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8° congresso Fnp Cisl Lombardia, la relazione di Attilio Rimoldi

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Re<strong>la</strong>zione all’<strong>8°</strong> Congresso FNP - CISL del<strong>la</strong> <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>La scelta <strong>di</strong> fare il Congresso FNP nel<strong>la</strong> montagna lombarda.Come per gli ultimi 4 Congressi, abbiamo scelto <strong>di</strong> riunirci in una localitàdel<strong>la</strong> montagna lombarda. Non solo perché è una terra bellissima, un luogoturistico <strong>di</strong> fama internazionale, un Paese attrezzato per accogliere il nostroCongresso, ma anche per l’autenticità e l’ispirazione che ci trasmettonoqueste montagne. Qui possiamo cogliere lo spirito dell’origine <strong>di</strong> una granderegione industriale, cresciuta, all’inizio, grazie all’energia delle acque chescendevano da queste Alpi e che ancora forniscono gran parte dell’energiaidroelettrica del Paese.Qui respiriamo l’aria <strong>di</strong> una cultura del <strong>la</strong>voro ben fatto. E’ un’aria che citrasmette l’idea <strong>di</strong> un valore intrinseco ed etico del <strong>la</strong>vorare e del<strong>la</strong> sua<strong>di</strong>gnità, vero fondamento dello sviluppo produttivo del<strong>la</strong> nostra Regione:una Regione che ha fatto da locomotiva affinché l’Italia arrivasse aitraguar<strong>di</strong> economici e sociali attuali e fosse annoverata tra le potenzeeconomiche mon<strong>di</strong>ali.Qui, in questi luoghi, siamo indotti a immedesimarci in quello stile <strong>di</strong> vitache in montagna ancora resiste, sobrio e generosamente tollerante, amantedel<strong>la</strong> vera giustizia per sé e per gli altri e siamo stimo<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong> vista <strong>di</strong> unpaesaggio che eleva l’animo e raffina i nostri pensieri, alle miglioririflessioni su noi stessi, sul<strong>la</strong> nostra Organizzazione, sul suo futuro e sullecose che ci circondano.Partecipare ai Congressi del<strong>la</strong> USR e del<strong>la</strong> FNP NazionaleQuesta assemblea non è solo il Congresso del<strong>la</strong> FNP del<strong>la</strong> <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>, èanche il nostro pre-Congresso del<strong>la</strong> Unione Regionale lombarda e del<strong>la</strong> FNPNazionale, per questo vorremmo affidare ai delegati alcuni orientamentiaffinché possano dare un contributo visibile e rappresentativo dellepensionate e dei pensionati del<strong>la</strong> <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>, per contribuire alle decisioniche interessano tutti.1


ChianeseL’esposizione delle buone e apprezzate cose fatte negli anni che ci separanodall’ultimo Congresso, dovrebbe per gran parte essere fatta da ArnaldoChianese, che è stato il Segretario Generale, amato e stimato, <strong>di</strong> questaFederazione, fino al novembre del 2007. Non può farlo perché ha accettatoun altro incarico nel<strong>la</strong> FNP, <strong>di</strong>ventando Segretario Organizzativo Nazionale.Un incarico <strong>di</strong> prestigio e <strong>di</strong> grande responsabilità, che ci rende orgogliosi,perché uno dei nostri è presente nel<strong>la</strong> Segreteria Nazionale e perché <strong>la</strong>Segreteria Nazionale può così usufruire <strong>di</strong> un valore aggiunto che va abeneficio <strong>di</strong> tutti i pensionati del<strong>la</strong> CISL.I rapporti con le altre Organizzazioni sindacaliUn saluto partico<strong>la</strong>re voglio rivolgere alle delegazioni dello SPI e del<strong>la</strong>UILP, <strong>la</strong> loro è una presenza speciale e gra<strong>di</strong>ta che deve essere sottolineataper <strong>la</strong> sua importanza. Non solo perché insieme abbiamo fatto e faremo,speriamo, molte cose, ma perché oggi il tema dei rapporti tra le nostreOrganizzazioni, sembra segnare delle <strong>di</strong>fficoltà crescenti, che rendono<strong>di</strong>fficile anche l’unità d’azione, in<strong>di</strong>spensabile per ottenere dei risultatiapprezzabili e conservare il ruolo del Sindacato. Eppure abbiamo, in questimomenti <strong>di</strong> crisi economica, del<strong>la</strong> quale potrebbero essere solo i <strong>la</strong>voratori ei pensionati a farne le spese, un grande bisogno <strong>di</strong> unità. Per ottenere risultatinelle lotte sociali, non basta avere ragione; bisogna avere <strong>la</strong> forza per far<strong>la</strong>valere! E <strong>la</strong> nostra forza sta nel<strong>la</strong> nostra unità. Unità non significauniformità, appiattimento e neppure me<strong>di</strong>ocrità <strong>di</strong> compromessi al ribasso,ma al contrario, <strong>di</strong>scussione, ricerca <strong>di</strong> consapevoli convergenze, <strong>di</strong> obiettivicon<strong>di</strong>visi e gestione delle azioni in comune.Tra noi ci sono certamente delle <strong>di</strong>fferenze che chiedono reciproco rispetto,ma pur essendo importanti non possono essere <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento al<strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong>unità. Sarebbe infatti deleterio, che questo momento partico<strong>la</strong>rmente<strong>di</strong>fficile, possa essere affrontato dagli uni senza gli altri o peggio dagli unicontro gli altri. Dobbiamo riportare il confronto tra noi al <strong>la</strong>voro serio e2


fase politica attuale dove i confini tra Istituzioni e maggioranze tendono a<strong>di</strong>venire incerti e il potere politico <strong>di</strong> fatto invade anche i campi e le attivitàproprie dello Stato, compresa <strong>la</strong> gestione burocratica e tecnica, che perdefinizione dovrebbero essere imparziali e in<strong>di</strong>fferenti agli schieramentipartitici.Rafforzare e migliorare <strong>la</strong> partecipazione operativaTali col<strong>la</strong>borazioni, per evitare rischi <strong>di</strong> perdere parte dell’autonomia,dovranno essere rior<strong>di</strong>nate e adeguate al<strong>la</strong> realtà politica, democratica esociale attuale, ma dovranno proseguire. Nuove strade del<strong>la</strong> partecipazione edel<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione del sociale e del Sindacato, potranno essere in<strong>di</strong>viduateproficuamente anche nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione del<strong>la</strong> sussi<strong>di</strong>arietà orizzontale e inquel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> concertazione.In <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>, in partico<strong>la</strong>re, le scelte strategiche del<strong>la</strong> Regione orientateallo sviluppo del “quasi mercato” nell’ambito del sociale, anche sul<strong>la</strong> basedei principi del<strong>la</strong> legge 31 concordata con CGIL - CISL e UIL lombarde,amplieranno sicuramente ancor più gli spazi del<strong>la</strong> sussi<strong>di</strong>arietà orizzontale edel<strong>la</strong> partecipazione.Se vorremo esserci, come deve fare un Sindacato che guarda in avanti, neiprossimi mesi e nei prossimi anni saremo ancor più impegnati <strong>di</strong> oggi suquesto fronte.La FNP e l’EuropaIl prossimo giugno si voterà per il Par<strong>la</strong>mento Europeo. Voteremo ancoraper un Par<strong>la</strong>mento dai poteri limitati, perché non è stato possibile adottare iltesto del<strong>la</strong> Costituzione, che avrebbe trasformato l’Unione, attualmentetenuta insieme dai trattati, in unità politica fondata su un unico testo <strong>di</strong>costituzione. La FNP Lombarda è interessata a far crescere una societàcivile europea che esprima esigenze sociali comuni e sappia far sentire <strong>la</strong>propria voce, tanto da influenzare le decisioni delle Istituzioni Europee afavore delle c<strong>la</strong>ssi popo<strong>la</strong>ri. Per questo, assegniamo una grande importanzaal<strong>la</strong> nostra partecipazione al<strong>la</strong> FERPA. Pensiamo pertanto che debba essere5


fatto ogni sforzo perché tutti i pensionati dei 27 stati dell’Unione sianofinalmente rappresentati dal<strong>la</strong> FERPA, recuperando gli assenti, mettendo incampo inventiva e creatività. Dobbiamo dare inoltre importanza e sostegnoanche agli organismi sindacali inter-regionali che esistono in Europa. TaliOrganismi possono svolgere ruoli molto importanti. In uno <strong>di</strong> questi ilComitato sindacale dell’Arge Alp, non solo siamo presenti, ma abbiamoassunto <strong>la</strong> presidenza, che vogliamo onorare degnamente.Le linee <strong>di</strong> azione sindacale del<strong>la</strong> CISLLa paro<strong>la</strong> che più è stata ripetuta nei congressi territoriali e <strong>di</strong> Lega cheabbiamo seguito con attenzione è stata <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “crisi”.Il Sindacato necessarioDi fronte al<strong>la</strong> crisi sempre più minacciosa, tutti i <strong>la</strong>voratori e i pensionaticapiscono che c’è bisogno <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fesa solida per non essere travolti da<strong>di</strong>soccupazione e impoverimento.Il Sindacato dovrà essere pertanto un solido punto <strong>di</strong> riferimento, perché apagare <strong>la</strong> crisi non siano soprattutto le c<strong>la</strong>ssi popo<strong>la</strong>ri, ma siano chiamati adare il contributo maggiore coloro che in questi anni passati hannoaccumu<strong>la</strong>to privilegi e ricchezze e sono responsabili delle attuali debolezzedel<strong>la</strong> nostra economia. Chi non ha innovato <strong>la</strong> sua produzione, chi non hainvestito per aumentare <strong>la</strong> produttività, chi ha fatto sol<strong>di</strong> specu<strong>la</strong>ndo suimercati finanziari deve essere chiamato in causa anche personalmente.Noi pensiamo, inoltre, che non sia moralismo chiedere che i compensi deimenager compresi quelli delle banche e soprattutto quelli degli enti e del<strong>la</strong>aziende pubbliche o control<strong>la</strong>te, abbiano un tetto massimo <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e chepaghino anche loro le conseguenze del<strong>la</strong> crisi.I sacrifici che già tanti stanno facendo con <strong>la</strong> <strong>di</strong>soccupazione, <strong>la</strong> cassaintegrazione, con stipen<strong>di</strong> e pensioni insufficienti a garantire una vita<strong>di</strong>gnitosa, rec<strong>la</strong>mano che tutti si assumano il dovere del<strong>la</strong> solidarietà, sia alivello personale che nel<strong>la</strong> loro posizione <strong>di</strong> responsabili dell’economia, delsociale e del<strong>la</strong> politica.6


