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NUTSPAPER - GOJI BERRY - Un piccolo frutto, un mondo di benefici.pdf

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Prodotti fitosanitari e valutazione del rischio cumulativoRegole e criteri per la tutela <strong>di</strong> consumatori, animali e ambienteIRI Andamento delle ven<strong>di</strong>te nella grande <strong>di</strong>stribuzioneA maggio 2014Nei <strong>di</strong>ntorni:a tavola con il vinoPRODOTTO DEL MESE<strong>GOJI</strong> <strong>BERRY</strong><strong>Un</strong> <strong>piccolo</strong> <strong>frutto</strong>,<strong>un</strong> <strong>mondo</strong> <strong>di</strong> <strong>benefici</strong>.Le ricette creative, interpretate da chef della scuola ArtusianaQuattro piatti da gustare e collezionare2/2014


Salute e bellezza a tutto gusto!Deliziosi e ricchi <strong>di</strong> proprietà benefiche e antiossidanti, i frutti rossi sono preziosi concentrati <strong>di</strong> risorsenaturali, sempre pronti a darti energia e vitalità, per sentirsi giovani e in forma.I frutti rossi: piccoli alleati del benessere.


EDITORIALE<strong>NUTSPAPER</strong>,perio<strong>di</strong>co d’informazione sulla frutta secca.<strong>Un</strong> super-<strong>frutto</strong> è protagonista <strong>di</strong>questo Nutspaper: è la goji berry,considerata elisir <strong>di</strong> l<strong>un</strong>ga vita per lesue notevoli proprietà antiossidanti,che si <strong>un</strong>iscono ad altri importanti<strong>benefici</strong> per l’organismo.Come vedremo, infatti, questabacca rossa, simile a <strong>un</strong>a ciliegiaall<strong>un</strong>gata, è da secoli usata non soloin cucina ma anche dalla me<strong>di</strong>cinatra<strong>di</strong>zionale cinese come rime<strong>di</strong>oper molti <strong>di</strong>sturbi.Dopo <strong>un</strong> viaggio nelle terre <strong>di</strong> originee <strong>di</strong> coltivazione <strong>di</strong> questo <strong>piccolo</strong><strong>frutto</strong> del benessere, passeremoquin<strong>di</strong> in rassegna i principali stu<strong>di</strong>effettuati sulle varie proprietà che glisono attribuite: anti-invecchiamento,attività ipoglicemica e ipolipi<strong>di</strong>ca,stimolazione del metabolismo,aumento <strong>di</strong> energia, miglioramentodell’attenzione, della fertilità e delleprestazioni atletiche, antistress,supporto della vista.Scopriremo poi i suoi originali utilizziin gustose ricette, da <strong>un</strong> saporitouovo in fonduta <strong>di</strong> parmigiano, a <strong>un</strong>delicato risotto, per proseguire con<strong>un</strong> secondo <strong>di</strong> foie gras e chiuderein dolcezza con <strong>un</strong>a crema agliagrumi e crumble al timo.Per ogni portata, non mancherannoi consigli per i migliori abbinamentienogastronomici.Buona lettura!La RedazioneN/3


SOMMARIOProdotti fitosanitari e valutazione del rischiocumulativoRegole e criteri.<strong>di</strong> Monica Montipag. 6Goji berry<strong>Un</strong> <strong>piccolo</strong> <strong>frutto</strong>, <strong>un</strong> <strong>mondo</strong> <strong>di</strong> <strong>benefici</strong>.<strong>di</strong> Francesca Buccella e Francesca Nannipag. 12IRI Andamento delle ven<strong>di</strong>tenella grande <strong>di</strong>stribuzioneA maggio 2014.pag. 30“<strong>NUTSPAPER</strong>” anno VII - n° 4luglio - agosto - settembre 2014Reg. al Trib<strong>un</strong>ale <strong>di</strong> Forlì il 17/04/2007 n.6/07www.nutspaper.comNei <strong>di</strong>ntorni:a tavola con il vino.pag. 33RICETTE CON <strong>GOJI</strong> BERRIESE<strong>di</strong>tore: Menabò Group s.r.l.Direttore Responsabile: Andrea MasottiProgetto grafico: Lisa TagliaferriElaborazione testi: Elisa Ravaglia, Elena De TullioLe ricette creative, interpretate da chefdella scuola ArtusianaQuattro piatti da gustare e collezionare.pag. 34Menabò Group s.r.l.via Napoleone Bonaparte, 5047122 Forlì (FC)tel. 0543.798463fax 0543.774044www.menabo.cominfo@menabo.comComitato <strong>di</strong> redazione:Dr.ssa Francesca BuccellaDr.ssa Monica MontiDr.ssa Francesca NanniStampa: Faenza Industrie GraficheChiuso per la stampa nel mese <strong>di</strong> luglio 2014AntipastoUovo bio a bassa temperatura con goji berries,parmigiano e pimpinella.pag. 35PrimoVialone nano mantecato con goji berries,fragole e massa <strong>di</strong> cacao.pag. 36SecondoRucola amara con goji berries,foie gras e fichi caramellati.pag. 37N/4DolceCrema agli agrumi, crumble al timo, goji berries,fiori e menta tonda.pag. 38


Prodotti fitosanitari e valutazione del rischio cumulativoRegole e criteri per la tutela <strong>di</strong> consumatori, animali e ambiente.Il termine pestici<strong>di</strong> è usato spesso come sinonimo <strong>di</strong> prodotti fitosanitari(o fitofarmaci o agrofarmaci) per in<strong>di</strong>care i prodotti usatiper proteggere le colture e impe<strong>di</strong>re che vengano <strong>di</strong>strutte damalattie e infestazioni <strong>di</strong> parassiti, che possono seriamente ridurrela resa dei raccolti agricoli e ortofrutticoli.Il pesticida in realtà è più generico del fitofarmaco perché, oltreai prodotti destinati alla protezione delle piante, comprende anchealtri prodotti e ambiti <strong>di</strong> utilizzo, come quello veterinario peresempio.In alc<strong>un</strong>i casi, i prodotti fitosanitari agiscono per confondere gliinsetti o rendere le colture meno invitanti per i parassiti ma nellamaggior parte dei casi invece uccidono con sostanze chimichegli insetti nocivi, le malerbe e i f<strong>un</strong>ghi. In mancanza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a rigorosaregolamentazione, quin<strong>di</strong>, potrebbero avere gravi effettiindesiderati.I prodotti fitosanitari sono l’<strong>un</strong>ico gruppo <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong><strong>di</strong> cui si occupa l’EFSA (Autorità Europea per la SicurezzaAlimentare) ed è quello regolamentato da più l<strong>un</strong>go tempo. Lalegislazione dell’UE considera prodotti fitosanitari anche i regolatori<strong>di</strong> crescita delle piante e gli erbici<strong>di</strong> impiegati contro le erbeinfestanti, mentre i bioci<strong>di</strong>, usati non sulle piante ma per debellareorganismi nocivi e portatori <strong>di</strong> malattie quali insetti, ratti, topi, nonsono <strong>di</strong> competenza dell’ente.Il costituente fondamentale dei prodotti fitosanitari sono le sostanzeattive, ovvero le sostanze chimiche e i microrganismi,tra cui alc<strong>un</strong>i virus, che ne permettono il f<strong>un</strong>zionamento.<strong>Un</strong>a buona parte delle attività <strong>di</strong> valutazione del rischio dell’EFSAin questo settore è incentrata proprio su tali sostanze attive.Per <strong>di</strong>sciplinare la commercializzazione e l’impiego dei prodottifitosanitari e i loro residui negli alimenti, esiste inoltre <strong>un</strong>a corposalegislazione UE, che fa capo principalmente alla <strong>di</strong>rettiva91/414/CEE.I prodotti fitosanitari non possono essere commercializzatie utilizzati se non precedentemente autorizzati,attraverso <strong>un</strong> sistema a due livelli in cui la Com<strong>un</strong>itàEuropea valuta le sostanze attive impiegate nei prodotti fitosanitarie gli Stati membri valutano e autorizzano i prodotti a livellonazionale. Tutte le questioni riconducibili ai livelli massimi <strong>di</strong>residui (LMR) <strong>di</strong> fitofarmaci nei prodotti alimentarie nei mangimi sono <strong>di</strong>sciplinate dal regolamento (CE)n. 396/2005, entrato in vigore nel 2008, che si applica a tutti iprodotti <strong>di</strong> origine vegetale o animale destinati al consumo umanoo animale.In esso sono elencati gli LMR <strong>di</strong> 315 prodotti freschi; tali limitisono vali<strong>di</strong> per gli stessi prodotti anche dopo la trasformazione,considerando chiaramente le correzioni dovute ai fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>luizioneo concentrazione derivanti dalle operazioni <strong>di</strong> trasformazione.Per gli LMR <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> non menzionati specificatamentesi applica <strong>un</strong> valore generale <strong>di</strong> 0.01 mg/kg.Nell’<strong>Un</strong>ione Europea, com<strong>un</strong>que, è possibile utilizzareprodotti fitosanitari soltanto se preventivamente èstato scientificamente stabilito che:1 non hanno effetti nocivi sui consumatori, gli agricoltorie la popolazione residente;2 non provocano conseguenze inaccettabili per l’ambiente;3 hanno <strong>un</strong> adeguato livello <strong>di</strong> efficacia.La valutazione della sicurezza dei consumatori si basa sulla tossicitàdei pestici<strong>di</strong>, sui livelli massimi previsti sugli alimenti e sui<strong>di</strong>versi regimi alimentari dei consumatori.La quantità <strong>di</strong> residui riscontrata nel cibo deve esserela più bassa possibile ed essere sicura per i consumatori.<strong>Un</strong> limite massimo <strong>di</strong> residuo (LMR) è il livello più alto<strong>di</strong> residuo per <strong>un</strong> pesticida legalmente tollerato negli alimenti enei mangimi.<strong>Un</strong> nuovo Regolamento (CE) n. 1107/2009 relativo all’immissionein commercio <strong>di</strong> prodotti fitosanitari è stato pubblicatoil 24 novembre 2009. Esso sostituisce la <strong>di</strong>rettiva 91/414/CEE, è pienamente in vigore dal 14 giugno 2011 e miraessenzialmente a snellire le procedure nazionali <strong>di</strong> autorizzazionedei prodotti fitosanitari e a consolidare il ruolo dell’EFSA nel processo<strong>di</strong> valutazione a livello dell’<strong>Un</strong>ione Europea.Come si stabiliscono i limiti massimi<strong>di</strong> residuiCon l’obiettivo <strong>di</strong> ridurre il più possibile gli LMR, quando si richiedel’approvazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> pesticida bisogna presentare informazioniscientifiche riguardo ai quantitativi miniminecessari per proteggere la coltura e il livello residuosulla coltura dopo il trattamento. L’Autorità Europeaper la Sicurezza Alimentare verifica quin<strong>di</strong> che tale residuo siasicuro per tutte le categorie <strong>di</strong> consumatori, in particolare peri gruppi vulnerabili quali i neonati, i bambini e i vegetariani. Seemerge <strong>un</strong> rischio per <strong>un</strong> qualsiasi gruppo <strong>di</strong> consumatori,la domanda viene respinta e il pesticida nonpuò essere utilizzato con la coltura in questione.La quantità <strong>di</strong> pesticida necessaria, in molti casi, è <strong>di</strong> gran l<strong>un</strong>gainferiore al livello massimo considerato sicuro. Il limite massimo<strong>di</strong> residuo è fissato allora al livello inferiore, per garantire che siautilizzata solo la quantità minima necessaria.Le modalità e i tempi <strong>di</strong> utilizzo del pesticida sono definiti dall’Autoritànazionale competente e sono riportati sull’etichetta del prodotto.Le autorizzazioni sono concesse a livello nazionaleperché le con<strong>di</strong>zioni locali e ambientali, nonchéla presenza <strong>di</strong> parassiti, possono variare a secondadel Paese: nelle zone meri<strong>di</strong>onali, per esempio, dove la temperaturaè più alta, vi sono più insetti e servono quin<strong>di</strong> più insettici<strong>di</strong>,mentre altre aree più umide favoriscono le infestazioni f<strong>un</strong>gine,rendendo necessario <strong>un</strong> ricorso maggiore ai f<strong>un</strong>gici<strong>di</strong>. QuandoN/6


