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L'Agrotecnico Oggi gennaio 05 - Collegio Nazionale degli Agrotecnici

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periodicomensiledi economia,politica,tecnica agrariae zootecnica,ambienteGennaio 20<strong>05</strong>N. 1 ANNO XXIIUna copiaEuro 2,58ISSNSpedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” -Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 - Direttore Responsabile Prof. Mentore BertazzoniDirezione, redazione e amministrazione: SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l. - Poste Succursale n. 1 - 47100 Forlì - Tel. <strong>05</strong>43.723771 - Fax <strong>05</strong>43.795263ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta.« SpecialeSuinicolturaBiologica »IN QUESTO NUMERO:« ADR: nuova frontieraprofessionale per gli <strong>Agrotecnici</strong> »« Non c’e’pace fra gli ulivi,di Gerico »


periodicomensileGennaio 20<strong>05</strong>di economia,N. 1 ANNO XXIIpolitica,tecnica agrariaUna copiaEuro 2,58e zootecnica,ambienteSpedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB di Forlì” -Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84 - Direttore Responsabile Prof. Mentore BertazzoniDirezione, redazione e amministrazione: SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l. - Poste Succursale n. 1 - 47100 Forlì - Tel. <strong>05</strong>43.723771 - Fax <strong>05</strong>43.795263ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la tariffa dovuta.ISSN1722-5779Direzione, Redazione e AmministrazioneSOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES SRLPoste succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. <strong>05</strong>43 723771 - Fax <strong>05</strong>43 795263E-mail: info@agro-oggi.itAutorizzazione Tribunale di Forlì 24/12/1983,N° 642IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art.74, 1° comma, lettera Cdel D.P.R. 633/1972 e art. 1 del D.M. 29/12/1989.La ricevuta di pagamento di conto corrente postale è documentoidoneo e sufficiente per ogni effetto contabile e pertanto non sirilasciano fatture.In Redazione: MARCELLA GRAVINA, DAVIDENERI, MARCELLO SALIGHINI, MAURIZIORANUCCI.Hanno collaborato a questo numero:Mauro Bertuzzi, Pasquale Di Ferdinando,Alessandro Maraschi, Roberto Orlandi.ABBONAMENTO ANNUO:Italia euro 25,82; estero Euro 41,32.Arretrati: un numero Euro 5,16« SpecialeSuinicolturaBiologica »IN QUESTO NUMERO:« ADR: nuova frontieraprofessionale per gli <strong>Agrotecnici</strong> »« Non c’e’pace fra gli ulivi,di Gerico »Spedizione in A.P. comma 26, art. 2, legge549/95 - Filiale di Forlì.Fondato da ROBERTO ORLANDI il 4 maggio1984Direttore responsabileMENTORE BERTAZZONIAssociato all’UnioneStampa Periodica ItalianaFotocomposizione - Fotolito - Stampa:GRAFICHE MDM S.p.A. - ForlìGrafica e impaginazione:AQUACALDA S.R.L. - FORLÌNEPENTHES S.r.l.Poste succursale n. 147100 ForlìTel. <strong>05</strong>43 723771 - Fax <strong>05</strong>43 795263PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTA RIVISTA:AQUACALDA S.r.l.C.so Mazzini, 2 - ForlìTel. <strong>05</strong>43 36568 - Fax <strong>05</strong>43 25456Email: info.casa@aquacalda.it - Web: www.aquacalda.it« Sommario »Questa rivista è stata chiusa intipografia il 10 Gennaio 20<strong>05</strong>A TTUALITÀL ERUBRICHEP ROFESSIONEA GROTECNICO4ADR: nuova frontieraprofessionale per gli <strong>Agrotecnici</strong>.30 Le Aziende informano33Arriva la riformadella previdenza6 20<strong>05</strong>: obiettivo rintracciabilità39 Dicono di noi36Università e Albo <strong>Agrotecnici</strong>:fioccano le convenzioni8Non c’è pace fra gli ulivi,di Gerico46 Vita dei Collegi38Verso la professione di Agrotecnico:il “corso-incontro” di Oristano10La Fidaf ha compiutosessant’anni47 Il Mercatino131416L’agricoltura chiude il 2004con i conti in rossoCarabinieri “custodi”dell’agricolturaF IERE EC ONVEGNIGli appuntamenti fieristicidell’anno insieme a...L O S PECIALE20 Una disciplina a tutto campo24 Per il benessere dell’animaleL’AFORISMADEL MESE“NON C’È NULLAINTERAMENTEIN NOSTRO POTERE,SE NONI NOSTRI PENSIERI”.CARTESIO(FILOSOFO 1596/1650)


« ADR:nuova frontieraprofessionale per gli<strong>Agrotecnici</strong> »A TTUALITÀL’INTRODUZIONE DI NUOVE PROCEDURE NELL’AMBITOEXTRAGIUDIZIALE, QUALI L’ADR (RISOLUZIONE ALTERNATIVADELLE DISPUTE) AMPLIA ULTERIORMENTE LO SCENARIOPROFESSIONALE DELL’AGROTECNICOIl problema giustizia è diventato il“Problema” del nostro sistema paese.I Tribunali sommersi dalle cause civili ela durata ultradecennale dei procedimenti,hanno indotto ad una seriariflessione sugli strumenti di giustiziaalternativa. In questo scenario si collocaanche la prospettiva della riformadel diritto societario.Questa situazione ha portato nel corso<strong>degli</strong> ultimi anni ad una evoluzione normativatesa a ridurre le liti ed il conseguentericorso alla giustizia ordinaria.Fiscalmente attraverso i concordati, icondoni ed altro. Sul fronte della giustizia,con l’introduzione di normedirette quali il patteggiamento, l’istituzionedei Giudici di Pace, ed il potenziamento<strong>degli</strong> strumenti extragiudizialiquali l’arbitrato, la mediazione e la conciliazione.In qualsiasi caso l’elementocaratterizzante è stato quello di affidarea terzi il giudizio e le decisioni sulle dispute.Attualmente sono due i percorsi diaccesso alla giustizia:- accesso alla giustizia ordinaria cheevoca e conduce al processo;- accesso alla giustizia alternativa.La giustizia alternativa costituisce unpercorso alternativo alla giustizia ordinaria,rappresenta una scelta che peraltronon preclude il ricorso, in un secondomomento, allo strumento ordinario.In taluni casi, così come nelle controversiedi lavoro od in quelle a carattereagricolo, va espletato obbligatoriamenteil tentativo di conciliazione, presso icompetenti Ispettorati provinciali,prima di ricorrere alle vie legali.Molte volte, e parlo per esperienza vissutanelle aule di Tribunale in qualità digiudice tecnico, apparenti ed insormontabiliprese di posizione sono tesea sostenere principi che non si fondanosu questioni concrete.È quindi evidente che la giustizia alternativacontribuisce al decongestionamentodella giustizia ordinaria, con unalleggerimento dei carichi procedurali,ed il vantaggio di evitare momenti dirottura tra le parti, anzi essa tende apreservare la qualità dei rapporti nonavendo, ad eccezione dell’arbitrato,parti soccombenti.Le principali procedure extragiudizialidi risoluzione alternativa delle disputesono essenzialmente tre: la conciliazione,la mediazione e l’arbitrato.La conciliazione non è necessariamentela ricerca di una composizione dellalite a metà strada fra le ragioni dei duecontendenti, nel senso che la risoluzionedella controversia può avvenireanche con una parte che aderisce allaproposta dell’altra.La conciliazione, nella sua più nobileaccezione, implica il concetto del donoe del perdono.È in uso l’aneddoto del padre che sentendole due figlie litigare per un’aranciaapplica la soluzione che ritiene piùequa; senza consultare le figlie taglia ametà l’arancia e ne porge una parte adognuna. A quel punto una sorella prendela buccia, la butta e mangia gli spicchidi arancia, l’altra trattiene le bucciaper farne dei canditi e getta l’internodel frutto. È evidente che la ricercadelle motivazioni del litigio e la disponibilitàall’ascolto delle personali esigenzeavrebbe determinato una soluzionevantaggiosa per entrambe le parti.Pertanto la conciliazione è anche ascolto,ricerca delle singole motivazioni edelle richieste magari inespresse.È un percorso alternativo al processoche non fa riferimento alle leggi, bensìad accordi quadro, protocolli di intesa,regolamenti, carte dei servizi, si fondaquindi su intese di natura privata osociale. È evidente che tale percorsova professionalmente accompagnato,introducendolo nei contratti, negli statutisocietari come elemento di risoluzionedelle eventuali liti.La mediazione, a sua volta, chiama incausa un soggetto terzo che grazie aduna comprovata esperienza maturatanella materia oggetto del contendere,offre utili strumenti nella composizionedella lite.L’arbitrato si fonda invece sull’affidamentodi un mandato ad un soggettoterzo che indica la risoluzione della lite.In sostanza, il soggetto terzo, od un collegiodi terzi, determinano una decisioneche vede riconosciute le istanze dell’unosull’altro, lasciando pertanto disattesele ragioni di una delle controparti.La conciliazione, la mediazione el’arbitrato costituiscono le procedureextragiudiziali ovvero di giustizia informale;contribuiscono a costruire rapportieconomici e sociali equi e correttie perseguono forme di giustizia “coesistenziale”,veicolando in un certo senso4 Gennaio 20<strong>05</strong>


la cultura della pace.Il ricorso alla giustizia alternativa non èun fenomeno solo italiano, essa infatti èstata oggetto di precise indicazioni daparte della Commissione europea contenutein due specifiche direttive comunitarie:la 1998/257/CE e la2001/310/CE ove si raccomandano gliorganismi “alternativi alla giustizia ordinaria“ad attenersi ai seguenti principi:• INDIPENDENZA: nel caso di adozionedi provvedimenti quali l’ arbitrato,l’organo responsabile dell’adozionedella decisione deve essere imparziale;• TRASPARENZA: si attua attraversola ricerca di mezzi e modalità idoneiper garantirla;• CONTRADDITTORIO: si attua nellevarie forme attraverso la partecipazionediretta ed assistita delle parti;• LEGALITÀ;• EFFICACIA: è quella data dall’accessogratuito o comunque poco onerosodel procedimento e dalla rapiditàdella decisione;• LIBERTÀ: le parti devono essereinformate del loro diritto di recedere,di adire al sistema giudiziario, diaccettare o meno la soluzione propostae devono essere incoraggiate allacooperazione e alla libera ed informalepresentazione delle informazioni.I modelli possono essere “mono” (delconciliatore unico); “trino” (collegiodi conciliazione composto da tre conciliatori:due in rappresentanza dellecontroparti più un terzo “super partes”con funzioni di presidente delcollegio); “paritario” (due conciliatoriin rappresentanza delle due controparti).Sul piano giuridico la risoluzione alternativadelle dispute (ADR) ha ottenutodue nuovi riconoscimenti costituiti daiD.M. n. 222 e n. 223 del 23 luglio2004 del Ministero della Giustizia.Sul piano economico, con un recentedecreto, ha ottenuto un contributo di10 milioni di euro per la conciliazionecamerale. È evidente che se attenzionegiuridica ed investimenti vanno versoquesta direzione emergono potenzialitàprofessionali sinora inespresse.Quale ruolo può esprimerel’Agrotecnico professionista in taleambito? I ruoli sono molteplici per lanatura stessa della conciliazione e dell’arbitrato,ma sia la figura del conciliatoreche quella dell’arbitro, implicanouna profonda conoscenza della materiaoggetto della disputa.Attualmente la tendenza delle Cameredi Commercio è quella di affidare gliincarichi soprattutto a professionisticon competenze specifiche in ambitogiuridico, commettendo un grossolanoerrore poiché è evidente che il soggettoincaricato di ricomporre la lite deveavere, principalmente, una grandeconoscenza della materia oggetto delcontendere.È quindi su questo piano che si gioca lapartita professionale ed è altrettantoevidente che tutte le problematichelegate al settore agricolo ed ambientaletrovano nella categoria <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureatiun enorme potenziale di professionalità.Ma in queste cose si sa non tutto ciòche è ovvio e scontato si tramuta poidirettamente in atteggiamenti di fattood in norme chiaramente applicabili.La partita è solo all’inizio, occorre quindiattivarsi per cogliere tutte le opportunitàche questo nuovo settore offre,tenendo peraltro in considerazione unaltro fattore importante: i conciliatori ogli arbitri di altre categorie possonoavvalersi dei tecnici a supporto di specificheconsulenze in ambito agricolood ambientale. Ciò amplia ulteriormentele opportunità lavorative per la categoriadei tecnici agricoli.Agr. Pasquale Di Ferdinando(Presidente del <strong>Collegio</strong> Provinciale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati di Teramo)


A TTUALITÀ« 20<strong>05</strong>:obiettivorintracciabilità »CON IL NUOVO ANNO ENTRA IN VIGOREIL REGOLAMENTO CE N. 178/2002, ELEMENTO CENTRALEDEL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE DELLANORMATIVA COMUNITARIA IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTAREIl Regolamento CE n. 178 del28.1.2002 individua ruoli e competenzedi tutti gli attori della catena alimentare:agricoltori, allevatori, produttori dimangimi e di alimenti per il bestiame,produttori e operatori del settore alimentare.Questo provvedimento intende assicurarela piena efficienza della filiera produttivasotto il profilo della sicurezza alimentaremediante il rafforzamentodella posizione dell’imprenditore,rimandando alle autorità competenti ilruolo di monitoraggio, di ispezione e divigilanza.Dal 1 <strong>gennaio</strong> 20<strong>05</strong> su tutti i prodottiagro-alimentari sarà dunque obbligatoriotracciare la “storia” del prodotto,indicando i vari processi che intercorronolungo la filiera produttiva, dalcampo alla tavola. Ogni alimento dovràrecare una documentazione che ne certifichila propria tracciabilità, così dagarantire la correttezza di ogni processolungo l’intero ciclo produttivo.Una corretta gestione del sistema dirintracciabilità della filiera (dalla produzionealla vendita), fornirà migliorigaranzie igienico sanitarie, assicurandocosì migliori criteri di trasparenza esicurezza verso il mercato e di riflessoanche verso il consumatore finale.Per le aziende agricole il cambiamentosarà evidente, visto che la filiera ha origineproprio presso di esse. Ciò comporteràsicuramente dei cambiamentinon di carattere produttivo, ma dicarattere gestionale, visto che i produttoridovranno essere in grado di adottareun sistema idoneo di tracciabilità, nelpieno rispetto della nuova normativa.Ogni agricoltore dovrà definire unpiano di controllo su ogni fase (lavorativa,di stoccaggio e di commercializzazione)allo scopo di assicurare il correttofunzionamento del sistema di trac-PANORAMICA di azienda agricola del Pavese.ciabilità, comegià avviene perl’HACCP chegià ormai tutte leindustrie agroalimentariapplicano.Questosistema “autodisciplinare”dovràidentificare ipunti rilevanti,indicando le attivitàdi prevenzionee di monitoraggioper ciascunpunto e lecorrispondentimodalità di registrazionechedovranno poi far parte della documentazioneaziendale. Sarebbe opportunodisporre anche di un sistema di verificadell’efficacia ed efficienza del piano dicontrollo messo in atto, in modo dagarantire il pieno rispetto di tutte leprocedure documentate, se possibileanche avvalendosi di un’ente o di untecnico esterno che ne certifichi la validitàdel processo.In pratica ogni alimento o lotto varietale,dovrà essere accompagnato da uncodice identificativo, che potrà essereformato per esempio dal nome dell’aziendaagricola, seguito da un codiceidentificativo in grado di indicare latipologia varietale (per esempio secondole codificazioni riportate nellautilizzato per indicare più prodotti ovarietà, anche se nel caso del latteoccorrerà utilizzare un sistema particolaree possibilmente informatizzato pergestire più facilmente le due mungituregiornaliere.Il prodotto così identificato all’arrivonell’industria alimentare, dopo avereffettuato le verifiche necessarie perattribuire la conformità al prodottostesso, potrà essere registrato dallastessa industria, la quale potrà proseguirel’identificazione attraverso la confermadel codice attribuito dall’aziendaagricola, oppure darne uno nuovo dipropria lettura, in grado comunque diripercorre tutta la documentazione relativaalla lavorazione e a tutti i processidenuncia PAC) o la razza bovina, messi in atto dall’industria in essere.seguito poi dalle ultime due cifre dell’annoin cui è stata effettuata la raccoltao la macellazione, nel caso si trattiSuccessivamente il prodotto, ormai trasformatoseguirà la via della vendita(prevalentemente tramite il canaledi carne, oppure del giorno nel caso della grande distribuzione) avendosi tratti di prodotti ortofrutticoli freschio latte che non andranno poi alla trasformazione.In questo modo il codicesarà unico, pertanto non potrà esseresempre un codice identificativo ingrado di ripercorrere tutta la “storia”del prodotto, dal campo alla tavola.Questo costante monitoraggio di tutte6 Gennaio 20<strong>05</strong>