Già oggi, <strong>di</strong> fronte al<strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> trovare risorse a sostegno dell’economiaitaliana, i soliti rappresentanti dei poteri forti e vari personaggi politici edeconomisti a loro vicini, pensano <strong>di</strong> usare i sol<strong>di</strong> che vorrebbero risparmiaresulle pensioni e sul<strong>la</strong> sanità. Noi non siamo mai stati contrari a <strong>di</strong>scutere delsistema previdenziale (l’INPS <strong>di</strong>ce che i conti sono a posto) e neanche al<strong>la</strong>possibile riorganizzazione dell’intero comparto del<strong>la</strong> assistenza sanitaria esociosanitaria, anzi <strong>la</strong> chie<strong>di</strong>amo da tempo. Ma non possiamo accettare che isol<strong>di</strong> per il ri<strong>la</strong>ncio dell’economia si raccolgano riducendo le prestazionicomplessive dello Stato sociale.Un Sindacato forte è necessario anche per altre ragioni. E’ infatti urgentecontrastare <strong>la</strong> politica economica adottata dal Governo, che non mette incampo nuove risorse per superare con meno ingiustizie e sofferenze questafase veramente <strong>di</strong>fficile.Il valore etico del <strong>la</strong>voroLa ricchezza e il benessere <strong>di</strong> una Nazione non si misurano solo calco<strong>la</strong>ndoil PIL. Un Paese è più ricco se consente il <strong>la</strong>voro a tutti i suoi citta<strong>di</strong>ni. Il<strong>la</strong>voro, pertanto, deve essere al centro delle preoccupazioni <strong>di</strong> tutti anche esoprattutto per il suo grande valore etico, in quanto è solo attraverso il <strong>la</strong>voroche l’umanità si perpetua e che gli uomini e le donne partecipano al<strong>la</strong>creazione attraverso le mille forme che assume il <strong>la</strong>voro.Proprio per tale alto valore morale, fondamentale per ogni essere umano, <strong>la</strong><strong>di</strong>soccupazione non può essere considerata un effetto col<strong>la</strong>terale delleattività e delle politiche economiche. La crisi attuale provoca soprattutto,una drammatica crisi del <strong>la</strong>voro e deve essere affrontata guardandoprioritariamente all’obiettivo del<strong>la</strong> occupazione per tutti. Il Sindacato, <strong>la</strong>CISL e <strong>la</strong> FNP hanno il <strong>di</strong>fficile compito morale <strong>di</strong> rappresentare questa altavisione del<strong>la</strong> società, dell’economia e dell’essere umano e battersi perchénon sia abbandonata.7


La necessità del<strong>la</strong> concertazioneOggi è più che mai evidente <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> uno sforzo comune per salvare,nel Paese e nel<strong>la</strong> nostra Regione, il valore economico, sociale ed etico del<strong>la</strong>voro. Siamo in ritardo, ma tutti devono convincersi che bisogna fare, oltrele parole, una politica <strong>di</strong> concertazione. Senza <strong>la</strong> concertazione <strong>di</strong> tutte leforze Istituzionali economiche e sociali, infatti, non potremo affrontare iproblemi che il Paese ha davanti a sé.L’accordo sugli ammortizzatori in derogaAl<strong>la</strong> luce dell’accordo Stato-Regioni e degli ultimi miglioramenti apportati,siamo evidentemente sod<strong>di</strong>sfatti che tanti <strong>la</strong>voratori privi <strong>di</strong> ammortizzatorisociali oggi possano goderne. Importante è anche l’innalzamentodell’integrazione sa<strong>la</strong>riale per i contratti <strong>di</strong> solidarietà, che rimangono per <strong>la</strong>CISL uno degli strumenti più efficaci per arginare le crisi aziendali.Siamo un po’ meno sod<strong>di</strong>sfatti che ciò avvenga con <strong>la</strong> decurtazione in partedel fondo per le aree sottosviluppate. Questa è <strong>la</strong> conferma del<strong>la</strong> rigidaintenzione del Governo a mantenere l’effetto zero sui sal<strong>di</strong> <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio e nonimpegnare il bi<strong>la</strong>ncio, come ha chiesto <strong>la</strong> CISL, per una quota aggiuntiva <strong>di</strong>almeno l’1%, per attuare una politica <strong>di</strong> espansione dei consumi, con <strong>la</strong><strong>di</strong>fesa dei red<strong>di</strong>ti da pensione e da <strong>la</strong>voro e il sostegno al<strong>la</strong> produzione.Il debito pubblicoIl Governo giustifica <strong>la</strong> sua politica economica con il rischio <strong>di</strong> dover pagareinteressi maggiori sul debito pubblico. Tale rischio è reale e non possiamoignorarlo. Secondo noi però <strong>la</strong> situazione sarebbe ben <strong>di</strong>versa, anche pressogli investitori stranieri, se il risultato negativo fosse <strong>la</strong> conseguenza <strong>di</strong> unosforzo espansivo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dell’occupazione, anziché essere il risultato <strong>di</strong>una <strong>di</strong>fesa del bi<strong>la</strong>ncio al ribasso.Per fortuna l’Italia, grazie anche al<strong>la</strong> concertazione realizzata dai sindacatinel 1993 è protetta dal<strong>la</strong> moneta unica, altrimenti i pericoli sarebbero ben piùgran<strong>di</strong> e drammatici.8


Uscirne in avantiDa tempo noi <strong>di</strong>cevamo che <strong>la</strong> soluzione ai nostri problemi economici, chesono reali ed erano presenti anche prima del<strong>la</strong> crisi, fosse <strong>la</strong> realizzazionedelle riforme. Ora ripetiamo che tra l’esigenza <strong>di</strong> mantenere i conti inequilibrio e quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> espandere <strong>la</strong> domanda, <strong>la</strong> via d’uscita è solo quel<strong>la</strong>delle riforme. Da parte nostra non siamo pregiu<strong>di</strong>zialmente contrariall’innalzamento dell’età pensionabile <strong>di</strong> uomini e donne, a con<strong>di</strong>zione chesia libero e volontario, e qualora <strong>la</strong> questione delle pensioni sia affrontatainsieme al<strong>la</strong> rivalutazione delle pensioni in essere e collocata in un quadroche comprenda:- una strategia efficace <strong>di</strong> riforme;- l’attuazione delle privatizzazioni previste da tempo;- l’eliminazione delle spese inutili in una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Enti, Commissioni econsulenze;- l’intensificazione del<strong>la</strong> lotta all’evasione fiscale;- l’utilizzo del consistente patrimonio dello Stato allo scopo <strong>di</strong> ridurre egarantire il debito pubblico.Una tale linea può essere fatta accettare al Governo solo se riusciremo asviluppare una sufficiente pressione e a portare dal<strong>la</strong> nostra parte l’opinionepubblica. Fare queste cose è oggi più <strong>di</strong>fficile perché il movimento sindacaleè <strong>di</strong>viso e in parte collocato su posizioni che possono oggettivamente essereconfuse con quelle dell’opposizione politica. La <strong>di</strong>visione indebolisce tutti eriduce gli spazi <strong>di</strong> manovra. Ma proprio per questo è necessario fare un<strong>di</strong>scorso chiaro e convincente, capace <strong>di</strong> mobilitare le forze sociali e le c<strong>la</strong>ssipopo<strong>la</strong>ri andando oltre gli schemi dell’ideologia.Concertare nel<strong>la</strong> società civile e andare insieme dal GovernoDopo l’accordo nazionale sul<strong>la</strong> contrattazione, è possibile anche realizzareun fronte abbastanza <strong>la</strong>rgo, che abbia l’obiettivo del<strong>la</strong> ripresa dello sviluppo,del<strong>la</strong> espansione del cre<strong>di</strong>to a chi produce, degli aiuti per ri<strong>la</strong>nciare gliinvestimenti produttivi e infine <strong>di</strong> una <strong>di</strong>stribuzione più equa del red<strong>di</strong>to,9