si stabiliscono gli LMR è quin<strong>di</strong> necessario prendere in considerazionequeste specificità.L’EFSA è l’<strong>un</strong>ico organismo <strong>di</strong> valutazione del rischiocoinvolto nella procedura <strong>di</strong> fissazione degli LMR esuo compito è fornire agli addetti alla gestione del rischio <strong>un</strong>aconsulenza scientifica in<strong>di</strong>pendente in materia.La valutazione dei rischi da pestici<strong>di</strong> è volta a determinare se questiprodotti, usati correttamente, non producano, <strong>di</strong>rettamente oin<strong>di</strong>rettamente, effetti nocivi sulla salute dell’uomo e degli animalie non compromettano la qualità delle acque sotterranee. La valutazionedel rischio ambientale, inoltre, ha lo scopo <strong>di</strong>valutare l’impatto che tali prodotti potrebbero averesu organismi non bersaglio.L’<strong>un</strong>ità dell’EFSA ha già al suo attivo vari lavori importanti legatialla fissazione degli LMR, tra cui la valutazione della sicurezzadegli LMR europei temporanei preposti nel 2007 el’ado zione <strong>di</strong> pareri motivati sugli LMR per <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong>sostanze attive a rischio, sulla base delle richieste dellaCommissione Europea. L’<strong>un</strong>ità ha esaminatoanche molte richieste <strong>di</strong> valutazioneper la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> LMR.L’EFSA pubblica <strong>un</strong>a relazioneannuale sui residui <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong>rilevati nell’UE, basatasulle informazioni derivanti dalmonitoraggio e dai controlliufficiali eseguiti sui residui<strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> negli alimenti,trasmesse dagli Statimembri dell’<strong>Un</strong>ione Europeae da due Paesi EFTA(Islanda e Norvegia). Nellarelazione vengono riportatidati sulla valutazione dell’esposizionedei consumatori europei ai residui<strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> attraverso l’alimentazione.Valutazione del rischio cumulativoL’attività dell’EFSA sulla valutazione del rischio cumulativo miraa sviluppare metodologie per valutare gli effetti cumulatividerivanti dall’esposizione dei consumatoriai pestici<strong>di</strong>.Le persone, gli animali e l’ambiente possono essere esposti contemporaneamentea più sostanze chimiche provenienti da svariatefonti, ma l’attuale prassi <strong>di</strong> valutazione del rischio è eseguita<strong>di</strong> solito su <strong>un</strong>a sola sostanza alla volta. L’EFSA ha voluto invecedare priorità alla valutazione dell’esposizione congi<strong>un</strong>taa più agenti chimici ed ha già messo a p<strong>un</strong>to alc<strong>un</strong>iapprocci metodologici in questo campo: esempi recenti sono lavalutazione del rischio da miscele <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> per l’uomo e per leapi e da miscele <strong>di</strong> contaminanti per l’uomo.Si esaminano, in particolare, quei gruppi <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> dotati <strong>di</strong>struttura chimica ed effetti tossici simili, per verificare se il loroimpatto sulla salute umana debba essere valutato collettivamentepiuttosto che singolarmente.Nel quadro più ampio del lavoro dell’EFSA sulla valutazione delrischio cumulativo, nel 2006 si è tenuto <strong>un</strong> convegno dal titolo“Colloquio scientifico sulla valutazione del rischio cumulativo”che ha contribuito ad orientare verso ulteriori sviluppi nel settore.Nel 2008 il gruppo <strong>di</strong> esperti scientifici ha emanato <strong>un</strong> parere sututti i tipi <strong>di</strong> tossicità combinata dei pestici<strong>di</strong>, compresa l’interazionetra sostanze chimiche <strong>di</strong>verse, in cui si arrivava alla conclusioneche soltanto gli effetti cumulativi derivanti dall’esposizioneconcomitante a sostanze che hanno com<strong>un</strong>i modalità <strong>di</strong> azionedavano a<strong>di</strong>to a timori e richiedevano pertanto ulterioriapprofon<strong>di</strong>menti.A settembre del 2009, facendo seguito a tali raccomandazioni,il gruppo <strong>di</strong> esperti ha selezionatoalc<strong>un</strong>i pestici<strong>di</strong> del gruppo dei f<strong>un</strong>gici<strong>di</strong>triazolici per testare le metodologieproposte e ha convenuto sullanecessità <strong>di</strong> raggi<strong>un</strong>gere <strong>un</strong>consenso a livello internazionalein merito ai gruppi<strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> che potevanoessere esaminati congi<strong>un</strong>tamenteme<strong>di</strong>ante <strong>un</strong> approccioalla valutazione delrischio cumulativo. Il gruppoha anche concluso chel’applicazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nuovametodologia <strong>di</strong> valutazionedel rischio cumulativo richiedeva<strong>un</strong> lavoro supplementare e che sirendevano necessarie anche ulteriori linee <strong>di</strong>rettrici sulle metodologieappropriate alla valutazione dell’esposizione.Nel luglio del 2013 il gruppo <strong>di</strong> lavoro ha finalmentepubblicato <strong>un</strong>a metodologia generale per classificarei pestici<strong>di</strong> nei cosiddetti gruppi per la valutazionecumulativa (CAG). L’approccio si basa sull’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong>composti che in <strong>un</strong> dato organo o sistema presentanoproprietà tossicologiche analoghe.La metodologia impiega criteri generali per classificare i pestici<strong>di</strong>in gruppi, con la finalità <strong>di</strong> ottenere la massima protezione deiconsumatori.Come primo passo, è stata applicata questa metodologia alladefinizione <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> tossici per la tiroidee il sistema nervoso centrale.N/7


Criteri generaliL’EFSA ha preso in esame i quadri <strong>di</strong> riferimento metodologici <strong>di</strong>quattro autorità nazionali (<strong>un</strong>a norvegese, <strong>un</strong>a britannica e duestat<strong>un</strong>itensi) e <strong>di</strong> due organizzazioni internazionali (l’OrganizzazioneMon<strong>di</strong>ale della Sanità e la Commissione Europea), oltre ailavori svolti dall’Autorità stessa in materia. Questi sono alc<strong>un</strong>i deirisultati principali e dei prossimi passi della revisione dell’EFSA:• per in<strong>di</strong>viduare le miscele <strong>di</strong> sostanze chimiche prioritarie perla valutazione del rischio è raccomandato <strong>un</strong> approccio cheprenda in considerazione sia la tossicità delle sostanze interessateche l’esposizione o la prevista esposizione a esse;• esistono dati limitati sulla tossicità <strong>di</strong> gruppi o gruppi simili <strong>di</strong>sostanze chimiche. In caso <strong>di</strong> assenza <strong>di</strong> tali dati, vengonoraccolte prove del fatto che sostanze <strong>di</strong>verse causano effettiavversi analoghi sugli organi e/o sui sistemi fisiologici, al fine <strong>di</strong>creare dei cosiddetti gruppi <strong>di</strong> valutazione utilizzati per prevederei possibili effetti tossici combinati degli agenti chimici <strong>di</strong> <strong>un</strong>gruppo. Le sostanze presenti nella miscela possono interagiretra loro <strong>di</strong>ventando più tossiche (sinergismo) o meno tossiche(antagonismo);• occorrono maggiori informazioni per comprendere come gliagenti chimici vengono eliminati dal corpo, come interagisconoall’interno del corpo e quali sono i loro potenziali effetti nell’uomoe/o negli animali. L’EFSA promuove la ricerca e la raccolta<strong>di</strong> dati in questo settore: l’Autorità ha emanato <strong>di</strong> recente <strong>un</strong>bando <strong>di</strong> gara relativo alla tossicità <strong>di</strong> sostanze chimiche multiplenelle api e ha avviato <strong>un</strong>a revisione sistematica degli effettidelle miscele <strong>di</strong> sostanze chimiche (tra cui pestici<strong>di</strong>, contaminantie altri agenti chimici presenti nella filiera alimentare) ai finidella valutazione del rischio per l’uomo;• nuovi strumenti, come modelli matematici e biologici, vengonoutilizzati per prevedere i processi con cui l’organismo degradaed elimina le sostanze chimiche, oltre ai meccanismi <strong>di</strong> tossicità;• serve <strong>un</strong>a terminologia armonizzata e l’utilizzo <strong>di</strong> <strong>un</strong> linguaggiostandar<strong>di</strong>zzato.La metodologia messa a p<strong>un</strong>to dal gruppo <strong>di</strong> espertiscientifici utilizza criteri generali per raggruppare ipestici<strong>di</strong>, al fine <strong>di</strong> massimizzare la tutela dei consumatori.Ciò fa seguito alla consultazione formale della CommissioneEuropea sulle raccomandazioni generali in merito al livelloN/8


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<strong>di</strong> protezione da ottenere. I gruppi vengono formati in<strong>di</strong>viduandoi pestici<strong>di</strong> che producono effetti tossici simili in <strong>un</strong> organo osistema specifico. La metodologia si articola in quattro fasi:1 in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> effetti tossici specifici e inequivocabili,che sono dannosi per <strong>un</strong> organo o sistema, notacome in<strong>di</strong>viduazione dei pericoli (ad esempio <strong>un</strong>o squilibriodel sistema tiroideo);2 caratterizzazione dei pericoli, che descrive l’esatta natura<strong>di</strong> questo effetto avverso su specifici organi (ad esempio<strong>un</strong>a variazione dei livelli ormonali) o sistemi (ad esempio in<strong>di</strong>viduandol’in<strong>di</strong>catore più appropriato per l’effetto specifico,come <strong>un</strong> ormone);3 raccolta dei dati sugli in<strong>di</strong>catori (per esempio variazioninei livelli ormonali alla dose in cui l’effetto avverso si verifica)che identificano <strong>un</strong> effetto tossico specifico (per esempio <strong>un</strong>osquilibrio nel sistema tiroideo) in <strong>un</strong> organo/sistema;4 inserimento <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> che mostrano <strong>un</strong> effettotossicologico simile in gruppi <strong>di</strong> valutazione cumulativiper organo o sistema (ad esempio per la tiroide).Questo approccio richiede <strong>un</strong> giu<strong>di</strong>zio scientifico esperto, perchécomporta l’analisi e l’interpretazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> volumi <strong>di</strong> daticomplessi.Oltre a in<strong>di</strong>viduare i pestici<strong>di</strong> che hanno <strong>un</strong> effetto sulla tiroidee sul sistema nervoso, il gruppo <strong>di</strong> esperti scientifici haeseguito <strong>un</strong>a grande mole <strong>di</strong> lavoro preliminare perlo sviluppo <strong>di</strong> gruppi in relazione agli effetti su altriorgani/sistemi <strong>di</strong> organi, quali il sistema riproduttivo,il fegato, l’occhio e il surrene.L’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> da includere nei gruppi suddetti è<strong>un</strong> importante passo in avanti nei lavori già in corso all’EFSAper mettere in atto la valutazione del rischio cumulativo, comeprescritto dalla legislazione europea.Questo approccio verrà gradualmente esteso alla regolamentazionedell’uso dei pestici<strong>di</strong> nell’<strong>Un</strong>ione Europea. L’EFSA, in consultazionecon la Commissione Europea, potrà anche definire lepriorità future per sviluppare ulteriormente la metodologia.ConclusioneL’<strong>Un</strong>ione Europea, oltre ad impegnarsi per tutelare consumatorie animali dai residui <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> negli alimentie nei mangimi, cerca <strong>di</strong> ridurne l’impatto globalesulla salute e sull’ambiente e, in sostanza, cerca<strong>di</strong> ridurne l’uso. La strategia utilizzata ha lo scopo <strong>di</strong> incoraggiarele coltivazioni naturali o a basso uso <strong>di</strong>pestici<strong>di</strong>, in particolare cercando <strong>di</strong> aumentare la sensibilizzazionedegli utenti, promuovendo l’uso <strong>di</strong> buonepratiche e mettendo a <strong>di</strong>sposizione fon<strong>di</strong> per la ricerca e la formazione.Si procede quin<strong>di</strong> verso <strong>un</strong>a sempre maggior regolamentazionedella commercializzazione dei prodotti fitosanitari,al fine <strong>di</strong> specificare criteri rigorosi per l’approvazionee garantire così <strong>un</strong> elevato livello <strong>di</strong> protezione della salute edell’ambiente e al fine <strong>di</strong> istituire <strong>un</strong> meccanismo per la sostituzionedei pestici<strong>di</strong> più tossici con alternative più sicure.N/10


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<strong>GOJI</strong> <strong>BERRY</strong><strong>Un</strong> <strong>piccolo</strong> <strong>frutto</strong>, <strong>un</strong> <strong>mondo</strong> <strong>di</strong> <strong>benefici</strong>.Nome inglese: Goji berryNome scientifico: Lycium barbarumClassificazione botanicaClasse: MagnoliopsidaOr<strong>di</strong>ne: SolanalesFamiglia: SolanaceaeGenere: Lycium L.Specie: Lycium barbarum L.INFORMAZIONI NUTRIZIONALIvalori me<strong>di</strong> per 100 g <strong>di</strong> prodottoCalorie: kcal 356Energia: kJ 1503Proteine: g 11,0Carboidrati: g 64,1<strong>di</strong> cui zuccheri: g 46,4Grassi: g 3,1<strong>di</strong> cui saturi: g 0,4Fibre alimentari: g 14,0Sale: g 1,31MineraliVitamineAminoaci<strong>di</strong>Calcio mg 112Ferro mg 9Magnesio mg 109Fosforo mg 178Potassio mg 1132So<strong>di</strong>o mg 150Zinco mg 2Rame mg 2Manganese mg 1Selenio µg 50Ac. Ascorbico mg 29Tiamina mg 0.153Riboflavina mg 1.3Niacina mg 4.3Vitamina A IU IU -Vitamina A, RE µg -Vitamina E, α Te mg -Triptofano* g 0.137Treonina* g 0.405Isoleucina* g 0.319Leucina* g 0.543Lisina* g 0.292Metionina* g 0.092Cistina g 0.196Fenilalanina* g 0.316Tirosina g 0.231Valina* g 0.392Arginina g 0.864Isti<strong>di</strong>na* g 0.222Alanina g 0.731Ac. Aspartico g 1.951Ac.glutammico g 1.882Glicina g 0.401Prolina g 1.442Serina g 0.590* aminoaci<strong>di</strong> essenzialiN/12Fonte : “Lycium barbarum L.: dalla tra<strong>di</strong>zione cinese all’impiego erboristico” Francesca Riccar<strong>di</strong>.<strong>Un</strong>iversità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, Facoltà <strong>di</strong> Farmacia, Corso <strong>di</strong> Laurea in Tecniche Erboristiche. Tesi (2011)