PAESAGGIO tipico della Lomellina, nel Pavese, area da sempre vocata alla risicoltura.le fasi e la totale rintracciabilità del prodottocostituiscono uno strumento digaranzia “globale” del prodotto, di sviluppoe miglioramento della qualità.Non sarà sicuramente facile per tutti isoggetti coinvolti lungo la filiera (aziendeagricole, industrie di trasformazionee grande distribuzione) applicareun sistema efficace e omogeneo, pertantosarebbe opportuno adottare deidisciplinari che rendano maggiormentegestibili le procedure.In questo contesto il lavoro del tecnicoche opera in tale sistema diventa di fondamentaleimportanza, sia per quantoconcerne l’aspetto pratico del lavoro,sia per quanto riguarda la formazioneche dovrà essere rivolta alle aziendecoinvolte in tale processo.In sostanza lo scenario che si apre nel20<strong>05</strong>, anche grazie alla nuova riformadella PAC, fornirà nuove opportunità atutti gli operatori ed i professionisticoinvolti lungo la filiera, e maggioretutela al consumatore finale, che chiedesempre più garanzie visti anche gliscandali alimentari che si sono verificatinegli anni passati.Agr. Dott. Mauro BertuzziLE NOVITNVITÀ SOSTANZIALI INTRODOODOTTE DAL DREGOLAMENTAMENTO O CE N. 178/2002Campi di applicazioneIl Regolamento disciplina tutte le fasi della produzione,della trasformazione e della distribuzione <strong>degli</strong> alimenti edei mangimi, dove per alimenti si intende: “qualsiasisostanza o prodotto trasformato, parzialmente trasformatoo non trasformato, destinato ad essere ingerito, o di cuisi prevede ragionevolmente che possa essere ingerito, daesseri umani. Sono comprese le bevande, le gomme damasticare e qualsiasi sostanza, compresa l’acqua, intenzionalmenteincorporata negli alimenti nel corso dellaloro produzione, preparazione o trattamento”.Coinvolgimento del settore primarioIl Regolamento si applica a tutte la fasi della produzione,della trasformazione e della distribuzione ovvero aqualsiasi fase, importazione compresa, a partire dallaproduzione primaria di un alimento inclusa, fino almagazzinaggio, al trasporto, alla vendita o erogazione alconsumatore finale inclusi e, ove pertinente, l’importazione,la produzione, la lavorazione, il magazzinaggio,il trasporto, la distribuzione, la vendita e l’erogazionedei mangimi.Coinvolgimento del settore mangimisticoIl concetto di sicurezza <strong>degli</strong> alimenti è stato esteso al settoredove per mangime si intende: “qualsiasi sostanza oprodotto, compresi gli additivi, trasformati, parzialmentetrasformati o non trasformati destinati alla nutrizione pervia orale <strong>degli</strong> animali”.Con tale definizione pertanto sono coinvolti, a tutti glieffetti, oltre all’industria mangimistica, anche allevatori insenso stretto che alimentano il proprio bestiame con derrate,anche autoprodotte.Analisi del rischioIn realtà non si tratta di una novità, in quanto questo concettoera già stato introdotto dal D. Lgs. n. 155/97. IlRegolamento riprende e rivalorizza l’analisi del rischio (eil metodo HACCP) riproponendola anche a livello dilegislazione alimentare.Il concetto di “analisi del rischio”: “processo costituito datre componenti interconnesse: valutazione, gestione ecomunicazione del rischio. Ovvero lo scambio interattivo,nell’intero arco del processo di analisi del rischio, diinformazioni riguardanti gli elementi di pericolo ed i fattoriconnessi al rischio ed alla sua percezione. Le figurecoinvolte nell’analisi sono i responsabili della valutazionedel rischio, i responsabili della gestione del rischio, iconsumatori, le imprese alimentari e del settore mangimi,la comunità accademica ed altri interessati”.RintracciabilitàIl Regolamento 178/2002, all’articolo 18, ha introdotto ilprincipio della rintracciabilità, precisando che gli operatorieuropei del settore alimentare e dei mangimi dovrannodisporre di sistemi e procedure per individuare sia lafonte di approvvigionamento delle materie prime, sia leimprese che hanno fornito i propri prodotti. Le informazionial riguardo dovranno essere a disposizione delleautorità competenti che le richiedono.Gennaio 20<strong>05</strong>7


A TTUALITÀ« Non c’e’pace fra gli ulivi,di Gerico »RIENTRA IL TENTATIVO DEL MINISTRO SINISCALCO DI“CATASTIZZARE” GLI STUDI DI SETTORE, CHE RIGUARDANOANCHE GLI AGROTECNICI E GLI AGROTECNICI LAUREATIAlla fine, dunque, il MinistroDomenico Siniscalco ha rinunciatoalla “catastizzazione” <strong>degli</strong> Studi di settore,inizialmente prevista nell’impiantodella legge finanziaria 20<strong>05</strong>, cioè, insostanza all’idea di adeguare annualmentegli Studi sulla base di elaborazioniperiodiche dell’ISTAT; la questione,peraltro, si sarebbe risolta in una“tosatura” di dimensioni rilevanti per ilavoratori autonomi, in particolare peri liberi professionisti, giacché il gettitoprevisto da questo adeguamento, per ilsolo 20<strong>05</strong>, era previsto intorno ai 3,8miliardi di euro.Dopo un incontro con i rappresentantidelle libere professioni, il MinistroSiniscalco si è infine convinto a rinunciarea questa ipotesi, accontentandosidi una revisione <strong>degli</strong> Studi da effettuarsiogni quattro anni dall’entrata invigore dello studio ovvero dal suoaggiornamento, con la possibilità dipredisporre una revisione anche primadello scadere del quadriennio, oveemergano scostamenti rilevanti, dovutial mutato quadro economico e risultanteda dati ufficiali.Una sola deroga a questo sistema èprevista per l’anno 20<strong>05</strong>, nel corso delquale saranno completate le attività direvisione <strong>degli</strong> Studi già definiti, a valeresul periodo di imposta 2004.È già questo rappresenta comunqueuna forzatura rispetto alla filosofia delsistema, basata su di uno stretto rapportocollaborativo fra le categorie professionalie del lavoro autonomo, lequali responsabilmente collaboranocon l’Esecutivo nella lotta all’evasioneed all’elusione fiscale, tramite un’operaanalitica di individuazione di sotto-categorieredditualmente omogenee (i “claster”),che tengono altresì conto dimolte variabili di natura contabile edextracontabile, in modo tale da noninficiarne l’attendibilità.I risultati di questa leale collaborazionefra organizzazioni professionali e dellavoro autonomo sono stati assolutamentepositivi, portando nel temponon solo ad un costante aumento <strong>degli</strong>operatori economici soggetti agli Studidi settore, ma di un crescente gettitoper l’Erario, senza che -nella granparte dei casi- questo sia stato vissutodagli interessati come una operazionevessatoria.Anzi, il fisco è quasi riuscito a fardimenticare i tempi bui della famigerata“minun tax” e dei “coefficenti presuntidi redditi”, nella cupa notte deldiritto e del buon senso, quando ognicontribuente era uguale all’altro.<strong>Oggi</strong> ciascun professionista può invece,semplicemente collegandosi coninternet al sito del Ministero delleFinanze, scaricare il prodotto informaticodenominato “GERICO”, che contienei parametri di calcolo <strong>degli</strong> studidi settore, e confrontare così i propridati reddittuali con quelli dello Studioche lo riguarda.Catastizzare gli studi di settore, legarliad adeguamenti automatici ISTAT,significava tradire mortalmente il rapportofaticosamente costruito fra fiscoe mondo del lavoro autonomo, significavatornare indietro di almeno quindicianni e probabilmente riaprire uncontenzioso tributario di gigantescheproporzioni. Il Governo, dopo qualcheincertezza, fortunatamente se n’éaccorto ed ha mutato rotta. È un beneNell’ambito della distribuzione delle competenze e <strong>degli</strong> incarichi in seno al <strong>Collegio</strong><strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati, la materia <strong>degli</strong> Studi di Settoreè stata affidata al Consigliere Agr. Gerardo Fasolo, in relazione alla sua particolareesperienza. Il Consigliere Fasolo non solo ha trattato con il Ministero delle Finanze perl’elaborazione dello Sudio specifico per gli <strong>Agrotecnici</strong>, ma ha anche basato quel lavorocon la preventiva acquisizione dei dati reali di alcuni <strong>Agrotecnici</strong> contribuenti: sui loroelementi contabili è stato costruito lo “Studio” specifico, attualmente in via di rodaggiosperimentale.L’Agr. Fasolo è altresì stato un punto di riferimento per i Collegi locali e gli stessi iscrittiche desideravano informazioni al riguardo; è possibile contattarlo all’indirizzo di postaelettronica: fasolo@agrotecnici.it oppure al numero: 0771/532.140.8Gennaio 20<strong>05</strong>L’AGR. GERARDO FASOLO. Consigliere del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> Laureati.


per tutti. Resta da dire che, per capirlo,non era necessario portare avantiper così lungo tempo il confronto;bastava, volendo, leggere “Il Vangelo”di Luca (19,1 - 10).Narra l’Apostolo che “...in quel tempoGesù entrò in Gerico (GERICO èanche il nome dato dal Ministero delleFinanze al programma informatico dicalcolo <strong>degli</strong> studi di settore) e mentreattraversava la città...” venne avvicinatodal capo dei pubblicani (al tempodel governato romano sulla Giudea, ipubblicani erano gli esattori delletasse per conto di Roma; non me nevoglia il Ministro Siniscalco), che cercavadi vederlo perché era curioso, manon vi riusciva a causa della gran follae perché, racconta Luca, “...era piccolodi statura” (rilevo, peraltro, cheanche il Ministro Siniscalco non è altissimo).Si arrampicò allora su di un sicomoro,Gesù lo vide, lo chiamò da partee volle entrare nella sua casa; allora ilcapo dei pubblicani, colto da pentimento,disse “Signore ecco, io dò lametà dei miei beni ai poveri, e se hosbagliato verso qualcuno, restituiscoquattro volte tanto”.Noi non abbiamo una simile pretesa,non chiediamo clamorosi pentimentidal Capo <strong>degli</strong> odierni pubblicani, maalmeno che non utilizzi la sua modernaGERICO per toglierci “quattro voltetanto” quanto dovuto in base agli Studidi settore: quelli che abbiamo approvatoinsieme.Roberto OrlandiORLANDI È NELLA COMMISSIONEDEGLI ESPERTIGli “Studi di settore”, nuova frontiera della fiscalità vengono elaborati sullabase di dati reali, raccolti fra gli stessi contribuenti “significativi”, e con lacollaborazione delle organizzazioni economiche e professionali. Presso ilMinistero delle Finanze, a partire dal novembre del 1998, è stata insediatadal Ministro, una Commissione comprendente selezionati esperti delleorganizzazioni imprenditoriali e <strong>degli</strong> Ordini e Collegi professionali con ilcompito di validare tutti gli studi di settore (ormai oltre cento), man manopredisposti dagli uffici ministeriali.Fra i componenti della Commissione, scelto per il suo curriculum dagli ufficidell’Amministrazione finanziaria, il Presidente <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati, Roberto Orlandi, che ne fa parte fin dalla prima costituzione.Comunicazioni alla Segreteria della Commissione <strong>degli</strong> esperti possonoessere inviate all’indirizzo di posta elettronica: dc.acc.studidisettore@agenziaentrate.it.L’AGR. ROBERTO ORLANDI. Presidente del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> Laureati.PAOLO O PICCOLIALLA A PRESIDENZA A DEI NOTARIAARIATI EUROPEIIl 14 <strong>gennaio</strong> 20<strong>05</strong> ha avuto inizio il mandato di Paolo Piccoli (Presidente del Consiglio nazionale dei Notai) alla guida dellaConferenza del Notariato dell’Unione europea.Piccoli, che ha ricevuto l’investitura ufficiale dal Presidente uscente, il greco Nikolaos Stassinopoulos, nella sua dichiarazioneprogrammatica per il mandato 20<strong>05</strong> ha sottolineato come il notariato intenda essere per l’Unione europea e le sueistituzioni, elemento propulsore di normative più moderne, semplificate e liberali.I principali temi che verranno affrontati in sede di Conferenza riguardano la direttiva qualifiche,la regolamentazione della concorrenza e la direttiva sui servizi.A Piccoli spetterà anche il non facile compito di gestire la fase successiva al recente allargamentodell’Unione europea. A tal proposito il Presidente italiano del Notariato ha ricordato la necessitàdi coinvolgere fattivamente i “nuovi arrivati” e, non a caso, una delle prossime assemblee dellaConferenza avrà luogo a Varsavia.A fine 20<strong>05</strong> invece, dovrebbe tenersi a Roma il primo Congresso internazionale dei notai europei.I problemi di integrazione certo non mancano. Infatti, non tutti i Paesi hanno ancora ratificatoil codice deontologico del notariato europeo.L’incarico conferito al Dott. Piccoli, attento e partecipe osservatore delle attività del CUP(Comitato Unitario dei Professionisti), rende onore al mondo delle professioni intellettuali italianee premia la serietà e l’impegno di chi lo rappresenta.IL DOTT. PAOLO PICCOLI. Presidente del Consiglio nazionale del Notariato.Gennaio 20<strong>05</strong>9


A TTUALITÀ« La Fidafha compiutosessant’anni »L’APPENA CONCLUSO ANNO 2004 HA VISTO RICORREREIL SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONEDELLA FEDERAZIONE ITALIANA DEI DOTTORI INSCIENZE AGRARIE. RIPERCORRIAMO QUESTI ANNIANCHE CON LE PAROLE DEL SUO PRESIDENTE, LUIGI ROSSI.Il 17 novembre 1044, a Romaormai liberata, un gruppo di Dottori inScienze Agrarie, guidati dal Prof.Giuseppe Medici, costituival’Associazione <strong>Nazionale</strong> Dottori inScienze Agrarie, evolutasi poi nellaFederazione Italiana Dottori in Agrariae Forestali (FIDAF). In occasione del60° anno di vita è recentemente uscitoun numero speciale della rivistaAGRIculture, “I sessant’anni dellaFIDAF”, dedicato alla storia, all’essereed all’attualità della FIDAF, che in questianni ha accompagnato l’evolversidell’agricoltura italiana ed il suo straordinariosviluppo.L’Italia uscita lacerata dall’ultimo conflittobellico ha visto in breve moltiplicarsiper dieci volte la propria produzioneagricola ed il ruolo dei tecniciagricoli e dei laureati in agraria ed inforestazione è stato fondamentale inquesto processodi modernizzazione.Partendo da unaidentità culturaleben definita edattraverso l’impiegodi tecnologietangibili,materiali edaziendali, i tecniciagricoli hannopermesso il conseguimentodiuna finalità chiarae obbligataquale quella diaumentare laproduzione dicibo, ma hannoanche consentitoall’agricolturanazionale ed alsettore agro-alimentarepiù ingenerale didiventare un fattoreimportantedello svilupposocio-economicodel Paese.Tale grandeobiettivo è stato perseguito e raggiuntoattraverso lo sviluppo e l’adozione diben tre rivoluzioni tecnologiche; quellachimica, quella genetica e quella meccanica.Da qualche anno, da quando la centralitànon risiede più nella produzioneagricola, quanto piuttosto nel sistemaagro-alimentare-ambientale, che deverispondere alla domanda complessache proviene dal cittadino in termini dialimenti, fruizione dell’ambiente e servizi,anche il ruolo e i compiti del tecnicoagricolo si sono via via ampliati,anche se sono divenuti meno definiti.A volte gli agronomi sono disorientatiperché alla ricerca di una nuova ediversa identità, spesso preoccupati,dispersi sul territorio, alle prese contecnologie meno tangibili, più di tipoorganizzative ed extra aziendali, proiettativerso la dematerializzazione.Sovente impegnati su tematiche e finalitàmeno definite, obbligati a seguiretutto il complesso sistema che va dallaproduzione ala trasformazione industriale,alla distribuzione ed al mercato;a confrontarsi con riferimenti pocochiari all’interno dell’intreccio tra PACe Politiche nazionali/regionali; ad operarein sinergia con altre discipline affinie complementari; ad interpretare etradurre operativamente i sempre maggioricontributi che derivano dalla ricercae dai processi di innovazione, ma inun quadro di forte frammentarietà; arapportarsi con le tre ConvenzioniGlobali delle Nazioni Unite:Biodiversità, Clima Globale eDesertificazione; a rispondere ad unaesigenza crescente di formazione continuae di dialogo con la società civileper dare una informazione tecnica-“AGRIculture”. Il numero speciale della rivista della FIDAFdedicato al 60° anniversario di vita della Federazione.


mente chiara e corretta sui temi sensibilidella produzione agricola, dellaqualità e della sicurezza alimentare.Questo hanno fatto e stanno facendogli agronomi italiani, per fare sì che l’agricolturadiventi una risorsa fondamentalee non sostituibile, in quantoproduttrice non solo di cibo, ma anchedi ambiente, di paesaggio, di cultura, disalute e di benessere, di servizi.Il che porta ad affermare, senza timoredi smentita, che oggi è improponibilela figura dell’agronomo generalista,con una formazione cioè di tipo olistico,si pone altresì con evidenza l’esigenzadi mettere in campo una nuova,specifica figura professionale che sappiafare dell’approccio sistemico edintegrato il punto di forza del suo operato.In questo senso le Facoltà diAgraria possono giocare un ruolodeterminante. Gli stessi temi chiavedella competitività e della sostenibilitàdettati dall’Unione Europea impongonoinfatti l’apporto di diverse disciplinee molteplici soluzioni scientifiche e tecnologiche,per rispondere ad una pluralitàdi problemi ed esigenze.La FIDAF, guidata dal suo vulcanicoPresidente, il Dott. Luigi Rossi, èall’interno di questo processo di cambiamentoed ha mostrato una pienaintesa su alcuni temi centrali: la visioneantropocentrica, rispettosa dell’ambiente,cioè l’uomo custode dellerisorse naturali; la scienza per l’ecosistema;la sensibilità etica dello scientiste, nello specifico, del genetistache opera per il bene dell’umanità edell’ambiente. Lo sviluppo della societàmoderna tende sempre più versouna maggiore complessità e quindi l’evoluzionedella scienza e della tecnologiadeve integrarsi sempre più con gliaspetti sociali, economici, politici, culturalied ecologici.Il numero speciale della rivistaAGRIculture titolata “I sessant’annidella FIDAF” e distribuita nel mese didicembre del 2004, intende fare conoscerela Federazione, la sua identitàassociativa e culturale, le attività, i riferimentiscientifici e istituzionali, le pubblicazioni,gli impegni a sostegno dellaricerca e dell’innovazione tecnologica,della cooperazione e dello sviluppo, ilClub della Qualità, le iniziative in favoredella salvaguardia della biosfera, laRivista, il sito www.fidaf.it.Il numero speciale è rivolto anzitutto aiPresidi, docenti e studenti della Facoltàdi Agraria; gli Enti di ricerca ed alle istituzionipubbliche; agli Ordini provincialie Nazionali dei Dottori Agronomie dei Dottori Forestali; ma anche a tutticoloro che credono nell’agricolturacome sistema e motore di sviluppo.Marcello SalighiniAGROTECNICI-FIDAF: UNA COLLABORAZIONEPOSSIBILE E FRUTTUOSALa FIDAF ha saputo in questi anni custodire e preservare le migliori tradizionidei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, anche nei momenti di peggiorederiva del Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Ordine, quest’ultimo spesso salito aglionori della cronaca per notizie scandalistiche e per le diverse inchieste giudiziarieche lo hanno riguardato e segnatamente la ex-Presidente, DinaPorazzini, infine rinviata a giudizio dalla Procura della Repubblica di Romacon l’accusa di avere falsificato atti del Consiglio <strong>Nazionale</strong> che attribuivanospese e finanziamenti (il processo è tuttora in corso a Roma). Ma di fronte atanta deriva si ergeva, baluardo morale di tutti gli agronomi italiani, laFIDAF, con la tradizione dei suoi saperi, con la cortesia delle relazioni umanedei suoi esponenti, con la difesa orgogliosa ma mai arrogante del ruolo dei proprirappresentanti; lì a ricordare come la sguaiatezza di comportamenti, l’altalenantepromiscuità politica con questo e con quello, male si confacessero alblasone <strong>degli</strong> agronomi costruito in sessanta anni di fatiche e di impegno.IL DOTT. SILVANOMARSELLA.Rappresenta i tecniciagricoli nel “Consigliodi rappresentanza”dell’AGEA.Merito del Presidente della FIDAF, Luigi Rossi, se le vicissitudini ultime del Consiglio <strong>Nazionale</strong> dell’Ordine, scioltocon decreto del Ministro della Giustizia (un fatto eccezionale), non hanno intaccato la corretta immagine generaleche l’Italia tutta aveva, e fortunatamente ancora ha, della categoria dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali.La FIDAF ha mantenuto anche saldi rapporti con il Ministero delle Politiche Agricole e con gli altri Consigli Nazionalidelle categorie professionali dell’agricoltura; quando infatti si è trattato di nominare un rappresentante dei tecniciagricoli professionisti nel “Consiglio di rappresentanza” dell’AGEA - Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, el’Ordine nazionale non è riuscito a far di meglio che rompere irreparabilmente i rapporti sia con il <strong>Collegio</strong> nazionaledei Periti agrari che con il <strong>Collegio</strong> nazionale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati, è stata la FIDAF adintervenire e recuperare la situazione, riuscendo a fare eleggere, con il sostegno determinante del <strong>Collegio</strong> <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong>, un proprio rappresentante, nella persona del Dott. Silvano Marsella, che tuttora ricopre questo delicatoufficio ed a dimostrare al Ministro Gianni Alemanno che i tecnici agricoli una qualche capacità di governo istituzionaleancora la avevano.Gennaio 20<strong>05</strong>11


