Piano di Zona Ambito di Carate Brianza Minori e Famiglia

Samuel de ChamplainVoyages (1604)The inclinations of men differ according to their varied dispositions; and each onein his calling has his particular end in view. Some aim at gain, some at glory,some at the public weal. The greater number are engaged in trade, andespecially that which is transacted on the sea. Hence arise the principal supportof the people, the opulence and honor of states. This is what raised ancientRome to the sovereignty and mastery over the entire world, and the Venetians toa grandeur equal to that of powerful kings. It has in all times caused maritimetowns to abound in riches, among which Alexandria and Tyre are distinguished,and numerous others, which fill up the regions of the interior with the objects ofbeauty and rarity obtained from foreign nations. For this reason, many princeshave striven to find a northerly route to China, in order to facilitate commerce withthe Orientals, in the belief that this route would be shorter and less dangerous.In the year 1496, the king of England commissioned John Cabot and his sonSebastian to engage in this search. About the same time, Don Emanuel, king ofPortugal, despatched on the same errand Gaspar Cortereal, who returnedwithout attaining his object. Resuming his journeys the year after, he died in theundertaking; as did also his brother Michel, who was prosecuting it perseveringly.In the years 1534 and 1535, Jacques Cartier received a like commission fromKing Francis I, but was arrested in his course. Six years after, Sieur de Roberval,having renewed it, sent Jean Alfonse of Saintonge farther northward along thecoast of Labrador; but he returned as wise as the others. In the years 1576,1577, and 1578, Sir Martin Frobisher, an Englishman, made three voyages alongthe northern coasts. Seven years later, Humphrey Gilbert, also an Englishman,set out with five ships, but suffered shipwreck on Sable Island, where three of hisvessels were lost. In the same and two following years, John Davis, anEnglishman, made three voyages for the same object; penetrating to the 72ddegree, as far as a strait which is called at the present day by his name. Afterhim, Captain Georges made also a voyage in 1590, but in consequence of theice was compelled to return without having made any discovery. The Hollanders,on their part, had no more precise knowledge in the direction of Nova Zembla.So many voyages and discoveries without result, and attended with so muchhardship and expense, have caused us French in late years to attempt apermanent settlement in those lands which we call New France, in the hope ofthus realizing more easily this object; since the voyage in search of the desiredpassage commences on the other side of the ocean, and is made along thecoast of this region. These considerations had induced the Marquis de la Roche,in 1598, to take a commission from the king for making a settlement in the aboveregion. With this object, he landed men and supplies on Sable Island; but, as theconditions which had been accorded to him by his Majesty were not fuffilled, hewas obliged to abandon his undertaking, and leave his men there. A year after,

1. IntroduzioneUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20141.1 Obiettivi e composizione del Tavolo di lavoroIl Tavolo Minori si è riunito a partire da giugno 2011 con l’obiettivo di valutare le azionirealizzate nel triennio 2009-2011 e di programmare gli obiettivi per il triennio 2012-2014.Sono stati realizzati n° 6 incontri nei quali i partecipanti hanno lavorato sui punti di forza esui punti di debolezza rispetto agli interventi esistenti/non esistenti nell’area minori, suibisogni ancora scoperti, sui possibili obiettivi da realizzarsi nel futuro, con la sceltaspecifica di prendere in esame il tema dei minori connesso più in generale a quello dellafamiglia.Si specifica che la tematica della disabilità è stata interamente trattata nella sezionededicata.Hanno partecipato i seguenti soggetti, che si ringraziano per la collaborazione:Soggetti partecipanti totalipartecipanti terzo settore 10 / aventi diritto terzo settore 1816/6/11Pdz12/7/11PdZ13/9/11PdZ25/10/11PdZ13/12/11PdZ9/2/12PdZUdP 2 2 2 2 2 2Comuni (Besana – Biassono - Lissone -Macherio )2 1 1 1 1Cooperativa La Grande Casa 1 1 1Cooperativa EOS 2Cooperativa Cogess 1 1 1 1 1Cooperativa Cometa 1 2 1 1 1Cooperativa Diapason 1Cooperativa Spazio Giovani 1 1 1 1 1 1Associazione Mosaico Interculturale 1Cooperativa Casa di Emma 1 1 1 1 1Associazione Ippogrifo 1Associazione Famiglie Nuove Vimercate 1Consultorio – Asl Monza e Brianza 1 2 1 2 1 1Dipartimento Dipendenze – Asl Monza eBrianza1 1 1* n. di soggetti che hanno presenziato ai lavori del tavolo, per la propria realtà di appartenenza, nel singoloincontro1.2 Valutazione raggiungimento obiettivi triennio 2009 -2011Si riporta di seguito una tabella che mette in evidenza il grado di realizzazione degliobiettivi che l’Assemblea dei Sindaci aveva individuato nello scorso Piano di Zona, darealizzarsi nelle diverse annualità del triennio 2009-2011.1234OBIETTIVO REALIZZAZIONE AZIONISostegno alla madre ed allafamiglia nel primo anno divita del bambinoUniformare i criteri tra iComuni per sostenere lefamiglie che usufruiscano diasili nido privati o nonconvenzionatiPrevedere interventi dimobilità sociale per favorirela fruizione di servizi leggeria valenza educativaMantenimento degliinterventi a contrasto dellaviolenza sulla donnaobiettivo raggiuntoobiettivo raggiuntoobiettivo nonraggiuntoobiettivo raggiuntoProsecuzione e consolidamento delservizio “Ho cura di te” e “Un passodopo l’altro”Stesura di un regolamento unico perl’utilizzo del Fondo Nidi e proposta dimodifica del regolamento distrettualecon l’introduzione di un buono specificoNel corso del triennio l’Assemblea deiSindaci non ha più ritenuto taleobiettivo prioritario☺☺Partecipazione alle azioni previste dalProgetto Artemide ed azioni realizzate ☺dai singoli Comuni su singoli casiMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 3 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014OBIETTIVO REALIZZAZIONE AZIONI5Mantenimento degliinterventi a supporto delleazioni di tutela del minoreobiettivo raggiuntoMantenimento dei servizi di Ambito:ETIM, Servizio Affidi Tepee, Spazioneutro Nuovo Giardino, Ancora Genitori☺67Elaborazione di una politicadistrettuale rivolta ai giovaniMantenimento progettazionipreventiveobiettivo in corso diraggiungimentoobiettivoparzialmenteraggiuntoIn corso la stesura di “Linee guida” pergli interventi destinati alla popolazionegiovanile – necessario passaggio dicondivisione col Tavolo ed altri enticoinvolti nell’utilizzoI servizi di Ambito Camelot e NoiGenitori sono stati chiusi a luglio 2011per mancanza di fondi, quindi non sonostati garantite tali progettazionipreventive per la terza annualità8Mantenimento sportellointerculturaleobiettivo raggiuntoMantenimento e consolidamento delservizio Riconoscere le differenze perarricchirsi☺Oltre a ciò, si rammenta che nel Piano di Zona scorso erano state evidenziate altreproposte di intervento, pur non ritenute di realizzazione prioritaria causa carenza di risorse,ma che in alcuni casi sono state comunque perseguite:Area sostegnoalla famiglia edai minori 0/3Area tutelaminori econtrasto allaviolenza infamigliaPROPOSTE DI INTERVENTOVerifica necessità implementazione asili nidoArmonizzare i regolamenti per l’accesso e rettepraticate negli asili nido distrettualiVerificare e promuovere standard di qualitàdistrettuali per gli asili nido privati anchepromuovendo forme di flessibilizzazione edestensione dei periodi di accessoSostenere e mettere in rete i servizi informali e“leggeri” presenti nel territorioValutare l’ipotesi di una progettazione distrettualevolta a favorire la conciliazione tra i tempi di lavoro ela vita familiareAttivazione riflessione sugli interventi di educativadomiciliarePromozione protocollo ALI per l’infanziaPromozione di interventi integrati di “cura” rivolti alminore ed alla famiglia maltrattante ed abusanteAZIONIValutazione dei singoliComuni (ampliamentoCarate, nuova strutturaRenate)Confronto tra i gestori estesura di una bozza diregolamento unico perComuni senza nidocomunaleDefinizione dei requisiti diaccreditamento e aperturadel bando per ladisponibilità alconvenzionamento; verificadelle struttureCreazione da parte dell’Asldel n° verde di “Sostenerele madri” con la mappaturadei servizi offerti, anche“leggeri”Sottoscrizione dell’accordoterritoriale e del Pianoterritoriale sullaconciliazione famiglialavoro (no progettazionespecifica distrettuale)/Promozione presso i trediciComuni/Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 4 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Per quanto riguarda le risorse a disposizione, il documento in oggetto spiega che le azionisono finanziabili nei limiti degli stanziamenti già previsti e comunque in relazione allaLegge Finanziaria per l’anno 2012; non vi sono, dunque, garanzie della realizzazione deicontenuti del documento, che rimane, comunque, un interessante riferimento quadro nelladefinizione delle proposte di intervento territoriali.Nel documento si specifica che l’attenzione delle politiche per i minori si debba focalizzaresull’accoglienza, la presa in carico, la prevenzione, il sostegno alla famiglia, tramiteprofessionisti e nella direzione di combattere l’esclusione sociale, sganciandosi dall’otticadell’emergenza, della frammentazione, della discontinuità.Nello specifico, nel Piano vengono evidenziate 5 direttrici d’azione, ciascuna conl’elencazione di specifiche azioni da perseguire.1) CONSOLIDARE LA RETE INTEGRATA DEI SERVIZI E IL CONTRASTOALL’ESCLUSIONE SOCIALE (accoglienza, presa in carico, prevenzione)- Potenziamento della rete dei servizi per la prima infanzia (0-3): sia strutture che“servizi leggeri”;- Sostegno alla genitorialità: sperimentazione “nidi domiciliari”;- Generalizzazione delle scuole dell’infanzia allo scopo di garantire l’offerta educativaa tutti i bambini tra i 3 i 6 anni + innalzamento qualità;- Favorire la frequenza dei minori delle famiglie fragili (genitori soglia povertà,mamme sole) ai servizi 0-3, scuole dell’infanzia, servizi educativi (prioritàd’accesso);- Interventi per minori con disabilità (integrazione scolastica);- Linee di orientamento unitarie per il servizio sociale con particolare riferimentoall’infanzia e all’adolescenza (unitarietà delle metodologie rispetto al segretariato,alla presa in carico e al pronto intervento per garantire a minori e famiglie adeguatacopertura e professionalità);- Sostegno alla genitorialità nelle famiglie fragili e prevenzione dell’allontanamentodalla famiglia;- Promozione dell’affidamento familiare e potenziamento dei servizi dedicati;- Interventi sulle strutture di accoglienza residenziale per minori;- Creazione di un sistema informativo nazionale sui bambini fuori famiglia;- Misure per il sostegno dell’adozione nazionale e internazionale;- Misure a favore degli adolescenti (partecipazione, prevenzione, consultori, riduzionedel rischio, ascolto e orientamento, aggregazione…);- Sostegno alla frequenza scolastica e al successo formativo contro l’esclusionesociale;- Interventi a favore degli adolescenti nell’area penale;- Prevenzione e cura di abuso e maltrattamento all’infanzia;- Azioni a tutela dei minori vittima di tratta.2) RAFFORZARE LA TUTELA DEI DIRITTI (armonizzazione politiche e leggi)- Riforma del tribunale per i minorenni e dei procedimenti civili in materia di persone,famiglie e minori accentrando in un unico organo giudiziario le competenze;- Riforma del sistema penale minorile;- Promozione di un ordinamento penitenziario per i minorenni e i giovani adulti;- Istituzione del garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza;- Mediazione (promozione della cultura del dialogo e della mitezza);- Sistema delle tutele dei minori e protezione dei minori dall’abuso e dalmaltrattamento (completamento del quadro legislativo);Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 6 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014- Promozione di un sistema di tutela e protezione dei minorenni disabili e di quelli condifficoltà di apprendimento;- Testo unico delle leggi sull’infanzia e sull’adolescenza;- Adeguamento della normativa riferita all’affidamento familiare;- Linee di indirizzo nazionali per il contrasto della pedofilia e della pornografiaminorile;- Linee guida per la formazione dei tutori.3) FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE PER LA COSTRUZIONE DI UN PATTOINTERGENERAZIONALE (anche attraverso il sostegno alla responsabilità educativa deigenitori e delle famiglie)- Azioni per il miglioramento della qualità dell’evento nascita (per rafforzare unacultura comune in merito all’accoglienza delle nuove generazioni);- Promozione e aggiornamento della L. 53/2000 e del D. Lgs 151/01 (congediparentali) per sostenere e accrescere una “genitorialità attiva” e supportare lacapacità di cura nei momenti evolutivi, nonché realizzare interventi di conciliazione;- Costruire e sostenere i rapporti tra le generazioni (comunicazione, confronto,scambio tra generazioni attraverso la condivisione dei saperi e valorizzazione dellacreatività di tutte le età) → dialogo tra generazioni;- Promozione dell’ascolto del minore.4) PROMUOVERE L’INTEGRAZIONE DELLE PERSONE IMMIGRATE per una societàinterculturale- Ricongiungimento familiare degli stranieri (promuovere la coesione delle famiglieimmigrate in Italia);- Sostegno, accompagnamento educativo e inserimento lavorativo per i minorisottoposti a procedimento penale, inclusi minori Rom, Sinti, Caminanti e minoriimmigrati (percorsi educativi sperimentali con la presenza di un tutor);- Prevenzione della dispersione scolastica dei minori immigrati e attuazione diinterventi di inclusione sociale;- Tutela del diritto alla salute nei bambini e adolescenti Rom, Sinti e Caminanti(monitorare e migliorare la salute nei campi);- Promozione della formazione del personale docente e dirigente per l’interculturalità;- Rafforzamento del ruolo delle seconde generazioni (per l’implementazione del ruolodi mediatore sociale e culturale anche all’interno della famiglia di origine);- Gestione delle informazioni, raccolta dati e reti interistituzionali per l’interculturalità(documentazione statistica sulla presenza dei minorenni di origine straniera).5) STRATEGIE COOPERAZIONE ITALIANA2.1.2 Linee guida regionali e analisi inserita nella DGR 2055 (Circolare 4 e Legge 23)Le Linee guida regionali per la predisposizione dei Piani di Zona 2012 - 2014 (DGR 2505del 16 novembre 2011), a differenza degli scorsi trienni, non individuano aree di interventoo tipologie di intervento da cui gli Ambiti non possono prescindere nella programmazionezonale, ma si concentrano su aspetti di processo e di metodologia.Le Linee guida, infatti, sottolineano come fondamentali nel quadro economico e socialeattuale due aspetti, applicabili a tutte le aree di intervento:- la costruzione di alleanze, di reti e di sistemi di integrazione nelle politiche sociali- la centratura delle politiche sociali sulla persona, in particolare costruendo un welfarebasato sulla domanda anziché sull’offerta.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 7 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Ne discende l’opportunità, come peraltro già fatto nei trienni precedenti, di individuare gliattori del territorio che vanno coinvolti e con cui lavorare per migliorare il sistema dirisposte alle domande portate dai cittadini. Ne discende, inoltre, l’importanza di studiare ilcontesto territoriale (sia in termini quantitativi, partendo dai dati rilevati dai servizi e da altrienti pubblici, sia in termini qualitativi attraverso il confronto tra i soggetti partecipanti alTavolo minori) per valutare le migliori e più opportune strategie di intervento. Anche ciòrientra nelle buone prassi dell’Ambito di Carate Brianza.Per quanto riguarda l’area minori e famiglia, anche in questo caso sottolineandol’importanza del coinvolgimento di diversi attori e della creazione di gestioni associate, leLinee Guida fanno solo un breve accenno alle priorità regionali rispetto alle quali laprogrammazione locale deve essere coerente e sulle quali la Regione stessa ha giàavviato dei processi di cambiamento:- il tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro (DGR 381 del novembre2010)- il tema degli affidi famigliari (Linee guida per l’affidamento famigliare DGR 1772 del 24maggio 2011)- il tema delle politiche giovanili (su cui è stata pubblicata un’apposita DGR 2508 del 16novembre 2011 si veda paragrafo successivo).Anche con DGR 2055 del 28 luglio 2011 “Determinazioni in ordine all’attuazione diinterventi integrati a favore della famiglia”, Regione Lombardia ha affrontato il tema delsostegno alla famiglia puntando l’attenzione alla necessità di razionalizzare al meglio ilsistema, evitare frammentazioni, sovrapposizioni e duplicazioni.Obiettivo regionale è l’elaborazione di un quadro organico e di medio termine dipolitiche di welfare famigliare, cioè aventi la famiglia come destinatario diretto o indirettoe come soggetto degli interventi. Le linee di intervento integrate devono considerare lafamiglia principale soggetto sociale su cui investire per il futuro del Paese, in termini divalorizzazione delle sue funzioni di coesione sociale ed equità fra le generazioni.Gli ambiti di intervento che la Regione intende sviluppare ai fini del raggiungimento di unmodello innovativo sono:1. Equità economica e revisione dell’ISEE nell’accesso ai servizi e nella determinazionedella compartecipazione dell’utente;2. Lavoro di cura familiare: interventi sulla disabilità e non autosufficienza;3. Pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro;4. Valorizzazione delle reti associative familiari e del terzo settore.2.1.3 Linee di indirizzo regionali per una governance delle politiche giovanili in Lombardia2012-2015La Regione Lombardia ha emanato con DGR 2508 del 16 novembre 2011 delle linee diindirizzo che hanno l’obiettivo di rendere le politiche giovanili (destinate allapopolazione 14-30 anni e comunque non superiore ai 35 anni) un sistema stabile ericonoscibile, da valorizzare all’interno di un modello di governance e di un metododi programmazione, ponendo un forte accento sull’aspetto territoriale. Le linee guidasono orientate ad una governance fondata sull’integrazione programmatoria, tematica,territoriale e istituzionale, in un’ottica di responsabilità economica e di ottimizzazionedelle azioni da perseguire attraverso strumenti già esistenti nel riconoscimento dellespecificità e autonomie locali.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 8 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Per politiche giovanili si intende il sistema di obiettivi, interventi ed azioni che hannola finalità generale di offrire ai giovani opportunità e percorsi di transizione alla vitaadulta, intesa come condizione di maggiore autonomia (casa, imprenditorialità,occupazione), consapevolezza (acquisizione di adeguate competenze personali e socialiapprese anche in ambiti complementari ai sistemi di educazione e formazione tradizionali)e status di cittadinanza attiva (partecipazione alla vita locale).Le linee guida individuano i Comuni (eventualmente associati) quali titolari dellafunzione di programmazione, progettazione, gestione in partenariato e inintegrazione col privato sociale, ed individuano come strumenti di programmazione piùidonei e coerenti per il perseguimento delle strategie e degli obiettivi quelli già esistenticome ad esempio il Piano di Zona.In particolare la Regione ritiene che la programmazione delle politiche giovanili debbaavvenire in analogia con la programmazione delle politiche sociali cioè in presenzadei seguenti elementi: aggregazione di Comuni (con riferimento all’ambito distrettuale),partnership pubblico - privato, assetto di governance, ente capofila, integrazione dirisorse.Le linee guida individuano delle risorse specifiche da destinare, tramite bando e previavalutazione, a programmazioni territoriali che avvengano in armonia con laprogrammazione regionale. In particolare i criteri di valutazione premieranno le propostecon caratteristiche di innovazione e di concreta possibilità di contaminazione in altricontesti territoriali, fermo restando l’orientamento a garantire almeno una sperimentazionesu ogni territorio.2.2 Piani programmatori in corso di realizzazioneL’area minori e famiglia è stata caratterizzata negli ultimi anni da una particolare attenzioneda parte di Regione Lombardia che, anche su input di fondi ministeriali, ha emanato delleDelibere specifiche che hanno portato alla messa a punto di piani programmatori che, intermini di tempistica e di validità, si sovrappongono alle triennalità dei Piani di Zona. Vale lapena, dunque, citarli, anche perché verranno richiamati nelle riflessioni circa i bisogni e leproposte di intervento.2.2.1 Piano nidiIn continuità con l’analisi dell’area dei servizi per la fascia 0-3 anni già avviata nel Piano diZona 2009-2011, l’Ufficio di Piano ha redatto il “Piano zonale triennale per la primainfanzia”. La Delibera Regionale n° 11152 del 3 febbraio 2010, infatti, ha accelerato ilpercorso chiedendo la predisposizione di piani di analisi e di programmazione e mettendoa disposizione le risorse, potenziate, delle Intese tra il Governo, le Regioni, le Province e iComuni sottoscritte il 26 settembre 2007 e il 14 febbraio 2008.In particolare, la Delibera ha incentivato gli enti locali all’acquisto di posti bambino presso ilsistema privato già autorizzato permettendo di sostenere una riduzione delle liste d’attesapresenti nei nidi comunali e di ampliare la risposta “pubblica” tramite posti in convenzione.E’ attualmente in corso di svolgimento la seconda annualità del Piano (luglio 2011 – giugno2012) che prevede tra gli obiettivi: l’ampliamento dei posti offerti in convenzione, l’aperturaal convenzionamento anche ad altri tipi di strutture, la verifica della possibilità di costituireun unico regolamento di Ambito per asili nido pubblici.