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26 novembre 2004 - Comune di San Giovanni in Persiceto

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COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETOProv<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> BolognaPIANO SPEDITIVODI PROTEZIONE CIVILEDEL COMUNE DISAN GIOVANNI IN PERSICETOCorpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia MunicipaleServizio Protezione civileIsp. Capo Mauro QuerzèDott.ssa Na<strong>di</strong>a Ruff<strong>in</strong>iAg. Alessandro Gherman<strong>di</strong>– Referente Servizio Protezione Civile– Referente Servizio Protezione Civile– Referente Servizio Protezione CivileUltimo aggiornamento: Luglio 2012


INDICE1 PREMESSA1.1. Dati base del territorio comunale. Pag.41.2. Perché un piano spe<strong>di</strong>tivo. Pag.62 I RISCHI: ANALISI2.1. Scenario <strong>di</strong> rischio. Pag.82.2. Mappa <strong>di</strong> pericolosità – descrizione degli scenari <strong>di</strong> rischio. Pag.82.3. In<strong>di</strong>viduazione dei rischi. Pag.102.4. Rischio idrogeologico. Pag.102.4.1 Rottura o sormonto delle arg<strong>in</strong>ature. Pag.122.4.2 Esondazione <strong>di</strong> acqua dai fiumi. Pag.122.4.3 Allagamento. Pag.122.5. Eventi Meteorologici. Pag.132.6. Rischio sismico. Pag.142.7. Rischio chimico – <strong>in</strong>dustriale. Pag.142.8. Interruzione energia elettrica. Pag.153 IL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE3.1 Reperibilità. Pag.163.2 Organi. Pag.163.3 Strutture. Pag.173.4 Funzioni e referenti per la protezione civile <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> evento calamitoso. Pag.203.5 La sala operativa. Pag.213.6 Risorse materiali. Pag.213.7 Associazione volontari protezione civile <strong>Persiceto</strong>. Pag.224 GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA4.1. Eventi calamitosi con possibilità <strong>di</strong> preannuncio. Pag.234.2. Eventi calamitosi senza possibilità <strong>di</strong> preannuncio. Pag.234.3. Procedura generica <strong>di</strong> emergenza. Pag.234.4. Attivazione della sala operativa Pag.244.5. Cessato allarme. Pag.244.6. Superamento dell’emergenza. Pag.254.7. Comunicazioni alla popolazione Pag.255. MODELLI DI INTERVENTO5.1 Modalità <strong>di</strong> attivazione <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> allarme idrogeologico ed idraulico. Pag.275.2 Stati <strong>di</strong> emergenza. Pag.282


5.2.1 Fase <strong>di</strong> attenzione. Pag.295.2.2 Fase <strong>di</strong> preallarme. Pag.295.2.3 Fase <strong>di</strong> allarme – emergenza. Pag.315.3 Adempimenti necessari da garantire <strong>in</strong> fase <strong>di</strong> allarme <strong>in</strong> caso <strong>di</strong>5.3.1 Piena. Pag.335.3.2 Esondazione. Pag.345.3.3 Alluvione. Pag.355.4 Modalità <strong>di</strong> attivazione causa rischio sismico. Pag.365.5 Modalità <strong>di</strong> attivazione causa rischio chimico – <strong>in</strong>dustriale. Pag.375.5.1 Allarme <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidente <strong>in</strong>dustriale rilevante. Pag.375.5.2 Allarme conseguente ad <strong>in</strong>cidente sulla rete viaria o ferroviaria con <strong>di</strong>spersione<strong>di</strong> sostanze tossico nocive.Pag.385.6 Modalità <strong>di</strong> attivazione <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>terruzione <strong>di</strong> energia elettrica. Pag.403


1. PREMESSA1.1 Dati base del territorio comunaleSuperficie comunale114,40 kmqAltitu<strong>di</strong>ne m<strong>in</strong>ima16 m. s.l.m.Altitu<strong>di</strong>ne massima43 m. s.l.m.Popolazione (31.12.2010)27.227 ab.Densità abitativa238,00 ab./kmq.Area urbanizzata 38,32 kmq. (33,50%)Frazioni1) Amola2) Biancol<strong>in</strong>a3) Castagnolo4) Le Budrie5) Lorenzatico6) <strong>San</strong> Matteo della Decima7) Tivoli.Comuni limitrofi1) Anzola Emilia2) Calderara <strong>di</strong> Reno3) Castelfranco Emilia (MO)4) Crevalcore5) Sala Bolognese6) <strong>San</strong>t’Agata Bolognese7) Cento (FE)Strade Pr<strong>in</strong>cipali1) S.p.n°568 Via Bologna;2) S.p.n°2 Via Budrie;3) S.p.n°41 Via Castelfranco;4) S.p.n°255 Via Modena;5) S.p.n°568 Via Crevalcore;6) S.p.n°255 Via Cento;7) S.p.n°3 Via Marzocchi. Trasversale <strong>di</strong> Pianura.8) S.p.n°83 Tangenziale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> P.SottopassiCirconvallazione Italia <strong>in</strong>ters. Dante SassoCirconvallazione Via CentoCorsi d’acqua pr<strong>in</strong>cipali e canaliTorrente SamoggiaS.<strong>Giovanni</strong>MascellaroRomitaMucc<strong>in</strong>ello4


GrasselloCavamentoPiol<strong>in</strong>oFossa ZuccaBergnanaCollettore Acque AlteGallegoCollettore Acque BasseSampieriTromb<strong>in</strong>aCastelvecchioViazzaFossettaArg<strong>in</strong><strong>in</strong>oColatore Via NuovaCanalazzoBassoneCassa <strong>di</strong> EspansioneTorrente Samoggia c/o loc. Le BudrieOspedale “SS. Salvatore” Via Enzo Palma, n.1Pronto Soccorso 118 C/o Ospedale Civile Via Enzo Palma n.2Farmacie nel territorio comunale n.6Polizia <strong>di</strong> Stato Piazza del Popolo, n.24Carab<strong>in</strong>ieri <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong> Via della Zoia n.55Carab<strong>in</strong>ieri Loc. <strong>San</strong> Matteo della Decima Via Petrarca, n.2Vigili del Fuoco – Distaccamento volontari - Via Caravaggio n.3Polizia Municipale Via Cappucc<strong>in</strong>i, 23Scuole dell’<strong>in</strong>fanzia (asili nido- Materne) n.5Scuole elementari n.4Scuole Me<strong>di</strong>e n.2Scuole Superiori n.1Stazioni Ferroviarie Stazione Ferrovie dello Stato - Via M<strong>in</strong>ghetti, n.11ElisuperficieVia Enzo Palma, n.1 c/o Ospedale SS. Salvatore5


1.2 Perché un piano spe<strong>di</strong>tivoI vari provve<strong>di</strong>menti legislativi che si sono succeduti, <strong>di</strong> rango sia nazionale che regionale hannoprogressivamente rafforzato il ruolo dei Comuni nel settore della Protezione civile, ampliando e chiarendo icontenuti già esplicitati nella legge 225 del 1992 che, all’art.15, def<strong>in</strong>iva il S<strong>in</strong>daco quale “Autorità locale <strong>di</strong>protezione civile”.Il Decreto Legislativo 112/1998, ha affidato a Regioni, Prov<strong>in</strong>ce e Comuni una rilevante serie <strong>di</strong> funzioni,provvedendo <strong>di</strong>rettamente alla loro ripartizione tra i <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> governo; dette funzioni sono state poirafforzate dalla sopravvenuta valenza costituzionale assegnata dalla Legge n. 3/2001 alla <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a dellamateria <strong>di</strong> “protezione civile”, e chiarite dalla Circolare del Dipartimento della Protezione Civile del 30settembre 2002, n. 5114 “Ripartizione delle competenze <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> Protezione Civile”.Con la delibera n°1166/<strong>2004</strong> la Regione Emilia Romagna ha successivamente approvato le l<strong>in</strong>ee guida deipiani <strong>di</strong> emergenza <strong>di</strong> protezione civile con l’obiettivo <strong>di</strong> fornire alle prov<strong>in</strong>ce ed ai comuni un quadro <strong>di</strong>riferimento metodologico omogeneo per la loro elaborazione.È recentissima la <strong>di</strong>rettiva del Presidente del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri “In<strong>di</strong>rizzi operativi per prevedere,prevenire e fronteggiare eventuali situazioni <strong>di</strong> emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici”,datata 5 Ottobre 2007 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n°240 del 15.10.2007, nella quale si riconosce latendenza al manifestarsi, negli ultimi anni, <strong>di</strong> eventi meteoclimatici per <strong>di</strong>versi aspetti anomali rispetto allanorma comunemente percepita e generalmente assunta a certo riferimento, che si sostanziano anche nelrapido susseguirsi <strong>di</strong> fenomeni temporaleschi <strong>in</strong>tensi ed accompagnati da repent<strong>in</strong>i allagamenti e frane che,ancorché localizzati, sono comunque causa <strong>di</strong> forti <strong>di</strong>sagi per la popolazione oltre a provocare notevoli dannimateriali e <strong>in</strong>frastrutturali.Vi è, pertanto, il forte richiamo alla necessità che tutte le istituzioni <strong>in</strong>teressate oper<strong>in</strong>o <strong>in</strong> s<strong>in</strong>ergia e conspirito <strong>di</strong> collaborazione ognuno per le proprie competenze, favorendo la realizzazione <strong>di</strong> una pianificazione<strong>di</strong> emergenza a livello comunale, seppur <strong>di</strong> natura spe<strong>di</strong>tiva, secondo l<strong>in</strong>ee guida già adottate <strong>in</strong> ambitoregionale o anche pre<strong>di</strong>sponendone <strong>di</strong> nuove.Dovrà essere, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, assicurata la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> allertamento tali da porre i S<strong>in</strong>daci <strong>in</strong> grado <strong>di</strong>garantire la pronta attuazione della pianificazione d'emergenza adottata che, tra l'altro, dovrà prevedere unatempestiva ed adeguata <strong>in</strong>formazione della popolazione anche relativamente ai comportamenti da seguire,nonché la costituzione e l'attivazione dei presi<strong>di</strong> territoriali, <strong>in</strong>elu<strong>di</strong>bile strumento <strong>di</strong> vigilanza sul territorio e <strong>di</strong><strong>in</strong>tervento tecnico così da poter fronteggiare le situazioni <strong>di</strong> criticità or<strong>di</strong>naria conseguenti a fasitemporalesche <strong>in</strong>tense, ancor oggi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile preve<strong>di</strong>bilità.I piani dovranno contenere la previsione delle modalità con le quali i S<strong>in</strong>daci, sia <strong>in</strong> fase <strong>di</strong> allertamento cheall'approssimarsi ed al manifestarsi degli eventi, debbano mantenere contatti con le sale operative regionali econ le Prefetture - Uffici territoriali del Governo –- al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> fornire costanti <strong>in</strong>formazioni sull'evolversi dellasituazione e sulle azioni <strong>in</strong>traprese. In tal modo soltanto sarà possibile garantire l'attivazione tempestiva edefficace <strong>di</strong> un eventuale concorso delle strutture <strong>di</strong> protezione civile <strong>di</strong> livello sovracomunale.In s<strong>in</strong>tesi i piani <strong>di</strong> emergenza sono documenti f<strong>in</strong>alizzati alla salvaguar<strong>di</strong>a dei citta<strong>di</strong>ni e dei beni,attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> strategie non strutturali f<strong>in</strong>alizzate a m<strong>in</strong>imizzare il danno <strong>di</strong> un determ<strong>in</strong>ato evento,che:• affidano responsabilità ad amm<strong>in</strong>istrazioni, strutture tecniche, organizzazioni ed <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui per laattivazione <strong>di</strong> specifiche azioni <strong>in</strong> tempi e spazi predeterm<strong>in</strong>ati, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>combente pericolo o <strong>di</strong>emergenza che superi la capacità <strong>di</strong> risposta <strong>di</strong> una s<strong>in</strong>gola struttura operativa o ente, <strong>in</strong> viaor<strong>di</strong>naria;• def<strong>in</strong>iscono la catena <strong>di</strong> comando e le modalità del coor<strong>di</strong>namento <strong>in</strong>terorganizzativo necessarie alla<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione ed alla attuazione degli <strong>in</strong>terventi urgenti;• <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano le risorse umane e materiali necessarie per fronteggiare e superare la situazione <strong>di</strong>emergenza.Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> i piani costituiscono, sia a livello comunale che prov<strong>in</strong>ciale, lo strumento unitario <strong>di</strong> rispostacoor<strong>di</strong>nata del sistema locale <strong>di</strong> Protezione Civile a qualsiasi tipo <strong>di</strong> situazione <strong>di</strong> crisi o <strong>di</strong>emergenza avvalendosi delle conoscenze e delle risorse <strong>di</strong>sponibili sul territorio.Il Piano è uno strumento <strong>di</strong> pianificazione che, sulla base <strong>di</strong> scenari <strong>di</strong> riferimento, <strong>in</strong><strong>di</strong>vidua le <strong>di</strong>versestrategie f<strong>in</strong>alizzate al coor<strong>di</strong>namento dei soccorsi e al superamento dell’emergenza.6


I piani, nella forma spe<strong>di</strong>tiva, devono contenere le procedure necessarie per effettuare una rapida edor<strong>di</strong>nata evacuazione e/o assistenza dei citta<strong>di</strong>ni e dei loro beni presenti <strong>in</strong> un’area a rischio pre<strong>in</strong><strong>di</strong>viduata oa seguito <strong>di</strong> segnalazione <strong>di</strong> un pericolo <strong>in</strong>combente o <strong>di</strong> un’emergenza <strong>in</strong> atto.Sono costituiti dagli scenari <strong>di</strong> evento attesi, che contemplano le ipotesi <strong>di</strong> danno e dai modelli d’<strong>in</strong>tervento<strong>in</strong> emergenza, dove gli scenari costituiscono elemento <strong>di</strong> supporto decisionale nella pre<strong>di</strong>sposizione delmodello stesso. In s<strong>in</strong>tesi, lo scenario <strong>di</strong> evento non è altro che la descrizione della <strong>di</strong>namica dell’evento chesi realizza attraverso l’analisi storica e fisica delle fenomenologie. Comprende lo stu<strong>di</strong>o del territorio e lastoria delle calamità che lo hanno colpito. Da questi dati si determ<strong>in</strong>a la sua pericolosità, la sua vulnerabilitàe qu<strong>in</strong><strong>di</strong> il rischio (probabilità effettiva <strong>di</strong> verificarsi del danno).Il Piano è sostanzialmente costituito da:• un’analisi dei rischi che descrive gli scenari <strong>di</strong> evento legati alle criticità presenti sul territorio;• un modello <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento.Gli scenari attesi costituiscono, pertanto, il supporto fondamentale e impresc<strong>in</strong><strong>di</strong>bile per la pre<strong>di</strong>sposizionedei modelli <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento e sono basati sui dati e sulle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni dei programmi <strong>di</strong> previsione e prevenzionenonchè dei piani territoriali e <strong>di</strong> settore.Nel modello <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento vengono poi def<strong>in</strong>ite le fasi nelle quali si articola l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> Protezione Civile eche sono caratterizzate da un livello <strong>di</strong> attenzione crescente nei confronti dell’evento che si sta evolvendo,<strong>in</strong><strong>di</strong>viduando le strutture operative che devono essere gradualmente attivate, stabilendone composizione ecompiti.La pianificazione prov<strong>in</strong>ciale e comunale <strong>di</strong> emergenza prende <strong>in</strong> esame, <strong>in</strong> riferimento agli scenari possibiliper quello specifico territorio, le tipologie <strong>di</strong> evento naturale o connesso con l’attività dell’uomo che per loronatura ed estensione territoriale, richiedono l’<strong>in</strong>tervento coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> più Enti e amm<strong>in</strong>istrazioni competenti<strong>in</strong> via or<strong>di</strong>naria.La Regione Emilia - Romagna, d’<strong>in</strong>tesa con le Prov<strong>in</strong>ce, ritiene che i rischi idrogeologico e sismico abbianocarattere prioritario per il territorio regionale.La struttura organizzativa che gestisce e realizza il piano è costituita dalle risorse relative esistenti sulterritorio comunale (<strong>Comune</strong>, imprese, associazioni, citta<strong>di</strong>ni <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> persone, attrezzature e materiali).Quando queste non si rivelano sufficienti, o, quando l’emergenza supera l’ambito comunale è necessarioricorrere a risorse <strong>di</strong> livello superiore: Prefetto, Prov<strong>in</strong>cia, Regione, Stato.Il <strong>Comune</strong> rimane, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, l’elemento pr<strong>in</strong>cipale del sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del territorio. Il S<strong>in</strong>daco è responsabiledel servizio locale e per mezzo degli altri organi e uffici ne coor<strong>di</strong>na le attività, dest<strong>in</strong>ando allo scopo lerisorse che ritiene più opportune, a partire dalle proprie per arrivare poi a quelle dei citta<strong>di</strong>ni, delle aziende edelle associazioni <strong>di</strong> volontariato.Tra le <strong>di</strong>verse associazioni <strong>di</strong> volontariato <strong>di</strong> Protezione Civile esistenti sul territorio che affiancano il <strong>Comune</strong><strong>in</strong> caso <strong>di</strong> emergenza svolgono un ruolo primario i Volontari della Protezione Civile <strong>di</strong> <strong>Persiceto</strong> e i Vigili delFuoco volontari (<strong>di</strong>staccamento del Comando Prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong> Bologna). Trattasi <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> primo <strong>in</strong>terventoche possiedono una propria organizzazione <strong>in</strong>terna e, ovviamente, un’ampia autonomia; con esse il <strong>Comune</strong>,<strong>in</strong> caso <strong>di</strong> emergenza, mantiene uno strettissimo e prioritario collegamento.L’evoluzione delle norme da una parte e della prassi dall’altra lasciano <strong>in</strong>travedere un ruolo sempre piùcentrale delle amm<strong>in</strong>istrazioni locali, anche sul piano decisionale e operativo, centrato sulla prevenzione perattenuare i rischi nel proprio territorio a <strong>di</strong>fesa dei citta<strong>di</strong>ni, dell’economia e dell’ambiente.7


