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PER SAN MARTIN SE SERCA EL VIN E SE SONA EL MANDOLIN<br />

di Arcangelo Svettini<br />

Beh, la rima ci sta, direte voi, ma non solo la rima,<br />

dico io, perchè ad onor del vero, noi mandolinisti del<br />

»SERENATE«, siamo stati molto attivi nel periodo<br />

delle feste autunnali. Il nostro primo concerto è stato<br />

a Strugnano, in occasione della »festa dei cachi«.<br />

Con noi si sono esibiti i mandolinisti »DOREMI«<br />

di Momiano, facendoci apparire come una vera<br />

orchestra mandolinistica di quindici elementi. Con<br />

noi hanno cantato il trio formato da Flavia e Luciana<br />

di Momiano e Darinka di Pirano, a cui mi sono unito<br />

volentieri. Abbiamo cantato le canzoni istriane »oh<br />

mia Rosina«, »Rematore«, il valzer romagnolo<br />

Quest’anno dal 8 al <strong>11</strong> ottobre<br />

la nostra comunità e la comunità<br />

italiana di Fasana hanno<br />

partecipato all’escursione del<br />

Parco Nazionale delle Cinque<br />

Terre in Liguria organizzata<br />

dall’UPT. Il primo giorno<br />

abbiamo in prevalenza viaggiato<br />

e nel pomeriggio siamo arrivati<br />

a La Spezia, cittadina marittima<br />

conosciuta per l’arsenale Militare<br />

ed il suo cantiere navale. La<br />

trasformazione della piccola<br />

cittadina murata cominciò quando<br />

il Conte di Cavour creò l’arsenale<br />

Militare che fu terminato nel<br />

1869. Durante la seconda guerra<br />

mondiale fu quasi totalmente<br />

Pag. 2<br />

»Simpatia«, e anche alcuni potpourri sloveni e<br />

dalmati, molto apprezzati dai presenti.<br />

Due giorni più tardi, domenica 8 novembre, abbiamo<br />

voluto ricambiare la visita di cortesia, esibendoci,<br />

nuovamente al completo, a Momiano, davanti ad un<br />

folto e generoso pubblico. Posso affermare senza<br />

ombra di dubbio che i »momianesi« festeggiano<br />

S.Martino con tutto il cuore, e proprio lì, nella loro<br />

casa, mi sono sentito veramente in Istria.A cena,<br />

in ristorante, c’erano, oltre ai gruppi di Momiano,<br />

anche il gruppo folcloristico di Gallesano, e noi<br />

mandolinisti di Pirano, e tra i tavoli rimbalzava la<br />

nostra bella parlata in dialetto istroveneto. È stato<br />

bellissimo, anche perchè purtroppo, al giorno d’oggi,<br />

nella nostra comunità, c’è sempre meno gente che<br />

conosce e parla il nostro dialetto. E continuiamo<br />

con mercoledì, <strong>11</strong> novembre, giorno di S.Martino,<br />

quando abbiamo fatto tappa a S.Lucia, esibendoci<br />

nel tendone allestito nei pressi dell’ufficio postale.<br />

Prima con i »SERENATE« e poi con il trio<br />

»MANDOLINO« abbiamo offerto al pubblico<br />

una carrellata di canzoni istriane, slovene, dalmate<br />

e altre, che hanno entusiasmato i presenti, fino<br />

all’arrivo della reginetta del vino. Sono arrivati anche<br />

i viticoltori locali che esponevano i loro prodotti, il<br />

parroco che ha benedetto il vino nuovo ed anche il<br />

nostro sindaco che ha fatto un bel discorso, purtroppo<br />

solo in sloveno. Ciao a tutti, e alla prossima!<br />

IL »PARCO DELLE CINQUE TERRE«<br />

L’ARMONIA FRA UOMO E NATURA<br />

di Irena Argentin Novak<br />

distrutta e poi ricostruita con il<br />

lungomare costeggiato da un viale<br />

di palme.<br />

Il secondo giorno siamo partiti<br />

con il battello alla volta delle<br />

Cinque Terre. Ci siamo fermati<br />

per visitare Porto Venere,<br />

borgo medievale che per la sua<br />

posizione strategica, fu fortezza<br />

imprendibile di Genova. Per la<br />

bellezza della natura divenne meta<br />

prediletta di molti poeti stranieri<br />

che qui trovarono ispirazione per<br />

le loro opere. Poi siamo partiti con<br />

il battello alla volta di Monterosso<br />

così abbiamo potuto ammirare il<br />

Parco dal mare da cui è possibile<br />

godere la rupestre bellezza dei<br />

cinque borghi. La costa ha pareti<br />

rocciose molto ripide dalle tonalità<br />

di diversi colori in cui la roccia,<br />

le pinete e gli uliveti millenari si<br />

mescolano fra loro. Le popolazioni<br />

che vi si insediarono attorno<br />

all’anno 1000, per sopravvivere si<br />

sono adeguate alla natura creando<br />

una fitta tessitura di terrazzamenti<br />

coltivati a vite, sorretti da una<br />

rete di circa 6.700 chilometri di<br />

muretti a secco. I sentieri delle uve<br />

alle Cinque Terre terminano in<br />

mare e un tempo si ormeggiava il<br />

gozzo sotto i vigneti e poi braccia<br />

robuste calavano le ceste colme<br />

d’uva che venivano trasportate<br />

a riva. Oltre che via mare, i

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