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 9 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Ad oggi sono stati definiti i requisiti per l’ammissione all’albo dei soggetti disposti alconvenzionamento per Centri prima infanzia e micronidi e si registra un CPI già inseritonell’albo. Inoltre si registra un ampliamento dei posti a disposizione da 34 a 64. Hannostipulato nuove convenzioni i Comuni di Macherio, Renate, Veduggio. Infine l’Ufficio diPiano ha predisposto una bozza di regolamento unico per i nidi pubblici che dovrà esserevagliato dai Comuni interessati e dall’Assemblea dei Sindaci.La maggiore difficoltà incontrata nella realizzazione del Piano Nidi riguarda il fatto che sonopochi gli asili privati che si sono resi disponibili al convenzionamento (adeguando i propristandard a quelli richiesti per l’accreditamento). Sono pochi anche i minori in lista d’attesapresso strutture pubbliche. Ciò determina una difficoltà ad utilizzare i fondi a disposizione(circa 600.000€ per il triennio). Dal confronto tecnico, quindi, è emersa la proposta dainoltrare alla Regione Lombardia di utilizzare i residui di tale fondo per il supporto dei nidi agestione pubblica (considerato che anche il Fondo di Circolare 4, che in parte è destinatoai nidi comunali, andrà a ridursi nel tempo).2.2.2 Piano conciliazioneNel novembre 2010 la Giunta Regionale ha approvato la delibera 381 con la quale harecepito e messo in atto l’Intesa sottoscritta il 29 aprile 2010 tra Governo, Regioni,Province autonome di Trento e Bolzano, Anci, Upi e Uncem (decreto “Carfagna”) perfavorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. L’obiettivo è la sperimentazione diprogettualità che migliorino l’offerta di servizi alle famiglie e consentano soprattutto alladonne di rimanerenel mercato del lavoro.Il 30 novembre 2010 l’Asl di Monza e Brianza, in qualità di capofila, ha sottoscrittol’accordo territoriale per la conciliazione, che ha siglato la nascita di una rete locale conl’obiettivo di coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati che possono concorrere ecollaborare alla realizzazione di azioni e interventi volti a favorire la conciliazione dei tempidi vita e di lavoro.I soggetti che hanno aderito all’accordo territoriale hanno successivamente predisposto ilPiano di azione territoriale (giugno 2011) che costituisce lo strumento attraverso cui larete definisce e assicura la realizzazione delle progettualità e degli adempimenti espressinegli accordi, a partire dalla realizzazione di un’analisi dei bisogni dei territori in tema diconciliazione e delle esigenze a partire dalle risorse sociali, economiche e produttivepresenti.I soggetti promotori dell’accordo, oltre a Regione Lombardia e Asl Monza e Brianza, sono:Provincia di Monza e Brianza; Camera di commercio, Comune di Monza, Ambiti Territorialidi Monza, Seregno, Carate Brianza, Vimercate; Consigliera di Parità Provinciale. Gliaderenti sono: Confindustria Monza e Brianza, Apaconfartigianato, Cgil, Cisl, Uil, Ufficioscolastico territoriale, Aler, Fondazione della comunità di Monza e Brianza Onlus,Compagnia delle Opere Monza e Brianza, Forum regionale delle associazionifamiliari/associazione nazionale famiglie numerose, Forum del terzo Settore,Confcooperative.Il Piano prevede un finanziamento complessivo da parte di regione Lombardia di €850.000.Il piano ha preso avvio operativo con due specifiche azioni:- Buono conciliazione per 300 donne residenti nella Provincia, lavoratrici al rientro dallamaternità obbligatoria, imprenditrici e libere professioniste, con figli sino ad un anno di etàche possono usufruire di un rimborso pari a 200 euro mensili per un massimo di 8 mesi,Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 10 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014per l’acquisto di servizi per la prima infanzia presso strutture pubbliche e privateaccreditate. Nell’Ambito di Carate, da giugno 2011, sono stati erogati 9 buoni conciliazione.- Premialita’ assunzione: piccole e medie imprese (da meno di 10 sino a 250 dipendenti)che assumono donne in difficoltà occupazionale, con contratto di almeno 6 mesi o a tempoindeterminato, possono godere di un voucher di 1000 euro per ogni assunzione.Le altre azioni previste dal Piano sono:1) Lettura e analisi del bisogno attraverso un’analisi del contesto e attraverso questionarisu “conciliazione famiglia/lavoro”, proposti alle imprese/agli enti pubblici (che sondanotematiche legate agli orari di lavoro, luoghi, processi, servizi per la famiglia,organizzazione, etc.) e ai lavoratori (per rilevare da una parte i loro bisogni ed esigenze diconciliazione, e dall’altra il grado di soddisfazione per le politiche conciliative realizzateall’interno del proprio contesto lavorativo).2) Attività’ di sensibilizzazione e di formazione sul territorio rivolta da una parte aglioperatori del territorio impegnati nei servizi consultoriali (pubblici e accreditati), nei servizisociali comunali, nei servizi gestiti dal terzo settore e dall’altra ai dirigenti aziendali, arinforzo delle competenze professionali specifiche.3) Individuazione di un soggetto esperto e qualificato in materia di conciliazione, che possaaccompagnare e indirizzare lo svolgersi delle attività del progetto, a partire dallarielaborazione dei dati rilevati tramite i questionari della conciliazione (punto 1).4) Sperimentazione di reti interaziendali chiamate ad investire sullo sviluppo socialeattraverso il welfare aziendale che può concretizzarsi in servizi gestiti ed erogatidirettamente – quali nidi aziendali – o indirettamente, attraverso la formula dellaconvenzione (es. con nidi privati, con compartecipazione pagamento rette, ecc.) e/o ticketfamily. La sperimentazione potrebbe, nel tempo, rendere queste aziende effettivamenteFamily - Friendly in quanto aziende che tra i propri obiettivi pongono anche quello di esseremaggiormente a “misura delle famiglie”, agendo quindi sugli orari di lavoro, sulla flessibilità,sull’offerta di servizi che vanno incontro alle esigenze di conciliazione dei tempi dellelavoratrici e dei lavoratori.Ad oggi alcuni dei partner (Asl, Provincia, Comune Monza, Ambito Monza) si sono proposticon iniziative proprie: è possibile ed opportuno che anche l’Ambito di Carate Brianza, incorso di svolgimento del piano, elabori e proponga delle progettazioni distrettuali dainserire nel Piano anche ai fini di specifico finanziamento.Il Comune di Lissone ha adottato nel 2011 il Piano triennale delle azioni positive, inadempimento al D. Lgs 198 dell’11 aprile 2006, nel quale si dichiara di aver messo in attouna serie di azioni volte a favorire la pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chilavora e contro la discriminazione, in modo specifico, sui temi del benessere organizzativoed individuale. Sono, inoltre, elencate le azioni che si vogliono assumere per mantenere erafforzare le azioni di conciliazione dei tempi e delle responsabilità professionali efamigliari. E’, inoltre, intenzione dell’Amministrazione adottare un Piano dei Tempi dellacittà.2.2.3 Progetto ArtemideIl 25 marzo 2009 si è avviato il progetto “ARTEMIDE – per un sistema territoriale contro laviolenza alle donne”, elaborato nell’ambito dell’Avviso per il finanziamento di progettifinalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere(Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri).Gli enti coinvolti nel progetto sono stati: Uffici di Piano, Procura della Repubblica, Asl,C.A.DO.M, Coop. La Grande Casa, Coop. Novo Millennio, Fondazione Bignaschi,Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 11 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Provincia di Monza e Brianza, Aziende Ospedaliere di Monza e di Desio-Vimercate, Armadei Carabinieri e Commissariato della Polizia di Stato di Monza.L’obiettivo del lavoro è stato quello di mettere in rete tutte le risorse, le strutture, leprofessionalità che sul territorio si occupano di dare risposte e tutela alle donne vittime diabusi e violenze, e di promuovere quindi la costruzione di un sistema interistituzionale peril sostegno delle donne vittime di violenza famigliare, che superasse le frammentazioni, lecomplessità, gli stereotipi e che favorisse l’emersione del fenomeno, partendo dalla vocedelle donne stesse. Punto di arrivo è stato quello di costruire prassi condivise all’internodelle diverse istituzioni ed accordi interistituzionali per sancire la collaborazione fra tutti gliattori.Il progetto si è sviluppato nelle seguenti azioni:a) Indagine relativa alla sensibilità/cultura degli operatori ed ai bisogni delle donneb) Mappatura dei servizi delle azioni in essere sul territorioc) Azione formativa rivolta ai decisori/operatorid) Modellizzazione e sviluppo di una rete di supporto basata sulle best practicee) Diffusione e promozione dell’iniziativa attraverso strumenti informativi ad hoc.Il risultato finale è stata la sigla ad ottobre 2010 di un protocollo d’intesa e delle linee guidadi intervento che ha portato con sé l’incremento della professionalità e della sensibilitàdegli operatori nonché strumenti e competenze per riconoscere meglio il fenomeno,modelli e processi condivisi per contrastarlo ed offrire alle donne il supporto necessario.Ad oggi il progetto prosegue con la messa in pratica di quanto costruito in modopartecipato e siglato: l’obiettivo attuale è che gli impegni si traducano in prassi, processi.Inoltre, sono rimaste aperte alcune questioni da trattare: il pronto intervento e case rifugio,il trattamento degli uomini maltrattanti, la sensibilizzazione e la prevenzione, l’educazionedei bambini e dei ragazzi.2.2.4 Progetto consultoriSul versante socio-sanitario, va sottolineato che nel giugno 2011 su impulso della DGR937 del 1 dicembre 2010, la Asl ha predisposto un “Piano area consultori – gli interventisocio-sanitari a sostegno della famiglia” che prevede, oltre a percorsi formativi per glioperatori (cui possono accedere anche assistenti sociali dei Comuni), l’attivazione di unpunto di ascolto ed orientamento per la famiglia per meglio orientarla e indirizzarlanell’utilizzo della rete dei servizi (con l’ampliamento della disponibilità di orari di aperturaal pubblico in orario tardo pomeridiano) nonché percorsi di sostegno rivolti a soggettiparticolarmente vulnerabili (anziani, care giver, neo-mamme lavoratrici, donne cheintendono ricorrere a IVG,…).2.3 Il contesto italiano evidenziato dal piano biennale nazionaleIl Piano biennale nazionale segnala che l’azione programmatica deve tenere inconsiderazione il contesto in cui si trovano a crescere i 10 milioni di bambini/e e ragazzi/ein Italia. In particolare viene sottolineata un’emergenza educativa che investe la societàintesa come difficoltà degli adulti di trasmettere un senso della vita, di favorireun’esperienza quotidiana di impegno e responsabilità in una dimensione di benecomune.Nel documento viene messa in evidenza la caduta della fecondità che ha portato afamiglie sempre più piccole e con meno figli, producendo effetti anche sulle opportunità disocializzazione delle generazioni più giovani.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 12 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Il contesto italiano è caratterizzato dall’aumento nel tempo del numero di donne al lavoro eparallelamente da un sistema dei servizi socio educativi per la prima infanzia carente.Nel documento si tiene conto della presenza crescente di minori stranieri (incidenzamedia nell’anno scolastico 2008/2009: 7%) e dell’esposizione sempre maggiore dibambini/e al rischio di povertà determinata dalla crisi globale (il 5,1% delle famiglie con figlisi trova in condizione di povertà assoluta).Viene sottolineato che è molto alto il numero di minori fuori dalla famiglia di origine (inaffidamento o in comunità): 32.000 minori nel 2007.Viene delineato un quadro caratterizzato dall’aumento dell’abbandono precoce dellascuola.Infine, viene messo in evidenza che risulta tendenzialmente stabile il fenomeno dellacriminalità minorile (soprattutto stranieri e ragazze rom) così come quello dei minoristranieri non accompagnati.2.4 Popolazione di riferimento e utenza dei servizi dell’Ambito di CarateLa popolazione minorile dell’Ambito di Carate Brianza in termini assoluti ha subito uncontinuo aumento dal 2003 al 2010 acquisendo nel periodo di riferimento circa 2.700unità. In termini percentuali ed in particolare in termini di incidenza della fascia 0-18 annisulla popolazione totale, si osserva invece un andamento discontinuo: è crescente dal2003 al 2006, mostra una flessione nel 2007 e 2008, mostra quindi una ripresa nel 2009 e2010.Nel 2010, l’incidenza dei minori (17,3%) è leggermente superiore rispetto alla mediaprovinciale (17,1%), e inferiore rispetto alla media regionale (17,7%).Incidenza minori 0-18 su popolazione totale17,80%17,60%17,40%17,20%17,00%16,80%16,60%16,40%2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010Tale andamento nel tempo può essere spiegato con una contrazione della popolazionenella fascia 0-3 anni, dovuta probabilmente ad una diminuzione del tasso di natalità. Esso,infatti, presenta una flessione dal 10,8‰ del 2007 al 10,1‰ del 2009, per poi risalire nel2010. A sua volta, tale andamento può essere dovuto sia ad un effetto della crisieconomica sia ad una riduzione dell’incidenza della coorte di donne di età compresa tra i30 e i 35 anni (età media del parto) – Fonte: Prendersi cura, prima relazione sociale dellaProvincia di Milano.La riduzione dell’incidenza della popolazione 0-3 proseguirà sino al 2027 secondo lestime dell’IRS (su elaborazione dati Istat):Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 13 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Andamento dell’incidenza della popolazione 0/3 anniDi contro si registra un aumento, seppur lieve, dell’indice di fecondità: dal 2003 al 2008 inLombardia è passato da 1,27 a 1,5 figli per donna, nonostante una parallela diminuzionedel tasso di fecondità delle donne straniere (attestato nel 2008 su 2,3 figli). [Dati Istat –Famiglia in cifre 2010] e nonostante l’aumento dell’età media al primo figlio (31,8 anni perla Provincia di Milano).Nonostante il lieve aumento della fecondità, le famiglie sono sempre più piccole anche acausa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento dell’instabilità matrimoniale.Nel nostro Ambito il numero medio di componenti per famiglia è passato da 2,77 nel 1995a 2,42 nel 2010. Si tratta di dati in linea con la media provinciale e regionale, infatti,prendendo ad esempio i dati del 2009 risulta:Anno 2009 -percentuali1 componente 2 componenti 3 componenti 4 componenti 5 e piùcomponentiLombardia 28.6% 28.5% 22.4% 16.5% 4%Ambito di Carate 27.8% 28.7% 22.2% 16.9% 4.4%Fonte: dati Istat – famiglia in cifre e dati anagrafi comunaliLa frammentazione del tessuto sociale è testimoniata anche dal fatto che il numero difamiglie dal 1995 al 2010 è aumentano con velocità doppia rispetto all’aumento dellapopolazione. Il numero assoluto delle famiglie, infatti è aumentato del 34,8% mentre lapopolazione “solo” del 17,7%.Un altro aspetto da considerare rispetto alle famiglie e ai percorsi di vita è il quoziente dinuzialità: il numero di primi matrimoni celebrati è in continua riduzione (in Lombardia èpassato da 4,0 per mille abitanti nel 2003 a 3,5 nel 2008). Inoltre si tende a posticiparesempre più la prima unione (età media degli sposi 32 anni). Aumentano, invece, i secondimatrimoni o successivi (Fonte: Istat – Famiglia in cifre).Il tasso di divorzio mette in evidenza un aumento dell’instabilità matrimoniale in quantoseparazioni e divorzi sono in continua crescita: a Milano vi è un aumento del 20% in diecianni. Nello specifico, nel 2008 il 70,8% delle separazioni e il 62,4% dei divorzi hannoriguardato in Italia coppie con figli (con affidamento congiunto nel 73% dei casi).Nell’Ambito di Carate i divorziati (che rappresentano solo una parte delle separazionifamigliari) sono passati dal 1,5% del 2003 al 1,9% del 2010. I dati Istat (Famiglia in cifre2010) e IRS registrano, inoltre, l’aumento delle nascite al di fuori del matrimonio el’aumento delle “madri sole”, sia in Italia che in Provincia. Infine, nel caratese sonoaumentati i celibi e le nubili (dal 39,5% del 2003 al 40,6% del 2010).Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 14 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Nel corso degli ultimi decenni la donna ha acquisito un ruolo sempre maggiore all’internodella sfera lavorativa. I tassi relativi alla partecipazione femminile al mercato del lavorohanno continuato a crescere (dal 2000 al 2007 l’occupazione femminile è cresciuta di quasiil 10%). Il differenziale tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile è di 11,7punti in Lombardia e solo 6,6 punti nella Provincia di Milano (dati IRS 2007), avvicinandosi,quindi, all’obiettivo di Lisbona. Tutto ciò, oltre a essere fonte di realizzazione personale perle donne, rappresenta un elemento di tutela dal rischio di impoverimento. D’altro cantorichiede un sistema di servizi di conciliazione del lavoro e dei bisogni di cura i termini ditempi, di oneri relativi e di impegni.Gli indicatori sino a qui esposti e le scelte di vita più marcatamente individuali connotanouna struttura della famiglia che subisce radicali mutamenti nell’arco della vita individuale,con grandi momenti di fragilità. Occorre, quindi, porre attenzione allo sviluppo di politichesociali che ne tengano conto; che, in particolare, tengano conto dell’iter-connessione tra lasfera dei servizi alla prima infanzia (e non solo) e quella della partecipazione al mercatodel lavoro in specie femminile; del sempre maggiore rischio di povertà; del supporto dellecapacità di cura e della promozione della qualità della vita.Una possibile risposta praticabile sta nella promozione di politiche di conciliazione tra itempi di vita famigliare e di lavoro e nel supporto alla genitorialità e al protagonismofamiliare.Se, però, si confronta l’incremento della popolazione minorile/famiglie con l’investimentoeconomico dei Comuni su tale fascia d’età, il tutto in termini percentuali, si verifica unandamento contrario.Il confronto tra l’incidenza della popolazione minorile nell’ultimo triennio con l’incidenzadella spesa per minori sulla spesa sociale, mette in evidenza un andamento opposto:aumenta la prima mentre diminuisce la seconda.Confronto incidenza spesa sociale e popolazione35,00%30,00%25,00%20,00%15,00%10,00%5,00%0,00%2008 2009 2010Incidenzapopolazione 0-18anniIncidenza spesa areaminoriNel 2010 i minori stranieri sono 2.112: rappresentano il 22,2% della popolazione stranieranonché l’8,2% del totale dei minori (contro un’incidenza generale degli stranieri sullapopolazione del 6,4%). Si registra un aumento dal 2005 al 2010 del 40%.Ambito di Carate Brianza 2005 2006 2007 2008 2009 2010Percentuale stranieri minori su stranieri 24,19% 24,65% 24,01% 22,41% 23,03% 22,18%Percentuale stranieri minori su minori 5,09% 6,28% 6,99% 7,10% 7,81% 8,23%(Fonte: elaborazione UdP su dati Uffici anagrafe comunali)Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 15 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Per quanto riguarda gli alunni stranieri, tra gli anni scolastici 2004-2005 e 2010-2011 siregistra un aumento del 96,3% in Lombardia e del 84,3% in Provincia di Milano, inparticolare del 163% per quanto riguarda le scuole superiori.Gli studenti stranieri rappresentano il 7,9% degli alunni in Italia, il 12,5% in Lombardia, il12,1% in Provincia di Milano. Di seguito si riporta l’incidenza per Comune dell’Ambito diCarate.COMUNEAlunni concittadinanzanon italianaNuovi arrivi incorso d’anno(di cui)%ALBIATE 59 2 9,7BESANA 142 19 4.9BIASSONO 65 7 6.5BRIOSCO 27 2 5.0CARATE 166 12 4.8LISSONE 378 18 7.2MACHERIO 45 2 6.7RENATE 83 1 15.3SOVICO 47 5 6.5TRIUGGIO 59 0 7.9VEDANO 40 4 4.8VEDUGGIO 40 1 11.8VERANO 60 5 6.9Fonte ISMU anno scolastico 2008/2009Il servizio di mediazione e facilitazione linguistica dell’Ambito – Riconoscere le differenzeper arricchirsi – conferma l’incremento del bisogno rispetto all’inserimento di alunnistranieri neo-giunti: ha registrato, infatti, nel quadriennio 2008-2011 un aumento del216% di utenti che hanno usufruito di interventi individuali e un aumento del 123% di utentiche hanno usufruito di interventi di gruppo (per scuola media).La popolazione giovanile appartenente alla fascia 15-30 non ha subito sostanzialmentevariazioni nell’ultimo quinquennio. Rappresenta il 15,3% della popolazione totale. Rispettoa questo target, va sottolineato che i giovani permangono a lungo nella famiglia di origineper un maggior investimento formativo, per problemi economici che creano incertezza sulfuturo (precarietà, costo delle abitazioni, etc). In particolare, secondo i dati Istat – Famigliain cifre, nel 2009 in Lombardia il 50% dei giovani tra i 20 e i 34 anni vive nella propriafamiglia di origine (al di sotto della media nazionale del 55%).L’indice di ricambio, che fornisce informazioni su quante persone escono dal mercato dellavoro (60-64 anni) a fronte di quelle che vi entrano (15-19 anni) è andato aumentando dal2005 (122,6) ad oggi (ultima rilevazione 2010) attestandosi su 137,1. Ciò significa chediminuisce il numero di nuove leve che rimpiazza i lavoratori che si avviano alpensionamento.L’indice di dipendenza giovanile, che fornisce informazioni su quanto la popolazioneminorile non ancora entrata nel mercato del lavoro (quindi improduttiva) pesa sullapopolazione attiva (popolazione 0-14 anni su popolazione 15-64 anni), è passato da 21,3%nel 2006 a 22% nel 2010.