2. I RISCHI - ANALISIMetodologia: l’analisi della rilevanza <strong>di</strong> ciascun rischio va valutata sulla base dello stu<strong>di</strong>o del territorio, dellasua conformazione e della storia delle calamità. Da questi dati si determ<strong>in</strong>ano pericolosità (probabilità che siverifichi un evento potenziale causa <strong>di</strong> danno, o sua frequenza storica), vulnerabilità (danno effettivo cheesso apporterebbe a persone, animali, proprietà e ambiente ad esso esposti) e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> il rischio (RISCHIO =PERICOLOSITÀ * VULNERABILITÀ). In base al rischio vanno costruiti gli scenari <strong>di</strong> rischio, descrivendo glieventi attesi. Per ogni evento atteso si deve poi pre<strong>di</strong>sporre un opportuno piano operativo, mentre ognirischio verrà sottoposto ad ogni possibile mitigazione pre<strong>di</strong>sponendo un opportuno programma <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventopreventivo.La probabilità del rischio esam<strong>in</strong>ato deve essere fatta risalire alla sua occorrenza storica ed alla <strong>di</strong>mensionedei danni provocati.2.1 Scenario <strong>di</strong> rischioLo scenario <strong>di</strong> rischio è la rappresentazione dei fenomeni che possono <strong>in</strong>teressare un determ<strong>in</strong>ato territorioprovocando danni a persone e/o cose e costituisce la base per elaborare un piano <strong>di</strong> emergenza. Al tempostesso, è lo strumento <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile per pre<strong>di</strong>sporre gli <strong>in</strong>terventi preventivi a tutela della popolazione e/odei beni <strong>in</strong> una determ<strong>in</strong>ata area.Per una puntuale ed efficace pianificazione delle emergenze è necessario procedere alla def<strong>in</strong>izione degliscenari <strong>di</strong> evento rispetto ai quali del<strong>in</strong>eare i modelli <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventoPrevedere un rischio vuol <strong>di</strong>re <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare DOVE, QUANDO, QUANTO e COME esso si verificherà; essere cioè<strong>in</strong> grado <strong>di</strong> def<strong>in</strong>ire l’AREA, il MOMENTO, l'AMPIEZZA e le MODALITÀ con le quali si svilupperà; a tale scopopotranno essere utilizza apposite tabelle con gli scenari più probabili.Per scenario <strong>di</strong> evento atteso si <strong>in</strong>tende :• la descrizione s<strong>in</strong>tetica della <strong>di</strong>namica dell’evento ;• la perimetrazione, anche approssimativa, dell’area che potrebbe essere <strong>in</strong>teressata dall’evento ;• la valutazione preventiva del probabile danno a persone e cose che si avrebbe al verificarsidell’evento atteso.2.2 Mappa <strong>di</strong> pericolosità – descrizione degli scenari <strong>di</strong> rischioPossono essere <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> rischio, oggetto degli <strong>in</strong>terventi della Protezione Civile.• rischi del suolo:o Terremoto: L'ambito comunale è v<strong>in</strong>colato a normativa antisismica. Nella prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong>Bologna vi sono 12 Comuni classificati <strong>in</strong> zona sismica <strong>di</strong> 2° categoria e 48 <strong>in</strong> categoria 3°, frai quali il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong>, nell’ambito <strong>di</strong> un range che va da 1 (zona <strong>di</strong>maggior rischio sismico) a 4 (zona con rischio sismico basso).o Smottamenti: nel comune <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong> è presente, <strong>in</strong> particolare, il TorrenteSamoggia, corso d’acqua arg<strong>in</strong>ato. Eventuali smottamenti <strong>di</strong> terra nel letto dello stesso o, <strong>in</strong>caso <strong>di</strong> arg<strong>in</strong>ature, anche all’ esterno possono creare situazioni <strong>di</strong> occlusione e <strong>in</strong>ondazioni conconseguenti rischi <strong>di</strong> allagamento. Il rischio <strong>di</strong> frane o smottamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa tipologia è,<strong>in</strong>vece, da considerarsi irrilevante;o Subsidenze: la morfologia pianeggiante del territorio comunale può essere soggetta afenomeni <strong>di</strong> subsidenza <strong>in</strong>teressanti anche le strade e le aree urbane con compromissionedella viabilità e della stabilità degli e<strong>di</strong>fici. La subsidenza consiste <strong>in</strong> un lento processo <strong>di</strong>abbassamento del suolo che può co<strong>in</strong>volgere territori <strong>di</strong> estensione variabile. Tale fenomeno ègeneralmente causato da fattori geologici ma negli ultimi decenni è stato localmenteaggravato dall’azione dell’uomo ed ha raggiunto <strong>di</strong>mensioni superiori a quelle <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e8


naturale. I provve<strong>di</strong>menti da attuare a f<strong>in</strong>i preventivi consistono essenzialmente <strong>in</strong> unacorretta gestione delle risorse idriche, evitando <strong>di</strong> ricorrere <strong>in</strong> modo eccessivo al prelievo dallefalde, ed <strong>in</strong> una rigorosa pianificazione delle attività estrattive.• rischi dell’aria e del clima:o Inqu<strong>in</strong>amento chimico: <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidenti conseguenti allo stoccaggio e produzione <strong>di</strong>sostanze <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti da attività <strong>in</strong>dustriale sul territorio;o Inqu<strong>in</strong>amento ra<strong>di</strong>oattivo: <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidente dovuto a rilascio accidentale nell'ambiente<strong>di</strong> materiale ra<strong>di</strong>oattivo durante il trasporto sulle vie <strong>di</strong> comunicazione attraversanti il territoriocomunale. In caso <strong>di</strong> una simile emergenza, richiedere l'imme<strong>di</strong>ato <strong>in</strong>tervento del personaledel Presi<strong>di</strong>o Multizonale <strong>di</strong> Prevenzione <strong>di</strong> Piacenza, telefonando alla relativa CentraleOperativa "Piacenza Soccorso" tramite central<strong>in</strong>o Vigili del fuoco, 115o Temperature anomale: forti e persistenti sbalzi <strong>di</strong> temperature, specie al rialzo, possonoessere causa <strong>di</strong> malessere e <strong>di</strong>sagio <strong>in</strong> particolar modo per la popolazione anziana e <strong>in</strong> tutti isoggetti a rischio per problemi <strong>di</strong> salute.• rischi dell’acqua:o Nubifragio: a seguito <strong>di</strong> eccezionali eventi meteorologici nella parte pianeggiante delterritorio comunale sono possibili allagamenti e <strong>in</strong>terruzione della viabilità;o Esondazioni: è possibile che il territorio comunale sia <strong>in</strong>teressato da esondazioni nelle areelimitrofe al torrente Samoggia.o Alluvioni: le alluvioni sono tra le manifestazioni più tipiche del <strong>di</strong>ssesto idrogeologico e sonocausate da un corso d’acqua che, arricchitosi con una portata superiore a quella prevista,rompe le arg<strong>in</strong>ature oppure tracima sopra <strong>di</strong> esse, <strong>in</strong>vadendo la zona circostante ed arrecandodanni ad e<strong>di</strong>fici, <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti <strong>in</strong>dustriali, vie <strong>di</strong> comunicazione, zone agricole, etc. Unaefficiente <strong>di</strong>fesa dalle alluvioni si basa sia su <strong>in</strong>terventi strutturali quali, per esempio, arg<strong>in</strong>i,<strong>in</strong>vasi <strong>di</strong> ritenuta, canali scolmatori, drizzagni, etc., sia su <strong>in</strong>terventi non strutturali fra i qualirientrano quelli relativi alla gestione del territorio, come i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> limitazione dellae<strong>di</strong>ficabilità, quelli relativi alla gestione delle emergenze, come la pre<strong>di</strong>sposizione dei modelli <strong>di</strong>previsione collegati ad una rete <strong>di</strong> monitoraggio, la stesura dei piani <strong>di</strong> emergenza e larealizzazione <strong>di</strong> un efficiente sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle attività previste <strong>in</strong> tali piani.o Neve: il <strong>Comune</strong> è dotato <strong>di</strong> proprio piano <strong>di</strong> sgombero neve per le normali circostanzestagionali. Per eventi eccezionali, il responsabile della Protezione Civile decideràsull'attivazione delle misure <strong>di</strong> emergenza.o Inqu<strong>in</strong>amento: può <strong>in</strong>teressare le falde o le reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’acqua potabile. Ilservizio è convenzionato con HERA, ente gestore; pertanto tutte le fasi <strong>di</strong> emergenza vengonogestite dalla stessa Azienda che provvederà, su richiesta, a fornire acqua potabile anche nellezone non raggiunte e collegate alla rete idrica.• rischi antropici (situazioni artificiali):o Trasporti: considerata la forte presenza <strong>di</strong> importanti vie <strong>di</strong> comunicazione stradali eferroviarie è ipotizzabile il verificarsi <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidenti la cui entità o natura necessiti dell’ attuazionedel Piano <strong>di</strong> Protezione Civile;• rischi del fuoco:o Incen<strong>di</strong>: pur non essendovi presenza nel territorio comunale <strong>di</strong> boschi o altre zone naturali arischio, il verificarsi <strong>di</strong> <strong>in</strong>cen<strong>di</strong> anche <strong>in</strong> zone <strong>di</strong> campagna è da ritenersi possibile. Nei centriabitati, nelle abitazioni e capannoni la presenza <strong>di</strong> <strong>in</strong>cen<strong>di</strong> può essere causa <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong>emissione <strong>di</strong> sostanze tossiche e nocive. Organo <strong>di</strong> primo <strong>in</strong>tervento è il <strong>di</strong>staccamento deiVolontari dei Vigili del Fuoco coor<strong>di</strong>nato dal Comando Prov<strong>in</strong>ciale. In tali circostanze, servizi o9


uffici del <strong>Comune</strong>, quali la Polizia Municipale, potranno <strong>in</strong>tervenire a supporto dei medesimi <strong>in</strong>relazione alle specifiche competenze.• rischi sanitari:o Epidemie (sia umane che <strong>di</strong> animali): rientrano <strong>in</strong> questa categoria tutti quei rischi <strong>di</strong>orig<strong>in</strong>e sanitaria suscettibili <strong>di</strong> contagiare un grande numero <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui, compresi i fenomeniepidemici anche <strong>di</strong> un s<strong>in</strong>golo allevamento animale e ogni altra forma <strong>di</strong> alterazione dellasalute sia umana che degli animali, <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> colpire <strong>in</strong><strong>di</strong>fferentemente più soggetti.o Inqu<strong>in</strong>amento <strong>di</strong> sostanze alimentari: sono quelle situazioni che possono verificarsi aseguito <strong>di</strong> altre cause come effetti <strong>di</strong> combustione <strong>di</strong> sostanze successive, ad esempio, a<strong>di</strong>ncen<strong>di</strong> <strong>in</strong> zone artigianali, o irrigazione <strong>di</strong> colture con acque <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ate ecc.• rischi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali e sociali (vari): vi rientrano tutti i comportamenti susseguenti ad azioni poste<strong>in</strong> essere da s<strong>in</strong>goli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui o da più persone, atti a creare forte allarme e turbativa del territorio e<strong>di</strong>n grado <strong>di</strong> compromettere la vita, la sicurezza e la normale occupazione delle persone. Questicomportamenti, data la loro impreve<strong>di</strong>bilità non sono def<strong>in</strong>ibili e non possono essere considerat<strong>in</strong>elle fasi <strong>di</strong> prevenzione e previsione ma gestiti solo nella loro fase <strong>di</strong> emergenza. Possono esseredeterm<strong>in</strong>ati da:o Atti <strong>di</strong> terrorismo;o Atti <strong>di</strong> follia.2.3 In<strong>di</strong>viduazione dei rischiRapportando la precedente classificazione al territorio comunale, sono state <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate le tipologie <strong>di</strong> rischioche presentano la più alta probabilità <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento. I rischi presi <strong>in</strong> considerazione sono:• rischio idrogeologico;• rischio sismico;• rischio chimico (derivante dal trasporto su strada <strong>di</strong> sostanze pericolose e dalla presenza <strong>di</strong> <strong>in</strong>dustriea rischio <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidente rilevante);2.4 Rischio idrogeologicoNell’accezione comune, i term<strong>in</strong>i <strong>di</strong>ssesto idrogeologico e rischio idrogeologico vengono usati per def<strong>in</strong>ire ifenomeni e i danni reali o potenziali causati dalle acque <strong>in</strong> generale, siano esse superficiali (<strong>in</strong> forma liquidao solida) o sotterranee.Questo rischio comprende gli eventi connessi al movimento <strong>in</strong>controllato <strong>di</strong> masse d’acqua sul territorio,causato da precipitazioni abbondanti o dal rilascio <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> quantitativi d’acqua dai bac<strong>in</strong>i <strong>di</strong> ritenuta(alluvioni), gli eventi connessi all’<strong>in</strong>stabilità dei versanti (frane), anch’essi spesso <strong>in</strong>nescati dalleprecipitazioni, nonché gli eventi meteorologici pericolosi quali nevicate, trombe d’aria e, nelle zone costiere,forti mareggiate.Nella sua configurazione <strong>di</strong> carattere generale il clima dom<strong>in</strong>ante nell’area del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong><strong>Persiceto</strong> è quello temperato, <strong>di</strong>pendente dall’alternarsi dell’<strong>in</strong>fluenza dei climi me<strong>di</strong>terraneo e cont<strong>in</strong>entale.Secondo la classificazione operata dalla carta bioclimatica della Regione Me<strong>di</strong>terranea (FAO – UNESCO 1962)il clima del comprensorio è da considerarsi me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> tipo “temperato axerico” (tipico della PianuraPadana). Schematicamente il territorio <strong>di</strong> Pianura presenta generalmente piogge autunnali e primaverili,<strong>in</strong>verno freddo e poco piovoso e netta siccità estiva.10


Il territorio comunale è collocato tutto <strong>in</strong> s<strong>in</strong>istra idrografica del Torrente Samoggia, nel tratto <strong>di</strong> pianuraarg<strong>in</strong>ato e rientrante nel territorio <strong>di</strong> pianura scolante nel Fiume Panaro. La configurazione fisico ambientaledel territorio appare uniformemente pianeggiante.Il conf<strong>in</strong>e amm<strong>in</strong>istrativo corre al centro dell’alveo del Samoggia e, pertanto, ricadono nel territorioamm<strong>in</strong>istrativo le golene e le arg<strong>in</strong>ature <strong>in</strong> s<strong>in</strong>istra. Ancor <strong>di</strong> più, però, è importante sottol<strong>in</strong>eare le<strong>in</strong>terazioni che il territorio persicetano ha con il rischio idraulico dovuto alla pensilità dell’alveo del Samoggiasulla campagna nella parte arg<strong>in</strong>ata <strong>di</strong> pianura. La limitata pendenza del fondo, la presenza <strong>di</strong> irregolaritànelle quote delle sommità arg<strong>in</strong>ali nonché la possibilità che la portata del torrente Lav<strong>in</strong>o si sommi a quelladel Samoggia creano le con<strong>di</strong>zioni per la tracimazione. La zona è <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>teressata da un accentuatofenomeno <strong>di</strong> subsidenza.Solitamente quasi vuoto, il torrente Samoggia si colma improvvisamente (anche <strong>in</strong> poche ore) a causa dellegran<strong>di</strong> masse <strong>di</strong> acqua che scendono precipitosamente dalle coll<strong>in</strong>e al piano <strong>in</strong> occasione <strong>di</strong> piogge <strong>in</strong>tensee/o prolungate nel tempo, soprattutto <strong>in</strong> primavera e <strong>in</strong> autunno.Nel nostro territorio, dove la pendenza è quasi nulla, la corsa delle acque subisce un brusco arresto, così chel’energia c<strong>in</strong>etica viene trasferita alle pareti degli <strong>in</strong>vasi. Inoltre, <strong>in</strong> queste occasioni la violenza dell’acquatrasc<strong>in</strong>a a valle gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> detriti (organici e non: tronchi, sterpi, rifiuti, sabbia, fango e ghiaia) che siammassano contro i sostegni dei ponti e delle <strong>in</strong>frastrutture, ostacolando il flusso e mettendo <strong>in</strong> pericolo lastabilità dei supporti dei ponti.La scarsa pendenza del terreno (dalla frazione Castelletto alla frazione S. M. Decima il livello scende <strong>di</strong> circa10 metri rispetto ad una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> oltre 15 km, <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione nord) ostacola lo scolo delle acque chepermangono a lungo nelle zone <strong>in</strong>vase.Numerose esondazioni delle acque <strong>di</strong> piena del Samoggia hanno <strong>in</strong>vaso i terreni del <strong>Comune</strong>, l’ultima dellequali è avvenuta nell’ottobre del 1996 dovuta al ce<strong>di</strong>mento della parte superiore, <strong>in</strong> tre punti, dell’arg<strong>in</strong>es<strong>in</strong>istro appena a valle del ponte della strada prov<strong>in</strong>ciale N° 3 “Trasversale <strong>di</strong> Pianura”, <strong>in</strong> località Forcelli.La zona è stata qu<strong>in</strong><strong>di</strong> classificata ad elevato rischio idraulico ai sensi della L. <strong>26</strong>7/1998.Il rischio <strong>di</strong> alluvione per il territorio comunale può derivare da due cause fondamentali:• rottura o sormonto <strong>di</strong> arg<strong>in</strong>ature dei fiumi o canali ;• esondazione <strong>di</strong> acqua dai fiumi o canali.Il territorio prossimo al corso del Samoggia è occupato da terreno agricolo che è sede <strong>di</strong> numerose casecoloniche abitate, alcuni centri m<strong>in</strong>ori (Zenerigolo, Lorenzatico, Biancol<strong>in</strong>a, Le Budrie, <strong>San</strong> Giacomo delMartignone), numerose aziende agricole con importanti allevamenti <strong>di</strong> animali, e poche <strong>in</strong>dustrie.Le zone maggiormente esposte sono comprese tra le località S. G. Martignone e Lorenzatico, oltre alla zonacompresa tra Biancol<strong>in</strong>a, Tass<strong>in</strong>ara e via Cento.I danni più frequenti sono:• allagamento delle abitazioni, danni alle strutture, isolamento dei nuclei familiari e <strong>in</strong>terruzione deiservizi pubblici e delle forniture;• <strong>di</strong>struzione o gravi danni alle colture; il terreno rimane spesso coperto da melma che deve essererimossa;• <strong>di</strong>struzione o gravi danni alle attività, soprattutto <strong>di</strong> allevamento, con frequente morte <strong>di</strong> animali.Le zone <strong>in</strong>dustriali e <strong>di</strong> rilevanza socio economica si trovano, <strong>in</strong>vece, <strong>in</strong> zona sicura; la presenza <strong>di</strong> acquaalluvionale nei centri urbani (<strong>Persiceto</strong> e S. M. Decima) è un evento storicamente molto raro e, comunque,con danni lievi (cant<strong>in</strong>e allagate e pozzi <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati).I fenomeni connaturati al rischio idrogeologico possono comportare serie conseguenze sulle <strong>in</strong>frastrutture; laferrovia è sopraelevata e risulta perciò meno vulnerabile, ma si sono verificati casi <strong>di</strong> lesioni alla massicciata<strong>in</strong> corrispondenza dei corsi d’acqua. È consigliabile procedere qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, ad una attenta verifica della l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong>prossimità delle aree <strong>in</strong>teressate dal fenomeno calamitoso.Gli impianti per la <strong>di</strong>stribuzione locale della corrente, del gas, dell’acqua potabile e le fognature sono esposti<strong>in</strong> modo importante; ed <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> calamità restano generalmente fuori uso.11


