Cento anni fa nasceva Monsignor Luigi Del-Pietro
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22 giugno 2006<br />
Pagina a cura di Franco Narducci<br />
Secondo Pilastro Crescono gli utili,<br />
ma Berna non pensa agli assicurati?<br />
Travail.Suisse chiede l’aumento del tasso di interesse al 3,25 per cento<br />
Come previsto dalla legge, l’interesse<br />
minimo sull’avere di vecchiaia nel 2°<br />
Pilastro deve essere riesaminato a<br />
cadenza biennale. Al riguardo, la confederazione<br />
sindacale Travail.Suisse non ha dubbi<br />
sul <strong>fa</strong>tto che gli ottimi risultati conseguiti dalle<br />
casse pensioni in questi ultimi <strong>anni</strong> consentano<br />
ora un cospicuo aumento del tasso d’interesse<br />
minimo.<br />
Per dare concretezza a tale richiesta, Hugo<br />
Fasel, Presidente di Travail.Suisse e Consigliere<br />
nazionale del partito cristiano-sociale,<br />
ha depositato lunedì scorso una mozione in<br />
Parlamento.<br />
Utili sì, ma anche agli assicurati. Svariate<br />
indagini hanno confermato che le casse pensioni<br />
hanno conseguito nel 2005 un risultato di<br />
buon livello, quantificabile mediamente in utili<br />
pari al 10 per cento. Uno sviluppo di tale gradevole<br />
portata deve essere fruttuoso anche<br />
per gli assicurati, che con i loro contributi alimentano<br />
il 2° Pilastro. Ci sono dunque tutte le<br />
premesse affinché il Consiglio federale<br />
aumenti il tasso d’interesse minimo sul capitale<br />
di vecchiaia, portandolo dal 2,5 per cento<br />
attuale al 3,25 per cento nel 2007. Una richiesta<br />
di aumento che Travail.Suisse ha formalizzato<br />
nella consultazione tra i partner sociali<br />
incanalata dal Consiglio federale, come prevedono<br />
le disposizioni della legge Lpp.<br />
La mozione depositata in Parlamento, che<br />
rivendica l’aumento del tasso d’interesse minimo,<br />
ha voluto innescare il dibattito e ottenere<br />
anche il pronunciamento del Parlamento su<br />
questo aspetto centrale della previdenza professionale.<br />
Le argomentazioni di Travail.Suisse. Per<br />
La direzione di Swissmetal:<br />
«Scioperi? E allora licenzio»<br />
Il braccio di ferro tra la direzione aziendale<br />
della Swissmetal di Reconvilier da una<br />
parte e le maestranze dall’altra potrebbe<br />
<strong>fa</strong>r riesplodere il conflitto che nei mesi passati<br />
ha tenuto con il fiato sospeso l’intera<br />
regione. La direzione dell’azienda intanto<br />
ha messo le mani avanti, minacciando licenziamenti<br />
senza preavviso in caso di nuovi<br />
scioperi e la sospensione della produzione<br />
nello stabilimento La Boillat.<br />
Si tratta evidentemente di una forma di<br />
pressione preventiva sul personale dell’azienda,<br />
chiamato a decidere sulla proposta<br />
Travail.Suisse gli aspetti riportati di seguito<br />
rivestono importanza di primo piano per la<br />
determinazione del tasso d’interesse minimo.<br />
� Considerare le buone performance del<br />
2005: la riduzione dell’interesse minimo sull’avere<br />
di vecchiaia degli assicurati fu giustificato<br />
con l’andamento negativo sul fronte delle<br />
entrate. Con questa logica, un buon andamento<br />
delle entrate deve avere un conseguente<br />
aumento del tasso d’interesse.<br />
Le casse pensioni hanno realizzato una<br />
performance media del 10 per cento e oltre,<br />
come confermano svariate indagini effettuate<br />
sul campo. Un risultato ottenuto con il tasso<br />
attuale fissato al 2,5 per cento. Conseguentemente,<br />
lo sviluppo positivo degli utili conseguiti<br />
deve avere un ritorno anche per gli assicurati.<br />
Con un adeguato aumento del tasso<br />
d’interesse minimo a valere dal 2007, il Consiglio<br />
federale mostrerà coerenza assoluta<br />
con le motivazioni addotte allorché fu decisa<br />
la riduzione del tasso stesso e metterà in<br />
vetrina una serietà che sarà sicuramente<br />
apprezzata.<br />
� Contrastare la <strong>fa</strong>lsa isteria della sicurezza:<br />
Travail.Suisse non ha cambiato parere in merito<br />
alla formula respinta di stretta misura, a suo<br />
tempo, dalla Commissione Lpp (media fluttuante<br />