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 16 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Per quanto riguarda l’utenza dei servizi, in base alle rilevazioni di dati presso i ServiziSociali comunali, si riscontra nel periodo 2006 – 2010 un aumento di minori in carico diben il 50%.Nello specifico, anche i minori in carico ai servizi con decreto dell’Autorità Giudiziariasono aumentati nello stesso periodo del 50,5%.Se si legge tale aumento alla luce del fatto che nel quinquennio di riferimento lapopolazione minorile è parallelamente aumentata di solo il 2,3%, se ne deduce che, purtenendo conto di imprecisioni o non omogenea interpretazione nella compilazione daparte dei Comuni, un quadro di peggioramento probabilmente dovuto alle analisi sopracondotte (maggior fragilità familiare e aumento dei minori stranieri in carico).Accanto a ciò si consideri anche un aumento della conflittualità tra genitori nel momentodella separazione che ha ricadute sul benessere dei figli minori coinvolti. Il servizio diAmbito “Ancora Genitori” che si occupa di sostenere la genitorialità nelle separazioninon mediabili, infatti registra un evidente aumento degli accessi al servizio (sia suinvio dei servizi sociali sia come accesso spontaneo): nel 2007 gli adulti che hannousufruito del servizio sono stati 75, nel 2010 89 e nel solo primo quadrimestre 2011 ben 71(di cui 26 nuovi casi).Il trend sopra delineato è testimoniato anche dal fatto che il numero dei minoriallontanati dal nucleo famigliare di origine e ospitati in comunità è aumentato dal2006 al 2010 del 34,2%. Va sottolineato che i nuovi ingressi sono andati diminuendo, maanche i progetti chiusi sono scesi del 32% a significare che si tendono ad inserire menominori ma quelli inseriti rimangono per lungo tempo fuori dal nucleo di origine.Il numero dei minori in affido ha subito un aumento più lieve, del 16,7%. Gli utenti diADM assistenza domiciliare hanno subito un aumento pressoché in linea conl’aumento della popolazione di riferimento (5%).Si può affermare che le situazioni di minori in carico ai servizi sociali sono semprepiù complesse e non possono essere affrontate con un solo supporto e sostegno (ADM)ma necessitano di interventi più forti, sostitutivi del nucleo. Da ciò ne consegueanche una ricaduta in termini economici (si veda il paragrafo successivo).Per quanto riguarda i minori segnalati dalle Procure, si registra un calo dal 2008 al 2011(da 43 minori segnalati a 28). Il dato relativo ai minori della fascia di età 14-18 anni incarico ai servizi sociali comunali registra un aumento piuttosto lieve e praticamentein linea con l’aumento della popolazione.Alcuni dati interessanti emergono dai report dei CIC, gli sportelli all’interno delle scuolesuperiori dell’Ambito: nel giro di un anno scolastico (dal 2008/09 al 2010/11) gli studentiche hanno chiesto aiuto sono passati da 84 a 123 (+46%) e parallelamente i colloquiofferti da personale educativo/psicologico sono passati da 160 a 337 (+111%). 9 casi,oltre a quelli dell’Ecfop di Carate che non sono stati conteggiati, sono stati orientati aiservizi specialistici del territorio (Consultorio X-space, Uonpia, psicoterapia…).I ragazzi/e si sono rivolti al servizio CIC portando problematiche legate a:- difficoltà emotive connesse alla fase evolutiva adolescenziale- scarsa motivazione allo studio e calo del rendimento scolastico- gestione di situazioni particolari di malattia fisica personale e lutti in famigliaMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 17 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014- uso di sostanze- disturbo dell’umore - ansia.- percezione e attribuzione di senso della sessualità / corporeità;- relazioni sentimentali e sessuali;- rapporti conflittuali con insegnanti e/o compagni di classe;- conflittualità con il gruppo dei pari;- esperienze personali traumatiche.- Conflittualità o difficoltà emotivo/relazionali con i genitori o problematiche inerenti alnucleo famigliare (separazioni, elaborazione lutti);- elaborazione di progettualità personale, ri-orientamento, orientamento post-diploma;- conflittualità o difficoltà relazionali o di integrazione con i pari;Ciò che risulta significativo è che solo in un numero limitato di casi i ragazzi hannoportato situazioni di “disagio conclamato”, gli altri intravedevano una situazione cheli esponeva ad un rischio evolutivo, denunciandola, affinché fossero accompagnatiin una gestione più efficace e competente delle situazioni di vita. Pertanto lacollocazione strategica dello sportello a scuola, luogo dove i ragazzi trascorrono moltotempo, ha permesso di assolvere ad un’importante funzione di prevenzione primaria.2.5 La spesa dedicata all’area minori e famigliaGli interventi a favore dei minori e della famiglia sono per la quasi totalità a carico deibilanci comunali. Una parte delle azioni è erogata dai Consultori (in particolar modo si trattadi servizi destinati agli adulti e alla genitorialità). A ciò si sommano i contributi assegnatidall’INPS (assegno di maternità, assegno nuclei numerosi) direttamente alle famiglie.[Per maggiori dettagli si veda il capitolo “Il contesto territoriale e la spesa sociale” sull’analisidella spesa sociale].Di seguito si riporta il confronto tra la spesa dei Comuni dell’Ambito di Carate Brianza per iprincipali servizi dell’area minori e famiglia e la spesa (calcolata come media) degli altriAmbiti della Provincia di Monza e Brianza.In particolare viene messa in evidenza la compartecipazione alla spesa da partedell’utenza e, di conseguenza, l’andamento della spesa annua ad utente e del costo annuoad utente (al netto delle entrate da utenza).Dalla tabella emerge che i Comuni dell’Ambito di Carate Brianza spendono mediamente adutente meno degli altri Ambiti su tutte le tipologie di servizio (in particolare su buoni edaffidi) ad eccezione delle comunità alloggio minori, costo connesso al servizio tutela.Questo confronto può essere strumento per valutare la possibilità di contrattazione edaccordo con gli enti gestori dei servizi/fornitori per arrivare alla definizione di rette piùbasse e omogenee per tutti e tredici i Comuni. Questa azione ha senso se condotta alivello di Ambito (come già realizzato in alcuni territori) o, sarebbe ancora più efficace, secondotta a livello sovra-Ambito.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 18 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014SPESATOTALEANNO 2009Entrate dautenzaN°UTENTISPESA MEDIA ANNUA eCOSTO MEDIO ANNUOConfrontoaltri 4 AmbitiSUSSIDI € 158.266 € 0 218 Spesa media annua € 726 € 959Costo medio annuo € 726 € 959BUONI € 116.160 € 0 195 Spesa media annua € 596 € 2.443Costo medio annuo € 596 € 2.443ASILI NIDOCOMUNALI € 2.065.075 € 708.995 293 Spesa media annua € 7.048 € 8.651Costo medio annuo € 4.628 € 6.042ACQUISTOPOSTI NIDOPRIVATI * € 0 € 0 0 Spesa media annua € 0 € 1.832Costo medio annuo € 0 € 1.768CRD € 350.624 € 175.105 1902 Spesa media annua € 184 € 444Costo medio annuo € 92 € 271COLONIE ^ € 0 € 0 0 Spesa media annua € 0 € 884Costo medio annuo € 0 € 884ADM € 450.693 € 0 153 Spesa media annua € 2.946 € 3.477Costo medio annuo € 2.946 € 3.466SEMIRESIDENZ. € 0 € 0 0 Spesa media annua € 0 € 4.135Costo medio annuo € 0 € 4.125COMUNITA' € 1.173.266 € 31.092 53 Spesa media annua € 22.137 € 21.353Costo medio annuo € 21.550 € 21.346AFFIDIFAMIGLIARI § € 253.643 63 Spesa media annua € 4.033 € 7.905Costo medio annuo € 4.033 € 7.905TOTALE € 4.567.727 € 915.192 2.877 spesa media minore € 1.588costo medio minore € 1.270recupero medio da utenza € 318(Fonte: debito informativo comunale; dati forniti dagli altri Ufficio di Piano – consuntivo 2009)NOTE* I fondi della DGR nidi sono stati utilizzati a partire dall’anno 2010. E’ riportato solo il dato relativo all’Ambitodi Monza e a quello di Vimercate.^ Solo dati dell’Ambito di Monza in quanto non direttamente recuperabili dal debito informativo comunale.§ Per gli altri Ambiti è disponibile il solo dato di Vimercate.Entrando più nello specifico della spesa nell’area minori e famiglia dell’Ambito di CarateBrianza, si propone di seguito una tabella riassuntiva di tutta la spesa dei tredici Comuni.In particolare, è riportato un confronto ed un’analisi dell’andamento dal 2005 al 2010. Inalcuni casi emergono logiche altalenanti, ma nella maggior parte si delineano alcuni trendsotto descritti:Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 19 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20142005 2006 2007 2008 2009 2010Spesa titolo I 85.149.397 81.006.402 88.664.060 90.905.715 95.801.571 99.938.084Spesa sociale 15.723.467 15.708.548 17.011.673 18.448.357 19.432.657 20.109.464% incidenza 18,5% 19,4% 19,2% 20,3% 20,3% 20,1%Spesa area minori 4.923.993 5.096.244 5.554.287 5.670.203 5.733.760 5.759.815ENTRATEdi cui a carico comune 3.156.902 3.260.491 3.146.397 3.220.554 3.695.764 3.759.815di cui a carico utenza 928.293 921.281 991.046 979.396 916.035 879.708% carico Comune 64,1% 64,0% 56,6% 56,8% 64,5% 65,3%% carico utenza 18,9% 18,1% 17,8% 17,3% 16,0% 15,3%TIPOLOGIA SERVIZISpesa per contributi 401.522 400.472 352.882 400.043 330.359 360.555per servizi territoriali 3.025.637 3.003.096 3.011.424 3.164.486 3.243.389 3.175.490per servizi residenziali 1.028.966 1.095.223 1.451.700 1.474.545 1.448.133 1.450.433% contributi 8,2% 7,9% 6,4% 7,1% 5,8% 6,3%% territoriali 61,4% 58,9% 54,2% 55,8% 56,6% 55,1%% residenziali 20,9% 21,5% 26,1% 26,0% 25,3% 25,2%TIPOLOGIA GESTIONESpesa per gestionediretta 2.289.035 2.368.956 2.240.303 2.340.956 2.250.650 1.932.790per appalto 1.227.023 1.160.829 1.158.232 1.393.763 1.436.007 1.735.024per rette 1.148.804 1.245.469 1.698.878 1.525.935 1.540.371 1.540.019% diretta 46,5% 46,5% 40,3% 41,3% 39,3% 33,6%% appalto 24,9% 22,8% 20,9% 24,6% 25,0% 30,1%% rette 23,3% 24,4% 30,6% 26,9% 26,9% 26,7%TUTELASpesa per la tutela(escluse rette) 399.602 597.453 741.075 631.129 711.879 772.837Spesa per la tutela(incluse rette) 1.428.568 1.692.676 2.192.775 2.105.674 2.160.012 2.223.270INCIDENZE% spesa area minori sutitolo I (spese correnti) 5,78% 6,29% 6,26% 6,24% 5,99% 5,76%% spesa area minori suspesa sociale 31,32% 32,44% 32,65% 30,74% 29,51% 28,64%% spesa tutela su titolo I(spese correnti) 1,68% 2,09% 2,47% 2,32% 2,25% 2,22%% spesa tutela su spesasociale 9,09% 10,78% 12,89% 11,41% 11,12% 11,06%% spesa tutela su spesaminori 29,01% 33,21% 39,48% 37,14% 37,67% 38,60%(Fonte: debito informativo comunale – consuntivi anni 2005, 2006, 2007, 2008, 2009)La spesa per minori e famiglia nel periodo di riferimento è stata, in media, del 6% del totaledelle spese correnti comunali, apparendo abbastanza stabile nel tempo. Ciò che, invece, èMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 20 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014diminuito in maniera più evidente è l’incidenza della spesa per minori sul totale della spesasociale (dal 31,3% al 28,6%).Constatato che sull’area minori le risorse dedicate sono quasi esclusivamente quellecomunali (la Regione destina il 6,3% del proprio bilancio al sociale e di questo solo il 3,6%all’area minori), sembra delinearsi uno scenario di progressivo disinvestimento sull’area inoggetto.Va tenuto conto, inoltre, che l’Ambito di Carate Brianza si colloca al di sotto dellaspesa media regionale per minori (intesa come incidenza) che è pari al 38,9% (ilnostro territorio si attesta sul 30,9%). In ogni caso, la diminuzione di incidenza della spesaper minori va letta alla luce del fatto che la quota di spesa a carico dei Comuni staaumentando, mentre diminuisce quella a carico dell’utenza. Questo aspetto è fortementeconnesso al tema della compartecipazione dell’utenza ai costi dei servizi.La spesa per i contributi economici è diminuita sia in termini assoluti che percentualmente,quella per servizi territoriali è leggermente aumentata in assoluto ma in termini di incidenzaè diminuita parecchio. In definitiva emerge che la spesa si sta spostando sui servizi acarattere residenziale (comunità e pronto intervento) i quali, infatti, registrano un aumentosia assoluto che percentuale.In collegamento a ciò, si osserva anche che, sia in termini percentuali che assoluti,aumenta la spesa per acquisto di servizi attraverso il pagamento di rette. La gestionediretta dei servizi, invece, tende a diminuire. Anche la percentuale dei servizi gestiti tramiteappalto tende ad aumentare.La lettura dell’andamento dei costi per la tutela mette in evidenza che essi sono inaumento, in particolare sono quasi raddoppiati in 5 anni. Questo trend è ancora piùevidente se a ciò si sommano i costi delle comunità sopra citati (rette).Si può ritenere, dunque, che i Comuni stanno orientando la spesa per minori e famigliasulla tutela, compito essenziale e imprescindibile dell’ente locale e legato alleindicazioni del Tribunale dei Minorenni.A completamento dell’analisi della spesa nell’area minori, si mettono in evidenza i servizi diAmbito che supportano o sostituiscono le funzioni dei Comuni (Ufficio Affidi, Spazio neutro,Ancora genitori, Ho cura di te, Etim, Penale Minorile, Avvocato tutela, Sportellointerculturale, Noi genitori, Camelot, Subway, Cic). Tali servizi, dal 2001, sono statisostenuti tramite le Leggi di Settore e quindi non sono stati a carico di risorse comunali.Sino al 2010 si rileva una crescita delle progettazioni di Ambito in termini di investimento dirisorse distrettuali; nel 2011 è evidente una flessione dovuta alla chiusura di Camelot, Cic,Noi Genitori.Spesa associata minori€ 400.000€ 300.000€ 200.000€ 100.000€ 02007 2008 2009 2010 2011Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 21 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Le scelte di mantenimento o meno dei servizi di Ambito nel 2012 (e nel triennio, più ingenerale) avranno un forte impatto sui Comuni e quindi sulle prestazioni (in termini ditipologia, quantità e qualità) erogate ai cittadini.Per dare una fotografia dell’attuale strutturazione della spesa, si può fare riferimento ai datidel consuntivo 2010 (ultima rilevazione disponibile), secondo cui la spesa dell’area minorirappresenta il 28,6% del totale della spesa sociale. L’incidenza rimane invariata (28,7%) sesi considerano anche le risorse a livello associato (gestite dall’Ufficio di Piano). La spesaassociata sull’area minori rappresenta circa il 28,9% del totale della spesa socialeassociata (riconfermando, a livello di Ambito, la stessa percentuale di investimentoeconomico dei Comuni).Di seguito si riportano i canali di copertura della spesa sociale – area minori rendicontatadai Comuni (consuntivo 2010):ENTRATAPERCENTUALEComuni 65,3%Utenza (solo per centri ricreativi estivi e rette 15,3%asilo nido)Fondo Sociale Regionale 11,9%Altri Enti Locali 3,8%Altre entrate (es. fondo di riequilibrio, FSA…) 2,5%Fondo Nazionale Politiche Sociali 1,1%(Fonte: debito informativo comunale – consuntivo 2010)Secondo i dati del consuntivo 2010, il 6,3% delle risorse dell’area minori e famiglia èutilizzata per contributi economici (buoni, voucher, sostegno al reddito…). Il 55,1% èdestinato a servizi territoriali (educativi e/o preventivi). Il 29,9% è utilizzato per affidi (4,7%)e comunità (25,2%). Il 8,3% per servizio tutela minori. In totale, per tutela ed interventiriparativi si utilizza il 38% di risorse.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 22 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Tipologia servizi area minori anno 201025%8%6% 5%56%Servizi territorialiComunitàServizio tutelaContributi economiciAffidi(Fonte: debito informativo comunale – consuntivo 2010)A conclusione, nel grafico seguente si evidenzia la percentuale di incidenza dellapopolazione minorile nei Comuni del territorio e l’incidenza percentuale della spesadell’area minori rispetto alla spesa sociale complessiva. Come si può notare non esiste unacorrelazione lineare tra la minore o maggiore presenza di minori con l’investimentoeconomico sui minori. Va tenuto conto, comunque, che Albiate gestisce la tutela per tutti iComuni dell’area nord e che Vedano e Verano gestiscono asili nido comunali.Confronto popolazione minorile - spesa per minori per Comune(anno 2010)50,040,030,020,010,00,0AlbiateBesanaBiassonoBrioscoCarateLissoneMacherioRenateSovicoTriuggioVedanoVeduggioVeranoincidenza popolazioneminorileincidenza spesa per minoriMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 23 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20142.6 Le risorse esistentiCon il Tavolo Minori si è cercato di costruire un quadro il più possibile esaustivo dellerisorse esistenti sul territorio o che hanno ricadute anche sui cittadini del caratese, dedicateall’area minori e famiglia. In particolare sono stati censiti gli interventi di tipo socioassistenzialee socio-sanitario che coinvolgono l’Ufficio di Piano, i Comuni, l’Asl, i soggettidel Terzo e Quarto Settore, le scuole, le Parrocchie. Non sono stati inseriti, invece, gliinterventi prettamente sanitari.Gli interventi elencati sono attivi al momento di redazione del Piano ma, poiché in alcunicasi si tratta di progetti con finanziamento ad hoc, è stata specificata la data di chiusuraprevista.1) Accesso, accoglienza e assistenza economica: Sul territorio esistono risorse diaccoglienza, orientamento e sostegno economico generico diffuse in tutti i tredici Comuni,cui si accede per residenza.Accesso, accoglienza e assistenza economicaIntervento attuatoSegretariato socialeAssistenzaeconomica genericaSostegno canoni dilocazione e utenzedomesticheBonus gas e bonuselettricitàAssegno a nucleifamigliari conalmeno tre figliminoriBuoni famiglienumerose (perfruizione dei servizirivolti a cura,accudimento,socializzazione,educazione e peragevolare l’accessoai servizi diconciliazione)Area di bisogno /caratteristicheinterventoAccoglienza,orientamento, presa incaricoTargetServizi / enticoinvoltiUbicazioneFamiglie Comuni Tutto l’AmbitoSostegno economico Famiglie Comuni Tutto l’AmbitoSostegno economico Famiglie Comuni, Regione(Fondo SostegnoAffitti)Sostegno economicoSostegno economicoSostegno economicoFamiglie con 4 opiù figli e conIsee inferiore a20.000€Famiglie conalmeno tre figliminori e ISEEinferiore a limitefissatoannualmenteFamiglie con 4 o+ figli, di cuialmeno dueminori, incondizione difragilitàComuniComuni,INPSUfficio di Piano,Comuni, Regione(Fondo Intesa)Tutto l’AmbitoTutto l’AmbitoTutto l’AmbitoTutto l’AmbitoNoteDa verificare ilmantenimento delFSA regionale nel2012 (FSA nazionaleazzerato)Fondi disponibili finodicembre 20112) Fascia 0-3 anni: Come da tabella successiva, si rileva un’ampia scelta di interventi perla prima infanzia, fascia 0-3 anni. Tali interventi sono diversificati in termini di contributieconomici, erogazione di servizi, fruibilità di strutture. Le risorse per la fascia 0-3 sonostate mappate in modo esaustivo sia in occasione della stesura del Piano Nidi, sia inoccasione delle scorso Piano di Zona, sia per la realizzazione del Numero Verde e sitointernet “Sostenere le madri” quindi vi è una conoscenza più dettagliata delle risorse (adeccezione dei nidi famiglia).Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 24 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Come già riportato nel Piano Nidi, l’ampia offerta di servizi fa sì che l’Ambito di Carateriesca a coprire il 17% circa della popolazione di riferimento (contro il 14% indicato comeobiettivo intermedio dall’Unione Europea per il 2009). Inoltre, come suggerisce il “Libroverde del Welfare”, non sono offerte alla popolazione solo le risposte pubbliche piùconsolidate ma anche alcune soluzioni flessibili ed innovative che promuovono unapluralità di soluzioni (es. nidi famiglia).Come sottolinea la seconda relazione sociale della Provincia di Milano “Crescere aMilano” (maggio 2010) “l’importanza dei servizi all’infanzia deriva dal fatto che essipossono contribuire a prevenire o combattere povertà e disuguaglianze, per almenoquattro ragioni:1) l’occupazione femminile è un fattore protettivo rispetto alla povertà infantile, che inItalia assume dimensioni preoccupanti: nel 2008 l’incidenza della povertà relativanelle famiglie con almeno un figlio minore era al 6,3% al nord… tra le famiglie con 3o più figli minori essa sale al 16,8%. I servizi all’infanzia permettono alle donne dilavorare per il mercato, contribuendo a diminuire il rischio di povertà per le lorofamiglie;2) se di elevata qualità pedagogica e accesso universale, i servizi per l’infanziafavoriscono pari opportunità ai bambini, riducendo l’impatto delle diseguali risorseculturali delle famiglie … ne beneficiano soprattutto i figli di famiglie svantaggiate,che entrano a scuola in posizione meno favorevole;3) i servizi per l’infanzia permettono, poi, l’integrazione sociale tra bambini concaratteristiche socio economiche diverse;4) i servizi alla prima infanzia rivestono una potenziale funzione di prevenzione deldisagio sociale e familiare, essendo parte della rete dei servizi socio – sanitariterritoriali, che possono essere sollecitati dai responsabili in caso si osservinodifficoltà e anomalie.Va considerato che, nella maggioranza dei casi, l’accesso al servizio è a pagamento acarico dell’utenza.Fasci a 0-3 anniIntervento attuato Area di bisogno /caratteristicheinterventoBuoni natalità 0-3anniBuoni a sostegnoretta nido privatoAssegni neonatoSostegnoeconomico -Contributo pernecessità nuovonatoSostegnoeconomico -Contributo persostegno rettafrequenza nidoprivatoSostegnoeconomico -contributo unatantum di circa 350€per spese di primanecessità per ilneonato pressofarmacia comunaleTargetFamiglie conminore 0-3Famiglie conminore 0-3Famiglie configlio natonell’annoprecedente incui uno deigenitori haalmeno 5 annidi residenza aBiassono ecittadinanzaitalianaServizi / enticoinvoltiUfficio di Piano,ComuniUfficio di Piano,ComuniComune, FarmaciacomunaleUbicazioneAlcuniComuni (noCarate eRenate)AlcuniComuniBiassonoNoteTermine fondiFNPS dedicati adicembre 2011Termine fondiFNPS dedicati adicembre 2011Budget definitoannualmenteSolo Comune diBiassonoIntervento attuato Area di bisogno / Target Servizi / enti Ubicazione NoteMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 25 di 67

