IN COPERTINA:Cal<strong>it</strong>ri 23 novembre 1980. Non vorremmopassare per irriverente guastafeste,ma non possiamo non constatare chea trent’anni dal violento terremoto dell’Irpinia,il bilancio è davvero sconcertante:la civiltà contadina è stata completamentecancellata, senza salvare almeno lecose buone che certamente aveva; unavera frenesia stradale che dopo 30 anni econ la spesa di centinaia di miliardi è quasiovunque sospesa e incompleta, senzaalcuna speranza che sarà mai portata atermine; abbandono dei centri storici ecreazione di inutili, malav<strong>it</strong>osi e costosissimiinsediamenti industriali, che, invecedi creare posti di lavoro, hanno portato almassimo l’indice della disoccupazione; accentuatocontrasto fra lo spreco, come illusso degli interni di molte ville nuoveche esibiscono una vera ricchezza nellerifin<strong>it</strong>ure e l’assoluta ed irresponsabilenoncuranza per la tutela degli spazi pubblicie del paesaggio in generale.Mancanza totale di controlli con relativesevere sanzioni, è questa la vera piaga dellanostra Italia: “nessuno paga quandosbaglia o quando ruba”.IN QUESTO NUMEROTrent’anni insiemedi Raffaele Salvante 3XIX Fiera Interregionaledella dott.ssa Luciana Strollo 4Molise e non Campaniadell’ing. Celestino Grassi 5Personaggi 7Una seratacon Claudio Lollidi Monica Tornillo 8Venezueladi Vincenzina Zabatta 9Mons. di Milia 9L’insegnamento alla v<strong>it</strong>adel dott. Marco Bozza 10Presente e passato neiluoghi della memoria - Vdel prof. Gerardo Melaccio 15Shanti 16Gemelli non si nasce 18Moto & Solidarietà 19DIALETTO E CULTURA POPOLARE 19LA NOSTRA BIBLIOTECA 20SOLIDARIETÀ COL GIORNALE 21MOVIMENTO DEMOGRAFICO 22REQUIESCANT IN PACE 23IL CALITRANOANNO XXX - N. <strong>45</strong> n.s.Periodico quadrimestraledi ambiente - dialetto - storia e tradizionidell’Associazione Culturale “Caletra”Fondato nel 1981S<strong>it</strong>o Internet:www.ilcal<strong>it</strong>rano.<strong>it</strong>E-mail:info@ilcal<strong>it</strong>rano.<strong>it</strong>Creato e aggiornato gratu<strong>it</strong>amenteda ITACA www.<strong>it</strong>acamedia.<strong>it</strong>DirettoreMartina SalvanteDirettore ResponsabileA. Raffaele SalvanteSegreteriaMichela SalvanteDirezione, Redazione,Amministrazione50142 Firenze - Via A. Canova, 78Tel. 328 1756103Poste Italiane S.p.A. Spedizione inabbonamento postale 70% DCB Firenze 1C. C. P. n. 1138<strong>45</strong>00La collaborazione è aperta a tutti,ma in nessun caso instaura un rapportodi lavoro ed è sempre da intendersia t<strong>it</strong>olo di volontariato.I lavori pubblicati riflettono il pensierodei singoli autori, i quali se neassumono le responsabil<strong>it</strong>à di frontealla legge.BUON NATALE2010O Signore, fiduciosi ci ripariamofra le tue braccia perchétu ci protegga e ci guidisui sentieri sempre più aspridella nostra quotidian<strong>it</strong>à.Il giornale viene diffuso gratu<strong>it</strong>amente.Attiv<strong>it</strong>à ed<strong>it</strong>oriale di natura noncommerciale nei sensi previsti dall’art. 4del DPR 16.10.1972 n. 633e successive modificazioni.Le spese di stampa e postali sonocoperte dalla solidarietà dei lettori.Stampa: Polistampa - FirenzeAutorizzazione n. 2912 del 13/2/1981del Tribunale di FirenzeIl Foro competente per ogni controversiaè quello di Firenze.Accred<strong>it</strong>i su c/c postale n. 1138<strong>45</strong>00 intestatoa “IL CALITRANO” - Firenze oppurec/c bancario 61943/00 intestato aSalvante A. Raffaele c/o Sede Centraledella Cassa di Risparmio di Firenze Spa -Via Bufalini, 6 - 50122 Firenze - IBANIT37 D061 6002 8000 0006 1943 C00 -SWIFT CRFI IT 3F XXX (dall’estero)Chiuso in stampa il 20 novembre2010
N. <strong>45</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2010 IL CALITRANOUN TRAGUARDO DI TUTTO RISPETTOTRENT’ANNI INSIEMECon la speranza di approntare un fondamento etico all’azione del c<strong>it</strong>tadinosulla base di una più aperta educazione intellettuale.embra quasi un sogno, eppure so-passati trent’anni dalla fonda-Snozione del nostro giornale e vogliamoricordare insieme alla grande“Famiglia Cal<strong>it</strong>rana” anz<strong>it</strong>utto lagioia per aver raggiunto un amb<strong>it</strong>otraguardo e conseguentemente le nostretrepidazioni, la nostra emozione,per quanto difficile sia e perquanto inopportuno possa sembrare;l’ansia e il timore di una siffatta iniziativa,che all’inizio ci sembrò davveroard<strong>it</strong>a e temeraria, ma che nelprosieguo e con l’incoraggiamento el’aiuto di tutti i nostri conc<strong>it</strong>tadini,si è materializzata in una concreta esolida realtà.Si, carissimi