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luglio 2013 - Milanosud

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO <strong>2013</strong>ANNO XVI NUMERO 07 LUGLIO-AGOSTO <strong>2013</strong> 1111Le Clarette di Silvio e le guerriere amazzoniSegue della primaNon vogliamo appassionarci più di tantoalle “beghe dei partiti”, ma nei ruoli istituzionali,quelli che rappresentano l’immaginedi una nazione e quelli da cui si dirigeil traffico vorremmo vedere personeche, anche senza raccogliere l’unanimità,siano ragionevolmente capaci di rispettaree di essere rispettati dalla pluralità degliorientamenti.L’eventuale elezione di Daniela Santanchèalla vicepresidenza della Camera nonandrebbe affatto in questa direzione. Padronissimadi vivere di fanatismo guerriero,di battezzarsi la “pitonessa”, di dichiararsi“orgogliosamente fascista”. Ma unruolo di dirigenza dei lavori parlamentaria una persona così nemica della “pacificazione”(uso di proposito questo sostantivo,perché rappresenta la carta di credito diBerlusconi) favorisce solo discordie. In séla vicepresidenza della Camera (chetoccò il punto più basso con la leghista RosiMauro) non è un capitolo decisivo dellapolitica italiano. Ma la vicenda della nomina(sin qui mancata) della Santanchéci fornisce qualche spunto di riflessione.Le chiamano “amazzoni”, la Santanchè ele altre berlusconiane di più inattaccabilefede, ma raramente un appellativo è risultatopiù sbagliato.Per lui qualunque cosaLe amazzoni era un popolo leggendariodella Cappadocia. Un popolo di sole donne.Donne guerriere, orgogliosamentedonne, selettivamente donne; tanto donneda usare i maschi come fuchi, una voltaall’anno, giusto per la riproduzione(non certo per il piacere dei sensi), salvopoi eliminare tutti i figli maschi, comeprodotti impropri della specie. Questa ferocemisandria (odio per il maschio) trovaaltre espressioni nella mitologia greca,come nella vicenda delle donne diLemno, che avevano sterminato tutti imaschi e, a costo di condannarsi all’estinzione,non ne ammettevano più alcunapresenza.Che parentela c’è fra le bellicose amazzonie la corte delle donne promosse in politicada Silvio Berlusconi? Assolutamentenessuna. La combattività delle primeera al servizio di una radicata idea di separatezzae di superiorità di genere. Lacombattività delle seconde – innegabile,feroce, da un certo punto di vista ammirabile– è totalmente al servizio del maschiopadrone. L’epitome di questa condizioneè compendiata dalle parole conle quali una delle più esposte “amazzoni”,Micaela Biancofiore, ha commentato lasentenza del processo Ruby: «Per Berlusconisarai capace di fare qualsiasi cosa».Una vera amazzone, di un uomo comeBerlusconi si sarebbe forse servita unavolta all’anno (e con la parsimonia dovutaall’età del donatore), poi l’avrebbe liquidatocon un dardo.Berlusconi ha fatto quello che molti uominidi potere prima di lui hanno fatto: gratificato(dalle lusinghe della devozione,non certamente dagli appetiti del sesso)da una corte di donne adoranti, ne ha promossoil ruolo sociale. Ma è anche andatooltre, compiendo un passo che trova pochiriscontri nel passato: ha affidato loro importantiincarichi politici, indipendentementedalle qualità e dalle competenze.C’è un personaggio nella storia italianadel secolo scorso, che ci aiuta, assai piùdello scriteriato uso della parola amazzone,a capire i meccanismi di fedeltà adoranteattorno all’uomo di potere: è ClarettaPetacci, l’ultima, irriducibile amante diBenito Mussolini.Dedizione totale: come ClarettaLa devozione canina di Claretta al Duceva ben oltre il legame sessuale (Benitoera un amante sbrigativo, “usa e getta”) esfiora appena interessi economici (di cuibeneficiò solo lo stolido fratello di Claretta,e finì fucilato con gli altri gerarchi).Claretta Petacci rappresenta l’idolatriaportata fino al sacrificio della propria vitae in questo senz’altro merita il rispettoche si deve a una coerenza estrema. Inquesta dedizione totale, tutte le Clarettedella storia mostrano una stoffa umanapiù robusta rispetto ai loro omologhi maschi,per i quali è assai raro che l’idolatriasi spinga fino alla rinuncia di sé.L’originalità del metodo berlusconianonon è tanto nel dare lustro e visibilità alledonne che a vario titolo costituiscono ilsuo corteggio (questo è sempre avvenutonella storia), ma nel conferire carichepubbliche, anche di elevato livello, a personedi idoneità perlomeno dubbia, talchési può trovare una spazzolatrice di denti egengive in un consiglio regionale o una attempataex soubrette digiuna di politicapresidente di provincia. L’idea di poter disporredella funzione pubblica come di unproprio personale mercato è quanto di piùdistante ci sia dalle regole della democrazia.Nilde Iotti – cui tutti riconoscono ungrande equilibrio nel presiedere per trelegislature consecutive la Camera dei deputati– divenne presidente della Cameraben un quindicennio dopo la morte di PalmiroTogliatti. Alla minorenne sprovvedutellaNoemi Letizia, Berlusconi, prima chel’indagine giudiziaria lo fermasse, avevapromesso o un seggio alla Camera o un ingressotrionfale in televisione. Indifferentemente,come se fosse tutta roba sua.Francesca e il condizionaleAlla ventinovenne showgirl FrancescaPascale non difettano sicuramente meritipolitici (ha fondato il club “Silvio cimanchi”), né una solida tempra culturale(«politica e spettacolo sono la stessacosa» disse), nonché una invidiabile padronanzadella lingua («sono orgogliosadi essere amica di Marina Berlusconi, sefarebbe un passo in politica non sarebbeun errore»); ma bastano questi indiscutibilimeriti per farne una consigliera regionale?Il grande Pericle non conferì mai alla suaconcubina Aspasia alcun titolo ufficiale,non la nominò capo di nulla. L’autorità indiscussadi cui godeva Aspasia nascevadalla sua autorevolezza, dal primato dellasua intelligenza, che per imporsi non necessitavadi alcun laticlavio.La Santanchè potrà anche essere combattivacome una amazzone, ma al contrariodell’amazzone non solo non nega il poteremaschile, ma accetta addirittura di annullarsiin esso. Il suo orgoglio di genere siferma ad un uso frequentemente offensivodelle parole. L’eccesso verbale è il metrodel suo stile, la mancanza di misura larende evidentemente incompatibile congli obblighi di una almeno tendenziale terzietàche la presidenza della Camera richiede.In alcune di queste donne la sudditanza alpotere maschile ha anche caratteri marcatamentesessuali, come nel caso di NicoleMinetti, che aveva amorevolmentebattezzato Berlusconi “culo flaccido”. Inaltre – probabilmente la gran parte – nonl’ha. E qui non voglio indagare sugli incerticonfini fra una sensualità attivamenteesercitata e una sensualità sublimata. Èinnegabile che il potere seduttivo di uominiche come Berlusconi incarnano il poterenelle sue forme più piene si esercita inmodo diverso su coloro che si prosternanoai suoi piedi. Ma, si chiami carisma o magnetismoo ricchezza o come si vuole, questopotere esiste, è certo. Ed ha una forzacosì disarmante da rendere ridicolo l’accostamentodel personale politico femminiledi conio berlusconiano più militante auna leggendaria popolazione dell’antichitàche col maschio aveva un rapportoconflittuale; mentre appare assai piùumanamente credibile e rispettabile l’accostamentoal trasporto religioso di Claretta.Piero PantucciPd: premiati gli iscritti del ‘53In occasione della festadel tesseramento <strong>2013</strong>,al Circolo Pd Gratosogliosono stati premiati e festeggiati9 iscritti con 60anni di militanza. Si eranotesserati da giovanissimiprima al Pci, hanno poiaderito a tutte le trasformazionie avvicendamentiavvenuti negli anni, finoall’attuale Partito Democratico.È stato emozionanteascoltare le loro storie. Cresciuti in famiglie che avevano combattuto il fascismo, si sono poisempre adoperati in difesa della libertà per tutti. Alcuni hanno raccontato le lotte nelle fabbricheper migliorare le condizioni di lavoro, per ottenere migliori salari, per la parità uomo-donna.Rammentando inoltre che le nostre periferie erano costellate di fabbriche, e che solo a Sesto eranooccupati 60mila lavoratori. Hanno descritto un mondo che non c’è più, sottolineando che laclasse operaia è stata spazzata via come le loro fabbriche. Lasciando un grande vuoto di valori, dilavoro molti giovani disoccupati senza prospettive certe. Al centro, tra le premiate Pinuccia Cossu,redattrice del nostro giornale e membro del direttivo dell’Associazione <strong>Milanosud</strong>.L. M.! #"#$ "!!! "" "" " $

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