consistente in un sostanzioso sostegno ai red<strong>di</strong>ti dei <strong>la</strong>voratori e deipensionati. Su questi obiettivi possiamo trovare <strong>la</strong> convergenza <strong>di</strong> buonaparte del mondo produttivo. E potremmo forse trovare, su tali linee, <strong>la</strong>convergenza anche con <strong>la</strong> CGIL.Se <strong>la</strong> società civile, pronta al<strong>la</strong> solidarietà e al<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione, presentassetutta insieme richieste simili, al Governo e alle forze politiche,rappresenterebbe una forza inarrestabile.Dobbiamo pertanto, com’è nel carattere del<strong>la</strong> CISL, avere il coraggio dellenostre idee e l’amore per il nostro Paese, <strong>la</strong> passione <strong>di</strong> sindacalisti chevogliono <strong>di</strong>fendere in questi momenti duri le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita, <strong>la</strong> <strong>di</strong>gnità e i<strong>di</strong>ritti dei pensionati e dei <strong>la</strong>voratori, delle c<strong>la</strong>ssi popo<strong>la</strong>ri e dei più sfortunatie sentono, con l’entusiasmo del loro compito, forte <strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> agire.Anche per gli anziani una vita <strong>di</strong>gnitosaIl nostro Congresso ha per tema il <strong>di</strong>ritto degli anziani a una vita <strong>di</strong>gnitosa.Se vogliamo ottenere risultati sod<strong>di</strong>sfacenti dobbiamo collocare questafinalità nel quadro che abbiamo appena descritto. E’ evidente che <strong>la</strong>con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> una persona che avanza nell’età e <strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> pensionatosi influenzano a vicenda. Una pensione che non è sufficiente non puògarantire le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità a cui ogni essere umano ha <strong>di</strong>ritto. Unapersona anziana che, pure avendo una pensione adeguata ad una vitanormale, perde <strong>la</strong> sua autosufficienza e non ottiene l’assistenza cui avrebbe<strong>di</strong>ritto, non potrà condurre una vita <strong>di</strong>gnitosa. Si tratta, nell’uno e nell’altrocaso, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti fondamentali del<strong>la</strong> persona finora ignorati nei fatti, che <strong>la</strong>FNP da anni rec<strong>la</strong>ma e sui quali si batte.Noi sosteniamo con buona ragione che insieme ad altri provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sostegno ai red<strong>di</strong>ti, devono essere compresi interventi a sostegno dei red<strong>di</strong>tida pensione. Peraltro, il perseverare in una situazione nel<strong>la</strong> quale le pensioninon sono rivalutate interamente e tempestivamente, rispetto ad un paniereISTAT che rilevi l’aumento del costo del<strong>la</strong> vita degli anziani e deipensionati, appare una ingiustizia non sopportabile ulteriormente, anche10


perché una rivalutazione corretta delle pensioni non si presenta in contrastocon le necessità <strong>di</strong> questi momenti <strong>di</strong>fficili.I non autosufficientiUn altro punto assolutamente prioritario che deve trovare soluzione è unsistema adeguato <strong>di</strong> assistenza alle persone non autosufficienti. Nei PaesiEuropei a noi vicini, queste persone godono <strong>di</strong> servizi e trattamenti <strong>di</strong> granlunga migliori dei nostri. Sono molti anni che il problema è presente a tuttele forze politiche e al Par<strong>la</strong>mento.Possiamo ammettere che <strong>la</strong> soluzione definitiva debba essere inquadrata inuna riforma più ampia <strong>di</strong> tutto il settore socio-sanitario, ma i problemi deinon autosufficienti non possono aspettare i tempi <strong>di</strong> una riforma complessa ecomunque <strong>di</strong> lungo periodo. Cre<strong>di</strong>amo piuttosto che sia possibile trovare unaprima soluzione seguendo l’esempio dell’accordo tra Stato e Regioni sugliammortizzatori in deroga. Pensiamo che lo Stato debba definire, i livelliessenziali <strong>di</strong> assistenza, vali<strong>di</strong> per tutto il territorio nazionale, anche in vistadel<strong>la</strong> realizzazione del federalismo fiscale, e sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> ciò, ricercare imeccanismi <strong>di</strong> un adeguato finanziamento insieme alle Regioni, alleProvince e ai Comuni e <strong>la</strong> concertazione con il Sindacato e le forze sociali.Non si deve <strong>di</strong>menticare infatti che nel<strong>la</strong> gestione pratica, a livello locale,del<strong>la</strong> “non autosufficienza” non si dovrà assolutamente ignorarel’importanza sociale, economica e re<strong>la</strong>zionale delle reti primarie, delvolontariato, e soprattutto delle famiglie. La FNP sarà sicuramente<strong>di</strong>sponibile a trovare le soluzioni concrete e attuabili. Se però il Governo suquesti problemi continuerà a mostrare l’insensibilità che ha mostrato inquesti ultimi mesi e non ci dovessero essere segnali nuovi e positivi, siamod’accordo con il nostro Segretario Generale del<strong>la</strong> FNP, che si <strong>di</strong>chiari <strong>la</strong>mobilitazione generale. La faremo senza “se” e senza “ma”, ma soprattutto,su valutazioni squisitamente sindacali.11


Un mercato sociale per l’attività degli anzianiGli anziani pensionati sono un’enorme patrimonio <strong>di</strong> risorse umane, <strong>di</strong>esperienza, <strong>di</strong> capacità, finora <strong>la</strong>rgamente ignorato ed hanno il giusto <strong>di</strong>ritto<strong>di</strong> svolgere delle attività che consentano tanto una vita <strong>di</strong>gnitosa, quanto <strong>la</strong>continuità <strong>di</strong> sentirsi utili al<strong>la</strong> società e <strong>di</strong> partecipare secondo le propriecapacità al perseguimento del bene comune.Ai pensionati si dovrebbe pertanto offrire <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> svolgere un attivitàutile socialmente e civilmente, non inquadrabile nel mercato del <strong>la</strong>voroor<strong>di</strong>nario, ma collocabile in un mercato sociale <strong>di</strong>stinto, che permetta <strong>la</strong>realizzazione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti limitati, ma <strong>di</strong>gnitosi, allo scopo <strong>di</strong> integrare ilred<strong>di</strong>to da pensione. Sarebbero <strong>la</strong>vori <strong>di</strong> libera scelta, offerti da Enti Pubblicie Locali, da Organizzazioni del Terzo Settore e rego<strong>la</strong>ti con oraripersonalizzati e flessibili.Avere entusiasmo e creativitàCi ren<strong>di</strong>amo conto che una tale ipotesi pone innanzi tutto problemi culturalie <strong>di</strong> atteggiamento nei confronti del<strong>la</strong> pensione anche negli stessi pensionati,ma pur essendo <strong>di</strong> grande complessità e <strong>di</strong>fficoltà appartiene alle cosepossibili da fare.La Regione <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>Nei Congressi territoriali è stato riservato uno spazio importante allequestioni regionali e del territorio.Avvertiamo chiaramente <strong>la</strong> richiesta rivolta a tutta <strong>la</strong> CISL lombarda e a noidel<strong>la</strong> FNP <strong>di</strong> un sovrappiù <strong>di</strong> iniziativa, sul<strong>la</strong> situazione che stiamoattraversando e <strong>di</strong> proposta sulle cose da fare nei prossimi mesi ed anni.Questa Regione e <strong>la</strong> sua popo<strong>la</strong>zione hanno gran<strong>di</strong> potenzialità, che devonoessere liberate, aiutate, incoraggiate. Quando nel passato sono state<strong>di</strong>spiegate, <strong>la</strong> Regione ha avuto <strong>la</strong> forza <strong>di</strong> superare i pericoli e i freni del<strong>la</strong>intolleranza e del terrorismo ed ha saputo unire le forze sociali edeconomiche per <strong>di</strong>ventare uno dei quattro motori dell’Europa.12


Il <strong>di</strong>alogo con il Governo RegionalePer queste ragioni, <strong>di</strong>amo un giu<strong>di</strong>zio moderatamente positivo sull’inizio <strong>di</strong>un rapporto nuovo, manifestato recentemente, tra Governo Regionale eSindacato. Le chiusure del passato sembrano superate. Inoltre ve<strong>di</strong>amo confavore, e inten<strong>di</strong>amo dargli il massimo appoggio, il <strong>di</strong>alogo apertounitariamente dal<strong>la</strong> USR sul<strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa del<strong>la</strong> occupazione e sull’integrazioneregionale ai provve<strong>di</strong>menti nazionali per le aziende, le famiglie e gliammortizzatori sociali. Anche con l’Assessorato al<strong>la</strong> Famiglia e al<strong>la</strong>Solidarietà Sociale, i colloqui sembrano avviati verso risultati positivi.Insomma sembra che vi sia un clima nuovo nei rapporti tra Regione eSindacato, un clima che deve <strong>di</strong>ventare partecipazione e concertazione, per ilbene <strong>di</strong> tutti e per ridare s<strong>la</strong>ncio a questo territorio che può far molto perl’intero Paese. Un clima che misureremo però nei fatti, cioè sui risultaticoncreti.Affrontare l’emergenzaC’è un’emergenza che impone <strong>di</strong> far presto. La situazione delle famiglie edei pensionati nel<strong>la</strong> nostra regione è peggiore <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> che viene descrittadai me<strong>di</strong>a. Le statistiche nazionali re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> situazione <strong>di</strong> povertà nel<strong>la</strong><strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>, non riescono a descrivere esattamente <strong>la</strong> situazione,. Da noi il<strong>di</strong>vario tra ricchi e poveri è più profondo e stridente. Se calcoliamo <strong>la</strong> lineastandard internazionale del<strong>la</strong> “povertà re<strong>la</strong>tiva”, sul red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o pro-capitedel<strong>la</strong> regione, si scopre che le famiglie sotto <strong>la</strong> soglia <strong>di</strong> povertà sono vicineal 10%. Se a questo dato si aggiunge il fatto che il costo del<strong>la</strong> vita nelle cittàdel<strong>la</strong> Regione è sensibilmente più alto del<strong>la</strong> me<strong>di</strong>a italiana, ne viene fuori unquadro per noi assai più preoccupante, perché i rischi maggiori <strong>di</strong> povertà licorrono le famiglie con anziani ultra 75enni e le coppie con <strong>la</strong> persona <strong>di</strong>riferimento ultra 65enne. La nostra battaglia per <strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa del red<strong>di</strong>to deipensionati è, pertanto, più che giustificata e richiede risposte menoinconsistenti del<strong>la</strong> Social Card o del Bonus Famiglia.13