amici lettori e conc<strong>it</strong>tadini,questo è il trentesimo anno diattiv<strong>it</strong>à del nostro giornale, nato quasiper caso, sub<strong>it</strong>o dopo il disastrosoterremoto che ha sconvolto le nostrecontrade; nato come reazione a tuttauna serie di inefficienze, inadempienze,promesse non mantenute,contro un degrado culturale, ambientalee comportamentale che hamesso a dura prova la rabbia e la frustrazionedelle nostre popolazioni.Se si tiene conto di questa durarealtà meridionale, della debolezzadel suo tessuto economico e dellapovertà della sua offerta culturale, ladurata per così lungo tempo di unavoce periferica, espressione di unacultura certamente minor<strong>it</strong>aria a forterischio di sopravvivenza, il traguardoraggiunto risulta prestigiosoe di tutto rispetto.Il mer<strong>it</strong>o, senza dubbio va attribu<strong>it</strong>oalla tenacia del suo fondatore e direttoreresponsabile, uomo della nostraterra che non si è mai arreso dinanzialle molteplici difficoltà – essenzialmenteeconomiche – riuscendoa dare continu<strong>it</strong>à ad una iniziativache man mano ha visto coinvolt<strong>it</strong>utti i c<strong>it</strong>tadini con l’attiva partecipazionedegli emigranti che ricevonoil giornale in ogni parte delmondo.Di fronte ad una iniziativa così impegnativanon possiamo non ricordare,il contributo essenziale e diremmoquasi fondamentale dell’amicofiorentino Mauro Pagliai– cavaliere del lavoro – che dopoaver fondato e diretto per quasi cinquant’annila Casa Ed<strong>it</strong>rice “Polistampa”,ha lanciato un’audace sfidaed<strong>it</strong>oriale, fondando una nuova casaed<strong>it</strong>rice la “Mauro Pagliai Ed<strong>it</strong>ore”che si è posto l’obiettivo – raggiuntocon ottimi risultati – di conquistareuna posizione importante nell’industrialibraria <strong>it</strong>aliana.Un vero maestro nel suo campo, perla capac<strong>it</strong>à a cogliere i gusti, le tendenze,le capac<strong>it</strong>à personali di ognuno,per la misura e la cura costantenell’incoraggiarle e nel sorreggerle,con consigli, osservazioni, suggerimenti.Sarebbe certamente pericoloso riposaresugli allori, e per questo che ilnostro impegno si va rinnovando conla forza della costanza e della dign<strong>it</strong>àper essere sempre all’altezza del nostrocomp<strong>it</strong>o, senza mai scadere infutili alibi e puerili pretesti, ma semprepronti a lenire l’indignazione, larabbia e l’impotenza delle personeche vogliono sottrarsi responsabilmenteal malcostume generale fattodi apatia, non credere in niente e viverela v<strong>it</strong>a come perenne diffidenza.Non smetteremo mai di far presenteai giovani che loro sono il vero fulcro,la vera speranza della nostra terra,ma soltanto se saranno essere iprimi a dare l’esempio col lavoro serio,competente, generoso, altruistaColpe e responsabil<strong>it</strong>à che come un’aggrovigliata matassa difficile da dipanare,cost<strong>it</strong>uiscono un gravissimoproblema che ha rubato la dign<strong>it</strong>à diun intero Paese e in particolare delnostro Mezzogiorno.L’amore è la caratteristica propria edecisiva della comun<strong>it</strong>à civile, chenon la omologa, ma la valorizza nellesue divers<strong>it</strong>à, che divengono ricchezzaper l’intera società se vengonomesse generosamente a disposizionedi tutti.È piuttosto una prospettiva di rinnovatoimpegno comune quella chedobbiamo assumere con lucid<strong>it</strong>à ecoraggio.Ci rendiamo conto benissimo che “lapartecipazione” è scomoda perchéobbliga al confronto, espone al giudizioimmediato, pubblico, vivace,quando non duro.La fatica del servizio agli altri è lafatica stessa di amare: essa deve vincerela possessiv<strong>it</strong>à, la chiusura egoisticae l’egoismo al plurale.Perciò inv<strong>it</strong>iamo i giovani a guardareal futuro, a un futuro che ormai datempo è incominciato; con scelte ordinateal bene comune, se vogliamorisolvere la nostra crisi di ident<strong>it</strong>àche non è più una emergenza, mauna vera e propria cronic<strong>it</strong>à.Non ci devono scoraggiare le difficoltàe le prove che continuamenteincontriamo, e non possiamo – névogliamo – sottrarci alla concretezzadelle nostre responsabil<strong>it</strong>à e del nostroimpegno per cui riprenderemopresto il nostro discorso sugli interessantireperti archeologici scopertia Cal<strong>it</strong>ri, come sulla preparazionedelle terzo volume di foto, delquale non siamo riusc<strong>it</strong>i a rispettarela data di ultimazione di fine anno,ma vi assicuriamo di lavorare alacrementeper la sua stampa.Raffaele Salvante3