A TTUALITÀUno scorcio della sede della FIDAF, a Roma.L’ORGANIZZAZIONE FIDAFLa FIDAF è una Federazione di Associazioni, autonomenella loro attività di programmazione e gestione. Incomune con la Federazione, le Associazioni condividononello Statuto e nei fatti, i valori esenziali per la tutelamorale e sindacale della categoria, l’aggiornamento professionalee culturale, la realizzazione di servizi per i colleghi,nonché la promozione a favore del “sistema agricoltura”.Le Associazioni sono rappresentate nel Consiglionazionale della FIDAF, sulla base del numero <strong>degli</strong> iscritti.Il Consiglio nazionale, costituto da 40 rappresentantiprescelti dall’Assemblea delle Associazioni, elegge tra ipropri componenti il Presidente, 3 vicepresidenti e 9 membri che insieme costituiscono il Comitato di presidenza.L’attuale sede della Federazione è a Roma, in Via Livenza 6, ed è frutto dell’atto generoso ed autenticamente solidaledi 561 colleghi che, guidati dal Presidente Giuseppe Medici, decisero di partecipare personalmente all’acquisto diquella che lo stesso Presidente definì come “La Casa del Dottore in Agraria”.Intestataria della proprietà della sede è la Cooperativa “Il Dottore in Scienze Agrarie”, costituita il 27 luglio del 1950a Roma, in quanto la condizione della FIDAF quale “Associazione di secondo grado senza fini di lucro” esclude qualsiasiattribuzione di proprietà. La disponibilità di una sede ha consentito e tuttora consente ala Federazione, non solodi realizzare le proprie attività, ma anche di ospitare nei propri locali altre organizzazioni affiliate o consorelle, checon le loro iniziative contribuiscono ad animare la vita della FIDAF stessa.G L I A G R O N O M I C H I U D O N OC O N I L PA S S A T OI Dottori Agronomi e Dottori Forestali hanno un nuovo Presidente, Pantaleo Mercurio Presidente dell’Ordine diLecce (carica che dovrà lasciare per incompatibilità con quella nazionale), 59 anni, stimatissimo dirigente nel settoredelle bonifiche ed ottimi rapporti con le categorie <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e dei Periti agrari leccesi, con le quali in passatoha costruito solide collaborazioni. La sua è stata, in qualche modo, una elezione a sorpresa, che ha sancito lasecca sconfitta della ex-Presidente dell’Ordine, Dina Porazzini, ricandidatasi nuovamente alla presidenza e che eraentrata nella “Sala Rossa” del Ministero della Giustizia con la piena convinzione di poter ritornare alla guida dellacategoria, nonostante su di lei pesasse un rinvio a giudizio della Procura della Repubblica di Roma per falsificazionedi deliberazioni del Consiglio <strong>Nazionale</strong>, fatto questo che aveva provocato l’intervento del Ministero vigilante ilquale, alla fine del mese di giugno dello scorso anno, aveva sciolto l’intero Consiglio <strong>Nazionale</strong> e rimosso Porazzinidalla presidenza, inviando un Commissario straordinario (si veda anche “L’AGROTECNICO OGGI” n. 8/9-2004). Lacampagna elettorale che era seguita a questi fatti aveva rivelato l’esistenza di un forte dissenso dalla “gestionePorazzzini”, assai discussa anche per spese da molti ritenute eccessive, che aveva portato alla elezione di ben seinuovi Consiglieri Nazionali su undici: Daniele Zanzi di Varese, Elisabetta Norci di Pisa, Roberto Accossu diCagliari, Giuseppe Pulina di Milano e Giuseppe Giacalone di Trapani, oltre a Mercurio.Fra i cinque vecchi Consiglieri riconfermati, oltre a Porazzini, hanno avuto un seggio al nazionale Antonio Lucottidi Alessandria, Sandro Castelli di Trento, Paolo Ferrari di Modena e Ciro Costagliola di Caserta, ed è proprioquesto ultimo ad essere stato il grande avversario di Porazzini, l’implacabile censore che in passato ne ha denunciatospesso i comportamenti ritenuti non ortodossi.Tuttavia al momento del voto, Costagliola ha saputo tirarsi indietro, evitando così di riproporne uno schema conflittuale,favorendo con questa sua rinuncia un ricambio ai vertici, tanto che anche le altre due principali cariche diVicepresidente e Segretario sono state attribuite rispettivamente, ed Elisabetta Norci e Roberto Accossu, entrambineoeletti. Per i Dottori Agronomi sembra ora aprirsi una stagione di rinnovamento, dove certamente l’arrivo di personenuove e prive di legami con il passato, rappresenta una tosura netta con la gestione precedente, che ormaisopravvive solo nei fascicoli processuali delle diverse inchieste giudiziarie che l’hanno interessata.12 Gennaio 20<strong>05</strong>


« L’agricolturachiude il 2004con i contiin rosso »IL SETTORE AGRICOLO SOFFOCATODAL PESO DEI DEBITI BANCARI,DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI EDEI COSTI DI PRODUZIONEUn enorme “peso” rischia dischiacciare l’agricoltura. Debiti con lebanche, crediti previdenziali, costi dellavoro ed energetici, prezzi alla produzionestracciati, consumi in costantediminuzione, occupazione in discesa.Un carico insopportabile rischia dimettere fuori mercato migliaia diimprese. Il tutto in mancanza di unareale ed efficace politica per il settore edi una finanziaria che non dà alcunarisposta e rende ancora più difficile l’operatività<strong>degli</strong> imprenditori agricoli. Adenunciare un tale drammatico scenarioè la Confederazione italiana agricoltoriche, in coincidenza della discussionedella manovra economica per il20<strong>05</strong>, ha organizzato lo scorso dicembreuna settimana di protesta, contanto di sit-in, davanti alla sede delSenato per sollecitare attenzione versoil settore agricolo.L’indebitamento verso le banche daparte delle imprese agricole ha ormairaggiunto livelli drammatici: oltre 1,7miliardi di euro. E molti istituti di creditohanno addirittura chiesto l’immediatorientro dei debiti, con la conseguenzadi mettere sul lastrico migliaia diimprenditori, che sono stati costretti aricorrere al credito ordinario per poterproseguire nella loro attività.Una situazione grave che ha spinto ilPresidente nazionale della CiaGiuseppe Politi a scrivere alPresidente dell’Abi Maurizio Sellaper sollecitare un pronto interventopresso le banche affinché rivedano laloro posizione e permettano alleimprese agricole di continuare ad operaresul mercato con una certa tranquillitàe non sotto l’assillo asfissiante<strong>degli</strong> istituti di credito.“Chiediamo -ha detto Politi- che venganoindividuate tempestivamenteadeguate misure per i debiti pregressiin materia previdenziale, con soluzioniper il pagamento compatibilicon la tenuta del settore e, con l’abbattimentodi sanzioni ed interessi”.“Per il futuro -ha proseguito ilPresidente della Cia- chiediamo unasostanziale riduzione <strong>degli</strong> oneri contributivisul costo del lavoro che devederivare da un’efficace e condivisariforma della previdenza agricola,tenendo conto della necessità di concorrerea parità di condizioni all’internodell’Unione europea ed, in particolare,con le altre produzioni agricoledel Mediterraneo”.L’ON. GIUSEPPE AVOLIOHA COMPIUTO 80 ANNIUn altro peso rilevante sulle impreseagricole è rappresentato dal crescenteaumento dei costi di produzione. Solola “voce energetica” (carburanti) haregistrato un incremento rispetto al2003 del 6 per cento. Mentre l’occupazione,anche per le difficoltà che sisono accavallate in quest’ultimo anno,è diminuita del 2,0 per cento.L’ON. GIUSEPPE AVOLIOMarcella GravinaIl 10 dicembre 2004 l’On. Giuseppe Avolio hacompiuto 80 anni. La Cia ha voluto festeggiarlocon una significativa manifestazioneindetta presso la sede nazionale dellaConfederazione, al cospetto della presidenza edi tutto il personale dell’organizzazione.Giuseppe Avolio, tra i fondatori storici dellaConfederazione italiana coltivatori (Cic) -e poiConfederazione italiana agricoltori (Cia)-, di cuiè stato Presidente per 23 anni, ha rappresentatouna figura emblematica dello scenarioagricolo e politico del Paese.Fin dal dopoguerra, è stato un vero protagonista della vicenda agricola italiana: primada attivista ed esponente socialista, poi da parlamentare e, infine, da Presidente diuna delle maggiori organizzazioni professionali agricole italiane. Avolio si è impegnatocon forza, determinazione e grande caparbietà per lo sviluppo dell’agricoltura edella sua affermazione nei mercati europei e mondiali, per la tutela dei produttori.La coerenza e l’impegno di Avolio hanno avuto pieno riscontro nelle sue mille battaglieper l’agricoltura, ma soprattutto per l’affermazione della giustizia, della libertà edell’uguaglianza. Sempre sorretto dalle sue idee, non si è tirato mai indietro, anzi èandato avanti senza timore, con la forza di un uomo di grandissima e profonda dignità,che affronta gli ostacoli avendo come obiettivo il bene comune.Gennaio 20<strong>05</strong>13


A TTUALITÀ« Carabinieri“custodi”dell’agricoltura »PRESENTATA A ROMA L’ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2004 DAI MILITARIDEL COMANDO CARABINIERI DELLE POLITICHE AGRICOLE,REPARTO SPECIALIZZATO DELL’ARMA CHE OPERA CONTROLE FRODI E GLI ILLECITI IN AGRICOLTURACARABINIERI in alta uniforme presso il Comando Carabinieri delle Politiche Agricole.Il 20 dicembre 2004, presso lasede del Comando Carabinieri dellePolitiche Agricole, è stata presentatal’attività operativa svolta dal Repartonel corso del 2004.Il Ministro delle Politiche Agricole eForestali, On. Giovanni Alemannodopo aver espresso il più vivo apprezzamentoper la positiva attività svoltadal Comando Carabinieri PoliticheAgricole e per l’entusiasmo con il qualeogni militare dell’unità specializzata haaffrontato il quotidiano servizio, haribadito la sinergia con cui operanotutti gli organi di controllo del suoDicastero. Infine, il Ministro ha affermatocome il 20<strong>05</strong> dovrà segnare lanascita di un decreto che riguardi,appunto, i controlli in agricoltura.Nel corso della cerimonia sono staticonsegnati gli attestati di specializzazionea 26 marescialli dei Carabinieri ea 7 ispettori del Corpo Forestale delloStato che hanno seguito, presso ilComando Carabinieri PoliticheAgricole, un corso sulle frodi comunitariein agricoltura.Il Comandante del ComandoCarabinieri Politiche Agricole, Col.Luigi Curatoli ha commentato i risultaticonseguiti nel corso del 2004 cheha definito assolutamente positivi, poichésono stati incrementati arresti edenunce a piede libero. Quest’ultimacircostanza è il frutto di una più attentascelta <strong>degli</strong> obiettivi per colpire lefrodi più gravi, ossia quelle che costituisconoillecito penale. Inoltre, ha sottolineatocome questi successi sianostati possibili anche in ragione dellastretta sinergia tra il ComandoCarabinieri delle Politiche Agricole, iReparti dell’Arma Territoriale ed altreUnità Specializzate.I dati statistici dell’attività 2004 parlanochiaro. I settori che hanno consentitodi ottenere i risultati più significativisono l’ortofrutticolo e l’ittico, inragione di due operazioni, conclusesirispettivamente in giugno e novembreUN “ANGELO”DEDICATO AI CADUTIDI NASSIRYAIn occasione della presentazionedell’attività 2004 del Comando Carabinieridelle Politiche Agricole, è stata inauguratapresso la sede del Comando una salaconferenze, dedicata ai Caduti di Nassirya,nella quale è stata posta una stele, donatadall’Accademia delle Belle Arti di Roma,che rappresenta, in modo stilizzato, unangelo che si libra in volo. La scultura,denominata “Angelo di Nassirya”, vuolesimboleggiare il sacrificio di tutti i cadutidel tragico eccidio del novembre 2003 che,lasciata la madrepatria per portare pace edemocrazia in una terra martoriatadall’odio, sono stati rapiti da cruentaquanto immatura morte.Alla manifestazione erano presenti ilMinistro delle Politiche Agricole eForestali, On. Giovanni Alemanno, ilComandante Generale dell’Arma deiCarabinieri, Gen. Luciano Gottardo, ilComandante del Comando Unità Mobili eSpecializzate “Palidoro”, Gen. GiorgioPiccirillo, il Comandante della DivisioneUnità Specializzate, Gen. SerafinoLiberati. Il Gen. Gottardo hacommemorato i caduti di Nassirya,il cui ricordo, a distanza di un anno,rimane intatto, al pari del dolore cheprovano tutti i carabinieri per la scomparsadei loro eroici commilitoni.14 Gennaio 20<strong>05</strong>


IL MINISTRO ALEMANNO interviene alla manifestazionedel Comando Carabinieri delle Politiche Agricole.con l’arresto, complessivamente, diquattordici persone che avevano ricevutoaiuti, globalmente, per 4 milionicirca di euro, facendo falsamenteapparire di aver creato aziende e, conseguentementeposti di lavoro, per lalavorazione <strong>degli</strong> agrumi e della trasformazionedel tonno rosso e derivati.Mentre, il settore nel quale è stato rilevatoil maggior numero di re-ati è ilcerealicolo.Infine, gli accertamenti volti ad individuarela produzione di latte al di fuoridalle quote assegnate, ha permesso,nella decorsa campagna lattiera, di rilevarecirca 5 mila tonnellate di latte “innero”.A <strong>gennaio</strong> 2004 sono stati istituiti treN.A.C. (Nuclei Antifrodi Carabinieri)a Parma, Roma e Salerno. Questamigliore aderenza al territorio ha sicuramenteavuto un ruolo importante nelpotenziamento delle prestazioni dell’interoComando.Il personale che viene assegnato alComando deve seguire un corso dispecializzazione, che comporta un’attivitàmolto impegnativa. I maresciallidevono infatti cimentarsi in materienon certo facili (quali diritto ed economiaagraria, o diritto dell’UnioneEuropea) insegnate da docenti universitari.I risultati che ciascuno consegue,a vari livelli, sicuramente molto soddisfacentied indicativi di un grande interesseposto nello studio, e, dunque, diuna forte motivazione nell’attività chesarà svolta.L’immagine, dunque, che emerge è diun reparto in cammino che vuole operarecon sempre maggiore professionalitàal solo scopo di sostenere gliimprenditori agricoli onesti, colpendoquanti ritengono di sottrarre gli aiutiche lo Stato e l’Unione Europea eroganoper l’agricoltura. La sempre maggiorefunzionalità del reparto vuole,inoltre, essere un valido deterrente percostoro ed un incoraggiamento per gliagricoltori che hanno necessità <strong>degli</strong>aiuti per produrre nelle migliori condizioni,nella consapevolezza che esisteun Comando dell’Arma che ricerca epersegue con determinazione quantiritengono di poter infrangere la leggeoperando fuori della legalità e, conseguentemente,sottraendo, in nome deiloro illeciti interessi, risorse economichepreziose per i più onesti.Contro le frodi, al servizio dei cittadini,dunque, è il motto che vuole riassumerela volontà di essere sempre dallaparte di chi lavora e di chi produce inmodo corretto e nel solco delle regoletracciate dall’Unione Europea e dalloStato italiano per ottenere prodottisempre migliori dal punto di vista dellaqualità e della specialità, così promuovendoin Europa e nel mondo l’agricolturaitaliana.Marcella GravinaU N R E PA RTOA LTA M E N T E S P E C I A L I Z Z ATOIl Comando Carabinieri Politiche Agricole, istituito il 5 dicembre 1994 colnome di "Carabinieri tutela norme comunitarie e agroalimentari" e che haassunto l'attuale denominazione con decreto interministeriale dell'8 giugno2001, opera su tutto il territorio nazionale e, se necessario, anche all'estero nelrispetto delle vigenti disposizioni di legge e delle direttive del Ministero dellePolitiche Agricole e Forestali.Il Comando, posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle Politiche Agricolee Forestali, svolge controlli straordinari sulla erogazione e percepimento di aiuticomunitari nel settore agroalimentare e della pesca ed acquacultura, sulle operazionidi ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, ivi compresi gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo.Esercita, inoltre, controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari econcorre nell'attività di prevenzione e repressione delle frodi nel settore agroalimentare.Professionalità, specializzazione ed aggiornamento costante sulle problematiche più attuali, legate alle tecniche diproduzione dell'agricoltura e dell'industria alimentare, ne rendono particolarmente incisiva l'attività.Il Comando pianifica controlli ed avvia indagini nei vari settori di competenza del Ministero delle Politiche Agricolee Forestali. Particolari accertamenti sono concentrati sul comparto agroalimentare in tutte le sue fasi e la recentetendenza dell'Italia a produrre nel rispetto dell'ecosistema ha portato il Reparto ad incrementare la vigilanza sullecoltivazioni biologiche. Eguale attenzione è posta anche nei settori zootecnico, ittico, ortofrutticolo, lattiero-caseario,olivicolo e vitivinicolo.Gennaio 20<strong>05</strong>15


GLI APAPPUNTAMAMENTIFIERISTICIDELL’ANNO INSIEME A...15B IG LIETTI OMAGG IOHanno collaborato a questa iniziativa:Ente Fiere Udine Esposizioni 33030 TORREANO DI MARTIGNACCO (UD) - Tel. 0432 4951Consorzio AutonomoEnte Fiera di Lanciano Loc. Iconicella - 66034 LANCIANO (CH) - Tel. 0872 71<strong>05</strong>00Piacenza Expo spa Località Le Mose, SS 10 - 29100 PIACENZA - Tel. <strong>05</strong>23 602711S.I.P.E.R. Fiere di Reggio Emilia Via Filangieri, 15 - 42100 REGGIO EMILIA - Tel. <strong>05</strong>22 503511Agri Cesena Via Dismano, 3845 - 47023 PIEVESESTINA DI CESENA (FC) - Tel. <strong>05</strong>47 317435Umbriafiere P.zza Moncada - 08083 BASTIA UMBRA (PG) - Tel. 075 80040<strong>05</strong>Associazione Mostra Mercatodelle Macchine Agricole Collinarie <strong>degli</strong> Animali da Cortile V.le della Resistenza, 8 - <strong>05</strong>026 MONTECASTRILLI (TR) - Tel. 0744 940223Ente Autonomo Fiere di Foggia C.so del Mezzogiorno - 71100 FOGGIA - Tel. 0881 3<strong>05</strong>1Faenza Fiere srl Via Risorgimento, 3 - 48018 FAENZA (RA) - Tel. <strong>05</strong>46 621111Unacoma Service srl (*) Via L. Spallanzani, 22/A - 00161 ROMA - Tel. 06 442981(*) Il coupon dell’EIMA, l’Esposizione internazionale della meccanizzazione agricola, organizzata da Unacoma Service srl, verrà pubblicatosul prossimo numero de “L’AGROTECNICO OGGI”.