Il contrasto all’impoverimento delle c<strong>la</strong>ssi popo<strong>la</strong>ri si fa anche <strong>di</strong>fendendo <strong>la</strong>spesa giornaliera dagli aumenti del costo del<strong>la</strong> vita dovuto al<strong>la</strong> crescita <strong>di</strong>tariffe e tasse, regionali, comunali e provinciali, <strong>di</strong> Enti e Servizi pubblici esociali. Si fa anche ottenendo sufficienti servizi sociali e al<strong>la</strong> persona, inmisura e qualità sufficienti, gratuiti o a basso prezzo.Su questa strada ci siamo da tempo! Riconfermiamo interamente <strong>la</strong> nostrapiattaforma e <strong>di</strong>amo ad essa un valore <strong>di</strong> urgenza partico<strong>la</strong>re proprio inquesta fase nel<strong>la</strong> quale il potere d’acquisto delle famiglie subisce l’attaccodal<strong>la</strong> <strong>di</strong>soccupazione e per molti pensionati non è più sufficiente a garantire iconsumi giornalieri necessari. Pensiamo che <strong>la</strong> Regione, debba fare unascelta decisa e stabilisca <strong>la</strong> priorità del <strong>la</strong>voro, dell’occupazione e dei servizisociali e trasferisca verso il sociale, almeno provvisoriamente, risorsedestinate ad altre attività che possono aspettare tempi migliori.Discuteremo le nostre richieste con l’Assessore al<strong>la</strong> Famiglia e al<strong>la</strong>Solidarietà Sociale convinti delle buone ragioni <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong>anziani e pensionati lombar<strong>di</strong> che rappresentiamo.Fare subito anche interventi <strong>di</strong> riforma strutturaleLe riforme e l’adeguamento strutturale sono <strong>la</strong> più valida risposta alle sfidedel<strong>la</strong> globalizzazione e del<strong>la</strong> realtà demografica, sociale ed economica delnostro Paese e del<strong>la</strong> nostra Regione. Sono un mezzo sicuro per ridurre <strong>la</strong>recessione e per uscirne più presto e con meno sacrifici.E’ per questo che siamo in piena sintonia con l’Unione Regionale per leazioni intraprese e le proposte avanzate al Governo Regionale. I temi del<strong>la</strong>crescita economica futura sono, infatti, in cima ai nostri interessi, perchésenza una prospettiva sicura del<strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> ricchezza tutto è più<strong>di</strong>fficile, anche il sod<strong>di</strong>sfacimento delle nostre esigenze e il rispetto deinostri <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> pensionati. Gli anziani, tuttavia, sono uno dei problemieconomici, sociali e culturali che devono essere affrontati, in qualsiasiipotesi <strong>di</strong> sviluppo.14


La rivoluzione demograficaIn questi anni abbiamo cercato <strong>di</strong> fare accendere i riflettori dell’opinionepubblica, del<strong>la</strong> stampa e del<strong>la</strong> politica sul<strong>la</strong> rivoluzione demografica, segnatadall’invecchiamento del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione e dai suoi effetti sull’economia esul<strong>la</strong> società. Ci siamo riusciti solo in parte.Per quanto riguarda il livello regionale, assume partico<strong>la</strong>re importanza ilsistema sanitario e socio sanitario.La vita me<strong>di</strong>a si allunga e il progresso scientifico e me<strong>di</strong>co riducenotevolmente le ma<strong>la</strong>ttie giovanili e dell’età adulta, pertanto si concentranosempre più i ricoveri ospedalieri e le altre terapie nell’età anziana. Da ciòderiva un aumento notevole delle spese sanitarie per ma<strong>la</strong>ttie croniche einvalidanti, che ormai superano quelle per ma<strong>la</strong>ttie acute. Ciò richiede unmodo <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> concepire l’organizzazione del servizio sanitario ed anche<strong>la</strong> professione me<strong>di</strong>ca. Dal<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia acuta si deve guarire, per tornare allecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> piena salute. Dalle ma<strong>la</strong>ttie croniche non si guarisce, il me<strong>di</strong>codeve accompagnare, control<strong>la</strong>re, alleviare <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia cronica con <strong>la</strong> quale ilpaziente deve imparare a convivere. Non solo, ma <strong>la</strong> componente sociale,affettiva e psicologica nelle ma<strong>la</strong>ttie acute ha sempre molta importanza, manon è determinante come nelle ma<strong>la</strong>ttie croniche, le quali si intrecciano con<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione globale dell’anziano il cui stato <strong>di</strong> benessere <strong>di</strong>pende in modoaccentuato da fattori fisici, mentali, sociali e re<strong>la</strong>zionali. E’ evidente chel’organizzazione sanitaria centrata sull’ospedale, <strong>di</strong>venta sempre menofunzionale nel<strong>la</strong> nuova situazione sanitaria del paese e del<strong>la</strong> nostra regione.Peraltro, <strong>la</strong> stessa organizzazione sanitaria attuale del<strong>la</strong> Regione, oltre chepresentare una indubbia eccellenza <strong>di</strong> centri ospedalieri, mostra anche dellecarenze piuttosto evidenti. Valga un esempio per tutti: quello dei ProntoSoccorso, che impongono attese anche <strong>di</strong> 4-5 ore, talvolta con esitipregiu<strong>di</strong>zievoli per <strong>la</strong> salute e per <strong>la</strong> stessa vita delle persone in attesa.Per questo aspetto, si impone il più rapidamente possibile un decentramentodei servizi sanitari verso il <strong>di</strong>stretto. E’ estremamente necessaria una rete ben15


collegata e integrata <strong>di</strong> primo intervento e <strong>di</strong> filtro per quello centrale epresi<strong>di</strong> per analisi, esami, controlli sanitari, interventi ambu<strong>la</strong>toriali e altriservizi specialistici a livello <strong>di</strong> Distretto in rete con il sistema ospedaliero.Nei casi <strong>di</strong> assistenza sanitaria e socio sanitaria domiciliare, alcuneprestazioni possono essere fatte anche a domicilio, favorite da una semprepiù avanzata e sicura tecnologia. Ciò potrà comportare una migliore efficaciasanitaria e una riduzione delle spese globali per <strong>la</strong> salute.La politica del<strong>la</strong> salute non è questione solo clinicaInoltre per una nuova politica del<strong>la</strong> salute, assumono rilevanza, sempre piùsentita dal<strong>la</strong> gente, le rimozioni delle cause <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttia, le azioni e i servizi <strong>di</strong>prevenzione, i comportamenti collettivi e in<strong>di</strong>viduali, i rischi ambientali ealimentari. Tutto questo deve trovare traduzione in una nuovaorganizzazione sanitaria, non più centrata sul<strong>la</strong> struttura ospedaliera e nonpiù solo me<strong>di</strong>ca. Con <strong>la</strong> USR e le categorie dei <strong>di</strong>pendenti del sistema sociosanitario, approfon<strong>di</strong>remo queste importanti tematiche, perché cre<strong>di</strong>amo siatempo <strong>di</strong> prendere un’iniziativa concreta per cambiare le cose.Il problema dei prezziCon <strong>la</strong> USR avremo anche altri problemi da esaminare, perché i nostriiscritti ci chiedono un impegno anche in altri campi, come quello del costodel<strong>la</strong> vita. Per quanto riguarda i prezzi dei generi <strong>di</strong> consumo, il sistema<strong>di</strong>stributivo del commercio e gli aumenti esorbitanti delle tariffe e dei prezzi<strong>di</strong> servizi pubblici.La FNP e <strong>la</strong> RegioneIn questi anni, <strong>la</strong> FNP, insieme a SPI e UILP, ha concentrato <strong>la</strong> sua iniziativanei confronti del<strong>la</strong> Regione in <strong>di</strong>fesa degli anziani non autosufficienti, conl’obiettivo <strong>di</strong> contenere le spese del<strong>la</strong> assistenza socio sanitaria, <strong>di</strong> svilupparetale assistenza il più possibile a domicilio e <strong>di</strong> realizzare una effettivaintegrazione tra assistenza e sanità. Abbiamo raggiunto alcuni risultatipositivi e fatto dei passi in avanti anche significativi, ma i problemidell’assistenza in <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong> sono ancora ben lontani dall’essere risolti. Il16