Fasci a 0-3 anniAssegno dimaternitàDistribuzione beni diprima necessità(pannolini, latte,omogeneizzati,vestiario) oppurescambio e barattooppure acquisto aprezzi ridottiSostenere le madri(sito internet enumero verde)Sportello Centro perla FamigliaAsilo nido (pubblicoe privato)Convenzionamentodel pubblico con nidiprivati accreditati perl’acquisto di postiMicronidoNido FamigliaCentri prima infanziaSpazi gioco /ludotecheGiardino apertoUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014caratteristichecoinvoltiinterventoSostegnoComuni, INPSeconomicoSostegnoeconomico peracquisto generi diprima necessitàneonatoOrientamento einformazione rispettoalle risorse esistentiOrientamento einformazione rispettoalle risorse esistentiServizio educativo edi accudimento –conciliazionefamiglia lavoroAmpliamento n°posti nido tramiteacquisto dal privatoaccreditato –riduzione listed’attesaServizio educativo edi accudimento –conciliazionefamiglia lavoroServizio educativo edi accudimento –conciliazionefamiglia lavoroServizio educativo edi accudimento –conciliazionefamiglia lavoroServizio educativo edi accudimento –conciliazionefamiglia lavoroSpazio aggregativoeducativo nel mesedi agostoTagesmutter Accudimento 0-13anni – conciliazionefamiglia lavoroMadri che nonbeneficiano diindennità dimaternità e conISEE sottosoglia definitada MinisteroFamiglieCentro d’Ascolto;Banco alimentare;CAV;Autoorganizzazionefamiglie;GAF (gruppi diacquistofamigliare);Terzo SettoreTuttol’AmbitoAlbiate,Besana,Biassono,Carate,Lissone,Macherio(CPF),Sovico,Triuggio,Verano,MonzaNeo-genitori Ufficio di Piano, Asl Tuttol’AmbitoNeo-genitori Terzo Settore Macherio(CPF)Minori 0-3 anniMinori 0-3 anniMinori 0-3 anniMinori 0-3 anniComuni, TerzoSettore, privato forprofitUfficio di Piano,Comuni, TerzoSettore, privato forprofitParrocchia, privatofor profitAssociazioni difamiglie, TerzoSettore13 ComunitranneVeduggioAlcuniComuni(Lissone,Macherio,Renate,Veduggio)Besana,MacherioLissone,Macherio,VeranoMinori 0-3 anni Terzo Settore Macherio(CPF)Minori 0-3 annie genitori/nonniMinori 0-3 anniaccompagnatida genitori/nonniMinori 0-13anniComuni, TerzoSettoreComune, TerzoSettoreAlbiate,Besana,Macherio(CPF),RenateSovicoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoChiusura PianoNidi giugno 2013Accesso per tuttii cittadinidell’AmbitoDifficoltàmappaturastruttureAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoA Renatechiusura luglio2011A pagamentoTerzo Settore Seregno Accesso per tuttii cittadinidell’AmbitoMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 26 di 67

Fasci a 0-3 anniUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Target Servizi / enti UbicazionecoinvoltiIntervento attuato Area di bisogno /caratteristicheinterventoHo cura di te – Hocura con teNati per leggere -laboratori di letturaad alta voce e dianimazione inbibliotecaGruppi mammabambino+ “Un nidoper le mamme” + “Amisura di mamma”Progetti conconsulentipsicologheVisite domiciliaripost partumSpazio allattamentoMassaggio infantileCorsi dipreparazione alpartoProgetto Nasko(Contributoeconomico max4.500€ in 18mensilità a fronte diprogettoindividualizzato)DoteconciliazioneSupporto edaccompagnamentoeducativodomiciliare eterritoriale – serviziopreventivoServizio per il tempolibero –opportunitàdi relazione trabambino e genitori edi sviluppo cognitivoAscolto, confronto,supporto neogenitoriSpazio di ascolto eosservazioneSupporto neomammeSupporto neomammeSupporto neomammeSupporto neomammeSostegnoeconomico – a tuteladella maternità e afavore della natalitàSostegnoeconomico perinserimento del figlioin struttura educativaDonne ingravidanza eneo mamme/neo papà (0-3anni) insituazione difragilità e/o arischio didepressionepost-partumMinori 6 mesi –6 anni, genitoriGenitoribambini 0-3anniMinorifrequentanti ilnido di Sovico eloro famiglieNeo mammeNeo mammeNeo mammeFuture mammeFuture mammeche rinuncianoalla scelta diinterromperevolontariamentela gravidanzaNeo mammeche riprendonoattivitàlavorativa dopoastensioneobbligatoriaUfficio di Piano,Comuni, Asl(consultori), TerzoSettore, OspedaliComuni (cultura),Biblioteche, pediatriAsl (consultoriLissone, Carate),Terzo SettoreComune, TerzoSettoreAsl (consultoriLissone, Carate)Asl (consultoriLissone, Carate),Terzo SettoreAsl (consultoriLissone, Carate),Terzo SettoreAsl (consultoriLissone, Carate)Asl (consultori),CAVTuttol’AmbitoTuttol’AmbitoLissone,Carate,MacherioSovicoTuttol’AmbitoCarate,LissoneLissone,Carate,Macherio,BesanaCarate,LissoneCarate,Lissone,Monza,BesanaNoteFinanziamentoDGR 2055/2011sino a febbraio2013Accesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoASL Carate Accesso per tuttii cittadinidell’Ambito3) Materne, elementari e medie: Premesso che non è stato possibile mappare neldettaglio le risorse dedicate alla fascia 4-13 anni (corrispondente ai minori che frequentanole scuole materne, elementari e medie), emerge che non è molto ampia l’offerta per iltarget sopra citato. Si specifica che sono stati inseriti solo gli interventi aggiuntivi rispettoall’offerta scolastica. In particolare, non sono elencate le attività che, pur sostenuteeconomicamente dai Comuni, rientrano nel Piano dell’offerta formativa. Le risorse esistentipiù diffuse sono di stampo prettamente aggregativo e di socializzazione; in alcuni casi sonoMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 27 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014previsti anche aspetti educativi. Inoltre, spesso si tratta di servizi offerti in momenti definitidell’anno, non continuativi su tutta la settimana. In alcuni casi l’accesso è a pagamento acarico delle famiglie. Va considerato che le risorse dedicate ai bambini di questa ampiafascia d’età sono utili anche per permettere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro deigenitori.Materne, elementari e medieInterventoattuatoCentri ricreatividiurni comunaliAttività OratoriSettimane estiveLaboratori edattivitàpomeridianeDoposcuolaGiardino deiGiochiNati per leggere -laboratori dilettura ad altavoce e dianimazione inbibliotecaArea di bisogno /caratteristicheinterventoSpazi educativi, ludici,di aggregazione esocializzazione –conciliazione famiglialavoroSpazi ludici, diaggregazione esocializzazione -conciliazione famiglialavoroAttività ricreativeestiveTempo libero, attivitàludico-espressive,educazione allamusicaRecupero e sostegnocompiti - laboratori –spazio educativoSpazio disocializzazioneServizio per il tempolibero –opportunità direlazione tra bambinoe genitori e disviluppo cognitivoTagesmutter Accudimento 0-13anni – conciliazionefamiglia lavoroPre e post scuolaConciliazione famiglialavoro - Momentieducativi, ludici, diaggregazione esocializzazione –TargetMinori 4 - 13anniMinori 4 - 13anniMinori 4-13anni anche insituazione difragilità (suinvio deiservizi)Minori,genitori,famiglieMinori 6 – 13anniMinori 4-7accompagnatida genitori/nonniMinori 6 mesi– 6 anni,genitoriMinori 0-13anniMinori 6-13anniServizi / enticoinvoltiComuni (servizisociali e pubblicaistruzione), TerzoSettore, ScuoleParrocchie (coneventualecontributocomunale)UbicazioneBiassono,Briosco,Lissone,Macherio,Vedano,Verano13 ComuniNoteSolo nel periodoestivoTerzo Settore Calò Accesso per tuttii cittadinidell’AmbitoA pagamentoPer minori inComuni, TerzoSettoreComuni (servizisociali e pubblicaistruzione),Scuole, TerzoSettore,Parrocchie,volontariComune, TerzoSettoreComuni (cultura),Biblioteche,pediatriBesana(Ippogrifo)Albiate,Besana,Carate (Inpresa,CAG),Macherio,Sovico,Triuggio,Vedano,Veduggio,VeranoSovicoTutto l’AmbitoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoA pagamentoCAG Caratechiusuradicembre 2011Solo nel mese diagostoA pagamentoAccesso per tuttii cittadinidell’AmbitoTerzo Settore Seregno Accesso per tuttii cittadinidell’AmbitoComuni, Scuole,Terzo SettoreAlbiate,LissoneInterventoattuatoArea di bisogno /caratteristicheTargetServizi / enti Ubicazione NotecoinvoltiMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 28 di 67

Materne, elementari e medieUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014interventoMani libere XL Spazio educativo per Minori 12-18 Terzo Settore Calò Accesso per tuttipre-adolescenti e anni sui cittadiniadolescenti in accessodell’Ambitosituazione di fragilità spontaneo oA pagamentoo che necessitano di su invio deiun supporto nella servizicrescita (Comuni,Centro diaggregazionegiovanileAttività educative e disocializzazioneConsultorioRagazzi 11-13 anniComune,ParrocchiaCarateChiusura adicembre 20115) Servizi preventivi: Dalla mappatura del Tavolo risultano scarseggiare i servizi ditipo preventivo e di supporto alle figure educative (insegnanti, genitori): a giugno2011 sono stati, infatti, chiusi due servizi di Ambito dedicati alla scuole medie(Camelot) e alle scuole materne/elementari (Noi Genitori). Altri sono in chiusura nelmomento in cui si esauriscono le risorse acquisite tramite bandi. Esistono diversiprogetti di titolarità Asl legati alla prevenzione a-specifica ed universale che sibasano sul life skills training program (rafforzamento dei fattori protettivi pereliminare o ridurre quelli di rischio) che sono, però, rivolti (in regime disperimentazione) solo ad alcune classi e quindi non hanno una ricaduta estesa.Servizi preventiviInterventoattuatoHo cura di te –Ho cura con teCIC (centroinformazione econsulenza)Serate –Progetti diaffiancamentoeducativoSpazio d’ascoltoe consulenzaArea di bisogno /caratteristicheinterventoSupporto edaccompagnamentoeducativodomiciliare eterritoriale –servizio preventivoPrevenzioneaspecifica tramitesportello nellascuola conaggancio ai servizidel territorio eserateSostegnogenitorialità –sensibilizzazioneSostegnogenitorialitàTargetDonne ingravidanza eneo mamme/neo papà (0-3anni) insituazione difragilità e/o arischio didepressionepost-partumStudentiscuolesuperiori;genitori,insegnanti,personaleATAGenitori,insegnanti,operatoriGenitori einsegnantiscuola mediaServizi / enticoinvoltiUfficio di Piano,Comuni, Asl(consultori),Terzo Settore,OspedaliUfficio di Piano,Comuni, Scuole,Asl (consultori edipartimentodipendenze),Terzo SettoreSingoli Comuni,Terzo SettoreComune, TerzoSettoreUbicazioneTuttol’AmbitoBesana,Carate,LissoneLissone,Macherio,Renate,Sovico,VedanoVeranoNoteFinanziamentoDGR 2055/2011sino a febbraio2013Accesso per tutti icittadinidell’AmbitoAutofinanziamentodelle scuole +fondi di Ambito atermine il 30giugno 2012Accesso per tutti icittadinidell’AmbitoIniziative di alcuniComuniAccesso per tutti icittadinidell’AmbitoInterventoattuatoArea di bisogno /caratteristicheinterventoTargetServizi / enticoinvoltiUbicazioneNoteMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 29 di 67

Servizi preventiviProgetto Galidate“Life SkillsTraining”Progetto LifeSkills Education“Tools”Progetto LifeSkills Education“La Bottega dellemeraviglie”Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014PrevenzioneuniversalePrevenzioneuniversalePrevenzioneuniversaleStudenti 12-14anniDocentiGenitoriStudenti 12-17anniDocentiGenitoriStudenti 12-14anniDocentiGenitoriRegione (Ored),Asl(Dip.Dipendenze,distretto sociosanitario,Dip.Prevenzione),Scuole chepromuovonosalute, ComuniAsl(Dip.Dipendenze,distretto sociosanitario),Scuola, TerzoSettoreAsl(Dip.Dipendenze,distretto sociosanitario),Scuola, TerzoSettoreIstitutoCroce-Farèdi Lissonee scuolamedia diSovico –ipotesi diavvio nellascuolamedia diCarateEuropaUnita diLissone;Gandhi diBesanaB.za;LeonardoDa Vincied Ecfop diCarateB.za5 istitutisuperiori di1 grado:VeranoB.za,BesanaB.za,Triuggio,Lissone,MacherioProgetto triennaleche verràriproposto di annoin anno in nuoveclassi prime (sianegli istituti chehanno già fatto lasperimentazioneche in nuoviistituti)Progetto triennale( 2010/2013)Progettofinanziato conL.23 per a.s.2010/2011,attualmentegestito dalla Asl edal Terzo Settoreper l’annualità2011/2012Progetto validato“Unplugged”Scuole chepromuovonosalutePrevenzioneUniversaleRete dipromozione dellasalute(prevenzioneuniversale)Studenti 15anniDocentiGenitoriScuolesecondarie diprimo gradoafferenti allarete regionaleAsl(Dip.Dipendenze,distretto sociosanitario),Scuola, TerzoSettoreRegione(AssessoratoSanità), Ufficioscolasticoregionale;ASL; USP;scuole della reteIstitutosuperioreGandhi diBesanaB.zaIstitutoCroce-Faré diLissone,scuolamedia diSovicoProgetto annuale,verrà riproposto aseconda dellerisorse adisposizione, dianno in anno innuove classi prime(sia negli istitutiche hanno giàfatto lasperimentazioneche in nuoviistituti)6) Immigrati minori: Ai minori immigrati è dedicato un solo servizio di Ambito chefornisce facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana ai minori neo arrivatipresso le scuole; alcuni Comuni prevedono anche momenti di doposcuola apertianche agli stranieri (nel caso di Lissone il doposcuola presso la biblioteca è dedicatoesclusivamente ad alunni immigrati).Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 30 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Intervento attuato Area di bisogno /caratteristicheinterventoTargetServizi / enticoinvoltiUbicazioneNoteImmigrati minoriRiconoscere ledifferenze perarricchirsiIntegrazione alunnineo-arrivati –Mediazioneculturale efacilitazionelinguistica nellascuolaDoposcuola Sostegno compiti –laboratori – spazioeducativoAlunnistranieridelle scuolematerne,elementari,medie;InsegnantiMinori 6 – 13anniUfficio di Piano,Comuni, TerzoSettore, ScuoleComuni (servizisociali e pubblicaistruzione), Scuole,Terzo Settore,Parrocchie,volontariTutto l’AmbitoAlbiate,Besana,Carate (Inpresa,CAG),Lissone,Macherio,Sovico,Triuggio,Vedano,Veduggio,VeranoAccesso pertutti i cittadinidell’Ambito.LissoneaggiungerisorseproprieCAG Caratechiusuradicembre20117) Supporto e sostituzione del nucleo famigliare – Violenza e maltrattamenti: Visono molti servizi sull’area della tutela dei minori (supporto del nucleo in situazionedi disagio e fragilità, sostituzione del nucleo famigliare, interventi in situazioni diviolenza e maltrattamenti) sia per via della tematica complessa e delicata sia inquanto trattasi di una competenza propria degli enti locali (anche su mandato delTribunale dei Minori) che si sono attrezzati per potervi far fronte in modo specifico.Supporto e sostituzione nucleo – tutelaInterventoattuatoServizio tutelaUn NuovoGiardinoAssistenzadomiciliare minoriADMArea di bisogno /caratteristicheinterventoSupporto e/osostituzione delnucleo famigliare insituazione diviolenza emaltrattamentiIncontri protetti inspazio neutro –diritto di visitaSostegno educativodomiciliare situazionidi disagioTargetMinori –genitoriMinori –genitoriMinori e lorofamiglieServizi / enticoinvoltiComuni, TerzoSettoreUfficio di Piano,Comuni, TerzoSettoreComuni, TerzoSettoreUbicazioneAlbiate (polo),Besana (polo),Biassono,Lissone,Macherio,Sovico,VedanoBesana13 ComuniNotePer tutti icittadinidell’AmbitoAppalto fino adicembre2014Per tutti icittadinidell’AmbitoSupporto eInterventoattuatoCentri prontointerventoArea di bisogno /caratteristicheinterventoAllontanamento dalnucleo famigliareTargetMinori (ev. conmamma) condecreto TM oServizi / enticoinvoltiComuni, TerzoSettore,TribunaleUbicazioneFuori AmbitoNoteMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 31 di 67

ComunitàalloggioDomenichealla casa diEmmaUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014provvedimentodiallontanamentoAllontanamento dalFuori Ambitonucleo famigliareAttività ricreative nelweek end per minori incomunitàMinori (ev. conmamma) condecreto TMprovvedimentodiallontanamentoMinori incomunitàTepee Servizio affidi FamiglieaffidatarieAccogliamoCentroAdozioniConsulenzalegaleAncoraGenitoriServizio diMediazionefamigliarePsicoterapia,trattamento,terapia emediazionefamigliareSupporto alle famiglieaffidatarie – mutuoaiuto tra famiglieIndagine psico-socialee sostegno al nucleofamigliare adottivoSupporto al serviziotutela dei ComuniPromozione,orientamento esostegno per lagenitorialità e leriorganizzazionifamigliari nellaseparazioneMediazione famigliarein caso di separazioneSostegno psicologico epsicoterapicoindividuale e famigliare- prevenzione emediazione dei conflittiin particolare di coppia,psicomotricità, terapiadifficoltà cognitive, dellinguaggio,dell’apprendimento,relazionaliFamiglieaffidatarieFamiglieadottivee minoriadottati13 Comuni(uffici tutele)Genitori efamiglieComuni, TerzoSettore,TribunaleTerzo Settore,ComunitàUfficio di Piano,Comuni, TerzoSettoreTerzo Settore,Comuni,servizio affidiAsl (consultorio)Ufficio di Piano,Comuni,professionistiUfficio di Piano,Comuni,professionistiCalòAlbiateLissone,CarateGenitori Asl MonzaSeregnoMinori e adulti Terzo Settore Besana(EOS),Lissone (Ass.Ippogrifo),Macherio(CPF)Appalto fino adicembre2014Per tutti icittadinidell’AmbitoSi intendepresentaredomanda subando difinanziamentoperprosecuzione2012-2014Per tutti icittadinidell’AmbitoBesana Chiusura a 31dicembre2011Verano Per tutti icittadinidell’AmbitoPer tutti icittadinidell’AmbitoA pagamentoper l’utenzaSuppInterventoattuatoProtocollo Aliper l’infanziaArea di bisogno /caratteristicheinterventoRete e collaborazionecon scuole perTargetServizi / enticoinvoltiUbicazioneNoteAlunni minori Comuni, Scuole - Hannoaderito iMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 32 di 67

Piccolo PuzzleXcorsoGenitoriEtimEquipetrasversaleintegrataminoriProgettoVolanoProgettoArtemideCadomCasa SantaMariaImmacolataCasa JobelAppartamenti/Case diaccoglienza edavvioall’autonomiaUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014procedure da attivaredi fronte a sospetti oconclamatimaltrattamentiCentro diurno minoricon presa in caricoindividuale – tutela eprevenzioneSostegno ai genitoriValutazioneprofessionale emultidisciplinare casitutela minori inintegrazione sociosanitariaServizio penaleminorileCostruzione rete traenti e formazioneoperatori nell’ambitodel maltrattamentodelle donneAssociazione divolontari con lo scopodi sostenere le donneCentro di ospitalitàtemporanea per donneCasa alloggio perdonne in difficoltà –comunità educativa amedia protezioneanche per prontaaccoglienzaAccoglienza,protezioneaccompagnamentoall’autonomia -Sostegno donnemaltrattateMinori inviatidai servizisociali5-14 anniGenitori conminori accoltiin comunitàdiurna o seguitiin ADMMinori condecreto TMRagazzi 14-18Donne chehanno subitoviolenzaDonne vittimedi violenza emaltrattamentiDonnemaggiorenniDonne con osenza figliprovenienti daesperienze dimaltrattamentoDonne con osenza figliancheprovenienti daesperienze dimaltrattamentoComuni, TerzoSettoreTerzo SettoreComuni, Asl,AziendeOspedaliereUfficio di Piano,ComuniUfficio di Piano,Comuni, Forzedell’ordine,Terzo Settore,Procura,Provincia, Asl,AOMacherioMacherioLissoneAlbiate (polonord), Sovico(polo sud)SovicoComuni diBesana,Carate;Lissone,Renate,Triuggio,Veduggio,VeranoPer tutti icittadinidell’AmbitoA Macheriochiusurafebbraio 2012Per tutti icittadinidell’AmbitoTerzo Settore Monza Per tutti icittadinidell’AmbitoParrocchia Carate Per tutti icittadinidell’AmbitoTerzo Settore Monza Per tutti icittadinidell’AmbitoTerzo SettoreMacherio(CPF),Sesto SanGiovanniPer tutti icittadinidell’Ambito7) Adolescenti e giovani: Il Tavolo Minori ha censito le attività e progetti dedicati allafascia d’età 14-30 anni. Si tratta soprattutto di interventi che non sono in rete tra loro edifficilmente si configurano in una cornice di “politica giovanile” complessiva. Si tratta dispazi aperti a tutti (alla cosiddetta “normalità”) che si pongono come finalità quella dellasocializzazione e dell’aggregazione, talvolta con figure educative di supporto, ma anche diprogetti dedicati a fasce di utenza che presentano specifiche problematiche o disagio.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 33 di 67

Adolescenti e giovaniInterventoattuatoCaffè del CPFCubottoOratoriCircolo serale InpresaInformagiovaniCIC (centroinformazione econsulenza)Progetto VolanoEquipetrasversaleadolescenti ETASpazioadolescentiUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Area di bisogno Target Servizi / enti Ubicazione/ caratteristichecoinvoltiinterventoSpazio educativoper il tempoliberoSpazioaggregativo e disocializzazioneper il tempoliberoSpazi aggregativie disocializzazionePropostaaggregativa ededucativa seraleSpazio diinformazione eorientamentoPrevenzioneaspecificatramite sportellonella scuola conaggancio aiservizi delterritorio e serateServizio penaleminorileDisagio psichico- consulenza eprogettazione diinterventi di curaPrevenzione ecura del disagioadolescenzialeRagazzi,famiglie,bambiniRagazzi14-30Ragazzi14-30Ragazzi14-30anche condisagioRagazzi14-30Studentiscuolesuperiori;genitori,insegnanti,personaleATARagazzi14-18Adolescentie famiglieAdolescentigenitoriinsegnantiTerzo SettoreComune, TerzoSettoreParrocchieMacherio(CPF)LissoneCiascunComunedell’AmbitoNotePer tutti i cittadinidell’AmbitoPer tutti i cittadinidell’AmbitoPer tutti i cittadinidell’AmbitoTerzo Settore Carate Chiusuradicembre 2011Terzo Settore,ComuneUfficio di Piano,Comuni,Scuole, Asl(consultori edipartimentodipendenze),Terzo SettoreUfficio di Piano,ComuniUfficio di Piano,ASL, Comuni,Terzo Settore,AziendaOspedalieraSan GerardoASL, TerzoSettoreLissoneBesana,Carate,LissoneSovicoCarateConsultorioCarate eLissonePer tutti i cittadinidell’AmbitoAutofinanziamentodelle scuole +fondi di Ambito atermine il 30giugno 2012Accesso per tutti icittadinidell’AmbitoPer tutti i cittadinidell’AmbitoPer tutti i cittadinidell’AmbitoPer tutti i cittadinidell’AmbitoMani libere XLTimeLine FilmFestivalSpazio educativoper preadolescentieadolescenti insituazione difragilità o chenecessitano diun supporto nellacrescitaEducazioneall’immagine eall’usoconsapevoledellamultimedialitàMinori 12-18 anni suaccessospontaneoo su inviodei servizi(Comuni,ConsultorioAlunni,insegnantiTerzo Settore Calò Accesso per tutti icittadinidell’AmbitoA pagamentoTerzo Settore,ScuoleCarate(istitutosuperioreDa Vinci)ProgettoAdIntervento Area di bisogno Target Servizi / enti Ubicazione Noteattuato / caratteristichecoinvoltiinterventoVedogiovane Attività di Ragazzi Comune, Terzo Vedano ChiusuraMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 34 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014sviluppo di 14-18 anni Settore dicembre 2011comunitàRadio web Spazio Ragazzi Comune, Terzo Triuggioaggregativo e di 16-20 anni Settoresocializzazioneper il tempoliberoAssociazioni digiovaniHappy DaysAggregazionelibera –Realizzazione diattività autoorganizzateanche per lacittadinanzaProposte divolontariatogiovanileRagazzi18-35 anniAdolescentie giovaniGiovaniTerzo Settore,ScuoleVeduggioScuolesuperiori(Ghandi,Ecfop,..)Si intendepresentaredomanda subando volontariatoper prosecuzionenel 20128) Dispersione scolastica: Per fronteggiare la dispersione scolastica e per accompagnarel’ingresso nel mondo del lavoro dei ragazzi dopo l’obbligo scolastico, sull’Ambito esistonolaboratori ed interventi offerti dal Terzo Settore all’interno dell’orario scolastico ed inmomenti diversi dalla frequenza.Intervento attuato Area di bisogno /caratteristicheinterventoTargetServizi / enticoinvoltiUbicazioneNoteDispersione scolasticaStare bene ascuolaSFA minori In-PresaAiuto allo studioAttività contro ladispersionescolastica – inalternanza allafrequenzascolasticaAttività didattica inalternanza contirocinio formativopresso le aziendedel territorioSupporto allapreparazionedell’esame dilicenza media(anche in orarioscolastico) e aiutocompitiStudenti dellescuole medie indifficoltà nelconseguimentodel diploma e delsuccessoformativo – suinvio dei Comunio delle scuoleRagazzi chehannoabbandonato icanaliconvenzionali diistruzione eformazioneRagazzi tra i 12e i 15 anniprovenienti dascuole dellaBrianzaTerzo Settore,Comuni, scuoleTerzo Settore,AziendeTerzo Settore,ScuoleCalò (Mondodi Emma)Carate (In-Presa)Carate (In-Presa)Intervento attuato Area di bisogno /caratteristicheinterventoTargetServizi / enticoinvoltiUbicazioneNoteMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 35 di 67