IMPORTANTE: l’arg<strong>in</strong>e è la prima struttura esposta. Per la riduzione del rischio è fondamentale assicurareper tutti i tratti arg<strong>in</strong>ati del Samoggia la cont<strong>in</strong>ua manutenzione degli arg<strong>in</strong>i e delle sponde assicurando lacolmatura delle frane ed il perio<strong>di</strong>co sfalcio delle superfici arg<strong>in</strong>ali. Opportuna, anche <strong>in</strong> perio<strong>di</strong> non <strong>di</strong>emergenza la vigilanza alf<strong>in</strong>e <strong>di</strong> monitorare lo stato della struttura, la presenza <strong>di</strong> tane <strong>di</strong> nutrie o tassi e glieventuali ammassi <strong>di</strong> ostacoli, rifiuti etc.2.4.1 Rottura o sormonto delle arg<strong>in</strong>atureE’ un evento <strong>di</strong>fficilmente preve<strong>di</strong>bile che non comporta effetti <strong>di</strong>sastrosi per i centri abitati nonostante esistala possibilità che tali fenomeni <strong>in</strong>teress<strong>in</strong>o alcune case sparse.La forza della corrente erode gli arg<strong>in</strong>i, soprattutto le ondate <strong>di</strong> piena e può <strong>in</strong>taccarli e abbatterneconsistenti porzioni, lasciando fuoriuscire la grande quantità <strong>di</strong> acqua contenuta dagli alti arg<strong>in</strong>i; laconseguente massa <strong>di</strong> acqua <strong>in</strong> rapido movimento che ne esce è capace <strong>di</strong> produrre gravi danni allestrutture e <strong>di</strong> sorprendere persone e animali per la sua rapi<strong>di</strong>tà.Le zone maggiormente colpite sono quelle imme<strong>di</strong>atamente attigue al corso del Samoggia, precisamente unafascia <strong>di</strong> circa un chilometro e <strong>in</strong> particolare il tratto che va dalla località S. G. Martignone a Lorenzatico.Il <strong>Comune</strong> potrà allertare la popolazione nel caso <strong>in</strong> cui la Prefettura o la competente autorità <strong>di</strong> Bac<strong>in</strong>ocomunich<strong>in</strong>o l'arrivo <strong>di</strong> una piena dai livelli eccezionali che faccia temere il pericolo grave e organizzare lapossibilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento, che sarà del tutto simile a quella da attuare <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> esondazione.Al contrario, nel caso <strong>in</strong> cui manchi un preventivo allerta le procedure <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento esuleranno dalpreventivo monitoraggio arg<strong>in</strong>ale per concentrarsi imme<strong>di</strong>atamente sulle modalità <strong>di</strong> mitigazione del danno edel superamento dell’emergenza.2.4.2 Esondazione <strong>di</strong> acqua dai fiumiEvento già verificatosi nel territorio comunale e causato da acqua <strong>di</strong> esondazione del Torrente Samoggia. Laconformazione idrogeologica del territorio persicetano lo fa rientrare tra quelli ad elevatorischio.La massa <strong>di</strong> acqua fuoriuscita <strong>in</strong> lento movimento nelle campagne nel giro <strong>di</strong> ore, o giorni, può <strong>in</strong>vaderecampi e abitazioni. Le zone a rischio sono pr<strong>in</strong>cipalmente la località Biancol<strong>in</strong>a, via Tass<strong>in</strong>ara e via Cento.L’<strong>in</strong>columità <strong>di</strong> persone ed animali è maggiormente esposta nei primi momenti dell’esondazione quando siverifica il crollo dell’arg<strong>in</strong>e. In questa situazione acqua e detriti si muovono con notevole violenza, potendoprovocare, <strong>in</strong> anche <strong>in</strong> pochi m<strong>in</strong>uti, danni gravi alle strutture e sorprendere gli abitanti senza lasciare loro lapossibilità <strong>di</strong> fuga, sia nelle abitazioni che sulle strade.Dal punto <strong>di</strong> vista della viabilità sono esposte alle esondazioni <strong>di</strong>verse strade, che possono restare <strong>in</strong>terrottee anche danneggiate, particolarmente la via Bologna (SP 568- nel tratto compreso tra le località Poggio e<strong>San</strong> Giacomo del Martignone) via Cento (SP 255), via Biancol<strong>in</strong>a e Tass<strong>in</strong>ara, oltre a <strong>di</strong>verse altre stradecomunali <strong>di</strong> m<strong>in</strong>ore importanza.Nel presente piano si è tenuto conto della possibilità che al fenomeno dell’esondazione si possa associareanche la rottura o sormonto degli arg<strong>in</strong>i, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> programmare i necessari <strong>in</strong>terventi da parte dei mezzi edel personale <strong>di</strong>sponibile nel <strong>Comune</strong>.2.4.3 AllagamentoOltre alle esondazioni esiste poi un più comune pericolo <strong>di</strong> allagamento dovuto a tracimazioni dei corsim<strong>in</strong>ori, <strong>in</strong> particolare il Canale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong>, il Muc<strong>in</strong>ello e la Romita. In questi casi le acque si limitano, <strong>in</strong>genere, ad <strong>in</strong>vadere parzialmente i campi, ma può accadere che <strong>in</strong>vadano anche alcuni tratti <strong>di</strong> strade.Le con<strong>di</strong>zioni che aumentano questa tipologia <strong>di</strong> rischio sono:• piogge estese, rapide ed abbondanti sulla coll<strong>in</strong>a;• situazione <strong>di</strong> piena del Reno (che non accoglie le acque del Samoggia).12


2.5 Eventi MeteorologiciLe numerose calamità legate ad eventi meteorologici, anche non straor<strong>di</strong>nari, che si abbattono concont<strong>in</strong>uità sull’Italia, hanno messo <strong>in</strong> risalto, ormai da tempo, da una parte la naturale vulnerabilità delterritorio nazionale e, dall’altra, il fondamentale apporto che la previsione meteorologica può fornire allaProtezione Civile, a chi cioè quoti<strong>di</strong>anamente s’impegna per tutelare le popolazioni ed il territorio stessoquando i fenomeni assumono carattere straor<strong>di</strong>nario.Il Dipartimento <strong>di</strong> Protezione civile mette a <strong>di</strong>sposizione, per l’attività <strong>di</strong> previsione, il servizio Veglia Meteo.Il Bollett<strong>in</strong>o <strong>di</strong> previsione meteo è consultabile quoti<strong>di</strong>anamente sul sito web del Dipartimentowww.protezionecivile.it.Il Bollett<strong>in</strong>o <strong>di</strong> vigilanza meteo nazionale, consultabile, dopo le ore 15:00, sempre sul sito web delDipartimento, anche <strong>in</strong> versione grafica, segnala le situazioni meteorologiche <strong>di</strong> possibile <strong>in</strong>teresse delServizio Nazionale della Protezione Civile, cioè quelle rilevanti per la potenziale pericolosità, oppure, qualorasi sia <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> valutarli, per i livelli <strong>di</strong> criticità degli effetti che tali situazioni possono determ<strong>in</strong>are anchesolo su alcune zone del Paese. A tal f<strong>in</strong>e, il territorio nazionale è stato sud<strong>di</strong>viso <strong>in</strong> Zone <strong>di</strong> vigilanza meteo,<strong>in</strong><strong>di</strong>viduate sulla base della risposta omogenea ai fenomeni <strong>in</strong> relazione alla natura, all’evoluzione edall’<strong>in</strong>tensità.In previsione <strong>di</strong> fenomeni atmosferici rilevanti il servizio Veglia Meteo emette un avviso nazionale <strong>di</strong> avversecon<strong>di</strong>zioni meteorologiche, tempestivamente trasmesso a Regioni e Prefetture - UTG <strong>in</strong>teressate nonché ai<strong>di</strong>versi M<strong>in</strong>isteri competenti. La Prefettura provvede, successivamente, ad <strong>in</strong>viare le <strong>in</strong>formazioni meteo aiComuni <strong>in</strong>teressati dall’evento meteorologico.Nel nostro territorio sono frequenti violenti acquazzoni, spesso accompagnati da gran<strong>di</strong>ne e vento, oppureviolente tempeste <strong>di</strong> vento. Generalmente tali eventi sono preceduti dai tempestivi “allerta meteo”comunicati dalla Prefettura sulla base delle segnalazioni ricevute dal Servizio Nazionale o regionale. Talirovesci possono essere causa <strong>di</strong> improvvisi allagamenti <strong>di</strong> strade, abitazioni e <strong>in</strong>dustrie, <strong>di</strong> breve durata ma <strong>di</strong>danno rilevante. Spesso sono accompagnati da gravi danni alle colture agricole, caduta <strong>di</strong> alberi, soprattuttonei centri abitati e, sempre più spesso, danni agli e<strong>di</strong>fici (rottura <strong>di</strong> vetri, “scoperchiamento” <strong>di</strong> tetti, crollo <strong>di</strong>pareti e altre strutture).Nella stagione <strong>in</strong>vernale le precipitazioni possono assumere la forma <strong>di</strong> abbondanti e improvvise nevicate conformazione <strong>di</strong> ghiaccio che appesantisce alberi e fili della rete elettrica e telefonica, con rischio <strong>di</strong> rottura. Sitratta <strong>di</strong> una eventualità molto rara, ma <strong>in</strong>teressa cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong> persone, per cui il rischio è da valutarsi comealto.Quando questi casi danno luogo ad una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> soccorso contemporanee superiore a 10 èopportuno pre<strong>di</strong>sporre l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> risorse maggiori rispetto a quelle normalmente assicurate dall’Ente edai Vigili del Fuoco, quali quelle afferenti alla Protezione Civile comunale.I provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Protezione Civile necessari consistono <strong>in</strong> rimozione <strong>di</strong> macerie e alberi, messa <strong>in</strong> sicurezza<strong>di</strong> strutture, prosciugamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, ecc.Neve , ghiaccio, forti temporali e trombe d’ariaIn presenza <strong>di</strong> un avviso <strong>di</strong> “allerta meteo” sarà opportuno verificare l’operatività delle attrezzature e lareperibilità degli addetti. Non appena abbia <strong>in</strong>izio una precipitazione nevosa e/o formazione <strong>di</strong> ghiaccio,oppure fenomeni con pioggia molto <strong>in</strong>tensa, con rischio <strong>di</strong> allagamenti e trombe d’aria, la PoliziaMunicipale dovrà imme<strong>di</strong>atamente allertare la <strong>di</strong>tta <strong>in</strong>caricata <strong>in</strong> base alla tipologia <strong>di</strong> allerta (ve<strong>di</strong> pag.47) ed attivare un servizio <strong>di</strong> sorveglianza dei no<strong>di</strong> stradali che, per importanza ed <strong>in</strong>tensità <strong>di</strong> traffico,pendenza o stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto, present<strong>in</strong>o particolare pericolo per la circolazione veicolare e/o pedonale,provvedendo altresì a fronteggiare, nei limiti delle proprie possibilità e compiti <strong>di</strong> istituto, eventuali situazioni<strong>di</strong> emergenza. In caso <strong>di</strong> necessità l’Area Lavori pubblici e Manutenzioni deve attivare il propriopersonale per coa<strong>di</strong>uvare le imprese esterne convenzionate per la pulizia delle strade e lo spargimento <strong>di</strong>sale <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> neve/ghiaccio.Tutti gli organi impegnati dovranno segnalare ogni <strong>in</strong>conveniente derivante dalla caduta <strong>di</strong> alberi o rami,controllare gli alberi eventualmente sovraccarichi <strong>di</strong> neve e pericolanti nelle aree <strong>di</strong> competenza comunale,provvedendo a sgomberare tempestivamente le se<strong>di</strong> stradali, i marciapie<strong>di</strong> e le zone pedonali da ogni ramo oalbero caduto, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> evitare pericoli per la circolazione dei veicoli e per l’<strong>in</strong>columità delle persone.13


2.6 Rischio sismicoI terremoti sono fenomeni che si verificano senza possibilità <strong>di</strong> preannuncio e pertanto il presente piano <strong>di</strong>emergenza riguarda solo la fase <strong>di</strong> allarme / emergenza per la <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi post – evento, conmagnitudo superiore a 3,7 della scala Richter (<strong>in</strong>tensità del V° grado della Scala Mercalli).E’ importante sottol<strong>in</strong>eare che spetterà alla Prefettura, non appena “<strong>di</strong>mensionato” l’evento nella fase <strong>di</strong>allarme, specificare la fase <strong>di</strong> emergenza ed <strong>in</strong><strong>di</strong>care attraverso quali centri e sale operative gestirla. Perquesto, le <strong>di</strong>sposizioni dei moduli d’<strong>in</strong>tervento previste nei piani prov<strong>in</strong>ciali sono da leggere <strong>in</strong> modo unitarioma flessibile.2.7 Rischio chimico - <strong>in</strong>dustrialeSi parla <strong>di</strong> rischio <strong>in</strong>dustriale ogni qualvolta <strong>in</strong> un contesto territoriale vi è la contemporanea presenza <strong>di</strong>stabilimenti <strong>in</strong>dustriali che detengono e/o utilizzano sostanze pericolose e <strong>di</strong> un tessuto territorialeurbanizzato.Tale tipologia <strong>di</strong> rischio si prefigura con il rilascio <strong>in</strong>controllato <strong>di</strong> sostanze pericolose sia all’<strong>in</strong>terno cheall’esterno dello stabilimento, <strong>in</strong> misura tale da produrre conseguenze <strong>di</strong>rette o <strong>in</strong><strong>di</strong>rette sulla popolazione esull’ambiente.Le sostanze pericolose considerate sono costituite da quei composti chimici che provocano effetti avversisull’organismo umano quando sono <strong>in</strong>alati, <strong>in</strong>geriti o assorbiti per via cutanea (sostanze tossiche) oppure chepossono liberare gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> energia termica (sostanze <strong>in</strong>fiammabili) e/o <strong>di</strong> energia <strong>di</strong>namica(sostanze esplosive).La tipologia <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidente che orig<strong>in</strong>a il rilascio <strong>di</strong> dette sostanze viene def<strong>in</strong>ita come <strong>in</strong>cidente rilevante, unevento quale “un’emissione, un <strong>in</strong>cen<strong>di</strong>o o un’esplosione <strong>di</strong> grande entità, dovuto a sviluppi <strong>in</strong>controllati chesi verificano durante l’attività <strong>di</strong> uno stabilimento <strong>in</strong>dustriale e che <strong>di</strong>a luogo ad un pericolo grave, imme<strong>di</strong>atoo <strong>di</strong>fferito, per la salute umana o per l’ambiente, all’<strong>in</strong>terno o all’esterno dello stabilimento, e <strong>in</strong> cui<strong>in</strong>tervengano una o più sostanze pericolose”, comportando l’emissione <strong>in</strong>controllata <strong>di</strong> materia e/o <strong>di</strong> energiaall’esterno dei sistemi <strong>di</strong> contenimento.Gli effetti <strong>di</strong> un <strong>in</strong>cidente rilevante impattano il territorio colpendo l’uomo, l’ambiente ed i beni, determ<strong>in</strong>andoeffetti <strong>di</strong>versificati. Un <strong>in</strong>cidente <strong>di</strong> tale tipologia può co<strong>in</strong>volgere sia gli addetti ai lavori sia la popolazioneresidente nelle zone limitrofe all’impianto, i beni mobili e immobili situati <strong>in</strong> quella zona nonché il suolo, leacque e l’aria.L’<strong>in</strong>stallazione <strong>in</strong>dustriale a rischio <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidente rilevante è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> quella <strong>in</strong> cui siano presenti determ<strong>in</strong>atesostanze pericolose e <strong>in</strong> cui sussistano con<strong>di</strong>zioni operative tali da far ritenere possibile il rilascio all’esternodelle sostanze stesse o dell’energia <strong>in</strong> esse <strong>di</strong>sponibili.Complessivamente, considerata la storia recente non si tratta <strong>di</strong> un rischio prioritario. Mentre la vulnerabilitàè alta, il pericolo è <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a entità (pur essendo <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo aumento a causa del maggiore volume deltraffico sia stradale che ferroviario che aereo).Nel territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong> non sono <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate e censite attività <strong>in</strong>dustrialirientranti nell’ambito <strong>di</strong> applicazione del Decreto legislativo n°334/1994 “Attuazione della Direttiva 96/82CEErelativa al controllo dei pericoli <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidenti rilevanti connessi con determ<strong>in</strong>ate sostanze pericolose” e qu<strong>in</strong><strong>di</strong>capaci <strong>di</strong> provocare <strong>in</strong>cidenti rilevanti secondo la def<strong>in</strong>izione legislativa, ma è comunque opportunopianificare, almeno a livello embrionale, quegli <strong>in</strong>terventi necessari per fronteggiare un qualsiasi eventolegato ad un <strong>in</strong>cidente <strong>in</strong>dustriale che possa richiedere l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> protezione civile.La legge prevede che per determ<strong>in</strong>ate attività <strong>in</strong>dustriali le aziende stesse si debbano dotare <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong>emergenza <strong>in</strong>terno (c.d. PEI) e <strong>di</strong> uno esterno (c.d. PEE) che deve contenere la descrizione dei fenomenipossibili, del loro impatto sul territorio, dei pericoli connessi e la previsione delle misure necessarie perfronteggiare l’emergenza, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduando strutture, personale, mezzi e le relative procedure <strong>di</strong> attivazione.PIANO D’EMERGENZA INTERNA (PEI) È pre<strong>di</strong>sposto dal gestore dello stabilimento per fronteggiarel’<strong>in</strong>cidente rilevante all’<strong>in</strong>terno degli impianti <strong>in</strong> base a procedure <strong>di</strong> attivazione <strong>di</strong> squadre <strong>in</strong>terne14


d’emergenza e con il concorso dei VV.F. Il gestore ha l’obbligo <strong>di</strong> <strong>in</strong>formare le autorità competenti dell’evento<strong>in</strong> atto.PIANO D’EMERGENZA ESTERNA (PEE) È pre<strong>di</strong>sposto dal Prefetto - salve le <strong>di</strong>verse attribuzioni derivantidall’attuazione dell’art. 72 del D.Lgs. 112/98 - per organizzare la risposta <strong>di</strong> protezione civile ad unaemergenza <strong>di</strong> natura chimico- <strong>in</strong>dustriale i cui effetti impatt<strong>in</strong>o sul territorio esterno allo stabilimento. È voltoa mitigare e ridurre i danni dell’evento <strong>in</strong> base a procedure co<strong>di</strong>ficate ed organizza gli <strong>in</strong>terventi dei soggettico<strong>in</strong>volti all’attuazione del PEE. Stabilisce i messaggi <strong>di</strong> emergenza da far eseguire ai sistemi <strong>di</strong> allarmeaff<strong>in</strong>ché la popolazione possa assumere le adeguate norme comportamentali.Il PEE deve essere redatto conformemente alle L<strong>in</strong>ee Guida per la pianificazione dell’emergenza esternaredatte dal Dipartimento della Protezione Civile e pubblicate sul S.O. n° 40 della G.U. n° 62 del 16 marzo2005.L’importanza del PEE è data dall’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione, tra l’altro, sul territorio circostante lo stabilimento, delle zonea rischio <strong>in</strong> relazione agli scenari <strong>in</strong>cidentali previsti ed alla ricaduta degli effetti che possono scaturire da un<strong>in</strong>cidente rilevante. Per ciascuna zona il PEE imposta la risposta <strong>di</strong> protezione civile. Gli effetti <strong>di</strong> ciascunoscenario <strong>di</strong> evento sul territorio variano a seconda della m<strong>in</strong>ore o maggiore <strong>di</strong>stanza dal punto <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>edell’<strong>in</strong>cidente. Le zone a rischio hanno una loro denom<strong>in</strong>azione che caratterizza anche gli effetti <strong>di</strong>versi che sipossono manifestare.Il piano <strong>di</strong> protezione civile comunale <strong>in</strong>terviene solo nel caso <strong>in</strong> cui sia necessario attivare un piano <strong>di</strong>emergenza esterno.I provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Protezione Civile da adottare sono: evacuazione della zona <strong>in</strong>teressata, <strong>in</strong>terruzione <strong>di</strong>strade e ferrovia, contenimento delle sostanze.2.8 Interruzione energia elettricaIn seguito all’evento occorso il 29 settembre 2003, allorché si è verificata l’<strong>in</strong>terruzione dell’erogazione <strong>di</strong>energia elettrica sull’<strong>in</strong>tero territorio nazionale, si è dato luogo ad una serie <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi utili a prevenireeventuali <strong>in</strong>cidenti e situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio per la collettività.Nell’ipotesi <strong>di</strong> una simile evenienza, la popolazione potrebbe tollerare la mancanza <strong>di</strong> energia elettrica, acquae gas, me<strong>di</strong>ante utilizzo <strong>di</strong> proprie ridotte risorse alternative, soltanto per un periodo <strong>di</strong> tempo limitatissimo.15