nostro impegno, che ha segnato qualche successo, è stato rivolto almiglioramento del<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione degli anziani nelle RSA. Però nonostante gliaccor<strong>di</strong> realizzati sul pagamento da parte del<strong>la</strong> Regione del<strong>la</strong> quota sanitaria,sul<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione degli ospiti e sul<strong>la</strong> garanzia <strong>di</strong> qualità del servizio, non èstato possibile contenere le rette entro limiti sopportabili. I costi del<strong>la</strong> partealberghiera non sono ancora control<strong>la</strong>ti né rego<strong>la</strong>mentati. Inoltre, con lenuove caratteristiche degli ospiti sempre più anziani, con pluripatologie,bisognosi <strong>di</strong> assistenza continua e in buona parte allettati, le proprietàoriginarie delle RSA si sono trasformate. Le RSA ora ospitano, e fannopagare rette sa<strong>la</strong>te, a persone che sotto tutti gli aspetti dovrebbero essereinteramente a carico del Servizio Sanitario Regionale. Questi casi sonosempre più numerosi e sono ingiustamente trattati e contestabili anche sottol’aspetto morale, perché <strong>la</strong> Regione addossa spese insopportabili a personefragili e anziane, insensibile al<strong>la</strong> loro debolezza. Questo stato <strong>di</strong> cose deveessere sanato al più presto, altrimenti <strong>la</strong> nostra protesta dovrà farsi sentirecon forza.Le rette delle RSA sono a livelli stratosferici e in assenza <strong>di</strong>rego<strong>la</strong>mentazione da parte dei Comuni, come in<strong>di</strong>cato dall’atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzodel 14 febbraio 2001, sono <strong>di</strong> fatto liberamente fissate dalle amministrazionidelle RSA, secondo i criteri del<strong>la</strong> proprietà privata e sono anche fortemente<strong>di</strong>fferenziate da struttura a struttura. Non c’è in questo settore né libertà <strong>di</strong>scelta degli ospiti, né concorrenza sui prezzi.Dai Congressi territoriali del<strong>la</strong> FNP, ci deriva un giu<strong>di</strong>zio che le cose si sonotalmente deteriorate che <strong>la</strong> Regione deve affrontare il problema del<strong>la</strong> “nonautosufficienza” riorganizzando tutto il settore, puntando sul<strong>la</strong> assistenzadomiciliare e sul<strong>la</strong> apertura delle RSA al territorio, ai servizi domiciliari, aiservizi ADI e SAD, e<strong>la</strong>borando nuovi criteri <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento.Il problema principale è, tuttavia, quello <strong>di</strong> realizzare una nuova sferaspecifica, consistente nei servizi socio sanitari per non autosufficientiattribuita ad un unico ambito regionale e gestita, a livello decentrato <strong>di</strong>17


Distretto e Piano <strong>di</strong> Zona, da un centro unico, con bi<strong>la</strong>nci e programmiunificati, che includa i voucher e le altre attività socio sanitarie eassistenziali, insieme alle reti <strong>di</strong> volontariato, <strong>di</strong> promozione sociale esoprattutto le famiglie, secondo un criterio che escluda meccanismi <strong>di</strong>mercato privato e abbia l’apporto economico, concordato e con<strong>di</strong>viso, delSSR, dei Comuni, del settore assistenziale del<strong>la</strong> Regione, oltre che <strong>la</strong>partecipazione equa degli interessati, senza escludere, se necessario, forme<strong>di</strong> mutualità.La Regione, comunque, non potrà evitare a lungo un’azione <strong>di</strong> profondariorganizzazione <strong>di</strong> questo settore, perché <strong>la</strong> legge quadro sul federalismofiscale, <strong>la</strong> obbligherà e gestire le proprie attività assistenziali e sanitarie sul<strong>la</strong>base <strong>di</strong> spese standard. Secondo noi <strong>la</strong> Regione farebbe un grave errore adattendere l’ultimo minuto, ma dovrebbe cominciare subito a preparare ilnuovo sistema finanziario locale. Noi <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> cominciare, per l’urgenzache ha, proprio dal<strong>la</strong> non autosufficienza.Il sistema operativo migliore in questo ambito appare quello sperimentatodai voucher. Ma proprio <strong>la</strong> sperimentazione dei voucher ci suggerisce alcuneconsiderazioni <strong>di</strong> fondo. Prima <strong>di</strong> tutto occorre non <strong>di</strong>menticare che <strong>la</strong>persona è una e non separa <strong>la</strong> percezione dei <strong>di</strong>versi ambiti del<strong>la</strong> propriacon<strong>di</strong>zione. Quin<strong>di</strong>, è molto importante tenere insieme in modo equilibrato,flessibile e non centralizzato, le terapie sanitarie con l’assistenza sociale. Insecondo luogo si deve convenire che <strong>la</strong> qualità dell’intervento <strong>di</strong>pende inmodo preponderante dalle re<strong>la</strong>zioni del<strong>la</strong> persona con l’ambiente familiare;pertanto, nello stabilire i programmi personalizzati, devono essere valutate evalorizzate le risorse umane che le famiglie possono mettere in gioco e gliaiuti <strong>di</strong> cui hanno bisogno per farlo, comprese le strutture <strong>di</strong> sollievo e ilricorso alle assistenti familiari.La contrattazione localeIn questo contesto il ruolo dei Comuni, come peraltro riven<strong>di</strong>ca <strong>la</strong> stessaANCI, è molto importante e <strong>di</strong> grande responsabilità, perché possono, con18


un’amministrazione virtuosa, essere <strong>di</strong> grande aiuto alle politiche anticrisi, alsollievo delle situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, al sostegno <strong>di</strong>situazioni <strong>di</strong> convivenza e <strong>di</strong> solidarietà sul territorio.Appoggio alle proteste dei ComuniNoi ci associamo al<strong>la</strong> solidarietà data dalle Confederazioni Regionali <strong>di</strong>CGIL-CISL-UIL all’ANCI del<strong>la</strong> <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>, esprimendo <strong>la</strong> preoccupazionere<strong>la</strong>tiva ai bi<strong>la</strong>nci degli Enti Locali e sosteniamo le linee delleConfederazioni nel perseguire un allentamento delle misure prese dalGoverno nei confronti dei Comuni.I Comuni facciano <strong>la</strong> loro parteMa chie<strong>di</strong>amo, altresì, in questo momento <strong>di</strong> crisi economica eoccupazionale, e <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> tante famiglie, che i Comuni del<strong>la</strong><strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong> facciano <strong>la</strong> loro parte. Un grande e positivo sforzo dovrebberofarlo per dare centralità ai Piani <strong>di</strong> zona, soprattutto per le politichedell’assistenza socio sanitaria, allo scopo <strong>di</strong> render<strong>la</strong> omogenea su tutto ilterritorio e permettere <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> un sistema integrato <strong>di</strong> Cure aLungo Termine. Peraltro <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> riorganizzare i loro bi<strong>la</strong>nci deiprossimi anni, dovrebbe suggerire una progressiva omogeneizzazione dellespese sociali tra Comuni del Piano <strong>di</strong> zona e <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> associazioniper fornire servizi, anche re<strong>la</strong>tivi all’assistenza socio sanitaria.A livello locale devono essere <strong>di</strong>fesi anche i red<strong>di</strong>tiMa i Comuni possono fare molto anche per <strong>di</strong>fendere i red<strong>di</strong>ti dei citta<strong>di</strong>ni.I costi dei servizi, ad esempio, se aumentati, incidono fortemente sui bi<strong>la</strong>ncidelle famiglie e in partico<strong>la</strong>re su quelle degli anziani. Ma anche l’assenza <strong>di</strong>adeguati servizi <strong>di</strong> sostegno al<strong>la</strong> persona e alle famiglie è spesso causa <strong>di</strong>impoverimento o <strong>di</strong> spese <strong>di</strong>sastrose. I bi<strong>la</strong>nci dei Comuni non possonopertanto essere gestiti con dei tagli ai settori sociali, ma dovranno essereripensati per garantire al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, e soprattutto alle c<strong>la</strong>ssi popo<strong>la</strong>ri, chea livello locale non saranno attuate riduzioni dei servizi ne aumenti <strong>di</strong> tariffee tasse locali.19


