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Relazione Consiglio Direttivo Fnp-Cisl Lombardia

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Rifletteremo in modo specifico nei prossimi mesiL’argomento è complesso e ha bisogno di approfondimenti maggiori di quelli permessi da un passodi questa relazione. Ne faremo oggetto di una riflessione più attenta e ampia nei prossimi mesi.E’ necessario un impegno della CISL a tutti i livelli e in tutte le categorieA livello nazionale come abbiamo visto, le cose si sono messe in movimento, nonostante ledifficoltà sul fronte interno del movimento sindacale e sul fronte esterno per effetto della crisi edelle politiche di bilancio decise a livello europeo. A livello Regionale, l’Unione intende prenderel’iniziativa nei confronti della giunta.Sono tutte iniziative di carattere Confederale, che necessitano della convinta partecipazione dellecategorie, in primis della FNP, perché sappiamo bene che la strategia messa in campo dalla CISLnon si può basare esclusivamente sulle iniziative della Confederazione e delle Unioni Regionali.Tutte le categorie e tutti i territori devono impegnarsi direttamente per un’azione corale che sviluppila necessaria pressione ad ogni livello e sappia indirizzare verso il bene comune tutte le risorserinvenibili negli ambiti istituzionali e sociali.Solidarietà alla FIMCon questo spirito diamo tutta la nostra solidarietà alla FIM che sta affrontando problemi moltograndi, in condizioni difficili, aggravate dalle posizioni dogmatiche e contestative della FIOM, chetuttavia saranno determinanti per tutta l’economia italiana e lo stesso futuro dei pensionati e dellepersone anziane bisognose.La contrattazione nazionale è andata avantiE’ passato 1 anno dalla riforma del modello contrattuale, senza la firma della CGIL, ciò nonostante,con un’economia in crisi, è stato possibile rinnovare unitariamente, 54 contratti nazionali in tempibrevissimi e praticamente senza scioperi. La CGIL dovrebbe tirare le somme di questa situazione eriaprire con la CISL e la UIL un dialogo, non per tornare indietro, ma per andare avanti, affermandoil rispetto reciproco e senza pretese di egemonizzare tutto movimento sindacale in forza delleproprie convinzioni di giusto o sbagliato. In questi mesi, infatti, si è manifestata l’inconciliabiledifferenza di concezione del ruolo e della natura del sindacato, in particolare con la parte dellaCGIL che si riconosce nelle posizioni della FIOM, che allontana nel tempo ogni possibile unitàsindacale. Ciò non deve comportare la decisione di abbandonare ogni sforzo per realizzare l’unitàdei lavoratori e dei pensionati nella contrattazione e nelle lotte sui problemi sociali ed economici.E’ auspicabile, perciò, che attraverso opportune intese, salvaguardando i diritti degli iscritti e ilprincipio del pluralismo sindacale, si diano risposte condivise alla gestione dell’unità d’azione e allaquestione della rappresentanza contrattuale.Ora deve svilupparsi la contrattazione decentrataOra è il tempo di un grande sviluppo della contrattazione decentrata per la crescita dellaproduttività, nelle aziende e sul territorio. Questa non può essere una passeggiata per nessuno: ledifferenze di efficienza del sistema Italia si sono accumulate nel tempo, almeno negli ultimi diecianni, ed ora siamo obbligati a recuperare il ritardo in pochi anni. Lo sforzo da fare è grande manecessario. Solo con la contrattazione insistente e competente in tutte le aziende e in tutti i territori ea tutti i livelli è possibile contribuire a uscire dalle condizioni sociali ed economiche in cui la crisi ciha costretti, dare ai lavoratori e pensionati prospettive di miglioramento della loro condizione conl’aumento di competitività del paese e maggiori disponibilità di spesa pubblica, con la eliminazionedelle spese inutili, degli sprechi e delle cattive gestioni del danaro pubblico.Noi ripetiamo allora con convinzione lo slogan della unione regionale che scrive sul suo volantone:contrattare, contrattare, contrattare.7

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