3 IL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE.3.1 ReperibilitàIl Corpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale Terred’Acqua ha il servizio <strong>di</strong> reperibilità H24 (24 ore su 24 per7 giorni la settimana per tutti i giorni dell’anno) e, tra le sue mansioni, ha la ricezione <strong>di</strong> segnalazioni <strong>di</strong>allarme <strong>in</strong> merito a possibili eventi calamitosi. Esso rappresenta il punto <strong>di</strong> partenza per avviare la rispostadella struttura <strong>di</strong> Protezione Civile.Il servizio può essere affiancato da servizi simili <strong>in</strong> funzione presso altri enti ed associazioni (Associazione <strong>di</strong>Protezione Civile, VV.F., CC., PP.SS.) ed ha il compito <strong>di</strong> raccogliere e filtrare la notizia previa attenta verifica,<strong>di</strong> <strong>in</strong>formare il Referente del servizio <strong>di</strong> Protezione Civile e successivamente il S<strong>in</strong>daco o l’Assessore allaProtezione civile (unici soggetti competenti a prendere decisioni <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alle azioni da <strong>in</strong>traprendere); <strong>in</strong>alternativa provvederà ad <strong>in</strong>formare il Dirigente Tecnico dell’Ufficio <strong>di</strong> Protezione Civile e il Comandante delCorpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale.3.2 OrganiS<strong>in</strong>dacoAutorità locale <strong>di</strong> protezione civile ai sensi della L.R.225/1992, è responsabile e <strong>di</strong>rige le operazioni <strong>di</strong>Protezione Civile nel territorio comunale, avvalendosi del potere <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanza e <strong>di</strong> requisizione. Per leemergenze <strong>di</strong> carattere prov<strong>in</strong>ciale è referente del Prefetto, mentre per eventi nazionali riferisce alCommissario <strong>di</strong> Governo nom<strong>in</strong>ato.Se l’emergenza non è affrontabile con i mezzi <strong>di</strong>sponibili <strong>in</strong> ambito comunale ne fa richiesta al Prefetto.In qualità <strong>di</strong> Autorità comunale <strong>di</strong> protezione civile, al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territoriocomunale, si avvale del Centro Operativo Comunale per la <strong>di</strong>rezione e il coor<strong>di</strong>namento dei servizi <strong>di</strong>soccorso e <strong>di</strong> assistenza alla popolazione colpita. Dispone qu<strong>in</strong><strong>di</strong> l’attivazione del Centro Operativo Comunale(COC), che si sostanzia nell’apertura della Sala Operativa (SO) comunale e delle funzioni <strong>di</strong> supporto ritenutepiù adatte. Le funzioni <strong>di</strong> supporto sono ricoperte dal personale degli uffici e degli enti co<strong>in</strong>volti.Assessore delegato per la protezione civile (ove esistente)• attua le politiche <strong>di</strong> PC <strong>in</strong> ambito comunale;• sopr<strong>in</strong>tende all’aggiornamento e agli adempimenti del Piano Comunale <strong>di</strong> Protezione Civile permezzo dell’Ufficio Tecnico e <strong>di</strong> Protezione Civile;• coa<strong>di</strong>uva, o sostituisce <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> assenza, il S<strong>in</strong>daco nella gestione dell’emergenza.Servizio <strong>di</strong> Polizia Municipale• costituisce il primo supporto operativo della struttura comunale <strong>di</strong> protezione civile a <strong>di</strong>sposizionedel S<strong>in</strong>daco;• è responsabile del servizio <strong>di</strong> reperibilità per emergenze del <strong>Comune</strong>;• il Comandante (o suo delegato) fa parte del COC e viene convocato per primo <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> attivazionedella Sala Operativa, già nella fase <strong>di</strong> pre- allarme;• È responsabile della funzione <strong>di</strong> supporto n.7 (“Strutture operative locali”) della Sala Operativarelativa alla viabilità, vigilanza e segnaletica nelle zone <strong>di</strong> emergenza; nell’ambito <strong>di</strong> tale funzionepropone e/o segnala aggiornamenti al piano.Ufficio <strong>di</strong> Protezione Civile• Gestisce e mantiene aggiornato il Piano <strong>di</strong> PC (analisi dei rischi, procedure, documentazione allegatae archivi dati) avvalendosi della collaborazione e delle competenze specifiche degli altri uffici;16


• suggerisce gli aggiornamenti al piano <strong>in</strong> conseguenza <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche normative, della situazione deirischi del territorio e delle risorse presenti;• <strong>di</strong>stribuisce e <strong>di</strong>vulga il piano, avvalendosi anche degli altri uffici;• aggiorna e <strong>di</strong>stribuisce perio<strong>di</strong>camente l’elenco aggiornato dei numeri telefonici <strong>di</strong> emergenzaprevisti dal piano;• mantiene i contatti con enti, aziende, privati, associazioni e volontari ai f<strong>in</strong>i del costanteaggiornamento del Piano;• promuove stu<strong>di</strong> e ricerche <strong>in</strong>erenti i rischi del territorio e le risorse per fronteggiarli;• partecipa con un suo tecnico al COC.In emergenza:• mette a <strong>di</strong>sposizione del S<strong>in</strong>daco e degli altri organi le <strong>in</strong>formazioni allegate al Piano e/o rilevantiper l’emergenza <strong>in</strong> corso;• pre<strong>di</strong>spone i testi per le or<strong>di</strong>nanze del S<strong>in</strong>daco;• contatta aziende e privati per reperire risorse e collaborazioni;3.3 StruttureCentri operativiI Centri Operativi costituiscono la struttura <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento degli <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> qualsiasi emergenza <strong>di</strong>Protezione civile, sia essa nazionale, regionale, prov<strong>in</strong>ciale o comunale. Vi partecipano i responsabili dei varilivelli <strong>di</strong> comando e controllo, che coor<strong>di</strong>nano gli <strong>in</strong>terventi, lo scambio costante delle <strong>in</strong>formazioni tra ilsistema centrale e quello periferico, nonché l’uso razionale delle risorse.Centro operativo comunale C.O.C.I centri operativi comunali costituiscono sede unica per le strutture operative <strong>di</strong> Protezione Civile del <strong>Comune</strong>per la gestione or<strong>di</strong>naria e l’emergenza adeguati al territorio <strong>di</strong> competenza. Sono strutture che <strong>in</strong> periodo <strong>di</strong>pace svolgono servizi or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> protezione civile (piccoli <strong>in</strong>terventi, sorveglianza, manutenzione del sistema)e <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> emergenza funzioni <strong>di</strong> centrale operativa.A seguito <strong>di</strong> un’emergenza viene attivato il tavolo della Sala Operativa Comunale, dove operano, oltre alS<strong>in</strong>daco, all’Assessore ed al Funzionario della Protezione Civile, tutti i responsabili delle Funzioni <strong>di</strong> Supporto.Il COC è il centro operativo a supporto del S<strong>in</strong>daco per assicurare, nell’ambito del territorio comunale, la<strong>di</strong>rezione ed il coor<strong>di</strong>namento dei servizi <strong>di</strong> soccorso, <strong>di</strong> assistenza alla popolazione al verificarsi <strong>di</strong> un eventocalamitoso e rimane operativo s<strong>in</strong>o al riprist<strong>in</strong>o della situazione <strong>di</strong> normalità. Vi fanno parte le struttureoperative <strong>di</strong> Protezione civile che vanno mobilitate per l’emergenza. Dalla sala operativa COC partono earrivano tutte le notizie collegate all’evento ed alla sua evoluzione.Il COC deve essere ubicato <strong>in</strong> un e<strong>di</strong>ficio non vulnerabile e <strong>in</strong> un’area <strong>di</strong> facile accesso. È opportunoprevedere una sede alternativa qualora, nel corso dell’emergenza, l’e<strong>di</strong>ficio <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato non risultasse piùidoneo.Dal punto <strong>di</strong> vista logistico deve possedere le seguenti queste caratteristiche: una sala operativa con spazi eattrezzature adeguate per l’ attivazione delle funzioni utili <strong>in</strong> emergenza ovvero sala-ra<strong>di</strong>o; la sala operativapotrà essere costituita da <strong>di</strong>versi ambienti opportunamente collegati tra loro e con la segreteria e la saladecisioni; dovrà essere dotata <strong>di</strong> un’attrezzatura <strong>in</strong>formatica software e hardware che permetta laconnessione Internet, nonché la lettura e l'elaborazione degli strumenti messi a <strong>di</strong>sposizione dalla Prov<strong>in</strong>cia edalla Regione.Il COC del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong> ha sede <strong>in</strong> Via Torricelli, n°5Coor<strong>di</strong>nate geografiche: 44°38’15’’N 11°10’30’’E17


Compongono il C.O.C.• il S<strong>in</strong>daco (che ne cura la presidenza e la convocazione) o un suo delegato;• il Comandante della stazione Carab<strong>in</strong>ieri competente territorialmente o un suo delegato;• il Direttore dell’Area Lavori pubblici e Manutenzioni o un suo delegato;• il Comandante del Corpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale o un suo delegato;e <strong>di</strong> volta <strong>in</strong> volta <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati <strong>in</strong> base alle esigenze concrete:• i responsabili delle funzioni <strong>di</strong> supporto;• uno dei Responsabili territoriali ospedalieri dell’Azienda USL;• un rappresentante delle Organizzazioni <strong>di</strong> Volontariato (come da elenco <strong>in</strong> calce allegato);• eventuali esperti.Quando il controllo delle operazioni passa ad un ente <strong>di</strong> Protezione Civile superiore; il COC agiràsecondo le sue <strong>di</strong>rettive, raccordando le funzioni <strong>di</strong> supporto analogheSINDACOUFFICI COMUNALIC.O.C.POLIZIAMUNICIPALEFUNZIONI DI SUPPORTODELLA SALA OPERATIVACOMUNALEALTRI ENTI COINVOLTICARABINIERI, VIGILI DEL FUOCO,PP.SS.ecc.SQUADRE OPERATIVECentro operativo misto - C.O.M.È la struttura che coor<strong>di</strong>na le attività <strong>in</strong> emergenza <strong>di</strong> più Comuni colpiti da un evento calamitoso. È il luogo<strong>di</strong> riferimento per un numero preor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> Comuni generalmente sottoposti alle stesse tipologie <strong>di</strong> rischio.Allorquando l’evento calamitoso, per natura, estensione ed effetti, non possa essere fronteggiato con i mezzia <strong>di</strong>sposizione e comporti l’<strong>in</strong>tervento coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> ulteriori risorse, il Presidente della Prov<strong>in</strong>cia, d’<strong>in</strong>tesa conil Prefetto, <strong>di</strong>spone l’attivazione del Centro Operativo Misto.Al COM partecipano i rappresentanti dei Comuni che ne fanno parte e delle strutture operative locali.Trattasi <strong>di</strong> una struttura che viene resa <strong>di</strong>sponibile anche per un uso da parte della Regione, delle prefetturee delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile nel caso delle calamità aventi ambitosovracomunale.Dal punto <strong>di</strong> vista logistico deve possedere le seguenti queste caratteristiche: una sala operativa con spazi eattrezzature adeguate per l’ attivazione delle funzioni utili <strong>in</strong> emergenza ovvero sala-ra<strong>di</strong>o; la sala operativapotrà essere costituita da <strong>di</strong>versi ambienti opportunamente collegati tra loro e con la segreteria e la sala18


decisioni; dovrà essere dotata <strong>di</strong> un’attrezzatura <strong>in</strong>formatica software e hardware che permetta laconnessione Internet, nonché la lettura e l'elaborazione degli strumenti messi a <strong>di</strong>sposizione dalla Prov<strong>in</strong>cia edalla Regione.Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong> è sede COM la cui ubicazione è <strong>in</strong> Via Torricelli, n°5Coor<strong>di</strong>nate geografiche: 44°38’15’’N11°10’30’’ECompongono il C.O.M.• Ufficio Territoriale <strong>di</strong> Governo (U.T.G.) – Prefettura• Amm<strong>in</strong>istrazione Prov<strong>in</strong>ciale• FF.AA.• Forze dell’or<strong>di</strong>ne statali e regionali;• Comando Prov<strong>in</strong>ciale dei Vigili del FuocoCentro coor<strong>di</strong>namento soccorsi – C.C.S.Il CCS rappresenta l’organo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle attività <strong>di</strong> Protezione civile a livello prov<strong>in</strong>ciale. Ècomposto dai responsabili <strong>di</strong> tutte le strutture operative presenti sul territorio prov<strong>in</strong>ciale. I compiti del CCSconsistono nell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione delle strategie e nella <strong>di</strong>rezione degli <strong>in</strong>terventi necessari al superamentodell’emergenza attraverso il coor<strong>di</strong>namento dei COM o <strong>di</strong>rettamente dei COC.Viene costituito presso la Prefettura- UTG una volta accertata la sussistenza <strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong> pubblicacalamità e necessita <strong>di</strong> una struttura logistica dotata <strong>di</strong> apparecchi telefonici, telematici e apparati ra<strong>di</strong>o.Centro Operativo regionale – C.O.R.Costituisce lo strumento tecnico operativo <strong>di</strong> supporto alle decisioni <strong>di</strong> competenza regionale e viene attivatoe <strong>di</strong>retto dal Responsabile del Servizio Regionale <strong>di</strong> Protezione Civile. Il COR <strong>di</strong>venta, a tutti gli effetti, anchecentro <strong>di</strong> riferimento per il Dipartimento Nazionale <strong>di</strong> Protezione Civile, centro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delleautonomie locali e centro <strong>di</strong> raccordo con gli organi statali <strong>di</strong> protezione civile operanti sul territorio <strong>di</strong>competenza.Acquisisce dalle autorità locali le <strong>in</strong>formazioni relative alla situazione <strong>di</strong> pericolo o emergenza, alla naturadell’evento e raccoglie gli elementi necessari ad una prima valutazione dei danni subiti dalla popolazione edai beni.Stabilisce i contatti con le sale operative (nazionali e locali) e con le varie componenti della protezione civile,pone a <strong>di</strong>sposizione dell’autorità <strong>di</strong> protezione civile (Prefetto, S<strong>in</strong>daco e Dipartimento della PC) i mezzi pergli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> soccorso e <strong>di</strong> assistenza, fornisce alle autorità competenti notizie sulle reti <strong>di</strong> collegamento e<strong>di</strong> accesso ai centri abitati per favorire gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> soccorso e le operazioni <strong>di</strong> evacuazione e gli e<strong>di</strong>ficipubblici e privati che possono essere a<strong>di</strong>biti a ricovero.Il COR Emilia Romagna ha sede <strong>in</strong> Bologna, Viale Silvani n°6.Direzione <strong>di</strong> comando e controllo – D.I.C.O.M.A.C.È l’organo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento nazionale delle strutture <strong>di</strong> protezione civile nell’area colpita. Viene attivato dalDipartimento Nazionale <strong>di</strong> Protezione Civile <strong>in</strong> seguito alla <strong>di</strong>chiarazione dello stato <strong>di</strong> emergenza.19


3.4 Funzioni e referenti per la protezione civile <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> evento calamitosoLa Regione Emilia Romagna, con delibera n°1166/<strong>2004</strong> ha approvato le l<strong>in</strong>ee guida per la pre<strong>di</strong>sposizione deiPiani Comunali o Intercomunali, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduando (anche <strong>in</strong> relazione al metodo Augustus) n°9 funzioni, i cuireferenti devono necessariamente essere nom<strong>in</strong>ati nell’ambito della dotazione organica del <strong>Comune</strong>. Nel loro<strong>in</strong>sieme formano la base operativa del COC. Ogni funzione si occupa <strong>di</strong> uno degli aspetti dell’emergenza econtrolla le squadre operative che rientrano nell’ambito della propria competenza.Le funzioni sono così denom<strong>in</strong>ate:οοοοοοοοοFunzione 1: Tecnico Scientifica e pianificazione: mantiene e coor<strong>di</strong>na tutti i rapporti fra levarie componenti scientifiche e tecniche (il Direttore dell’Area Lavori pubblici e Manutenzionio suo delegato) ;Funzione 2: <strong>San</strong>ità e assistenza sociale: è <strong>in</strong> contatto con i Responsabili della <strong>San</strong>ità e con leorganizzazioni <strong>di</strong> volontariato che operano sul territorio (il responsabile dei Servizi Sociali osuo delegato);Funzione 3: Volontariato: coor<strong>di</strong>na i compiti delle varie associazioni <strong>di</strong> volontariato <strong>in</strong>relazione alle esigenze espresse dal COC (il responsabile del Servizio Sport eAssociazionismo o suo delegato);Funzione 4: Materiali e mezzi: provvede all’aggiornamento costante sulle risorse <strong>di</strong>sponibili,attraverso il censimento dei materiali e dei mezzi necessari per fronteggiare gli eventi(ruspe, gruppi elettrogeni, autobotti, etc.). In emergenza sod<strong>di</strong>sfa le richieste provenientidalle altre funzioni e mantiene una situazione aggiornata. Rappresenta al S<strong>in</strong>daco eventualirichieste da <strong>in</strong>oltrare al Prefetto (il responsabile del Servizio Manutenzioni o suo delegato);Funzione 5: Servizi essenziali ed attività scolastica: segue la situazione circa l’efficienza e gli<strong>in</strong>terventi sulla rete dei servizi essenziali (corrente elettrica, gas, acqua). Coor<strong>di</strong>na ilpersonale e gli enti per realizzare gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> messa <strong>in</strong> sicurezza e riprist<strong>in</strong>o delle l<strong>in</strong>ee <strong>di</strong>utenza. Il concorso con altre squadre e/o mezzi viene coor<strong>di</strong>nato dal responsabile della salaoperativa (il Direttore dell’Area Lavori pubblici e Manutenzioni o suo delegato);Funzione 6: Censimento danni a persone, animali e cose: è <strong>di</strong> fondamentale importanza pereffettuare gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> emergenza sulla base dei danni realmente subiti. Censisce eraccoglie le notizie relative ai danni, <strong>in</strong> costante aggiornamento, compilando apposite schederiepilogative, utili alf<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> emergenza. In seguito all’eventocalamitoso sarà opportuno censire separatamente i danni riportati da: a) persone; b) e<strong>di</strong>ficipubblici; c) e<strong>di</strong>fici privati; d) impianti <strong>in</strong>dustriali; e) attività produttive; f) opere <strong>di</strong> <strong>in</strong>teressestorico-culturale; g) <strong>in</strong>frastrutture pubbliche h) agricoltura e zootecnia; i) altre. Il ruolo èricoperto dal funzionario dell’Ufficio tecnico comunale <strong>in</strong>tegrato, eventualmente, da espertidei vari settori, anche organizzati <strong>in</strong> squadre (il Comandante del Corpo Intercomunale <strong>di</strong>Polizia Municipale o suo delegato);Funzione 7: Strutture operative locali: coor<strong>di</strong>na le varie componenti operative <strong>di</strong> ProtezioneCivile esistenti sul territorio per quanto riguarda la viabilità, regolamentando i trasporti locali,<strong>in</strong>ibendo l’accesso alle aree a rischio e facilitando l’<strong>in</strong>tervento dei soccorsi (il Comandante delCorpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale o suo delegato);Funzione 8: Telecomunicazioni: organizza una rete <strong>di</strong> telecomunicazioni (telefoni e/oricetrasmittenti) affidabile anche <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> evento calamitoso <strong>di</strong> notevole gravità (il Direttoredell’Area Lavori pubblici e Manutenzioni o suo delegato);Funzione 9 Assistenza alla popolazione: stu<strong>di</strong>a la possibilità e la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alloggiamenti(alberghi, ostelli, etc.) per la popolazione. Si occupa, <strong>in</strong>oltre, della <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> alimenti e<strong>di</strong> generi <strong>di</strong> prima necessità (vestiti, coperte, etc.) (il responsabile dei Servizi Sociali o suodelegato).Sarebbe opportuno <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare una ulteriore figura, avente una funzione accessoria rispetto alle altre chehanno carattere più operativo. Trattasi dell’addetto alle Pubbliche Relazioni, il ruolo può essere agevolmentericoperto dall’addetto alla Segreteria del S<strong>in</strong>daco. Dovrà gestire lo scambio delle <strong>in</strong>formazioni con lapopolazione e i mezzi <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni tramite appositi comunicati, oltre a curare lo scambio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioniufficiali con gli altri enti locali.20