Coor<strong>di</strong>nare <strong>la</strong> contrattazione localeQuello che è emerso dai Congressi Territoriali è il bisogno <strong>di</strong> un momentoinformale nel quale coor<strong>di</strong>nare orientamenti omogenei nel<strong>la</strong> contrattazionesociale a livello locale, in modo da confrontare i risultati e conoscere le<strong>di</strong>verse esperienze fatte. E’ consuetu<strong>di</strong>ne che SPI, FNP e UILP concor<strong>di</strong>noannualmente con ANCI delle linee guida da trasmettere rispettivamente alleStrutture Territoriali e ai Comuni lombar<strong>di</strong>, anche quest’anno, pur conqualche ritardo, è stata raggiunta un’intesa con l’importante coinvolgimentodelle Confederazioni.La FNP Regionale assicura comunque l’impegno a realizzare tra le FNP deiterritori, un coor<strong>di</strong>namento informale permanente che possa interfacciarsicon un analogo coor<strong>di</strong>namento del<strong>la</strong> USR. Noi riteniamo necessario inoltreogni sforzo per procedere unitariamente, per meglio sostenere questaintenzione stiamo realizzando con SPI e UILP un Osservatorio unitario sul<strong>la</strong>contrattazione territoriale, che potrà essere messo a <strong>di</strong>sposizione anche delleConfederazioni.Migliorare <strong>la</strong> qualità delle vertenzeL’obiettivo è quello <strong>di</strong> migliorare <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> nostra vertenzialità e <strong>di</strong>realizzar<strong>la</strong> in tutti i territori. I punti deboli sul territorio dovranno essererafforzati, investendo in formazione e politica dei quadri. Fare Sindacato erafforzarlo, comporta che <strong>la</strong> preparazione, l’e<strong>la</strong>borazione delle piattaforme ele conclusioni delle vertenze, devono vedere una vera partecipazione deinostri iscritti alle decisioni, ma è importante anche che sia assicurata <strong>la</strong>partecipazione e il consenso degli interessati e che sia curata l’informazioneall’opinione pubblica. Appare evidente, pertanto, che vi sia bisogno <strong>di</strong> unaintensa formazione che rafforzi <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vertenzialità. La FNPRegionale è <strong>di</strong>sponibile a realizzar<strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusamente, insieme e incol<strong>la</strong>borazione con i territori.20


Rafforzare l’Organizzazione con <strong>la</strong> contrattazioneSi dovranno risolvere, inoltre, alcuni problemi come quelli del<strong>la</strong>mobilitazione dei <strong>la</strong>voratori attivi residenti nel territorio, delle delegazionialle trattative, del<strong>la</strong> responsabilità CISL per <strong>la</strong> conduzione delle vertenze, edelle modalità pratiche dei rapporti unitari da realizzare. Sono, tuttavia,problemi da esaminare e decidere a livello locale, al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> linee <strong>di</strong>rettriciche potremo concordare con <strong>la</strong> CISL Regionale e con le altre Categorie. Non<strong>di</strong>mentichiamo che <strong>la</strong> vitalità del<strong>la</strong> nostra associazione <strong>di</strong>pende dal<strong>la</strong> fiduciae dal<strong>la</strong> adesione delle centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> persone che vedono ilSindacato con una prospettiva che guarda dal basso, dal<strong>la</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana,dalle re<strong>la</strong>zioni con i nostri attivisti, dall’amicizia e dal rapporto che hannocon i nostri <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> base ed è a loro che si deve guardare costantemente.Negli anni scorsi, abbiamo fatto molti accor<strong>di</strong> con i Comuni. Tali accor<strong>di</strong>hanno portato benefici al<strong>la</strong> gente, ma molti <strong>di</strong> essi non sono serviti avalorizzare il Sindacato presso <strong>la</strong> nostra gente e presso l’opinione pubblica,perché si è data importanza solo al merito delle questioni rispetto al<strong>la</strong>necessaria visibilità e al<strong>la</strong> valorizzazione dell’azione collettiva del<strong>la</strong> FNP edel<strong>la</strong> CISL sul territorio. La vertenzialità territoriale sarà sempre piùimportante con il federalismo fiscale. Sarebbe pertanto auspicabile che sirealizzi una graduale e tendenziale uniformità quantitativa e qualitativa del<strong>la</strong>contrattazione locale anche su tutto il territorio nazionale. Fin d’ora <strong>di</strong>amo <strong>la</strong>nostra <strong>di</strong>sponibilità a partecipare ad eventuali iniziative in questo senso daparte del<strong>la</strong> FNP Nazionale.Cambia <strong>la</strong> realtà il Sindacato deve cambiareI problemi organizzativi, quelli dell’adeguamento del<strong>la</strong> nostraOrganizzazione alle sfide del cambiamento, si pongono oggi in primo piano.L’analisi del cambiamento è contenuta nel numero speciale <strong>di</strong> Informa, chevi è stata consegnato con il materiale congressuale. Non sono argomenti sucui decidere puntualmente, ma possono fare da fondale alle nostre<strong>di</strong>scussioni.21


Molti par<strong>la</strong>no <strong>di</strong> crisi del Sindacato, ma sappiamo bene che <strong>la</strong> domanda <strong>di</strong>Sindacato è in crescita. I <strong>la</strong>voratori e i pensionati, i più poveri e i più deboli,i <strong>di</strong>soccupati e i giovani in cerca <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, avrebbero meno speranza per illoro futuro se non ci fosse il Sindacato ad aiutarli e tute<strong>la</strong>rli. Contrariamentea coloro che pensano <strong>di</strong> rispondere alle domande nuove con unaassociazione sindacale chiusa su se stessa, noi pensiamo invece che l’azionecollettiva debba essere estesa per incrociare le istanze sociali, economiche eambientali del<strong>la</strong> gente che <strong>la</strong>vora, nel<strong>la</strong> società e nel territorio, oltre che suiluoghi <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro. Noi siamo convinti che i <strong>la</strong>voratori, fuori dalle aziende,abbiano una in<strong>di</strong>scutibile continuità e una complementarietà <strong>di</strong> bisogni e <strong>di</strong><strong>di</strong>gnità quali citta<strong>di</strong>ni portatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti da tute<strong>la</strong>re, <strong>di</strong> doveri e <strong>di</strong> solidarietàda mantenere. E siamo convinti che, ora e in futuro, in questo ambito sifaranno più forti le attese e le richieste <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> da parte <strong>di</strong> coloro cherappresentiamo. E’ un ambito ove ci sono i <strong>la</strong>voratori con le loro famiglie, ipensionati e gli anziani, con le questioni del<strong>la</strong> salute, dell’ambiente,dell’assistenza, con il costo del<strong>la</strong> vita, con tasse e tariffe, che incidono<strong>di</strong>rettamente e in modo determinante sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita.E’ questa <strong>la</strong> nuova domanda che deve essere intercettata compiutamente, peravere risposte dell’organizzazione ed essere adeguatamente rappresentata.La rappresentanzaIl primo titolo del<strong>la</strong> rappresentanza è <strong>la</strong> fiducia, con il consenso e l’adesionedei <strong>la</strong>voratori e dei pensionati, che si esprime col tesseramento.Sull’andamento delle adesioni è stata data ampia documentazione nelmateriale congressuale. La questione organizzativa nuova che abbiamodavanti è quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> proporre alle nostre strutture, ai nostri <strong>di</strong>rigenti e ai nostrimilitanti un obiettivo <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> crescita organizzativa, che <strong>di</strong>ffonda ilSindacato, <strong>la</strong> CISL insieme al<strong>la</strong> FNP, ancor più <strong>di</strong> ora sul territorio.Lavoratori e pensionati sul territorioLa FNP del<strong>la</strong> <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>, dopo le scelte organizzative dei primi anni 90, hasviluppato una solida presenza delle Leghe in molti comuni anche <strong>di</strong> piccole22


<strong>di</strong>mensioni, ha sviluppato una consistente contrattazione sociale, una buonacol<strong>la</strong>borazione con i Servizi CISL, portandoli effettivamente, vicino al<strong>la</strong>gente con i propri Agenti Sociali. Ma non possiamo andare molto più avanti,senza che sul territorio ci sia tutta l’Organizzazione. Tutta l’Organizzazionedeve con<strong>di</strong>videre il fatto che i problemi che affrontano i <strong>la</strong>voratori, ipensionati e le loro famiglie, nel loro vivere quoti<strong>di</strong>ano, hanno bisogno del<strong>la</strong>partecipazione, dell’impegno organizzativo, del<strong>la</strong> mobilitazione e, senecessario, delle lotte <strong>di</strong> tutta <strong>la</strong> CISL. Il problema organizzativo piùimportante da risolvere, pertanto, è come realizzare <strong>la</strong> partecipazione <strong>di</strong> tuttii <strong>la</strong>voratori residenti in un determinato territorio, in<strong>di</strong>pendentemente da dove<strong>la</strong>vorano e a quale categoria merceologica appartengano, al<strong>la</strong> e<strong>la</strong>borazione,al<strong>la</strong> conduzione e al sostegno delle vertenze territoriali.L’esperienza accumu<strong>la</strong>ta in oltre 15 anni ci suggerisce l’ipotesi che lecategorie degli attivi, per oggettive motivazioni organizzative, strutturali e <strong>di</strong>risorse, non siano nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> impegnarsi in questa <strong>di</strong>rezione, se nonin modo marginale, e sicuramente non tutte.Noi, per ovviare a tali <strong>di</strong>fficoltà, ci mettiamo a <strong>di</strong>sposizione. Anche al<strong>la</strong>nostra Assemblea Organizzativa del 2007 abbiamo ripetuto un vecchiaproposta, quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>sponibili a provvedere, nei Comuni o nelle Zoneove vi sia <strong>la</strong> necessità, al<strong>la</strong> preparazione democratica delle vertenze, al<strong>la</strong> loroconduzione, realizzando il coinvolgimento <strong>di</strong> tutti gli iscritti al<strong>la</strong> CISL, instretto raccordo con le Unioni e su delega esplicita <strong>di</strong> chi ha le competenzestatutarie.Nel<strong>la</strong> documentazione consegnatavi potete leggere un rapporto <strong>di</strong> carattereorganizzativo che riporta l’andamento del tesseramento FNP ai livelliregionale e territoriale. Da questi dati emerge che, anche quest’anno, ilnumero degli associati è cresciuto, ma appren<strong>di</strong>amo anche che gli aumenti <strong>di</strong>tesserati segnano da alcuni anni cifre molto ridotte rispetto al passato.Come potete constatare, non tutti i territori hanno lo stesso andamento e,soprattutto, non tutti hanno il medesimo livello <strong>di</strong> sindacalizzazione. In23


