arteDI MARINA LEONARDIDedicato <strong>al</strong> maestrodella fotografia del ‘900l’evento espos<strong>it</strong>ivo cheinaugura il <strong>14</strong> <strong>settembre</strong><strong>al</strong>l’ex Sant’Agostinoin occasione del Festiv<strong>al</strong>Filosofia con oltre centoimmagini origin<strong>al</strong>i daglianni Venti ai QuarantaRetrospettivaEdward WestonDopo Ansel Adams ecco EdwardWeston. Un <strong>al</strong>tro grandissimo protagonistadella fotografia del Novecentoarriva con le sue opere negli spazi espos<strong>it</strong>ividell’ex Osped<strong>al</strong>e Sant’Agostino di<strong>Modena</strong>. A oltre quindici anni d<strong>al</strong>la suaultima person<strong>al</strong>e in It<strong>al</strong>ia, d<strong>al</strong> <strong>14</strong> <strong>settembre</strong><strong>al</strong> 9 dicembre, si potranno vedere eapprezzare <strong>al</strong>cuni dei più celebri scatti delmaestro e ripercorrere il suo incessantelavoro di indagine sul mezzo fotografico e lamodern<strong>it</strong>à della sua visione. Promossa daINFOEdward Weston.Una retrospettivaDove: ex Osped<strong>al</strong>e Sant’AgostinoLargo Porta Sant’Agostino 228Quando: <strong>14</strong> <strong>settembre</strong> - 9 dicembreOrari: martedì-venerdì ore 11-13 e15.30 -19 il sabato e domenica ore11- 20.Il <strong>16</strong>/9 d<strong>al</strong>le 9 <strong>al</strong>le 23, il 17/9 d<strong>al</strong>le9 <strong>al</strong>le 2 e il 18/9 d<strong>al</strong>le 9 <strong>al</strong>le 22Ingresso: € 7,00 e € 5,00 (ridotto)Gratu<strong>it</strong>o il martedì e durante ilFestiv<strong>al</strong> filosofiaInfo: tel 059 239888www.fondazionefotografia.<strong>it</strong>Edward Weston Onion 1930[10] - il mese <strong>settembre</strong> \2012Edward Weston Dunes Oceano 1936FCRMO-Fondazione Fotografia e curatada Filippo Maggia, la mostra verrà inauguratain occasione del Festiv<strong>al</strong> filosofia.Sulle pareti del Sant’Agostino ecco trovarespazio tutti i temi prefer<strong>it</strong>i d<strong>al</strong> celebrefotografo americano, dai nudi ai paesaggi<strong>al</strong>la g<strong>al</strong>leria di r<strong>it</strong>ratti e di “oggetti” decontestu<strong>al</strong>izzati(i celebri peperoni, i cactus…)trasformati d<strong>al</strong>l’artista in forma pura.A ripercorrere la carriera di Edward Weston(Highland Park, Illinois, 1886 – WildcatHill, C<strong>al</strong>ifornia, 1958) saranno 110opere fotografiche origin<strong>al</strong>i, scattate daglianni ’20 ai ‘40, in gran parte provenientid<strong>al</strong> Center for Creative Photography diTucson dove è conservato il più grandearchivio dell’autore. Sono quelli gli anni piùimportanti della sua carriera. Nel 1922,durante un viaggio in Ohio Weston abbandon<strong>al</strong>o stile p<strong>it</strong>tori<strong>al</strong>ista e inizia a sperimentare,concentrando la sua attenzionesulle forme astratte di oggetti industri<strong>al</strong>i edi elementi organici. “La macchina fotografica– scrive Weston – deve essere usataper registrare la v<strong>it</strong>a e per rendere la verasostanza, la quintessenza delle cose in sé,sia si tratti di acciaio lucido o di carne p<strong>al</strong>p<strong>it</strong>ante”.Lo stesso anno entra in contattocon fotografi come Alfred Stiegl<strong>it</strong>z e PaulStrand e nel 1923 si trasferisce a C<strong>it</strong>tà delMessico con la bravissima fotografa TinaModotti di cui sarà l’amante, inserendosicon