Ovviamente, più funzioni potranno essere attribuite al medesimo soggetto <strong>in</strong> relazione, anche, al livellodell’emergenza, realizzando così una opportuna semplificazione.3.5 La sala operativaÈ il luogo fisico dest<strong>in</strong>ato ad ospitare la <strong>di</strong>rezione delle operazioni <strong>di</strong> emergenza e <strong>di</strong>spone delle attrezzaturem<strong>in</strong>ime per la sua gestione.È necessario che il materiale <strong>di</strong> lavoro sia <strong>in</strong> formato trasportabile. Il luogo deve essere noto e facilmenteraggiungibile, ma non accessibile a chiunque.Si <strong>di</strong>vide <strong>in</strong> due aree:• zona comunicazioni: ospita le attrezzature <strong>di</strong> comunicazione da e verso l’esterno, sia con le zone <strong>di</strong>operazione che con gli altri enti. Ogni comunicazione, per quanto possibile, deve essere trascritta dairesponsabili con data e ora, ricevente e dest<strong>in</strong>atario, e controllata per evitare falsi allarmi e confusione.• zona operativa: il S<strong>in</strong>daco, coa<strong>di</strong>uvato dal Comitato Comunale <strong>di</strong> Protezione Civile, coor<strong>di</strong>na gli<strong>in</strong>terventi. Ogni operazione va annotata sul <strong>di</strong>ario delle operazioni unitamente alle <strong>in</strong>formazioni arrivate.Serve a documentare e tracciare gli avvenimenti e ad uniformare il controllo delle operazioni tra glioperatori che si alternano nella Sala Operativa.ComponentiSono i responsabili delle funzioni <strong>di</strong> supporto del COC, oltre al s<strong>in</strong>daco. I componenti sono assistiti dai<strong>di</strong>pendenti comunali ritenuti necessari i quali faranno capo a ciascuna funzione, mentre il S<strong>in</strong>daco saràassistito dalla propria segreteria.In relazione al livello dell’emergenza il S<strong>in</strong>daco convocherà:1. il Comandante del Corpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale o un suo sostituto;2. il Direttore dell’Area Lavori pubblici e Manutenzioni o suo sostituto;3. il Comandante della locale stazione carab<strong>in</strong>ieri, ed enti co<strong>in</strong>volti nella particolare emergenza <strong>in</strong> corso;4. un rappresentante del Prefetto <strong>di</strong> Bologna;5. un rappresentante del Comando VV.FF. <strong>di</strong> Bologna;6. un rappresentante del Consorzio <strong>di</strong> Bonifica Renana/Burana;7. un rappresentante del Commissariato <strong>di</strong> Pubblica Sicurezza;8. un rappresentante della AUSL locale;9. un rappresentante delle Forze Armate;10. i rappresentanti dei Consorzi <strong>di</strong> bonifica e altri enti <strong>in</strong>teressati al controllo delle acque;11. i rappresentanti degli enti <strong>in</strong>teressati alle (es.: <strong>in</strong>frastrutture, energia elettrica, comunicazioni etc.).IMPORTANTE: la struttura <strong>di</strong> Protezione civile del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong>, con<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione degli specifici responsabili <strong>di</strong> funzione è consultabile negli allegati, scheda n°1.3.6 Risorse materialiAree <strong>di</strong> emergenza: zone pubbliche del territorio da utilizzare per il ricovero provvisorio e urgente <strong>di</strong> personesfollate e mezzi <strong>di</strong> soccorso. In caso <strong>di</strong> necessità il S<strong>in</strong>daco ha potere <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare la requisizione <strong>di</strong> aree,strutture ed automezzi privati.Aree operative: aree scoperte con requisiti <strong>di</strong> sicurezza (lontane da e<strong>di</strong>fici, <strong>in</strong> zona non alluvionabile) efacilmente raggiungibili dalle strade pr<strong>in</strong>cipali con qualunque mezzo, attrezzate (servizi igienici, parcheggi,corrente elettrica, acqua) da a<strong>di</strong>bire a campo base, per ospitare i soccorritori con i relativi mezzi <strong>di</strong> soccorso(Vigili del Fuoco, Protezione Civile, esercito, autocarri, macch<strong>in</strong>e operatrici, autobotti per l’acqua potabile,ecc. ).21


Aree atterraggio elicotteri: <strong>di</strong> cui almeno una <strong>in</strong> vic<strong>in</strong>anza delle aree <strong>di</strong> smistamento e/o ricovero e nelle areeoperative.Aree <strong>di</strong> smistamento o attesa: aree scoperte con requisiti <strong>di</strong> sicurezza (lontane da e<strong>di</strong>fici, <strong>in</strong> zona nonalluvionabile), facilmente raggiungibili dalle strade pr<strong>in</strong>cipali con qualunque mezzo e attrezzate (serviziigienici, parcheggi, corrente elettrica, acqua) per un ricovero urgente e temporaneo della popolazioneevacuata <strong>in</strong> attesa <strong>di</strong> migliore dest<strong>in</strong>azione (strutture <strong>di</strong> ricettività). Se necessario devono potere ospitaretende e roulottes per brevi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo, soprattutto nel caso non siano sufficienti le strutture <strong>di</strong> primaaccoglienza.In caso <strong>di</strong> calamità che richieda l’evacuazione della popolazione le aree vengono attrezzate e presi<strong>di</strong>ate dalpersonale comunale e/o dal volontariato locale, che provvede anche al censimento delle persone e a<strong>di</strong>n<strong>di</strong>rizzarle verso le necessarie strutture <strong>di</strong> ricettività.3.7 Associazione Volontari Protezione Civile <strong>Persiceto</strong>E’ <strong>in</strong>terlocutore primario del <strong>Comune</strong> per quanto riguarda esercitazioni, def<strong>in</strong>izione delleprocedure e <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> emergenza. Assicura la presenza <strong>di</strong> squadre operative nonchèl’esecuzione <strong>di</strong> compiti <strong>di</strong> vigilanza e soccorso.La specifica specializzazione del gruppo riguarda la logistica, <strong>in</strong> particolare l’allestimento <strong>di</strong> uncampo base.Le squadre operative <strong>di</strong>sponibili sono:1. vigilanza/ispezioni arg<strong>in</strong>i (3 persone con ra<strong>di</strong>o);2. pronto <strong>in</strong>tervento per esondazione con telone e sacchetti;3. gestione sala ra<strong>di</strong>o comunale operativa, <strong>di</strong>slocata presso la sede dell’associazione;4. fuoristra<strong>di</strong>sti per trasporti e logistica;5. gruppo sommozzatori;6. sussistenza, <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> fornire pasti;7. allestimento campo base (tecnici, comunicazioni, tenda, ecc.);8. controllo viabilità.ResponsabileDott. Pio Lo<strong>di</strong>In<strong>di</strong>rizzoVia. Torricelli 5, <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>Persiceto</strong>, tel.051825735Reperibilità Tel. 338/3011399 – 051825735Tempo <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento30’ per apertura sede con prima squadra (tra cui un autista)1h per squadra vigilanza arg<strong>in</strong>i1h-2h per squadra fuoristrada22


4 GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA4.1 Eventi calamitosi con possibilità <strong>di</strong> preannuncioIn questi casi (alluvioni, frane, eventi meteorologici pericolosi, <strong>in</strong>cen<strong>di</strong> boschivi), il modello <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventoprevede le seguenti fasi:a) fase <strong>di</strong> attenzione: attivata quando le previsioni e le valutazioni <strong>di</strong> carattere meteorologico fannoritenere possibile il verificarsi <strong>di</strong> fenomeni pericolosi. Esiste un pericolo potenziale per la popolazioneche può entro breve trasformarsi <strong>in</strong> calamità.b) fase <strong>di</strong> preallarme: attivata quando i dati pluviometrici e/o idrometrici superano determ<strong>in</strong>atesoglie <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> previsioni meteo negative e/o <strong>di</strong> segnalazioni provenienti dal territorio su pericoli<strong>in</strong>combenti. Comporta la convocazione, <strong>in</strong> composizione ristretta degli organismi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento deisoccorsi (C.O.R. - C.C.S. - C.O.M. - C.O.C. <strong>in</strong> relazione all’ampiezza del fenomeno atteso) e l'adozione<strong>di</strong> misure <strong>di</strong> preparazione ad una possibile emergenza.c) fase <strong>di</strong> allarme - emergenza: attivata quando i dati pluviometrici e/o idrometrici superanodeterm<strong>in</strong>ate soglie, con previsioni meteo negative e segnalazioni <strong>di</strong> fenomeni pericolosi <strong>in</strong>combenti o<strong>in</strong> atto provenienti dal territorio. Comporta l'attivazione completa degli organismi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento deisoccorsi e l'attivazione <strong>di</strong> tutti gli <strong>in</strong>terventi per la messa <strong>in</strong> sicurezza e l'assistenza alla popolazione.4.2 Eventi calamitosi senza possibilità <strong>di</strong> preannuncioComprende tipologie <strong>di</strong> eventi quali terremoti, <strong>in</strong>cidenti chimico-<strong>in</strong>dustriali, trombe d’aria, gravi <strong>in</strong>cidentistradali. In tali casi, pur non essendo attuabili le fasi precedenti, è comunque possibile elaborare scenari <strong>di</strong>rischio: devono essere imme<strong>di</strong>atamente attivate, per quanto possibili nella situazione data, tutte le azionipreviste nella fase <strong>di</strong> allarme-emergenza, con priorità per quelle necessarie per la salvaguar<strong>di</strong>a delle personee dei beni.• Evento localizzato (<strong>in</strong>cidente stradale, <strong>in</strong>cen<strong>di</strong>o etc.):a) probabile allertamento <strong>di</strong> Carab<strong>in</strong>ieri e/o Polizia <strong>di</strong> Stato e/o Polizia Muncipale da parte <strong>di</strong>citta<strong>di</strong>ni testimoni dell’evento;b) compiti dell’operatore:c) pre<strong>di</strong>sposizione servizio.• raccolta <strong>in</strong>formazioni approfon<strong>di</strong>te;• verifica su residenti <strong>in</strong> zona;• ricostruzione scenario completo e realistico.• Evento <strong>di</strong>ffuso (terremoto, nubifragio etc.):a) allertamento <strong>in</strong> tempo reale da parte degli stessi operatori;b) segnalazione imme<strong>di</strong>ata;c) pre<strong>di</strong>sposizione servizio <strong>di</strong> controllo coor<strong>di</strong>nato del territorio da parte <strong>di</strong> TUTTE le struttureistituzionali.4.3 Procedura generica <strong>di</strong> emergenzaAzioni Generali:1. Accertata l’effettività dell’emergenza l’ufficio che ha ricevuto la comunicazione dovrà allertare iresponsabili della Protezione civile (S<strong>in</strong>daco, Assessore, Comandante del Corpo Intercomunale <strong>di</strong>Polizia Municipale) per la valutazione delle azioni da <strong>in</strong>traprendere;2. delimitare le aree a rischio;3. attivare le strutture <strong>di</strong> vigilanza;23


4. attivare le procedure <strong>di</strong> prevenzione previste;5. attivare le strutture e le procedure <strong>di</strong> soccorso;6. pre<strong>di</strong>sporre ed attivare le aree <strong>di</strong> emergenza;7. delimitare le aree s<strong>in</strong>istrate e quelle a rischio, mantenendo le procedure <strong>di</strong> prevenzione nellezone ancora salve;8. <strong>in</strong>formare autorità, enti e citta<strong>di</strong>ni.IL SINDACO, coa<strong>di</strong>uvato dal tecnico dell’Ufficio <strong>di</strong> Protezione Civile e attraverso la sua Segreteria:1. se la segnalazione proviene dl territorio comunale avvisa la Prefettura <strong>di</strong> Bologna e il Servizio <strong>di</strong>Protezione Civile della Regione Emilia Romagna <strong>in</strong><strong>di</strong>cando la natura e la località del possibileevento e degli eventuali eventi precursori, comunicando l’attivazione del Centro OperativoComunale;2. apre la Sala Operativa e convoca il COC attivando solo le funzioni ritenute più adatte allasituazione e al rischio <strong>in</strong> atto; prioritariamente convoca i responsabili della squadra sopralluoghi,la quale, a seconda dell’evento potrà essere composta dal Comandante della Polizia Municipale(o suo delegato), da un tecnico dell’Ufficio <strong>di</strong> P.C., da un tecnico dell’Area Lavori pubblici eManutenzioni ed, eventualmente, da altri tecnici <strong>in</strong>teressati (VV.F., CC, PP.SS., USL, ecc.);3. allerta gli organi comunali <strong>di</strong> Protezione Civile e le Squadre Operative reperibili; verifica materialie mezzi necessari a fronteggiare l’emergenza;4. valuta l’opportunità <strong>di</strong> attivare le squadre operative e <strong>di</strong> soccorso necessarie, <strong>di</strong>rette e coor<strong>di</strong>nate<strong>in</strong> base alle <strong>in</strong>formazioni progressivamente acquisite da Polizia Municipale, Carab<strong>in</strong>ieri e Vigili delFuoco;5. <strong>in</strong>forma i Comuni limitrofi della situazione;6. attiva gli enti esterni eventualmente <strong>in</strong>teressati;7. pre<strong>di</strong>spone le or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> sgombero e requisizione e, se necessario, ne or<strong>di</strong>na l’attuazione;8. mantiene costante la sorveglianza dell’evento, adottando o delegando al responsabile <strong>di</strong> funzionel’adozione dei necessari provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> limitazione della viabilità nella zona colpita;9. <strong>in</strong>forma la popolazione e gli organi <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione circa il rischio esistente e le misure <strong>di</strong> cautelada <strong>in</strong>traprendere <strong>in</strong> vista del possibile peggioramento della situazione;10. <strong>in</strong>izia eventuali evacuazioni preventive della popolazione dalle zone maggiormente a rischio enelle quali i tempi <strong>di</strong> evacuazione superano i tempi <strong>di</strong> manifestazione della calamità. Nei casi piùgravi or<strong>di</strong>na l’evacuazione della popolazione dalle zone <strong>in</strong>teressate.4.4 Attivazione della sala operativaViene <strong>di</strong>sposta dal S<strong>in</strong>daco o suo sostituto e vengono eseguita le seguenti operazioni:1. r<strong>in</strong>tracciare la persona <strong>di</strong>sponibile <strong>in</strong> possesso della chiave e accedere al locale a<strong>di</strong>bito a SalaOperativa;2. gli agenti <strong>di</strong> Polizia Municipale o gli addetti comunali r<strong>in</strong>tracciano i componenti del personaleoperativo della Sala Operativa;3. si procede all’apertura dell’arma<strong>di</strong>o con il materiale relativo e recuperano le carte <strong>di</strong> rischio delterritorio e le procedure specifiche per il tipo <strong>di</strong> rischio <strong>in</strong> atto se pre<strong>di</strong>sposte;4. i tecnici comunali attivano i telefoni <strong>di</strong> emergenza previsti, il fax e una fotocopiatrice.4.5 Cessato allarmeSituazione che si verifica quando il rischio e/o il pericolo è cessato.24


Azioni Generali:1. accertare la consistenza dei danni (cause, estensione, ecc.);2. <strong>in</strong>traprendere le misure necessarie al ritorno alla normalità;3. stendere una dettagliata relazione dell’accaduto;4. smobilitare le strutture <strong>di</strong> emergenza.5. avvisare la Prefettura <strong>di</strong> Bologna e il Servizio <strong>di</strong> Protezione Civile della Regione Emilia Romagna;6. <strong>di</strong>sattivare progressivamente le funzioni ritenute non più necessarie alla situazione;7. <strong>di</strong>sattivare gli organi comunali <strong>di</strong> Protezione Civile (stilare <strong>in</strong>ventario dei materiali e mezzi usatie/o consumati per fronteggiare l’emergenza);8. <strong>in</strong>formare la popolazione;4.6 Superamento dell’emergenzaIn questa fase l’emergenza è cessata e non sussistono più pericoli per persone, animali e cose: si tratta <strong>di</strong>concludere la lista dei danni e <strong>di</strong> avviare e seguire i progetti <strong>di</strong> ricostruzione e riparazione dei danni.Le funzioni della Sala Operativa vengono progressivamente <strong>di</strong>sattivate, rilasciando le risorse associate, f<strong>in</strong>oalla def<strong>in</strong>itiva chiusura della Sala stessa con lo scioglimento del Centro Operativo Comunale ad opera delS<strong>in</strong>daco.Tra le operazioni <strong>di</strong> chiusura dello stato <strong>di</strong> emergenza devono anche essere svolte quelle <strong>di</strong> relazione delleoperazioni svolte da ciascuna funzione con le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni programmatiche per il miglioramento dellafunzionalità del sistema <strong>di</strong> PC, dello stu<strong>di</strong>o dei rischi e della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> nuove risorse o procedure.4.7 Comunicazioni alla popolazioneFINALITA’: allertamento ed <strong>in</strong>formazione costante nei confronti della popolazione <strong>in</strong>teressata da unaemergenza preve<strong>di</strong>bile o <strong>in</strong> atto.CHI DEVE COMUNICARE: S<strong>in</strong>daco e Prefetto (o delegati)A CHI COMUNICARE: a coloro che si trovano stabilmente <strong>in</strong> un luogo esposto al rischio specifico,sulla base delle mappe antropiche e <strong>di</strong> zona del <strong>Comune</strong>.COSA COMUNICARE:COME COMUNICARE:• che cosa è successo o sta per succedere;• che cosa deve concretamente fare il citta<strong>di</strong>no;• come deve agire nei confronti della propria famiglia;• quali misure particolari <strong>di</strong> autoprotezione occorre attuare.• Emergenza preve<strong>di</strong>bile - Allarmi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali: trasmissione telefonica <strong>di</strong> unmessaggio (anche preregistrato) alle persone presenti nell’area esposta al rischio.L’efficacia <strong>di</strong> tale tipologia <strong>di</strong> comunicazione è con<strong>di</strong>zionata dalla possibilità <strong>di</strong> trovarele persone <strong>in</strong> casa: va perciò preferibilmente utilizzata <strong>di</strong> notte.o In alternativa: sistemi <strong>di</strong> megafonia mobile con messaggi preregistrati oallarmi a mezzo segnali acustici (sirene, campane, etc.) preco<strong>di</strong>ficati ecome tale riconoscibili dalla popolazione, seguiti dall’<strong>in</strong>vito <strong>di</strong>ffuso amezzo <strong>di</strong> megafoni o altoparlanti.• Emergenza preve<strong>di</strong>bile - Allarmi collettivi: Tutte le tipologie <strong>di</strong> cui al puntoprecedente rapportate alla gravità dell’evento ed alla zona da allertare;25