La globalizzazione alimentare e la continua ricerca <strong>di</strong> rime<strong>di</strong> naturaliha portato prima in America, poi in Europa e, più <strong>di</strong> recente,in Italia il celebre super-<strong>frutto</strong> proveniente dall’Asia: la bacca<strong>di</strong> goji (Lycium barbarum).I frutti del Lycium barbarum, secondo la Me<strong>di</strong>cina Tra<strong>di</strong>zionaleCinese, apportano molteplici effetti positivi sul benessere.In Cina e in Giappone molti dei formulati naturali a base <strong>di</strong> piante<strong>di</strong> goji sono stati brevettati in campo me<strong>di</strong>co.Fra le proprietà ascrivibili a questo <strong>frutto</strong>, l’azione antiossidanteal momento è quella più corroborata dagli stu<strong>di</strong> scientifici.ORIGINI E CENNI BOTANICIIl termine occidentale “goji” è in uso solo dal XXI secolo e derivadalla pron<strong>un</strong>cia semplificata del cinese “gou-qi-zi”, che in<strong>di</strong>ca lebacche <strong>di</strong> Lycium; “zi” significa infatti “seme”, o più specificatamente“bacca”.Il <strong>frutto</strong>, gou-qi-zi, è menzionato per la prima volta nel lavoro del500 d.C. del letterato Tao Hong-jing, “Ming Yi Bei Lu”.Il nome botanico Lycium barbarum venne assegnatodal noto stu<strong>di</strong>oso svedese, Linneo, nel 1753.È probabile che questo nome derivi o dall’antica regione meri<strong>di</strong>onaledell’Anatolia, Lycia, oppure dal latino “lychnus”, che significaluce o lampada, presumibilmente dovuto alla forma e alcolore del <strong>frutto</strong>.Il genere Lycium include più <strong>di</strong> 100 specie <strong>di</strong> cespugli deciduio semprever<strong>di</strong> nativi delle aree tropicali o temperate dell’Est eSud-Est asiatico, Asia minore, Europa, Sud Africa e Nord America.Quin<strong>di</strong>ci anni più tar<strong>di</strong>, nel 1768, Phillip Miller <strong>di</strong>ede il nome edescrisse per la prima volta il Lycium chinense nel suo libro“Dictionary of gardening, botany, and agricolture”. Queste duespecie sono apparentemente in<strong>di</strong>stinguibili tra loro, sia a livellomorfologico che istologico.Il Lycium barbarum, come attesta la “Royal Horticultural Society”,è conosciuto in molti Paesi con nomi <strong>di</strong>versi, che variano aseconda della lingua e del vernacolo propri dei luoghi <strong>di</strong> coltivazione.Il nome inglese utilizzato più com<strong>un</strong>emente per le bacche <strong>di</strong> gojiè “wolfberry”; il motivo non è certo, ma probabilmente perchéil termine “Lycium” ricorda “lycos”, che in greco significa “lupo”.Altri nomi com<strong>un</strong>i in inglese sono “matrimony wine” e “the Dukeof Argyll’s Tea Tree”, perché la pianta venne introdotta in Inghilterraper la prima volta nel XVIII secolo da Archibald Campbell,botanico e terzo duca <strong>di</strong> Argyll. Abbiamo poi: “Kuko” (Giappone),“Kei tse” (Cantonese), “gugija” (Koreano), “cu khoi” (Vietnam),“ga gèe” (Thai), “gouqi” (Cina) e “dretsherma” (Tibet).Nella maggior parte dei Paesi, com<strong>un</strong>que, sebbenemolte parti della pianta siano utilizzate e lavorate, il<strong>frutto</strong> è l’organo maggiormente conosciuto e perciòseparatamente denominato Lycium, lycii fruit, gouqi zi e goji.Nel <strong>mondo</strong> antico, sia Plinio che Dioscoride descrissero l’usome<strong>di</strong>cinale <strong>di</strong> Lycium e la pianta fu anche menzionata da altristu<strong>di</strong>osi, tra i quali Paracelso e Galeno. Il Lycium degli antichi fuimportato dall’In<strong>di</strong>a e fu tenuto in grande considerazione, tantoche furono ritrovati resti <strong>di</strong> vasi espressamente realizzati per laconservazione <strong>di</strong> questa bacca; probabilmente, però, il Lyciuma cui si riferivano non corrisponde alla stessa specie che inten<strong>di</strong>amoai giorni nostri.Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista botanico la pianta del Lycium barbarum si presentacon <strong>un</strong>a forma a cespuglio. È <strong>un</strong> arbusto deciduoappartenente alla famiglia delle Solanaceae. L’altezza delleN/13


FIOREpiante varia da <strong>un</strong>o a tre metri. I rami sono deboli, scarsamentespinosi, arcuati o rampicanti e l<strong>un</strong>ghi fino a 3 metri circa.Le foglie, alterne o fascicolate (con <strong>un</strong> massimo <strong>di</strong> tre foglieper fascio), hanno forma lanceolata o ovata, colore verdegrigiobrillante e arrivano fino a 7 cm <strong>di</strong> l<strong>un</strong>ghezza per 3,5 cm <strong>di</strong>larghezza con p<strong>un</strong>te arrotondate o smussate.Gli steli portano <strong>un</strong>o-tre fiori il cui calice, a forma <strong>di</strong> campanao tubuloso, con sepali che formano lobi corti, triangolari,si spezza quando si sviluppa la bacca. La corolla a cinque petaliè <strong>di</strong> colore lavanda o violacea, ampia 9-14 mm. La fioriturasi ha da giugno a settembre.I frutti sono bacche fusiformi con l’apice acuto, l<strong>un</strong>go 6-20mm, <strong>un</strong> <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 3-8 mm e <strong>un</strong> pericarpo che va dall’arancioneal rosso, fino al rosso scuro e contengono da 10 a60 semi piccoli e gialli, con embrione ricurvo. Maturano da luglioad ottobre. La bacca ha <strong>un</strong> gusto dolce p<strong>un</strong>gente.Lycium barbarum ha caratteristiche morfologiche molto simili aLycium chinense e i frutti <strong>di</strong> ambedue le specie vengono chiamatiin inglese “wolfberry” senza <strong>di</strong>stinzione, così come i fruttie le ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> entrambe sono utilizzati nella me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionalecinese.Per quanto riguarda il <strong>frutto</strong>, tuttavia, solo quello della primaspecie è inserito nell’elenco ufficiale della Farmacopea della RepubblicaPopolare Cinese del 1985, mentre riguardo alla ra<strong>di</strong>cesono citate <strong>di</strong> nuovo entrambe.Il <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium barbarum, inoltre, è presente nell’elencodelle piante ammesse in integratori alimentari dalMinistero della Salute italiano; nella lista delle piante nonammesse, invece, è citata la pianta erbacea della stessa specie.Le piante <strong>di</strong> gojiberry hanno <strong>un</strong> esteso apparato ra<strong>di</strong>calein grado <strong>di</strong> stabilizzare gli argini sabbiosi dei fiumi.Ad oggi si sono molto <strong>di</strong>ffuse nelle regioni calde del <strong>mondo</strong> evengono utilizzate nel Nord America e in Australia come pianteornamentali da siepe.La specie Lycium barbarum, nativa dell’Asia settentrionale,cresce spontaneamente nelle valli dell’Himalaya,della Mongolia, del Tibet e nel nord della Cina. È naturalizzatainoltre negli Stati <strong>Un</strong>iti e si trova anche in Europa.DESERT LAKEN/14


PAESI PRODUTTORIIl Lycium barbarum viene coltivato estensivamente soprattuttoa Ningxia, <strong>un</strong>a piccola regione autonoma della Cina, precedentementeparte del Gansu, situata nella parte superiore delfiume Giallo, nella zona orientale del nord-ovest della Cina, su<strong>un</strong>’area totale <strong>di</strong> 66.500 Km².Questa regione è attraversata dal fiume Giallo che, esondando,arricchisce i terreni circostanti dei preziosi minerali acquisitidalle steppe altamente ero<strong>di</strong>bili della regione Gansu.Il terreno ricco <strong>di</strong> nutrienti, il clima, l’irrigazione abbondantepermessa dalla presenza del fiume creano l’habitat ideale perLycium barbarum, generando i frutti più pregiati; le bacche delNingxia, infatti, hanno ottenuto in Asia il titolo <strong>di</strong> “premiumquality” e sono descritte commercialmente come “<strong>di</strong>amantirossi”; per questo sono anche le bacche privilegiate daipraticanti della me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionale cinese.In questa regione, si stima inoltre che avvenga il più granderaccolto annuale <strong>di</strong> frutti in Cina.La contea <strong>di</strong> Zhongning, in particolare, che appartiene semprealla regione <strong>di</strong> Ningxia, è il centro più importante per la coltivazionedei frutti; le piantagioni <strong>di</strong> Lycium barbarum generalmentevariano tra i 40 e 400 ettari per zona.Nel 2005, più <strong>di</strong> 10 milioni <strong>di</strong> mu, corrispondenti a 666666,66ettari (1 mu corrisponde a 666,7 m²) sono stati utilizzati per lacoltivazione <strong>di</strong> Lycium barbarum in Ningxia.Siccome i confini <strong>di</strong> questa regione finiscono in tre deserti,la pianta è anche coltivata per controllare l’erosionee la desertificazione.Negli ultimi trent’anni, la coltivazione del Lycium barbarum si èvia via intensificata in questo territorio particolarmente vocato.Oltre a questa zona, c’è anche <strong>un</strong>a produzione commercialeminore nelle regioni cinesi <strong>di</strong> Nei Mongol, Xinjiang, Gansu,Qinghai, Shaanxi e Hebei.Ad oggi la Cina è il maggior fornitore <strong>di</strong> frutti <strong>di</strong>Lycium nel <strong>mondo</strong>.Secondo <strong>un</strong>a stima riportata nel China Daily, le esportazionitotali nel 2004 hanno generato 120 milioni <strong>di</strong> dollari stat<strong>un</strong>itensi;questo ricavo deriva da 82.000 ettari coltivati a livello nazionale,che hanno prodotto 95.000 tonnellate <strong>di</strong> goji. Le esportazioni<strong>di</strong> Lycium hanno fruttato circa 120 milioni <strong>di</strong> dollari.Per molti anni, Ningxia ha tratto pieno vantaggio dalle risorselocali con <strong>un</strong> notevole tornaconto economico.In Zhongning, <strong>un</strong>o dei principali <strong>di</strong>stretti produttori, da questabacca deriva più del 50% del guadagno me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>un</strong> agricoltore.La coltivazione a scopo commerciale <strong>di</strong> questapianta si è potuta incrementare solo recentementegrazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> cultivar migliorate e allamaggiore richiesta dei mercati occidentali <strong>di</strong> prodottialimentari salutistici.Le nuove piantagioni <strong>di</strong> Lycium barbarum sono costituite dagenotipi migliorati attraverso le tecniche <strong>di</strong> propagazione clonale.Produzione in Cina in tonnellate nel 200201 - 88008801 - 1800018001 - 2000020000 - 25000Fonte: Ministero dell’Agricoltura, CinaN/15


ESIGENZE CLIMATICHEE CICLO VEGETATIVOLycium barbarum cresce ad alta quota tra 2000 e3000 m e pre<strong>di</strong>lige suoli sabbiosi l<strong>un</strong>go le sponde <strong>di</strong>fiumi, terreni umi<strong>di</strong> ma ben drenati con aci<strong>di</strong>tà daalcalina a neutra (ph 8-7,4) ed esposizione soleggiata,ma è <strong>un</strong>a pianta robusta che attecchisce anche in con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong>verse e non ottimali. Questa specie cresce soprattutto nellepianure alluvionali sui versanti dei fiumi <strong>di</strong> bassa montagna, interreni incolti, campi, bor<strong>di</strong> stradali, fossi, ed è rampicante suimuri delle abitazioni o <strong>di</strong> fabbricati rurali.In Ningxia, la regione dell’entroterra cinese con le migliori caratteristicheper la coltivazione <strong>di</strong> tale pianta, si alterna <strong>un</strong> invernomolto l<strong>un</strong>go e freddo mentre l’estate è breve, calda, con abbondantesole e con scarse precipitazioni. Si verifica <strong>un</strong>’ampiaescursione termica nel corso dell’anno, dal freddo invernale(-20°C) ad <strong>un</strong> intenso calore estivo (+35°C) e anche dal giornoalla notte la temperatura può subire oscillazioni dai 12 ai 15°C.Ningxia infatti è localizzata in <strong>un</strong>a zona <strong>di</strong> transizione, compresatra la regione orientale dei monsoni, la secca area nel nordovest,l’Ordos Plateau a sud e il Loess Plateau al centro.Il <strong>di</strong>stretto Yerid rappresenta la zona maggiormente interessatadalle produzioni agricole a Ningxia ed è costituito dalla pianuraalluvionale dello “Yellow River” e dalla valle del Monte Helan che,con la loro vegetazione, forniscono a queste terre irrigate <strong>un</strong>abuona protezione contro le correnti desertiche calde provenientidal nord-ovest.La maggior parte degli stu<strong>di</strong> effettuati sul Lyciumbarbarum sono <strong>di</strong>retti alla valutazione <strong>di</strong> eventualieffetti <strong>benefici</strong> per la salute e non alla determinazionedegli aspetti agro-tecnici della pianta durantele fasi fenologiche. Questa specifica ottica potrebbe spiegarela <strong>di</strong>fficoltà che si riscontra nel reperire informazioni circa ilciclo vegetativo e le tecniche colturali adottate.Nell’emisfero settentrionale la pianta fiorisce (con le dovute <strong>di</strong>fferenzein base a latitu<strong>di</strong>ne, altezza e clima) da giugno a settembree produce bacche da agosto fino ad ottobre inoltrato.TECNICHE COLTURALINelle gran<strong>di</strong> aziende cinesi <strong>di</strong> Ningxia la forma <strong>di</strong> coltivazionemaggiormente adottata, al fine <strong>di</strong> valorizzare la produzione,consiste in <strong>un</strong> fusetto alto 250-300 cm.Nella pianta viene mantenuto <strong>un</strong> primo palco <strong>di</strong> rami, a 180 cmda terra, per poi salire l<strong>un</strong>go il fusto con successivi palchi <strong>di</strong> 3-5rametti ra<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> 40-50 cm <strong>di</strong> larghezza. Ogni palco viene postoa <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 50-80 cm.Per quel che concerne la potatura invernale, la praticamaggiormente adottata prevede la rimozione dei rami dell’annoche hanno prodotto il <strong>frutto</strong>. Vengono quin<strong>di</strong> lasciati solo 4-5speroni <strong>di</strong> 40-50 cm per ogni palco.In primavera-estate, invece, è prevista la spollonaturaN/16