lei in un ambiente creativo e fecondo.Tornato in C<strong>al</strong>ifornia, nel 1932 insieme adAnsel Adams, Imogen Cunningham e <strong>al</strong>trifotografi fonda il celebre Gruppo f/64,collettivo con il qu<strong>al</strong>e porta avanti una poeticabasata sulla n<strong>it</strong>idezza dell’immaginee sulla sperimentazione delle possibil<strong>it</strong>àestetiche offerte d<strong>al</strong> mezzo fotografico.Anno dopo anno, il lavoro di Weston acquistasempre più rilevanza nella scenaartistica americana e nel 1936 è il primofotografo a ricevere un assegno di ricercad<strong>al</strong>la Guggenheim Foundation. Nel 1946 ilMoMA di New York gli dedica una granderetrospettiva, esponendo oltre 300 operee consacrandolo defin<strong>it</strong>ivamente tra igrandi artisti del Novecento.La mostra è affiancata da un cat<strong>al</strong>ogoSkira.
DI Ann<strong>al</strong>isa M<strong>al</strong>avoltaAlla Poletti gli Oggetti esclamanti di Lucio RivaUn omaggio ad un grande artista modeneseè la mostra Lucio Riva. Oggetti esclamanti<strong>al</strong>lest<strong>it</strong>a <strong>al</strong>la Biblioteca Poletti (d<strong>al</strong> <strong>14</strong><strong>settembre</strong> <strong>al</strong> 17 novembre). L’esposizioneintende essere un percorso <strong>al</strong>l’internodell’attiv<strong>it</strong>à di questo artista che ha fattodegli oggetti i protagonisti delle sue opere.Nella sua casa-studio nel centro storico,Riva raccoglie cose che sono sia ricordiperson<strong>al</strong>i sia reminiscenza cultur<strong>al</strong>i e li assemblainsieme deformandone il significatoe creando nuove implicazioni filosofiche. Èla meraviglia dell’oggetto decontestu<strong>al</strong>izzatoche, come insegna un maestro come Duchamp,crea attraverso la sua forza evocativauna re<strong>al</strong>tà “<strong>al</strong>tra”. Numerosi, quindi, i simboliche costellano le opere come, ad esempio,l’orologio, emblema del tempo chepassa inarrestabile, e la sedia, misuradel mondo come p<strong>al</strong>coscenico. Vengonoinoltre esposti <strong>al</strong> grande pubblico i famos<strong>it</strong>accuini, veri e propri libri d’artista disvariate misure, in cui la narrazione deldiario privato viene portata avanti in unacommistione continua di immagini e parole.La mostra, a cura di Carla Barbierie Francesca Morandi, inaugura sabato15 <strong>settembre</strong> <strong>al</strong>le 18 <strong>al</strong>la presenzadell’artista. Sarà vis<strong>it</strong>abile fino <strong>al</strong> 17/11il lun <strong>14</strong>.30-19, mart - ven 8.30-13 e<strong>14</strong>.30-19, sab 8.30-13.Info: tel. 059 2033372Molto “Altro da cose”Il progetto artistico di riciclo di Claudia Losi ai Musei CiviciÈun progetto ambizioso quello dell’artistapiacentina Claudia Losi che si svolge nelles<strong>al</strong>e dei Musei Civici in Piazz<strong>al</strong>e Sant’Agostino.Da sempre interessata <strong>al</strong>le mod<strong>al</strong><strong>it</strong>à delwork in progress, l’artista punta l’attenzionesu mod<strong>al</strong><strong>it</strong>à operative che possano riunire unaplur<strong>al</strong><strong>it</strong>à di persone per la creazione di unoscambio cultur<strong>al</strong>e significativo e sull’utilizzo dimateri<strong>al</strong>i particolari come i tessuti e i filati.La performance di questa artista si colloca<strong>al</strong>l’interno di uno dei musei modenesi che èsempre stato caratterizzato