• Emergenza imme<strong>di</strong>ata: segnale acustico <strong>di</strong> allarme <strong>di</strong>fferenziato da quello <strong>di</strong>preallarme; <strong>in</strong> alternativa: sistemi <strong>di</strong> megafonia mobili attivati <strong>in</strong> modo massiccionelle zone più <strong>di</strong>rettamente <strong>in</strong>teressate dall’evento. La presenza <strong>in</strong> loco <strong>di</strong> operatoridella Protezione Civile può contribuire a facilitare l’<strong>in</strong>formazione;• F<strong>in</strong>e emergenza: comunicazione cessato allarme nelle forme ritenute più idonee <strong>in</strong>relazione alle particolarità dell’evento.IMPORTANTE: l’<strong>in</strong>formazione cont<strong>in</strong>ua alla citta<strong>di</strong>nanza, anche e soprattutto <strong>in</strong> tempi non emergenziali hauna importanza fondamentale. I citta<strong>di</strong>ni devono essere perio<strong>di</strong>camente <strong>in</strong>formati e aggiornati circa lastruttura del sistema <strong>di</strong> Protezione Civile comunale, i rischi presenti sul territorio, le misure <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<strong>in</strong>traprese e le procedure <strong>di</strong> emergenza messe a punto, con precise istruzioni sulle azioni da <strong>in</strong>traprendere eper collaborare con le autorità <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> pericolo.Particolare cura dovrà essere prestata per dare <strong>in</strong>formazione nelle scuole, sia agli <strong>in</strong>segnanti che aglistudenti. L’<strong>in</strong>formazione dovrà essere <strong>di</strong>ffusa con <strong>in</strong>contri pubblici e materiale documentario.<strong>26</strong>


5. MODELLI DI INTERVENTODef<strong>in</strong>iscono le procedure che le varie funzioni operative svolgono <strong>in</strong> situazioni <strong>di</strong> emergenza per fronteggiaregli scenari <strong>di</strong> rischio e le modalità <strong>di</strong> comunicazione. In particolare si def<strong>in</strong>iscono:• le procedure e le modalità attraverso le quali viene raccolta e accertata l’esistenza <strong>di</strong> una situazione<strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> evento calamitoso nel territorio comunale;• le procedure utilizzate per <strong>di</strong>ffondere l’<strong>in</strong>formazione relativa al verificarsi <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> rischio;• le modalità <strong>di</strong> attivazione della struttura operativa <strong>di</strong> Protezione civile;• le modalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione degli allarmi;• le <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> evoluzione <strong>in</strong> senso calamitoso dei fenomeni;• le fasi nelle quali si articola l’<strong>in</strong>tervento della protezione civile;• le componenti istituzionali e le strutture operative che devono essere gradualmente attivate,rispettivamente nei centri decisionali della catena <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e nel teatro dell’eventostabilendone composizione, responsabilità e compiti.L’attivazione delle procedure <strong>di</strong> emergenza ha la massima priorità e implica la precedenzarispetto a qualsiasi altra operazione <strong>in</strong> corso e su ogni lavoro <strong>in</strong> atto, purché, ovviamente, noncrei ulteriore rischio per la popolazione. Gli uffici devono imme<strong>di</strong>atamente mettersi a<strong>di</strong>sposizione dei responsabili comunali5.1 Modalità <strong>di</strong> attivazione <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> allarme idrogeologico ed idraulicoNel sistema <strong>di</strong> allertamento regionale ai f<strong>in</strong>i <strong>di</strong> protezione civile per situazioni <strong>di</strong> criticità derivanti dafenomeni meteorologici, rischio idrogeologico ed idraulico, il territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong><strong>Persiceto</strong> è compreso nella zona F con una tipologia territoriale qualificata come Pianura.Si tratta <strong>di</strong> eventi per i quali è <strong>in</strong> genere possibile il preannuncio e la risposta del sistema <strong>di</strong> protezione civileavviene, <strong>di</strong> regola, attraverso fasi successive <strong>di</strong> attivazione (livelli <strong>di</strong> allerta).La procedura si articola nei seguenti passi:• una segnalazione perviene alla struttura comunale;• la segnalazione viene raccolta correttamente da uno degli uffici preposti all’emergenza;• viene <strong>in</strong>formato il S<strong>in</strong>daco (o suo sostituto);• il S<strong>in</strong>daco, valutata l’atten<strong>di</strong>bilità della notizia or<strong>di</strong>na un sopralluogo;• <strong>in</strong> relazione agli esiti del sopralluogo il S<strong>in</strong>daco attiva la procedura <strong>di</strong> emergenza attivando uno deglistati <strong>di</strong> emergenza.REPERIBILITA’:Normalmente la segnalazione giunge al servizio <strong>di</strong> reperibilità del <strong>Comune</strong> attivo 24/24h.• L’ufficio <strong>di</strong> Polizia Municipale è titolare della reperibilità relativa al servizio <strong>di</strong> Protezione Civile (giàorganizzato <strong>in</strong> questo senso per altri scopi, es.:per TSO);• l’operatore <strong>di</strong> turno <strong>di</strong>spone delle istruzioni essenziali per l’attivazione delle fasi <strong>in</strong>iziali <strong>di</strong> emergenza(preallarme ed allarme) e dei numeri telefonici degli enti e dei responsabili;Il numero telefonico <strong>di</strong> chiamata dell’operatore <strong>di</strong> Polizia Municipale reperibile, assieme ad altri <strong>di</strong> riserva(CC,VV.F., VV.UU.,ecc.), non è pubblico: è noto solo agli altri enti territoriali con presenza h24(CC,PPSS,VV.F.,ecc.).SEGNALAZIONELa segnalazione dovrà comprendere i seguenti dati essenziali:27


• se si tratta <strong>di</strong> rischio o <strong>di</strong> un fatto avvenuto;• natura dell’avvenimento (<strong>di</strong>ssesto, crollo, esondazione, <strong>in</strong>cen<strong>di</strong>o, ecc.) e sua descrizione;• <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo esatto dell’avvenimento e <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni per raggiungerlo;• nome e cognome, <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo e numero telefonico <strong>di</strong> chi segnala;• se sono co<strong>in</strong>volte persone e/o animali o se necessitano soccorsi particolari.COMUNICAZIONEL’Ufficio <strong>di</strong> Polizia Municipale o <strong>di</strong> Protezione Civile che raccoglie la notizia dell’evento deve:1. valutare l’atten<strong>di</strong>bilità della notizia:• se la notizia è certa (proviene da ente certificato – Polizia Municipale, Area Lavori pubblici eManutenzioni, VV.F., CC. PP.SS. o persona fidata);o se la gravità presunta dalle notizie <strong>di</strong>sponibili è alta, attivare lo stato <strong>di</strong> emergenza piùadatto contemporaneamente al sopralluogo; se <strong>in</strong>vece la gravità non è alta, attendere<strong>in</strong>vece l’esito del sopralluogo.• se non è certa (proviene da citta<strong>di</strong>no o altri enti non certificati): <strong>di</strong>sporre imme<strong>di</strong>atamente unsopralluogo <strong>di</strong> massima per verificarne la fondatezza, l’entità dei danni e stimare i rischi perla popolazione o altre entità vulnerabili.2. farla pervenire imme<strong>di</strong>atamente, corredata delle <strong>in</strong>formazioni, a (<strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> priorità):• S<strong>in</strong>daco o suo sostituto;• Assessore alla Protezione Civile;• Comandante del Corpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale;• Referente dell’Ufficio <strong>di</strong> Protezione Civile.SOPRALLUOGOSuccessivamente all’attivazione, il S<strong>in</strong>daco o un suo delegato, <strong>di</strong>sporrà, nel più breve tempo possibile unulteriore sopralluogo, cui sarà addetta una squadra munita <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> comunicazione ra<strong>di</strong>o o telefonocellulare che si dovrà mantenere <strong>in</strong> costante contatto con il S<strong>in</strong>daco per <strong>in</strong>formarlo imme<strong>di</strong>atamente dellareale consistenza dell’evento. Il S<strong>in</strong>daco prioritariamente resta o si reca nel suo ufficio nel palazzo comunale,pronto a coor<strong>di</strong>nare ulteriori sviluppi <strong>in</strong> base alle <strong>in</strong>formazioni che gli pervengono dai tecnici.Al sopralluogo parteciperanno il Comandante del Corpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale o suo sostituto,un tecnico del servizio <strong>di</strong> manutenzione, un tecnico dell’ufficio Protezione Civile.Potranno essere <strong>in</strong>vitati anche il Comandante della stazione dei Carab<strong>in</strong>ieri, un tecnico della USL locale ed untecnico o un rappresentante <strong>di</strong> altri enti <strong>in</strong>teressati.In base all’esito del sopralluogo il S<strong>in</strong>daco attiverà la procedura <strong>di</strong> emergenza più adatta ad affrontare lasituazione.5.2 Stati <strong>di</strong> emergenzaSi tratta <strong>di</strong> stati progressivi <strong>di</strong> attivazione della struttura comunale <strong>di</strong> Protezione Civile <strong>in</strong> <strong>di</strong>pendenza dellagravità e rapi<strong>di</strong>tà della manifestazione degli eventi calamitosi. Ogni stato comprende il precedente, attivandoprogressivamente tutte le procedure previste.Il S<strong>in</strong>daco <strong>di</strong>chiara lo stato attuale e il passaggio ad altro stato <strong>di</strong> emergenza; <strong>in</strong> sua assenza decidel’Assessore alla Protezione Civile. La <strong>di</strong>chiarazione dello stato consegue alla segnalazione <strong>di</strong> unasituazione <strong>di</strong> rischio per la popolazione verificata. Le comunicazioni avvengono via telefono, fax,28


telefono cellulare e, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> necessità, tramite staffette <strong>di</strong> Polizia Municipale munite <strong>di</strong> auto o moto(eventualmente requisite) munite <strong>di</strong> megafoni.5.2.1 fase <strong>di</strong> attenzione (co<strong>di</strong>ce 1)Il SINDACO:1. ricevuta dal Prefetto l'<strong>in</strong>formazione dell'avvenuta attivazione della fase <strong>di</strong> attenzione, i componentiC.O.C.;2. se il piano prov<strong>in</strong>ciale prevede l'attivazione <strong>di</strong> un C.O.M., <strong>in</strong>forma i rappresentanti delle struttureconfluenti verificandone la reperibilità;3. pre<strong>di</strong>spone una verifica dei sistemi <strong>di</strong> comunicazione sia <strong>in</strong>terni al <strong>Comune</strong> stesso sia <strong>di</strong> <strong>in</strong>terfaccia construtture tecniche ed enti esterni;4. <strong>di</strong>spone la ricognizione da parte della Polizia Municipale e del personale tecnico del <strong>Comune</strong> delle aree<strong>in</strong>teressate ed <strong>in</strong> generale delle situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto / rischio presenti nel <strong>Comune</strong>, con particolareriguardo all’eventuale co<strong>in</strong>volgimento della viabilità ed <strong>in</strong> generale <strong>di</strong> <strong>in</strong>frastrutture e unità abitative.Deve segnalare la situazione <strong>di</strong> rischio a campeggi fissi o temporanei e a campi noma<strong>di</strong> eventualmentepresenti sul territorio, <strong>in</strong><strong>di</strong>cando e/o adottando le previste idonee misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a;5. allerta, se necessario, enti gestori viabilità quando <strong>di</strong>versi dal <strong>Comune</strong>;6. comunica l’allerta <strong>di</strong> Protezione civile a tutti coloro che svolgono attività <strong>in</strong> alveo;7. attiva, a ragion veduta, altre procedure previste nel Piano Comunale o ritenute utili per la sicurezza,allertando <strong>in</strong> particolare le strutture operative e il volontariato co<strong>in</strong>volto nell'attività <strong>di</strong> soccorso;8. verifica eventuali svolgimenti <strong>di</strong> manifestazioni che comport<strong>in</strong>o una concentrazione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong>popolazione nelle 48 ore successive;9. <strong>in</strong>forma C.O.M. e C.C.S su eventuali problemi <strong>in</strong>sorti sul territorio.IN SINTESIAll’arrivo delle previsioni meteo avverse da parte della Prefettura:PRIMA AZIONE: avvertire alcuni componenti del COC e mettersi <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ricevere eventualimessaggi successivi e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> eventuale personale.SECONDA AZIONE: seguire l’evolversi della situazione meteorologica e, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> criticità particolarmenteelevata, avviare attività <strong>di</strong> ricognizione nelle aree più critiche e vulnerabili dandone comunicazione aPrefettura, Prov<strong>in</strong>cia, nonché a Servizio prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong>fesa del suolo e Consorzio <strong>di</strong> Bonifica <strong>in</strong> relazione allarelativa competenza.TERZA AZIONE: sommaria check-list delle azioni da svolgere successivamente <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> peggioramentodelle con<strong>di</strong>zioni e verifica della capacità a svolgere tali azioni <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> risorse umane e strumentali.5.2.2 fase <strong>di</strong> preallarme (co<strong>di</strong>ce 2)IL SINDACO:1. al ricevimento del segnale <strong>di</strong> preallarme dal Prefetto attiva il C.O.C. e tutti i Responsabili delle Funzioni.2. partecipa all’attività del C.O.M. se convocato;3. allerta gli Enti gestori della viabilità, quando <strong>di</strong>versi dal <strong>Comune</strong>, <strong>in</strong> merito a situazioni critiche o chenecessitano <strong>di</strong> particolari presi<strong>di</strong>. Tali Enti dovranno tenere costantemente <strong>in</strong>formato il <strong>Comune</strong> e laPrefettura sullo stato della viabilità <strong>di</strong> competenza;4. attiva le altre procedure previste nel presente Piano Comunale o ritenute utili per la sicurezza, allertando<strong>in</strong> particolare le strutture operative e il volontariato co<strong>in</strong>volto nell'attività <strong>di</strong> soccorso;5. pre<strong>di</strong>spone per la possibile attuazione delle procedure <strong>di</strong> comunicazione alla popolazione dell’allarme;29


6. allerta, se ritenuto necessario, la popolazione, le aziende, le strutture pubbliche ubicate nelle areeperimetrate e/o nelle aree a rischio, sull’evento atteso e sulle misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a da adottare everifica la <strong>di</strong>sponibilità e la funzionalità dei centri <strong>di</strong> accoglienza e dei mezzi comunali e/o privat<strong>in</strong>ecessari per fronteggiare un possibile evento;7. <strong>in</strong>forma Prefetto, C.C.S. e C.O.M., se convocato, su eventuali problemi <strong>in</strong>sorti sul territorio.COMPITI DEI RESPONSABILI DI FUNZIONEResponsabile Comunicazioni:• mantiene i collegamenti con il Servizio prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong>fesa del suolo e con la Prov<strong>in</strong>cia - Ufficio <strong>di</strong>protezione civile per l'analisi dei dati idrometeorologici <strong>in</strong> modo da valutarne le <strong>in</strong>formazioni;• aggiorna costantemente Prefettura e Prov<strong>in</strong>cia – Ufficio protezione civile – <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alla attivitàsvolte <strong>in</strong> ambito comunale.Responsabile della Funzione tecnico – scientifica:• pre<strong>di</strong>spone la ricognizione, <strong>in</strong> collaborazione con le Agenzie <strong>in</strong>teressate ed il volontariato, <strong>di</strong> tutte learee potenzialmente <strong>in</strong>teressate dai fenomeni previsti o segnalati ed <strong>in</strong> particolare dei punti critici delterritorio (centri abitati e viabilità). Comunica l’esito alla Prefettura ed al Servizio prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong>fesadel suolo e al Consorzio <strong>di</strong> bonifica che, nel caso lo ritengano necessario organizzeranno il presi<strong>di</strong>o,con la collaborazione del <strong>Comune</strong>, del Corpo forestale dello Stato e del volontariato;• comunica imme<strong>di</strong>atamente alla Prefettura le variazioni della situazione della viabilità dovuteall’<strong>in</strong>terruzione <strong>di</strong> strade o al crearsi <strong>di</strong> sensi unici anche comunicati da Enti gestori <strong>di</strong>versi dal<strong>Comune</strong>.Responsabile della Funzione servizi essenziali:• controlla la presenza e l’efficienza <strong>di</strong> lifel<strong>in</strong>es (reti <strong>di</strong> sussistenza) <strong>di</strong> servizi presenti nell’area a rischiocon particolare riguardo per tubazioni <strong>di</strong> metano, prese ed opere connesse all’acquedotto, reteelettrica.I VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE• si pongono a <strong>di</strong>sposizione dell’autorità comunale;• allertano gli autisti e approntano i mezzi e gli attrezzi necessari;• pre<strong>di</strong>spongono e mettono a <strong>di</strong>sposizione della Sala Operativa le squadre <strong>di</strong> vigilanza degli arg<strong>in</strong>i, lasquadra teloni e sacchetti e i fuoristra<strong>di</strong>sti;• nel caso venga dato l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> evacuazione, collaborano all’allestimento dei centri <strong>di</strong> ricovero;• coa<strong>di</strong>uvano la Polizia Municipale nel controllo del traffico.IN SINTESIAl ricevimento del segnale <strong>di</strong> preallarme dalla Prefettura:PRIMA AZIONE: convocazione dei i responsabili delle funzioni <strong>di</strong> supporto del C.O.C.SECONDA AZIONE: monitoraggio organizzato e cont<strong>in</strong>uo delle situazioni a rischio e, <strong>in</strong> accordo conServizio prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong>fesa del suolo, Consorzio <strong>di</strong> Bonifica e Corpo Forestale dello Stato, attività <strong>di</strong> controllodelle lifel<strong>in</strong>es.TERZA AZIONE: check-list completa <strong>di</strong> aree, risorse strumentali e umane (compreso il volontariato) eattività <strong>di</strong> assistenza alla popolazione <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> necessità.QUARTA AZIONE: costante attività <strong>di</strong> aggiornamento della situazione relativa a viabilità, popolazioneassistita e ogni altro tematismo che vede mo<strong>di</strong>ficarsi durante l’emergenza. Tali aggiornamenti vannoimme<strong>di</strong>atamente comunicati alla Prefettura30