e l’eliminazione dei succhioni verticali troppo vigorosi.Questa pratica primaverile è <strong>di</strong>retta a favorire l’emissione<strong>di</strong> numerosi nuovi rametti laterali, destinati alla produzione <strong>di</strong>fiori e frutti a partire da giugno fino a novembre.Per la propagazione <strong>di</strong> Lycium barbarum si utilizzano isemi o le talee.Nel primo caso, i frutti secchi vengono immersi in acqua per <strong>un</strong>paio <strong>di</strong> giorni finché <strong>di</strong>ventano morbi<strong>di</strong>, poi, lasciandoli semprein acqua, si separano utilizzando delle pinzette; quelli che affioranosono scartati perché molto probabilmente non sono vitali,mentre i rimanenti vengono asciugati e confezionati a tenutad’aria sino al momento della semina.I semi vengono quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>sposti in file e coperti con meno <strong>di</strong> <strong>un</strong>cm <strong>di</strong> terra, mantenendo il suolo umido; la nascita della piantinaavviene circa <strong>di</strong>eci giorni dopo.L’anno successivo, al principio <strong>di</strong> aprile, le piantine verranno trapiantatein quella che <strong>di</strong>venterà la loro collocazione permanente.In genere vengono realizzate le fila ad <strong>un</strong>a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa 3metri le <strong>un</strong>e dalle altre, con <strong>un</strong>o spazio <strong>di</strong> 2 metri tra <strong>un</strong>a piantae l’altra.La propagazione per talea è preferibile poiché assicural’<strong>un</strong>iformità e la conservazione della qualità;essa può essere effettuata partendo da tralci <strong>di</strong> legno duro otenero.Nel primo caso, alla fine <strong>di</strong> marzo-inizio aprile, prima che la piantagermogli, si scelgono i tralci migliori, con <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 0,4-0,6cm e si tagliano in sezioni <strong>di</strong> 15-20 cm; queste sono poi posteper 24 ore in <strong>un</strong>a sostanza chimica che favorisce il ra<strong>di</strong>camento.Dopo<strong>di</strong>ché, le sezioni sono piantate nel terreno a <strong>un</strong>a <strong>di</strong>stanza<strong>di</strong> 40 cm tra le file e <strong>di</strong> 10 cm nella stessa fila, lasciando <strong>un</strong>a odue gemme fuori dalla terra per ogni talea. Infine è effettuata<strong>un</strong>a pacciamatura coprendo con <strong>un</strong> film <strong>di</strong> plastica.Il secondo metodo per ottenere talee consiste nel raccoglieretralci semi-legnosi, tagliarli in sezioni <strong>di</strong> 8-10 cm e rimuovere lefoglie dalla metà inferiore della porzione; dopo<strong>di</strong>ché si applicaalla base <strong>un</strong>a sostanza chimica <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento mescolata conpolvere <strong>di</strong> talco. Le sezioni sono poi piantate ponendo 3 cm <strong>di</strong>esse sotto terra, con 5 cm <strong>di</strong> spazio tra <strong>un</strong>a e l’altra e 10 cm trale file; si irriga e si copre con <strong>un</strong> telo ombreggiante posto ad arcosopra le talee.Quando i tralci <strong>di</strong> legno duro iniziano a germinare, viene rimossoil film <strong>di</strong> protezione e si mantiene umido il terriccio; quando poidalla piantina cominciano a crescere nuovi rami, essi vengonosfoltiti e, al raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> metro <strong>di</strong> altezza, viene potatala p<strong>un</strong>ta per controllare la crescita della pianta e rendere piùfacile la raccolta dei frutti.Riguardo ai tralci teneri, nei primi 15 giorni devono essere nebulizzatidue o tre volte al giorno, poi si riduce gradualmente lafrequenza <strong>di</strong> nebulizzazione. Quando cominciano a formarsi legiovani piantine, si apre l’ombreggiante per esporle al sole; questaoperazione permette alle piante <strong>di</strong> adattarsi all’ambiente.Le talee sono infine piantate nella collocazione permanente allastessa <strong>di</strong>stanza descritta per la semina, in primavera.La maggior parte dei genotipi <strong>di</strong> gojiberry sembrano essere autofertili,l’impollinazione incrociata non è necessaria per la produzionecommerciale.Le piante vengono raccolte da fine giugno fino a ottobre, a<strong>di</strong>ntervalli <strong>di</strong> 5-7 giorni. Dato che il ren<strong>di</strong>mento annuo è <strong>di</strong> 7.845kg/ha e gli impianti vengono colti 16 volte, per ciasc<strong>un</strong> raccoltosi ha <strong>un</strong>a resa fino a 560 kg/ha.In Ningxia, le piante sono coltivate con 1,5 m tra le file e circa1 m tra le piante; la piena produttività della pianta si raggi<strong>un</strong>gedopo 3-4 anni.In Cina, le esigenze nutrizionali della pianta sonosod<strong>di</strong>sfatte me<strong>di</strong>ante la fertilizzazione con letameapplicata in primavera. <strong>Un</strong> eccesso <strong>di</strong> fertilità genera troppavegetazione, ombreggiatura e scarsa qualità dei frutti.Spray nutrienti fogliari sono regolarmente applicati. Gli impianti<strong>di</strong> gojiberry in genere sono irrigati me<strong>di</strong>ante inondazione <strong>di</strong> superficie.I suoli sono lasciati asciugare completamente fra <strong>un</strong>airrigazione e l’altra in quanto <strong>un</strong> eccesso idrico riduce laqualità della frutta.I coltivatori generalmente trattano le coltivazioni con f<strong>un</strong>gici<strong>di</strong> einsettici<strong>di</strong> 2-3 volte all’anno.La potatura dormiente non è praticata in Cina, le piante <strong>di</strong>Lycium barbarum in genere vengono potate, in maggio-giugno,togliendo i germogli non fruttificati.Vengono adottati <strong>di</strong>fferenti sistemi per effettuare la potatura.In <strong>un</strong> primo sistema, le piante vengono lasciate crescere in <strong>un</strong>grande cespuglio. La potatura viene eseguita ogni anno perpermettere la crescita <strong>di</strong> più frutti e fiori. Se lasciati crescerespontaneamente, infatti, i cespugli <strong>di</strong> Lycium barbarum cresconosu loro stessi, causando ombreggiatura: la potaturaviene fatta proprio per prevenire la crescita sovrapposta.<strong>Un</strong> secondo metodo è quello <strong>di</strong> formare, me<strong>di</strong>ante potaturae legatura, <strong>un</strong> <strong>piccolo</strong> albero. Le coltivazioni ascopo commerciale adottano questa tecnica per consentire <strong>un</strong>facile prelievo dei frutti durante la raccolta.Infine, le piante possono anche essere fatte cresceresu graticci per promuovere <strong>un</strong> portamento piùeretto.N/17


2. migliorare la tecnologia <strong>di</strong> messa a <strong>di</strong>mora e la coltivazione alfine <strong>di</strong> aumentare la resa produttiva;3. migliorare il post-raccolta e la lavorazione del <strong>frutto</strong>.Il Centro <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse migliaia <strong>di</strong> ettari <strong>di</strong> terreno agricoloper le raccolte. Il terreno è <strong>un</strong> podere nazionalizzato cheviene coltivato per lo più a goji per la produzione <strong>di</strong> frutti. Gliesperti eseguono analisi chimiche sulle bacche <strong>di</strong> goji <strong>di</strong> Yinchuan,compresa la misurazione dell’attività antiossidante. Lapopolazione cinese vede il Lycium barbarum come <strong>un</strong> <strong>frutto</strong><strong>di</strong> grande importanza per la salute e Ningxia vieneconsiderata la zona con il miglior clima per coltivarebacche <strong>di</strong> goji con ottimi componenti promotori delbenessere.Diffusione <strong>di</strong> Lycium Barbarum negli Stati <strong>Un</strong>iti (www.plants.usda.gov).VARIETÀ E CLASSIFICAZIONEVarietàLycium barbarum ha recentemente acquisito notevole importanzacome alimento salutare ed è quin<strong>di</strong> utilizzatocome supplemento alle <strong>di</strong>ete in molti Paesi quali il NordAmerica, l’America Latina, l’Europa, l’Australia, la Nuova Zelanda,oltre che nelle varie regioni del Sud-Est Asiatico.Viene ormai venduto perciò nei maggiori supermercati <strong>di</strong> questiPaesi, anche se è noto il pericolo <strong>di</strong> incorrere in fro<strong>di</strong> e speculazionidel mercato. Spesso infatti sono commercializzati prodottiaffini, <strong>di</strong>fficilmente riconoscibili dai consumatori.Le specie <strong>di</strong> Lycium sono facili da ibridare. Il Centro <strong>di</strong> ricercaha finora sviluppato quattro cultivar, che derivanoda 1 a 3 specie <strong>di</strong>verse:1. Ninxia # 1. Questo tipo comprende l’80% della superficiecoltivata nella provincia <strong>di</strong> Ningxia ed è coltivato anche inaltre regioni. Si crede abbia il più alto contenuto <strong>di</strong> antiossidanti.Questa cultivar è commercializzata come “CrimsonStar” negli Stati <strong>Un</strong>iti.2. Ninxia # 2. Ness<strong>un</strong>a informazione reperibile.3. Ninxia # 3. Questa cultivar è stata recentemente propagataal fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare il mercato con <strong>un</strong>’ampia <strong>di</strong>stribuzione.Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pianta con <strong>frutto</strong> grande, che ben si adattaall’essicazione. La speranza dell’Istituto è <strong>di</strong> inviare questoprodotto in tutta la Cina.4. Ninxia # 4. Questa è <strong>un</strong>a cultivar <strong>un</strong>ica, sviluppata per laproduzione <strong>di</strong> germogli commestibili.Sono state identificate <strong>di</strong>eci specie e varietà <strong>di</strong> Lycium, con <strong>frutto</strong>molto simile a quello del Lycium barbarum, commercializzatead Hong Kong e in Cina. Le <strong>di</strong>fferenze, irriconoscibili alla vista,possono emergere solo grazie ad analisi RAPD (Random AmplifiedPolymorphic DNA).Le principali tipologie <strong>di</strong> Lycium facilmente sostituibili al Lyciumbarbarum sono riportate nella pagina a fianco.L’<strong>un</strong>ico istituto nazionale cinese de<strong>di</strong>cato a questa pianta è ilNingxia Research Center of Wolfberry Engineering Technologysito a Yinchuan, nella regione autonoma Ningxia Hui – Cina.Questo ente ha <strong>un</strong> programma specifico per la valorizzazionedella coltura del goji.Gli obiettivi dell’Istituto <strong>di</strong> ricerca sono:1. coltivare il goji al fine <strong>di</strong> incrementare la produttività e la <strong>di</strong>mensionedei frutti e per migliorarne la qualità;N/18


L. Barbarum L. (Syn. = L. Hamifolium p. Mill)L. chinense P. MillL. ruthenicum Murr.Lycium pallidum Miers.Lycium ferocissimum Miers.Lycium fremonti A. Gray.Lycium exsertum A. GrayLycium berlan<strong>di</strong>eri D<strong>un</strong>al.Le p<strong>un</strong>te dei giovani germogli succulenti vengono tagliate emangiate al vapore o utilizzate per la realizzazione <strong>di</strong> vari piatti. Igermogli presentano <strong>un</strong> elevato contenuto <strong>di</strong> antiossidanti.Il gusto è simile a quello degli spinaci al vapore.Il gojiberry, come i più conosciuti alberi e arbusti con piccolifrutti o bacche, produce frutti gustosi e nutrienti.La pianta ha il potenziale per essere coltivata nelle zone che benriproducono le con<strong>di</strong>zioni del suo ambiente d’origine in Cina.I coltivatori devono essere prudenti per evitare la propagazioneselvaggia <strong>di</strong> questa pianta, perché ha tutte le potenzialitàper <strong>di</strong>ventare <strong>un</strong>’erbaccia dannosa. Le coltivazionidovrebbero preferibilmente partire dalle piantine, attualmente<strong>di</strong>sponibili presso alc<strong>un</strong>i vivai.Ulteriori ricerche devono essere fatte per migliorare la tecnologia<strong>di</strong> raccolta meccanica e sviluppare cultivar che la consentano.N/19


