La bellezza della poesia.La bellezza della poesia “<strong>L'Infinito</strong>”, così come è confermato da tutti i critici, è data da <strong>di</strong>versimotivi:1) dalla perfetta simmetria della sua composizione; la poesia, infatti, è <strong>di</strong>visa in due partiperfettamente uguali, entrambe formate da sette versi e mezzo ognuna. Nella prima parteLeopar<strong>di</strong> descrive l'infinito spaziale mentre nella seconda parte descrive l'infinito temporale;2) la poesia è costruita con la tecnica dell'opposizione delle parti e delle parole:questo/quello; infinito spaziale/infinito temporale; presente/passato; suono/silenzi;immensità/finitezza;3) il linguaggio poetico è molto letterario, ricco <strong>di</strong> sintagmi vari ed indefiniti e <strong>di</strong> figureretoriche;4) l'aspirazione alla Sehnsucht è un'aspirazione umana, sia personale <strong>di</strong> Leopar<strong>di</strong> ma anchedella cultura romantica in generale. Leopar<strong>di</strong>, in questo caso, è il poeta della Sehnsuchtuniversale perché questa è insita in ogni uomo, in quanto ogni uomo aspira a raggiungerel'infinito;5) la poesia esprime un atteggiamento razionale e logico, come tutti i critici attestano;Leopar<strong>di</strong>, cioè, non si abbandona negli ultimi due versi ad un misticismo religioso, maesprime la sua Weltanschauung che è razionale, materialistica ed atea.6) Un ulteriore motivo <strong>di</strong> bellezza dell'i<strong>di</strong>llio è, senza dubbio, la metafora finale del naufragio,nel pensiero del poeta, che contempla nella sua immaginazione l'infinito. Infatti, io <strong>Biagio</strong><strong>Carrubba</strong>, credo che l'espressione “in questo mare” sia una metafora dell'immaginazionecome attestano molti passi dello Zibaldone come ad esempio pagina 167: (tratto dallo Zibaldone – I Mammut –Newton E<strong>di</strong>tore – Pag. 70). Ma, l'immergersi nel mare dell'immaginazione, non è una estasimistica (come confermano tutti i critici), non è uno svanire nell'assoluto infinito, ma èsemplicemente una piacevolezza e un godere che proviene al poeta dal mondo delle suesensazioni e dal piacere intellettuale che ogni poeta riesce a costruirsi con la propria attivitàmentale, logica, immaginativa ed astratta.<strong>Biagio</strong> <strong>Carrubba</strong> e Carmelo Santaera.6
Il Professore <strong>Biagio</strong> <strong>Carrubba</strong>.7