5.2.3 fase <strong>di</strong> allarme – emergenza (co<strong>di</strong>ce 3)IL SINDACO:1. alla comunicazione della fase <strong>di</strong> allarme dalla Prefettura verifica imme<strong>di</strong>atamente l’attivazione <strong>di</strong> tutte lefasi <strong>di</strong> preallarme;2. convoca C.O.C., se non già convocato, ed attiva tutte le Funzioni;3. partecipa al C.O.M. se convocato;4. coor<strong>di</strong>na il soccorso tramite le funzioni <strong>di</strong> supporto secondo quanto previsto dal presente piano. Inparticolare vanno pianificate ed attivate:oooperazioni <strong>di</strong> soccorso, utilizzando anche il volontariato <strong>di</strong> protezione civile;<strong>in</strong>iziative atte alla salvaguar<strong>di</strong>a della pubblica e privata <strong>in</strong>columità;5. pre<strong>di</strong>spone le squadre a presi<strong>di</strong>o delle vie <strong>di</strong> deflusso e le <strong>in</strong>via <strong>in</strong> loco;6. attiva le aree <strong>di</strong> accoglienza <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate;7. <strong>di</strong>spone il trasferimento uom<strong>in</strong>i e mezzi presso le aree <strong>di</strong> ricovero o i centri <strong>di</strong> accoglienza dellapopolazione;8. <strong>di</strong>spone il trasferimento dei volontari <strong>di</strong> protezione civile alle aree <strong>di</strong> attesa <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate per l’assistenzaalla popolazione eventualmente evacuata;9. pre<strong>di</strong>spone, se necessario, l’or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> sgombero (vedasi modulistica allegata <strong>in</strong> appen<strong>di</strong>ce) dellapopolazione residente nell’area a rischio e <strong>di</strong>spone l’<strong>in</strong>izio delle operazioni <strong>di</strong> allontanamento secondo lemodalità previste, avvalendosi, se del caso, anche delle Forze dell’or<strong>di</strong>ne;10. coor<strong>di</strong>na il mantenimento <strong>di</strong> un flusso cont<strong>in</strong>uo <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni verso l’Agenzia Regionale <strong>di</strong> Protezionecivile della Regione Emilia Romagna, il C.C.S, la Prefettura, il C.O.M. e la Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Bologna – Ufficio <strong>di</strong>Protezione civile;11. pre<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> uom<strong>in</strong>i e mezzi per la comunicazione alla popolazione del cessato allarme.COMPITI DEI RESPONSABILI DI FUNZIONEResponsabile della Funzione Materiali e Mezzi:• mobilita le imprese (<strong>di</strong>tte movimento terra e imprese <strong>di</strong> trasporto persone) <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate perassicurare gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> somma urgenza, previo contatto con il Servizio prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong>fesa delsuolo e sentito il Consorzio <strong>di</strong> Bonifica <strong>di</strong> competenza e il proprietario nel caso l’<strong>in</strong>tervento riguar<strong>di</strong>poderi privati e/o strade vic<strong>in</strong>ali.Responsabile della Funzione tecnico scientifica e pianificazione:• aggiorna e mantiene contatti costanti con Prefettura, Servizio Prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong>fesa suolo, Prov<strong>in</strong>cia –ufficio protezione civile e con Enti gestori delle reti <strong>di</strong> monitoraggio <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alla attività svolte;• verifica la presenza <strong>di</strong> popolazione <strong>in</strong> aree isolate ed attiva eventualmente il responsabile dellaFunzione Servizi essenziali per la fornitura <strong>di</strong> servizi <strong>in</strong> loco;• richiede al Prefetto, qualora necessario, l’<strong>in</strong>tervento delle forze dell’or<strong>di</strong>ne per l’attuazione deiprovve<strong>di</strong>menti previsti nel piano <strong>di</strong> emergenza.Responsabile Funzione Censimento danni:• attiva le necessarie procedure <strong>di</strong>rette alle verifiche dei danni determ<strong>in</strong>ati dall’evento atteso.Responsabile della Funzione Comunicazioni:31


• aggiorna tempestivamente Prefettura, Prov<strong>in</strong>cia ed Enti <strong>in</strong><strong>di</strong>cati nel piano prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong> emergenzasull’evoluzione della situazione e sui provve<strong>di</strong>menti assunti;• comunica alla popolazione, tramite le strutture comunali a <strong>di</strong>sposizione, ivi compreso il volontariato,la necessità <strong>di</strong> mettere <strong>in</strong> atto misure <strong>di</strong> autoprotezione e verifica che tutti gli abitanti degli stabili <strong>in</strong>aree a rischio abbiano ricevuto tale comunicazione e siano al corrente della situazione;• mantiene comunicazioni con tutti gli Enti co<strong>in</strong>volti, anche <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> viabilità.Responsabile della Funzione <strong>San</strong>ità e assistenza sociale:• attiva tutti i servizi <strong>di</strong> assistenza necessari nelle aree (farmacia, pronto soccorso, etc.), avvalendosidei volontari.Responsabile della Funzione Or<strong>di</strong>ne pubblico:• chiude, se del caso, le strade <strong>di</strong>ssestate, def<strong>in</strong>isce la viabilità alternativa e pre<strong>di</strong>spone gli opportunitransennamenti e la cartellonistica con tutte le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni necessarie alla popolazione.I VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE• affiancano la Polizia Municipale con le proprie squadre <strong>di</strong> evacuazione e le coa<strong>di</strong>uvanonel controllo del traffico;• la squadre <strong>di</strong> accoglienza preparano, presi<strong>di</strong>ano e accolgono le persone evacuate neicentri <strong>di</strong> raccolta e li <strong>di</strong>ramano alle strutture <strong>di</strong> recettività, avendo cura <strong>di</strong> censirle e<strong>in</strong>formandone la SO.IN SINTESIAlla comunicazione della fase <strong>di</strong> allarme dalla Prefettura:PRIMA AZIONE: attivazione <strong>di</strong> tutte le funzioni del COC.SECONDA AZIONE: avviso, allerta ed eventuale evacuazione della popolazione <strong>in</strong>teressata dall’evento edattivazione <strong>di</strong> tutto quanto è necessario per portare a buon term<strong>in</strong>e l’operazione. Organizzazione aree <strong>di</strong>accoglienza.TERZA AZIONE: attuazione attività <strong>di</strong> somma urgenza per salvaguardare la viabilità o per assicurarel’<strong>in</strong>columità delle persone nonché per assicurare lo svolgimento delle attività essenziali; effettuazione <strong>di</strong> tuttiquegli <strong>in</strong>terventi che permettono l’eventuale cont<strong>in</strong>uazione delle attività essenziali <strong>in</strong> previsione dell’<strong>in</strong>nescodell’evento.IN SINTESINel caso la fase <strong>di</strong> emergenza perduri, si dovrà proseguire con le seguenti attività:PRIMA AZIONE: <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> somma urgenza e verifica degli <strong>in</strong>terventi da parte degli Enti competentisull'area.SECONDA AZIONE: censimento danni.TERZA AZIONE: attuazione <strong>di</strong> tutto quanto è necessario per assicurare l’<strong>in</strong>columità delle persone,l’assistenza alla popolazione evacuata, la funzionalità dei servizi essenziali e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la ripresa delle normalicon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita32


5.3 Adempimenti necessari da garantire nella fase <strong>di</strong> allarme <strong>in</strong> caso <strong>di</strong>:5.3.1 PienaALLARME PER PIENA PREVEDIBILENon appena la Prefettura trasmette l'allarme per avvertire che sono previste ondate <strong>di</strong> piena che possonoraggiungere il livello <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a, occorrerà provvedere ad avvertire il personale volontario che dovrà poiessere messo a <strong>di</strong>sposizione della competente autorità <strong>di</strong> Bac<strong>in</strong>o.L'attivazione del personale avverrà me<strong>di</strong>ante allertamento telefonico (a mezzo <strong>di</strong> comunicazioni ra<strong>di</strong>o nelcaso si verificasse un malfunzionamento delle l<strong>in</strong>ee telefoniche) da parte del coor<strong>di</strong>natore <strong>di</strong> tutti i volontariche avranno dato la propria <strong>di</strong>sponibilità.I nom<strong>in</strong>ativi dei volontari sono <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> appositi elenchi, a <strong>di</strong>sposizione della Polizia Municipale.Il C.O.C. riceve dalle autorità competenti la situazione aggiornata circa l'evolversi degli eventi e, <strong>in</strong> base allesegnalazioni ricevute, coor<strong>di</strong>na gli <strong>in</strong>terventi delle squadre operative comunali e dei volontari, <strong>in</strong>formandoaltresì la popolazione, ove necessario.Organizzazione del servizio.Il S<strong>in</strong>daco ed il coor<strong>di</strong>natore dei volontari :• provvedono all’allertamento ed alla chiamata <strong>di</strong> tutti i volontari che abbiano dato la propria<strong>di</strong>sponibilità all’Amm<strong>in</strong>istrazione comunale ;• organizzano le squadre a seconda della preve<strong>di</strong>bile durata della piena (turnazione);• compilano la tabella dei turni <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a alle arg<strong>in</strong>ature dei coni d'acqua <strong>in</strong>teressati dalla piena.I volontari saranno <strong>di</strong>visi <strong>in</strong> squadre ed all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> ogni squadra sarà nom<strong>in</strong>ato un capo squadra.Ogni capo squadra dovrà, munito dei necessari mezzi <strong>di</strong> comunicazione e sicurezza (es:apparatoricetrasmittente, torcia elettrica etc.) recarsi presso i punti critici e tenere i collegamenti con la stessa.Osservazione ed allarme per le zone a rischio:A seconda dell'andamento della piena e della situazione delle arg<strong>in</strong>ature, che verrà <strong>in</strong><strong>di</strong>cata dalle competentiautorità <strong>di</strong> Bac<strong>in</strong>o, occorrerà pre<strong>di</strong>sporre, <strong>in</strong> aggiunta al servizio <strong>di</strong> piena, un servizio <strong>di</strong> osservazione per ipunti critici.Allo stato attuale i punti critici sono <strong>in</strong><strong>di</strong>viduabili nelle strutture dei ponti nelle strade pr<strong>in</strong>cipali e nelle zoneove, <strong>in</strong> tempi passati, sono state segnalate erosioni ecc.ARPA verifica costantemente ed <strong>in</strong> tempo reale i livelli idropluviometrici rilevabili c/o la Stazione Samoggia aForcelli (accesso da Via Barca)Tali livelli sono verificabili ed aggiornati ad <strong>in</strong>tervalli regolari sul sito ARPA al l<strong>in</strong>khttp://www.arpa.emr.it/sim/?idrologia/idropluviometria_lista/stazione&L13446Le aste idrometriche, alte circa 2,5 m., consentono <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare e comunicare alla sala operativa levariazioni <strong>di</strong> livello del corso d’acqua.Se l'andamento della piena si evolve <strong>in</strong> modo favorevole (secondo le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni della Prefettura) il servizio <strong>di</strong>osservazione resterà attivo f<strong>in</strong> quando il livello idrometrico scenderà sotto il limite <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a.Cessato il pericolo, resterà attiva solo la Sala operativa f<strong>in</strong>o alla comunicazione del cessato allarme da partedella Prefettura.Se la piena, <strong>in</strong>vece, avrà evoluzione sfavorevole, occorrerà attivare imme<strong>di</strong>atamente il servizio <strong>di</strong> ALLARMEPER LE ZONE A RISCHIO.A tale scopo si provvederà a far uscire AUTOVEICOLI MUNITI DI IMPIANTO DI AMPLIFICAZIONE, <strong>in</strong>numero sufficiente <strong>in</strong> base alla estensione della zona soggetta al pericolo, per <strong>di</strong>ffondere i seguenticomunicati riguardanti il caso <strong>di</strong> pericolo:33


oppure• ALLERTAMENTO DELLA POPOLAZIONE PER PROBABILE PERICOLO• AVVISO DI EVACUAZIONE DELLE AREE ABITATEIn quest’ultimo caso occorrerà anche pre<strong>di</strong>sporre, a seconda della zona <strong>in</strong>teressata, l'<strong>in</strong>vio <strong>di</strong> autocarri per iltrasporto del bestiame, se presenti allevamenti, ed eventualmente autobus per il trasporto <strong>di</strong> anziani ed altrepersone impossibilitate all'utilizzo <strong>in</strong> proprio <strong>di</strong> vetture od altri mezzi <strong>di</strong> trasporto.Occorrerà anche attivare la presenza <strong>di</strong> ambulanze per il trasporto <strong>di</strong> eventuali <strong>in</strong>fermi.Limitazione della circolazioneIl personale del <strong>Comune</strong> ed i volontari, sulla scorta delle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni dell'Ufficio della Polizia Municipaledovranno attivarsi per <strong>in</strong>stallare la segnaletica stradale per la limitazione o la <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>zione del traffico stradaleverso zone a rischio e segnalare le vie alternative per il collegamento con i centri limitrofi.Allertamento <strong>di</strong> altri Enti e societàAl momento dell’avviso <strong>di</strong> pericolo occorrerà allertare tutti gli Enti o società <strong>in</strong>teressati e co<strong>in</strong>voltidall’allarme.In particolare sarà sempre opportuno allertare la società HERA SpA <strong>di</strong> Bologna ed il Centro <strong>di</strong> Zona, perquanto riguarda il controllo della situazione riferita ai servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del gas metano e dell’acquapotabile.Sarà anche opportuno avvisare del pericolo i Responsabili <strong>di</strong> zona <strong>di</strong> ENEL e TELECOM o <strong>di</strong> ALTRIOPERATORI qualora fossero presenti nell’area <strong>in</strong>teressata tralicci o servizi a rete <strong>di</strong> loro proprietà.Allertamento forza pubblicaNel caso <strong>in</strong> cui si proceda alla evacuazione <strong>di</strong> zone e Centri abitati, sarà opportuno chiedere la presenza dellaForza Pubblica per mantenere l'or<strong>di</strong>ne pubblico durante le operazioni e per il controllo delle zone sfollateonde prevenire fenomeni <strong>di</strong> sciacallaggio, ecc.5.3.2 EsondazionePROCEDURA DI EVACUAZIONE DELLA POPOLAZIONE1. Il Comandante del Corpo Intercomunale <strong>di</strong> Polizia Municipale riceve dal S<strong>in</strong>daco l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> procedereall’evacuazione degli abitanti <strong>di</strong> una o più zone;2. riceve la mappa delle zone <strong>in</strong>teressate unitamente all’elenco degli abitanti completo <strong>di</strong> numeri telefonicie le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni delle aree <strong>di</strong> smistamento e/o delle strutture <strong>di</strong> ricettività approntate per chi ne avessenecessità;3. per mezzo delle proprie squadre equipaggiate con megafoni e con l’ausilio ed <strong>in</strong> concerto con eventualipattuglie dei carab<strong>in</strong>ieri e polizia, oltre alle squadre <strong>di</strong> volontari della Protezione Civile, <strong>in</strong>formadell’evacuazione gli abitanti delle zone del territorio <strong>in</strong>teressate, con particolare attenzione alle situazionianomale <strong>in</strong>formando la Sala Operativa <strong>di</strong> eventuali situazioni che richiedono operazioni particolari.Esempio:• esistenza <strong>di</strong> persone han<strong>di</strong>cappate o <strong>in</strong>valide (elenchi aggiornati reperibili presso i Servizi Sociali);• presenza <strong>di</strong> animali (elenchi aggiornati <strong>di</strong>sponibili presso ASL- Servizio veter<strong>in</strong>ario);• presenza <strong>di</strong> persone <strong>in</strong> effettivo pericolo che rifiutano <strong>di</strong> abbandonare l’abitazione. In questo casorivolgersi ai Carab<strong>in</strong>ieri o Polizia <strong>di</strong> Stato;• presenza <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> rilevante valore economico, artistico o storico che giustifich<strong>in</strong>o l’impiego <strong>di</strong>risorse per la messa <strong>in</strong> sicurezza, sempre se ne esiste il tempo per agire <strong>in</strong> sicurezza (consultare il34


Piano Strutturale Comunale dell’Associazione Terred’Acqua reperibile al sito:http://www.terredacqua.net/ o su apposito supporto <strong>in</strong>formatico).4. per mezzo <strong>di</strong> operatori <strong>di</strong>rama l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> evacuazione anche via telefono usando i mezzi <strong>di</strong>sponibili nellaCentrale Operativa, spuntando gli <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi delle persone avvertite dagli elenchi pre<strong>di</strong>sposti;Devono essere fornite le seguenti <strong>in</strong>formazioni:• descrizione breve e non allarmante del pericolo <strong>in</strong> atto e del tempo <strong>di</strong>sponibile per evacuarel’abitazione; se esiste il tempo dare <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> messa <strong>in</strong> sicurezza delle abitazioni e proprietà;• <strong>in</strong><strong>di</strong>cazione delle aree <strong>di</strong> smistamento e/o delle strutture <strong>di</strong> ricettività approntate per chi ne avessenecessità.5.3.3. AlluvioneIn caso <strong>di</strong> alluvione <strong>di</strong> parte del territorio occorrerà controllare se nelle zone <strong>in</strong>teressate sono rimastepersone ed animali che occorrerà sfollare o rifornire <strong>di</strong> viveri.Nel caso <strong>di</strong> alluvione del territorio (anche se <strong>in</strong> parte) verificare e, se necessario, richiedere l'<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong>COM e CCS <strong>in</strong> quanto la struttura comunale può non <strong>di</strong>sporre dei mezzi logistici adeguati a fronteggiare unasimile evenienza (barche, autocarri, personale, ecc.).Dovranno esse contattate HERA, TELECOM ed ENEL le quali dovranno attivarsi per garantire la sicurezza agliimpianti ed alle abitazioni alluvionate, <strong>di</strong>sattivando le l<strong>in</strong>ee e realizzando i collegamenti necessari permantenere <strong>in</strong> funzione i servizi essenziali.Le fasi <strong>di</strong> allarme e dell’emergenza hanno term<strong>in</strong>e con la risoluzione dei problemi connessiall’evento e la ripresa delle normali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita per la popolazione eventualmenteevacuata o comunque <strong>in</strong>teressata dall’evento.Per il rischio idrogeologico sono <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate, nel territorio comunale, le seguenti aree:Aree <strong>di</strong> ammassamentoAree dove fare affluire materiali, mezzi e uom<strong>in</strong>i per le operazioni <strong>di</strong> soccorso.Area Ubicazione TelefonoCentro sportivo Via Castelfranco 0518<strong>26</strong>097Parcheggio Stazione FerroviariaViale M<strong>in</strong>ghettiParcheggio e PalazzettoPatt<strong>in</strong>aggioVia Muzz<strong>in</strong>ello 0516875935Campo Calcio “Bonzagni”Via Cimitero vecchio. <strong>San</strong> MatteoDecima0516825718Aree <strong>di</strong> accoglienza coperteAree imme<strong>di</strong>atamente <strong>di</strong>sponibili per ricoveri <strong>di</strong> breve e me<strong>di</strong>a durata.Area Ubicazione TelefonoCentro sportivo Via Castelfranco 0518<strong>26</strong>097Palazzetto Muzz<strong>in</strong>ello Via Muzz<strong>in</strong>ello 051687593535


Aree <strong>di</strong> accoglienzaAree da dest<strong>in</strong>are a tendopoli, roulottopoli o conta<strong>in</strong>ers per fornire ricovero <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a o lungadurataArea Ubicazione ReferenteParco pubblico f.te pisc<strong>in</strong>eParco pubblico - DecimaVia CastelfrancoVia Togliatti <strong>in</strong>t. Via Degli Olmi5.4 Modalità <strong>di</strong> attivazione causa rischio sismicoIl SINDACO:1. contatta l’Unità <strong>di</strong> Crisi (istituita presso la Prefettura <strong>di</strong> Bologna) per pre<strong>di</strong>sporre ogni utile strumento orisorsa <strong>di</strong> aiuto alla collettività ed agli Enti impegnati nel riprist<strong>in</strong>o dei servizi <strong>in</strong>terrotti, assicurando gli<strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> assistenza del caso. In caso <strong>di</strong> mancato funzionamento delle l<strong>in</strong>ee telefoniche deve essereallertata l’Unità <strong>di</strong> Crisi tramite gli apparati ricetrasmittenti del Comando <strong>di</strong> Polizia Municipale o delleassociazioni <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>oamatori eventualmente convenzionate con il <strong>Comune</strong>, prevedendo, se del caso,anche il <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> personale della Polizia Municipale presso la Prefettura;2. attiva il C.O.C. e si aggiorna costantemente <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alla situazione determ<strong>in</strong>atasi; coor<strong>di</strong>na tutte leoperazioni <strong>di</strong> soccorso tramite le funzioni <strong>di</strong> supporto utilizzando anche il volontariato <strong>di</strong> ProtezioneCivile;3. assicura la prima assistenza alla popolazione colpita, anche ricorrendo al coor<strong>di</strong>namento prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong>volontariato <strong>di</strong> Protezione Civile. In particolare <strong>di</strong>spone, attraverso il C.O.C, l’<strong>in</strong>vio <strong>di</strong> volontari o <strong>di</strong>operatori della Polizia Municipale, nelle aree <strong>di</strong> attesa, per fornire le prime <strong>in</strong>formazioni e la primaassistenza alla popolazione.4. verifica eventuali esigenze <strong>di</strong> assistenza alle comunità <strong>di</strong> soggetti <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> debolezza presenti sulterritorio: <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione degli abitanti (anziani, bamb<strong>in</strong>i, <strong>di</strong>sabili...) per i quali sono necessarie operazioni<strong>di</strong> assistenza <strong>di</strong>retta;5. pre<strong>di</strong>spone uno specifico servizio da parte della Polizia Municipale, nell’ambito delle competenzed’istituto, <strong>di</strong> controllo del territorio e <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o degli <strong>in</strong>croci e punti sensibili della viabilità;6. <strong>di</strong>spone la verifica da parte del personale tecnico degli impianti e delle <strong>in</strong>stallazioni che per la loropericolosità richiedono un imme<strong>di</strong>ato controllo;7. assume tutte le <strong>in</strong>iziative atte alla salvaguar<strong>di</strong>a della pubblica e privata <strong>in</strong>columità attraverso lapre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> uom<strong>in</strong>i e mezzi;8. assicura un flusso cont<strong>in</strong>uo <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni agli organismi co<strong>in</strong>volti;9. assicura per il tramite dell’Ufficio Tecnico il supporto all’attività <strong>di</strong> censimento e le verifiche <strong>di</strong> agibilità.36