Calibri e categorieL’esportazione delle bacche <strong>di</strong> goji riguarda prevalentemente il<strong>frutto</strong> essiccato.Al momento non si è ancora realizzato <strong>un</strong>o standard <strong>un</strong>ivocoper quanto riguarda le caratteristiche tecnico-qualitative del gojiberry, perciò i calibri vengono definiti <strong>un</strong>icamente dai produttori.In genere la taglia del <strong>frutto</strong> viene espressa in numero <strong>di</strong> frutti su50 o su 100 grammi.La <strong>di</strong>mensione viene calcolata semplicemente contando quantebacche occorrono per comporre <strong>un</strong> totale <strong>di</strong> 50 grammi.Si va da <strong>un</strong> minimo <strong>di</strong> 500 bacche a <strong>un</strong> massimo <strong>di</strong> 220 bacche.I principali calibri commerciali attualmente presenti sulmercato per il <strong>frutto</strong> essiccato sono:• 280 frutti su 50 grammi• 380 frutti su 50 grammi• 400 frutti su 50 grammiIn commercio si trovano frutti ai quali vengono attribuiti livelli <strong>di</strong>qualità <strong>di</strong>fferenti: i migliori sono considerati quelli <strong>di</strong> piùgrossa <strong>di</strong>mensione e <strong>di</strong> color rosso brillante o violaceo,morbi<strong>di</strong> al tatto, <strong>di</strong> sapore dolce.Esistono molteplici varietà <strong>di</strong> bacche <strong>di</strong> goji, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione, gustoe prezzi molto <strong>di</strong>fferenti tra loro.Secondo i parametri cinesi ufficiali, le bacche vengonoclassificate in base a due principi fondamentali: la<strong>di</strong>mensione e il gusto, descritto come dolce, abbastanzadolce, normale, acidulo e acido (traduzione letterale dal cinese).Dalla verifica <strong>di</strong> tali aspetti, le bacche vengono classificate inbase a <strong>un</strong>a scala <strong>di</strong> valori che va da A (minimo) ad A+++(massimo).PROCESSO PRODUTTIVORaccolta e lavorazioneI frutti maturi vengono raccolti in tarda estate o a inizio aut<strong>un</strong>no,il momento migliore della raccolta è quando il <strong>frutto</strong> è maturoall’80-90%. La raccolta avviene principalmente amano.La raccolta meccanica non è ancora utilizzata anche se ci sonostu<strong>di</strong> orientati verso questo obiettivo. Queste sperimentazionisono portate avanti soprattutto nelle zone remote delle regioniproduttive cinesi dove, pur essendoci importanti piantagioni <strong>di</strong>goji, le risorse umane impiegabili per la raccolta rappresentano<strong>un</strong> limite.L’automazione della raccolta è <strong>un</strong> traguardo ambiziosoche nasconde molte <strong>di</strong>fficoltà in quanto èrealizzabile solo attraverso <strong>un</strong>a combinazione <strong>di</strong>tecniche colturali e <strong>di</strong> selezione varietale, mirata inprimo luogo alla riduzione del periodo <strong>di</strong> maturazionedel <strong>frutto</strong>.Questo aspetto al momento costituisce <strong>un</strong>o dei principali ostacolidato che negli attuali genotipi il germogliamento avvienecontinuamente, pertanto sulla stessa pianta ci sono fiori,frutti ver<strong>di</strong> e frutti maturi. In questa situazione, l’impiego<strong>di</strong> raccoglitrici automatiche riduce la produttività tar<strong>di</strong>vadella pianta.La pratica maggiormente <strong>di</strong>ffusa per la conservazionedel <strong>frutto</strong> prevede <strong>un</strong> processo <strong>di</strong> essiccamento.Le bacche, liberate dello stelo, sono <strong>di</strong>sposte in <strong>un</strong>o strato sottilesu <strong>un</strong>a stuoia <strong>di</strong> bambù in <strong>un</strong>a zona ombreggiata e areata finchéavvizziscono; dopo<strong>di</strong>ché sono asciugate al sole o in fornofino a quando la buccia non sia essiccata, ma il <strong>frutto</strong> intero siaancora morbido al tatto. I frutti non vengono manipolati mentreasciugano perché sono molto delicati e potrebbero ammaccarsie annerire.L’essicazione in forno prevede che si <strong>di</strong>spongano fino a 10-16vassoi su <strong>un</strong> carrello, che viene poi fatto scorrere l<strong>un</strong>go i binaridell’impianto <strong>di</strong> essiccazione. Questo impianto è caratterizzatoda tre zone con temperature <strong>di</strong>verse: la prima è <strong>di</strong> 45-50°C,dove le bacche rimangono per 24 ore, la seconda è <strong>di</strong> 50-55°C,in cui i frutti stanno per 36-48 ore e la terza, infine, è <strong>di</strong> 55-65°Ce le bacche vi rimangono per 24 ore.Terminato il processo, i frutti possono essere selezionati inbase alla qualità.Alternativamente, i frutti sono <strong>di</strong>sidratati fino a circa il15% del peso. Le bacche <strong>di</strong> goji possono essere <strong>di</strong>sidratate conN/20


Alc<strong>un</strong>e fasi del processo produttivoRaccolta manuale dei fruttiRaccolta manuale dei fruttiVassoi per l’essiccazioneForni per l’essiccazioneSelezioneo senza l’impiego <strong>di</strong> anidride solforosa. I frutti sono essiccati alsole per circa 7 giorni, o in essiccatori, modalità più veloce cheproduce frutti <strong>di</strong> qualità superiore.Le bacche <strong>di</strong> goji essiccate sono consumate principalmentecome snack. Il loro sapore ricorda il pomodoroed è simile come aroma a quello dei datteri, mirtilli rossi o dell’uvasecca ma meno dolce, con <strong>un</strong>a nota erbacea.AVVERSITÀSebbene si tratti <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pianta molto rustica, il goji deve essereallevato con qualche accortezza nei confronti <strong>di</strong> attacchi f<strong>un</strong>gini.Lo stesso vale per insetti ed altri animali che potrebbero attaccarela pianta.Il f<strong>un</strong>go verso il quale il goji è più pre<strong>di</strong>sposto è sicuramentel’oi<strong>di</strong>o o mal bianco. Generalmente si manifestanel tardo periodo primaverile o all’inizio dell’estate (stagionecaldo/umida) attaccando il fogliame e presentandosi come feltrobiancastro e polverulento.Le parti colpite tendono dapprima a subire <strong>un</strong>a decolorazionee quin<strong>di</strong> la necrosi con conseguente morte, se non tempestivamentetrattate. Si consiglia l’utilizzo <strong>di</strong> prodotti a base <strong>di</strong> zolfo.Rarissimi i casi <strong>di</strong> ruggine, eventualmente trattabile con prodottia base <strong>di</strong> rame.Per quanto concerne gli insetti, il goji non è particolarmente affettoda particolari attacchi ma è sempre bene monitoraredurante la stagione calda la comparsa <strong>di</strong> eventualiacari o afi<strong>di</strong> soprattutto sui nuovi germogli, da trattare eventualmentecon prodotti specifici.Non occorrono com<strong>un</strong>que trattamenti preventivi.È bene inoltre fare attenzione a lumache e limacce, chesono abbastanza ghiotte delle foglie <strong>di</strong> goji.I classici prodotti a base <strong>di</strong> metaldeide sono efficaci e non intaccanoin alc<strong>un</strong> modo la pianta se sistemati in posizioni strategiche.<strong>Un</strong>a nota: queste informazioni si riferiscono alla coltivazione delgoji in area me<strong>di</strong>terranea, in quanto non sono state reperite notizieprecise in merito all’argomento per le coltivazioni cinesi <strong>di</strong>gojiberry.N/21


CARATTERISTICHE NUTRIZIONALILycium barbarum e Lycium chinense sono stati oggetto <strong>di</strong> numerosistu<strong>di</strong> <strong>di</strong>retti alla determinazione dei loro rispettivi costituenti.Ancora oggi, tuttavia, permangono <strong>di</strong>versi interrogativi inquesta <strong>di</strong>rezione.Le analisi intorno ai costituenti del <strong>frutto</strong> hanno coinvolto soprattuttoil Lycium barbarum, perché i suoi frutti sono considerati <strong>di</strong>maggior qualità se confrontati con quelli del Lycium chinense.I polisaccari<strong>di</strong> LBP rappresentano il gruppo <strong>di</strong> sostanzequantitativamente più importanti contenute in Lycium barbarum:i dati riscontrati in letteratura ne confermano infatti sistematicamente<strong>un</strong>’elevata presenza, pur <strong>di</strong>fferendo considerevolmenteper ciò che concerne le metodologie <strong>di</strong> trattamento delmateriale <strong>di</strong> analisi.A parte <strong>un</strong> 23% dei casi, le analisi vengono svolte sul <strong>frutto</strong>secco.In generale emerge che la frazione glicosi<strong>di</strong>ca costituisce il 90-95% del totale e presenta arabinosio, glucosio, galattosio, mannosio,ramnosio, xilosio e acido galatturonico.La composizione monosaccari<strong>di</strong>ca viene spesso determinataattraverso la gas-cromatografia dopo idrolisi. Anche in questa<strong>di</strong>rezione la letteratura non fornisce <strong>un</strong>a determinazione <strong>un</strong>ivoca.Sensibili <strong>di</strong>fferenze emergono soprattutto in relazione allapresenza <strong>di</strong> fucosio e mannosio, in aggi<strong>un</strong>ta al glucosio.I carotenoi<strong>di</strong> rappresentano il secondo gruppo <strong>di</strong> metabolitipiù rappresentativi contenuti in Lycium barbarum. Questi compostiaumentano significativamente con l’avanzare del grado <strong>di</strong>maturazione del <strong>frutto</strong>.Il carotenoide predominante risulta essere la zeaxantina <strong>di</strong>palmitato,che rappresenta il 56% del totale contenuto nel <strong>frutto</strong>.<strong>Un</strong>o stu<strong>di</strong>o effettuato sui ratti, a cui era stata indotta la fibrosiepatica, ha rilevato che Lycium riduce la proliferazione cellularee la sintesi <strong>di</strong> collagene in vitro.A <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> ciò, sono stati eseguiti dei trattamenti per 6settimane con zeaxantina <strong>di</strong>palmitato, alla dose <strong>di</strong> 25mg/kg <strong>di</strong>peso corporeo, rilevando <strong>un</strong>a riduzione dell’attività dell’aspartatotransaminasi, della fosfatasi alcalina e della deposizione <strong>di</strong>collagene.Questi risultati hanno mostrato che la zeaxantina <strong>di</strong>palmitatopotrebbe essere <strong>un</strong> efficacie mezzo per la riduzione della fibrosiepatica. Tale efficacia, del resto, appare correlata all’attivitàantiossidante.Nel <strong>frutto</strong> è emersa anche la presenza <strong>di</strong> beta-criptoxantinapalmitato, zeaxantina mono-palmitato e piccole quantità <strong>di</strong>zeaxantina libera e beta-carotene.I frutti contengono inoltre vitamine, in particolare la riboflavina(B2), la tiamina (B1) e l’acido ascorbico (C).Il contenuto <strong>di</strong> vitamina C del <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium è <strong>di</strong> 45 mg/100 g,dato comparabile con il contenuto del limone.Anche i flavonoi<strong>di</strong> rappresentano componenti importanti del<strong>frutto</strong>.Dopo trattamento <strong>di</strong> idrolisi è emersa la presenza dell’agliconemiricetina, della quercetina e del kaempferol.La presenza <strong>di</strong> olii essenziali e <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi in Lyciumbarbarum è stata <strong>di</strong>mostrata previa analisi GC-MS (gas-cromatografia/spettrometria<strong>di</strong> massa). L’acido palmitico, linoleico,miristico, l’ethylhexadecanoate sono emersi come i più rappresentativi.Il <strong>frutto</strong> contiene inoltre l’1-2,7% <strong>di</strong> amminoaci<strong>di</strong> liberi, tra iquali la prolina rappresenta il maggiore costituente. La taurina,la betaina e l’acido gamma-aminobutirrico compaiono inoltrecome amminoaci<strong>di</strong> non proteinogenici.Tra gli altri costituenti, isolati e riscontrati nel <strong>frutto</strong>, elenchiamoanche il beta-sitosterolo e il suo aglicone daucosterol, la scopoletina(<strong>un</strong>a cumarina), l’acido p-cumarico, <strong>un</strong> derivato dalladopamina quale il lyciumide A e l’L-monometilico succinato (<strong>un</strong>estere).Ci sono state numerose controversie circa la presenza <strong>di</strong> atropinanel <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium. Nel 1989, infatti, ne fu riscontrata <strong>un</strong>aquantità dello 0,95% in alc<strong>un</strong>i frutti raccolti in In<strong>di</strong>a.Questa scoperta apparve fortemente dubbiosa e in netta contrad<strong>di</strong>zionecon il largo consumo che veniva fatto del <strong>frutto</strong>, senzache ne venisse mai manifestata <strong>un</strong>a qualche caratteristica <strong>di</strong>tossicità.Recenti ricerche a riguardo, effettuate con il metodo <strong>di</strong> analisiHPLC-MS (cromatografia liquida ad alta prestazione/spettrometria<strong>di</strong> massa), hanno stabilito che nel <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> goji sonopresenti solamente delle tracce <strong>di</strong> atropina, in <strong>un</strong> quantitativomassimo che arriva a 19 ppb.La composizione del <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> L. chinense appare del tutto similea quella <strong>di</strong> Lycium barbarum: anch’esso infatti presenta polisaccari<strong>di</strong>,carotenoi<strong>di</strong> e flavonoi<strong>di</strong>, come tipici metaboliti.N/22


