10 Ottobre 20<strong>07</strong>ATTUALITÀ« BIO SI? BIO NO?PROCESSO AL “NATURALE” »Dopo l’inchiesta de “l’espresso” sui prodotti biologici, rispondono dal Sana di Bolognagli operatori del settore.Veleno sul Biologico: secondo gliaddetti ai lavori è questo ciò cheil settimanale “L’Espresso”, lo scorso24 agosto, ha gettato con un articolonel quale, riferendosi ad unaricerca condotta da “Altroconsumo”,ha preso in esame diverse tipologiedi prodotti cosiddetti “biologici”, inparticolare quelli destinati allaprima colazione, insinuando il dubbioriguardo alla loro effettiva salubrità.D’accordo sul rispetto dell’ambiente,i metodi di coltura chenon utilizzano pesticidi: ma,togliendo questi ultimi, si chiede ilnoto settimanale, si è proprio certiche si eliminino tutte le possibilitàdannose per la salute delle persone(e non solo dell’ambiente, delle acque e<strong>degli</strong> animali?)?No, è la risposta risultante dallaricerca presentata. Tutti i test condottisu questi prodotti, infatti, nongarantiscono al 100% che sianoeffettivamente salutari. Ma, attenzione,allo stesso tempo viene anchedetto che i medesimi test non dimostranoneppure il contrario e cioèche i prodotti biologici nuocianoalla salute umana.L’intero articolo riporta notizie,nozioni, chiarimenti sui prodottibiologici, ma anche molti “ma e se”riguardo all’effettivo equivocoriguardo all’approccio che in questosettore i consumatori affrontano. Einfatti, nel momento in cui l’acquirentesceglie sui banchi del supermercatoun prodotto “bio” fa unascelta che racchiude in se numerosemotivazioni: ambientali, etiche,politiche, ma principalmente lo faSANA 20<strong>07</strong>. IL BIOLOGICO SCENDE IN FIERA ALL’INSEGNA DI QUALITA’, GUSTO E IDENTITA’Al SANA 20<strong>07</strong>, svoltosi dal 13 al 16 settembre scorsi a Bologna, la sezione dedicata all’alimentazione, la più ampia dell’interamanifestazione, ha proposto un nuovo approccio alla qualità. Nei mercati nazionali ed internazionali del settore food, infatti,emerge una crescente attenzione alla variabile della qualità in termini delle garanzie che il prodotto può offrire nella tracciabilità,nel sistema di produzione, oltre che nelle caratteristiche intrinseche di gusto valutabili da un punto di vista polisensoriale.SANA 20<strong>07</strong> ha consentito una visione allargata sui prodotti di qualità certificata e riconosciuta a livello europeo o internazionale.Biologico, DOP, STG, IGP, EMAS rappresentano i criteri di selezione che hanno valorizzato il panorama espositivo di SANA20<strong>07</strong> nell’area food. L’Italia è il paese di riferimento mondiale per il biologico, leader indiscusso da ormai 15 anni. Il nostropaese rappresenta quindi la vetrina di eccellenza di una produzione altamente qualitativa e attentamenteselezionata e, soprattutto, riconosciuta a livello internazionale. I prodotti tipici certificatiqualificano l’Italia come piattaforma di alto livello nel settore agro-alimentare.DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) certificano lematerie prime e la provenienza del ciclo produttivo di un prodotto.STG (Specialità Tradizionale Garantita) certifica e tutela la ricetta di prodotto.EMAS certifica che il ciclo produttivo avviene in base a regole di gestione ambientale.Non solo food, ma anche naturale e solidaleLe sezioni espositive del Biologico al SANA di Bologna non si sono limitate al solo settore alimentare,bensì anche a quello dell’abitare, del curare e del ‘coccolare’.Infatti, ampio spazio è stato dedicato agli stand relativi al Naturale, ossia a tutto quel settore cherende possibile curarsi, vivere e ‘coccolarsi’ con i prodotti direttamente ricavati dalla natura.E quindi largo alla cosmesi ed alla medicina erboristica, al tessile, agli arredi ed all’oggettistica equindi alle scelte solidali. “Stili di vita e scelte sostenibili”, una sintesi che ben riassume il cuoredelle iniziative di economia solidale evidenziando la connessione fra i comportamenti individualie il loro impatto sul pianeta e sulla vita di tutte le persone. Ambiti quali il commercio equo solidale,il biologico, la comunicazione sociale, gli stili di vita saranno presentati in un contesto familiare,vicino alle esigenze delle persone, senza presentare le alternative come sperimentazioni lontane,ma evidenziandole come approcci quotidiani.