alcuni territori gli spazi sono ancora ampi. Anche all’interno <strong>di</strong> ogniterritorio si rilevano consistenti <strong>di</strong>fferenze fra le <strong>di</strong>verse Leghe. Se vogliamori<strong>la</strong>nciare l’organizzazione in modo sostanzioso, si devono razionalizzare glisforzi organizzativi e si devono concentrare gli investimenti, in mezzi erisorse umane, dove sono possibili i maggiori risultati. Ciò comportasolidarietà e col<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> tutti. Orientare le risorse economiche conquesti obiettivi richiederà dei mutamenti <strong>di</strong> mentalità e <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> fareorganizzazione. La FNP Regionale manterrà il fondo <strong>di</strong> solidarietà perfinanziare progetti del proselitismo, ma dovrà mo<strong>di</strong>ficarne <strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione,anche contando sullo spirito <strong>di</strong> solidarietà <strong>di</strong> tutti i territori, e concentrare gliimpegni su alcuni progetti esaminati ed e<strong>la</strong>borati congiuntamente. Il compitodel<strong>la</strong> Segreteria Regionale sarà pertanto <strong>di</strong> maggiore attenzione e <strong>di</strong> aiutoattivo ai territori che presentano percorsi realizzabili <strong>di</strong> aumenti <strong>di</strong>tesseramento.Un elemento essenziale <strong>di</strong> tale strategia organizzativa è <strong>la</strong> presenza anchedei servizi del<strong>la</strong> CISL e del<strong>la</strong> FNP in modo <strong>di</strong>ffuso sul territorio. Nonpossiamo <strong>di</strong>menticare che <strong>la</strong> nostra crescita organizzativa più sostanziosa e isuccessi nei terrori lombar<strong>di</strong> ad alta sindacalizzazione sono dovuti in buonaparte al<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione dell’INAS, supportata da un numero sufficiente <strong>di</strong>nostri agenti sociali.Siamo molto interessati al<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione con l’Ente <strong>di</strong> Patronato ecre<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> reciproca utilità che un <strong>di</strong>rigente del<strong>la</strong> FNP sia nominato nelComitato <strong>di</strong> Presidenza dell’INAS e che a livello regionale si stabiliscanoforme <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e col<strong>la</strong>borazione.Anche gli altri servizi del<strong>la</strong> CISL non devono essere trascurati. Il lorocontributo <strong>di</strong>retto al<strong>la</strong> crescita del tesseramento è stato infatti sensibile,specialmente quello del CAAF, anche se non è solo il loro apporto <strong>di</strong>retto altesseramento che ci interessa. E’ il volto del<strong>la</strong> CISL presentato sul territorioquello che ci permette il potenziamento organizzativo. I nostri associati,infatti, portano i loro amici e ci raccomandano ai conoscenti; se entrando24


nelle nostre se<strong>di</strong>, sono accolti con amicizia, hanno l’aiuto <strong>di</strong> cui hannobisogno e si trovano tra persone motivate e appassionate.Se guar<strong>di</strong>amo nuovamente le tabelle del tesseramento, si nota che alcuniterritori hanno uno spazio organizzativo <strong>di</strong> rilievo sul quale puntare, ma saltasubito agli occhi <strong>la</strong> situazione dell’area metropolitana. Gli investimenti inquesto territorio sono sicuramente red<strong>di</strong>tizi. Se si vuole fare un serio balzo inavanti organizzativo è necessario un ambizioso progetto pluriennalecompleto, che impegni <strong>la</strong> solidarietà <strong>di</strong> tutti e coinvolga anche <strong>la</strong> FNPNazionale, l’USR e l’UST, nel rispetto delle singole competenze statutarie.Noi pensiamo che <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione tra <strong>la</strong> FNP <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no e <strong>la</strong> FNPRegionale per questo aspetto darà sicuramente buoni frutti. Rimane ancoraaperto, infine, il problema degli spazi esistenti <strong>di</strong> sindacalizzazione nelPubblico Impiego, che da anni non si riesce a risolvere e che non riescono arisolvere neppure i Raggruppamenti Tecnici, a proposito dei quali ènecessario in<strong>di</strong>viduare nuovi compiti e funzioni, mo<strong>di</strong>ficando anche lenorme del rego<strong>la</strong>mento <strong>di</strong> attuazione dello statuto e delineando nuoviorizzonti, primo fra tutti il collegamento con le categorie del settore perassicurare una continuità organizzativa.Politica dei quadriPer fare tutto questo ci vogliono prima <strong>di</strong> tutto persone, donne e uomini,convinte e preparate. Assume pertanto un rilievo partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> realizzazione<strong>di</strong> una impegnata politica dei quadri, realizzata con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazionedell’USR e delle categorie.FormazioneUno degli strumenti essenziali al<strong>la</strong> politica <strong>di</strong> sviluppo organizzativo ècertamente <strong>la</strong> formazione. La FNP Regionale ha sempre avuto <strong>la</strong>convinzione <strong>di</strong> dover sviluppare al massimo questa attività, se tuttaviavogliamo potenziare <strong>la</strong> politica dei quadri e migliorare <strong>la</strong> preparazione <strong>di</strong>tutto il quadro <strong>di</strong>rigente, è necessario spingerci ancor più avanti.25


Innanzitutto dobbiamo intensificare <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione con l’UniversitàCattolica. Nelle re<strong>la</strong>zioni con l’Università, è stata sempre preziosa <strong>la</strong>col<strong>la</strong>borazione del Prof. Carera, Presidente <strong>di</strong> Biblio<strong>la</strong>voro, e proprioBiblio<strong>la</strong>voro ci può aiutare nel<strong>la</strong> programmazione <strong>di</strong> corsi ben preparati.Anche <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> sessioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o del Direttivo Regionale e <strong>di</strong>seminari <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si è <strong>di</strong>mostrata molto utile e sarà resa, se possibile, piùorganica.La formazione che realizza il nostro ufficio, è ormai fondata su oltre undecennio <strong>di</strong> esperienza e ci ha fatto maturare <strong>la</strong> consapevolezza che <strong>la</strong> stessadebba essere potenziata e attuata nel territorio, rispondendo alle <strong>di</strong>verseesigenze. Si tratta prima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong> aiutare a fare, ma su linee <strong>di</strong> politicaformativa concordata.Le donneLa formazione dovrebbe aiutarci anche a valorizzare al meglio e conmaggiore utilità per tutti, <strong>la</strong> componente femminile del<strong>la</strong> FNP. Questanotevole risorsa che potrebbe dare un grande impulso <strong>di</strong> partecipazione, <strong>di</strong>attività, <strong>di</strong> novità al nostro Sindacato, non ha potuto ancora <strong>di</strong>spiegarsicompiutamente. Le cause oggettive non mancano, ma potremmoraggiungere dei risultati più avanzati se saranno rimossi gli ostacoli interniche ancora sussistono che spesso <strong>di</strong>pendono dal<strong>la</strong> mentalità, dagliatteggiamenti, dal<strong>la</strong> cultura che domina anche <strong>la</strong> nostra organizzazione.Ancora una volta si è costretti a definire delle quote minime, che già <strong>di</strong> persé sono il riconoscimento del pregiu<strong>di</strong>zio che resiste e non ci fa onore. Laquestione del<strong>la</strong> parità deve essere concepita da noi come una questione vitalee non un argomento che appartiene solo ai valori e ai principi; <strong>di</strong>amoci dafare, dunque con convinzione. Il nostro convinto impegno deve condurre neiprossimi anni tutta <strong>la</strong> nostra organizzazione ad un punto tale da non doverpiù <strong>di</strong>scutere del problema delle donne nel<strong>la</strong> CISL.26