RicercaFin dall’inizio del vent<strong>un</strong>esimo secolo il <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> goji, tra<strong>di</strong>zionalealimento e ancor più famoso me<strong>di</strong>cinale naturale <strong>di</strong>ffusonell’Asia dell’est, ha ottenuto <strong>un</strong> esponenziale aumento <strong>di</strong> popolaritàanche in Europa e nel Nord America.I ricercatori contemporanei, partendo dall’utilizzo tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong>questa pianta, hanno approfon<strong>di</strong>to lo stu<strong>di</strong>o su questa speciesu base scientifica, per verificare se si possano confermare leattività ad essa attribuite.Tratteremo qui le possibili proprietà del <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium barbarumche sono state analizzate con stu<strong>di</strong> e test appropriati.In Cina e in Asia, entrambe le specie, Lycium barbarum e Lyciumchinense, hanno <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ga storia negli usi quoti<strong>di</strong>ani. La familiaritàcon il Lycium è dovuta soprattutto all’utilizzo in cucina: il<strong>frutto</strong> è impiegato infatti come base <strong>di</strong> zuppe, porridge, con<strong>di</strong>menti<strong>di</strong> riso e in altre numerose ricette vegetariane.Il <strong>frutto</strong> secco, così come l’estratto concentrato e l’infuso ottenutodalla polpa del <strong>frutto</strong>, viene utilizzato da molti secoli comeingre<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> liquori alcolici e bevande leggere. Di quest’ultime,sono lodati gli effetti <strong>benefici</strong> alla vista, alle f<strong>un</strong>zioni renali e inparticolare le proprietà antiossidanti.Recenti stu<strong>di</strong> scientifici hanno confermato alc<strong>un</strong>e delle proprietàsalutari che la tra<strong>di</strong>zione attribuisce al Lycium.Nell’estratto del <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium, infatti, sono stati ritrovati compostibiologicamente attivi dagli effetti nutraceutici,in particolare i polisaccari<strong>di</strong> LBP (Lycium Barbarum Polissacari<strong>di</strong>)e i carotenoi<strong>di</strong>.Le ricerche farmacologiche sui frutti <strong>di</strong> Lycium barbarum sonostate condotte quasi esclusivamente in Cina, eseguite <strong>di</strong> solitoa partire da <strong>un</strong> estratto acquoso o da <strong>un</strong>a frazione <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong>più o meno purificata; occorre anche sottolineare che almomento non sono reperibili dati relativi alla farmacocinetica edalla bio<strong>di</strong>sponibilità dei polisaccari<strong>di</strong> LBP <strong>di</strong> Lycium barbarum.Gli stu<strong>di</strong> si sono focalizzati principalmente sulleproprietà antiossidanti e imm<strong>un</strong>omodulatorie <strong>di</strong>Lycium barbarum, ma sono state riscontrate anche altre attività,come verrà riportato <strong>di</strong> seguito.Parallelamente alle analisi chimiche, gli stu<strong>di</strong>osi hanno coinvolto<strong>di</strong>versi soggetti in <strong>un</strong> utilizzo quoti<strong>di</strong>ano del succo <strong>di</strong> goji permonitorarne empiricamente le proprietà.Sono emersi, alla fine del trattamento, effetti mitiganti lafatica, lo stress e gli stati <strong>di</strong> agitazione e <strong>di</strong> ansiaconnaturati a determinati <strong>di</strong>sturbi neurologici e psicologici. SiN/23


egistra inoltre la capacità delle bacche <strong>di</strong> goji <strong>di</strong> favorire l’attivitàvisiva, <strong>di</strong> contribuire all’apporto <strong>di</strong> fattori antiossidanti,<strong>di</strong> favorire le <strong>di</strong>fese imm<strong>un</strong>itarie.Il consumo <strong>di</strong> Lycium contribuisce d<strong>un</strong>que al benessere fisicoanche in assenza <strong>di</strong> patologie specifiche, aiutando il soggetto amantenere <strong>un</strong> generico stato <strong>di</strong> buona salute.Anche analizzando il contenuto degli stu<strong>di</strong> scientifici che sonostati condotti sulla bacca, vi sono alc<strong>un</strong>e <strong>di</strong>fficoltà nel farsi<strong>un</strong>’opi nione oggettiva, innanzitutto perché la maggior parte degliarticoli sono in lingua cinese e <strong>di</strong> questi è <strong>di</strong>sponibile soltantoil riass<strong>un</strong>to in lingua inglese, che non fornisce tutte le informazioninecessarie per comprendere lo stu<strong>di</strong>o. Vi è poi il fatto chela maggior parte dei test sono stati condotti in vitro o su ro<strong>di</strong>torie perciò dovrebbero essere avvalorati da stu<strong>di</strong> sull’uomo; visono altresì stu<strong>di</strong> condotti sull’uomo ma generalmente il numerodegli in<strong>di</strong>vidui coinvolti è estremamente ridotto e quin<strong>di</strong> non garantiscel’atten<strong>di</strong>bilità del risultato.Effetti antiossidantiGli antiossidanti svolgono <strong>un</strong> ruolo importante nel prevenire idanni causati al corpo umano da specie reattive dell’ossigeno, ira<strong>di</strong>cali liberi, responsabili del precoce invecchiamento cellularee dell’aumento del rischio per alc<strong>un</strong>e malattie.Sebbene molti alimenti siano ricchi <strong>di</strong> sostanze antiossidantiche potrebbero essere introdotte con la <strong>di</strong>eta, non sempre essesono bio<strong>di</strong>sponibili per il corpo umano; pertanto è importantemantenere alti i livelli <strong>di</strong> antiossidanti endogeni presenti nelsangue, ossia la superossido<strong>di</strong>smutasi (SOD) e la glutationeperossidasi (GTH-Px). Entrambi gli enzimi sonoparticolarmente efficaci nel ridurre la perossidazione lipi<strong>di</strong>ca,<strong>un</strong>a forma particolarmente pericolosa <strong>di</strong> danno da ra<strong>di</strong>cali liberi,associata a <strong>un</strong> aumentato rischio per la salute e valutata nelleanalisi del sangue con la presenza dalla molecola tossica malon<strong>di</strong>aldeide(MDA).Diversi stu<strong>di</strong> clinici, effettuati sia in vivo che in vitro, hanno mostratol’efficacia <strong>di</strong> Lycium barbarum e in particolaredei polisaccari<strong>di</strong> LBP come agenti antiossidanti nelcontrastare l’insorgenza <strong>di</strong> numerose con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>perossidazione.Esperimenti clinici effettuati a random hanno mostrato gli effettiintrinseci del consumo orale <strong>di</strong> Lycium, somministrato ad adultisani, sotto forma <strong>di</strong> succo estratto dal <strong>frutto</strong> con <strong>un</strong> quantitativo<strong>di</strong> LBP standar<strong>di</strong>zzato.Poiché app<strong>un</strong>to l’ossidazione dei ra<strong>di</strong>cali liberi gioca <strong>un</strong> ruoloin numerose sindromi e malattie, la somministrazione <strong>di</strong> Lyciumbarbarum, in virtù del suo effetto antiossidante, potrebbe rivelarsi<strong>un</strong> buon espe<strong>di</strong>ente per la prevenzione o per la riduzione <strong>di</strong>queste con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ossidazione.Altri stu<strong>di</strong>, basati sul metodo <strong>di</strong> esame ORAC (Oxygen Ra<strong>di</strong>calAbsorbance Capacity), hanno rilevato l’effettiva capacità antiossidante<strong>di</strong> Lycium barbarum. Tale proprietà, attribuita al consumodei frutti al naturale, si conserva anche nei processi <strong>di</strong>estrazione del succo.<strong>Un</strong> ulteriore stu<strong>di</strong>o, effettuato in USA, ha messo in relazionealla somministrazione <strong>di</strong> goji eventuali variazioni dei valori <strong>di</strong>superossido <strong>di</strong>smutasi (SOD), glutatione perossidasi (GSH-Px)e della perossidazione dei lipi<strong>di</strong> (MDA). Per verificare l’effettivaconsistenza <strong>di</strong> tali variazioni sono state sottoposte a trattamentocirca 50 persone sane con età compresa tra i 55 e<strong>di</strong> 72 anni.È emerso, nelle persone che avevano ass<strong>un</strong>to estratto <strong>di</strong> gojiper 30 giorni consecutivi, <strong>un</strong> aumento dell’8,4% <strong>di</strong> SOD e del9,9% <strong>di</strong> GSH-Px e <strong>un</strong> decremento dell’8,7% <strong>di</strong> MDA.È d<strong>un</strong>que possibile dedurre che l’effetto antiossidantedel Lycium barbarum, negli esseri umani, si manifestagrazie ad <strong>un</strong>o stimolo <strong>di</strong> sistemi antiossidantiendogeni che contrastano l’azione dei ra<strong>di</strong>cali liberi.Ad oggi, tuttavia, non è ancora possibile in<strong>di</strong>viduare concertezza i legami specifici fra i singoli costituenti e i singoli effettimenzionati.Diversi stu<strong>di</strong>, sia in vitro che in vivo, si sono focalizzati sul determinarequali siano i principi attivi responsabili <strong>di</strong> questa attivitàin Lycium barbarum; essa è da attribuire soprattutto ai polisaccari<strong>di</strong>LBP e ai flavonoi<strong>di</strong>; contribuiscono inoltre all’azione antiossidanteanche i carotenoi<strong>di</strong>, il precursore dell’acido ascorbico(acido 2-0-β-D-glucopiranosil-L-ascorbico) e la betaina.<strong>Un</strong>o stu<strong>di</strong>o ha utilizzato i meto<strong>di</strong> TEAC (Trolox Equivalent AntioxidantCapacity) ed ORAC (Oxygen Ra<strong>di</strong>cal AbsorbanceCapacity) per valutare l’attività antiossidante <strong>di</strong> tre prodotti ottenutida Lycium barbarum: <strong>un</strong>’acqua <strong>di</strong> decozione, <strong>un</strong> estrattogrezzo <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> e <strong>un</strong>a frazione <strong>di</strong> questi ultimi purificata.I risultati <strong>di</strong>mostrano che tutti i prodotti hanno attività simile, magli estratti non purificati si <strong>di</strong>stinguono per maggioreefficacia, in quanto gli estratti grezzi contengono anchealtre molecole antiossidanti oltre ai polisaccari<strong>di</strong>, come carotenoi<strong>di</strong>,riboflavina, acido ascorbico, tiamina ed acido nicotinico.Il meccanismo <strong>di</strong> azione delle due principali frazioni antiossidanti,polisaccari<strong>di</strong> e flavonoi<strong>di</strong>, è caratterizzato dall’attività riducente,dalla chelazione <strong>di</strong> ioni metallici e dallo “scavenger” <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>cali. I polisaccari<strong>di</strong> LBP, inoltre, agiscono riducendo i livelli<strong>di</strong> MDA e favorendo l’incremento degli enzimi superossido <strong>di</strong>smutasi(SOD) e glutatione perossidasi (GTH-Px) come riportatonel seguente grafico.N/24


<strong>Un</strong>o stu<strong>di</strong>o clinico randomizzato e controllato con placebo indoppio cieco su cinquanta adulti ha <strong>di</strong>mostrato infatti come,nei soggetti a cui erano stati somministrati 120 ml <strong>di</strong> succo <strong>di</strong>Lycium barbarum per 30 giorni, fosse aumentato significativamenteil livello <strong>di</strong> SOD (8,39 %) e GSH-Px (9,87%) e <strong>di</strong>minuitoquello <strong>di</strong> MDA (3,4%); nei soggetti trattati con il placebo, invece,non si sono evidenziati cambiamenti rispetto all’inizio del test.Molte ricerche hanno stu<strong>di</strong>ato l’attività dei LBP, in vivo su rattie topi, contro lo stress ossidativo indotto da <strong>di</strong>versi fattori sianell’organismo in generale che in specifiche parti del corpo (fegato,muscoli scheletrici, testicoli).Tutti gli stu<strong>di</strong> mostrano che i polisaccari<strong>di</strong> LBP sono in grado<strong>di</strong> proteggere l’organismo e aumentare i livelli <strong>di</strong> SOD, GTH-Pxe <strong>di</strong>minuire la MDA, riducendo quin<strong>di</strong> il rischio correlato ai dannida ra<strong>di</strong>cali liberi ed incrementando il livello <strong>di</strong> antiossidantiendogeni.I carotenoi<strong>di</strong> presenti in Lycium barbarum rappresentano<strong>un</strong>’ulteriore classe <strong>di</strong> composti importanti per l’attività antiossidante;il <strong>frutto</strong> è <strong>un</strong>a ricca fonte <strong>di</strong> β-carotene, β-criptoxantina,zeaxantina e luteina, che agiscono con l’attività <strong>di</strong> “quenching”dei ra<strong>di</strong>cali liberi o fornendo elettroni per neutralizzare le speciera<strong>di</strong>caliche, oppure inglobando i ra<strong>di</strong>cali nella loro strutturachimica, inattivandoli.In particolare, è stato monitorato il livello <strong>di</strong> zeaxantina plasmaticadopo ass<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> frutti <strong>di</strong> Lycium barbarum e lo stu<strong>di</strong>oha <strong>di</strong>mostrato sia la bio<strong>di</strong>sponibilità della molecola, sia <strong>un</strong> sensibileaumento del livello <strong>di</strong> zeaxantina con l’ass<strong>un</strong>zione giornaliera<strong>di</strong> <strong>un</strong>a modesta quantità <strong>di</strong> frutti.Nei soggetti che hanno ass<strong>un</strong>to 15 g <strong>di</strong> bacche per 28 giorni,infatti, è stato registrato <strong>un</strong> livello più alto del doppio rispetto aquello <strong>di</strong> partenza e a quello dei soggetti a cui era stato somministratoil placebo.In <strong>un</strong> altro stu<strong>di</strong>o, alc<strong>un</strong>i soggetti anziani hanno ass<strong>un</strong>to per90 giorni <strong>un</strong>a formulazione a base <strong>di</strong> latte contenente frutti <strong>di</strong>Lycium barbarum (Lacto-Wolfberry) per verificare il potenzialeeffetto antiossidante della zeaxantina in caso <strong>di</strong> degenerazionedella macula retinica; al termine del test, i livelli <strong>di</strong> zeaxantinaplasmatica e della capacità antiossidante totale hanno registrato<strong>un</strong> aumento, rispettivamente del 26% e del 57%, mentrenon hanno subito variazioni in soggetti trattati con placebo.Non è stato tuttavia possibile comprendere la relazione tra laquantità <strong>di</strong> zeaxantina rilevata nel plasma sanguigno e i cambiamentia livello della macula.Per quanto riguarda l’acido 2-0-β-D-glucopiranosil-L-ascorbico,è stata valutata la sua attività sia in vitro che in vivo, comparandolaa quella dell’acido ascorbico. Sebbene in vitro lacapacità antiossidante complessiva del precursore sia minorerispetto a quella dell’acido ascorbico, gli stu<strong>di</strong> in vivo hanno <strong>di</strong>mostratoche AA-2βG protegge il fegato dai danni acuti causatidal carbonio tetracloruro; questo <strong>di</strong>mostra che il precursoresvolge l’attività antiossidante con azioni simili ma <strong>di</strong>stinte rispettoa quelle dell’acido ascorbico ed è quin<strong>di</strong> <strong>un</strong>a molecolaimportante presente nel <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium barbarum.Attività ipoglicemica e ipolipi<strong>di</strong>caLycium barbarum, secondo la me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionale cinese, puòessere utilizzato nel trattamento del <strong>di</strong>abete e in generale comeprodotto ad azione ipoglicemizzante; alc<strong>un</strong>i stu<strong>di</strong>osi hannocondotto dei test in vivo per verificare se queste proprietà possanoeffettivamente essere attribuite al <strong>frutto</strong>.In conigli <strong>di</strong>abetici o iperlipidemici trattati per 10 giorni con <strong>un</strong>estratto <strong>di</strong> Lycium barbarum o con <strong>un</strong>a delle due <strong>di</strong>verse frazioni<strong>di</strong> LBP (grezza o purificata), sono stati misurati al termine del testlivelli più bassi <strong>di</strong> colesterolo totale, glucosio sanguigno e trigliceri<strong>di</strong>;la frazione <strong>di</strong> polisaccari<strong>di</strong> purificata ha mostrato maggioreattività ipoglicemica, ma minore attività ipolipidemica. Secondoquesto stu<strong>di</strong>o, i polisaccari<strong>di</strong>, composti da <strong>di</strong>versi monosaccari<strong>di</strong>e 17 amminoaci<strong>di</strong>, sarebbero i maggiori costituentibioattivi per l’effetto ipoglicemico, mentre sia LBPche le vitamine antiossidanti i possibili principi attiviper quello ipolipidemico.Inoltre, in topi affetti da <strong>di</strong>abete mellito, <strong>un</strong> trattamento con LBPper 28 giorni ha permesso <strong>di</strong> registrare <strong>un</strong>a notevole <strong>di</strong>minuzionedella concentrazione dei medesimi parametri misurati nello stu<strong>di</strong>oprecedente: glucosio sanguigno, colesterolo totale e trigliceri<strong>di</strong>.<strong>Un</strong> ulteriore test in ratti affetti da <strong>di</strong>abete mellito non insulino<strong>di</strong>pendente,trattati con LBP per tre settimane, ha evidenziatocome l’ass<strong>un</strong>zione dei polisaccari<strong>di</strong> migliori l’insulino-resistenza,ipotizzando che il meccanismo d’azione sia <strong>di</strong> aumentare il livelloN/25


