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Pag. 1<br />
ANNO XIX<br />
Numero <strong>11</strong><br />
NOVEMBRE<br />
2009<br />
F O G L I O D E L L A C O M U N I T À A U T O G E S T I T A D E L L A N A Z I O N A L I T À I T A L I A N A<br />
C O M U N I T À D E G L I I T A L I A N I “ G I U S E P P E T A R T I N I ” D I P I R A N O<br />
Informiamo i gentili lettori<br />
che il nostro mensile<br />
Il TRILLO<br />
può venir letto in forma elettronica sul sito<br />
della Comunità, all’indirizzo:<br />
www.unione-italiana.org/pirano<br />
Con una seduta straordinaria<br />
interamente dedicata al problema<br />
del momento, il Consiglio<br />
comunale ha deciso di indire il<br />
referendum riguardante il Decreto<br />
sul traffico. Decisione legittima,<br />
poichè l’iniziativa civile ha<br />
raccolto un numero sufficiente di<br />
firme.<br />
Allo stesso tempo però mi chiedo<br />
il senso di questo referendum.<br />
Pirano è una cittadina medievale,<br />
con le case addossate l’una<br />
all’altra e le vie strette. Ed in<br />
questo sta la sua bellezza. Per<br />
poterla apprezzare bisogna risolvere<br />
il problema del traffico,<br />
che si trascina ormai da decenni.<br />
Fondamentale è limitare l’accesso<br />
alle auto e spostare quelle in sosta<br />
fuori dal centro storico.<br />
E proprio questo si propone il<br />
Decreto sulla regolamentazione<br />
del traffico, che con alcune<br />
piccole modifiche, può far<br />
rivivere e farci gustare appieno<br />
la nostra cittadina. Basta vedere<br />
la differenza in piazza Tartini, da<br />
quando è chiusa al traffico. Per<br />
BOLLO PAGATO PRESSO<br />
L’UFFICIO POSTALE 6330 PIRANO<br />
IL REFERENDUM SUL TRAFFICO<br />
di Alberto Manzin<br />
non parlare di tantissime altre<br />
città, che già da anni hanno creato<br />
le zone pedonali.<br />
Se poi consideriamo che il<br />
garage di Fornace è ultimato<br />
e funzionante, e va a raddoppiare<br />
il numero dei parcheggi a<br />
disposizione, non vedo il senso di<br />
invalidare il Decreto sul traffico e<br />
di rimandare tutto alle elezioni del<br />
2010. Avremo solamente un altro<br />
anno di caos in città.<br />
POŠTNINA PLAČANA PRI<br />
POŠTI 6330 PIRAN<br />
Avremmo anche potuto risparmiare<br />
sui costi di un inutile<br />
referendum ed usare i fondi per<br />
bisogni molto più impellenti.<br />
Comunque sia, il referendum è<br />
indetto per domenica 6 dicembre<br />
ed invito tutti a recarsi alle urne. Vi<br />
invito pure a votare con coscienza,<br />
per una cittadina vivibile, moderna<br />
ed ecosostenibile. Per la nostra<br />
Pirano con meno automobili.<br />
S T A M P E - T I S K O V I N A
PER SAN MARTIN SE SERCA EL VIN E SE SONA EL MANDOLIN<br />
di Arcangelo Svettini<br />
Beh, la rima ci sta, direte voi, ma non solo la rima,<br />
dico io, perchè ad onor del vero, noi mandolinisti del<br />
»SERENATE«, siamo stati molto attivi nel periodo<br />
delle feste autunnali. Il nostro primo concerto è stato<br />
a Strugnano, in occasione della »festa dei cachi«.<br />
Con noi si sono esibiti i mandolinisti »DOREMI«<br />
di Momiano, facendoci apparire come una vera<br />
orchestra mandolinistica di quindici elementi. Con<br />
noi hanno cantato il trio formato da Flavia e Luciana<br />
di Momiano e Darinka di Pirano, a cui mi sono unito<br />
volentieri. Abbiamo cantato le canzoni istriane »oh<br />
mia Rosina«, »Rematore«, il valzer romagnolo<br />
Quest’anno dal 8 al <strong>11</strong> ottobre<br />
la nostra comunità e la comunità<br />
italiana di Fasana hanno<br />
partecipato all’escursione del<br />
Parco Nazionale delle Cinque<br />
Terre in Liguria organizzata<br />
dall’UPT. Il primo giorno<br />
abbiamo in prevalenza viaggiato<br />
e nel pomeriggio siamo arrivati<br />
a La Spezia, cittadina marittima<br />
conosciuta per l’arsenale Militare<br />
ed il suo cantiere navale. La<br />
trasformazione della piccola<br />
cittadina murata cominciò quando<br />
il Conte di Cavour creò l’arsenale<br />
Militare che fu terminato nel<br />
1869. Durante la seconda guerra<br />
mondiale fu quasi totalmente<br />
Pag. 2<br />
»Simpatia«, e anche alcuni potpourri sloveni e<br />
dalmati, molto apprezzati dai presenti.<br />
Due giorni più tardi, domenica 8 novembre, abbiamo<br />
voluto ricambiare la visita di cortesia, esibendoci,<br />
nuovamente al completo, a Momiano, davanti ad un<br />
folto e generoso pubblico. Posso affermare senza<br />
ombra di dubbio che i »momianesi« festeggiano<br />
S.Martino con tutto il cuore, e proprio lì, nella loro<br />
casa, mi sono sentito veramente in Istria.A cena,<br />
in ristorante, c’erano, oltre ai gruppi di Momiano,<br />
anche il gruppo folcloristico di Gallesano, e noi<br />
mandolinisti di Pirano, e tra i tavoli rimbalzava la<br />
nostra bella parlata in dialetto istroveneto. È stato<br />
bellissimo, anche perchè purtroppo, al giorno d’oggi,<br />
nella nostra comunità, c’è sempre meno gente che<br />
conosce e parla il nostro dialetto. E continuiamo<br />
con mercoledì, <strong>11</strong> novembre, giorno di S.Martino,<br />
quando abbiamo fatto tappa a S.Lucia, esibendoci<br />
nel tendone allestito nei pressi dell’ufficio postale.<br />
Prima con i »SERENATE« e poi con il trio<br />
»MANDOLINO« abbiamo offerto al pubblico<br />
una carrellata di canzoni istriane, slovene, dalmate<br />
e altre, che hanno entusiasmato i presenti, fino<br />
all’arrivo della reginetta del vino. Sono arrivati anche<br />
i viticoltori locali che esponevano i loro prodotti, il<br />
parroco che ha benedetto il vino nuovo ed anche il<br />
nostro sindaco che ha fatto un bel discorso, purtroppo<br />
solo in sloveno. Ciao a tutti, e alla prossima!<br />
IL »PARCO DELLE CINQUE TERRE«<br />
L’ARMONIA FRA UOMO E NATURA<br />
di Irena Argentin Novak<br />
distrutta e poi ricostruita con il<br />
lungomare costeggiato da un viale<br />
di palme.<br />
Il secondo giorno siamo partiti<br />
con il battello alla volta delle<br />
Cinque Terre. Ci siamo fermati<br />
per visitare Porto Venere,<br />
borgo medievale che per la sua<br />
posizione strategica, fu fortezza<br />
imprendibile di Genova. Per la<br />
bellezza della natura divenne meta<br />
prediletta di molti poeti stranieri<br />
che qui trovarono ispirazione per<br />
le loro opere. Poi siamo partiti con<br />
il battello alla volta di Monterosso<br />
così abbiamo potuto ammirare il<br />
Parco dal mare da cui è possibile<br />
godere la rupestre bellezza dei<br />
cinque borghi. La costa ha pareti<br />
rocciose molto ripide dalle tonalità<br />
di diversi colori in cui la roccia,<br />
le pinete e gli uliveti millenari si<br />
mescolano fra loro. Le popolazioni<br />
che vi si insediarono attorno<br />
all’anno 1000, per sopravvivere si<br />
sono adeguate alla natura creando<br />