La comunicazioneUn settore d’attività che deve essere guardato da noi con occhi nuovi èquello del<strong>la</strong> comunicazione. La sua importanza per il Sindacato è cresciutacon il ruolo crescente che <strong>la</strong> comunicazione ha assunto nel<strong>la</strong> società.La questione oggi è quel<strong>la</strong>, non solo <strong>di</strong> essere presenti in modo visibile,nell’arena dell’opinione pubblica, ma <strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> batterci perconvincere ampie quote e, se possibile, <strong>la</strong> maggioranza, del<strong>la</strong> giustezza,del<strong>la</strong> ragionevolezza e del giusto <strong>di</strong>ritto delle nostre richieste rivolte alGoverno e al<strong>la</strong> società.Il settore del<strong>la</strong> comunicazione per <strong>la</strong> FNP è pertanto essenziale e va intesonon solo come uno degli strumenti organizzativi <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zione con gli iscritti,ma anche come una delle forme <strong>di</strong> lotta in<strong>di</strong>spensabili per sostenere lepiattaforme e le iniziative sindacali.Le forme <strong>di</strong> lotta tra<strong>di</strong>zionali come le manifestazioni sono essenziali.Ma non basta manifestare con <strong>la</strong> convinzione <strong>di</strong> avere ragione, bisognaanche che l’opinione pubblica ci <strong>di</strong>a ragione; alle manifestazioni e alle altrenostre azioni tra<strong>di</strong>zionali, pertanto, dobbiamo affiancare un’efficientecomunicazione che conquisti il consenso del<strong>la</strong> maggioranza degli italiani.Sono determinanti a questo scopo i rapporti con <strong>la</strong> stampa, <strong>la</strong> ra<strong>di</strong>o e <strong>la</strong> TV,le alleanze nel<strong>la</strong> società civile, i vo<strong>la</strong>ntinaggi e tutto quello che ci suggerisce<strong>la</strong> nostra creatività.Per questa ragione salutiamo con sod<strong>di</strong>sfazione le decisioni del<strong>la</strong>Confederazione <strong>di</strong> prendere iniziative significative nel campo dei nuovisistemi <strong>di</strong> comunicazione da Internet al<strong>la</strong> TV satellitare.Per raggiungere migliori risultati a livello regionale è in<strong>di</strong>spensabile unaprogettazione coor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> iniziative in tutti settori del<strong>la</strong> comunicazione, dacollegare ad una rete regionale alimentata da tutti. Se razionalizziamo l’usodelle nostre risorse in questo settore ci accorgeremo che abbiamo notevolipotenzialità.27


La comunicazione internaLa comunicazione deve anche funzionare al nostro interno. Gli strumentitra<strong>di</strong>zionali ormai ben sperimentati sono da consolidare e rendere piùefficienti. Si dovrà curare, tuttavia, lo sviluppo <strong>di</strong> nuovi mezzi <strong>di</strong>comunicazione in tempo reale che permetta, almeno a tutto il gruppo<strong>di</strong>rigente, <strong>di</strong> essere informato tempestivamente e <strong>di</strong> dare il proprio contributo<strong>di</strong> idee e proposte al<strong>la</strong> vita del Sindacato.Il collegamento tra<strong>di</strong>zionale più importante del<strong>la</strong> FNP con i propri associatiè sicuramente Conquiste dei Pensionati, ma in questi tempi <strong>di</strong> alta velocitàdelle informazioni, le notizie che trasmettiamo col nostro giornale, quandoarrivano sono ormai superate. Il tempo che passa tra <strong>la</strong> formazione degliarticoli e <strong>la</strong> consegna ai destinatari, fa viaggiare le nostre comunicazioni con<strong>la</strong> <strong>di</strong>ligenza al tempo dell’alta velocità. Il giornale è, tuttavia, importante:permette una contemporanea comunicazione a tutti gli iscritti e li fa sentiretutti appartenenti a questo Sindacato, ma si deve pensare a soluzioni piùveloci. Una strada da esplorare è quel<strong>la</strong> del decentramento del<strong>la</strong> stampa edel<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione, visto che si possono trasmettere via internet le pagine giàcomposte pronte per essere stampate. Si potrebbe esaminare anche lepossibilità <strong>di</strong> stampare con <strong>la</strong> medesima testata dei supplementi <strong>di</strong> carattereregionale.Per il resto, <strong>la</strong> Stampa sindacale, sia quel<strong>la</strong> perio<strong>di</strong>ca come Oggi DomaniAnziani o monografica come Informa, sia il quoti<strong>di</strong>ano Conquiste delLavoro, sono elementi preziosi del<strong>la</strong> comunicazione interna. Anche <strong>la</strong>comunicazione informatica interna comincia a decol<strong>la</strong>re, pur non avendoancora raggiunto un livello sufficiente.La preparazione culturaleSe vogliamo avere forza contrattuale dobbiamo essere preparati, esseresicuri delle nostre argomentazioni e del<strong>la</strong> giustezza delle nostre posizioni,ma per quanto possiamo ritenerci preparati professionalmente, non possiamo28


mai vantare una scienza onnicomprensiva. La FNP del<strong>la</strong> <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong> datempo si avvale <strong>di</strong> importanti consulenze e col<strong>la</strong>borazioni universitarie.E’ anche nostro interesse che si incrementino gli stu<strong>di</strong> sociali sul<strong>la</strong>con<strong>di</strong>zione anziana; per questo, abbiamo pre<strong>di</strong>sposto un premio <strong>di</strong> <strong>la</strong>urea perstu<strong>di</strong> sull’argomento. L’iniziativa più rilevante, tuttavia, è <strong>la</strong> costituzione,avvenuta <strong>di</strong> recente, <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> ricerca multi<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> giovani<strong>la</strong>ureati assistenti e ricercatori, coor<strong>di</strong>nati dal Prof. Carera, per fornire al<strong>la</strong>Segreteria Regionale le conoscenze nelle varie materie, necessarie amigliorare le nostre decisioni.La promozione <strong>di</strong> attività socialiUna attenzione partico<strong>la</strong>re deve essere riservata all’ANTEAS che dopo unafase <strong>di</strong> consolidamento organizzativo, a 12 anni dal<strong>la</strong> sua nascita, staregistrando uno sviluppo partico<strong>la</strong>rmente consistente in <strong>Lombar<strong>di</strong>a</strong>.E’ un cantiere aperto che ha bisogno <strong>di</strong> essere sostenuto da tutta <strong>la</strong> FNP e datutta <strong>la</strong> CISL per l’alto valore etico e sociale che rappresenta. Serve a tutticomprendere l’utilità che ricava il Sindacato dal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> unaassociazione come l’ANTEAS, <strong>di</strong>ffusa sul territorio e affiancata alle Leghe.Se tuttavia vogliamo preservare e potenziare l’attività <strong>di</strong> volontariato, ènecessario far crescere anche altre attività sociali che ne permettano ilsostegno e offrano, nello stesso tempo, ad un numero più esteso <strong>di</strong> personeanziane impegni più <strong>di</strong>fferenziati e artico<strong>la</strong>ti.La FNP Regionale ha istituito una nuova sede funzionale dell’ANTEAS chepotrà accogliere i servizi <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> assistenza alle associazioniterritoriali e, attraverso queste, ai gruppi associativi sparsi per tutta <strong>la</strong>Regione, ed inoltre potrà ospitare le attività <strong>di</strong> promozione e <strong>di</strong> impresasociale che l’ANTEAS dovrà sviluppare nei prossimi mesi.Dall’Assemblea Congressuale, dovrebbe andare un apprezzamento per il<strong>la</strong>voro svolto dall’Associazione in questi anni e un invito alle FNPterritoriali per un impegno convinto al suo sviluppo, favorendone <strong>la</strong>29


presenza, nel<strong>la</strong> misura del possibile, presso le Zone e presso le Leghe deiComuni <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>mensione.ConclusioneMolte delle in<strong>di</strong>cazioni contenute in questa re<strong>la</strong>zione <strong>di</strong>pendono da noi.Nell’u<strong>di</strong>enza concessa il 31 gennaio scorso ai Dirigenti del<strong>la</strong> CISL il PapaBenedetto XVI ci ha detto “Cari amici, <strong>la</strong> celebrazione del 60° anniversario<strong>di</strong> fondazione del<strong>la</strong> vostra Organizzazione Sindacale sia motivo perrinnovare l'entusiasmo degli inizi e riscoprire ancor più il vostro originariocarisma. Il mondo ha bisogno <strong>di</strong> persone che si de<strong>di</strong>chino con <strong>di</strong>sinteresseal<strong>la</strong> causa del <strong>la</strong>voro nel pieno rispetto del<strong>la</strong> <strong>di</strong>gnità umana e del benecomune”.L’augurio e l’invito, che riceviamo da queste parole, sono quelli <strong>di</strong>riscoprire e rinnovare l’entusiasmo delle origini, l’entusiasmo e <strong>la</strong> fiducia <strong>di</strong>chi intendeva costruire una grande organizzazione Sindacale, autonoma edemocratica, in un momento <strong>di</strong>fficile del<strong>la</strong> storia del nostro Paese. Nienteassicurava gli iniziatori del<strong>la</strong> CISL che avrebbero avuto successo. Avevanodal<strong>la</strong> loro parte l’entusiasmo dell’essere nel giusto ed erano armati del<strong>la</strong>speranza assicurata dal<strong>la</strong> loro determinazione. Quell’entusiasmo e quel<strong>la</strong>speranza, dobbiamo oggi ritrovare in noi stessi.Benedetto XVI ci augura e ci invita anche a riscoprire il nostro originariocarisma. Il carisma è il dono che ognuno <strong>di</strong> noi ha ricevuto, i talenti che cisono stati dati, perché li facciamo fruttare senza sprecarli, e che abbiamo ildovere morale <strong>di</strong> mettere al servizio degli altri. Coloro che hanno dato vitaal<strong>la</strong> CISL, mettendo insieme i <strong>di</strong>versi talenti, si erano presi l’impegno peruna società in cui fossero ridotte le <strong>di</strong>suguaglianze, ove vi fossero menosofferenze evitabili, dove i <strong>la</strong>voratori anche più marginali avessero uguale<strong>di</strong>gnità e il <strong>di</strong>ritto ad una giusta mercede, con attenzione al bene comune.Questa era <strong>la</strong> nostra caratteristica e <strong>la</strong> nostra identità delle origini. Con questiprincipi <strong>la</strong> CISL ha fatto molta strada e con tale spirito rinnovato, noi faremoancora gran<strong>di</strong> cose.30

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