settennale delle obbligazioni confederali<br />
con validità a 7 <strong>anni</strong>, con aumenti o detrazioni<br />
per tenere conto delle performance di altri<br />
investimenti), che rappresentava un’ottima<br />
base per il calcolo del tasso d’interesse minimo.<br />
Tale formula darebbe oggi come risultato<br />
un tasso d’interesse minimo del 3,25 per cento<br />
e offrirebbe sufficiente sicurezza per una ragionevole<br />
politica degli investimenti.<br />
A coloro che chiedono maggiore sicurezza -<br />
in termini di un minore <strong>fa</strong>ttore di rischio del<br />
del mediatore Rolf Bloch per la soluzione<br />
del conflitto. La commissione del personale<br />
non sembra entusiasta della proposta di<br />
Bloch, e a quanto è dato sapere non vorrebbe<br />
entrare in materia.<br />
La minaccia della direzione aziendale<br />
pare dunque rientrare completamente nella<br />
visione di un ulteriore sciopero, che «non<br />
rientrerebbe nel sistema di coordinate» dell’impresa,<br />
che agirebbe con il licenziamento<br />
dei partecipanti allo sciopero e la destinazione<br />
dello stabilimento in Reconvilier a solo<br />
scopi logistici. Un passo, quest’ultimo, che<br />
richiederebbe soltanto 20 addetti rispetto ai<br />
200 attuali in regime di produzione.<br />
Jürg Müller - l’esperto indipendente nominato<br />
dal mediatore Bolch - crede ferma-<br />
15<br />
tasso d’interesse medio sulle obbligazioni -<br />
bisogna ribattere che hanno perso di vista le<br />
modalità di funzionamento del sistema della<br />
capitalizzazione su base contributiva. Un sistema<br />
che rispetto a quello di ridistribuzione dell’Avs<br />
è vantaggioso - trovando in ciò la sua<br />
legittimazione - soltanto se produce in misura<br />
sufficiente rendite elevate da ridistribuire agli<br />
assicurati.<br />
L’isteria sulla sicurezza esercitata da svariati<br />
soggetti (in particolare dalle assicurazioni<br />
vita), non contribuisce af<strong>fa</strong>tto alla sicurezza del<br />
2° Pilastro e nasconde in sé un pericolo serio<br />
di distruggerlo sul lungo periodo. In tale ottica,<br />
tale isteria è da mettere unicamente in collegamento<br />
con gli interessi commerciali delle assicurazioni<br />
vita nel breve periodo.<br />
� Rafforzare la fiducia nel 2° Pilastro: la legislazione<br />
in materia di previdenza professionale<br />
è confrontata con sfide di non poco conto<br />
(una delle quali, per esempio, è l’adeguamento<br />
del tasso d’interesse). Tali sfide possono<br />
essere vinte soltanto se vi è grande fiducia<br />
nella previdenza professionale e non si rischia<br />
di bloccare ogni variazione a causa dell’insicurezza<br />
trasmessa agli assicurati.<br />
Con la procedura adottata nel 2002 per diminuire<br />
il tasso d’interesse, il Consiglio federale<br />
provocò molta insicurezza in ampi strati della<br />
popolazione, rafforzata ulteriormente con l’intera<br />
discussione sul risanamento delle casse<br />
pensioni. Lo stesso Consiglio federale ha ora<br />
la possibilità, con un passo coraggioso e rassicurante<br />
a <strong>fa</strong>vore degli assicurati, di rafforzare<br />
di nuovo la fiducia nel 2° Pilastro e creare in tal<br />
modo le condizioni giuste per un suo ulteriore<br />
sviluppo. Il reale miglioramento del quadro<br />
economico generale consente senz’altro un<br />
simile passo.<br />
mente, tuttavia, in una soluzione pacifica del<br />
duro conflitto tra maestranze e datore di<br />
lavoro, a patto che le parti in causa imparino<br />
di nuovo a comunicare tra di loro. Insomma,<br />
il conflitto potrebbe essere risolto con la mai<br />
disusa pratica del partenariato sociale, che<br />
richiederebbe ai datori di lavoro di comunicare<br />
in materia aperta e sincera, e ai dipendenti<br />
una maggiore lealtà verso la direzione,<br />
sapendo che in fin fine è in gioco l’esistenza<br />
stessa dello stabilimento La Boillat.<br />
Dopo lo scontro a suon di proclami e incitamenti<br />
alla resistenza a oltranza da una<br />
parte, e gli atteggiamenti di totale chiusura<br />
dall’altra, sarebbe già un bel risultato tornare<br />
al tavolo della trattativa e sottoscrivere<br />
soluzioni accettate da tutti.