una fitta tessitura di terrazzamenti<br />
coltivati a vite, sorretti da una<br />
rete di circa 6.700 chilometri di<br />
muretti a secco. I sentieri delle uve<br />
alle Cinque Terre terminano in<br />
mare e un tempo si ormeggiava il<br />
gozzo sotto i vigneti e poi braccia<br />
robuste calavano le ceste colme<br />
d’uva che venivano trasportate<br />
a riva. Oltre che via mare, i
orghi sono collegati fra loro da<br />
sentieri e da una linea ferroviaria<br />
ben nascosta nel paesaggio. Da<br />
Monterosso, caratteristico per la<br />
sua spiaggia, abbiamo preso il<br />
treno per fermarci a Vernazza,<br />
borgo dalle case colorate in cui<br />
nelle vie ci sono negozietti e bar<br />
caratteristici. Tornati a La Spezia<br />
e ritrovate le forze dopo la cena,<br />
un gruppetto ha voluto assaporare<br />
l’aria della cittadina alla sera.<br />
Trovato un locale dove facevano<br />
il karaoke, i nostri rappresentanti<br />
del coro si sono esibiti e Neven ha<br />
riscosso un grande successo.<br />
Nella terza giornata abbiamo<br />
percorso »la via dell’Amore«<br />
sentiero scavato nella roccia a<br />
picco sul mare che collega due<br />
borghi. Poi percorrendo oltre 360<br />
scalini, siamo arrivati a Corniglia<br />
il borgo più alto e circondato da<br />
vigneti. Nel pomeriggio siamo<br />
giunti alla Cantina Sociale della<br />
Cooperativa Agricola delle Cinque<br />
Terre dove abbiamo visitato la<br />
cantina e degustato il loro vino.<br />
L’ultima giornata ci siamo recati<br />
al sito archeologico romano di<br />
Luni, città portuale da cui si<br />
imbarcavano i marmi apuani e<br />
nella cittadina di Sarzana dove<br />
si svolgeva un’interessante<br />
ex tempore in cui gli artisti<br />
dipingevano con il cioccolato.<br />
Terminato il pranzo siamo partiti<br />
verso le rispettive Comunità.<br />
L’escursione è stata molto<br />
Pag. 3<br />
interessante e ringraziamo anche<br />
l’accompagnatore Sandro che è<br />
stato molto preciso nell’attenersi<br />
al programma in modo da farci<br />
vedere questi paesaggi così<br />
particolari. Oltre a visitare località<br />
da noi non conosciute, tali gite<br />
sono occasione di incontro per<br />
passare del tempo assieme.<br />
PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE VILEGNOVELLA<br />
DAL JUDRI – CULTURAGLOBALE<br />
di Elena Bulfon<br />
Siamo giunti ormai alla VIII edizione del Premio<br />
letterario Internazionale Vilegnovella dal judri –<br />
Culturaglobale il cui tema era Piccole storie d’aria.<br />
Al concorso letterario hanno partecipato centinaia di<br />
opere divise in due principali sezioni, racconti per<br />
adulti e racconti per ragazzi.<br />
La premiazione si è svolta a Manzano (UD) sabato<br />
24 ottobre 2009 nella bellissima Villa Romano.<br />
Il mio racconto per ragazzi Caro Diario è stato<br />
premiato con l’inserimento nell’antologia Piccole<br />
storie d’aria, a cura di Renzo Furlano, Giancarlo.<br />
Pellegrin e Livio Sossi.<br />
Onorata del premio conferitomi, ringrazio l’ideatore<br />
del premio letterario e Presidente Vilegnovella dal<br />
judri – Culturaglobale Renzo Furlano e le numerose<br />
autorità presenti all’evento.
L’ANGOLINO DELLE NOSTRE SCUOLE<br />
LA MACEDONIA DI FRUTTA PREPARATA<br />
DAL GRUPPO DEI CONIGLIETTI<br />
Il mese di ottobre è stato interamente dedicato ai<br />
sapori, agli odori e ai colori del periodo autunnale.<br />
Abbiamo osservato attentamente il nostro campo<br />
giochi e abbiamo notato diversi cambiamenti… Dagli<br />
alberi cadono le foglie colorate e i rami rimangono<br />
sempre più spogli… Sono maturate le noci: noi le<br />
abbiamo raccolte, sgusciate e mangiate… L’aria è<br />
più fredda e pungente e si esce di meno perché le<br />
giornate sono sempre più piovose.<br />
Meno male che all’asilo abbiamo conosciuto il<br />
nostro amico riccio Spino che ci ha portato, con le<br />
sue avventure, una sferzata di allegria. Abbiamo<br />
scoperto che, con l’arrivo del freddo, il nostro<br />
amico mangia tanta frutta per rimanere sano. Infatti,<br />
abbiamo scoperto che riccio Spino mangia tante mele,<br />
pere, mandarini e arance. Ma pure noi dobbiamo<br />
mangiare tanta frutta e verdura per mantenerci in<br />
forma, sani e belli. Così, un bel giorno ci siamo<br />
lavati bene le mani, ci siamo rimboccati le maniche<br />
e abbiamo sbucciato i mandarini, le maestre hanno<br />
sbucciato le mele e le pere. Tutta la frutta è stata<br />
riposta su un grande vassoio; noi abbiamo preso i<br />
pezzi di frutta, con dei coltelli di plastica li abbiamo<br />
tagliati a pezzettini e messi in una terrina. Dopo un<br />
minuzioso lavoro e tanta pazienza abbiamo strizzato<br />
sopra la macedonia anche il limone, i più coraggiosi<br />
hanno assaggiato alcune gocce di limone facendo<br />
delle smorfie, altri hanno chiesto il bis.<br />
Il tocco finale per rendere la nostra macedonia<br />
perfetta è stato aggiungere un po’ di zucchero, alla<br />
fine abbiamo mescolato il tutto e servito in piccole<br />
ciotole…BUON APPETITO!<br />
Erica Ferko<br />
Scuola dell’Infanzia LA COCCINELLA<br />
Unità di Lucia<br />
Pag. 4<br />
ALLA BIBLIOTECA DI LUCIA:<br />
INCONTRO CON L’AUTORE VANJA<br />
PEGAN E L’ILLUSTRATRICE<br />
FULVIA ZUDIČ:<br />
PRESENTAZIONE DEL LIBRO „TONIN“<br />
Venerdì 6 novembre gli alunni delle prime tre classi<br />
della scuola elementare »Vincenzo e Diego de<br />
Castro« di Pirano, sezione di Lucia, si sono recati<br />
alla biblioteca civica di Lucia.<br />
La responsabile del settore »Libri per l’infanzia«,<br />
la signora Marija Kramar, ha esposto brevemente<br />
il lavoro della biblioteca con la visita guidata agli<br />
spazi della stessa.<br />
Per la presentazione del libro »Tonin«, gli alunni<br />
hanno incontrato l’autore Vanja Pegan e l’illustratrice<br />
Fulvia Zudič. Durante la settimana, hanno letto il<br />
libro assieme alle loro insegnanti e gli alunni della<br />
terza classe hanno preparato una breve intervista.<br />
L’INTERVISTA DEGLI ALUNNI DELLA<br />
CLASSE TERZA:<br />
Hana: Quanti libri ha scritto?<br />
Vanja Pegan: In dieci anni ho scritto otto libri:<br />
tre libri per bambini, tre romanzi e due raccolte di<br />
racconti.<br />
Etian: Quando ha incominciato a scrivere?<br />
V. Pegan: Scrivevo già da ragazzo. Al ginnasio<br />
ho iniziato a scrivere poesie per Maja, la ragazza<br />
della quale ero innamorato. Poi le ho raccolte in un<br />
fascicolo e gliele ho date: così quella è stata l’unica<br />
copia della mia raccolta di poesie!<br />
All’università ho scritto dei brevi racconti e poi<br />
niente fino a dieci anni fa, quando Fulvia (Zudič)<br />
mi ha incontrato in casa Tartini e mi ha “ordinato”<br />
di scriverle una storia....<br />
Adis: Quale è stato il primo libro che ha scritto?