✁INGRESSO GRATUITOORTOMAC – 4^ Mostra interamente dedicataall’orticoltura. I settori espositivi presenti in fierasono: sementi, ortovivaismo, coltivazione, lavorazionee commercializzazione del prodotto.Orario della manifestazione: 9,00-18,00INGRESSO RIDOTTOAlla 40^ edizione di AGRIEST, appuntamentonazionale delle macchine e dei prodotti per l’agricoltura,partecipano 250 espositori provenienti datutta Italia.Nei 9 padiglioni e nelle aree esterne (per unasuperficie espositiva di 31mila mq.) sono rappresentatii settori della meccanica e chimica agraria,attrezzature e prodotti per l’enologia, prodottizootecnici, vivaistica, sementi, edilizia rurale, editoria.L’edizione 20<strong>05</strong> riserva particolare attenzioneai settori della zootecnia e dell’enologia.Orario continuato dalle ore 9,30 alle ore 18,30.Info: Udine Fiere Spatel. 0432/4951 - fax 0432/401378e mail: info@fieraudine.it www.fieraudine.itINGRESSO RIDOTTOSEMINAT - 24^ Mostra mercato nazionale dellesementi, delle piante agrarie e ornamentali, delleattrezzature connesse, ripropone annualmenteuna accurata rassegna della produzione specializzata,attirando l’attenzione di operatori e consumatoriattratti dalle numerose iniziative per lo sviluppodel mercato.ORTOMACCesena (FC)20/22 Gennaio 20<strong>05</strong>AGRIESTTorreano di Martignacco (UD)28/31 Gennaio 20<strong>05</strong>SEMINATPiacenza4/6 Marzo 20<strong>05</strong>INGRESSO RIDOTTOAPIMELL – 22^ Mostra mercato nazionale di apicoltura,dei prodotti e delle attrezzature apistiche.Richiama annualmente l’interesse di operatori apisticie consumatori, grazie all’esposizione dellemigliori soluzioni tecniche di settore e di numerosiprodotti alimentari derivanti dalla specifica e particolarecoltura.APIMELLPiacenza4/6 Marzo 20<strong>05</strong>INGRESSO GRATUITO37^ AGRIUMBRIA - Mostra nazionale dell’agricoltura,zootecnia e alimentazione. La fiera “piùfiera” in viaggio nel III° millennio con motori, macchinee attrezzature agricole, zootecniche, ortoflorovivaistiche,enologiche, olearie, casearie eapistiche. Mangimi, integratori, materiali seminali.Sementi, piante, fiori, fertilizzanti, fitofarmaci.Prodotti e attrezzature (lavorazione, conservazione,esposizione) agroalimentari. Editoria specializzata.Istituzioni, enti, associazioni, serviziall’impresa. Mostra, concorsi, esibizioni, aste,mercati: bovini, ovini, caprini, suini, avicunicoli estruzzi. Agrishow Enama. Eventi culturali per leragioni dell’arte del coltivare, allevare e alimentare“una nuova idea del mondo”.AGRIUMBRIABastia Umbra (PG)1/3 Aprile 20<strong>05</strong>www.umbriafiere.it • info@umbriafiere.itUmbriafiere S.P.A. - tel. 075/80040<strong>05</strong>INGRESSO GRATUITO44^ FIERA DELL’AGRICOLTURA - Allevare, coltivare,omnia verde, agricoltura biologica, serviziall’impresa. Superficie espositiva complessiva:60.000 mq. Espositori, produttori, trasformatori,distributori, agenti esclusivi, importatori, associazionied enti vari.Ente organizzatore: Consorzio Autonomo EnteFiera di Lanciano. Loc. Iconicella - 66034 LAN-CIANO (CH).Tel. 0872/710.500 - Fax 0872/44.261.FIERA NAZIONALEDELL’AGRICOLTURALanciano (CH)14/18 Aprile 20<strong>05</strong>INGRESSO RIDOTTO22° FRUTTIFLOR - Mostra a carattere regionale,presenta al pubblico e agli operatori del settore lenovità del vivaismo da frutto, con un piccolo compartodedicato alla floricoltura e al giardinaggio,nonché attrezzature di vario genere. La manifestazioneè affiancata da importanti convegni.Orario: 9,00-22,00.Segreteria Organizzativa:Faenza Fiere srl, Via Risorgimento, 148018 Faenza (RA)Tel. <strong>05</strong>46 621111/620970 - Fax <strong>05</strong>46 621554www.faenzafiere.it - info@faenzafiere.itINGRESSO RIDOTTO30° MO.ME.VI. - Mostra a carattere regionale, presentaal pubblico ed agli operatori del settore lenovità nel campo della meccanizzazione viticolaed enologica. La manifestazione è affiancata daimportanti convegni.Orario: 9,00-22,00Segreteria Organizzativa:Faenza Fiere srl, Via Risorgimento, 148018 Faenza (RA)Tel. <strong>05</strong>46 621111/620970 - Fax <strong>05</strong>46 621554www.faenzafiere.it – info@faenzafiere.itINGRESSO RIDOTTO68^ MOSTRA DELL’AGRICOLTURAManifestazione a carattere regionale presenta alpubblico ed agli operatori del settore le novità nelcampo della meccanizzazione agricola.Orario: 9,00-22,00.Segreteria Organizzativa:Faenza Fiere srl, Via Risorgimento, 148018 Faenza (RA)Tel. <strong>05</strong>46 621111/620970 - Fax <strong>05</strong>46 621554.www.faenzafiere.it – info@faenzafiere.itFRUTTIFLORFaenza (RA)22/25 Aprile 20<strong>05</strong>MO.ME.VI.Faenza (RA)22/25 Aprile 20<strong>05</strong>MOSTRADELL’AGRICOLTURAFaenza (RA)22/25 Aprile 20<strong>05</strong>


✁IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTOALL’INGRESSO IN FIERA(nome)(nome)(nome)(cognome)(cognome)(cognome)(via e numero civico)(via e numero civico)(via e numero civico)(città)(città)(città)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(professione)(professione)(professione)IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTO ALRILASCIO DI UN BIGLIETTO SIAEOMAGGIO OVVERO UNACARTA D’INGRESSOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTO ALRILASCIO DI UN BIGLIETTO SIAEOMAGGIO OVVERO UNACARTA D’INGRESSOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTO(nome)(nome)(nome)(cognome)(cognome)(cognome)(via e numero civico)(via e numero civico)(via e numero civico)(città)(città)(città)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(professione)(professione)(professione)IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTO(nome)(nome)(nome)(cognome)(cognome)(cognome)(via e numero civico)(via e numero civico)(via e numero civico)(città)(città)(città)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(professione)(professione)(professione)(segue a pag. 31)


periodicomensiledi economia,politica,tecnica agrariae zootecnica,ambienteGennaio 20<strong>05</strong> • N. 1 ANNO XXII« SPECIALESUINICOLTURA BIOLOGICA»


S PECIALES UINICOLTURAB IOLOGICA« UnaDisciplinaa tutto campo »REGOLAMENTI COMUNITARI, DECRETI MINISTERIALI E DELIBEREREGIONALI GOVERNANO DETTAGLIATAMENTE IL SETTORE,PONENDO MOLTI VINCOLI E POCHE DEROGHE IN TEMADI ALIMENTAZIONE, PROVENIENZA DEGLI ANIMALI, STABULAZIONE.PUNTO CRITICO DELLA NORMATIVA È LA GESTIONE DEI LIQUAMI,QUESTIONE COMPLESSA E DI DIFFICILE INTERPRETAZIONE.Considerando che l’allevamentobiologico è inammissibile se svincolatodalla terra, la normativa di riferimentoparte dal Regolamento CEE n.2092/91, relativo al metodo di produzionebiologico dei prodotti agricoli eall’indicazione di tale metodo sui prodottiagricoli e sulle derrate alimentari.Il Regolamento CE n. 1804/99 èun’integrazione del precedente perquanto riguarda la produzione zootecnica.Successivamente, sono state introdottesignificative modifiche che riguardanol’etichettatura dei mangimi e dellematerie prime per mangimi destinatiall’alimentazionebiologica(Regolamento CE n. 223/2003) e lepossibili integrazioni alimentari(Regolamento CE n. 599/2003). Leultime e importanti modifiche sonostate apportate con il Regolamento CEn. 2277 della Commissione del 22dicembre 2003.Le modalità di attuazione della zootecniabiologica in l’Italia sono contenutenei decreti ministeriali del 4 agosto del2000 e del 29 marzo del 2001; successivamentealcune Regioni hannolegiferato in materia.La Regione Emilia-Romagna, da partesua, ha regolamentato la zootecnia biologicasul proprio territorio con l’approvazionedella delibera di Giunta n.794 del 5 maggio 2003, fornendoindicazioni agli operatori del settore eagli organismi di controllo in meritoall’applicazione dei regolamenti comunitari.La Regione ha ritenuto di elaborarespecifiche disposizioni attuative dellanormativa comunitaria anche al fine direndere omogenei gli interventi <strong>degli</strong>organismi di controllo e di garantire daparte <strong>degli</strong> uffici regionali una vigilanzaefficiente ed efficace.IN PROPORZIONE ALLASUPERFICIE AZIENDALEDal quadro sopraesposto risulta evidenteche cercare di illustrare brevemente,ma soprattutto in modo chiaro,la normativa che governa la zootecniabiologica, e l'allevamento suinicolonello specifico, è un'operazione abbastanzacomplessa.Il fattore essenziale per l'allevamentopraticato secondo il metodo biologicoè rappresentato dalla realizzazione edal mantenimento di un equilibratolegame tra le produzioni animali e quelleagricole. Nel caso del regolamentocomunitario (e della delibera regionale)questo legame viene enunciato comeprincipio generale, almeno per imonogastrici, precisando che la consistenzadel patrimonio zootecnico deveessere connessa alla superficie diponibileal fine di consentire una gestioneintegrata delle produzioni animali evegetali a livello aziendale e di ridurreal minimo ogni forma di inquinamentoe danno all'ambiente naturale. Il MIPAFdecreta che tale connessione debbaessere dimostrata anche attraverso laquantità di produzioni vegetali destinataall'alimentazione <strong>degli</strong> animali ottenutadalla stessa superficie agricola utilizzata(SAU), indicando che almeno il35% della sostanza secca della razioneannuale di poligastrici e monograstriciprovenga dall'azienda stessa o dal comprensorioin cui questa ricade, intendendoper comprensorio un’area definitanella quale ricadono le aziendebiologiche che hanno stabilito un rapportocontrattuale per lo spargimentodelle deiezioni animali.In ogni caso, il numero di suini che sipossono allevare in azienda è legatoalla quantità di azoto proveniente dalleloro deiezioni: per ogni ettaro di SAUpuò essere distribuito all'anno un quantitativomassimo di 170 kg. di azoto.La tabella 1 riporta il numero massimodi animali allevabile per ettaro in funzionedelle diverse categorie <strong>degli</strong> stessicon riferimento a quanto stabilitodalla delibera della Regione Emilia-Romagna e o dal Regolamento CEE n.2092/91 (nell'allegato VII).LA PROVENIENZADEGLI ANIMALITutta la superficie aziendale utilizzataper produrre alimenti destinati ai suinideve rispondere alle norme di produzionedell’agricoltura biologica, utiliz-20 Gennaio 20<strong>05</strong>


zando i periodi di conversione stabilitidal Regolamento.nella parte Adell’Allegato “Vegetali e prodotti vegetali”.Nei caso dei suini, il periodo di conversionedei pascoli, dei parchetti all’apertoe <strong>degli</strong> spiazzi liberi da loro utilizzatipuò essere ridotto a un anno. Questoperiodo può essere ulteriormenteaccorciato a 6 mesi se le aree interessatenon sono state sottoposte, in annirecenti, a trattamenti con prodottidiversi da quelli previsti dalla normativabio.Le produzioni suinicole possono esserevendute con la denominazione “biologica”soltanto se i suini sono stati allevatisecondo le norme delRegolamento, per un periodo di almeno6 mesi.Il recente Regolamento n. 2277/03prolunga fino al 31 dicembre 2004 laderoga al principio che gli animalidevono provenire da allevamenti biologici,consentendo, in caso di primacostituzione del patrimonio e in mancanzadi un numero sufficiente di animaliallevati con metodo biologico, l'introduzionein allevamento di suini convenzionali.Questi però possono esseredestinati solo alla riproduzione e nonpiù anche all'ingrasso come in precedenza.In particolare i suinetti provenientida allevamenti convenzionalipossono essere introdotti in allevamentibio solo se destinati alla riproduzione,subito dopo lo svezzamento e se dipeso inferiore ai 35 kg.Al fine di completare il patrimonio zootecnicoaziendale o di garantirne il rinnovo,sempre che si registri la mancanzadi soggetti ottenuti con metodibiologici, previa autorizzazione, possonoessere introdotti annualmente,entro un massimo del 20% del bestiamesuino adulto dell’azienda, animali -ad esempio scrofette- provenienti daallevamenti non biologici. Queste percentualinon si applicano alle aziendecon meno di cinque suini. In questi casiil rinnovo si limita a un capo massimoall’anno. La percentuale può essereportata fino al 40%, dietro parere favorevoledell’organismo di controllo, inalcuni casi particolari, quali per esempio:- estensione significativa dell’azienda;- cambiamento della razza;- sviluppo di una nuova produzione;- allevamento di razze minacciate diabbandono (in questo caso gli animalinon devono essere necessariamentenullipari).ALIMENTI E INTEGRAZIONIL’alimentazione <strong>degli</strong> animali allevatisecondo il metodo biologico deverispettare le loro esigenze nutrizionalinei diversi stadi fisiologici e produttivi,avendo come obiettivo principale laqualità delle produzioni ottenute piuttostoche la quantità.Inoltre l’alimentazione contribuisce almantenimento del benessere e almiglioramento della resistenza allemalattie e in questo modo concorrealla gestione sanitaria dell’allevamentobiologico, basata sulla prevenzione.Oltre a tali vincoli occorre considerareche i suinetti devono ricevere lattematerno per un periodo minimo di 40giorni e che i suini devono disporreogni giorno di foraggi freschi o conservati.Il Regolamento n. 2277/03 intervienesignificativamente sull'Allegato II delRegolamento n. 2092/91, relativamenteagli elenchi delle materie primeper mangimi e sugli additivi alimentari.Per quanto riguarda l’integrazioneminerale e vitaminica, la normativafornisce, infatti, elenchi di sostanzeammesse per realizzare l’integrazionedelle diete per suini in produzione biologica.Ciò significa che quanto noncontemplato dagli elenchi è vietato. Aisuini possono essere somministratevitamine (autorizzate ai sensi dellaDirettiva 70/524/CEE), anche se preferibilmentederivate da materie primenaturalmente presenti nei mangimioppure di sintesi ma identiche a quellenaturali.Esiste poi una lista di materie primeper mangimi utilizzabili per apportare imacroelementi (sodio, calcio, fosforo,magnesio e zolfo); possono, inoltre,essere forniti gli 8 microelementi(ferro, iodio, cobalto, rame, manganese,zinco, molibdeno e selenio) mediantealcuni prodotti specificatamenteindicati. Come additivi possono essereutilizzati soltanto alcuni di quelli riportatinella Direttiva 70/524/CEE per lecategorie leganti, anti-agglomeranti ecoagulanti, conservanti, microrganismi,enzimi e ausiliari di fabbricazioneper insilati.La disponibilità di materie prime di originevegetale e animale che possonoessere inserite nella formulazione deimangimi secondo il metodo biologico èlimitata a quelle indicate nelRegolamento (Allegato II parte C),siano queste convenzionali o prodottesecondo il metodo biologico. Perognuna di queste valgono le restrizioniin materia di trattamento con solventi edi assenza di OGM o prodotti da OGM.NORME PER L’ETICHETTATURADEI MANGIMILe materie prime e i mangimi destinatiall’alimentazione dei suini biologicidevono sottostare anche alle normecontenute nel Regolamento n.223/2003, riguardante i requisiti inmateria di etichettatura relativa almetodo di produzione biologico per imangimi, i mangimi composti per animalie le materie prime per mangimi.In sintesi si può fare riferimento almetodo di produzione biologico per iprodotti citati solo se:• l’operatore che li ha fabbricati, preparatio importati è assoggettato alGennaio 20<strong>05</strong>21