Dispersione scolasticaOrientamentoUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Attività di Alunni terzaorientamento mediaScuole (coneventualecontributocomunale)Renate,Biassono,Triuggio,Vedano,Briosco,Veduggio,Besana,Biassono,Lissone…Lissone offreorientamento pressola sede diInformagiovani(consulenzeindividuali) e pressole scuole (lavori digruppo) anche perstudenti scuolesuperiori9) Prevenzione dipendenze: Nell’Ambito di Carate esiste un servizio distrettuale diprevenzione dell’uso ed abuso di sostanze stupefacenti ed alcool che opera tramitemetodologia di educativa di strada e che terminerà i fondi a disposizione a luglio 2012.Esistono, inoltre, alcuni servizi di titolarità Asl, anch’essi in chiusura nei prossimi anni.DipendenzeInterventoattuatoProgettoSUBWAYProgetto“Clips”Peer prevention“X-Space”Prevenzioneuniversale,selettiva, indicataProgetto EuropeoSIGNALArea di bisogno/ caratteristicheinterventoEducativa distrada - Attivitàprevenzioneuso/abusosostanzestupefacenti edalcoolPrevenzioneselettiva euniversaleProgetto diAggancioPrecoce -intervento sulconsumo disostanze, perprevenirel’eventualepassaggio ad unvero eproprio abuso odipendenzaScreening viadigital televisionalcohol relatedproblems -Prevenzioneselettiva conutilizzo di nuovetecnologieTargetAdolescentie giovani15/30 anniPeerresearcherdai 18 ai 26anni;studenti 17anni;DocentiGenitoriRagazzi trai 16 e i 26annidocenti,genitori,operatori,adulti ingeneraleGiovaniconsumatoridi alcoolServizi / enticoinvoltiUfficio di PianoComuni, TerzoSettore, Asl,Sindacati, gestorilocali, scuole,Comitato SportivoItaliano, oratoriAsl (Dip.Dipendenze),Scuola, Terzosettore, Ufficio diPianoAsl (Dip.Dipendenze),Terzo SettoreComitatoprevenzione dip.Dipendenze erete europeaUbicazioneNote13 Comuni ProrogafinanziamentoFondazioneCariplo fino al31 luglio 2012IstitutoGandhi diVillaRaverio edi BesanaB.za,LeonardoDa Vinci diCarateB.zaChiusura 31dicembre 2012Monza Chiusura 2014Tutti iComunidell’Ambitodi CarateB.zaPer tutti icittadinidell’AmbitoLa lettura delle risorse esistenti sul territorio, in termini di servizi, progetti, strutture,prestazioni, mette in evidenza che vi è una variegata offerta rispetto ad alcune aree e/oMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 36 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014rispetto ad alcuni target, mentre evidenzia la scarsità di risorse o addirittura la scopertura dialtre fasce.Un’analisi più approfondita di questi aspetti viene condotta nel paragrafo 3.2.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 37 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20143. Il quadro dei bisogni del territorio3.1 Tematiche già evidenziate nei Piani di Zona precedentiTematiche contenute nei Piani di Zona - lettura sinotticaTematicheDocumentoPiano di Zona2002-2005Piano di Zona2006-2008Piano di Zona2009-20111 Titolarità costi psicoterapie X X2Servizio tutela (uniformità, figureprofessionali, specificità nord/sud,valutazione, convenzioni con comunità,X X Xvalutazione ADM)3Servizi a gestione associata: spostare daleggi Settore a risorse PdZ +X X Xmantenimento + potenziamento4Attivazione consulenza legale peroperatoriXX5Potenziamento Uff. Affidi (risorse dipersonale)XX6Valorizzazione Piccolo Puzzle (innovativo– tra tutela e adm)X7Connessioni con area adulti xintegrazione famiglie straniereXX8Facilitare accesso dei minori stranieri aspazi e servizi; integrazioneXX9Accompagnamento socio-educativo(anche a seguito di segnalazione penale;XXdispersione scolastica; disagio sociale)10Accompagnamento neo mamme incollaborazione con sanitario e sociosanitarioXX– sostegno neogenitorialità11Asili nido (valutazione e uniformizzazioneaccesso, graduatorie, rette, regolamenti,contributi per posti nel privato,XXaccreditamento)12 Servizi “leggeri” 0-3 X X13 Rafforzamento servizi 11-17 + maggiorcoordinamento + minor frammentazioneXX14 Orientamento post 3^ media X15Attivazione spazi aggregativi-luoghisignificativi di socializzazione e/oXXcoordinamento esistente16Programmazione omogenea politichegiovaniliXX17 Conciliazione tempi di vita e di lavoro X18 Trasporto e mobilità sul territorio X19 Maltrattamento minori (cura) X20 Maltrattamento donne X XDalla tabella emerge che talune tematiche sono da sempre all’attenzione degli operatoridell’area minori e famiglia, sia perché ritenute essenziali sia perché fonte di criticitàdifficilmente risolvibili nel breve periodo (es. rapporti con neuropsichiatria). Sembra che neldecennio in considerazione il bisogno non abbia subito grossi mutamenti.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 38 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014In generale, dall’analisi in parallelo dei tre Piani di Zona dal 2002 al 2011, si denotano:una costante attenzione sia sulla tutela minori sia sui servizi di prevenzione/ promozione(in particolare destinati agli adulti o alle figure educative;una presenza di servizi sufficientemente ampia e diversificata;un’attenzione continua al problema dell’integrazione dei minori stranieri;un’attenzione a non sovrapporre e duplicare gli interventi (vedi L. 23).3.2 Analisi qualitativa dei bisogni anno 2011-2012I partecipanti al Tavolo minori sia in forma allargata che in forma istituzionale si sonoconfrontati ed hanno messo in evidenza, per le diverse aree di intervento della fasciaminori e famiglia, i punti di forza e di debolezza osservati e quindi i bisogni che necessitanodi una risposta (tenuto conto dei dati di contesto, delle risorse esistenti, della letturasinottica dei precedenti Piani di Zona, nonché dei bisogni espressi nel PdZ 2009-2011,sopra riportati).Va considerato, nella lettura, che molti “punti di forza” sono segnalati anche comebisogni in quanto spesso si tratta di azioni o servizi che vanno a chiudere permancanza di risorse lasciando così scoperta l’area di interesse, oppure si tratta diuna trasformazione del bisogno a fronte comunque di un intervento pregresso.Innanzitutto, si riportano alcune osservazioni generali e trasversali, per poi entrare nellospecifico delle sotto-aree di intervento minori e famiglia.3.2.1 Osservazioni generali e trasversaliIl Tavolo minori ritiene che ci siano alcune problematiche / elementi generali di cui tenerconto nell’analisi dei bisogni:- Trasporti e mobilità: permane la difficoltà degli spostamenti sul territorio perraggiungere i servizi sia per le mamme/ donne sia per i ragazzi/e, causata da unascarsa rete di trasporto pubblico e dalla conformazione del territorio dell’Ambito;- Sostenibilità economica: si registra la forte difficoltà del mantenimento dei progettinel tempo e, quindi, dell’efficacia degli stessi. Accade, infatti, che le progettazionivanno a terminare nel momento in cui si è costruita la rete con i diversi enti ed ilservizio è conosciuto dai cittadini. E’ difficile farne una valutazione complessiva intermini di efficacia ed impatto.Il problema della sostenibilità economica riguarda anche i servizi ormai consolidati:a causa dei continui tagli alle risorse, vengono chiusi o rischiano la chiusura. Questoproduce un impatto fortemente negativo in termini di dispersione del know-howacquisito e di frammentazione degli interventi. Si ritiene che la messa a punto dipolitiche e strategie di ampio respiro possa arginare questa problematica;- Reti di collaborazione: i membri del Tavolo minori sottolineano che esistono diversiluoghi di incontro/confronto tra soggetti che si occupano a vario titolo di minori eservizi per minori ma queste reti si rivelano a volte non efficaci per mancanza ditempo o, al contrario, per ridondanza di informazioni o perché non partecipate datutti i possibili enti interessati. Ciò fa sì che alcune informazioni, anche essenziali,non riescano a circolare adeguatamente e producano inefficienze (ad esempio,servizi e progetti duplicati, servizi e progetti non “sfruttati”…). Dall’analisi emergecomunque la necessità di mantenere e/o creare reti di collaborazione e sinergie condiversi soggetti istituzionali e non, che possano essere produttive e possanoagevolare il lavoro indipendentemente dalla presenza di risorse economiche. IlMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 39 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014lavoro di rete, che va curato e alimentato continuamente affinché sia reale e nonsolo “su carta”, rimane dunque un’esigenza importante.3.2.2 Fascia 0-3 anniPUNTI DI FORZA- Offerta ampia;- Attenzionemultidisciplinare;- Servizi post partumnumerosi e diversificati(visite domiciliari, rapportocon ospedale,allattamento,massaggio…);- Presenza dei Centri Aiutoalla Vita;- Già sviluppata ampiaanalisi con Piano Nidi;- Esistenza del sito e del n°verde di “Sostenere lemadri” con la mappaturadei servizi offerti.- Progetto NaskoPUNTI DI DEBOLEZZA- Difficoltà da parte dei servizi adindividuare le situazioni più fragili;- Su alcune esigenze (pannolini,vestiario, omogeneizzati, latte inpolvere) sono presenti solo il CAV (solofino a 1 anno di età) e la Caritas/Banco alimentare;- Disomogeneità nella distribuzione deiservizi sul territorio e nell’applicazionedelle rette/costi (talvolta molto gravosesul bilancio famigliare);- Pochi nidi privati disponibili alconvenzionamento per l’utilizzo delFondo Nidi.BISOGNI Pur valutando che l’area dei minori 0-3 anni sia piuttosto ricca di servizi, l’Ambitoè lontano dalla copertura del 33% della popolazione interessata, come indicato in sedeEuropea dalla “Strategia di Lisbona”, soprattutto rispetto a formule flessibili ed innovative.In particolare, si ritiene che vadano presidiati i seguenti aspetti:- Necessità di creare, o potenziare laddove esistono, servizi educativi flessibili,innovativi, professionali che rendano possibile una pluralità di soluzioni perl’accudimento del minore e che permettano ai genitori la frequenza al lavoro, ad esempioanche in caso di malattia dei figli;- Necessità di aumentare e/o mantenere ludoteche e spazi gioco che accolgonobambini/e insieme a genitori, nonni, parenti in quanto luoghi educativi di primasocializzazione, di accoglienza e di gioco (integrativi a quelli famigliari) ed opportunità diincontro e comunicazione per i genitori o altre figure adulte di riferimento, chepartecipano attivamente alle attività dei bambini ed hanno un supporto pedagogiconell’educazione dei figli;- Necessità di coinvolgere e sensibilizzare i pediatri rispetto ad un lavoro sistematico direte, poiché spesso si riscontra la difficoltà anche di un semplice scambio di informazionirispetto ai servizi territoriali esistenti e alla loro offerta nonché rispetto a situazioni difragilità osservate o presunte;- Necessità di coinvolgere altri soggetti del territorio, come uffici anagrafe, asili nidopubblici e privati, siti internet dedicati, nel fornire informazioni alla famiglia del nuovonato rispetto alla rete dei servizi;Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 40 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014- Necessità di mantenere il sistema informativo dei servizi esistenti per la fascia d’etàin analisi aggiornato e fruibile da parte delle famiglie interessate;- Necessità di uniformare l’accesso ai servizi del territorio (in particolare agli asili nidopubblici) e necessità di una distribuzione più omogenea delle opportunità sui 13 Comuni;- Necessità di presidiare l’area di difficoltà economica dei neo-genitori rispetto alreperimento dei beni di prima necessità e rispetto al costo dell’asilo nido, tenuto contodella contrazione di risorse di Fondo Nazionale Politiche Sociali destinate ai buoni socialinatalità e della contrazione delle risorse di Circolare 4 destinate ai nidi pubblici;- Necessità di particolare attenzione al problema della conciliazione tra tempi di lavorodei genitori e tempi di vita /per la famiglia (trasversale a tutte le aree).3.2.3 Fascia materne, elementari e medie 4-13 anniPUNTI DI FORZA- Area sud dell’Ambito:buona copertura perquanto riguarda l’offertaestiva;- Presenza degli oratori siaper attività estive chepomeridiane durantel’anno.PUNTI DI DEBOLEZZA- Area nord dell’Ambito: poca offertapubblica per i mesi estivi per materneed elementari;- Ridotta offerta educativa post scuola“continuativa” durante l’anno; quandoesistente si riscontra difficoltàd’accesso per alcune categoried’utenza a causa dei costi elevati;- L’offerta pomeridiana post scuola o nelperiodo estivo è spesso solo di stamporicreativo e non anche educativo;- Esigua offerta di risorse per i ragazzi/edella scuola media;- In generale si tratta di una fascia d’etànon messa a fuoco per quanto riguardal’offerta di servizi, anche in termini dimappatura dell’esistente.BISOGNI Si ritiene che la fascia di età delle scuole materne, elementari e medie possausufruire di attività per il tempo libero (post scuola durante l’anno e nell’intera giornatadurante il periodo estivo) per lo più erogate dalle parrocchie e dagli oratori. Si rileva,dunque:- Necessità di mappare più nel dettaglio le risorse esistenti per questa fascia d’età,anche in termini di distribuzione sul territorio (per l’accessibilità);- Necessità di attività per il tempo libero maggiormente strutturate in termini qualitativied educativi (ad esempio prevedendo laboratori specifici o personale qualificatoall’interno degli oratori);- Necessità di interventi specialistici tempestivi sui disturbi del linguaggio e relazionali(ad esempio di logopedia), quindi in accordo con le Aziende Ospedaliere.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 41 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20143.2.4 Servizi preventiviPUNTI DI FORZA- Esiste una buona econsolidata rete tra isoggetti interessati;- Esistenza del progetto“Ho cura di te”.- Esistenza del progettoCIC nelle scuolesuperioriPUNTI DI DEBOLEZZA- Interventi a “scadenza” inquanto legati a fondi atermine o a finanziamentiannuali;- Chiusura servizi a causa deltaglio alle risorse →Riduzione e frammentazionedell’offerta e perdita knowhownonché diseconomicità- Manca il supporto psicologicoper i genitoriBISOGNI L’aspetto più problematico rispetto ai servizi di prevenzione e promozione del beessereriguarda il fatto che in parte sono già stati chiusi (es. Camelot, Noi Genitori) ed altrisono a rischio di chiusura a causa della riduzione continua delle risorse. Dinnanzi alladiminuzione di fondi a disposizione sul sociale si tende al risparmiano sugli interventipreventivi in quanto non fanno fronte all’emergenza e in quanto è difficoltoso dimostrarnel’efficacia, sia per la natura stessa delle azioni (che dovrebbero registrare effetti econseguenze sul lungo termine e su gruppi ampi di popolazione anziché su singoliindividui) sia per disabitudine degli operatori a misurarne la validità tramite indicatoriappositi.La chiusura dei servizi preventivi, che sono sempre stati gestiti a livello di Ambito, portacertamente ad una riduzione dell’offerta e quindi ad una scopertura del bisogno, ma anchead una frammentazione della stessa (in quanto alcuni Comuni hanno provveduto conrisorse e progettazioni proprie), ad una perdita di know-how (in quanto gli operatori si sonospecializzati a partire dai progetti sulle Leggi di Settore), ad una diseconomicità.Nello specifico:- Necessità di interventi di supporto e sostegno educativo/relazionale/ psicologicoper i genitori e le famiglie in generale, nonché per le figure adulte di riferimento (es.insegnanti);- Necessità di strutturare servizi di sostegno e facilitazione del rapporto genitoriscuola;- Necessità di migliorare la capacità di valutazione di efficacia ed efficienza dei serviziindividuando e mettendo in uso sistematico degli indicatori;- Necessità di mantenimento dei progetti preventivi (che lavorino in generale sulla“normalità”, cioè sul rafforzamento dei fattori protettivi per eliminare o ridurre quelli dirischio) esistenti (in particolare il servizio CIC nelle scuole superiori) e sviluppo di nuoviinterventi a partire anche da un ripensamento dei servizi di Ambito chiusi nel 2011;- Necessità della messa in rete delle serate e degli incontri pubblici dedicati aigenitori di diverse fasce d’età organizzate in modo autonomo dai diversi Comuni e/odagli enti del Terzo Settore.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 42 di 67

3.2.5 Minori immigratiUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014PUNTI DI FORZA- Presenza di una solidarete tra le scuole;- Numeri noneccessivamente altirispetto all’inserimento dialunni stranieri chenecessitano di supporto:è possibile uscire dallalogica dell’emergenza.PUNTI DI DEBOLEZZA- Poca comunicazione con leforze dell’ordine rispetto a minoristranieri non accompagnati;- Settorialità degli interventi emancanza di una politicagenerale dell’integrazione;- Difficoltà d’accesso ai servizidelle famiglie immigrate;- Integrazione centrata solo sullascuola;- Rischio di chiusura dell’unicoservizio distrettuale(Riconoscere le differenze)BISOGNI Il Tavolo minori ha rilevato che su questa tipologia di utenza vi sono pochiinterventi specifici. Si ritiene necessario ampliare i servizi offerti specializzandoli anche subisogni diversi, inquadrando il tutto in una cornice programmatoria che prenda inconsiderazione l’integrazione a 360 gradi, quindi che parta dalla scuola, ma proseguaanche con la famiglia, nelle attività del tempo libero, etc.Nello specifico:- Necessità di costruire percorsi di coesione sociale per contrastare fenomeni di disagioche si esprimono, ad esempio, con il bullismo, atti perseguibili…; necessità di unamaggiore attenzione ai ricongiungimenti famigliari (sia per i ragazzi che per i lorogenitori) ed alle problematiche delle “seconde generazioni”, anche attraverso laformazione specifica degli operatori;- Necessità di mantenere il servizio distrettuale di facilitazione linguistica e mediazioneculturale nelle scuole materne, elementari e medie;- Necessità di una mappatura delle attività offerte ai minori stranieri al di fuori delcontesto scolastico.3.2.6 Supporto e sostituzione del nucleo famigliare / Violenza e maltrattamentiPUNTI DI FORZA- Presenza deiservizi/progetti:Tutela ed EtimHo cura di teArtemideVolano- ADM: buona offerta suitredici ComuniPUNTI DI DEBOLEZZA- Costi molto alti degli interventi- Poca efficacia e poca diffusione delleLinee guida del progetto Artemide- In alcuni Comuni si registra unadiminuzione degli invii all’ADM daparte dei servizi sociali e un aumentodegli invii dal TM.- ADM: difficoltà a fare rete con ilterritorio- Mancanza di risorse sufficienti sulservizio psicologico epsicoterapeutico pubblico di supportoper i minori in tutela e loro genitoriper una presa in carico effettiva- Mancanza di un luogo di confrontotra Comuni e NPIAMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 43 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014BISOGNI Si ritiene che sull’area della tutela i Comuni abbiano investito particolarmente,già a partire dal primo Piano di Zona. Anche a livello di Ambito e a livello interistituzionalesono stati messi a punto progetti e interventi di supporto alla tutela comunale.Si sottolinea, in ogni caso, la necessità di rafforzare ulteriormente le competenze e glistrumenti degli operatori (non solo comunali), anche in termini di capacità di valutazionedegli interventi.Nello specifico, emergono le seguenti necessità:- Necessità di mantenere gli interventi a supporto delle azioni di tutela (servizispecialistici distrettuali: Etim, Tepee, Un nuovo giardino, Ancora genitori);- Necessità di mantenere il servizio “Ho cura di te/ Ho cura con te” come alternativaalla riparazione, in senso preventivo;- Necessità di mantenere alto il livello qualitativo dei servizi e di migliorarecontinuamente le capacità degli uffici tutela, anche in un’ottica di confronto sulle modalitàdi lavoro;- Necessità di costruire ed utilizzare sistematicamente un linguaggio comune per“classificare” e quindi valutare i casi e confrontare le valutazioni (a partire dalla checklist definita per l’Etim);- Necessità di contrattare e di confrontarsi con le comunità alloggio per minori omamma/bambino per definire criteri di qualità e appropriatezza e per concordare, afronte di requisiti condivisi, rette inferiori a prezzi di mercato ed omogenee;- Necessità di confronto continuo tra tutti gli enti coinvolti per applicare in modo efficacele procedure definite con il protocollo Artemide; necessità di fornire strumentiadeguati agli operatori tramite specifica formazione sugli aspetti legali e sulle procedure;necessità di sviluppare ed approfondire il tema della presa in carico dell’uomomaltrattante/abusante;- Necessità di rendere effettiva la presa in carico a seguito della valutazione in sededi Etim tramite una rete efficace di servizi (in particolare socio-sanitari e sanitari) cheforniscano supporto psicologico e psicoterapico per i minori e sostegno psicologico per igenitori;- Necessità di sostenere la famiglia adottiva in difficoltà al termine del periodo dimonitoraggio del consultorio.3.2.7Adolescenti e giovaniPUNTI DI FORZA- Progetto Volano (penale minorile)- Spazio Adolescenti del consultorio (potenziatodallo psicologo consulente per circa 10 oresettimanali DGR 8243 fino al termine del2012);- Equipe Trasversale Adolescenti con risorsedella psichiatria;- Progetto X-Space;- Aggancio consultorio - Ser.D;- Educazione alla salute per adolescenti e lorogenitori in collaborazione con il Ser.D e lescuole medie e superiori (progetto Life skills eTools);- Rete tra Consultori, Comuni, scuole e TerzoSettore per evitare dispersione di energie eper il radicamento delle prassi;- Progetto Clips;- Risorse di personale Asl.PUNTI DI DEBOLEZZA- Mancanza di spazi di incontro sia aggregativi,che di socializzazione, che culturali;- Mancanza di politiche e progettazionigenerali dedicate a questa fascia d’età;- Alcune collaborazioni con il Terzo Settorerischiano di terminare per carenza osospensione di fondi.