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Repishti - Storicibarnabiti.it

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160 Francesco <strong>Repishti</strong> [4]Il Sant’Alessandro di Binago rappresenta per W<strong>it</strong>tkower «un passoimportante verso la fusione di due un<strong>it</strong>à precedentemente separate: ora ilbraccio lontano dalla grande un<strong>it</strong>à a croce greca appartiene anche al piùpiccolo spazio coperto da cupola. […] Così l’unificazione di due gruppia pianta centrale dà come risultato un disegno long<strong>it</strong>udinale di caratterericcamente variato. […] L’innovazione di Binago va considerata rivoluzionaria,perché egli decisamente subordinò la contrazione centralizzataall’espansione assiale» 8 .Sant’Alessandro si offre come oggetto di studio particolarmente interessanteanche per l’aderenza ai bisogni di un uso l<strong>it</strong>urgico dello spaziosecondo quanto sugger<strong>it</strong>o dallo spir<strong>it</strong>o della Riforma tridentina, dallenuove esigenze pastorali e dalle Instructiones borromaiche 9 . Anche inSant’Alessandro il punto principale corrisponde all’altare maggiore, maallo stesso modo lo spazio centrale segnato dalla presenza della cupola edelim<strong>it</strong>ato dai quattro pilastri distribuisce l’attenzione verso altri momentifondamentali della l<strong>it</strong>urgia (cappelle, altari, pulp<strong>it</strong>o, ma non i confessionali).Lo spazio centrale della chiesa è funzionale alla predicazionee osp<strong>it</strong>a sul pilastro a sinistra, tra le due colonne monol<strong>it</strong>iche in gran<strong>it</strong>orosa, un prezioso pulp<strong>it</strong>o che, come segnato nel progetto conservatonell’Archivio di San Barnaba 10 risulta un punto nodale dell’organizzazionel<strong>it</strong>urgica dello spazio. Un secondo percorso non pubblico lega tra lorogli otto altari delle cappelle, gli spazi che le intervallano con l’area delpresb<strong>it</strong>erio e la sacrestia. Come, infatti, sottolinea Stabenow, il percorsoesterno alla cupola e ai piloni è dedicato alla confessione osp<strong>it</strong>ando dodiciconfessionali, collocati in profonde nicchie sia sul retro dei grandi piloni,sia di fronte a questi, tra le cappelle laterali. Binago disegna confessionalidi tipo “doppio” (più aggiornati rispetto a quanto indicato nelleIstructiones) ispirandosi al modello di quelli realizzati da Pellegrino Tibaldia San Fedele.Nei suoi aspetti generali e particolari la chiesa, quindi, rispecchia fedelmenteil progetto di Binago approvato nel 1601. Lo stesso padre Lorenzoelaborò alcune varianti (la facciata, gli altari, la forma della sacrestiae delle cappelle ai lati del presb<strong>it</strong>erio), ma si tratta di cambiamentiche non mutarono l’impianto prescelto; in segu<strong>it</strong>o alla morte del barna-————8WITTKOWER R., 1972, pp. 98-99. La verifica di queste affermazioni ha tuttavia dimostratoche l’idea di Binago risulta fortemente influenzata dalla preesistente chiesa diSant’Alessandro: il presb<strong>it</strong>erio coincide infatti con l’antica chiesa, fondata secondo la tradizionesul s<strong>it</strong>o delle antiche carceri milanesi, luogo del martirio del santo.9Per l’influenza dell’attiv<strong>it</strong>à borromaica sull’arch<strong>it</strong>ettura cfr. SCOTTI A., Arch<strong>it</strong>etturae riforma cattolica nella Milano di Carlo Borromeo, in «L’arte», 1972, pp. 54-90 e il piùrecente DELLA TORRE S., Riferimenti classicisti nell’arch<strong>it</strong>ettura sacra post-tridentina, inC. MOZZARELLI, D. ZARDIN (a cura di), I tempi del concilio. Religione, cultura e societànell’Europa tridentina, Roma, 1997, pp. 409-423.10ASBMi, Cartella Grande, I, Mazzo I, fasc. III, 1.

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