«La Posta» - giornale del personale - Die Schweizerische Post

18 Gente reportage
La Posta n. 12/2008
Indiscreto
Chi è veramente
Andrea Hofer,
Support PostLogistics a
Dintikon?
Cosa sognava di diventare
da bambina?
Mi sarebbe piaciuto
diventare insegnante in una scuola di cucina,
per trasmettere agli altri la mia passione per
i fornelli. Adesso mi piace cucinare e cuocere
il fine settimana per famiglia ed amici.
Chi è il suo modello?
Mia mamma, perché è sempre pronta ad
ascoltare ed è rimasta giovane dentro. Ancora
oggi mi rivolgo a lei, quando ho bisogno
di un consiglio.
Se fosse un animale, quale sarebbe?
Un elefante, perché nessuno riesce a distoglierlo
dal suo cammino.
Qual è il suo più grande difetto?
Questa colonna non basterebbe per elencarli
tutti. Amo tutto quello che ha un sapore
vagamente cioccolatoso, a parte la cioccolata
con la frutta.
Se avesse una macchina del tempo, in che
epoca andrebbe?
Visto che sono una grande fan di Robin
Hood, nel Medioevo. Mi immagino quest’epoca
molto avvincente. Ciononostante,
sono conscia del fatto che a quei tempi non
fosse tutto rose e fiori; ad esempio, ho come
l’impressione che la doccia quotidiana non
andasse veramente di moda.
Di cosa ha paura?
Non ho paure in senso stretto, non mi
impressiono ad attraversare un bosco di
notte oaprendere in mano un serpente. I
ragni sono un’altra storia… Ormai non corro
più urlando per la casa quando ne vedo uno,
ma riesco a buttarlo fuori da sola.
Se fossi il capo del mondo…
Domanda difficile, perché non si riesce mai a
non fare torti a nessuno. Mi impegnerei
affinché tutti avessero le stesse opportunità,
come ad esempio il diritto alla formazione.
Cosa porterebbe su un’isola deserta?
Il mio partner, la mia famiglia, gli amici,
acqua e molto cioccolato.
Quale obiettivo personale si è prefissa?
Mi piacerebbe rifare un lungo viaggio.
www.posta.ch/giornaledelpersonale
Dai clienti allo sportello alla contabilità, i 12 ragazzi dell’ufficio postale di Prilly si occupano di tutto, sotto
Grinta da vendere
A Prilly, il «responsabile» dell’ufficio postale è appena maggiorenne.
E nel suo team, nessuno supera i 19 anni. I ragazzi partecipano
ad un progetto che affida la gestione di un ufficio postale agli
apprendisti. Che lavorano come i grandi.
Testo: Claudia Grasso / Foto: Christophe Chammartin/Rezo
Sembra un folletto tra le luci natalizie, la bambina
che gioca deliziata tra gli scaffali gialli. Dietro
il vetro dello sportello dell’ufficio postale di
Prilly, ragazzi di una decina d’anni più grandi di
lei lavorano alacremente. È l’esperienza che
l’unità Rete postale e vendita offre ad alcuni dei
suoi apprendisti: lavorare per uno o due anni in
un ufficio postale gestito dai ragazzi stessi. Il
dream team dell’ufficio postale di Prilly è composto
da 12 ragazzi, 6 al terzo anno d’apprendistato
e sei al secondo. I compiti sono stati ripartiti in
diverse attività svolte a rotazione: marketing,
reclami, cassa principale, contabilità e responsabile
di ufficio postale (RUP). Ogni apprendista del
3° anno ha così modo di gestire per due mesi
l’ufficio postale, partecipando alle riunioni dei
RUP del suo settore di vendita e guidando il personale.
Il «regno» di Maïk Bagnon, 18 anni, è agli
sgoccioli: «Francamente mi aspettavo un’esperienza
positiva, ma non pensavo comportasse un
tale carico di lavoro e di responsabilità: devo
essere sempre all’altezza e non è semplice dare
ordini a persone più grandi, organizzare le vacanze
del team, gestire conflitti interpersonali…»
Un buon consiglio vale oro
Naturalmente i ragazzi non sono abbandonati
a loro stessi, ma coadiuvati da due coach. «Consulenti
per apprendisti», precisano Pascale Dubuis-
Krummenacher e Denis Jolliet. «Il nostro ruolo qui