V. Pegan: Il primo libro che è stato pubblicato è<br />
“Citronček in Giovanin – Giovanin e la farfalla“,<br />
il libro appunto con le illustrazioni di Fulvia e che<br />
è stato premiato ad un concorso nel 1999. Poi c’è<br />
stato il libro “La città del 2000”, anche questo<br />
illustrato da Fulvia e ora è uscito “Tonin”.<br />
Dal 2003 ho lo status di scrittore.<br />
Fulvia Zudič: Questo vuol dire che scrivere è il<br />
suo lavoro, tra le tante altre cose che fa...Lui scrive<br />
ogni giorno, sapete, così come voi andate a scuola.<br />
V. Pegan: È vero, scrivo ogni giorno, dalle nove<br />
circa fino all’una...mi esercito, raccolgo le idee...<br />
scrivere un libro non è mica così facile come si può<br />
pensare! Dietro ogni libro c’è tanto lavoro.<br />
Laura: Perché scrive libri?<br />
V. Pegan: È un po’ difficile rispondere a questa<br />
domanda... Mia sorella una volta ha detto che per<br />
me scrivere è un po’ come avere una “capsula del<br />
tempo”. Ho scritto Citronček nel 1999, l’anno in<br />
cui è nata mia figlia, così ora che lei è più grande,<br />
può leggere i miei pensieri di quella volta....<br />
Valerija: Qual è il libro preferito, tra quelli che ha<br />
scritto lei?<br />
V. Pegan: A questa domanda non posso rispondere,<br />
perché mi piacciono tutti i libri che ho scritto sennò<br />
non li avrei scritti! Ma forse, il primo è quello più<br />
caro...<br />
Eneya: Come le vengono in mente le storie che<br />
scrive?<br />
V. Pegan: Osservo il mondo che mi circonda, colgo<br />
piccoli dettagli che mi rallegrano o mi rattristano...<br />
questi dettagli diventano nella mia mente come<br />
piccole goccioline e quando ce ne sono abbastanza<br />
inizio a scrivere e nasce una storia.<br />
Ana: Tra i libri che ha letto, quale le è piaciuto di<br />
più?<br />
V. Pegan: Ce ne sono stati tanti...Rileggo spesso<br />
e volentieri “Sto let samote – Cent’anni di<br />
solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, ma il mio<br />
autore preferito è Ciril Kosmač. Tra quelli che ho<br />
letto da bambino e che mi è rimasto più impresso è<br />
forse il libro “Mali mož“ di Erich Kastner.<br />
Daniel S: E quello che le è piaciuto di meno?<br />
V. Pegan: Ci sono stati anche dei libri che non mi<br />
sono piaciuti, ma non dico quali!<br />
Sara R: Sta già scrivendo un altro libro?<br />
V. Pegan: Non lo so, probabilmente sì...Al<br />
momento mi sto godendo la mia barca a vela,<br />
comprata tre settimane fa!<br />
Valerija: Una domanda per Fulvia Zudič: Quale<br />
tecnica ha usato per fare le illustrazioni di Tonin?<br />
F. Zudič: Ho usato diverse cose...le matite, le cere,<br />
i colori a tempera...una tecnica mista.<br />
L’incontro si è concluso con la visita alla mostra<br />
dei disegni originali per “Tonin”.<br />
A scuola è seguito un laboratorio creativo con quiz<br />
Pag. 5<br />
assieme all’illustratrice Fulvia Zudič.<br />
Libero adattamento di Sonia Mugherli Imperl<br />
LA DIVERSITÀ NON OSTACOLA<br />
L’AMICIZIA<br />
Lunedì 9 novembre 2009: secondo incontro del<br />
laboratorio pomeridiano l’Inventastorie. In questa<br />
occasione abbiamo letto la Storia del signor Aquilone<br />
di Nicoletta Costa. La storia racconta di un aquilone<br />
che viveva su una nuvola con tutte le comodità, ma<br />
era solo e molto triste. Un giorno, svegliandosi da<br />
un bel sogno, fu piacevolmente sorpreso dalla visita<br />
di molti uccellini e uno, l’uccellino Ugo, decise<br />
di rimanere per sempre con lui. Ma cosa facevano<br />
i due amici insieme? Giocavano, mangiavano,<br />
cucinavano, si divertivano… Sempre insieme. Il<br />
Signor Aquilone doveva comprare un letto piccolo,<br />
un cucchiaio, una forchetta, un coltello e un piatto<br />
per Ugo. La storia continua, come si può vedere dalle<br />
stupende creazioni dei nostri piccoli Inventastorie:<br />
Anna, Den, Etian, Lana Maria, Lea, Matej, Niam e<br />
Thomas.<br />
“Non ha importanza se uno è grande e uno piccolo,<br />
se uno è maschio e l’altra è femmina, se uno e<br />
bianco e l’altro nero… Si può essere sempre amici<br />
e giocare e divertirsi insieme” dicono i nostri<br />
bambini. Impariamo da loro! Ricordiamocelo anche<br />
il 16 novembre, data in cui si celebra La giornata<br />
internazionale della tolleranza.<br />
Arrivederci a lunedì 14 dicembre! Sempre a Sicciole<br />
