’Contributi<strong>Notiziario</strong> S.I.M. 22 (9-12) p. 21 sett.-<strong>di</strong>c. 2004 marzo 2005Un esemplare vivente <strong>di</strong> Euparthenia humboldti (Risso, 1826)Paolo PaoliniViene qui segnalato <strong>il</strong> rinvenimento <strong>di</strong> un esemplare vivente<strong>di</strong> Euparthenia humboldti raccolto presso lo scogliodell’Argentarola, Porto S. Stefano (Grosseto), Toscana.Nel mese <strong>di</strong> settembre 2004, durante un’immersionecon autorespiratore, ho eseguito un grattaggio del substratosuperficiale da una parete rocciosa a 10 metri <strong>di</strong>profon<strong>di</strong>tà con l’aus<strong>il</strong>io <strong>di</strong> una spazzola e <strong>di</strong> un retinoper la raccolta delle parti asportate.In questo materiale, ricco <strong>di</strong> alghe calcaree è stato trovatoun esemplare vivente <strong>di</strong> Euparthenia humboldti.Dopo l’estrazione delle parti molli è stato separato e fotografatol’opercolo, che, a mia conoscenza non è maiapparso in letteratura né in foto né in <strong>di</strong>segno.L’opercolo è <strong>di</strong> color avorio, traslucido, ondulato superficialmente.Euparthenia humboldti è attualmente attribuito alla famigliaOdostomiidae (Schander, Aartsen & Corgan, 1999);è specie relativamente frequente lungo la costa toscana,da alcuni metri a poche decine, ma tutte le segnalazionia me note sono relative al solo nicchio vuoto.Amia conoscenza risulta una sola segnalazione <strong>di</strong> unesemplare vivente <strong>di</strong> questa specie (Micali & Palazzi,1984), raccolto su Eunicella cavolinii (Koch, 1887).Trattandosi <strong>di</strong> un membro dei Pyramidelloidea, è daaspettarsi una sua nutrizione come parassita, <strong>il</strong> cui ospiteè al momento ignoto.Il ritrovamento su Eunicella cavolinii non è del tutto in<strong>di</strong>cativo,anche alla luce degli ospiti noti per i Pyramidelloidea,tipicamente Policheti o altri Molluschi, soprattuttoBivalvi. Probab<strong>il</strong>mente è proprio la mancataconoscenza dell’ospite che rende così infrequenti i ritrovamenti<strong>di</strong> esemplari viventi.RingraziamentiRingrazio l’amico Alessandro Margelli per le foto da luieseguite.Opercolo dell’esemplare: H = 2 mmBibliografiaMicali P., Palazzi S., 1984. Revisione delle specie me<strong>di</strong>terraneedel genere Miralda A. Adams, 1864. <strong>Notiziario</strong> CISMA,VI (1-2): 42-46.Schander C., Aartsen J.J. van & Corgan J.X., 1999. Fam<strong>il</strong>liesand genera of the Pyramidelloidea (Mollusca, Gastropoda).Bollettino Malacologico, 34 (9-12): 145-166.Paolo Paolini, Un esemplare vivente <strong>di</strong> Euparthenia humboldti (Risso, 1826)21
’Contributi<strong>Notiziario</strong> S.I.M. 22 (9-12) p. 22 sett.-<strong>di</strong>c. 2004 marzo 2005Segnalazione <strong>di</strong> Graphis barashi Van Aartsen, 2002per l’Isola <strong>di</strong> LampedusaEnzo ScudellariContributiViene segnalato <strong>il</strong> rinvenimento in località Cala Francese,Isola <strong>di</strong> Lampedusa, <strong>di</strong> un esemplare <strong>di</strong> Graphis barashiVan Aaartsen, 2002.Questo ritrovamento, oltre a spostare l’area <strong>di</strong> presenzadella specie, porta a confermare l’ipotesi <strong>di</strong> Van Aartsenche la specie sia da considerarsi appartenente alla faunain<strong>di</strong>gena del Me<strong>di</strong>terraneo.Il ritrovamento è avvenuto in detrito raccolto alla profon<strong>di</strong>tà<strong>di</strong> 12 m nel 1983, ed era stata classificata inizialmentecome Graphis albida (Kanmacher,1798).G.barashi si <strong>di</strong>stingue da G.albida per:• l’apice appuntito (ve<strong>di</strong> figura);• <strong>il</strong> numero maggiore delle coste;•la forma più c<strong>il</strong>indrica della conchiglia.Graphis albidaBibliografiaGraphis barashiAartsen, J.J. van, 2002. Graphis barashi spec. nov. (Gastropoda,Caenogastropoda, Acli<strong>di</strong>dae), a new species from theEastern Me<strong>di</strong>terranean. Basteria, 66:7-9.22