S PECIALES UINICOLTURAB IOLOGICATab. 1 - Capi allevabili per ettari di SAUCategoria Limiti di peso (kg) Peso vivo (kg) Capi ellevabili (n./ha)Secondo la Regione Secondo il regolamentoEmilia-Romagna (1) comunitario (2)Lattonzolo 7-30 18 84,3 74,0Magroncello 31-50 40 37,9 14,0Magrone e scrofetta 51-85 70 21,7 14,0Suino magro da macelleria 86-110 100 15,2 14,0Suino grasso da salumificio 86-160 120 12,6 14,0Suino leggero 31-110 70 21,7 14,0Suino pesante 31-160 90 16,9 14,0Verro 250 6,1 14,0Scrofa in ciclo 160-200 180 8,4 6,5(1) Delibera di Giunta n. 794 del 5 maggio 2003.(2) All. VII Reg. 2092/91. I dati relativi all'Allegato VII sono stati adattati non essendoci corrispondenza con le categorie della delibera regionale.regime di controllo previsto dalRegolamento n. 2092/91;• le materie prime che li compongonoe le eventuali altre sostanze utilizzatenella formulazione non sono statetrattate mediante raggi ionizzanti;• sono rispettati i requisiti previsti peri prodotti destinabili all’alimentazione<strong>degli</strong> animali secondo il metodobiologico;• nella composizione del prodotto nonentrano materie prime da agricolturabiologica e in conversione, in concomitanzacon le stesse convenzionali.Possono essere utilizzate unicamente leseguenti indicazioni:• “da agricoltura biologica” quandoalmeno il 95% della sostanza seccadel prodotto è costituito da materieprime per mangimi ottenute da agricolturabiologica;• “può essere utilizzato in agricolturabiologica conformemente alRegolamento CEE 2092/91” per iprodotti che comprendono, in quantitàvariabili, materie prime biologichee/o materie prime in conversionee/o materie prime convenzionaliammesse.Queste indicazioni devono essere corredatedal riferimento in peso disostanza secca del contenuto di materieprime biologiche e in conversione eal contenuto totale di mangimi di origineagricola.In azienda devono essere presenti elenchiriportanti i nomi delle materieprime ottenute da agricoltura biologicae di quelle in conversione. Fino al 31dicembre 2007 non è necessario chegli impianti di preparazione dei mangimiper l’allevamento biologico sianocompletamente separati da quelli cheproducono mangimi convenzionali,purché venga effettuata una separazionetemporale delle lavorazioni, precedutada efficaci e documentate operazionidi pulizia.METODI ZOOTECNICIE DEIEZIONIIn linea di principio, la riproduzione disuini allevati biologicamente è basatasu metodi naturali. È consentita,comunque, l’inseminazione artificiale.È vietata ovviamente la pratica sistematicadi operazioni quali l’applicazionedi anello al naso, la recisione dellacoda o dei denti dei suini e di ogni altrointervento mutilante che non sia a finiterapeutici. Per mantenere la qualitàdei prodotti e le pratiche tradizionali diproduzione è consentita la castrazionedei suini, solo se tale intervento vieneeffettuato sotto la responsabilità delveterinario aziendale, riducendo alminimo il disagio per gli animali eprima che questi abbiano raggiunto lamaturità sessuale.È già stata indicata la relazione fra illimite di apporto di azoto al terreno e ilnumero massimo di animali allevabili acui esso si riferisce. Le aziende zootecnichebiologiche possono definireaccordi esclusivamente con altre aziendee imprese soggette alle disposizionidel regolamento ai fini dello spargimentodelle deiezioni in eccesso prodottecon metodi biologici.La compatibilità ambientale dell’allevamentocondotto secondo il metodobiologico, con particolare riferimento aquanto viene normato relativamente albenessere animale, è senz’altro unadelle questioni più spinose e complessea livello intepretativo e di conseguenzacon forti ricadute pratiche.In questo contesto le tecniche di allevamentosemi-brado e brado, assolutamenteconfacenti almeno concettualmenteal metodo biologico in zootecnia,sono quelle che presentano i problemipiù seri di compatibilità con le22 Gennaio 20<strong>05</strong>


altre norme esistenti (RegolamentoCEE n. 2092/91 e successive modifichee integrazioni, delibera regionale diapplicazione del citato regolamentocomunitario nei confronti della leggeregionale 50/95 e del recepimentodella direttiva “nitrati”).AREE DI PASCOLO EDI STABULAZIONELe condizioni di stabulazione dei suini,ma di tutti gli animali d'allevamento ingenere, devono essere confacenti alleloro esigenze biologiche ed etologiche.In particolare gli animali devono disporredi un accesso agevole alle mangiatoiee agli abbeveratoi.L’isolamento, il riscaldamento e l’aerazionedei locali di stabulazione devonogarantire che la circolazione dell’aria, ilivelli di polvere, la temperatura, l’umiditàrelativa dell’aria e la concentrazionedi gas siano mantenuti entro limitinon nocivi per gli animali. I locali devonoconsentire un’abbondante ventilazionee illuminazione naturale.I pascoli, gli spiazzi liberi e i parchettiall’aria aperta devono garantire ancheun riparo sufficiente dalla pioggia, dalvento, dal sole e dalle temperatureestreme.La densità dei suini nelle porcilaie deveassicurare il benessere <strong>degli</strong> animali infunzione, in particolare, della specie,della razza e dell’età <strong>degli</strong> animali.Devono inoltre essere tenute nel dovutoconto anche le esigenze comportamentali<strong>degli</strong> animali, che dipendonoessenzialmente dal sesso e dall’entitàdel gruppo.I suini, quando lo consentono il lorostato fisiologico, le condizioni climatichee quelle del terreno, devono poteraccedere a zone all'aperto. La densitàdei suini tenuti all’aperto in pascoli,altri terreni erbosi e altri habitat naturalio seminaturali deve essere sufficientementebassa, in modo da evitareche il suolo diventi fangoso e la vegetazionesia eccessivamente degradata.Il finissaggio dei suini all'ingrasso puòinvece avvenire in ambiente confinato,purché tale periodo non superi unquinto della loro vita e comunque nonpuò durare per più di di tre mesi.La pavimentazione delle porcilaie deveessere liscia ma non sdrucciolevole eper almeno la metà della superficietotale del pavimento non deve esserepresente nè grigliato, nè graticciato.L’area di riposo deve essere costituitada una lettiera ampia e asciutta, formatada paglia o da materiali naturaliadatti.Per quanto riguarda l’allevamento deisuini tutte le aziende devono immediatamenteadeguarsi alla Direttiva91/630/CEE del Consiglio e successivemodifiche, che stabiliscono lenorme minime per la protezione deisuini. In particolare, le scrofe devonoessere allevate in gruppo salvo chenelle ultime fasi della gestazione edurante l’allattamento, mentre i lattonzolinon possono essere tenuti in batterieflat deck o in gabbie. Infine, glispazi riservati al movimento devonoconsentire agli animali di grufolare.Paola Vecchia(CRPA - Centro RicercheProduzioni VegetaliReggio Emilia)Si ringrazia il Centro diDivulgazione Agricola di Bolognaper la gentile concessione del presenteservizio già pubblicato sul n.3/2004 de “IL DIVULGATORE”PRINCIPALI PRESCRIZIONI IN TEMA DI ALIMENTAZIONEAZIONE• Gli animali devono consumare alimenti biologici prodotti preferibilmente nell’unità di produzione o, qualoranon sia possibile, da altre aziende biologiche.• È vietato l’uso di alimenti geneticamente modificati o derivati da organismi gm, quindi tutte le partite diprodotto di origine non biologica destinate all’alimentazione del bestiame devono essere corredate da:- analisi che attesti l’assenza di ogm dal prodotto o dalla miscela, per prodotti importati da Paesi terzi;- dichiarazione da parte del fornitore che attesti l’assenza di ogm, per prodotti di origine nazionale ocomunitaria.L’unico risultato analitico accettabile in agricoltura biologica è quello inferiore al limite di rilevabilità dell’analisistessa. La delibera regionale prevede l'obbligo di analisi e di dichiarazione di assenza di ogmsolo per quelle componenti per le quali esistono varietà gm registrate).• È vietato l’uso di materie prime prodotte o preparate con l’uso di solventi chimici (ad esempio farine proteicheda estrazione con solventi chimici) e di aminoacidi sintetici.• L’uso delle materie prime di origine animale (biologiche e convenzionali) è limitato al latte, ai prodottilattiero-caseari e al pesce.• Si possono utilizzare alimenti in fase di conversione fino al 30% della razione; tale percentuale sale al 60%se sono prodotti all'interno della stessa azienda.• In carenza di alimenti di origine biologica nella razione dei suini, con deroga, può essere introdotta unaquota di alimenti convenzionali pari al 20%, che deve comunque in ogni caso essere al massimo il 25%della sostanza secca della razione giornaliera (le percentuali sono da calcolare solo sugli alimenti di origineagricola).Gennaio 20<strong>05</strong>23


S PECIALES UINICOLTURAB IOLOGICA« Per ilbenesseredell’animale »IL METODO BIOLOGICO PREVEDE L’ADOZIONE DI TECNICHEDI ALLEVAMENTO E DI SISTEMI DI STABULAZIONECHE GARANTISCANO LA SALUTE ED IL BENESSEREDEGLI ANIMALI E CHE RISPETTINO L’AMBIENTEL’allevamento biologico dei suinipuò avvenire in porcilaia o all’apertoqualora si disponga di ampie superficialtrimenti improduttive.Le porcilaie per il biologico sononotevolmente diverse da quelle convenzionalionde assicurare miglioricondizioni di vita agli animali, tuttaviarichiedono costi d’investimento deltutto simili alle strutture per l’allevamentointensivo.Nel comparto suino una delle principaliproblematiche messe in luce dallaricerca e dalla pratica comune è quellarelativa agli aspetti strutturali eorganizzativi, anche alla luce dellemodifiche apportate dal RegolamentoCE n. 1804/99 e dai successividecreti ministeriali relativi alle suemodalità di attuazione, che indicanoper gli edifici zootecnici una serie dinorme volte a garantire il libero movimentoagli animali, fornire una superficiestabulativa adeguata, assicurarel’accessibilità ad aree esterne, offrireun ambiente d’allevamento rispettosodel benessere <strong>degli</strong> animali.ASPETTI REGOLATIDALLA NORMATIVAIl Regolamento CE n. 1804/99 sull’allevamentobiologico, parte integrantedel Regolamento CEE n.2092/91 relativo al metodo di produzionebiologico, fa riferimento allaDirettiva 91/630/CEE che stabiliscele norme minime per la protezionedei suini e che è stata recentementemodificata dalle Direttive2001/88/CE e 2001/93/CE.Rispetto alla normativa comunitariasul benessere vengono fornite indicazionirestrittive in merito a: libertà dimovimento, superfici stabulative, tipodi pavimentazione, zona di riposo,condizioni microclimatiche, età allosvezzamento, carico di animali.Per quanto riguarda la libertà di movimento,il Regolamento prevede chetutti gli animali, tranne quelli malati oferiti, debbano poter accedere apascoli o a parchetti esterni, ancheparzialmente coperti, ogni qualvoltalo consentano le loro condizioni fisiologiche,le condizioni climatiche e lostato del terreno. La stabulazionefissa, ovviamente, è vietata, fatte salvetalune deroghe a tempo determinatoo valide solo per le piccole aziende.La superficie stabulativa, intesa comesuperficie realmente disponibile pergli animali, deve garantire il benesseree rispettare le esigenze comportamentalidei suini; essa si divide incoperta e scoperta, dove la prima èquella sottostante agli elementi dicopertura del ricovero, mentre laseconda è quella relativa alle zone diesercizio esterne, esclusi i pascoli.Nell’allegato VIII del regolamento CEn. 1804/99 vengono indicate lesuperfici minime per le diverse cate-Tab. 1 – Superfici minime di stabulazione (*)CategoriaSuperficie stabulativa (m2/capo)di suini coperta scopertaScrofa gestante 2,5 1,9Verro 6,0 8,0Scrofa allattante 7,5 2,5Suinetti da 40 d a 30 kg 0,6 0,4Suini da 31 a 50 kg 0,8 0,6Suini da 51 a 85 kg 1,1 0,8Suini da 86 a 110 kg 1,3 1,0Suini superiori a 110 kg (1) 1,6 2,0(*) Secondo il Reg. CE n. 1804/99(1) Da decreto ministeriale del 29 marzo 2001.24 Gennaio 20<strong>05</strong>


gorie di suini (tab. 1). Dall’analisi deivalori riportati per i parchetti è possibileaffermare che si tratta di zone diesercizio pavimentate.Il regolamento biologico si ferma aisuini con peso vivo massimo di 110kg, dimenticandosi del suino pesantetipico italiano; il Decreto ministerialedel 29 marzo 2001, che ha colmatoquesta lacuna, ha purtroppo indicatoun valore di superficie scoperta noncoerente con quelli riportati nelRegolamento, per i suini di peso inferiore.Infatti, se si applica una sempliceinterpolazione dei dati di superficiescoperta, si ottiene un valore di circa1,3 m2/capo per un suino del pesofinale di 160 kg, contro i 2 m2/capoindicati dal Decreto per suini oltre i110 kg. Eseguendo l’interpolazionesui dati di superficie coperta, invece,si ottiene un valore riferito ai suini di160 kg del tutto simile a quello indicatodal decreto per suini oltre i 110kg (1,6 m2/capo).Almeno metà della superficie di stabulazionecoperta deve essere a pavimentopieno; inoltre, secondo quantoriportato nel Decreto ministeriale del4 agosto 2000, la superficie a pavimentogrigliato o fessurato non devesuperare il 50% di quella minima indicatanell’allegato VIII. L’area di riposo,a pavimento pieno, deve esseredotata di lettiera di paglia o di altri“materiali naturali adatti”. Ciò consente,fra l’altro, la creazione di unambiente d’allevamento meno stressante,nel quale gli animali possonomanifestare appieno comportamentinaturali quali il grufolamento, l’esplorazione,la masticazione e la puliziadel corpo.Per quanto riguarda le condizionimicroclimatiche dell’ambiente d’allevamento,sia il regolamento 1804/99sia la direttiva comunitaria sul benessereforniscono indicazioni confuse esuperficiali. In pratica, mediante l’isolamentotermico, la ventilazione e l’eventualeriscaldamento, si deve assicurareun ambiente ottimale ai suini,mantenendo entro limiti non dannosila temperatura ambientale, l’umiditàrelativa, la velocità dell’aria, la quantitàdi polvere e la concentrazione digas tossici. Inoltre i locali devonoessere adeguatamente illuminati conluce naturale.Vista la mancanza di indicazioni precisea livello normativo, è possibile utilizzarecome riferimento la tabella 2che riporta, per diverse categorie disuini, i valori consigliati per i principaliparametri ambientali.Il regolamento impone l’allattamentonaturale dei suinetti per almeno 40giorni dalla nascita; lo svezzamentotardivo della nidiata, oltre ad allungarel’interparto teorico della scrofa,può comportare, rispetto allo svezzamentoprecoce a 21-28 giorni, l’allungamentodell’intervallo medio svezzamento-concepimento,con allungamentoulteriore dell’interparto mediod’allevamento.Infine, relativamente alla gestione deireflui, il quantitativo totale di deiezionizootecniche (secondo la definizionedella Direttiva “nitrati” 91/676/CEE)non può superare i 170 kg/anno diazoto per ettaro di superficie agricolautilizzata (SAU); a titolo orientativonell’allegato VII del Regolamento CEn. 1804/99 è riportato, per 4 diversecategorie di suini, il numero massimodi capi corrispondente a tale quantitativod’azoto. Per l’Italia i valori definitivie ufficiali del carico massimo dibestiame per ettaro di SAU biologicasaranno determinati d’intesa traMinistero e Regioni, al fine di tenereconto delle differenze pedoclimatichee delle tipologie di allevamento chesussistono sul territorio nazionale.Lo spandimento dei reflui zootecnicideve avvenire preferibilmente pressola stessa azienda, oppure presso altreaziende biologiche tra loro legate daun rapporto contrattuale di cooperazione(comprensorio); in questo casoil limite massimo di 170 kg/anno diazoto per ettaro di SAU deve esserecalcolato in base all’insieme delleunità di produzione biologica che partecipanoalla cooperazione.Le strutture di stoccaggio delle deiezionizootecniche devono avere capacitàtale da impedire l’inquinamentodelle acque per scarico diretto oruscellamento e infiltrazione nelsuolo; per una corretta gestione dellafertilizzazione, la capacità di stoccaggiodeve essere superiore a quellarichiesta per il periodo più lungo dell’annonel quale la concimazione delterreno non è opportuna o è vietata,nel caso in cui le unità di produzionesiano situate in zona definita vulnerabileper nitrati ai sensi della Direttiva91/676/CEE.ALLEVAMENTO IN PORCILAIAL’applicazione delle indicazioni riportatenel regolamento biologico haportato all’individuazione di alcunepossibili tipologie di porcilaia, nellaGennaio 20<strong>05</strong>25