MISURE GENERALI• <strong>di</strong>sporre l'utilizzo delle aree <strong>di</strong> emergenza preventivamente <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate (allegato):- aree <strong>di</strong> attesa;Sono le aree dove i citta<strong>di</strong>ni devono recarsi nel caso <strong>in</strong> cui sia necessario abbandonare case ede<strong>di</strong>fici. In quelle aree la popolazione riceverà le prime <strong>in</strong>formazioni sull’evento ed i primi generi<strong>di</strong> conforto <strong>in</strong> attesa (<strong>di</strong> qui il nome, Aree <strong>di</strong> attesa) <strong>di</strong> essere sistemata <strong>in</strong> strutture <strong>di</strong>accoglienza adeguate.- aree <strong>di</strong> accoglienza;Dopo la permanenza temporanea nelle aree <strong>di</strong> attesa, le persone che hanno bisogno <strong>di</strong> unricovero hanno a <strong>di</strong>sposizione le aree <strong>di</strong> accoglienza, ovvero aree giu<strong>di</strong>cate idonee per ospitaretendopoli o comunque strutture provvisorie per assicurare temporaneamente un tetto a coloroche non possono rientrare nelle proprie abitazioni.- aree <strong>di</strong> ammassamento;Sono le aree <strong>in</strong> cui verranno fatti affluire i soccorritori e le risorse utili al superamentodell'emergenza.• <strong>in</strong>formare cont<strong>in</strong>uamente la popolazione nelle aree <strong>di</strong> attesa;• pre<strong>di</strong>sporre la riattivazione della viabilità pr<strong>in</strong>cipale con la segnalazione <strong>di</strong> percorsi alternativi;• organizzare squadre per la ricerca ed il soccorso dei <strong>di</strong>spersi e pre<strong>di</strong>sporre l'assistenza sanitaria aiferiti ed alla popolazione confluita nelle aree <strong>di</strong> attesa;• pre<strong>di</strong>sporre la perimetrazione delle zone con e<strong>di</strong>fici pericolanti e l'<strong>in</strong>vio <strong>di</strong> squadre tecniche per leprime verifiche <strong>di</strong> agibilità;pre<strong>di</strong>sporre l'allestimento delle aree <strong>di</strong> accoglienza con tende e/o roulotte per ospitare gli sfollati.5.5 Modalità <strong>di</strong> attivazione causa rischio chimico5.5.1 Allarme <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidente <strong>in</strong>dustriale rilevanteLe emergenze causate dagli <strong>in</strong>cidenti rilevanti sono quegli eventi determ<strong>in</strong>ati dalla rottura omalfunzionamento <strong>di</strong> un impianto.Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong> al momento non sono state censite aziende a rischio <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidenterilevante:Appare, comunque opportuno pianificare gli <strong>in</strong>terventi necessari per fronteggiare un qualsiasi evento legatoad un <strong>in</strong>cidente <strong>in</strong>dustriale che possa richiedere l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> protezione civile.Il SINDACO:1. <strong>in</strong> applicazione del PEE assume il coor<strong>di</strong>namento delle azioni <strong>di</strong> soccorso e <strong>di</strong> assistenza alla popolazioneadottando tutti i provve<strong>di</strong>menti necessari ad assicurare la pubblica <strong>in</strong>columità;2. cura la <strong>di</strong>ramazione dell’allarme e provvede aff<strong>in</strong>ché vengano impartite alla popolazione co<strong>in</strong>volta lenecessarie istruzioni <strong>di</strong> comportamento;3. ove necessario per l’assistenza alla popolazione attiva i gruppi comunali <strong>di</strong> volontariato.37


Il gestore dello stabilimento:• attiva il PEI dello stabilimento;• avverte i Vigili del Fuoco, il 118, la Prefettura - UTG, Il S<strong>in</strong>daco, la Prov<strong>in</strong>cia e la Struttura Regionale<strong>di</strong> Protezione Civile;• all’arrivo dei Vigili del Fuoco si mette a loro <strong>di</strong>sposizione fornendo tutte le <strong>in</strong>formazioni utili alsuperamento dell’emergenza.Ausl – Dipartimento <strong>di</strong> igiene pubblica:• supporta il S<strong>in</strong>daco <strong>in</strong> merito agli aspetti <strong>di</strong> protezione sanitaria della popolazione fornendo<strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni su eventuali provve<strong>di</strong>menti da adottare.118:• provvede alle attività <strong>di</strong> soccorso sanitario urgente attivando le proprie procedure <strong>in</strong>terne.5.5.2 Allarme conseguente ad <strong>in</strong>cidente sulla rete viaria o ferroviaria con <strong>di</strong>spersione<strong>di</strong> sostanze tossico-nociveQuesto tipo <strong>di</strong> allarme può comportare l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dell’aria, dell’acqua e del suolo e sviluppo <strong>di</strong> nubitossiche che possono rendere necessaria l’evacuazione delle aree <strong>in</strong>vestite.MISURE GENERALI:Questo tipo <strong>di</strong> allarme può comportare l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dell’aria, dell’acqua e del suolo e sviluppo <strong>di</strong> nubitossiche che possono rendere necessaria l’evacuazione delle aree <strong>in</strong>vestite.IMPORTANTE: consultare il programma specifico, <strong>di</strong>sponibile presso l’Ufficio della ProtezioneCivile (ove è conservato anche lo schedario cartaceo) per la <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione e la verifica dellecaratteristiche della sostanza tossica.MISURE GENERALI:Questo tipo <strong>di</strong> allarme può comportare l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dell’aria, dell’acqua e del suolo e sviluppo <strong>di</strong> nubitossiche che possono rendere necessaria l’evacuazione delle aree <strong>in</strong>vestite.Sostanza tossica aeriforme:• Disporre l’evacuazione delle persone e degli animali presenti nella zona, <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione controvento,<strong>in</strong>formandosi sulla <strong>di</strong>rezione dei venti.Sostanza sospetta liquida:• <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare nel più breve tempo possibile la sostanza contenuta nella cisterna (leggendo la bolla <strong>di</strong>accompagnamento, <strong>in</strong>terrogando il conducente o telefonando alla Ditta mittente o dest<strong>in</strong>ataria);• bloccare le vie <strong>di</strong> scarico che conducono ai corsi d’acqua;• Cercare <strong>di</strong> fare assorbire la sostanza da sabbia o altra sostanza <strong>in</strong>erte, se vi sono state fuoriuscite;va <strong>in</strong> ogni caso evitato l’uso <strong>di</strong> segatura o sostanze analoghe, dal momento che si possonoverificare fenomeni <strong>di</strong> autocombustione. Evitare assolutamente <strong>di</strong> <strong>di</strong>luire la sostanza sospetta conacqua per evitare la sua <strong>di</strong>ffusione (a meno che non arriv<strong>in</strong>o <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni <strong>in</strong> questo senso dagliesperti <strong>in</strong>terpellati). Se si è già verificato il rovesciamento <strong>in</strong> un corso d’acqua preallertare i Comunia valle.Sostanza sospetta solida:38


• evitare per quanto possibile che venga a contatto con gli agenti atmosferici che potrebbero<strong>di</strong>sgregarla (coprirla, con la massima cautela, usando un telone o simili).Il SINDACO:1. assicura la prima assistenza alla popolazione colpita, anche ricorrendo al volontariato <strong>di</strong> Protezione Civile.In particolare <strong>di</strong>spone, attraverso il C.O.C., <strong>in</strong> relazione alla gravità dell'evento:• l'<strong>in</strong>vio <strong>di</strong> volontari nelle aree <strong>di</strong> attesa;• l'<strong>in</strong>vio <strong>di</strong> uom<strong>in</strong>i e mezzi presso le aree <strong>di</strong> ricovero o i centri <strong>di</strong> accoglienza della popolazione.2. coor<strong>di</strong>na tutte le operazioni <strong>di</strong> soccorso tramite le funzioni <strong>di</strong> supporto del C.O.C.;3. assume tutte le <strong>in</strong>iziative atte alla salvaguar<strong>di</strong>a della pubblica e privata <strong>in</strong>columità;4. assicura un flusso cont<strong>in</strong>uo <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni agli altri Enti eventualmente co<strong>in</strong>volti;5. assicura per il tramite dell’Ufficio Tecnico il supporto all’attività <strong>di</strong> censimento e verifiche <strong>di</strong> agibilità;6. allerta i responsabili operativi e della viabilità nel caso sia necessario def<strong>in</strong>ire una viabilità alternativa perla pre<strong>di</strong>sposizione della cartellonistica e il reclutamento del personale necessario a regolare il traffico.Attivazione della Polizia Municipale e del Volontariato per presi<strong>di</strong>are la zona e fornire tutto l’aiutopossibile coa<strong>di</strong>uvando le operazioni e assistendo i co<strong>in</strong>volti all’evento.Misure adottabili e adempimenti della popolazione:TENERSI AL RIPARO ED AL CHIUSO:• cercare imme<strong>di</strong>atamente riparo nella propria abitazione o nell’e<strong>di</strong>ficio più vic<strong>in</strong>o;• chiudere ogni uscita o apertura verso l’esterno;• non usare apparecchi che possano formare sc<strong>in</strong>tille;• <strong>di</strong>sattivare l’impianto elettrico;• <strong>in</strong>terrompere l’erogazione <strong>di</strong> gas;• arrestare l’eventuale impianto <strong>di</strong> areazione;• accendere la ra<strong>di</strong>o (alimentata a batterie) e mettersi <strong>in</strong> ascolto delle stazioni ra<strong>di</strong>o locali per ricevereeventuali istruzioni delle autorità <strong>di</strong> Protezione Civile.EVACUAZIONE:• abbandonare, preferibilmente a pie<strong>di</strong>, le abitazioni e <strong>di</strong>rigersi verso le zone <strong>di</strong> “raccolta temporanea”(da dove verrà trasferita, con appositi mezzi, nelle aree <strong>di</strong> accoglienza <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate);• se necessario, respirare proteggendo la bocca con un panno bagnato.In<strong>di</strong>cazioni per i primi soccorritori• evitare <strong>di</strong> avvic<strong>in</strong>arsi agli automezzi;• non fumare, spegnere i motori dei veicoli ed evitare <strong>di</strong> usare fiamme libere;• tenere lontano veicoli e persone ad un raggio <strong>di</strong> almeno 300 metri dall’<strong>in</strong>cidente;• segnalare imme<strong>di</strong>atamente eventuali fuoriuscite <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> che possono penetrare nelle fognature onei canali <strong>di</strong> scolo;• cercare <strong>di</strong> raccogliere <strong>in</strong>formazioni sul carico trasportato: leggere le etichette <strong>di</strong> pericolo e le tabelleKemler e comunicare imme<strong>di</strong>atamente le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni su esse contenute alle autorità <strong>di</strong> ProtezioneCivile.39


RETE FERROVIARIALo scalo ferroviario è ubicato nell’area urbana <strong>in</strong> Viale M<strong>in</strong>ghetti.In caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidente allo scalo ferroviario e lungo le l<strong>in</strong>ee, che possano co<strong>in</strong>volgere vagoni potenzialmentea<strong>di</strong>biti al trasporto <strong>di</strong> sostanze tossiche, avvertire imme<strong>di</strong>atamente la Prefettura e consultare il Piano <strong>di</strong>Emergenza da essa pre<strong>di</strong>sposto.Valutare, <strong>in</strong> relazione all’area <strong>in</strong>teressata dall’<strong>in</strong>cidente le zone che possono trovarsi <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>vulnerabilità <strong>in</strong> relazione alla viabilità ed ai residenti.5.6 Modalità <strong>di</strong> attivazione <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>terruzione <strong>di</strong> energia elettricaPiano ENEL <strong>di</strong> prevenzioneAl f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ridurre, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> necessità, i carichi <strong>di</strong> energia elettrica <strong>in</strong> maniera selettiva e programmata edevitare che si verifich<strong>in</strong>o black out <strong>in</strong>controllati, ENEL, su <strong>di</strong>sposizione del Gestore della rete <strong>di</strong> TrasmissioneNazionale, ha <strong>in</strong>viato nel mese <strong>di</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2004</strong>, il Piano <strong>di</strong> Emergenza per la Sicurezza del SistemaElettrico (PESSE).Consultando il Piano <strong>di</strong> Emergenza per la sicurezza de sistema elettrico, pre<strong>di</strong>sposto da ENEL al sitohttp://www.enel.it/sportello_onl<strong>in</strong>e/elettricita/pesse/ricerca_semplice/<strong>in</strong>dex.asp , è possibile sapere quandoè prevista l’eventuale sospensione del servizio elettrico per ogni fornitura <strong>in</strong>testata al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong><strong>Giovanni</strong> <strong>in</strong> <strong>Persiceto</strong>, nei giorni <strong>di</strong> possibile applicazione del Piano, tramite i Gruppi <strong>di</strong> appartenenza con lerelative fasce orarie <strong>di</strong> <strong>in</strong>terruzione nelle ipotesi <strong>di</strong> applicazione.Nelle ore <strong>di</strong> luce piena, sono previsti turni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco a rotazione della durata massima giornaliera <strong>di</strong> un’ora emezza ciascuno che <strong>in</strong>teressano tutti i tipi <strong>di</strong> utenza, secondo <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> applicazione.L’eventuale applicazione del Piano ENEL viene trasmessa tramite comunicato stampa sui me<strong>di</strong>a o con altrimezzi <strong>di</strong> comunicazione.40


ALLEGATO :RIEPILOGO DELLE AREE DI PROTEZIONE CIVILETabella riepilogativa delle aree <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate41


CAPOLUOGO (ZONA 1)area n. prog. <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo localizzazione* ATT 1 Piazza Parco PettazzoniParcheggio e Parcopubblico* ATT 2Circonvallzaione VittorioVeneto <strong>in</strong>t. Via CastelfrancoParcheggio del Cimitero* ATT 3CirconvallazioneLiberazione <strong>in</strong>t. Via Pucc<strong>in</strong>iParcheggio* ATT 4Via Crevalcore ad.ze n° Area antistante capannonicivici 3/33 e 3/51artigianali* ATT 5 Via Astengo f.te n° civ 27 Parcheggio stazione* ATT 6Via Muzz<strong>in</strong>ello <strong>in</strong>t.Via del CaravaggioParcheggio Muzz<strong>in</strong>elloATT 7 Via Castelfranco 16 Parcheggio BocciofilaATT 8 Via Marzabotto 4Parcheggio f.te ParrocchiaS.Camillo* ATT 9 Via della Repubblica 3/f Parcheggio Porta Marcolfa* ATT 10 Via Sab<strong>in</strong> n° 20 ParcheggioATT 11 Via Fermi f.te n° civ. 47 Parco PubblicoACC 1CirconvallazioneLiberazione 22Campo da calcio UngarelliACC 2 Via Castelfranco 16/g Campo da calcioACC 3Via Braglia <strong>in</strong>t. ViaCastagnoloParcheggioACC 4 Via Muzz<strong>in</strong>ello 17 Palazzetto dello SportACC 5 Via Castelfranco 16 BocciofilaAMM 1 Via Torricelli 5Sede Ass. vol. ProtezioneCivileAMM 2 Via Sab<strong>in</strong> <strong>in</strong>t. Via Newton Parcheggio42


SAN MATTEO DELLA DECIMA (ZONA 2)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo Localizzazione* ATT 1 Via Sicilia 1 Parcheggio BocciofilaATT 2ATT 3Via Togliatti <strong>in</strong>t. ViaDegli OlmiVia Foscolo <strong>in</strong>t. ViaPanzacchiParco SacentiParco della Madonn<strong>in</strong>aATT 4 Via Nuova 29/b Campi da Tennis* ATT 5 Via Fossetta 2 Area antistante capannoniATT 6ACC 1Via Barbieri F.te civ.18Via Cimitero Vecchio6Parco PubblicoCampo da calcio “Bonzagni”(f<strong>in</strong>o a quando utilizzabile)ACC 2 Via Arg<strong>in</strong><strong>in</strong>o 10 Campo da calcioACC 3 Via Sicilia 1 BocciofilaLE BUDRIE (ZONA 3)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo LocalizzazioneATT 1 Via Budrie 95Area verde antistante istituto“Suore m<strong>in</strong>ime dell’addolorata”AMOLA (ZONA 4)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo Localizzazione* ATT 1Via Fabrizio de Parcheggio antistante campo daAndrécalcioZENERIGOLO (ZONA 5)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo LocalizzazioneATT 1 Via Zenerigolo 19 Campo da calcio parrocchialeLORENZATICO (ZONA 6)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo LocalizzazioneATT 1Via Biancol<strong>in</strong>aVecchia 3Campo da calcio parrocchiale43


BIANCOLINA (ZONA 7)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo LocalizzazioneATT 1Via Biancol<strong>in</strong>a <strong>in</strong>t.via OrbaParco PubblicoTIVOLI (ZONA 8)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo Localizzazione* ATT 1 Via Castelfranco 44 ParcheggioCASTAGNOLO (ZONA 9)area n. prog. In<strong>di</strong>rizzo Localizzazione* ATT 1 Via Castagnolo 130 Area f.te ChiesaATTACCAMMAree <strong>di</strong> AttesaAree <strong>di</strong> AccoglienzaAree <strong>di</strong> AmmassamentoNOTA: Le aree <strong>di</strong> attesa <strong>in</strong><strong>di</strong>cate con l’asterisco possono essere allestite anche come aree <strong>di</strong> accoglienza, qualora nonfosse possibile allestire le aree <strong>di</strong> accoglienza <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate nell’elenco (es. eventi atmosferici avversi come neve o fortipiogge tali da rendere i campi da calcio impraticabili), dandone preventivamente <strong>in</strong>formazione alla popolazione.44


CAPOLUOGO (ZONA 1)45


SAN MATTEO DELLA DECIMA (ZONA 2)46


LE BUDRIE (ZONA 3)47


AMOLA (ZONA 4)48


ZENERIGOLO (ZONA 5)49


LORENZATICO (ZONA 6)50


BIANCOLINA (ZONA 7)51


TIVOLI (ZONA 8)52


CASTAGNOLO (ZONA 9)53

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