presso la Scuola dell’infanzia La coccinella dalle<br />
17.00 alle 19.00.<br />
Le maestre
BAMBOLE<br />
L’<strong>11</strong> novembre è venuta a farci una gradevole<br />
sorpresa l’animatrice Magda Martinci che, non<br />
ci crederete, ci ha insegnato a costruire delle vere<br />
e proprie bambole. E, cosa ancora più strana, per<br />
farlo ci ha fatto usare soltanto cose strane, vecchie<br />
(i nostri maestri le chiamano materiali di recupero)<br />
che ognuno di noi ha a casa, ma non sa come usarle<br />
e allora...le butta. Sbagliato! Con calze nylon,<br />
imbottitura di cuscini, pezzetti di lenzuola o stoffe<br />
varie, lana, pennarelli e un po’ di colla sono nate<br />
Lia, Giuseppina, Ana, Vika, Sara 1, Sara 2 e Sara 3.<br />
Eccole qua, in braccio ai loro “genitori”. E speriamo<br />
non ci facciano arrabbiare troppo!<br />
In tenpo de guera veimo scola do<br />
volte per setimana, vegniva una<br />
maestra de Piran, Maria Ruzzier,<br />
la rivava co’ la bicicleta zo pe’<br />
i angoli. Co fasseimo marenda<br />
la ghe diseva a un o al’ altro:<br />
»Questo panino è troppo grande<br />
per te. Non lo mangerai tutto!«<br />
Noi saveimo che la veva fame.<br />
No la se portava mai la marenda<br />
e ghe daimo che la magni, veimo<br />
senpre bone robe de casa: persuto,<br />
luganeghe, panseta. Tante volte<br />
dopo scola la ne conpagnava casa<br />
co’ la scusa de parlâ co’ i genitori<br />
cussì la ciapava ‘l pranso, duti<br />
saveva che la veva sta abitudine e<br />
i ghe dava volentieri anca perché<br />
i ghe portava rispeto per la »Siora<br />
Maestra« e ansi a la gente ghe<br />
fasseva maravea che la se degnava<br />
magnâ co’ i canpagnoi, la gera ben<br />
vestida duta profumada ma co’ ‘l<br />
stomego svodo. In canpagna no<br />
mancava mai de magnâ gnanca in<br />
tenpo de guera. Tornando casa de<br />
Gli Aquiloni della Scuola dell’infanzia, La coccinella di Lucia<br />
RICORDI DE SCOLA<br />
di Rina Cleva<br />
scola andaimo in saline a zogâ co’<br />
‘l fango e fasseimo a gara chi che<br />
scavava i busi più fondi e tante<br />
volte se taiaimo co’ qualche vero<br />
che gera drento e là, voia o no<br />
voia, se sporcaimo duti de fango.<br />
Dopo rivaimo là de la Stiusa, de<br />
fianco gera un canal che do’ fradei<br />
»contadini pescadori« i Grisonici<br />
i teniva le barche in onbra soto<br />
i tamarici e noi andaimo anca<br />
la saltâ de una barca al altra,<br />
fasseimo senpre qualche dano,<br />
butaimo i remi in aqua, portaimo<br />
a scondi i paioi int’ele palude e mi<br />
una volta che no go rivà saltâ son<br />
finida in aqua, savevo nudâ, ma<br />
vevo sai paura de le scarsedane<br />
che quela volta ghe ne gera pien,<br />
desso o mi no le vedo o no le xe,<br />
e giusto co go rivado issâme su<br />
la barca capita fora de un canpo<br />
de formenton ‘l paron de la<br />
barca, ‘l ga scominsiado a sigâ<br />
»Malegnasa mularia! Ghe contarò<br />
mi a vostro pare cossa che fe pe’<br />
MODI DE DÎ, di Rina Cleva<br />
Pag. 6<br />
strada, duto ‘l dano che me fe in<br />
barca!« Noi duti stremidi de paura<br />
semo scanpadi via de balin. Mi<br />
duta bagnada co’ sti do codini che<br />
vevo in testa, sto traverson nero,<br />
gero propio come una pantegana<br />
bagnada. Co ‘ndavo su pe’ rato<br />
verso casa vevo tanta paura che i<br />
me sigarà, vevo propio le ganbe<br />
dure, gero duta ingropada che no<br />
me passava un ago int’el… Co<br />
son rivada casa i mii gera sentadi<br />
in gloriet che i pransava, pena che<br />
i me ga visto i se ga messo a ridi<br />
come mati e tanto che lori rideva<br />
a mi se me squaiava la paura de<br />
dosso che me ga scominsiado a<br />
tremâ le ganbe. Pe’ castigo go<br />
dovesto lavâme ‘l traverson che ‘l<br />
me coreva pe’ ‘l zorno drio. No<br />
go più saltado su le barche, go<br />
inparado la lession, quela volta<br />
se veva paura dei castighi e de le<br />
sigade de i genitori, ogi dì invesse<br />
nissun siga perché tanto nissun<br />
scolta. Beata gioventù!<br />
Amaro come ‘l velen. * Dolse come ‘l rosolio. * Lizier come una piuma. * Sassio come un porco.<br />
Magro come un bacalà. * Pien come una bota. * Svodo come una canocia. * Duro come ‘l marmo.<br />
Bon come ‘l pan. * Drito come un pal. * Sordo come una canpana. * Garbo come l’ asedo.<br />
Straco come un musso.