S PECIALES UINICOLTURAB IOLOGICATab. 2 - Condizioni consigliate nei locali d’allevamentoCategoria di suini Temperatura Umidità relativa Velocità dell’aria (1)(°C) (%) (m/s)Scofa allattante 16-18 60-70 0,2-0,7Lattonzolo alla nascita (2) 32-35 60-70 0,2-0,7Lattonzolo 1a settimana (2) 28-30 60-70 0,2-0,7Lattonzolo 5a settimana (2) 21-22 60-70 0,2-0,7Scrofa gestante 13-14 65-75 0,3-3Verro 14-16 65-75 0,3-3Svezzamento (8-15 kg) 21-22 (3) 60-70 0,15-0,8Svezzamento (16-30 kg) 16-18 (3) 60-70 0,15-0,8Accrescimento (31-50 kg) 16-17 65-75 0,2-3Ingrasso (51-100 kg) 14-15 65-75 0,3-3,5Ingrasso (101-160 kg) 13-14 65-75 0,4-3,5(1)Il primo valore è riferito alla situazione invernale, il secondo alla situazione estiva.(2)Valori riferiti alla zona nido riscaldata.(3)Valori riferiti all’area di stabulazione non protetta da eventuale nicchiamaggior parte dei casi alternative aquelle convenzionali.Gestazione e maternitàLa normativa biologica prevede che lescrofe debbano essere allevate ingruppo, salvo che nelle ultime fasidella gestazione e durante le fasi delparto e dell’allattamento.Nel settore gestazione, perciò, devonoessere utilizzati box collettivi conzona di riposo a lettiera; ciò rappresentauna differenza sostanzialerispetto alla normativa benessere,secondo la quale le scrofe e le scrofettedevono essere allevate in grupponel periodo compreso tra 4 settimanedopo la fecondazione fino a una settimanaprima della data prevista delparto. In pratica nell’allevamento biologiconon è ammesso l’impiego digabbie singole nel periodo di attesadel calore e di prima fase di gestazione,pratica comunemente adottatanell’allevamento convenzionale perfacilitare il controllo e l’interventosugli animali e per limitare l’incidenzadi aborti traumatici.Fra le possibili tipologie di stabulazionebiologiche ricordiamo: i box multiplia lettiera permanente con postesingole di alimentazione; i box multiplicon zona a lettiera inclinata, zona didefecazione a pavimento pieno e alimentazionein poste singole; i boxmultipli con zona a lettiera e zona dialimentazione su pavimento pieno.Per il settore maternità è necessarioutilizzare un box parto che consentadi ospitare una scrofa libera e la suanidiata. La presenza di una barrieradisposta lungo il perimetro del box,che delimita un corridoio di 0,2 m, ènecessaria per ridurre il pericolo dischiacciamento dei suinetti, mentrenella parte anteriore, a lato della mangiatoiadella scrofa, è possibile prevedereil nido per i lattonzoli. Il parchettoesterno è accessibile mediante porticinaposta sulla parete esterna. Ildimensionamento “abbondante” delparchetto è necessario per permetterealla scrofa di girarsi agevolmente;se si applicasse il valore minimo disuperficie scoperta, infatti, la larghezzadel paddock si ridurrebbe a pocopiù di 1 m, insufficiente per garantireuna stabulazione confortevole.SvezzamentoNel settore di svezzamento è vietatol’utilizzo di ogni modello di gabbia,compresa quella tipo flat-deck moltodiffusa nell’allevamento convenzionale.Le possibili soluzioni biologicheprevedono l’impiego di box con zonepiù o meno ampie a lettiera, che favorisconoil benessere <strong>degli</strong> animali.Una tipologia di box per lo svezzamento,diffusa soprattutto nel CentroEuropa e spesso inserita in edifici parzialmenteaperti e non coibentati, èquella che prevede l’impiego della lettieradi paglia nella zona di riposoesercizio,mentre la zona di alimentazioneviene realizzata su pavimentopieno sopraelevato; le due aree sonocollegate mediante una rampa o ungradino.In un settore dell’area a lettiera vienespesso previsto un pannello orizzontalesospeso, eventualmente regolabilein altezza mediante funi, che crea unanicchia protetta nella quale gli animali,durante la stagione fredda, possonotrovare un ambiente termicamentepiù confortevole rispetto a quello dellealtre zone del box.Una diversa configurazione del boxprevede l’area di alimentazione-riposoa pavimentazione piena e la zona alettiera posta ad un livello inferiore.Nella zona priva di lettiera può essereprevista una nicchia ad altezza regolabile,anche dotata di lampade per ilriscaldamento localizzato.IngrassoPer il settore di ingrasso le tipologie dibox maggiormente impiegate nellenuove porcilaie convenzionali, cioèquelle con box multipli a pavimento26 Gennaio 20<strong>05</strong>


totalmente fessurato, a pavimentoparzialmente fessurato e a pavimentopieno con corsia esterna di defecazione,vengono praticamente vietate dalregolamento biologico: la prima per lapresenza del fessurato integrale, lealtre perché non hanno una zona diriposo provvista di lettiera.Anche per questo settore di allevamentole normative esistenti, riguardantii reflui zootecnici, il benessere<strong>degli</strong> animali e il metodo biologico,hanno indotto a studiare e sperimentaretecniche d’allevamento alternativea quelle fino a oggi impiegate inItalia.Le tipologie biologiche prevedonol’impiego della lettiera e sono essenzialmentericonducibili ai due seguentischemi progettuali:• box con zona di riposo a lettierapermanente;• box a lettiera inclinata.Il primo schema, a lettiera permanente,rappresenta una tecnica di stabulazionesimile a quella già descritta per isuinetti in post-svezzamento; essoprevede, oltre all’ampia area a lettiera,un’apposita zona d’alimentazionesopraelevata a pavimentazione pienao fessurata; l’alimento secco viene distribuitoin mangiatoie a tramoggia.La zona di alimentazione può esserecollegata alla zona di riposo medianteuna rampa con pendenza del 20-25%; in alternativa si possono realizzaredue o tre gradoni con alzata di0,18-0,25 m. Se si utilizza il pavimentofessurato in zona di alimentazioneè consigliabile la predisposizionedi fosse poco profonde (0,3-0,4m) pulite mediante raschiatore meccanico.Nel caso di alimentazione liquida intruogoli lunghi, può essere utilizzatoun box con zona di alimentazione apavimento pieno sopraelevato disuperficie ampia e zona di riposo alettiera. Il box può essere impiegatoper l’allevamento dei suini pesanti dasalumificio.Lo schema con box a lettiera inclinata,concettualmente ispirato all’analogatecnica da tempo impiegata per ibovini da ingrasso e da rimonta e piùrecentemente per le vacche da latte, èstato messo a punto in GranBretagna; esso prevede la pavimentazionedel box in pendenza del 6-8%verso una corsia di raccolta e asportazionedelle deiezioni non accessibileagli animali.Nel box a lettiera si identificano unazona di alimentazione-riposo nellaparte più alta e una zona di defecazionenella parte inferiore; le due areesono delimitate da un piccolo gradinodi circa 0,1 m. Grazie all’inclinazionedel pavimento e all’azione di calpestamento<strong>degli</strong> animali, la lettiera tende ascendere verso la parte inferiore delbox e quindi, unitamente alle deiezionideposte, si raccoglie nella corsia diasportazione; perché ciò possa avvenirela zona di defecazione e la corsiaper le deiezioni devono essere separateda un divisorio sospeso di circa 100mm rispetto al piano di calpestio.La distribuzione della paglia è effettuatadagli stessi suini che la prelevanoda un apposito contenitore postonella parte più alta del box; ai lati deldispensatore di paglia sono collocatedue mangiatoie a tramoggia per ilmangime secco. L’asportazione delletame dall’apposita corsia avvienemediante un semplice raschiatoremeccanico al di fuori della portata deisuini.Gennaio 20<strong>05</strong>27


S PECIALES UINICOLTURAB IOLOGICAALLEVAMENTO ALL’APERTOLa tecnica di allevamento all’apertodei suini, nota all’estero con i terminioutdoor e plein air, si differenzia dall’allevamentoin porcilaia per l’impiegodi ampie superfici di terreno recintate,all’interno delle quali i suini dispongonodi zone funzionali predispostee attrezzate per l’abbeverata, l’alimentazionee il riposo.Normalmente si utilizzano recinzioni,strutture e attrezzature di tipo mobileper agevolarne il periodico trasferimentosui diversi appezzamenti destinatiall’allevamento.Caratteristica di questa forma d’allevamento,infatti, è la pratica di ruotarei recinti nell’ambito di un idoneopiano aziendale di avvicendamentocolturale, finalizzato a massimizzare losfruttamento agronomico dei nutrienticontenuti nelle deiezioni rilasciatedai suini sul terreno e a minimizzare,al tempo stesso, i fenomeni di inquinamentodelle acque superficiali e sotterranee,l’erosione del suolo e i dannialla vegetazione.Con questo sistema di allevamento èpossibile limitare gli investimentinecessari per le porcilaie biologiche,purché vi sia la disponibilità di superficiidonee e a basso costo (terrenimarginali o scarsamente produttivi).Questa tecnica risulta di grande interesseper l’allevamento dei riproduttori,ma può essere estesa anche allefasi di accrescimento e ingrasso.Organizzazione dei recintiLa progettazione di un allevamentosuinicolo all’aperto prevede innanzituttola definizione delle superfici diterreno necessarie, con riferimento aiseguenti parametri:• numero di recinti e relative destinazioniper fase di allevamento;• numero e categorie di suini per ognirecinto;• superficie per capo da destinare aciascuna categoria di suini in relazionealla fase produttiva e allecaratteristiche climatiche e pedologiche,ottemperando alle norme invigore in materia di impattoambientale delle produzioni zootecniche.All’intero dei singoli recinti i suinidevono disporre di:• un abbeveratoio antispreco a vascao a tazza;• una buca riempita di acqua o unospruzzatore da azionare in continuoin estate durante le ore più calde delgiorno;• una zona riparata dal sole, alberatao realizzata con reti ombreggiantisorrette da un’intelaiatura infissanel terreno;• una zona di riposo riparata, costituitada strutture mobili (capannine),individuali o collettive, di vario tipoe dimensione, in relazione alla fasedi allevamento alla quale vengonodestinate.Le attrezzature necessarieLa tecnica di allevamento all’aperto sibasa essenzialmente sull’impiego direcinzioni elettrificate per delimitarele aree a disposizione <strong>degli</strong> animali edi capannine mobili di varie forme edimensioni, secondo la fase di allevamentoin cui devono essere utilizzate.Le recinzioni elettrificate permettono,con costi accettabili, di confinare glianimali in aree di dimensioni adeguatee organizzate in base alle diversefasi di allevamento e alle specificheesigenze gestionali dell’allevamento.La recinzione è costituita, di norma,da due ordini di filo in nylon e acciaioposti a 250 e a 500-550 mm dalpiano di campagna, sorretti da picchettidella lunghezza di 1 m; ma neirecinti per scrofe in gestazione è sufficienteun unico ordine di filo installatoa 400 mm d’altezza. Per i recintidestinati alla fase di maternità, invece,è possibile utilizzare tre ordini di filo,installati alle altezze di 150 mm, 300mm e 500 mm, che meglio si adattanoalla diversa taglia della scrofa e deisuinetti.Sulla recinzione è consigliabile la predisposizionedi una banda in plasticaforata di colore verde o arancione, deltipo usato nei cantieri edili, allo scopo28 Gennaio 20<strong>05</strong>


di rendere più visibile la recinzionestessa e di associare il colore al doloreprovocato dalla scossa elettrica, ottenendo,quindi, un maggiore rispettodella recinzione da parte dei suini.Per la movimentazione dei suini e deimezzi meccanici si deve prevedere unaccesso per ogni recinto; il sistema piùcomune è quello di utilizzare appositemolle collegate alla recinzione elettricae dotate di maniglie isolatrici per laloro temporanea rimozione.Gli apparecchi elettrificatori necessariper fornire energia ai recinti sono divario tipo e di diversa potenza; essiconvertono l’energia elettrica inimpulsi di brevissima durata e di elevatissimatensione, molto dolorosi,ma distanziati nel tempo, in modo chel’animale possa indietreggiare dopoaver ricevuto la scarica.Per quanto riguarda le capannine, sulmercato europeo ce n’è disponibileuna vasta gamma con soluzioni differenti,sia per forma e dimensioni siaper materiali costruttivi impiegati;questi ultimi possono essere il legno,in tavole o compensato, la lamierad’acciaio zincata, la vetroresina e lematerie plastiche.Le capannine per la fase di maternitàsono destinate a ospitare una solascrofa con la nidiata e sono dotate, dinorma, di tubi antischiacciamento, difinestra per la ventilazione e di piccolorecinto esterno in corrispondenzadell’ingresso, per impedire l’uscita deisuinetti durante i primi giorni di vita.Normalmente le capannine di maternitàsono prive di fondo e all’inizio diogni ciclo devono essere riempite conabbondante lettiera di paglia (da 10fino a 40 kg a seconda del clima), cheviene trattenuta all’interno per mezzodi un apposito bordo. La paglia ha ilduplice scopo di garantire agli animaliun adeguato isolamento termicodurante la stagione fredda e di offrireun substrato sufficientemente sofficeper limitare i casi di schiacciamentodei suinetti da parte della scrofa.Le capannine per le fasi di gestazionee d’ingrasso sono realizzate, dinorma, con soluzioni costruttive semplicied economiche e sono dimensionateper ospitare gruppi di animali (5-7 scrofe, 10-20 suini all’ingrasso). Sulmercato vengono proposte capanninein vetroresina e in lamiera di acciaiozincata, con dimensioni che possonovariare in funzione del numero di capialloggiati.Una soluzione alternativa alle capannineè costituita dalla struttura denominata“tenda”, realizzata mediantel’impiego di telo plastico sorretto dauna struttura tubolare a doppia faldadi acciaio zincato, a sua volta fissatasu due pareti contrapposte costituiteda una doppia fila di balle di paglia diforma prismatica o cilindrica. Le balledevono essere ancorate l’una all’altrae protette dai suini mediante rete elettrosaldata;i teli vengono tesi e fissatisulla struttura di sostegno, prevedendoampi lembi per la copertura dellepareti di paglia, onde evitare infiltrazionidi acqua piovana.Le capannine per la fase di svezzamentodevono presentare un buongrado di coibentazione del tetto edelle pareti; normalmente dispongonodi mangiatoie interne a tramoggiacon rifornimento di mangime dall’esternoe di abbeveratoi a tazzetta o asucchiotto installati sul lato esterno.I principali modelli in commerciosono costituiti da strutture a una faldao ad arco realizzate con pannelli dicompensato marino, con vetroresinaoppure con pannelli sandwich dilamiera zincata coibentati con polistireneo poliuretano espanso.La capienza di ciascuna capanninadipende dalle sue dimensioni internee, ovviamente, dal peso vivo finale deisoggetti ospitati; generalmente ledimensioni interne sono adatte a contenereda 20 a 60 suinetti fino al pesodi 20-35 kg.Nella maggior parte dei casi ognicapannina dispone di un recinto esternoa cielo aperto, di superficie doppiarispetto a quella interna, delimitatoda pannelli ciechi in legno o inlamiera d’acciaio zincata; in alternativasi può prevedere un recinto moltopiù ampio di terreno inerbito, dimensionatocon superfici di 25-30m2/capo e delimitato con recinzionefissa o elettrificata a maglia quadratadel tipo di quella impiegata per gliovini.Paolo RossiAlessandro GastaldoPaolo FerrariCRPA (Centro Ricerche ProduzioniAnimali) Reggio EmiliaSi ringrazia il Centrodi Divulgazione Agricoladi Bologna per la gentileconcessione del presente serviziogià pubblicato sul n. 3/2004de “IL DIVULGATORE”Gennaio 20<strong>05</strong>29


«Le aziende informano »“Il contenuto delle comunicazioni delle Aziende presenti su questa pagina è lasciato all’autonomia delle medesime e non rispecchia necessariamente la linea editoriale di questa rivista”.Same chiude l’anno con 32mila trattori vendutiIl Gruppo Same Deutz-Fahr con una cerimonia semplice esimbolica, tenutasi nella sede di Treviglio (BG), ha consegnatoil 22 dicembre scorso, il 32000° trattore venduto nel 2004.Ad acquistare il trattore, un modello SAME Silver 130, è statoGuglielmo Pennacino di Nucetto, provincia di Cuneo, giàcliente Same da oltre quarant’anni: quello consegnatogli è perlui il 45esimo trattore del Gruppo. Pennacino, agricoltore econtoterzista, era accompagnato dal concessionarioGiuseppe Mauro di Chiusa Pesio (CN). Alla cerimonia eranopresenti il presidente del Gruppo SDF, Vittorio Carozza,con i figli Aldo e Francesco, l’amministratore delegatoMassimo Bordi e il direttore commerciale e marketing corporate,Andrea Bedosti.Il Dott. Carozza ha consegnato la chiave del trattore, mentreil Dott. Bedosti ha consegnato una targa di riconoscimento alconcessionario. Il presidente del Gruppo Same Deutz Fahr,tra i leader mondiali nella produzione di trattori motori e macchineagricole, dopo la consegna, ha affermato: “Questa ceri-Guglielmo Pennacino, l’acquirente del 32.000° trattore.Da sinistra: Andrea Bedosti, direttore commerciale del Gruppo Same emonia rappresenta per il nostro Gruppo un importante traguardo,la produzione di 32.000 trattori nel corso del 2004, è il volume più alto raggiunto negli ultimi vent’anni”.Il Gruppo SAME DEUTZ-FAHR è una delle principali case costruttrici di trattori, motori, mietitrebbie e macchine agricole al mondo.Produce e vende con i marchi SAME, Lamborghini, DEUTZ-FAHR e Hürlimann dagli stabilimenti di Treviglio (Italia), Lauingen(Germania), Lublin (Polonia) e Ranipet (India). La gamma di trattori va dai 25 ai 265 CV e comprende anche cingolati e trattorispeciali per vigneti e frutteti. Nel 2004 la società fatturerà circa 900 milioni di euro, con una produzione di circa 32.000 trattori,20.000 motori e altrettante trasmissioni. Il Gruppo occupa 2.800 dipendenti.Rotopresse innovative, by GallignaniGià durante l’estate 2004, la Gallignani di Russi (RA), azienda leader nella produzione di macchine da raccolta aveva anticipato divoler immettere sul mercato due modelli di rotopressa a camera variabile altamente innovativi; ed ecco allora che sul finire del 2004,la Gallignani ha presentato in anteprima alla sua rete di vendita ed ai suoi importatori nelle campagne ravennati la nuovissima serieGAV6 e GAV9. Si tratta di macchine in grado di produrre balle fino a 2 metri di diametro con avanzate caratteristiche: innanzituttola capacità di raccolta è elevata grazie ad un raccoglitore con corsa maggiorata e oscillante in senso trasversale. La gestione delleregolazioni è effettuata su centralina elettronica a bordo trattore. La macchina può essere dotata di un sistema di taglio a 14 e 25coltelli, quest’ultimo con doppia protezione individuale della lama.Con questo prodotto, Gallignani oltre a lanciare un chiaro segnale del ritrovato buono stato di salute che caratterizza l’aziendaravennate, si propone di essere protagonista nel segmento delle rotopressea camera variabile così come lo è da decenni in quello dellacamera fissa.In contemporanea, e dopo due intere stagioni di test svolti nel centronordEuropa, è stata presentata in campo ed ufficialmente commercializzatala “SPEEDLINER”, una sofisticata macchina combinata nataper i terzisti più esigenti ed adatta per la raccolta dell’insilato, compostada una rotopressa a catene e rulli a camera fissa con sistema ditaglio a 25 coltelli con doppia protezione abbinata ad un fasciatore.Questa macchina permette utilizzando un solo trattore ed un solo operatoredi ridurre al minimo i tempi di raccolta (è possibile infatti fasciaredurante la fase di imballaggio).Completano questa parata delle novità Gallignani le rotopresse GAC5 e GA CR32, che utilizzando la valida e collaudata base della serie2500 e 3000, munite ora di serie di speciali cinghie antiscivolo denominate“supergrip”, sono state riviste nello styling ed unificate nelnuovo “family feeling” Gallignani.Per raggiungere questi importanti traguardi, scaturiti e determinati dal continuo e costante confronto con gli operatori agricoli e conle loro esperienze, sono stati necessari ingenti investimenti sia in ricerca che sviluppo (la Gallignani destina mediamente oltre il 3%del suo fatturato in questo settore) oltre che lunghi test, per poter garantire sia le prestazioni in ogni condizione di utilizzo e conogni tipo di prodotto, che l’affidabilità generale delle macchine.Gallignani si conferma dunque ancora una volta una delle più importanti realtà in Italia nella produzione di macchine per la raccoltae l’imballaggio di foraggi; l’azienda in questi ultimi anni ha visto costantemente cresce il proprio fatturato con un tasso di incrementoannuo medio, negli ultimi quattro anni, del 12%.30 Gennaio 20<strong>05</strong>


