong ricorrevano a ben conosciuti3 Vedasi in proposito: Van Creveld Martin, 2004, La Spada e l'Ulivo. Storia dell'Esercito Israeliano,Roma, Carocci.4 Vedasi per approfondimenti: Aussaresses Paul, 2007, La Battaglia di Algeri dei Servizi SpecialiFrancesi 1955-1957, Gorizia, Libera Editrice Goriziana. Si rimanda anche al famoso film “La Battagliadi Algeri” di Gillo Pontecorvo, la cui visione, non per nulla, ha rappresentato, nei primi anni dell’Iraqpost-invasione, uno dei principali materiali di riflessione per lessons learned per gli ufficiali statunitensida inviare in quel teatro. È comunque accertato che la pellicola era già stata utilizzata in passato comesorta di materiale addestrativo dai Tupamaros uruguaiani, dai terroristi della Rote Armee Fraktion, e,“dall’altra parte” da molte polizie segrete sudamericane impegnate nelle dirty war degli anni Settanta.6
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