<strong>di</strong> GLUT4 (trasportatore del glucosio) sulla superficie della cellula,migliorare il traffico <strong>di</strong> GLUT4 e la segnalazione intracellulare <strong>di</strong>insulina.<strong>Un</strong>’altra ipotesi, non supportata però da stu<strong>di</strong> scientifici, proponeche il principale meccanismo d’azione sia dovuto alla sintesi,durante la fermentazione dei polisaccari<strong>di</strong>, <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassi a cortacatena che inibiscono la produzione del colesterolo nel fegato,ne incrementano la raccolta dal sangue e controllano la rispostaglicemica dopo il pasto.Stimolazione del metabolismoI polisaccari<strong>di</strong> LBP, costituenti del <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium barbarum,sono a loro volta costituiti da sei categorie<strong>di</strong> monosaccari<strong>di</strong>, capaci<strong>di</strong> potenziare il tasso <strong>di</strong>conversione del cibo e iltasso <strong>di</strong> assimilazione <strong>di</strong>zinco e ferro. Ciò riduceil peso corporeo entro solo21 giorni dall’ass<strong>un</strong>zioneorale giornaliera <strong>di</strong> dosaggi<strong>di</strong> 5-10 o 20 mg/kg <strong>di</strong> LBP30.Ulteriori <strong>benefici</strong> sono dovuti alfatto che gli LBP inibisconoi danni al reticolo endoplasmatico,promuovendone ladetossificazione e la sintesi proteica.Attraverso tale processo vengonoristorate le normali f<strong>un</strong>zioni delle cellule epatichee viene promossa la loro rigenerazione.Stu<strong>di</strong> clinici, effettuati con l’utilizzo del succo del<strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium barbarum, contenente <strong>un</strong>a quantitàstandar<strong>di</strong>zzata <strong>di</strong> LBP, hanno <strong>di</strong>mostrato che l’ass<strong>un</strong>zionedel succo ha <strong>un</strong> effettivo controllo sulla circonferenzacorporea e può ridurre il rischio <strong>di</strong> sindromi metaboliche.Infatti, il gruppo <strong>di</strong> soggetti sottoposti a trattamento con Lyciumbarbarum è stato mantenuto a regime <strong>di</strong> sovralimentazione per<strong>un</strong> periodo <strong>di</strong> tempo, alla fine del quale la maggior parte dei componentinon presentava ness<strong>un</strong> aumento del peso corporeo.Me<strong>di</strong>ante l’utilizzo giornaliero del suo succo, Lycium barbarumpuò forse stimolare il tasso metabolico attraverso il controllodell’ormone corticosurrenale.Queste considerazioni sono com<strong>un</strong>que preliminari e limitative,per cui saranno necessari numerosi altri stu<strong>di</strong> futuri, attraversocui sarà eventualmente possibile stabilire con più ragionevolechiarezza il legame tra Lycium barbarum e il metabolismo delglucosio e dei grassi, le sindromi metaboliche e l’obesità.Al momento, ciò che possiamo affermare con certezza è cheLycium barbarum, in ragione dei suoi costituenti nutrizionali, puòfavorire il metabolismo corporeo e controllare l’aumentodel girovita.Effetti sul benesseree miglioramento delle prestazioni sportive<strong>Un</strong> test randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo,ha valutato gli effetti generali determinati dal consumo <strong>di</strong> 120 ml<strong>di</strong> succo <strong>di</strong> Lycium barbarum in soggetti adulti per due settimane.Al termine dell’ass<strong>un</strong>zione è stato registrato <strong>un</strong> miglioramentonotevole sotto <strong>di</strong>versi aspetti:aumento <strong>di</strong> energia, minorefatica, maggioreattenzione ed acutezzamentale, migliori prestazioniatletiche, riduzionedello stress,aumento della sensazione<strong>di</strong> appagamento,migliore qualità del sonnoe maggiore capacità<strong>di</strong> svegliarsi facilmente almattino. Nel gruppo trattato conplacebo, invece, è stato registrato <strong>un</strong>aumento statisticamente significativoper <strong>un</strong> solo parametro (la felicità).Questo stu<strong>di</strong>o permette, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> sostenerel’ipotesi che l’ass<strong>un</strong>zione del succo aumenti ilbenessere generale della persona.<strong>Un</strong>’altra ricerca conferma il fatto che Lycium barbarummigliori le prestazioni sportive: somministrando<strong>un</strong>a frazione purificata <strong>di</strong> LBP in topi, si è osservato l’incrementodell’adattabilità all’allenamento, il miglioramento dellaresistenza e la maggiore eliminazione della fatica.I polisaccari<strong>di</strong> potrebbero infatti aumentare lo stoccaggio <strong>di</strong> glicogenoepatico e muscolare, l’attività del LDH (enzima che catalizzala conversione <strong>di</strong> acido piruvico in lattico) prima e dopol’attività fisica, ridurre l’aumento <strong>di</strong> azoto ureico nel sangue dopoesercizio intenso e accelerarne la liberazione.Azione sull’apparato riproduttivoLa me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionale cinese attribuisce a Lycium barbarumanche la capacità <strong>di</strong> aumentare la fertilità; <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o condotto invivo su ratti ha confermato tale aspetto.N/26


HARVARD GROUPCOMPUTER &SOFTWAREI soggetti maschi sono stati esposti a ra<strong>di</strong>azioni per stu<strong>di</strong>are glieffetti <strong>di</strong> LBP sulla quantità e motilità degli spermatozoi, l’abilitàsessuale, i livelli <strong>di</strong> ormone nel sangue, lo stato ossidativo e ildanneggiamento del DNA nel tessuto testicolare; si è constatatoche LBP ha aumentato significativamente la quantità e la motilitàdegli spermatozoi e migliorato la capacità sessuale dei rattimaschi. Inoltre, i polisaccari<strong>di</strong> hanno avuto <strong>un</strong> ruolo importantenel recupero dei livelli sanguigni <strong>di</strong> testosterone e nell’evitare ildanneggiamento del DNA testicolare.Supporto della vistaCome evidenziato precedentemente, Lycium barbarum potrebbeessere utile contro i <strong>di</strong>sturbi arrecati dal glaucoma,ma più in generale per la salute dell’occhio perchéil <strong>frutto</strong> è <strong>un</strong>a ricca fonte <strong>di</strong> zeaxantina e luteina. Sebbene non visiano stu<strong>di</strong> specifici che <strong>di</strong>mostrino l’efficacia dell’ass<strong>un</strong>zione <strong>di</strong>Lycium barbarum in questo campo, la ridotta incidenza <strong>di</strong> catarattae della degenerazione della macula in soggetti anziani sonostati collegati al consumo <strong>di</strong> vegetali a foglia verde, ricche fontidei due carotenoi<strong>di</strong> citati. Questi pigmenti, infatti, sono assorbitiselettivamente nella macula (<strong>un</strong>a regione della retina) dove hannoduplice azione, sia antiossidante che come filtro per la luce intensa,col compito <strong>di</strong> smorzarla.Star*NetEnterprise Resources PlanningLa migliore risposta alle sfideinternazionali.Via Zuccherificio 105 Cesena (FC)harvardsys@harvard.it - www.harvard.itTel. 0547 29444 – Fax 0547 28002Effetti collaterali e reazioni avverseLa centenaria tra<strong>di</strong>zione d’uso del <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> Lycium barbarumconferma la sicurezza d’uso della bacca. Infatti la “Dose Letale50”dell’estratto acquoso somministrato per via sottocutaneain topi è <strong>di</strong> 8,32 g/kg, dato che <strong>di</strong>mostra ulteriormente la teoricaassenza <strong>di</strong> tossicità. Sono state anche segnalate tracce<strong>di</strong> atropina, ma sono tali da non avere rilevanza tossicologica.Non bisogna com<strong>un</strong>que sottovalutare il fatto che, raccogliendoesemplari spontanei, ci si potrebbe confondere con altre speciemorfologicamente simili, anch’esse appartenenti alla famigliadelle Solanaceae, che potrebbero invece essere potenzialmentepericolose.Nonostante il <strong>frutto</strong> sia privo <strong>di</strong> tossicità, occorre però segnalarela possibile interazione con farmaci, in particolare con ilwarfarin, come riportano alc<strong>un</strong>e segnalazioni; si tratta <strong>di</strong> tre donneche hanno accusato episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> elevato INR (tempo <strong>di</strong> protrombina)dopo aver ass<strong>un</strong>to prodotti a base <strong>di</strong> Lycium barbarum.Infine, è stato riportato il caso <strong>di</strong> due pazienti che hanno manifestatoreazioni allergiche, delle quali <strong>un</strong>a anafilattica, in seguitoal consumo <strong>di</strong> frutti <strong>di</strong> Lycium barbarum. In entrambi i casi,sono stati rilevati <strong>un</strong> prick test positivo e <strong>un</strong>a specifica imm<strong>un</strong>oglobulinaE nei confronti delle bacche <strong>di</strong> goji.Harvard Service ha creatoHSvideoIl software per lavideosorveglianza attiva su reti IPGuarda … Parla … Ascolta … Accen<strong>di</strong> …Tutto questo ed altro ancora nella Tua aziendae via Internet… ov<strong>un</strong>que nel <strong>mondo</strong>!Soluzioni complete con videocamereN/27


CURIOSITÀ<strong>Un</strong>a curiosa storia, ammantata <strong>di</strong> leggenda e tramandata nei secoli,riguarda la scoperta delle bacche <strong>di</strong> goji e delle loro straor<strong>di</strong>narieproprietà. Sembra che a cavallo dell’ottavo e del nonosecolo d.C., per la precisione all’epoca della <strong>di</strong>nastia Tang, <strong>un</strong>pozzo d’acqua accanto ad <strong>un</strong> tempio bud<strong>di</strong>sta tibetano fosseattorniato da piante <strong>di</strong> Lycium barbarum, le cui bacche talvoltacadevano nell’acqua. Gli abitanti della zona, durante i loro pellegrinaggipresso il tempio, usavano <strong>di</strong>ssetarsi con l’acqua <strong>di</strong>questo pozzo e godevano <strong>di</strong> <strong>un</strong>a salute invi<strong>di</strong>abile: molti <strong>di</strong> loro,nonostante fossero in età avanzata <strong>di</strong> oltre ottant’anni, avevanoancora <strong>un</strong>a dentatura in ottima salute e sulla loro testa non crescevanemmeno <strong>un</strong> capello bianco. Da qui nacque la leggendariguardante il goji e le sue bacche, veri e propri elisir <strong>di</strong> giovinezzadalla proprietà considerate quasi magiche.Lycium barbarum è <strong>un</strong>a pianta poco conosciuta al momento inItalia e l’<strong>un</strong>ico canale per avere informazioni a riguardo è internet.Effettuando <strong>un</strong>a ricerca sommaria sulle bacche <strong>di</strong> goji, siottengono notizie che enfatizzano i vantaggi che può apportarela pianta con frasi stu<strong>di</strong>ate appositamente per stupire il consumatoree spingerlo all’acquisto, come ad esempio “ha il 4000per cento <strong>di</strong> antiossidanti rispetto alle arance”, e la fonte delleinformazioni <strong>di</strong>spensate non è mai in<strong>di</strong>cata. Senza effettuare <strong>un</strong>aricerca più approfon<strong>di</strong>ta, molti potrebbero pensare <strong>di</strong> aver scoperto<strong>un</strong>a specie vegetale quasi miracolosa.D’altra parte, bisogna com<strong>un</strong>que tener conto della l<strong>un</strong>ga tra<strong>di</strong>zioned’uso della pianta nei Paesi asiatici senza che al momento sianostati riportati casi <strong>di</strong> tossicità o pericolosità <strong>di</strong> impiego, tant’èche la specie (e in particolare proprio il <strong>frutto</strong>) è inserita nell’elencodelle piante ammesse dal Ministero della Salute nelle formulazionidegli integratori alimentari; inoltre, alc<strong>un</strong>e delle sostanze riscontratein Lycium barbarum sono note per avere proprietà antiossidanti.Si può affermare perciò che, sebbene sia opport<strong>un</strong>o continuaread approfon<strong>di</strong>re le conoscenze scientifiche, la pianta ha buonepotenzialità per essere inserita a pieno titolo sulmercato erboristico italiano proprio in virtù del suopotere antiossidante.BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA• “Prospettive agronomiche e nutraceutiche del Goji (Lyciumbarbarum L.) coltivato in ambiente me<strong>di</strong>terraneo” TeresaCascio. <strong>Un</strong>iversità degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa, Facoltà <strong>di</strong> Scienze Agrarie,Alimentari e Agro-Ambientali, Corso <strong>di</strong> laurea in ProduzioniAgroalimentari e Gestione degli Agrosistemi (2013)• “Lycium barbarum L.: dalla tra<strong>di</strong>zione cinese all’impiegoerboristico” Francesca Riccar<strong>di</strong>. <strong>Un</strong>iversità degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino,Facoltà <strong>di</strong> Farmacia, Corso <strong>di</strong> Laurea in Tecniche Erboristiche.Tesi (2011)• “Emerging Fruit Crops. Chapter 4” K.E. Hummer et al. Divisionof Agriculture and Natural Resources, <strong>Un</strong>iversity of California.http://ucanr.edu/datastoreFiles/234-2455.<strong>pdf</strong>• “Wolfberry. Nature’s bo<strong>un</strong>ty of Nutrition and Healt” Paul M.Gross, PhD Xiaoping Zhang, MD Richard Zhang. BooksurgePublishing (2006)• “Goji (Lycium barbarum and Lycium chinense): Phytochemistry,Pharmacology and Safety in the Perspective of Tra<strong>di</strong>tional Usesand Recent Popularity” Olivier Potterat. Planta med. 76: 7-19(2010)• “Goji berries” UK Food Standard Agency (2007).www.food.gov.uk• http://www.salute.gov.it/alimentiParticolariIntegratori/paginaInternaMenuAlimentiParticolariIntegratori.jsp?id=1268&menu=strumentieservizi• http://www.agraria.org• http://www.faostat.fao.orgN/28