✁IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTO ALRILASCIO DI UN BIGLIETTO SIAEOMAGGIO OVVERO UNA(nome)CARTA D’INGRESSOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTO ALRILASCIO DI UN BIGLIETTOD’INGRESSO GRATUITO(nome)(cognome)IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTO ALRILASCIO DI UN BIGLIETTO SIAEOMAGGIO OVVERO UNA(nome)CARTA D’INGRESSO(cognome)(via e numero civico)(cognome)(via e numero civico)(città)(via e numero civico)(città)(CAP e provincia)(città)(CAP e provincia)(professione)(professione)GARANZIA DI RISERVATEZZA. A tutela del diritto alla riservatezza, sirende noto che la compilazione del presente documento implica il Suoconsenso a che i dati in esso contenuti vengano registrati dall’Ente Fieraal solo scopo di tenere i visitatori informati sulle proprie attività istituzionali.Barri la casella solo se desidera ricevere corrispondenza.Data.................................Firma.......................................................................(CAP e provincia)(professione)IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTOALL’INGRESSO IN FIERAIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTOALL’INGRESSO IN FIERAIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO DÀ DIRITTOALL’INGRESSO IN FIERA(nome)(nome)(nome)(cognome)(cognome)(cognome)(via e numero civico)(via e numero civico)(via e numero civico)(città)(città)(città)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(professione)(professione)(professione)EIMA SI RICONFERMA PRESTIGIOSA VETRINADELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLASuccesso confermato per la 35^ edizione dell’EIMA, l’esposizione internazionale della meccanizzazione agricola organizzatadall’Unacoma Service srl in collaborazione con Bologna Fiere, che ha visto al partecipazione di 1.800 industrie di settore. Nei cinquegiorni della rassegna, svoltasi dal 10 al 14 novembre 2004, sono stati registrati 111.400 visitatori, dei quali 9.460 esteri, provenientida ogni continente. Il dato, che risulta in linea con quello dello scorso anno, registrando però una maggiore percentualedi operatori esteri, conferma la rassegna come una delle più importanti a livello mondiale. La formula rinnovata, che ha consentitoalle aziende multisettoriali di accorpare in uno stesso stand l’intera gamma prodotta, ha ottenuto riscontri positivi sia presso gliespositori sia presso il pubblico. Le novità di EIMA 2004 hanno riguardato anche le strutture del quartiere fieristico, con la disponibilitàdi un nuovo padiglione a due piani che può vantare il più alto livello di funzionalità e di comfort per espositori e visitatori.Molto ricco il calendario di incontri e convegni di argomento tecnico ed economico-politico che ha portato alla ribalta temi di grandeattualità, vedi tra gli altri quelli relativi ai nuovi materiali per la costruzione delle macchine agricole, all’impatto della riforma dellaPolitica agricola comunitaria, alle prospettive nei mercati dell’Europa centro-orientale.L’EIMA ha come sempre riservato grande attenzione alle innovazioni tecnologiche, promuovendo per il 19° anno consecutivo ilconcorso per le novità tecniche presentate dai costruttori partecipanti all’esposizione, concorso che ha portato al riconoscimentodi 7 novità e 18 segnalazioni esposte nell’area del quadriportico del centro servizi fieristico, durante i cinque giorni della rassegna.La manifestazione, confermatasi una delle più prestigiose a livello mondiale (con oltre 22mila modelli di macchine, dalle giganteschemietrebbiatrici ai piccoli rasaerba, dalle trattrici ai motori e i pneumatici) si è svolta nel contesto di una ripresa del mercatodopo le flessioni registrate nel corso del 2003 ed a pochi mesi dall’ingresso ufficiale nell’Unione Europea di dieci nuovi Paesiche rappresentano per la meccanizzazione agricola un mercato potenzialmente molto interessante.


« Arriva la riformadella previdenza »LE PRINCIPALI NOVITÀ DOPO L’APPROVAZIONE DELLA DELEGAPREVIDENZIALE AL GOVERNO. DISCO VERDE PER LA TOTALIZZAZIONEE LE FORME PENSIONISTICHE COMPLEMENTARI.In data 28 luglio 2004 la Cameradei Deputati ha approvato definitivamenteil disegno di legge delega inmateria previdenziale.L’iter parlamentare del provvedimentoè iniziato in data 28 dicembre 2001,con la presentazione in Parlamento daparte del Governo del disegno di legge“Delega al Governo in materia previdenziale,misure di sostegno alla previdenzacomplementare e all’occupazionestabile e riordino <strong>degli</strong> enti diprevidenza e assistenzaobbligatoria”.In questo servizio intendo illustrare solole principali novità che offrono interessantirisvolti per la nostra previdenzaprofessionale e che dovranno esserevalutati ed approfonditi dal nuovoComitato Gestore della Cassa previdenziale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> che verràeletto nel mese di <strong>gennaio</strong> 20<strong>05</strong>.Il testo della legge delega in materiaprevidenziale si compone di un soloarticolo e di ben 55 commi.Prevede che il Governo sia delegato adadottare, entro dodici mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge,uno o più decreti legislativi contenentinorme intese a:- eliminare progressivamente il divietodi cumulo tra pensioni e redditi dalavoro;- sostenere e favorire lo sviluppo diforme pensionistiche complementari;- rivedere il principio della totalizzazionedei periodi assicurativi estendendonel'operatività anche alle ipotesiin cui si raggiungano i requisiti minimiper il diritto alla pensione in unodei fondi presso cui sono accreditatii contributi.Per far ciò il Governo, nell'eserciziodella delega citata, si atterrà, tra glialtri, ai seguenti principi e criteridirettivi:- adottare misure finalizzate ad incrementarel'entità dei flussi di finanziamentoalle forme pensionistichecomplementari, collettive e individuali,prevedendo a tale fine il conferimento,salva diversa esplicitavolontà espressa dal lavoratore, deltrattamento di fine rapporto maturandoalle forme pensionistichecomplementari di cui al decretolegislativo 21 aprile 1993, n. 124;- garantire che il lavoratore stessoabbia una adeguata informazionesulla tipologia, le condizioni per ilrecesso anticipato, i rendimenti stimatidei fondi di previdenza complementareper i quali è ammessa l'adesione,nonché sulla facoltà di sceglierele forme pensionistiche a cui conferireil trattamento di fine rapporto;ipoteticamente ciò consentirà a chi èiscritto alla Cassa <strong>Agrotecnici</strong> e svolgeanche attività di lavoro dipendente,di indicare come gestore del proprioT.F.R. maturato, la Gestione delT.F.R., che si auspica possa essereistituita presso la FondazioneENPAIA e rappresentata nelComitato Amministratore, anche da<strong>Agrotecnici</strong>.Però bisogna fare attenzione perché èprevista anche l'individuazione dimodalità tacite di conferimento deltrattamento di fine rapporto ai fondiistituiti o promossi dalle regioni, tramiteloro strutture pubbliche o a partecipazionepubblica all'uopo istituite(oppure in base ai contratti ed accordicollettivi di cui alla lettera a) delcomma 1 dell'articolo 3 e al comma2 dell'articolo 9 del decreto legislativo21 aprile 1993, n. 124, e successivemodificazioni) nel caso in cui illavoratore non esprima la volontà dinon aderire ad alcuna forma pensionisticacomplementare e non abbia esercitatola facoltà di scelta in favore diuna delle forme medesime entro il terminedi sei mesi dalla data di entrata invigore del relativo decreto legislativo,emanato ai sensi del comma 1 dellapresente legge, ovvero entro sei mesidall'assunzione.L’ON. ROBERTO MARONI.Ministro del Welfare.In relazione a ciò vi è la possibilità che,qualora il lavoratore abbia diritto ad uncontributo del datore di lavoro da destinarealla previdenza complementare,detto contributo affluisca alla formapensionistica prescelta dal lavoratorestesso o alla quale egli intenda trasferirsi.Positiva è anche l'eliminazione<strong>degli</strong> ostacoli che si frappongono allalibera circolazione dei lavoratori all'internodel sistema della previdenzacomplementare, definendo regolecomuni, in ordine alla comparabilitàdei costi, alla trasparenza e portabilità,al fine di tutelare l'adesione consapevoledei soggetti destinatari; la rimozionedei vincoli posti dall'articolo 9, comma2, del decreto legislativo 21 aprile1993, n. 124, e successive modificazioni,al fine della equiparazione traforme pensionistiche; l'attuazione diquanto necessario al fine di favorire leadesioni in forma collettiva ai fondipensione aperti, nonché il riconoscimentoal lavoratore dipendente che sitrasferisca volontariamente da unaforma pensionistica all'altra del dirittoal trasferimento del contributo delGennaio 20<strong>05</strong>33


P ROFESSIONEA GROTECNICOdatore di lavoro in precedenza goduto,oltre alle quote del trattamento di finerapporto.Contribuzione volontaria(comma 5)Finalmente è riconosciuta la possibilitàdi contribuire volontariamente alleforme di previdenza obbligatoria ancheoltre i cinque anni dal raggiungimentodel limite dell’età pensionabile.Interessante anche la previsione dellacostituzione, presso enti di previdenzaobbligatoria, di forme pensionistichealle quali destinare in via residuale lequote del trattamento di fine rapportonon altrimenti devolute.Per gli <strong>Agrotecnici</strong> che sono ancheforme di lavoro dipendente, il comma 8statuisce che al fine di rafforzare lemodalità di riscossione anche coattiva,viene attribuita ai fondi pensione lacontitolarità con i propri iscritti del dirittoalla contribuzione, compreso il trattamentodi fine rapporto cui è tenuto ildatore di lavoro, e la legittimazione deifondi stessi a rappresentare i propriiscritti nelle controversie aventi adoggetto i contributi omessi nonché l'eventualedanno derivante dal mancatoconseguimento dei relativi rendimenti.Le prestazioni di previdenza complementareverranno finalmente assoggettatea vincoli in tema di cedibilità,sequestrabilità e pignorabilità analoghia quelli previsti per la previdenza dibase.In quest’ottica verrà ridefinita la disciplinafiscale della previdenza complementareintrodotta dal decreto legislativo18 febbraio 2000, n. 47, in mododa ampliare, anche con riferimento ailavoratori dipendenti e ai soggetti titolaridelle piccole e medie imprese, ladeducibilità fiscale della contribuzionealle forme pensionistiche complementari,collettive e individuali, tramite lafissazione di limiti in valore assoluto edin valore percentuale del reddito imponibilee l'applicazione di quello piùfavorevole all'interessato, anche con laprevisione di meccanismi di rivalutazionee di salvaguardia dei livelli contributividei fondi preesistenti.Verrà inoltre rivista la tassazione deirendimenti delle attività delle formepensionistiche rendendone più favorevoleil trattamento in ragione della finalitàpensionistica e individuato il soggettotenuto ad applicare la ritenutasulle prestazioni pensionistiche corrispostein forma di rendita in quello cheeroga le prestazioni.Alla luce di questo quadro normativo eprogrammatico appare quindi evidentecome la riforma fiscale allo studio delGoverno non possa trascurare le legittimeaspettative delle Casse di previdenzadei professionisti italiani e debbaporsi anche l'obiettivo di risolvere allaradice l'illegittima doppia tassazioneche si sostanzia in un'ingiustificataequiparazione della tassazione delleCasse professionali a quella delle personefisiche, con applicazionedell'IRPEG sulle singole categorie reddituali.Ciò non costituirebbe certo unprivilegio per le Casse dei professionistima, semmai, l'eliminazione di unaMONTECITORIO.Il palazzo del Parlamento.gravissima ingiustizia nei loro confronti,di cui da troppo tempo si parlasenza che vengano realizzati interventiconcreti che pongano, finalmente, unamano riformatrice nella giungla fiscaleche regola il nostro paese, con pesantiiniquità o, addirittura, come nel casodelle Casse, fenomeni di vera e propriaduplicazione d'imposta.Totalizzazione dei periodiassicurativi (comma 11, lett. o)Dopo annose battaglie dei rappresentantidelle Casse professionali verràridefinita la disciplina in materia ditotalizzazione dei periodi assicurativi, alfine di ampliare progressivamente lepossibilità di sommare i periodi assicurativiprevisti dalla legislazione vigente,con l'obiettivo di consentire l'accessoalla totalizzazione sia al lavoratore cheabbia compiuto il sessantacinquesimoanno di età, sia al lavoratore che abbiacomplessivamente maturato almenoquaranta anni di anzianità contributiva,indipendentemente dall'età anagrafica,e che abbia versato presso ogni cassa,gestione o fondo previdenziale, interessatidalla domanda di totalizzazione,almeno cinque anni di contributi. Ogniente presso cui sono stati versati i contributisarà tenuto pro quota al pagamentodel trattamento pensionistico,secondo le proprie regole di calcolo.Tale facoltà è estesa anche ai superstitidi assicurato, ancorché decedutoprima del compimento dell'età pensionabile;Casellario centrale delleposizioni previdenziali attive(comma 23)Il comma 23 prevede che pressol'INPS si istituisca il famoso Casellariocentrale delle posizioni previdenzialiattive, per la raccolta, la conservazionee la gestione dei dati e di altre informazionirelativi ai lavoratori iscritti:a) all'assicurazione generale obbligatoriaper l'invalidità, la vecchiaia e isuperstiti dei lavoratori dipendenti,anche con riferimento ai periodi di fruizionedi trattamenti di disoccupazioneo di altre indennità o sussidi che prevedanouna contribuzione figurativa;b) ai regimi obbligatori di previdenzasostitutivi dell'assicurazione generaleobbligatoria per l'invalidità, la vecchiaiae i superstiti o che ne comportinocomunque l'esclusione o l'esonero;c) ai regimi pensionistici obbligatori deilavoratori autonomi, dei liberi professionistie dei lavoratori di cui all'articolo2, comma 26, della legge 8 agosto1995, n. 335;d) a qualunque altro regime previdenzialea carattere obbligatorio;e) ai regimi facoltativi gestiti dagli entiprevidenziali.Entro due mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, con decretodel Ministro del Lavoro e dellePolitiche sociali, di concerto con ilMinistro dell'Economia e delle Finanze,sentiti gli enti e le amministrazioni inte-34Gennaio 20<strong>05</strong>


ROMA. Il palazzo che ospitagli uffici dell’ENPAIA.ressati, sono definite le informazioni datrasmettere al Casellario, ivi compresequelle contenute nelle dichiarazionipresentate dai sostituti d'imposta, lemodalità, la periodicità e i protocolli ditrasferimento delle stesse.Il Casellario costituisce l'anagrafe generaledelle posizioni assicurative condivisatra tutte le amministrazioni delloStato e gli organismi gestori di forme diprevidenza e assistenza obbligatorie.Con le necessarie integrazioni, ilCasellario consente prioritariamente di:a) emettere l'estratto conto contributivoannuale;b) calcolare la pensione sulla base dellastoria contributiva dell'assicurato che,avendone maturato il diritto, chiede, inbase alle norme che lo consentono, lacertificazione dei diritti acquisiti o presentadomanda di pensionamento.E’ questa una disposizione particolarmenteimportante, accanto al già esistenteCasellario dei pensionati, perchéil Casellario <strong>degli</strong> attivi pressol’INPS costituirà l’anagrafe generaledelle posizioni assicurative. Esso assumerà,infatti, un ruolo determinantenell’emissione dell’estratto conto contributivoannuale, con valore certificativodella situazione contributiva di ogniassicurato.Il Casellario <strong>degli</strong> attivi viene istituitoper la raccolta e la gestione dei dati edelle informazioni inerentii lavoratori iscritti a qualsiasiregime previdenzialea carattere obbligatorio.Sono pertanto interessatigli iscritti all’AssicurazioneGenerale Obbligatoria(AGO), ai regimi esclusivied esonerativi, a quellifacoltativi, ai regimi obbligatoridei lavoratori autonomi,liberi professionistie “parasubordinati”.Entro 60 giorni dall’entratain vigore della presentelegge, con decreto delMinistro del Lavoro e dellePolitiche sociali di concertocon il Ministrodell’Economia e delleFinanze, sentiti gli enti e leamministrazioni interessateverranno definite leinformazioni da trasmettereal Casellario, ivi compresele modalità, la periodicitàe i protocolli di trasferimentodelle informazioni medesime.Forme pensionistichecomplementari (comma 34 - 36)Si segnala anche che la normativa statutariae regolamentare <strong>degli</strong> enti didiritto privato di cui ai decreti legislativi30 giugno 1994, n. 509, e 10 febbraio1996, n. 103, potrà prevedere,nell'ambito delle prestazioni a favore<strong>degli</strong> iscritti, anche forme di tutela sanitariaintegrativa, nel rispetto <strong>degli</strong> equilibrifinanziari di ogni singola gestione.Non solo, è ora ufficiale la facoltà concessaagli enti previdenziali privati diistituire forme pensionistiche complementari.Questa norma corona due anni diimpegno della Presidenza, Direzione eConsiglio di Amministrazionedell’ENPAIA tanto che il comma 35veniva esplicitamente chiamato“emendamento ENPAIA” dagli addettiai lavori. Con esso viene inserito, dopoil comma 1 dell'articolo 3 del decretolegislativo 21 aprile 1993, n. 124, esuccessive modificazioni, il seguente:"1-bis. Gli enti di diritto privato di cui aidecreti legislativi 30 giugno 1994, n.509, e 10 febbraio 1996, n. 103, possono,con l'obbligo della gestione separata,istituire sia direttamente, siasecondo le disposizioni di cui al comma1, lettere a) e b), forme pensionistichecomplementari".Viene anche previsto che gli enti didiritto privato possono accorparsi fraloro, nonché includere altre categorieprofessionali similari di nuova istituzioneche dovessero risultare prive di unaprotezione previdenziale pensionistica.Aliquota contributiva modulatain misura differenziata(comma 37)All'articolo 6, comma 4, del decretolegislativo 10 febbraio 1996, n. 103,alla fine della lettera b), viene aggiuntoil seguente periodo: "l'aliquota contributivaai fini previdenziali, ferma latotale deducibilità fiscale del contributo,può essere modulata anche in misuradifferenziata, con facoltà di opzione<strong>degli</strong> iscritti;". Ciò consentirà al professionistadi scegliere, tra quelle previste,una aliquota contributiva da versare edi modificarla nel tempo.Testo unico in materiaprevidenziale (comma 50)E' prevista una delega al Governo perl’emanazione di un Testo Unico previdenzialeal fine di conseguire una maggioresemplificazione nelle procedureamministrative e di armonizzare i regimie le aliquote, ed eliminare le sperequazionitra le varie gestioni pensionistiche(ad esclusione di quelle <strong>degli</strong> entidi diritto privato di cui ai decreti legislativi30 giugno 1994, n. 509, e 10febbraio 1996, n. 103), nel calcolodella pensione, così da ottenere, aparità di anzianità contributiva e diretribuzione pensionabile, uguali trattamentipensionistici.Il Testo Unico dovrà essere approvatodal Governo entro 18 mesi dall’entratain vigore della legge di riforma dellepensioni e non potrà comportare ulterioreaggravio di oneri per lo Stato.Si tratta di una riforma epocale dellaprevidenza che vedrà impegnati sin dalloro insediamento i nuovi componentidel Comitato di Gestione della Cassa<strong>Agrotecnici</strong> che andremo ad eleggere abreve, i quali dovranno aggiornare ilproprio regolamento, man mano che idecreti attuativi della riforma verrannoemanati.Agr. Dott. Alessandro MaraschiGennaio 20<strong>05</strong>35