MARMELLATA DE FIGHI<br />
3 kg di fichi misti: mistari,<br />
scufioti, pinsete, de la madona,<br />
sucherini,<br />
½ kg di zucchero.<br />
Lavo i fichi e li pulisco togliendo<br />
il gambo. Li apro a metà e li<br />
metto nella pentola smaltata con<br />
2 decimi di vino bianco, a fuoco<br />
medio. Ogni tanto mescolo.<br />
Con un mestolo tolgo i semini<br />
che affiorano. Dopo circa ½ ora<br />
passo il tutto. Rimetto il passato<br />
in un’altra pentola ed aggiungo<br />
lo zucchero. Lascio cucinare per<br />
5 minuti. Metto la marmellata<br />
nei vasi caldi ricoprendoli con<br />
un po’ di cognac. Tappo i vasi e<br />
li metto in una pentola di acqua<br />
a bagnomaria per ½ ora. Lascio<br />
che tutto si raffreddi e poi li<br />
metto in dispensa. La durata è<br />
anche per due anni.<br />
SAPORI DI CASA NOSTRA<br />
MARMELLATA DE SUSINI<br />
5 kg de susini,<br />
1 kg di zucchero<br />
A Piran prima de l’ esodo iera tanta gioventù alegra.<br />
I faseva tanti veglioni in teatro Tartini, per l’ ultimo<br />
de l’ ano, per carneval, el veglion dei pescadori<br />
e quel dela primavera. Za giorni prima de San<br />
Silvestro le mule cominciava a cusirse qualcossa,<br />
me sorela se ga fato un vestito blu con un fior de<br />
pajete che lusiva, pareva chissachè, però scarpe de<br />
sesto no la gaveva, cussì la se ga messo i sandoli neri<br />
de la istade, calse nailon no iera, alora se se meteva<br />
calsini de omo, ma quei de papà iera tanto cusidi<br />
che iera più fil che calsin, la se ga fato imprestar un<br />
per che iera mancomal. Ste mule no le podeva ‘ndar<br />
sole a balar duta la note, alora le mame cole sorele<br />
più picie le doveva compagnale (faghe de guardia)<br />
ierimo una granda clapa che andava oltra le saline,<br />
per San Spirito, su pei angoli Crosebianca e fina a<br />
Piran ghe voleva caminar più de un’ ora, davanti iera<br />
el ciapo dele mule, dopo le mame e da drio le sorele<br />
più picie. Co rivavimo a Piran le mule piranese le<br />
diseva che xe rivade le campagnole, anca a quele che<br />
vegniva se Santa Lussia e de Sissiole, difati quando<br />
che pioveva se rivava a Piran cole scarpe infangade.<br />
El teatro Tartini el iera come desso, sul palco drio l’<br />
Apro i susini, tolgo l’osso e li<br />
taglio a pezzetti, li metto nella<br />
casseruola con ¼ di acqua. Deve<br />
bollire per ½ ora e tolgo l’acqua<br />
che lasciano i susini (la salvo<br />
perché è molto utile per digerire).<br />
Li macino e li rimetto nella<br />
pentola con 1 kg di zucchero<br />
e lascio per 5 minuti. Li metto<br />
nei vasi, li chiudo e li cuocio a<br />
bagnomaria per 40 minuti. Poi<br />
lascio raffreddare e metto tutto<br />
in dispensa.<br />
Se volete venite ad assaggiarle!<br />
Ottavia Sain<br />
I VEGLIONI DE PIRAN<br />
di Rina Cleva<br />
Pag. 7<br />
Un’ antica ricetta Veneziana<br />
LE FRITOLE DEL DOGE<br />
Impasterai una libra grossa et do<br />
oncie (1/2 Kg) de bon fioretto<br />
et do oncie de levà (4 deca) et<br />
quatro ovi de bona galina et sei<br />
sculieri de zucaro con una equa<br />
dose de sal et uvapassa et pignoli<br />
et scorza di cedro inzucarata et<br />
schizze entro de naranzo con<br />
scorza di limon grattato et farai il<br />
levà in terina discosta in disparte<br />
con quatro sculieri di fioretto<br />
che prenderai dalla massa in<br />
pria preparata et a suo tempo<br />
mischierai le do masse che si<br />
levino insieme et poiché levata<br />
la massa unica sarà, gitterai in<br />
olio bollente di bon lavezo a<br />
sculierate et frigerai et avrai<br />
fritole inver degne di sua serenità<br />
el Dose.<br />
Provatele, sono buonissime.<br />
Rina Cleva<br />
orchestra iera scrito in grando »Felice Anno Nuovo«<br />
me ricordo qualche canzon che i sonava »Serenata<br />
Celeste«, »Ciliegi Rosa«, »Illusione«, »Il Tango<br />
delle capinere«, »Luna Rossa« e i balava un novo<br />
tipo de balo – la Raspa.<br />
Pel veglion de caneval sul palco iera disegnà<br />
un grando Arlechin e tante rochetole impicade per<br />
duto, le maschere iera vestide più ala bona, in quei<br />
tempi no iera soldi pe fasse bei costumi, se doperava<br />
la carta crep al posto dela stofa, iera fate, dame,<br />
marinai, spassacamini, paiassi… Se butava tanti<br />
curiandoli e rochetole zo del logion e dei palchi,<br />
iera come una giostra. Le mame le stava in galeria<br />
a osservar le fie con chi le bala e anca le criticava:<br />
»Varda quela come che la bala, la ghe sta tacada<br />
come una petola«. Noi più picie su in logion che<br />
se imparavimo a balar. Verso l’ alba tornando casa<br />
passavimo pel simitero e duti gaveva una serta fifa<br />
e co un ga sigà: »Ocio de soto!!!« iera duto un cori<br />
cori, una paura che no ve digo.<br />
De là poco tempo i fasseva el veglion dei<br />
pescadori, sul palco i meteva una batela, un’ ancora<br />
e tante rede coi pessi fati de carta de argento, i sonava
»La canzone del marinaio«:<br />
»All’ alba se ne parte il marinaio,<br />
Coi sogni in cuore e il sole sulla prora<br />
Appena s’ allontana dal suo faro…«<br />
(chi se la ricorda…)<br />
Finché ierimo là duti se divertiva, ma co tornavimo<br />
verso casa ga cominsià a piovi misto neve, mi che<br />
iero impicada sul brasso de mama e ogni tanto me<br />
indormensavo, ma co montavo su qualche lama de<br />
acqua de colpo me sveiavo e gavevo anca le scarpe<br />
sbusade.<br />
Pag. 8<br />
Più tardi i fasseva el veglion dela primavera drio el<br />
palco iera disegnà un albero con fiori de persigo e<br />
sul palco torno l’ orchestra iera pien de simi fioridi<br />
de persigo vero. Iera i primi ani del festival de San<br />
Remo e i sonava »Grazie dei fior«, »Vola colomba«<br />
e altre. Co se tornava verso casa no iera più fredo,<br />
zo pei angoli se sentiva cantar i usei, el sol se alsava<br />
drio el monte de Costerlago el se rifleteva in saline e<br />
i covedini iera come tanti speci, l’ inverno iera finido<br />
e anca i veglioni, fin l’ ano drio.<br />
IL LIBRO E LA BIBLIOTECONOMIA DELLE COMUNITÀ<br />
NAZIONALI ITALIANA E UNGHERESE IN SLOVENIA -<br />
convegno 17-18 novembre 2009 - Capodistria, Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”<br />