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 44 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014BISOGNI Il Tavolo Minori sottolinea, come già fatto nei precedenti Piani di Zona, che nonesistono sul territorio politiche a tutto tondo per i giovani. Gli interventi che esistono sono distampo prettamente preventivo (per la maggior parte, gestiti in collaborazione con Asl esono approfonditi nel Piano di Zona parte prima – integrazione sociosanitaria, nonché nelletabelle successive), ma non aggregativi, socializzanti e legati in generale ai vari aspetticonnessi all’ingresso nel mondo adulto (lavoro, casa…).- Necessità di condividere e costruire politiche distrettuali dedicate ad adolescenti egiovani trasversali ai diversi assessorati (servizi sociali, cultura, istruzione, casa…) e inconnessione con altri attori istituzionali;- Necessità di individuare e costruire luoghi e momenti di confronto fra il mondo deigiovani e il mondo degli adulti;- Necessità di offrire ad adolescenti e giovani momenti e luoghi di ascolto edinformazione su diverse tematiche, ad esempio uso di sostanze e sessualità;- Necessità di individuare momenti e strumenti di ascolto per migliorare la qualità dellarelazione degli adolescenti con i genitori;- Necessità di offrire servizi ed attività ad accesso facilitato con orari adatti alla fasciad’età in questione;- Necessità di dotarsi e condividere con altri soggetti del territorio strumenti percomprendere la complessità del mondo del lavoro e individuare le strategie di accesso;- Necessità di mantenere luoghi informativi su lavoro, casa, vacanze, etc (ad esempioinformazioni sul lavoro occasionale e stagionale per giovanissimi);- Necessità di individuare spazi aggregativi e di socializzazione a misura diadolescente/ giovane (in base alle indicazioni emerse nelle Linee guida giovani).3.2.8 Dispersione scolasticaPUNTI DI FORZA- Presenza dei servizi edattività di In-Presa aCaratePUNTI DI DEBOLEZZA- Difficoltà di integrazionecon altri settori es.Pubbliche IstruzioniBISOGNI Si ritiene che sia un argomento da meglio inquadrare e mappare in quanto dallatabella delle risorse (par. 2.6) emerge che, ad eccezione delle attività del Terzo Settore,non vi sono interventi sistematici, ma ciascun Comune o ciascuna scuola si organizza inautonomia. In generale si ritiene che il problema della dispersione scolastica sul nostroterritorio, misurata come numero di abbandoni scolastici prima del termine dell’obbligoformativo, non presenti dati allarmanti. Va, però, considerato e meglio valutato il grado didisagio scolastico che si esprime anche con modalità diverse dalla incapacità di tenuta delcurriculum scolastico, in quanto è un fenomeno di difficile misurazione, seppur “tangibile”L’orientamento permette di sostenere i ragazzi nella formulazione di una scelta scolasticaadeguata, “modulata” e rispettosa dei tempi di ciascuno, in particolare nei casi di maggiorMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 45 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014fragilità che richiedono un supporto maggiore ed un eventuale periodo diaccompagnamento al lavoro dopo la scuola, con percorsi personalizzati.- Necessità di mantenere e potenziare interventi di orientamento scolastico eprofessionale sia per gli studenti di terza media sia per gli studenti delle classi I e IIsuperiore; necessità di confronto e messa in rete, anche tra settori del Comune eScuole;3.2.9 Prevenzione delle dipendenzePUNTI DI FORZA- Presenza di risorse Asl (operatorie finanziamenti);- Progetto di Life Skill Education;- Progetti validati in termini diefficacia (Life Skill Training per lescuole medie e Unplugged per lescuole superiori, X-Space; Clips).PUNTI DI DEBOLEZZA- Difficoltà a mantenere lecollaborazioni a lungoperiodo.- Chiusura progetto Subway agiugno 2012.BISOGNI Il Tavolo minori rileva che l’unico servizio di Ambito dedicato alla prevenzionedell’uso ed abuso di sostanze “Progetto Subway” andrà a chiudersi a metà 2012. Si ritiene,dunque, importante mantenere e potenziare la collaborazione e le reti esistenti anchecon il Dipartimento Dipendenze dell’Asl in modo da offrire, anche su scala minore,interventi di prevenzione efficaci, da considerarsi non solo come attività “tradizionale”rivolta ai giovani per ridurre i fattori di rischio del disagio, ma anche come attività chevalorizza e promuove il benessere nella sua “normale” dimensione di vita.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 46 di 67

4. Le proposte operativeUfficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Il Tavolo minori e famiglia, sulla base della valutazione della realizzazione dello scorsoPiano di Zona, sulla base dello studio delle tematiche emerse nelle scorse triennalità esulla base dell’analisi dei bisogni condotta, ha immaginato alcune proposte operative diintervento - talora realizzabili con un impiego di risorse specifiche, talora realizzabilipotenziando reti esistenti, talora realizzabili come miglioramento dei servizi propri delComune - illustrate nelle successive tabelle.Le proposte sono in linea con le priorità della programmazione regionale (par. 2.1.2) e sirivelano in armonia anche con le indicazioni ministeriali (par. 2.1.1)4.1 Accesso, accoglienza e sostegno economicoDalla rilevazione svolta dal tavolo minori allargato i servizi che si possono ricondurreall’area in oggetto, attualmente esistenti e che si ritiene proseguiranno la propria azione neltriennio di validità del Piano sono i seguenti: segretariato sociale e segretariato socialeprofessionale, erogazione di contributi economici generici ed erogazione di assegni anuclei famigliari con almeno tre figli (cfr par. 2.6). La contrazione delle risorse adisposizione potrebbe incidere sui volumi delle prestazioni sopra elencate, ma le stessesaranno comunque confermate. Non sono più previsti, invece, buoni sociali specifici per lefamiglie numerose e va verificato il finanziamento da parte di Regione Lombardia delFondo Sociale Affitti (azzerato a livello nazionale) per il sostegno di canoni di locazione eutenze domestiche.Si ritiene che l’area possa essere potenziata con le seguenti proposte:1bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseIntroduzionegestionale informaticoMonitorarein tutti i 13 Comunil’andamento dellaEntro fine 2012Comunidomanda posta aicreazione foglio diRisorse dei Comuniservizi sociali e della“segretariato sociale” ecapacità di rispostasuo utilizzo da partedei 13 Comunidell’AmbitoIn prosecuzione con il lavoro avviato nello scorso triennio che ha esitato nell’acquisto di unapplicativo per la gestione degli utenti del servizio sociale, si ritiene opportuno portare asistema l’utilizzo del software presso ciascun Comune, in particolare nella compilazionedelle schede di segretariato sociale, per poter registrare la domanda espressa dai cittadinie di conseguenza, tenerne conto nella programmazione. Ad oggi, infatti, le richieste portatedall’utenza cui non segue una risposta in termini di erogazione di servizi non vengonoregistrate, distorcendo la rilevazione dei bisogni reali.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 47 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20142bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseAttivazione di un unicocentro diConsentire la mobilitàcoordinamento traRisorse da Fundraisingsul territorio eassociazioni, volontari, Comuni, Terzo Risorse dei Comunil’accesso ai servizienti che si occupano di Settore, Sindacati, Risorse del Terzo Settoretrasporti “occasionali”per finalità socialiSi propone di attivare un unico centro di coordinamento tra le associazioni, i volontari e glienti che si occupano di trasporti “occasionali” per finalità sociali, al fine di coordinare lerisorse presenti (superando prospetticamente le attuali distinzioni per tipologia di trasportatio per comune di residenza) e quindi permettendo alle mamme ma anche ai giovani diraggiungere strutture e servizi.Dall’analisi condotta in occasione dello scorso Piano di Zona, risulta che molte ore erisorse vengono impiegate in più luoghi per coordinare attività di trasporto sociale ancheminime.Si vorrebbe operare affinché un unico centro coordinasse le diverse realtà presenti, così daestendere la fruibilità delle iniziative ad oggi esistenti a prescindere dalla tipologia diassistiti o dal comune di residenza (provvedendo ad esempio ad aggregare trasporti daeffettuarsi in uguali luoghi ed uguali orari, anche se provenienti da Comuni diversi, outilizzando risorse disponibili su alcuni giorni e orari ma inutilizzate perché destinate atipologie di utenza o Comuni che non ne abbisognano), in modo tale da ripensare inmaniera più organica il sistema dei trasporti, con una migliore gestione delle disponibilitàda parte dei volontari e dei percorsi degli automezzi.Un tale obiettivo potrebbe prevedere l’attrazione anche di fondi ad hoc da parte dellaProvincia, di qualche fondazione o di enti a supporto del volontariato, così da potenziareeventuali zone carenti.bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorsePartecipazione a bandidi finanziamento per Comuni, TavoloAttrazione risorse per supportare azioni di Minori, Comitatowelfare territoriale welfare locale a strategico FundOre personalefavore di minori eRaisingfamiglie3L’attuale contesto economico e di finanziamento del welfare sembra imporre di trovarenuove strategie per attrarre risorse. Per questo motivo si vorrebbe trasformare il ruolo deitavoli d’area allargati dei Piani di Zona da osservatori ed attuatori di alcune azioni previstedai Piani di Zona in laboratori e reti permanenti per la partecipazione a bandi difinanziamento quando relativi ad azioni coerenti coi bisogni emersi nei Piani di Zona stessi.Occorrerà conciliare questa ambizione con la necessità di mantenere dei luoghi diattuazione delle azioni sollecitate dai Piani stessi.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 48 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseStudio di casi di bestpractice in altricontesti Italiani ointernazionali pervalutarne lareplicabilità nel nostrocontestoMantenimento tavolominori e famiglia confunzioni di studio edosservatorio4Tavolo minoriIsorisorse (ore personale)I momenti di preparazione dei Piani di Zona risultano particolarmente fecondi nelpermettere lo scambio tra i presenti al tavolo al fine di diffondere ed approfondire buoneprassi in atto in territori limitrofi, nazionali o internazionali e per studiarne la loro replicabilitànel nostro contesto territoriale. Si propone che il Tavolo minori possa mantenere un talelivello di attenzione anche durante il periodo di vigenza del Piano, magari individuando unmodello di governance che non gravi eccessivamente sul personale attualmente distaccatonell’Ufficio di Piano anche alla luce di quanto detto al punto precedente.4.2 Fascia 0-3 anniDalla rilevazione svolta dal Tavolo minori allargato, si ritiene che i servizi che si possonoricondurre all’area in oggetto, attualmente esistenti (elencati nel par. 2.6) proseguiranno lapropria azione nel triennio di validità del Piano. La contrazione delle risorse a disposizionepotrebbe incidere sui volumi delle prestazioni sopra elencate (in particolare per quantoriguarda i buoni natalità e a sostegno del pagamento di rette per la frequenza di asili nidoprivati, nonché le ludoteche), ma si ritiene che le stesse saranno comunque confermate.Vale la pena ricordare che, in parallelo, prosegue sino a giugno 2013 il Piano Nidi con leazioni previste e illustrate nel paragrafo 2.2.1; in particolare si verificherà la possibilità diomogeneizzare l’accesso ai nidi pubblici e di sottoscrivere nuove convenzioni, posto che inidi privati siano disponibili a convenzionarsi.Considerati i bisogni delineati nel precedente paragrafo, oltre al mantenimento di quantogià erogato, si propongono i seguenti interventi:5bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseAccudimento delminore in caso dimalattia econseguenteComuniBandi sullaimpedimento aIII settoreconciliazionefrequentare il nido oImprese – privato foraltra struttura-profitConciliazione lavoro efamiglia per le madriRealizzazione di unservizio diaccudimento aldomicilio tramiteeducatrici attivabile incaso di malattia delbambino, in appoggioal nido o altra strutturafrequentata dal minoreFund raisingPer rendere maggiormente flessibili i servizi offerti alle famiglie che hanno un minore nellafascia 0-3, affinché i genitori possano conciliare i tempi di vita con i tempi del lavoro, siMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 49 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014ritiene opportuno individuare modalità di accudimento del bambino ulteriori a quelleclassicamente offerte. Si immagina, dunque, di realizzare un servizio in affiancamento alnido ed in accordo con le imprese, che metta a disposizione figure educative al domicilio incaso di malattia del minore. Tali figure possono essere le stesse educatrici dell’asilo nidooppure figure con cui il bambino ha socializzato in momenti appositi (es. momenti gioco).Questa proposta può essere presentata su bandi di finanziamento che abbiano per oggettola conciliazione lavoro-famiglia, anche per fare in modo che sia a costo zero per i genitori(il servizio è offerto all’interno della retta mensile di frequenza del nido).6bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseIndividuare deimomenti di raccordotra servizi sociali eComuniLavoro di rete –pediatri di libera sceltaAslIntervento a isorisorsesinergiaper lo scambio diPediatri(ore del personale)informazioni e perdefinire delle prassi dicollaborazioneIl Tavolo ritiene opportuno, in accordo con il Distretto socio-sanitario, individuare specificiluoghi di raccordo e incontro con i pediatri di libera scelta tramite il comitato distrettualedella pediatria. Tali momenti dovrebbero essere finalizzati allo scambio di informazionirispetto alle risorse esistenti sul territorio in modo tale che i medici possano orientare inmaniera opportuna i propri pazienti se del caso. Inoltre dovrebbero essere finalizzati adefinire e mettere a sistema prassi di comunicazione e collaborazione a doppio senso con iservizi sociali rispetto alla segnalazione e al confronto su pazienti (e loro famiglie) che siritengano in situazione di particolare fragilità. Questa azione può essere realizzata insinergia con il servizio “Ho cura con te” che sta perseguendo, tra gli obiettivi specifici del2012, l’idea di un maggior coinvolgimento della pediatria, anche nelle equipe stesse suicasi.7bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseOrientamentoSegretariatoRealizzare unaggiornamentosemestrale delleinformazioni fornite alprogetto “Sostenere lemadri” per mantenereil sito internet e il n°verde fruibili in temporeale dalle madri e daipadriUfficio di PianoComuniAslTerzo SettoreSindacatiIntervento a isorisorse(ore personale)Il Tavolo ritiene che sia fondamentale sapere fornire tutte le informazioni possibili rispettoalle risorse esistenti sul territorio ai neo-genitori. Si propone, quindi, di potenziare quantoraggiunto con il progetto “Sostenere le madri” – numero verde e sito internet – prevedendol’inserimento di servizi ad oggi non censiti e l’aggiornamento del data base attraversomodalità concordate e definite (ad es. invio semestrale dei dati su apposito schema). Inquesto modo le famiglie possono avere in modo facilmente accessibile informazioniMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 50 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014aggiornate. Inoltre lo strumento può essere utile anche per gli operatori dei diversi serviziche prendono in carico situazioni fragili o complesse o cui vengono portate richieste diinformazioni. Infine, un data base aggiornato può essere utile anche ai Comuni e agli entidel Terzo Settore nel momento in cui ritengano di attivare nuovi servizi, in modo tale daavere una mappa di cosa già esiste: questo permette di non duplicare delle risorse ma, alcontrario, può favorire la messa in rete.bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili Risorse8Coinvolgere altrisoggetti nel fornireinformazioni a famiglianuovo natoPubblicizzazionerisorse esistentiUfficio di PianoComuniAslTerzo SettoreAziende ospedaliereSindacatiIntervento a isorisorse(ore personale)In linea con la proposta 7, il Tavolo minori ritiene importante che le informazioni di cuisopra, necessarie alle famiglie, siano messe a disposizione anche da soggetti diversi daiComuni, dal Terzo Settore, dal Consultorio, che possono venire a contatto più facilmente esin dall’inizio con i neo-genitori (es. punti nascita, pediatri, uffici anagrafe, asili nido),eventualmente tramite apposito vademecum. In tal senso è necessario pubblicizzare lerisorse esistenti individuando i canali appositi ed elaborando informative specifiche. Anchein questo caso è utile appoggiarsi a reti già esistenti oppure costruire sinergie nuove.9bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseFacilitare la rete traSostenere le neofamigliein situazionesoggetti che erogano Comuni Intervento a isorisorsegeneri di prima Terzo e Quarto Settore (ore personale)di difficoltà economicanecessitàSi ritiene opportuno facilitare la rete tra enti che si occupano di sostenere le neo-mamme insituazione di vulnerabilità tramite l’erogazione di generi di prima necessità quali pannolini,latte in polvere, omogeneizzati, vestiario, etc in modo tale che vi sia una diversificazionedei generi consegnati così che si riescano a coprire tutte le necessità. Sarebbe, inoltre,auspicabile promuovere, supportare e pubblicizzare, per quanto possibile, i gruppi diacquisto famigliare (GAF) o i gruppi di famiglie che si organizzano in modo autonomo siaper acquistare beni a prezzi calmierati, sia per realizzare forme di baratto e scambio dioggetti non più utilizzati, sempre in relazione alle necessità della fascia 0-3 anni. L’entepubblico potrebbe orientare/informare tali gruppi ed enti rispetto ai bisogni maggiormenteregistrati.Infine, si ritiene opportuna la mappatura di tali enti, luoghi, gruppi in modo tale da arricchiregli opuscoli informativi che vengono consegnati dai diversi servizi alle neo-mamme.L’elenco potrebbe anche essere messo a disposizione del numero verde e del sito internet“Sostenere le madri”.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 51 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-201410bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseDestinare i fondi DGRSostenere le famiglie2413/2011 ad asilinelle spese per laComuni DGR 2413/2011nido pubblici tramitefrequenza del nidovoucher alle famiglieConsiderato il taglio del FNPS che si ripercuoterà sulle risorse destinate ai buoni socialiutilizzate dai Comuni anche per sostenere economicamente le famiglie per le necessità delnuovo nato e per la retta di frequenza al nido e considerato che il taglio del FondoRegionale si ripercuoterà sulla sostenibilità degli asili nido comunali, si ritiene opportunoprogrammare l’utilizzo dei fondi dell’Intesa Stato-Regioni recepita dalla Regione Lombardiacon la DGR 2413 del 26 ottobre 2011 in modo che le risorse in oggetto siano gestite daiComuni per le situazioni di maggiore difficoltà conosciute dai servizi sociali. In particolare sipropone di utilizzare le risorse per erogare voucher alle famiglie per la frequenza dei nidipubblici (per quelli privati esiste già il Fondo Nidi) che, in tal caso, dovranno essereaccreditati.4.3 Fascia materna, elementari e medieNel prossimo triennio si ipotizza il mantenimento dei servizi per la fascia d’età 6-13 anniillustrati nella tabella del par. 2.6, ad eccezione del CAG di Carate che è stato chiuso adicembre 2011.Considerati i bisogni rilevati, si ritiene che l’area in oggetto possa essere potenziata con leseguenti proposte:11bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseOffrire attivitàeducative e disocializzazionedurante tutto l’annoRealizzazioneinterventi diaggregazioneComuni (servizi socialie pubbliche istruzioni)Terzo SettoreParrocchieFund RaisingRisorse dei ComuniRisorse del III SettoreDGR 2413/2011Il Tavolo minori ritiene che, con la chiusura a fine 2011 del Centro di AggregazioneGiovanile del Comune di Carate in collaborazione con la Parrocchia, non siano più offertisul territorio dell’Ambito spazi di aggregazione, di scambio e di confronto che coinvolgonoragazzi frequentanti la scuola secondaria di 1° grado ed educatori e che siano accessibili inmodo continuativo tutta la settimana e tutto l’anno, per tutti i ragazzi/e (servizio per la“normalità”). Si propone, dunque, di realizzare uno spazio di stampo formativo ededucativo per ragazzi/e dagli 11 ai 14 anni, creando un’opportunità di aggregazione, disvago, di crescita personale, attraverso diverse attività ed occasioni di confronto, in unambiente “protetto” con personale qualificato. Si ritiene opportuno realizzare un interventoin un’ottica di prevenzione del disagio adolescenziale (sociale e scolastico) e dipromozione di un corretto sviluppo psicofisico, ponendosi le finalità della socializzazione edell’utilizzo positivo del tempo libero. In tal senso, il servizio può connotarsi anche inMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 52 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014termini di ADM di gruppo con finalità più preventive che di supporto domiciliare vero eproprio, ad personam.L’ubicazione di tale tipo di offerta dovrebbe essere centrale rispetto ai 13 Comuni ecomunque raggiungibile facilmente con i mezzi pubblici.In alternativa si propone di potenziare l’offerta già esistente (oratori, laboratori,doposcuola), mettendo in rete gli operatori (immaginando dei momenti di confronto),qualificandoli e potenziandoli (ad esempio aperture in più pomeriggi durante la settimana).Per la sostenibilità di questa proposta, è possibile immaginare l’utilizzo di voucher inapplicazione della DGR 2413/2011 – fondo Intesa Stato-Regioni, soprattutto per lesituazioni di maggiore fragilità.12bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseOffrire attivitàeducative-ricreativenel periodo estivoConciliare i tempi divita con i tempi dilavoro delle famiglieRealizzazione di centriricreativi estiviComuni (servizi socialie pubbliche istruzioni)Terzo SettoreScuoleFund RaisingRisorse dei ComuniDGR 2413/2011Tenuto conto dei centri estivi già garantiti dai Comuni e dagli oratori, si propone larealizzazione di nuovi centri ricreativi estivi che, da un lato, permettano alle famiglie diconciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro (immaginandosi l’erogazione del servizio incontinuità e non in sovrapposizione con gli oratori feriali) e, dall’altro, che garantiscano uncontenuto di stampo educativo nelle attività ludiche, di socializzazione ed aggregazioneestive. Considerata la difficoltà di copertura di tutto il periodo estivo con attività specifiche,si possono immaginare degli accordi sovra comunali, in particolare tra piccoli Comuni chenon registrano un alto afflusso, ma comunque ritengono di voler rispondere ad unadomanda delle famiglie.Si può immaginare che la realizzazione di tale proposta non richieda un investimentoeconomico eccessivo, qualora si utilizzino spazi già a disposizione (es. scuole), qualora siutilizzino i fondi della DGR 2413/2011 (previo accreditamento dei Crest) e qualora siprevedano delle quote di partecipazione a carico delle famiglie (con particolari eccezioniper nuclei in difficoltà o in carico ai servizi sociali): eventuale scopertura potrebbe essereaffrontata con contributo di Circolare 4.In alternativa alla realizzazione di Crest comunali si può immaginare di inserire deilaboratori specifici all’interno degli oratori feriali per elevare il livello qualitativo dell’offerta.13bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseFavorire le famiglienell’accesso ai servizi Valutazione e studiointegrativi su come destinare iComuni(socializzazione, fondi DGR 2413/2011 Gestori dei serviziDGR 2413/2011aggregazione, tempo a servizi integrativilibero..)Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 53 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014La Regione Lombardia ha recepito l’Intesa Stato-Regioni con la DGR 2413 del 26 ottobre2011 che destina risorse per sostenere l’accesso ai servizi integrativi per minori 0-13 anni,che offrono risposte flessibili e differenziate ai bisogni delle famiglie e in relazione all’etàdei bambini, quali spazi gioco, classi primavera, pre e post scuola, servizi per i periodi dellevacanze scolastiche, per la socializzazione, per attività sportive, ricreative, culturali e deltempo libero, servizi di trasporto e accompagnamento, servizi per l’assistenza conparticolare attenzione al minore disabile, intervenendo sulla rimozione degli ostacoli di tipoeconomico mediante contributi – voucher – alle famiglie. La delibera chiede di dare prioritàalle famiglie numerose o in difficoltà.Il Tavolo minori ritiene che tali risorse possano sostituire, in parte, i contributi economicigenerici alle famiglie. Possono, però, essere utilizzati solo in presenza dell’accreditamentodelle strutture e dei servizi. Si ritiene, dunque, necessario un confronto tra Comuni pervalutare su quali servizi investire, tenendo conto del bisogno maggiormente registrato daiservizi sociali e sopra riportato (interventi aggregativi ed educativi, centri estivi).4.4 Servizi preventiviNel triennio 2012- 2014, come già illustrato nel paragrafo 2.6, la maggior parte degliinterventi di stampo preventivo e promozionale del benessere del minore nella sua“normale” dimensione di vita e di supporto alle figure adulte di riferimento andranno aterminare le risorse a disposizione. Si ritiene, dunque, necessaria la partecipazione a bandidi finanziamento che ne permettano la prosecuzione o comunque la ricerca di risorse adhoc.Inoltre, per potenziare l’area dei servizi preventivi rispetto ai bisogni evidenziati, sipropongono le seguenti azioni:14bisogno/obiettivoProposta operativaAttori coinvolgibiliRisorsePrevenzione/PromozioneSupporto alle figureadulteSupporto alle funzionieducative e genitorialidi insegnanti egenitori delle scuoledi vario ordine egradoAslComuni (Servizisociali e pubblicheistruzioni)Terzo SettoreScuoleRisorse dell’AslRisorse della scuolaRisorse dei ComuniConsiderata la chiusura dei progetti Camelot e Noi Genitori, considerato che risulta, quindi,scoperta la funzione di supporto delle funzioni educative e genitoriali delle figure adulte diriferimento degli alunni dei diversi ordini e gradi di scuola, il Tavolo minori ritiene che sidebba immaginare un intervento di sostegno educativo / relazione / psicologico diinsegnanti e genitori delle scuole di vario ordine e grado tramite attività dedicata e tramitela messa in rete degli incontri pubblici formativi ed informativi (es. serate). Per quantoriguarda il primo aspetto, i Servizi Sociali possono inviare eventuali richieste di genitori indifficoltà al Consultorio di Lissone o di Carate che, si occupano di effettuare accoglienza econsulenza pedagogica della coppia per un accompagnamento di 4/5 incontri sul sostegnoalla genitorialità. E’ importante che si preveda un raccordo tra Consultorio e ServizioSociale rispetto all’esito dei percorsi intrapresi dai genitori. E’, inoltre, fondamentale chealtri interventi di supporto e ascolto di genitori (e insegnanti) si raccordino con il serviziodell’Asl e viceversa. Per quanto riguarda gli insegnanti è auspicabile che vi siano unMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 54 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014raccordo interno ai Comuni stessi tra Servizi Sociali e Pubbliche Istruzioni in modo che visia confronto e condivisione rispetto alle risorse che si destinano alle scuole annualmente,che potrebbero essere finalizzate anche alla formazione e all’aggiornamento degliinsegnanti rispetto al loro ruolo educativo.Per quanto riguarda il secondo aspetto (serate), si ritiene utile un flusso informativo checoinvolga Comuni, Asl, Terzo Settore, scuole affinché gli incontri formativi ed informativirivolti alle figure adulte siano in rete, non si sovrappongano, ma al contrario si rinforzino esiano omogeneamente distribuiti nel tempo e sul territorio.15bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseMantenimentoprogetto CICRicerca fondi esupporto alle scuoleper la progettazione erealizzazione delleazioniComuniScuoleTerzo SettoreAslFund RaisingRisorse della scuolaRisorse dei ComuniRisorse dell’AslIl Tavolo Minori ritiene che gli sportelli CIC, nati a fronte della stipula di apposito protocollod’intesa e presenti nelle scuole superiori dell’Ambito (IIS Europa Unita a Lissone, ITC M.L. King a Besana, Ecfop a Carate, IISS Leonardo da Vinci di Carate) siano una preziosarisorsa per i genitori, gli insegnanti e il personale ATA delle scuole ma anche, e soprattutto,per ragazzi e ragazze che possono trovare un luogo di ascolto, riflessione ed orientamentoin cui gli operatori dedicati e qualificati riescono ad intercettare anche casi che potrebberoevolversi in situazioni di particolare gravità e di difficile gestione, rimandando gliadolescenti ai servizi territoriali, soprattutto per alcune realtà scolastiche (es. Ecfop). Siritiene, dunque, importante far proseguire questo progetto di prevenzione primariamantenendo viva la rete esistente. Va tenuto conto che per l’anno scolastico 2011-2012 cisi è avvalsi di risorse residue dell’Ambito e che ciascuna scuola (ad eccezione di Ecfop) hamesso a disposizione 3.000€. Si propone, dunque di individuare le risorse per ilmantenimento di una figura che si occupi del coordinamento e della rete e diaccompagnare le scuole a reperire fondi per il mantenimento del personale dedicato aglisportelli (educatori e psicologi). L’aspetto di formazione di insegnanti e genitori puòrealizzarsi in collaborazione con il personale del Dipartimento Dipendenze e delConsultorio (Asl).4.5 Minori immigratiDalla rilevazione svolta dal Tavolo minori allargato, i servizi attualmente esistenti (progettoRiconoscere le differenze e doposcuola) proseguiranno la propria azione nel triennio divalidità del Piano, con una contrazione delle risorse a disposizione che inciderà sui volumidelle prestazioni.Per potenziare l’area dei servizi ai minori stranieri, rispetto ai bisogni evidenziati, sipropongono, dunque, le seguenti azioni:Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 55 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-201416bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseAccompagnare lescuole nellaprogettazione perIntegrazione scolasticaFund Raisingl’ottenimento dei fondi Comuniminori stranieri tramiteMiur da destinare Terzo Settorela prosecuzione delRisorse della scuolaall’attività diScuoleservizio “Riconosceremediazione edle differenze”Risorse dei Comuniassicurare ilcoordinamento delleattività e tra le scuoleNell’Ambito di Carate esiste il servizio distrettuale “Riconoscere le differenze per arricchirsi”che offre interventi di facilitazione per l'apprendimento della lingua italiana ai minori neoarrivati, offre attività di tipo laboratoriale nella scuola media finalizzata alla preparazionedegli esami ed all'acquisizione dell'italiano come lingua di studio, offre interventi diconsulenza e prestito di materiale didattico alle insegnanti delle scuole di ogni ordine egrado, offre interventi di formazione e di mediazione rispetto alle famiglie (rispetto alcontesto culturale italiano) qualora siano richiesti dalle scuole. Considerato chel’Assemblea dei Sindaci ha ridotto il finanziamento sul tale servizio (pur garantendolo per iltriennio 2012-2014) è necessario reperire risorse per gli interventi in classe/ nella scuolacondotti da operatori esperti e specializzati e per garantire la formazione degli insegnanti.Si ritiene, quindi, opportuno innanzitutto che il coordinatore del progetto (la cui presenza ègarantita dalle risorse di Ambito) si occupi della partecipazione a bandi di finanziamentoper il reperimento di risorse da destinare al servizio.In secondo luogo, si ritiene opportuno che il coordinatore accompagni ogni anno le scuolenella messa in rete tra di loro e nella stesura di progetti da presentarsi per ottenere fondidal Ministero dell’Istruzione che annualmente finanzia delle attività nelle scuole. Questerisorse vengono utilizzate per coprire il costo delle insegnanti che mettono a disposizioneore per il servizio “Riconoscere le differenze” nel pomeriggio. A fronte della disponibilitàdelle insegnanti stesse, è possibile dirottare tali fondi su figure specifiche che si occupanodi mediazione/ facilitazione.Infine, si ritiene opportuno che, qualora le risorse provenienti da bandi di finanziamento odal Ministero non siano sufficienti, i Comuni paghino il servizio in base alle ore di interventorichieste sul minore.Le tre azioni permetterebbero da un lato di garantire la prosecuzione del servizio in terminidi quantità e qualità degli interventi e dall’altro di mantenere il confronto tra le scuole el’omogeneità degli interventi.17bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseSupporto edintegrazione minoristranieri che siricongiungono con lapropria famiglia diorigine in ItaliaOrganizzare unservizio di Tutoring peril minore neo-arrivato.ComuniTerzo SettoreScuoleFund RaisingRisorse della scuolaRisorse dei ComuniPartecipazione a bandiMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 56 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Si ritiene che, per facilitare l’accoglienza e l’integrazione del minore neo-arrivato in Italiaper ricongiungersi alla famiglia di origine, con l’obiettivo di evitare fenomeni di disagio, siaopportuno immaginare un sistema di tutoraggio da parte di compagni di scuola (italiani e/odella stessa nazionalità del neo-giunto) che prenda avvio in orario scolastico (coinvolgendol’intero gruppo classe ed il personale docente) per proseguire al di fuori della scuola, nelleattività del tempo libero e di socializzazione (oratorio, attività sportiva, compiti, gite)coinvolgendo le famiglie (dei “tutor” e del neo-arrivato). Questa proposta va concordata conle scuole e le famiglie, va calibrata a seconda dell’età del minore, in modo tale da creareuna prima relazione sociale privilegiata, va condivisa e monitorata dai servizi sociali, vacoordinata e diretta da apposita figura.La problematica dei minori immigrati in ricongiungimento è registrata anche dallaneuropsichiatria infantile che si trova a prendere in carico stranieri in emergenza e cheinvece vorrebbe lavorare maggiormente in un’ottica preventiva. Per questo motivo,l’Azienda ospedaliera San Gerardo ha presentato un progetto sperimentale alla RegioneLombardia (che si deve ancora esprimere rispetto all’ammissibilità e al finanziamento) cheprevede la costruzione di una rete tra Enti e servizi per un nuovo modello transculturale diintervento preventivo e diagnostico-terapeutico per i minori immigrati in ricongiungimento.E’ auspicabile una messa in rete tra la proposta della psichiatria con la proposta di tutoringsopra riportata.4.6 Supporto e sostituzione del nucleo famigliare /Violenza e maltrattamentiIn questa area verranno mantenute tutte le risorse ad oggi esistenti ed elencate nelparagrafo 2.6 (ad eccezione della consulenza legale agli operatori della tutela e di dueprogettazioni del terzo settore, Accogliamo e Xcorso), anche se una contrazione dellerisorse a disposizione potrebbe incidere sui volumi delle prestazioni.Si propongono le seguenti azioni per potenziare e migliorare la qualità degli interventi:18bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseMiglioramento servizidi supporto al nucleofamigliareAppalto unico serviziodi assistenzadomiciliare minori(ADM)ComuniRisorse dei ComuniIl Tavolo minori ritiene che sia opportuno realizzare l’affidamento del servizio di assistenzaeducativa domiciliare a sostegno del minore e del relativo nucleo famigliare tramite figureeducative (ADM) ad un unico gestore per tutto l’Ambito, tramite gara distrettuale. Lagestione associata di tale servizio (attualmente erogato da tutti e 13 i Comuni, nell’areanord dell’Ambito già in forma associata) permette, infatti, di superare la frammentarietà econseguire maggiore economicità ed efficienza e comunque di uniformare le modalità dierogazione, garantendo la massima integrazione progettuale ed organizzativa. La gestioneassociata, inoltre, richiede l’attivazione di una riflessione e di un confronto tra gli operatoririspetto al senso, ai contenuti e agli obiettivi del servizio, che quindi sarebbe sottoposto averifica e a ripensamento.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 57 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-201419bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseMigliorare lavalutazione e la presain carico dei minori ingrave disagio e lorofamigliaProsecuzione, messaa sistema epotenziamentodell’EtimComuniAslAziende ospedaliereRisorse dei ComuniRisorse dell’AslRisorse delle aziendeospedaliereIl Tavolo minori ritiene che sia necessaria la prosecuzione del servizio Etim. Tale servizio ènato in forma sperimentale come equipe integrata per facilitare la presa in carico delminore in grave situazione di disagio/ multiproblematico e della sua famiglia, attraverso lavalutazione multidisciplinare e multidimensionale, la definizione di un progetto individuale,il monitoraggio delle azioni e la valutazione dei risultati, con il coinvolgimento dei Comuni,Asl (Consultori e Dip. Dipendenze), Aziende Ospedaliere (Uonpia e Unità operativapsichiatria).Attualmente tale progetto è in fase stabilizzazione e messa a regime, tenuto conto dellecriticità riscontrate nel funzionamento in questi anni di sperimentazione e tenuto conto dellariduzione delle risorse a disposizione. In particolare, l’intenzione è quella di costituire unaunica equipe per l’ambito di Carate (attualmente ve ne sono due, una per il nord e una peril sud) e di definire, per ogni utente, un progetto individuale di valutazione a seguito delquale si definisce, sempre all’interno dell’Etim, un progetto integrato di presa in carico incui si stabilisce “chi fa che cosa”. Il processo si conclude con una valutazione rispetto allarealizzazione degli interventi.Tale modalità dovrebbe permettere il superamento del problema della presa in caricoeffettiva psicologica e psichiatrica sia del minore che dei genitori (aspetto segnalato tra ibisogni maggiormente sentiti dai Comuni).20bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseValutazione econfronto degli impattidegli interventi di tutelaDiffusione e utilizzocheck-list EtimComuniAslAziende ospedaliereOre operatoreRisorse Asl performazioneIn relazione a quanto appena riportato (proposta 19), si ritiene utile la diffusione e l’utilizzodella scheda check-list ETIM come base per una metodologia di valutazione comune. Talescheda è stata costruita dai coordinatori Etim insieme alla neuropsichiatria e alla psichiatriacon l’obiettivo di condividere lo stesso linguaggio, di permettere dei follow up, di misurarel’impatto del servizio, di confrontare a parità di diagnosi quale esito abbiano avuto sia lavalutazione che la presa in carico. Perché tale scheda sia utilizzata da tutti gli operatori deiComuni è, però, necessaria un’apposita formazione che si potrebbe chiedere all’Asl nelproprio piano formativo.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 58 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-201421bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseDefinizioneappropriatezza edefficienza collocazioneminore in comunitàConfronto econtrattazione concomunità alloggiominoriComuniTerzo Settore(comunità alloggio)Isorisorse (orepersonale)Come si evince dall’analisi condotta nel paragrafo 2.5 e come riportato dai tecnici deiComuni, i costi per l’inserimento dei minori allontanati dal proprio nucleo famigliare sonopiuttosto consistenti, incidono parecchio sui bilanci comunali e non sono prevedibili in fasedi stesura dei bilanci preventivi. Si riscontra, inoltre, una forte differenziazione delle retteapplicate dalle comunità gestite dal Terzo Settore, a fronte di una scarsa conoscenza ochiarezza dei requisiti di qualità. Si ritiene, quindi, opportuno un confronto con le Comunitàalloggio minori e comunità alloggio mamma/bambino che usualmente vengono utilizzatedai Comuni dell’Ambito o con enti di secondo livello (es. CNCA coordinamento nazionalecomunità alloggio) rispetto alle caratteristiche specifiche delle diverse strutture, allatipologia di utenza accolta, ai bisogni rilevati dai Comuni. Ciò al fine di orientare l’offertarispetto alle necessità del territorio, di condividere elementi di appropriatezza diinserimento e di qualità, di concordare/contrattare tariffe omogenee ed adeguate, anche inrelazione all’accreditamento.22bisogno/obiettivoTutela dei minoriallontanati dal nucleofamigliare d’origineProposta operativaPotenziamento delservizio affidi Tepeetramite azionimigliorative edaggiuntive(coordinamento,operatore di rete,sostegno di gruppo)Attori coinvolgibiliComuniTerzo SettoreRisorseRisorse dei ComuniPartecipazione abandiIl servizio distrettuale affidi Tepee sarà mantenuto a carico delle risorse comunali per tuttoil triennio 2012-2014. Nella convenzione con lente aggiudicatario della gara sono statimessi a punto dei miglioramenti e delle modifiche affinché il servizio sia più efficace emaggiormente rispondente al bisogno appositamente rilevato tramite tabelle SWOT con glioperatori dei Comuni. I miglioramenti e le modifiche sono:1. coordinamento più forte;2. operatore di rete;3. sostegno di gruppo delle famiglie affidatarie.Entrando più nello specifico:1. il progetto prevede 12 ore di coordinamento settimanale per il coordinamentodell’equipe e per la relazione con i servizi sociali (nei momenti di segnalazione,abbinamento, verifica). L’idea del coordinamento più forte nasce anchedall’esigenza di utilizzare un linguaggio e delle modalità nuove, più condivise traoperatori dei Comuni e operatrici del servizio affidi. All’interno delle 12 ore sonoMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 59 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014previste alcune ore di pedagogista per la valutazione (1-2 colloqui sulle competenzegenitoriali) e, quando serve, per il sostegno.2. nel progetto è stata prevista l’azione della promozione tramite l’operatore di rete.L’esigenza nasce dalla constatazione che gli strumenti utilizzati sino ad oggi per lapromozione hanno subito alti e bassi (ad esempio, oggi non hanno più molto ritornoi “cerca famiglia”). La priorità di questa azione è intercettare famiglie diverse daquelle che si presentano spontaneamente. L’operatore di rete si occuperà dellamappatura dei punti chiave di ogni Comune (es. parrocchia, gruppi di genitori…) chepossono essere “motori di ricerca” di nuove famiglie. Si pensa sia alla “ricercacontinua” che a specifici eventi, entrambi attraverso il coinvolgimento delle famigliegià affidatarie che, tramite il passaparola e l’esperienza diretta, saranno tutor etestimoni privilegiati.3. nel progetto è stata prestata particolare attenzione alla costituzione del gruppo dellefamiglie affidatarie perché nella precedente gestione ci si è più concentrati sullasupervisione facoltativa (partecipavano 6 famiglie su 39). L’obiettivo è che ilsostengo sia più mirato, non facoltativo e affiancato anche dal sostegno individuale.23bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseAmpliare lecompetenze specifichedei ComuniServizio pedagogico diAmbito a supporto deiservizi sociali comunaliComuniTerzo SettoreFund RaisingRisorse dei ComuniServizio psico-pedagogico di Ambito: si ritiene opportuno realizzare un servizio di supportoe consulenza pedagogica a livello distrettuale con l’obiettivo di facilitare il rapporto