d<strong>al</strong>la donazione diopere da parte di pubblici e privati, pertantola sua riflessione e il suo lavoro si concentrerannosulle dinamiche del coinvolgimento delpubblico nella produzione di opere d’arte. Daqui nasce Altro da cose, work in progress incui i modenesi e i vis<strong>it</strong>atori del festiv<strong>al</strong> potranno portare un oggetto <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e sonolegati e raccontarne la storia, per poi lasciarlo <strong>al</strong>l’artista che lo renderà cimelio,reperto emotivo. L’intento è quello di registrare quelle che Bloch definiva le qu<strong>al</strong><strong>it</strong>àsensibili delle cose che, <strong>al</strong> di la del loro mero uso strument<strong>al</strong>e, le caricano di storieperson<strong>al</strong>i e v<strong>al</strong>ori affettivi. Una volta che il vis<strong>it</strong>atore avrà portato l’oggetto e raccontatola sua storia, lo lascerà <strong>al</strong>l’artista e <strong>al</strong> suo team che procederanno <strong>al</strong>la suamuse<strong>al</strong>izzazione. Il processo, vera e propria trasfigurazione e metamorfosi, verràcompiuto attraverso l’inserimento dell’oggetto in sfere di filato.Le cose donate vengono quindi separate d<strong>al</strong>l’aura affettiva di chi le ha possedute,pur restandone testimonianza scr<strong>it</strong>ta, e diventano contemporaneamente spogliedi un passato ma anche nuove forme con una nuova v<strong>it</strong>a e un nuovo significato.Sarà possibile consegnare le “cose” presso gli uffici dei Musei Civici di <strong>Modena</strong>entro domenica <strong>16</strong> <strong>settembre</strong> ore 10. La mostra, ad ingresso gratu<strong>it</strong>o, seguirà iseguenti orari: <strong>14</strong> <strong>settembre</strong> 9-23; 15 <strong>settembre</strong> 10-1.00; <strong>16</strong> <strong>settembre</strong> 10-20;d<strong>al</strong> 18 <strong>settembre</strong> <strong>al</strong> 18 novembre martedì-venerdì 9-12 sabato, domenica e festivi10-13 15–18; lunedì chiuso.Info: tel. 059 2033100Il greco Nakis Panayotidis<strong>al</strong>la P<strong>al</strong>azzina dei GiardiniResterà <strong>al</strong>lest<strong>it</strong>a fino <strong>al</strong> <strong>16</strong> <strong>settembre</strong>,la person<strong>al</strong>e dell’artista grecoNakis Panayotidis <strong>al</strong>lest<strong>it</strong>a presso laP<strong>al</strong>azzina dei Giardini (Corso Can<strong>al</strong>grande).Allest<strong>it</strong>a nell’antica serraduc<strong>al</strong>e, la mostra si compone inprev<strong>al</strong>enza di opere nuove, re<strong>al</strong>izzateper l’occasione. Il percorso espos<strong>it</strong>ivopresenta un repertorio pressochécompleto delle tecniche predilette daPanayotidis, d<strong>al</strong>le scr<strong>it</strong>te <strong>al</strong> neon aidisegni retroilluminati, d<strong>al</strong>le inst<strong>al</strong>lazioni,<strong>al</strong>le fotografie. Influenzato d<strong>al</strong>laparticolare morfologia dello spazio,l’artista in questo caso ha sfruttatodimensioni, proporzioni, pregi e difficoltàdell’edificio barocco per conferirer<strong>it</strong>mo <strong>al</strong>la sequenza delle operee perfetta aderenza delle stesse aisingoli ambienti.Orari: giovedì- domenica d<strong>al</strong>le 19 <strong>al</strong>le 23il <strong>14</strong>/9 9.00-23.00, 15/9 9.00-1.00;<strong>16</strong>/9 9.00-20.00Info: tel. 059 2032911/ 059 2032940teatro arte