di Ondina Lusa<br />
Il mio amore per la lettura è<br />
scaturito quando ero una ragazzina<br />
e mia nonna, accanita lettrice,<br />
andava ogni settimana a prendere<br />
un libro per sé ed uno per me<br />
in Carrara granda dove c’era la<br />
Biblioteca parrocchiale.<br />
Devo dire che leggere sviluppava<br />
la mia fantasia e sapevo poi<br />
raccontare un’infinità di cose.<br />
Ricordo il libro che non riuscii a<br />
finire “Dagli Apennini alle Ande”<br />
e per lunghi anni mi rimase la<br />
curiosità di sapere come finiva la<br />
storia.<br />
Molti anni dopo ebbi occasione di<br />
vedere il finale in un telefilm.<br />
Adesso però vi devo parlare<br />
della nostra Biblioteca. Questa<br />
iniziò a funzionare nella nostra<br />
comunità negli anni 50 quando la<br />
neo ricostituita Biblioteca civica<br />
ci cedette parte del patrimonio<br />
librario in lingua italiana.<br />
La nostra Biblioteca venne<br />
gradualmente arricchita grazie<br />
alle donazioni dei cittadini.<br />
Negli anni 60 s’intensificò la<br />
collaborazione con l’Università<br />
Popolare di Trieste tramite la<br />
quale ricevemmo le Borse libro<br />
grazie alle quali arricchirono la<br />
ns. Biblioteca.<br />
Negli ultimi tempi pure il<br />
Ministero per la cultura di Lubiana<br />
ci fornisce i mezzi per l’acquisto<br />
dei libri.<br />
Nell’ambito delle attività promosse<br />
dalla nostra Biblioteca desidero<br />
ricordare la collaborazione<br />
con la scuola materna “La<br />
coccinella” e gli incontri con i<br />
bambini delle sezioni di Pirano,<br />
Lucia, Strugnano e Sicciole.<br />
Tali laboratori si svolgono per<br />
ogni sezione una volta l’anno.<br />
In armonia con gli argomenti da<br />
loro trattati procuro i libretti che<br />
leggo loro al mattino. I bambini<br />
raccontano e illustrano sulla fiaba<br />
ascoltata. Inoltre i bambini si<br />
prestano un libretto da portare a<br />
casa e farselo leggere dai genitori.<br />
Quando i genitori accompagnano<br />
i bambini per restituire i libri,<br />
hanno l’occasione di vedere la<br />
nostra Biblioteca e di prendere in<br />
prestito qualche libro anche per sé.<br />
Crescendo e diventando scolari i<br />
bambini continuano a frequentare<br />
la Biblioteca.<br />
Dalle classi superiori c’è sempre<br />
qualcuno che ha bisogno di<br />
prestarsi dei libri per eventuali<br />
ricerche. Anche gli studenti del<br />
Ginnasio hanno alle volte bisogno<br />
di libri.<br />
Ricordo pure le ricerche che<br />
avevano da fare gli studenti delle<br />
Università di Lubiana su temi delle<br />
saline, di Pirano centro storico,<br />
sugli stemmi araldici, ecc.<br />
Un’altra simpatica attività legata al<br />
lavoro della Biblioteca che vorrei<br />
ricordare è quella del gruppo<br />
del dialetto che ho condotto per<br />
diversi anni nell’ambito della<br />
scuola elementare. Durante<br />
gli incontri presentavo loro le<br />
tiritere, i giochi di una volta, gli<br />
indovinelli, gli scioglilingua…<br />
e non per ultimo il gioco della<br />
tombola in piranese. Gli alunni si<br />
entusiasmavano ed imparavano<br />
con facilità presentando poi<br />
negli spettacoli scolastici quanto<br />
avevano imparato. I risultati di<br />
questa loro attività erano stati<br />
inviati pure al concorso della<br />
Mailing List ottenendo premi<br />
simpatia e la pubblicazione dei<br />
testi nell’ antologia.<br />
Una delle nostre attività è pure<br />
quella di fare le raccolte delle nostre<br />
pubblicazioni. Alla fine di ogni<br />
anno raccogliamo e rileghiamo il<br />
nostro mensile il <strong>Trillo</strong> e teniamo<br />
le nostre pubblicazioni del Lasa<br />
pur dir che esce dal 1976.<br />
Quando nella Comunità vengono<br />
presentati i libri di vari autori<br />
riceviamo sempre in omaggio<br />
i libri che poi vengono messi<br />
a disposizione dei lettori nella<br />
Biblioteca.<br />
Il rapporto con i lettori è molto<br />
importante. Quando qualcuno<br />
sceglie un libro oppure mi chiede<br />
un parere sono sempre disponibile<br />
ad aiutarlo nella scelta. Ritengo<br />
importante che quando lo<br />
restituisce ci sia uno scambio di<br />
opinioni sul gradimento di quella<br />
lettura.
Anni fa una nostra concittadina<br />
venne per caso in Biblioteca forse<br />
solo per incontrarmi e quando le<br />
proposi di prendersi un libro disse<br />
di no perché alle elementari non<br />
aveva sviluppato l’interesse per la<br />
lettura. Le suggerii di prendere un<br />
libro ed ero sicura che si sarebbe<br />
appassionata a quella lettura e così<br />
fu. Ricordo di averle consigliato<br />
un libro che le piacque tanto da<br />
divenire un’accanita lettrice.<br />
La nostra Biblioteca è intitolata a<br />
Diego de Castro dal 1997 a seguito<br />
di una proficua collaborazione<br />
con il professore Piranese che<br />
nel 2000 ci ha donato la Nuova<br />
Grande Enciclopedia Treccani di<br />
57 volumi che ha impreziosito la<br />
nostra Biblioteca.<br />
Il professore Diego de Castro ci<br />
aveva promesso il lascito della<br />
sua Biblioteca personale quando<br />
lui sarebbe passato a miglior vita.<br />
Nel 2004 la Comunità degli<br />
Italiani di Pirano ricevette 13.000<br />
libri della Biblioteca privata dell’<br />
BIBLIOTECA<br />
“DIEGO DE CASTRO”<br />
ORARIO<br />
BANDI – CORSI – CONCORSI<br />
BANDO DI CONCORSO per Borse di studio<br />
post-laurea (scadenza <strong>11</strong> dicembre 2009)<br />
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA<br />
2009-2010 (scadenza 31 maggio 2010)<br />
Concorso di idee »Rispetto dell’ambiente, diritto<br />
alla vita« e »Rispetto dell’ambiente e sviluppo<br />
sostenibile« (scadenza 15 marzo 2010)<br />
www.istitutodirittiuomo.net<br />
Le persone interessate ai bandi e alle modalità dei<br />
concorsi sono invitate a rivolgersi alla segreteria<br />
della Comunità (lunedì-venerdì 9.00 – 12.00).<br />
illustre Piranese e rispecchia i<br />
suoi molteplici interessi nonché<br />
impegni svolti nel corso della<br />
sua lunga esistenza. Una parte<br />
considerevole dei materiali è<br />
costituita da volumi, riviste,<br />
repertori e annuari di statistica.<br />
Il Nostro infatti, era uno dei<br />