deiservizi sociali con le scuole e le famiglie sia rispetto all’assistenza educativa e a percorsiformativi individualizzati in CSE, SFA, etc per gli alunni disabili (per approfondimenti, vedisezione 4 area disabilità) sia per produrre osservazioni/valutazioni in classe su minori intutela o non in carico al servizio sociale, laddove necessario sia per collaborare conoperatori di altri enti pubblici coinvolti (es. U.O.N.P.I.A., Consultorio Familiare, Scuola, …)nonché con le tutele dei Comuni per la stesura di particolari progetti d’intervento.Tale servizio, sempre in collaborazione con gli operatori dei servizi sociali comunali, puòsupportare la predisposizione e realizzazione di progetti relativi alle tematiche educative edel disagio, in particolare permetterebbe di affrontare il problema della dispersionescolastica e dell’orientamento scolastico. Potrebbe, inoltre, offrire attività di consulenzapedagogica, all’interno delle scuole primarie e secondarie e/o facilitare la realizzazione,qualora fossero presenti risorse ad hoc, di progetti di prevenzione/promozione rivolti allescuole (insegnanti, genitori, alunni) garantendo omogeneità in termini di metodologia efilosofia e garantendo la non duplicazione degli interventi. Infine ed in generale, tale figurapermetterebbe di migliorare il rapporto tra scuole e servizi, sia nella segnalazione dellesituazione di disagio o emarginazione sia nel monitoraggio delle situazioni in carico.24bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseSportello supportoSostegno famiglie efamiglie adottive inComuniFund Raisingminori in affidodifficoltàTerzo SettoreMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 60 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014Le famiglie adottive che hanno terminato il percorso di monitoraggio di 3 anni dall’adozionecon l’Asl, che dovessero affrontare un periodo di difficoltà nella gestione del minore ad oggisono lasciate sole. Si verificano, infatti, delle “restituzioni” di minori adottati anche adistanza di anni, soprattutto in coincidenza con l’adolescenza. Si ritiene utile supportare lefamiglie adottive in difficoltà con figure professionali specializzate rispetto a questatematica (mediatori famigliari, psicoterapeuti, educatori, pedagogisti). L’accesso a questoservizio potrebbe avvenire sia su invio dei servizi territoriali sia in modo spontaneo(pubblicizzazione tramite le reti e le associazioni di famiglie adottive).25bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseImplementare ilRealizzazione delprogetto Volano conFund Raisingprogettointerventi diComuniindividualizzato delriparazione tramite Terzo Settore Partecipazione a bandiminore sottoposto ametodologia delprovvedimentiFamily GroupFondi regionali?dell’autorità giudiziariaConferencesIl progetto Volano, che prosegue nell’Ambito di Carate nel triennio con risorse dedicate(nonostante sia stato, invece, chiuso a livello sovra-Ambiti a dicembre 2011) prevede, tra leproprie attività, la presa in carico dei minori sottoposti a provvedimenti dell’autoritàgiudiziaria per i quali sia richiesta una messa alla prova o un percorso riparativo del reatocommesso, tramite la messa a punto di progetti individualizzati.Come previsto nel progetto originario, è opportuno implementare azioni innovative nelsupporto ai genitori delle persone coinvolte in procedimenti penali in un’ottica diempowerment. In particolare, si propone la sperimentazione della modalità dei RestorativeGroup Conference (Gruppi progettuali di giustizia riparativa): tale modalità di lavoroprogettuale punta sull’empowerment e la responsabilizzazione dei soggetti coinvolti,ragazzi e famiglie, ma anche quelli comunitari e di condivisione del potere decisionale daparte degli operatori dei Servizi Sociali. La filosofia di base è che le persone coinvolte inun’azione illegale non siano solo i ragazzi e le loro famiglie, ma anche la comunità che hal’onere e il diritto di interessarsi ai percorsi riparativi dei ragazzi. Tale metodologia parte dalpresupposto che la famiglia abbia il diritto e la responsabilità di rispondere ai bisogni deipropri componenti minorenni e parte dal presupposto che la famiglia sia dotata di punti diforza e risorse utili nell’aiutare i propri componenti minori. L’obiettivo di tale modalitàd’intervento è dare alla famiglia l’opportunità di partecipare alla progettazione e allarealizzazione degli interventi rivolti ai propri minori.Nel momento di redazione del Piano di Zona, si è in attesa di un riscontro da parte dellaRegione Lombardia circa la possibilità di mantenere ed implementare il progetto Volanotramite un finanziamento aggiuntivo sui progetti DGR 9502/2009 da utilizzarsi nell’anno2012. Non è chiaro, infatti, se è destinato solo all’area del penale adulto o anche quellominorile.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 61 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-201426bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseRete contro la violenzasulle donneRafforzamento e nuovisviluppi rete ArtemideComuni e soggetti chehanno aderito alprotocollo ArtemideOre personalePartecipazione a bandiRisorse dell’AslSi ritiene che la rete costruita grazie al progetto Artemide tra Comuni, Consultori, Forzedell’Ordine, Pronto Soccorso, Terzo Settore, CPS, Sert vada mantenuta e rafforzataattraverso incontri e cura delle relazioni. Anche a seguito della formazione degli operatori,infatti, sono state definite delle prassi di intervento a favore della donna maltrattata cheperò vanno messe in pratica e monitorate: ad oggi risulta che nell’Ambito di Carate non èmai stata utilizzata la scheda di rilevazione e segnalazione e sono stati riscontrati problemidi raccordo tra enti e di definizione dei compiti nella presa in carico di donne chesegnalavano maltrattamenti.Considerato che risultano residuare delle risorse dal finanziamento ministeriale diArtemide, si propone di definire un protocollo di lavoro per affrontare le situazioni diemergenza per le donne maltrattate che fanno denuncia, che non hanno figli, chenecessitano un repentino allontanamento dalla propria abitazione in quanto si considerano“a rischio” e che si presentano ai servizi ma soprattutto alle forze dell’ordine il venerdì o nelweekend.Si ritiene, inoltre, necessario rendere più semplice la presa in carico della donna tramiteil reperimento di risorse ad hoc che permettano la consulenza legale e psicologica,l’inserimento lavorativo ed abitativo.E’ stato messo in evidenza dagli operatori anche la mancanza di competenze e percorsi adhoc sulla presa in carico e il recupero dell’uomo maltrattante: sarebbe opportunopartecipare a bandi di finanziamento che permettano di approfondire la tematica e costruireun servizio dedicato a livello provinciale.Infine, si ritengono utili momenti formativi per gli operatori su aspetti legali relativi almaltrattamento delle donne, soprattutto in presenza di figli minori. Questa esigenza,espressa sia dai Comuni che dai Consultori, potrebbe essere condivisa con l’ufficioformazione dell’Asl.27bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseFavorire la rete tra entiAccordo tra enti delterzo settore cheerogano psico-terapieTerzo SettoreRisorse del TerzoSettoreConsiderato che diversi enti del Terzo Settore si occupano di erogare interventi dipsicoterapia (con diverso orientamento) e che non sempre tali risorse sono conosciute daicittadini, si ritiene opportuno che un accordo tra i soggetti di cui sopra con lo scopo didefinire delle tariffe orarie calmierate e con lo scopo di immaginare una pubblicizzazionecongiunta. Ciò renderebbe il servizio facilmente accessibile per le famiglie (anche perquelle che faticano a rivolgersi al servizio pubblico o che sono in lista d’attesa) edeventualmente anche per i Comuni.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 62 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20144.7 Adolescenti e giovaniI servizi / progetti esistenti dedicati alla fascia d’età 14-30 anni censiti nel paragrafo 2.6saranno mantenuti (seppur con una riduzione di risorse dedicate) ad eccezione diVedogiovane, Circolo serale In-presa, Happy Days e CIC.Per potenziare l’area dei servizi ad adolescenti e giovani, rispetto ai bisogni evidenziati, sipropongono le seguenti azioni:28bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseSocializzazione eaggregazioneAccompagnamentoalla vita adultaStudio per ladefinizione di unaprogrammazioneterritoriale dellepolitiche giovaniliComuniTerzo SettoreScuoleRisorse regionali DGR2508/2011Fund RaisingPartecipazione a bandiIn continuità con quanto già segnalato negli scorsi Piani di Zona, il Tavolo minori ritienefondamentale realizzare interventi specifici a favore della fascia di età 15-30 anni dainserirsi in una ampia cornice programmatoria da costruire e condividere. Durante gliincontri del Tavolo, infatti, sono stati identificati i bisogni, piuttosto variegati, di adolescentie giovani cui, nella maggior parte dei casi non si risponde in quanto, nella maggior partedei casi, non esiste un settore od un assessorato ad hoc con relative risorse umanededicate ed in quanto vengono destinate risorse “residuali”. Spesso le risorse esistenti nonsono in rete tra loro e non condividono criteri e metodologie e sono progetti di breverespiro.Quindi, su input delle Linee guida regionali per le politiche giovanili che mettono adisposizione anche dei fondi, si propone quale obiettivo di studio, un’analisi di fattibilità diuna programmazione associata tra i 13 Comuni, delle scuole, degli oratori e gli enti delTerzo Settore in tema di politica giovanili con particolare attenzione agli aspetti dellasocializzazione, dell’aggregazione, della prevenzione, dello sviluppo del protagonismogiovanile e delle competenze sociali nonché dell’accompagnamento e dell’orientamentoverso la vita adulta. Tale studio potrebbe connettersi al lavoro di rete sovra Ambiti rispettoalla collaborazione con gli enti che si occupano del Lavoro e della Casa.In particolare, è necessaria innanzitutto una costruzione e condivisione di priorità diintervento e delle metodologie a partire dal documento elaborato dal Tavolo Minori “Lineeguida per la realizzazione di interventi di politica giovanile nell’ambito di Carate Brianza”con il quale sono state messe in evidenza le caratteristiche e le metodologie con cuiimpostare gli interventi. Tale step permette la costruzione di una regia collettiva,disegnando criteri comuni e condivisi, procedure e funzioni, linguaggio comune.Si propone, poi, nell’ottica delineata, di mettere in rete le esperienze che già esistono sulterritorio (si veda paragrafo 2.6). Il processo dovrebbe concludersi con la definizione diazioni operative. Per questo ultimo step è opportuno sia valorizzare le competenze ed ilknow-how del Terzo Settore, sia analizzare best practice di altri territori (si veda proposta4).E’ così possibile passare dal lavoro di confronto “teorico” sulle Linee Guida Giovani (scorsoPiano di Zona) ad una messa in pratica e sperimentazione (sfruttando l’occasione delleMinori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 63 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014risorse regionali) su un’area particolarmente complessa quale quella di adolescenti egiovani.4.8 Dispersione scolasticaLe azioni di contrasto alla dispersione scolastica e di avvio al lavoro in una logica dipromozione del benessere a scuola saranno mantenute dai Comuni nel prossimo triennio(con erogazione tramite gli enti del Terzo Settore, come da paragrafo 2.6), con unacontrazione delle risorse a disposizione che probabilmente inciderà sui volumi delleprestazioni.In generale, il Tavolo Minori ritiene che gli interventi dedicati agli alunni non possanoprescindere da un accordo ed una collaborazione con le scuole in modo tale che sianocondivise a monte la necessità e le priorità di intervento, omogenee su tutto il territorio.Luogo d’elezione per discutere di tali tematiche è il Tavolo Locale Politiche Scolasticheche riunisce non solo i servizi sociali e le scuole, ma anche le Pubbliche Istruzioni, soggetticon i quali servono accordi sulla destinazione delle risorse economiche, così che siriescano ad incalanare laddove serve, laddove sono individuate priorità condivise [si vedaa questo proposito la Sezione 8: integrazione con altre Policy].Per quanto riguarda la dispersione scolastica, il Tavolo minori ritiene che le azioni esistentivadano mantenute e potenziate:29bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseContrasto alladispersione scolastica– promozione delbenessere/successo ascuolaMantenere interventi diorientamentoscolastico dopo laterza mediaComuni (ServiziSociali e PubblicheIstruzioni)Terzo SettoreScuoleFund RaisingRisorse delle scuoleRisorse dei ComuniPartecipazioni a bandiDai dati di una ricerca condotta nell’anno scolastico 2010-2011 dal Settore PubblicaIstruzione del Comune di Lissone, emerge che gli alunni che hanno seguito il consiglioorientativo ricevuto in occasione del passaggio dalla scuola media alla scuola superiore,riporta tendenzialmente un numero di insufficienze inferiore rispetto a chi non ha seguitotale consiglio. Per come è stato costruito il campione di riferimento della ricerca rispettoalla popolazione scolastica distrettuale, è possibile considerare valide queste conclusioniper tutti e tredici i Comuni dell’Ambito.Supponendo che un alto numero di insufficienze possa portare più facilmenteall’abbandono precoce del percorso di studi o quantomeno ad un malessere nell’affrontareil percorso formativo, appare utile ed importante il servizio di orientamento degli alunnidopo la terza media. Va considerato, inoltre, che il problema non è conteggiabile solotramite il numero di insufficienze e il numero di coloro che abbandonano il percorsoscolastico prima della terza media o prima dei due anni obbligatori della scuola superiore(16 anni), ma è legato più in generale a quanto gli alunni riescono a “stare bene a scuola”.Si propone, quindi, di mantenere gli interventi di orientamento laddove esistono e direalizzarli laddove mancano.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 64 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-201430bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseMantenere progetti di“Scuola bottega”per permettere di Comuni (ServiziFund RaisingContrasto alla sperimentare tirocini e Sociali e PubblicheRisorse delle scuoledispersione scolastica borse lavoro aiIstruzioni)Risorse dei Comuni– avvio al lavoro ragazzi/e cheTerzo SettorePartecipazioni a bandifrequentano corsi diScuoleformazioneprofessionaleSi ritiene che, al fine di contrastare la dispersione scolastica dopo la terza media (sino altermine dell’obbligo formativo) e al fine di avviare percorsi positivi di ingresso nel mondodel lavoro, sia necessario mantenere (tramite enti del Terzo Settore ed individuandorisorse ad hoc) il servizio di alternanza scuola – lavoro per i ragazzi/e che tendono adabbandonare i canali convenzionali di istruzione e formazione e quindi necessitano unpercorso formativo flessibile, finalizzato all’inserimento lavorativo.L’alternanza scuola-lavoro offre la possibilità di acquisire conoscenze e competenzeprofessionalizzanti per inserirsi adeguatamente nel mondo del lavoro, attraverso ore dididattica in aula e ore di tirocinio formativo presso le aziende del territorio, con lasupervisione di un tutor.4.9 Prevenzione dipendenzeA giugno 2012 sarà chiuso il servizio di educativa di strada Subway. Proseguiranno,invece, i progetti a titolarità Asl elencati nel paragrafo 2.6 per i quali si rimanda al Piano diZona parte prima (sovra Ambiti - integrazione socio-sanitaria). Il Tavolo minori prevede leseguenti azioni nell’area delle dipendenze:31bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorsePrevenzione uso eabuso di sostanzeCollaborazione con Asltramite partecipazioneComitato prevenzioneComuniAsl (Dip. Dipendenze eConsultorio)Terzo SettoreIntervento a isorisorse(ore operatore)Con l’obiettivo di potenziare l’attuale collaborazione esistente tra Ufficio di Piano/ Comuni eAsl, si ritiene opportuna la partecipazione dell’Ufficio di Piano al Comitato “Rete territorialeprevenzione”. Si tratta di un organismo collegiale a carattere consultivo, presieduto dalDirettore del Dipartimento Dipendenze. E’ composto da tutti i soggetti, pubblici e privati chehanno titolo a valorizzare una rete territoriale unitaria sul tema della prevenzione delledipendenze e dei comportamenti additivi in genere: Ufficio prevenzione, aggancio precocee riduzione dei rischi del Dipartimento Dipendenze; Osservatorio Territoriale DipartimentoDipendenze; pastorale giovanile; Centri di Aggregazione Giovanile; Provincia; Ciessevi;Ufficio Scolastico; Uffici di Piano; Enti del Terzo settore.Il Comitato fa riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida in tema diprevenzione delle dipendenze elaborate dalla Regione Lombardia (in particolare Life SkillsTraining Program) ed ha il compito di:1. consolidare i rapporti di collaborazione interistituzionale;Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 65 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-20142. attivare un livello di confronto tra le istituzioni territoriali sul tema della prevenzione delledipendenze;3. condividere e definire, attraverso il collegamento con l’Ufficio Prevenzione delDipartimento Dipendenze, le linee di indirizzo operative improntate alle evidenze diefficacia nella programmazione, verifica e progettazione di interventi di prevenzione delledipendenze;4. promuovere l’assunzione, da parte degli Enti rappresentati, eventualmente tramiteprotocolli d’intesa, degli indirizzi operativi condivisi in tema di prevenzione delledipendenze.32bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorsePrevenzione primaria -universaleCollaborazione con Asltramite educatoricomunaliComuniAsl (Dip. Dipendenze eConsultorio)Intervento a isorisorse(ore operatore)Come già sperimentato in altri Ambiti distrettuali, si propone di potenziare i progetti basatisul Life Skills Training Program coinvolgendo, previa apposita formazione regionale, anchefigure educative in pianta organica dei Comuni con l’obiettivo di affiancare gli operatori Aslnella formazione degli insegnanti della scuola media, in una logica di rete e dimoltiplicazione delle risorse, puntando sul consolidamento e sullo stimolo ad investire sustrategie di tipo educativo-promozionali, life skills, sviluppo di comunità.4.10 Sviluppare una rete integrata di soggetti e servizi: Patto educativo di comunità33bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseResponsabilizzazionedel territorio;Creazione di reti econdivisione degliinterventiCostruzione di unpatto educativo dicomunitàComuni (vari settori)Terzo e Quarto SettoreScuoleParrocchieAslGenitoriAss. sportiveIntervento a isorisorse(ore personale)Le reti di confronto ed i progetti, a volte, vengono attivati appositamente solo a seguito diepisodi eclatanti che muovono l’opinione pubblica. Gli interventi attuati dai Comuni o daaltri enti per la maggior parte si rivolgono non alla “normalità” ma a situazioni marginali, arischio o già conclamate. Inoltre, la maggioranza degli interventi è rivolta non alla comunitànel suo insieme ma ai singoli o, più raramente a piccoli gruppi.Si ritiene necessario costruire un patto di comunità generale che metta a sistema lecollaborazioni tra enti e l’offerta dei servizi per l’area minori riconducendo il tutto adun’unica cornice di senso condivisa che sia in grado di mandare messaggi coerenti nei varicontesti frequentati dai ragazzi/e.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 66 di 67

Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012-2014In particolare, si propone la realizzazione di un’alleanza educativa a livello dei trediciComuni fondata su un patto Educativo territoriale do comunità tra Enti locali, Scuola, Asl,associazioni e agenzie educative del territorio, Terzo Settore, Parrocchie e oratori, genitori,associazioni sportive.La finalità è quella di realizzare un sistema educativo integrato territoriale che impegnil’intera comunità, intesa come tutte le istituzioni locali e le realtà territoriali che per mandatoistituzionale o per scelta svolgono un ruolo educativo per la crescita dei ragazzi/e, aricercare coordinamento ed integrazione nell’azione di sostegno alla crescita dei minori emiglioramento della loro qualità di vita (in contesti formali ed informali) e nell’azione disostegno alle famiglie e alla genitorialità.L’obiettivo è quello di condividere e concertare gli interventi e le iniziative, in grado dicorrispondere in modo adeguato ai bisogni educativi, formativi e di socializzazione deiminori frequentanti le scuole materne, elementari, medie, superiori, in un’ottica di coresponsabilitàdi tutti i coinvolti ed in un’ottica di progettazione sociale partecipata.La comunità diventa, in tal modo, una “comunità che sa prendersi carico”, educante perchéfondata su un patto educativo che dà continuità, senso e valore unitario alle proposte dellevarie agenzie. Inoltre la messa in rete di tutte le risorse ne consente la razionalizzazione el’ottimizzazione. Si delinea, in tal modo, a livello locale, una linea di politica minorile rivoltaalla promozione del benessere di tutti i bambini/e.In questa prospettiva è l’intera comunità, e non solo l’insieme delle agenzie che a diversotitolo interagiscono con i minori, che deve essere potenziata e qualificata nel suo agire avantaggio del benessere dei minori diventando luogo fruibile e positivo per la loro crescita.L’adesione al Patto, prevede l’individuazione di una serie di intenti educativi condivisi e diconseguenti azioni che possono essere implementate dalle parti in causa e che possonosollecitare e condizionare una sinergia di valori condivisi tra tutti gli adulti che educano purnella diversità di ruoli e delle visioni identitarie.Data la centralità della partecipazione e della cura delle relazioni, è possibile immaginare larealizzazione del Patto partendo da un solo Comune, per poi estendere a tutto il territoriosulla base dei risultati raggiunti.Minori e Famiglia – sezione 5 – Pagina 67 di 67