P ROFESSIONEA GROTECNICO« Universitàe Albo <strong>Agrotecnici</strong>:fioccanoleconvenzioni »Tra le attività di spicco svolte nel2004 dal <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati,vanno di sicuro segnalate le convenzionistipulate con alcune Università econ singole Facoltà che hanno attivatodeterminate classi di laurea, fra quelleche consentono l’iscrizione all’Alboprofessionale.Infatti, grazie al DPR n. 328/2001 èstato possibile concludere particolariaccordi, che offrono la possibilità ainuovi laureati di primo livello di sceglierea quale tipo di Albo iscriversi,nell’ambito della libertà di scelta che lariforma universitaria ha attribuito incapo ai nuovi laureati.La particolarissima attenzione dedicatadal <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureatialla riforma universitaria ha consentitoil raggiungimento di importanti traguardi,tant’è che nel 2004 le domandedi partecipazione alle prove di abilitazionehanno registrato un incrementosenza precedenti, pari al 145%rispetto al 2003, dovuto soprattuttoall’apporto di candidati universitari.La prima di queste convenzioni vennesiglata a Bari, con la Facoltà diMedicina Veterinaria presieduta dalProf. Canio Buonavoglia (si vedaanche il numero 8/9 - 2004 di questarivista), poi è stato un crescendo, edalla fine dell’anno le “Convenzioni”operative erano 9, interessavano 8Atenei, 12 Facoltà e ben 28 Corsi dilaurea.Le ultime due “Convenzioni” sonoinvece state siglate a fine anno, conl’Università <strong>degli</strong> Studi di Cassino econ l’Università <strong>degli</strong> Studi di ReggioCalabria.Presso l’Ateneo di Cassino, Facoltà diEconomia, è infatti attivo un corso dilaurea in “Economia del SistemaAgroalimentare e dell’Ambiente” -Classe 17.L’atto convenzionale, dopo un lungolavoro durato mesi, è stato sottoscrittodal <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong>, nella personadel Consigliere <strong>Nazionale</strong> Agr.Gerardo Fasolo, e dal MagnificoRettore dell’Università, Prof. PaoloVigo, e la sua applicazione, per lemodalità utilizzate, può essere retroattiva,anche in favore dei giovani già laureati.Presso la Facoltà di Agrariadell’Università <strong>degli</strong> Studi di ReggioCalabria sono invece operanti iseguenti corsi di laurea di primo livello“Scienze forestali ed ambientali”;“Scienze e tecnologie agrarie”;“Scienze e tecnologie alimentari”;Gestione Tecnica del territorio agroforestalee sviluppo rurale”, mentrepresso la sede di Lamezia Terme (CZ),dipendente sempre dal medesimoAteneo, sono attivi i corsi di laurea in“Produzione animale in area medi-IL PROF. PAOLO VIGO. Magnifico Rettoredell’Università <strong>degli</strong> Studi di CassinoI CORSI DI LAUREACHE EVITANOLA PRATICAAi sensi del DPR n. 328/2001 ilaureati delle seguenti Classi:- 1° Biotecnologie;- 7° Urbanistica e scienzedella pianificazione territorialee ambientale;- 8° Ingegneria civile eambientale;- 17° Scienze dell’economia edella gestione aziendale;- 20° Scienze e tecnologieagrarie e forestali;- 27° Scienze e tecnologieper l’ambiente e la natura;- 40° Scienze e tecnologiezootecniche e delle produzionianimali;per sostenere gli esami di abilitazioneall’Albo professionale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati debbonoprima svolgere sei mesi di tirociniocertificato, tuttavia ilDPR n. 328/2001 consenteanche di svolgere questosemestre prima del conseguimentodella laurea, direttamentenel corso di studi universitario,ponendo però comecondizione che venga stipulatauna specifica convenzione fral’Università ed il Consiglio<strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati.36Gennaio 20<strong>05</strong>


L’AGR. FEDERICO MINOTTO. Consigliere del <strong>Collegio</strong><strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati,responsabile delle Convezioni universitarie.IL PROF. CARMELO FICHERA.Preside della Facoltà di Agrariadell’Università di Reggio Calabria.terranea”, “Gestione tecnica edamministrativa in agricoltura” e“Produzioni vegetali”; con una offertaformativa complessiva di tutto riguardo,che ha portato le immatricolazioniuniversitarie del 2004 a superare le350 unità ed a caratterizzare la Facoltàreggina come una delle più dinamichedel Sud Italia.L’importante intesa è stata siglata dalPreside della Facoltà di Agraria Prof.Carmelo Fichera e dal Consigliere<strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati incaricato dellamateria, Federico Minotto.L’elenco <strong>degli</strong> Atenei convenzionatiè consultabile, e tenutoaggiornato, al sito <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati (www.agrotecnici.it), ciccandosulla sezione “Universitàconvenzionate” che appare nell’indicedella home page.Le convenzioni prevedono, fra lealtre cose, l’impegno della reteterritoriale dei Collegi locali <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong>, tesi a promuoverepresso le Facoltà incontri e seminarisulle tematiche legate allalibera professione ed alla costituzionedi punti di supporto e diorientamento per gli studentiinteressati allo svolgimento dell’attivitàlibero-professionale.Marcella GravinaLe matricole2004-20<strong>05</strong>della Facoltà diMedicinaVeterinariadella sededi Cesenatico(FC), chefrequentanouna “Classe 40”di laurea,convenzionatacon il <strong>Collegio</strong><strong>Nazionale</strong><strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>e<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati.Gennaio 20<strong>05</strong>37


« Verso la professionedi Agrotecnico:il corso-incontrodi Oristano »P ROFESSIONEA GROTECNICONei giorni 23 settembre e 2 e 9ottobre 2004, si è svolto presso l'Istituto professionale di Stato per l’agricolturae l’ambiente di Oristano, ilcorso di preparazione per l' esame diabilitazione alla professione diAgrotecnico, organizzato dal <strong>Collegio</strong><strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati, di concerto con iCollegi locali della Sardegna.Il corso ha avuto la durata complessivadi 24 ore, secondo il programma propostodal tutor, Agr. Giuliano Frau,Presidente del <strong>Collegio</strong> interprovinciale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati di Oristano e Cagliari.Durante il corso, che sarebbe più esattochiamare incontro, ha prevalso, piùche il metodo della lezione diretta, lametodologia dell’interscambio tra ilrelatore ed i corsisti, molti dei quali giàportatori di esperienza diretta lavorativanel campo della gestione aziendale edell' attività amministrativa.Scopo fondamentale del progetto formativoè stato quello di dare ai partecipanti,oltre alle conoscenze di base,che già posseggono, una visione completadella loro funzione, <strong>degli</strong> atteggiamentiaperti e propositivi, dei comportamentiattivi nella realtà in cui siopera ed uno stile di lavoro partecipativoed efficace. Tali obiettivi potevanoessere raggiunti sostenendo i corsistiverso l'acquisizione di un alto grado diconsapevolezza della loro professionalità,delle proprie conoscenze, dellecapacità relazionali al fine di poter faremergere ed esprimere al meglio leproprie potenzialità nel ruolo cheandranno ad assumere.Gli argomenti trattati sono stati sceltifra quelli più attinenti alla formazioneprofessionale dell' Agrotecnico ed inparticolare ci si è soffermati sull' esamedel bilancio aziendale, sui problemirelativi ai miglioramenti fondiari. Glistessi corsisti hanno fornito utili indicazionicirca gli argomenti da sviluppare,per rafforzare la propria preparazionead affrontare l' esame.L'ampiezza <strong>degli</strong> argomenti trattatiavrebbe meritato senza dubbio piùtempo a disposizione; si è pertantoscelto di cogliere gli aspetti centrali diciascuno dei temi affrontati.I rapporti interdisciplinari tenuti con idocenti hanno consentito di raccordareadeguatamente i diversi aspetti disciplinariaffrontati e di dare una maggiorefficacia formativa delle lezioni.“Durante il corso propedeutico -riferisceil Prof. Enrico Marceddu, docentedel corso- ho avuto modo di sviluppare,in sei ore di lezione, alcunetematiche attinenti allo specificoorientamento professionale <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong>.E’ stato un momento molto significativodi incontro con persone, chehanno manifestato forti motivazionie forte interesse ad approfondire itemi di carattere professionale e apartecipare in modo attivo alle lezionidel corso. Come insegnante hopotuto constatare con vero piacereche i diplomati, provenienti da tuttala Sardegna, già ricchi di esperienzaumana, lavorativa,tecnica,hannoritrovato nell’ambientescolasticouna carica euna disponibilitàad analizzareproblemispecificidi settore;una aperturaad apprenderee arricchirele proprie conoscenze, che mi èsembrata una sicura premessa perogni successiva attività in qualità diprofessionisti. L’ambito della liberaattività professionale ne esalterà poitutta la dimensione umana e tecnicain un continuo arricchimento delleconoscenze, con la messa a fruttodelle esperienze dirette di settore;con la comprensione dei problemitecnici ma anche di quelli che, di contorno,ne caratterizzano sviluppi eprospettive”.Gli argomenti trattati nell’ambito delcorso hanno riguardato la trasformazionedei prodotti e il controllo dellefitopatie, le tematiche ambientali, lasicurezza sui luoghi di lavoro.In tutti i casi è comunque emerso untema di fondo che è quello dell’ambientedi produzione, dell’attenzionealla sicurezza <strong>degli</strong> operatori e dei consumatori,della qualità dei prodotti edella loro tipicità, legata strettamente alterritorio e alle sue vocazioni produttive.Il territorio e l’ambiente infatti sonoe saranno sempre più, per tutti gliagrotecnici, il contesto di riferimentopiù importante per l’attività professionale,entro il quale inquadrare l’analisie la risoluzione di qualsiasi problematecnico o economico. È risultata presente,in tutti i corsisti, una fortecoscienza del ruolo che gli <strong>Agrotecnici</strong>possono svolgere in tutti i settori diloro competenza; essi sono sempre piùchiamati, o meglio, vocati, a svolgere,come una sorta di tessuto connettivo,un compito di divulgazione, di intermediazionetecnica e culturale che permettel’applicazione di conoscenze ecompetenze nel settore agricolo e nell’ambientesocio-economico di riferimento;una coscienza di ruolo e di funzioni,in grado di arricchire fortementetutti gli ambiti nei quali gli agrotecnicisono destinati a operare ed anche lasocietà nella quale essi vivono.Nostro servizio(Si ringraziano i Professori:Giovanni Loddo, Antonio Luglièed Enrico Marceddu perla collaborazione fornita).I CORSISTI durante le lezioni tenutesi pressol’Istituto professionale agrario di Oristano.


Dicono dinoi...Dicono dinoi...IL TRIBUTARISTANovembre-Dicembre 200439


Dicono dinoi...Novembre-Dicembre 2004IL TRIBUTARISTA40


Dicono dinoi...IL TRIBUTARISTANovembre-Dicembre 2004Gennaio 20<strong>05</strong> 41


42 Gennaio 20<strong>05</strong>Dicembre 2004


Martedì 28 Dicembre 2004Dicono dinoi...Mercoledì 29 Dicembre 200443


Dicono dinoi...Giovedì 30 Dicembre 2004L’UNIONE SARDAGennaio 20<strong>05</strong>44


WWW.AGROTECNICI.ITCompletamente rinnovato, non solo nellaforma, ma anche nei contenuti.Nuove sezioni, nuovi link, più informazionirelative alla categoria e alle strutture adessa collegate, alle competenze e all’ordinamentoprofessionale.In costante implementazione, il portale del<strong>Collegio</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati si presenta, da alcunimesi, con una nuova veste, più bella e funzionale,che permette un aggiornamento intempo reale su tutte le news che riguardanola categoria. Tra le news del mese di<strong>gennaio</strong>, lo schema di riforma dei cicli diistruzione secondaria superiore presentato,il 13 <strong>gennaio</strong> 20<strong>05</strong>, dal Ministro Moratti.VISITATISSIMO. Dal 15 giugno al 15 dicembre 2004il nuovo portale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> ha registrato unamedia di 300 accessi giornalieri.ECCO LA NUOVA TESSERA PROFESSIONALE(VALE ANCHE COME DOCUMENTO DI IDENTITÀ)Presentata per la prima volta al XIII Congresso <strong>Nazionale</strong>di Stresa, riscontrando subito il gradimento dei presenti,la nuova TESSERA PROFESSIONALE è adesso a disposizionedi tutti gli iscritti all’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati.In relazione alla indelebilità della foto e dei dati, impressicon processo termografico, essa è valida anche comedocumento di identità personale.Nel retro della Tessera una banda magnetica conterrà tuttii dati identificativi del titolare, che potrà così essere“riconosciuto” da specifici lettori magnetici.Il costo per il rilascio della Tessera Professionale è di50,00 Euro, chi desidera riceverla deve compilare il“Modulo di rilascio”, che si può richiedere al:ROSSI MARIO- <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureatiUfficio di PresidenzaPoste Succursale n. 1 - 47100 FORLÌC.SO GARIBALDI, 2120121 MILANOEcco come si presenta la nuova “Tessera professionale”,realizzata su un supporto ad alta resistenza, con dati e fotoindelebilmente termografati; nel retro una banda magneticarecherà i dati identificativi del titolare.anche via fax (al n. <strong>05</strong>43/795.263) oppure e-mail (agrotecnici@agrotecnici.it); nella richiesta bisogna semplicementeindicare che “SI DESIDERA L’INVIO DEL MODULO DI RICHIESTA PER IL RILASCIO DELLA TESSERAPROFESSIONALE”, specificando il proprio indirizzo e numero telefonico.Si ricorda infine che nel sito internet www.agrotecnici.it, nella sezione novità, è possibile compilare unospecifico form, per richiedere la spedizione del modulo per il rilascio della tessera professionale.Gennaio 20<strong>05</strong>45


Vita dei collegiTERAMO - Stampato l'Albo professionale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>Il <strong>Collegio</strong> Interprovinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureatidi Teramo ha realizzato, anche quest’anno, l’opuscolo dell’Alboprofessionale. La pubblicazione, di pregevole fattura, composto di34 pagine, oltre a riportare l’elenco dei professionisti iscritti all’Alboprovinciale, reca nella parte iniziale la legge professionale ed il codicedeontologico. Al centro del libretto, un inserto contenente unabreve guida per l’accesso all'Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati, con indicati tutti i percorsi possibili per l’iscrizione.La pubblicazione è stata inviata a tutti gli <strong>Agrotecnici</strong> diplomatisipresso l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambientedi Teramo, negli ultimi dieci anni.La pubblicazione è stata stampata in due edizioni, una riservata aiprofessionisti iscritti all’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati ed una invece riservata agli enti.Nella copertina dell’opuscolo viene riportato uno stemma tra quellipiù utilizzati a significare la città di Teramo.Lo stemma utilizzato nella copertina della pubblicazione, denominato“compasso”, è per tradizione identificativo della città diTeramo. La città nel XV secolo fu sconvolta da orrende e sanguinoselotte tra fazioni contrapposte (i Melatino e gli Antonelliani)e l’effige nasce a ricordo di una notte macabra in cui trediciuomini della fazione dei Melatino furono impiccati aColleranesco (Giulianova). L’immagine riporta infatti due testecon la lingua trapassata da una compasso ed in alto la scritta:“a lo parlare agi mesura” ovvero “bisogna parlare con misura”.BOLOGNA - Bacchilega alla guida della Consulta <strong>Agrotecnici</strong> dell’Emilia-RomagnaIl 18 dicembre 2004, a Granarolo dell’Emilia(BO), presso la sede del <strong>Collegio</strong> <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> di Bologna, si è svolta l’assembleadella Consulta Regionale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati dell’Emilia Romagna; nelcorso della riunione si sono tenute le elezioni delnuovo direttivo.Al termine delle votazioni è risultato eletto allacarica di Presidente l’Agr. Dott. LucaBacchilega (in luogo del dimissionario Agr.Alessandro Bianconi) affiancato da dueVicepresidenti vicari: l’Agr. Eraldo Tura (giàPresidente del <strong>Collegio</strong> provinciale <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> di Ravenna) e l’Agr. Dott. MaurizioPasserini (già alla guida <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> diFerrara). Laureato in Scienze agrarie, l’Agr.Bacchilega vanta una notevole esperienza neicomparti ortofrutticolo ed enologico, ed è attualmenteresponsabile del controllo qualità ed innovazionedi una nota cooperativa bolognese cheopera nel settore agroalimentare.Iscritto all’Albo professionale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>L’AGR. DOTT. LUCA BACCHILEGA. Neo-Presidente della Consulta regionale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati dell’Emilia-Romagnadal 1990, nel settembre 2001 è stato eletto Presidente del <strong>Collegio</strong> provinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati diBologna.Gli uffici della Consulta regionale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati dell’Emilia Romagna hanno sede presso l’ufficio dipresidenza del <strong>Collegio</strong> provinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> di Bologna, al seguente indirizzo:Via Marconi, 4/2 - 40<strong>05</strong>7 GRANAROLO DELL’EMILIA BOTel/fax <strong>05</strong>1/760.63546 Gennaio 20<strong>05</strong>


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