maggiori statistici italiani, fu<br />
docente presso vari atenei, tra<br />
cui ricordiamo quelli di Torino<br />
e di Roma, e dagli anni Trenta<br />
dello scorso secolo in poi si era<br />
dedicato a svariati aspetti relativi<br />
a quella disciplina, prestando<br />
attenzione anche all’analisi dei<br />
problemi economici e a quelli<br />
di demografia. I libri sono stati<br />
sistemati in casa Tartini dove si<br />
sta svolgendo tuttora il lavoro di<br />
catalogazione. A catalogazione<br />
ultimata questa sarà una Biblioteca<br />
di consultazione.<br />
Nella Biblioteca dei prestiti sono<br />
a disposizione oltre 6ooo libri,<br />
divisi per argomento ma in fase<br />
di inserimento nel programma<br />
lunedì dalle ore 10 alle ore 12 Giuliana Del Giusto<br />
martedì dalle ore 10 alle ore 12 Gianna Roškar<br />
mercoledì dalle ore 16 alle ore 18 Ondina Lusa<br />
giovedì dalle ore 10 alle ore 12 Lara Sorgo<br />
venerdì dalle ore 10 alle ore 12 Lara Sorgo<br />
Pag. 9<br />
COBISS. Sono stati elaborati<br />
elettronicamente in questo sistema<br />
2.120 libri, quindi un terzo del<br />
fondo. La Biblioteca fa parte del<br />
sistema bibliografico sloveno<br />
COBISS dal novembre del 2006.<br />
Precedentemente avevamo il<br />
programma in ISIS nel quale<br />
mi trovavo bene e mi sembrava<br />
adatto alle nostre esigenze.<br />
La nostra Biblioteca è aperta<br />
ogni giorno per 2 ore dalle 10-<br />
12 al mattino del lunedì, martedì,<br />
giovedì, venerdì, mentre nel<br />
pomeriggio di mercoledì dalle 16-<br />
18 con Giuliana, Gianna, Ondina<br />
e Lara.<br />
Forse questo non è un orario<br />
consono alle necessità di tutti i<br />
lettori visto che le persone che<br />
sono in rapporto di lavoro o<br />
gli studenti non sempre hanno<br />
la possibilità di frequentare la<br />
Biblioteca. Possiamo comunque<br />
ritenerci soddisfatti per l’affluenza<br />
dei nostri lettori che frequentano<br />
regolarmente la nostra biblioteca.<br />
STANZA RICORDO<br />
“GIUSEPPE TARTINI”<br />
ORARIO<br />
Tutti i giorni<br />
dalle ore <strong>11</strong>.00 alle ore 12.00<br />
dalle ore 17.00 alle ore 18.00<br />
lunedì chiuso<br />
Prezzo del biglietto:<br />
adulti - 1,50 euro<br />
studenti – pensionati<br />
1,00 euro<br />
AVVISO<br />
Informiamo i nostri lettori che »Il <strong>Trillo</strong>« ospita<br />
testi, contributi e fotografie di tutti coloro<br />
che sentono il desiderio di inviarci aneddoti,<br />
racconti di vita vissuta, vecchie storie, memorie<br />
e fotografie della Pirano di un tempo. È un modo<br />
per raccogliere ancora testimonianze, prima che<br />
queste siano cancellate dell’oblio del tempo: una<br />
maniera per documentare questa nostra presenza<br />
su questo lembo di terra istriana. Ognuno di<br />
voi certamente avrà dei racconti, delle storie<br />
di vita vissuta, ambientate o inerenti la nostra<br />
città,conservati o celati nella propria memoria: si<br />
tratta di estrapolarli e di inviarceli. Grazie per la<br />
collaborazione<br />
la redazione de “Il <strong>Trillo</strong>”
Domenica 15 novembre 2009 hanno festeggiato le<br />
loro NOZZE D’ORO<br />
ANITA e GIORGIO DESSARDO di S. Lucia e<br />
BIANCA E GIUSEPPE ZUDIČ di Sicciole<br />
Auguri dai figli, nipoti, parenti e conoscenti, si<br />
associano gli amici della Comunità .<br />
Anita e Giorgio Dessardo<br />
LETTERE IN REDAZIONE<br />
Bianca e Giuseppe Zudič<br />
MODI DE DÎ, di Nella Nemec<br />
IL TRILLO, Foglio della comunità Italiana di Pirano.<br />
Redattore responsabile: Bruno Fonda.<br />
A questo numero de “Il <strong>Trillo</strong>” hanno collaborato:<br />
Fulvia Zudič, Marisa Zottich De Rosario, Alberto Manzin, Žiga Dolher,<br />
Adrijana Cah, Ondina Lusa.<br />
Pirano, 24 novembre 2009<br />
Pag. 10<br />
Ucio Rasman di Pirano ricorda che sua mamma<br />
Maria cantava sulle note “La Strada ferrata”: Ogi xe<br />
de moda ‘l tran sensa sine co’ sinque soldi in saline<br />
se va.<br />
Sergio Perentin di Pirano ricorda:<br />
Antonio Fabro detto Clanfa netava le sine del tran.<br />
La foto del tram è del signor Sobota di Pirano<br />
GIOCHI SPORTIVI<br />
33 squadre delle Comunità degli Italiani<br />
istroquarnerine hanno partecipato alla 18.esima<br />
edizione dei giochi sportivi della CNI al centro<br />
Zelena Laguna di Parenzo. Anche la nostra<br />
Comunità ha contribuito con i nostri atleti, alla<br />
riuscita del tradizionale appuntamento sportivo<br />
d’inizio autunno.<br />
Complimenti alle ragazze della pallavolo<br />
femminile Over 30 per il primo posto<br />
Xe vegnuda una rascada solo pe’ sporcâ le lastre. ◊ No ti vedi che ti son duta sbrindelada.<br />
Stasera se magna polenta e tocio co’ ‘l figado. ◊ Ti son come un fagoto. ◊ O ti te gneghi o ti te brusi.<br />
Inpilissada come una galina. ◊ Mi no posso ranpigâme su l’arboro. ◊ ‘Sta carne xe dura come ‘l curame.<br />
Tel. segreteria: +386 (5) 673 30 90<br />
Fax: +386 (5) 673 01 45<br />
Contabilità: +386 (5) 673 30 91<br />
Fulvia Zudič: +386 (5) 673 01 40<br />
E-mail: comunita.italiana@siol.net<br />
Stampa e impaginazione:<br />
PIGRAF s.r.l., Isola<br />
numero copie: <strong>11</strong>00
CONOSCIAMO IL NOSTRO DIALETTO<br />
di Donna Luisa<br />
Carissimi amici lettori!<br />
Siete sempre molto solerti e bravi nel risolvere il gioco dei lemmi dialettali. Vi ringrazio della vostra<br />
attiva partecipazione.<br />
Novembre ci ha portati al camposanto ad onorare i nostri defunti con tanti fiori e lumini. Per la festa<br />
di San Martino abbiamo avuto l’occasione di giocare a Tombola a Santa Lucia, il nostro antico gioco<br />
tradizionale che ha visto numerosi partecipanti vincere tanti premi.<br />
Un ricco spettacolo ci ha portati al teatro Tartini a festeggiare i 20 anni di pittura nella nostra comunità.<br />
Questo mese i lemmi dialettali mi sono stati inviati dalla signora Marisa Jakomin di Portorose che<br />
ringrazio.<br />
1. Bidugolon A. Stringa<br />
2. Bieco B. Prurito<br />
3. Cordela C. Moccioso<br />
4. Crosera D. Intingolo<br />
5. Missier E. Campanella<br />
6. Mocoloso F. Singolo<br />
7. Ordegno G. Toppa<br />
8. Papusse H. Fruttivendola<br />
9. Rascada I. Puzza<br />
10. Sbatola L. Fettuccia<br />
<strong>11</strong>. Sbiasido M. Veglia<br />
