Ufficio <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> <strong>Ambito</strong> <strong>di</strong> <strong>Carate</strong> <strong>Brianza</strong> - <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> 2012-20143. Il quadro dei bisogni del territorio3.1 Tematiche già evidenziate nei Piani <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> precedentiTematiche contenute nei Piani <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> - lettura sinotticaTematicheDocumento<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>2002-2005<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>2006-2008<strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>2009-20111 Titolarità costi psicoterapie X X2Servizio tutela (uniformità, figureprofessionali, specificità nord/sud,valutazione, convenzioni con comunità,X X Xvalutazione ADM)3Servizi a gestione associata: spostare daleggi Settore a risorse PdZ +X X Xmantenimento + potenziamento4Attivazione consulenza legale peroperatoriXX5Potenziamento Uff. Affi<strong>di</strong> (risorse <strong>di</strong>personale)XX6Valorizzazione Piccolo Puzzle (innovativo– tra tutela e adm)X7Connessioni con area adulti xintegrazione famiglie straniereXX8Facilitare accesso dei minori stranieri aspazi e servizi; integrazioneXX9Accompagnamento socio-educativo(anche a seguito <strong>di</strong> segnalazione penale;XX<strong>di</strong>spersione scolastica; <strong>di</strong>sagio sociale)10Accompagnamento neo mamme incollaborazione con sanitario e sociosanitarioXX– sostegno neogenitorialità11Asili nido (valutazione e uniformizzazioneaccesso, graduatorie, rette, regolamenti,contributi per posti nel privato,XXaccre<strong>di</strong>tamento)12 Servizi “leggeri” 0-3 X X13 Rafforzamento servizi 11-17 + maggiorcoor<strong>di</strong>namento + minor frammentazioneXX14 Orientamento post 3^ me<strong>di</strong>a X15Attivazione spazi aggregativi-luoghisignificativi <strong>di</strong> socializzazione e/oXXcoor<strong>di</strong>namento esistente16Programmazione omogenea politichegiovaniliXX17 Conciliazione tempi <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro X18 Trasporto e mobilità sul territorio X19 Maltrattamento minori (cura) X20 Maltrattamento donne X XDalla tabella emerge che talune tematiche sono da sempre all’attenzione degli operatoridell’area minori e famiglia, sia perché ritenute essenziali sia perché fonte <strong>di</strong> criticità<strong>di</strong>fficilmente risolvibili nel breve periodo (es. rapporti con neuropsichiatria). Sembra che neldecennio in considerazione il bisogno non abbia subito grossi mutamenti.<strong>Minori</strong> e <strong>Famiglia</strong> – sezione 5 – Pagina 38 <strong>di</strong> 67
Ufficio <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> <strong>Ambito</strong> <strong>di</strong> <strong>Carate</strong> <strong>Brianza</strong> - <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> 2012-2014In generale, dall’analisi in parallelo dei tre Piani <strong>di</strong> <strong>Zona</strong> dal 2002 al 2011, si denotano:una costante attenzione sia sulla tutela minori sia sui servizi <strong>di</strong> prevenzione/ promozione(in particolare destinati agli adulti o alle figure educative;una presenza <strong>di</strong> servizi sufficientemente ampia e <strong>di</strong>versificata;un’attenzione continua al problema dell’integrazione dei minori stranieri;un’attenzione a non sovrapporre e duplicare gli interventi (ve<strong>di</strong> L. 23).3.2 Analisi qualitativa dei bisogni anno 2011-2012I partecipanti al Tavolo minori sia in forma allargata che in forma istituzionale si sonoconfrontati ed hanno messo in evidenza, per le <strong>di</strong>verse aree <strong>di</strong> intervento della fasciaminori e famiglia, i punti <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> debolezza osservati e quin<strong>di</strong> i bisogni che necessitano<strong>di</strong> una risposta (tenuto conto dei dati <strong>di</strong> contesto, delle risorse esistenti, della letturasinottica dei precedenti Piani <strong>di</strong> <strong>Zona</strong>, nonché dei bisogni espressi nel PdZ 2009-2011,sopra riportati).Va considerato, nella lettura, che molti “punti <strong>di</strong> forza” sono segnalati anche comebisogni in quanto spesso si tratta <strong>di</strong> azioni o servizi che vanno a chiudere permancanza <strong>di</strong> risorse lasciando così scoperta l’area <strong>di</strong> interesse, oppure si tratta <strong>di</strong>una trasformazione del bisogno a fronte comunque <strong>di</strong> un intervento pregresso.Innanzitutto, si riportano alcune osservazioni generali e trasversali, per poi entrare nellospecifico delle sotto-aree <strong>di</strong> intervento minori e famiglia.3.2.1 Osservazioni generali e trasversaliIl Tavolo minori ritiene che ci siano alcune problematiche / elementi generali <strong>di</strong> cui tenerconto nell’analisi dei bisogni:- Trasporti e mobilità: permane la <strong>di</strong>fficoltà degli spostamenti sul territorio perraggiungere i servizi sia per le mamme/ donne sia per i ragazzi/e, causata da unascarsa rete <strong>di</strong> trasporto pubblico e dalla conformazione del territorio dell’<strong>Ambito</strong>;- Sostenibilità economica: si registra la forte <strong>di</strong>fficoltà del mantenimento dei progettinel tempo e, quin<strong>di</strong>, dell’efficacia degli stessi. Accade, infatti, che le progettazionivanno a terminare nel momento in cui si è costruita la rete con i <strong>di</strong>versi enti ed ilservizio è conosciuto dai citta<strong>di</strong>ni. E’ <strong>di</strong>fficile farne una valutazione complessiva intermini <strong>di</strong> efficacia ed impatto.Il problema della sostenibilità economica riguarda anche i servizi ormai consolidati:a causa dei continui tagli alle risorse, vengono chiusi o rischiano la chiusura. Questoproduce un impatto fortemente negativo in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione del know-howacquisito e <strong>di</strong> frammentazione degli interventi. Si ritiene che la messa a punto <strong>di</strong>politiche e strategie <strong>di</strong> ampio respiro possa arginare questa problematica;- Reti <strong>di</strong> collaborazione: i membri del Tavolo minori sottolineano che esistono <strong>di</strong>versiluoghi <strong>di</strong> incontro/confronto tra soggetti che si occupano a vario titolo <strong>di</strong> minori eservizi per minori ma queste reti si rivelano a volte non efficaci per mancanza <strong>di</strong>tempo o, al contrario, per ridondanza <strong>di</strong> informazioni o perché non partecipate datutti i possibili enti interessati. Ciò fa sì che alcune informazioni, anche essenziali,non riescano a circolare adeguatamente e producano inefficienze (ad esempio,servizi e progetti duplicati, servizi e progetti non “sfruttati”…). Dall’analisi emergecomunque la necessità <strong>di</strong> mantenere e/o creare reti <strong>di</strong> collaborazione e sinergie con<strong>di</strong>versi soggetti istituzionali e non, che possano essere produttive e possanoagevolare il lavoro in<strong>di</strong>pendentemente dalla presenza <strong>di</strong> risorse economiche. Il<strong>Minori</strong> e <strong>Famiglia</strong> – sezione 5 – Pagina 39 <strong>di</strong> 67