Ottobre 20<strong>07</strong> 11Lo stand rappresentativo dell’Agricoltura Biologica nella Regione Marche presso il SANA 20<strong>07</strong> tenutosi aBologna.per fini salutari, per poter avere difronte un prodotto sì trasformato,ma che ha origini sicure e che giungada coltivazioni effettuate secondorigide regole di rispetto dell’ambiente,ma anche delle persone acui sono destinati.Dunque, quale scopo voleva raggiungereil ragionamento sul biologicocomposto da “L’Espresso”?Che pur coltivando prodotti senzal’utilizzo di pesticidi non si allontanacomunque dagli stessi il pericolodi altre contaminazioni, ad esempioquelle da micotossine, altamentedannose per la salute se presenti inquantità elevate negli alimenti? Eper questo i prodotti biologici, purcostando di più di quelli convenzionali,sono equiparati a questi ultimiin fatto di salubrità?Dall’articolo non si comprende inmodo chiaro la finalità dell’inchiesta,se non il fatto che rende unaimmagine negativa sul mondo delBio.A gettare acqua sul fuoco di polemicheappiccato da “L’Espresso” sonogli operatori del settore, che dalpalco offerto dal 19° SANA – SaloneInternazionale del Naturale, svoltosia Bologna dal 13 al 16 settembre20<strong>07</strong>, si sono difesi a spada tratta.Prima tra tutti FederBio -FederazioneItaliana Agricoltura Biologica eBiodinamica- che con la voce del suoPresidente, Paolo Carnemolla, cosìsi difende: “La copertina dell’ultimonumero del settimanale L’Espresso e ilanci che in questi giorni stanno facendotutti i quotidiani del gruppo editorialeomonimo sono un attacco ingiustificatoe grave al settore, che respingiamocon la forza e la serenità che cidanno le stesse risultanze dell’inchiestapubblicata”.Carnemolla, infatti, definiscealquanto “grossolana” la manierain cui “L’Espresso” travisa i dati chelo portano a questa specie di“scoop” giornalistico scientifico eche più che gettare discredito sulmondo del biologico, le ricerchedescritte da questo articolo, dimostranoal massimo che “alcuni prodottitrasformati bio vengono prodotticon tecniche e ingredienti della modernaindustria alimentare, ovvero nelpieno rispetto della legislazione generalevigente in materia di alimenti”.Inoltre Carnemolla aggiunge chel’articolo procede “trascurando deltutto il fatto che nessuna traccia dipesticidi è stata rilevata, che gli ingredientisono comunque diversi perchéottenuti con metodo biologico e cheanche le sostanze impiegate comeaddensanti sono assolutamente naturalie ammesse dalla normativa europeadi settore, mentre non sono assolutamenteutilizzati coloranti, come invecesostiene erroneamente l’articolo”.Trattasi di un’operazione strumentale,quindi, secondo questo Ente dirappresentanza del settore delBiologico, ma anche spiegano “unadimostrazione di mancanza di professionalitàda parte della redazione,comunque a danno ingiustificato di unintero settore economico”.E non solo a livello nazionale, maanche a livello regionale si apronodiverse discussioni contro questovero e proprio processo al Biologicoiniziato da “L’Espresso”.Marco Bignardi, Presidente delCoordinamento Toscano ProduttoriBiologici (Ctpb), dichiara: “A menodi tre settimana dal SANA, quellodell'Espresso è stato un attacco volto ascreditare l'intero settore del biologico.Un'azione del genere da parte del settimanaleè ancor più grave perché colpisceprima di tutto i produttori, che rappresentanola spalla portante di un settoresano e rispettoso dell'ambiente”.Sdegno e delusione, questi i sentimentiche arrivano, non solo daiproduttori del settore biologicotoscano, continua Bignardi: “Ciaspetteremmo, infatti, dall'Espressoinchieste che vadano a togliere glischeletri nell'armadio ai grandi interessiagricoli e industriali, che da anni lafanno da padroni nel nostro Paese eche tanti danni hanno arrecato e continuanoad arrecare all'ambiente e allasalute delle persone. Forse è in quell'ambitoche il settimanale potrebbecercare materiale con più successo, percolmare il vuoto di notizie che inevitabilmentecolpisce le redazioni nel periodoestivo”.Anche dalle Marche arriva il commentoda parte del Dott. GaetanoSinatti, Presidente dell’AMAB(Associazione Marchigiana perl’Agricoltura Biologica), che, in seguitoa tutte le discussioni scatenate daquesta inchiesta-attacca, ha affermato:“Ricorrentemente la stampa italianaed estera si occupa polemicamentedei prodotti dell’agricoltura biologica:quanto questi interventi siano fruttodi un apprezzabile sforzo di informazionee quanto servano ad esigenzecommerciali “forti” dei mercati nazionalied esteri, non sta a noi stabilirlo”.Continua Sinatti: “Alcuni punti meritanotuttavia di essere ribaditi: il sistemadell’agricoltura biologica è regolamentatoin Europa dal 1991 ed è l’unicocomparto di produzione agroalimentareche viene certificato con criteridi controllo che coprono l’intero ciclodi produzione e commercializzazione.Si tratta quindi di un settore in cui oramaiben pochi sono gli “avventurieri” ein cui è invece maturata una largaesperienza professionale di produttori,trasformatori, enti di controllo che,Il logo distintivo dell’Associazione Marchigiana perl’Agricoltura Biologica, di cui Gaetano Sinatti èPresidente.ATTUALITÀ