12. Sbisigâ N. Crocicchio<br />
13. Sbrego O. Scroscio di pioggia<br />
14. Sbrodegon P. Pallido<br />
15. Slinga Q. Suocero<br />
16. Spissa R. Loquacità<br />
17. Spussa S. Frugare<br />
18. Tocio T. Pantofole<br />
19. Ugnolo U. Strappo<br />
20. Vea V. Utensile<br />
21. Venderigola Z. Pasticcione<br />
La soluzione dovrà pervenire entro il 14 dicembre 2009. Il partecipante, la cui risposta esatta verrà<br />
estratta, riceverà una collana offerta dalle partecipanti alla mostra del 6 dicembre in Casa Tartini.<br />
Soluzioni del concorso pubblicato sul n. 10<br />
Bronboli-Bolle di sapone, Bronsa-Brace, Buligolo-<br />
Ombelico, Canova-Cantina,<br />
Canton-Angolo, Cica-Mozzicone, Cluca-Maniglia,<br />
Cogoma-Caffettiera, Comio-Gomito, Coto-Cassetto,<br />
Falisca-Scintilla, Fregole-Briciole, Massoca-<br />
Batticarne, Onge-Unghie, Sanchin-Mancino,<br />
Sbrufador-Innaffiatoio, Scafa-Lavandino, Sdienza-<br />
Scheggia, Spasemado-Impaurito, Stiame-Squame,<br />
Ussole-Grasso del brodo.<br />
Tra le risposte esatte è stata sorteggiata la signora<br />
Iolanda Rojec-Ravalico di Portorose<br />
che riceverà il libro<br />
“MANGIAR MEMORIA” di Chiara Vigini.<br />
L’antica immagine è della collezione del signor Sobota di Pirano<br />
ed illustra Piazza Tartini.<br />
Pag. <strong>11</strong><br />
Proverbi de casa nostra<br />
*<br />
Pe’ Samartin se spina ‘l vin.<br />
*<br />
L’istadela de Samartin la dura tre zorni e<br />
un pochetin.<br />
*<br />
Pe’ Samartin duto ‘l mosto xe vin.<br />
*<br />
Nissun ga tanta sede come i inbriaghi.<br />
*<br />
El meo vin se bevi in casa de ialtri.<br />
*0*
APPUNTAMENTI DI DICEMBRE 2009<br />
Martedì 1 dicembre 2009,<br />
alle ore 18.30, nella sala Tintoretto del Palazzo<br />
comunale di Pirano, presentazione degli atti<br />
PIRANO-VENEZIA 1283-2003 (Acta Historica<br />
Adriatica, vol. III),<br />
a cura di Kristjan Knez, edito dalla Società di<br />
studi storici e geografici di Pirano. Il volume<br />
sarà presentato da Ilaria Rocchi e Chiara Vigini,<br />
interverranno inoltre Rino Cigui, vicepresidente<br />
della Società, e il curatore.<br />
La manifestazione viene organizzata dalla Società di studi<br />
storici e geografici di Pirano in collaborazione con la<br />
Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”.<br />
Domenica 6 dicembre 2009<br />
alle ore 16.30 in Casa Tartini a Pirano apertura<br />
della MOSTRA esposti lavori in ceramica<br />
realizzati dalle partecipanti al gruppo di<br />
ceramica della CI guidato da Apolonija Krejačič<br />
e lavori di Maria Rosa Pattavina, Elide Stubelj,<br />
Cvetka Šepec, ....L’apertura della mostra verrà<br />
allietata musicalmente dal Coro “Giuseppe<br />
Tartini” diretto da Neven Stipanov.<br />
la mostra rimarrà aperta al pubblico fino a<br />
domenica 20 dicembre 2009<br />
seguirà<br />
alle ore 18.30 al teatro Tartini di Pirano<br />
rappresentazione teatrale “OMINI, MEZI<br />
OMINI E...” con il gruppo teatrale Amici<br />
di San Giovanni dell’Armonia di Trieste<br />
(F.I.T.A.) commedia di Roberto Grenzi,<br />
regia di Giuliano Zannier<br />
La manifestazione viene organizzata nell’ambito della<br />
collaborazione con l’UI e UPT, in collaborazione con l’<br />
Associazione “L’Armonia” di Trieste, con il contributo<br />
della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.<br />
Martedì 8 dicembre 2009<br />
alle ore 18.00 nella sala delle vedute di Casa<br />
Tartini a Pirano SERATA LETTERARIA<br />
“L’OPERA DI NELIDA MILANI KRULJAC”<br />
presentazione di Daniela Paliaga Jankocič e<br />
Marisa Rogić. Letture di Daniela Sorgo.<br />
Venerdì <strong>11</strong> dicembre 2009<br />
alle ore 19.00 al teatro Tartini di Pirano<br />
DIFFERENTI VISIONI<br />
Serata dedicata alle arti performative e alla<br />
creatività giovanile della Comunità Nazionale<br />
Italiana. Si esibiranno musicisti, stilisti, videomaker,<br />
fotografi, performer under 35.<br />
Organizzatori: Cenacolo degli operatori culturali della<br />
CNI in collaborazione con la Comunità degli Italiani<br />
Pag. 12<br />
“Giuseppe Tartini” di Pirano e l’Associazione teatrale<br />
“Skysma” di Pirano.L’evento è finanziato dall’Unione<br />
Italiana di Fiume e dall’Università Popolare di Trieste,<br />
con il cofinanziamento del Comune di Pirano.<br />
Venerdì <strong>11</strong> e 18 dicembre 2009<br />
alle ore 18 alla Biblioteca Statale Isontina di<br />
Gorizia LUNGO I BORDI manifestazione alla<br />
quale partecipano: Miriam Monica/ illustrazioni,<br />
Lara Sorgo/ fotografie, Francesca Frlič/ poesie,<br />
Elena Bulfon /prosa.<br />
Sabato 12 dicembre 2009<br />
alle ore 18.00 presso il Ristorante Pavel 2 di<br />
Pirano<br />
XXI FESTA DEL VIN degustazioni di vini<br />
prodotti dai viticoltori del nostro comune e<br />
presentazione del catalogo dedicato al ventesimo<br />
della “festa del vin” durante la serata “tombola<br />
in piranese” e “lotteria magica”.<br />
Sabato 19 dicembre 2009<br />
dalle ore 8 alle ore 12 presso l’ufficio postale<br />
di Pirano Timbro speciale in occasione dei 100<br />
anni dell’apertura del cinema Volta a Dublino<br />
(Irlanda) alla quale ha preso parte pure il<br />
fotografo piranese Francesco Novak.<br />
Lunedì 21 dicembre 2009<br />
alle ore 17.30 presso la SE “Vincenzo e Diego<br />
de Castro” di Lucia, SPETTACOLO DI<br />
NATALE.<br />
Martedì 22 dicembre 2009<br />
alle ore 18.00 presso la SE “Vincenzo e Diego<br />
de Castro” di Sicciole, spettacolo di Natale<br />
dal titolo: TI REGALO UN SORRISO con<br />
canzoni, poesie e scenette.<br />
Mercoledì 23 dicembre 2009<br />
alle ore 20.00 all’Auditorio di Portorose<br />
“2010: PIÙ CAPODANNO PER TUTTI!”<br />
Spettacolo comico-musicale di Fine Anno con<br />
i comici Andrea Sambucco e Flavio Furian,<br />
il gruppo Overfunk e gli ospiti musicali Al<br />
Castellana e Daniela Pobega.<br />
Lo spettacolo è organizzato dal programma italiano di TV<br />
Koper - Capodistria in collaborazione con la Comunità<br />
degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano e la Comunità<br />
degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, con il<br />
contributo di Unione Italiana e Università Popolare di<br />
Trieste.<br />
Ingresso libero