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Andamento delle ven<strong>di</strong>te nella grande <strong>di</strong>stribuzioneA maggio 2014.In questo numero vengono illustrati i dati della categoria FruttaSecca raccolti sul nuovo <strong>un</strong>iverso Iri “Infoscan Census”, che includetutti i p<strong>un</strong>ti ven<strong>di</strong>ta a libero servizio con <strong>di</strong>mensione superiore ai 100mq; i dati fanno riferimento ai 12 mesi terminanti a maggio 2014rilevati sui canali Ipermercati, Supermercati, Libero servizio <strong>piccolo</strong>.Nell’anno terminante a maggio 2014 il mercato della Frutta Seccasviluppa <strong>un</strong> fatturato <strong>di</strong> 513 Mio <strong>di</strong> Euro in crescita del 5,5% rispettoall’anno precedente, mentre a volume genera 48.089 tonnellatecon <strong>un</strong> trend in crescita del -0,1% rispetto all’anno precedente.Si evidenziano ottime performance <strong>di</strong> crescita per tutte le categorie,in particolare il segmento delle Mandorle è quello tra i più <strong>di</strong>namiciinfatti registra <strong>un</strong> tasso <strong>di</strong> crescita del +14,4% a valore e a volumedel +1,9%, seguito dalle Noci con <strong>un</strong> trend a valore del +8,9% e avolume del +2,9%, e dalle Nocciole, che presentano <strong>un</strong>a crescitaa valore del +6,6% e del +1,8% a volume.La categoria Pistacchi è l’<strong>un</strong>ica che mostra <strong>un</strong>a flessione a valore(-7,5%), mentre a volume la flessione è più importante (-16,7%);anche i Pinoli senza Guscio mostrano <strong>un</strong>a flessione importante avolume (-16,8%), mentre a valore la per<strong>di</strong>ta è più contenuta (-1,5%),data dal continuo incremento del prezzo me<strong>di</strong>o a volume (+18,4%prezzo in volume) e si classifica come la categoria che registral’aumento <strong>di</strong> prezzo più significativo.Il prezzo me<strong>di</strong>o a volume della Frutta Secca aumenta del 5,5%:l’aumento riguarda la totalità delle categorie. Oltre ai Pinoli SenzaGuscio, le categorie che registrano trend positivi sono i Semi <strong>di</strong>Zucca (+11,3% prezzo me<strong>di</strong>o volume), le Mandorle (+12,2% prezzoin volume) e i Pistacchi (+11% prezzo me<strong>di</strong>o volume).Il 25% dei volumi è sviluppato in promozione, in<strong>di</strong>catore in crescita<strong>di</strong> +0,3 p<strong>un</strong>ti.Si evidenzia <strong>un</strong> incremento della pressione promozionale per lecategorie delle Noci (+1,4 pt) e delle Arachi<strong>di</strong> (+1,5 pt), mentre per glialtri segmenti si registra <strong>un</strong> calo dell’attività promozionale.L’assortimento a scaffale nell’intero comparto della Frutta Seccaè in continua crescita: nel totale Iper+Super+LSP il numero me<strong>di</strong>o<strong>di</strong> referenze è <strong>di</strong> circa 106, in crescita (+9 Ref.) rispetto all’annoprecedente. Negli Ipermercati è riscontrabile <strong>un</strong> numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>referenze pari a 157 in aumento (+9 Ref.), mentre nei Supermercatiil numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> referenze è <strong>di</strong> 106 in crescita (+10 Ref).TrendTotale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq) - Anno terminante Maggio 2014MandorleAltra fruttasecca e/o mista14,4Noci13,4NoccioleFruttasecca-0,15,5Arachi<strong>di</strong>(con guscioe tostate)0,3 2Pistacchi(tostati esemi tostati)8,96,62,91,9 1,8Pinoli(frutta seccasenza guscio)-1,5Prugne1,1Semi<strong>di</strong> zucca(tostati esemi tostati)Datteri3,0 e fichi 3,0-1,90,73,8-7,5-7,5-16,7-16,8Var % VolumeVar % ValoreN/30


Peso a volumeTotale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)Anno terminante Maggio 2014Peso a valoreTotale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)Anno terminante Maggio 2014Arachi<strong>di</strong>19,9%Pistacchi tostati -semi tostati6%Mandorle6,9%Arachi<strong>di</strong>12,4Pistacchi tostati -semi tostati8,8%Mandorle9,8%Altra fruttasecca e/o mista17,8%Semi <strong>di</strong> zucca2,3%Datteri e fichi8,7%Prugne12,2%Noci21,5%Nocciole3,1%Pinoli -frutta seccasenza guscio1,6%Altra fruttasecca e/o mista17,8%Semi <strong>di</strong> zucca2%Datteri e fichi5,6%Prugne10,3%Pinoli -frutta secca senza guscio10,3%Nocciole4,2%Noci18,9%Analyzer ReportTotale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq) - Anno terminante Maggio 2014Valore Ven<strong>di</strong>te% Variazione percentualeTot Ctg Frutta Secca 513.551.424 5,5Arachi<strong>di</strong> (con g.+tostate) 62.258.213 2,6Pistacchi Tostati Semi Tostati 41.967.222 -7,5Mandorle 52.892.067 14,4Noci 98.532.975 8,9Nocciole 21.553.544 6,6Pinoli Frutta Secca Senza Guscio 50.959.515 -1,5Prugne 51.787.497 3,0Datteri E Fichi 28.161.991 0,7Semi Di Zucca Tostati Semi Tostati 10.137.053 3,0Altra Frutta Secca e/o Mista 95.301.347 13,4Analyzer ReportTotale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq) - Anno terminante Maggio 2014Volume Ven<strong>di</strong>te% Variazione percentualeTot Ctg Frutta Secca 48.089.834 -0,1Arachi<strong>di</strong> (con g.+tostate) 9.587.034 0,3Pistacchi Tostati Semi Tostati 2.569.026 -16,7Mandorle 3.379.104 1,9Noci 10.455.165 2,9Nocciole 1.485.322 1,8Pinoli Frutta Secca Senza Guscio 743.243 -16,8Prugne 5.930.407 1,1Datteri E Fichi 4.166.011 -1,9Semi Di Zucca Tostati Semi Tostati 1.034.932 -7,5Altra Frutta Secca e/o Mista 8.739.593 3,8N/31


NEI DINTORNI:a tavola con il vino.Consigliate dai nutrizionisti, le bacche <strong>di</strong> goji sono <strong>un</strong> alimentoportentoso per il benessere e <strong>un</strong> ideale ingre<strong>di</strong>ente, sia crudoche cotto, per dare <strong>un</strong> tocco speciale a tutto il menù, dall’antipastoal dolce.Grazie alle originali proposte <strong>di</strong> <strong>un</strong>o degli chef della Scuola Artusiana<strong>di</strong> Forlimpopoli, vedremo infatti come queste bacchesiano in grado <strong>di</strong> conferire colore e personalità a numeroseportate, per ogn<strong>un</strong>a delle quali vi consigliamo <strong>un</strong> vino in abbinamento.Si inizia con Il Passerina della Cantina Casal Farneto insiemeall’uovo cotto a bassa temperatura su <strong>un</strong>a cremosa fonduta<strong>di</strong> parmigiano e si prosegue con il Prosecco ValdobbiadeneD.O.C.G per il delicato risotto; abbiamo poi <strong>un</strong> rosso per il secondo,dove il sapore dolce delle goji berries e dei fichi caramellatisi <strong>un</strong>isce a quello deciso della rucola amara e del foiegras, per finire con <strong>un</strong> Brachetto D’Aqui D.O.C.G per il dessert<strong>di</strong> crema agli agrumi, crumble al timo, goji berries, fiori e mentatonda.Uovo bio a bassa temperaturacon goji berries, parmigianoe pimpinella.In abbinamento a questo antipasto dal saporedeciso proponiamo <strong>un</strong> vino elegantee abbastanza morbido, fresco ma con <strong>un</strong>abuona aci<strong>di</strong>tà, tipica del suo vitigno.Il Passerina della Cantina CasalFarneto è <strong>un</strong>bianco secco, Marche IGT dal colore giallopaglierino e con <strong>un</strong> profumo che ricorda lafrutta gialla matura, pesca e albicocca.In bocca è equilibrato e non teme il gustodeciso del parmigiano ma riesce a esaltaregli aromi della pimpinella.“Passerina” delle Marche IGTCasal FarnetoVialone nano mantecatocon goji berries, fragolee massa <strong>di</strong> cacao.Fresco ed elegante, versatile e dalla moderataalcolicità, il Prosecco <strong>di</strong> ValdobbiadeneD.O.C.G. è il vino che si sposa perfettamentecon questo primo dal retrogustoesotico ed estivo. Colore paglierino e saporeme<strong>di</strong>amente secco, profumo delicato,non nasconde la fragola ed esalta i profumidel cacao.Prosecco Valdobbiadene D.O.C.G.Dame TerviseRucola amara con goji berries,foie gras e fichi caramellati.Questo secondo piatto consistente e saporitosi accompagna bene con <strong>un</strong> vino rossoche supporti gli aromi netti e agrodolci <strong>di</strong> foiegras e fico: il Teroldego Rotaliano è <strong>un</strong> vinodal colore rosso rubino vivo e brillante e dalsentore tipico <strong>di</strong> frutti rossi, pieno e strutturatoal gusto ma equilibrato allo stesso tempo.Teroldego Rotaliano D.O.C.MezzocoronaCrema agli agrumi,crumble al timo, goji berries,fiori e menta tonda.Per accompagnare questo dessert frescoe aromatico è perfetto l’abbinamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>vino rosso frizzante leggero e dal saporedolce e sapido, con <strong>un</strong> perlage fine ma persistente.Il Brachetto D’Aqui D.O.C.G. ha<strong>un</strong>a spuma esuberante e <strong>un</strong> colore granatochiaro, <strong>un</strong> profumo molto fine e fragrante <strong>di</strong>rosa fresca e muschio aromatico, ideale inabbinamento a timo, agrumi e menta.Si consiglia <strong>di</strong> servirlo a 8°C.Bracchetto D’Aqui D.O.C.G.Fret. Mons FerratusN/33


LE RICETTE CREATIVE,INTERPRETATE DA CHEF DELLA SCUOLA ARTUSIANAQUATTRO PIATTI DA GUSTARE E COLLEZIONARE.I piatti da collezionare, presentati <strong>di</strong> seguito, continuano ad arricchirel’originale ricettario de<strong>di</strong>cato alla frutta secca.Ogni ricetta può essere staccata e collezionata nel raccoglitore,sud<strong>di</strong>viso idealmente in antipasti, primi piatti, secon<strong>di</strong> e dessert.Il risultato è <strong>un</strong> assortimento <strong>di</strong> sapori sfiziosi e <strong>un</strong>ici, caratterizzatidall’originale presenza della frutta secca. Le deliziose propostesono espressioni <strong>di</strong> cucina creativa che <strong>un</strong>iscono la tra<strong>di</strong>zioneculinaria <strong>di</strong> Pellegrino Artusi con l’innovativa presenza del gustodella frutta secca. L’Istituto professionale per i Servizi Alberghieri edella Ristorazione “Pellegrino Artusi” <strong>di</strong> Forlimpopoli è stato, infatti,teatro dell’elaborazione delle ricette presentate nelle prossimepagine, ideate dalla creatività del cuoco Luca Zannoni, insegnante<strong>di</strong> cucina proprio in questa scuola.Dopo aver lavorato nei ristoranti dei più prestigiosi hotel quattrostelle della Riviera romagnola, oggi è chef <strong>di</strong> cucina e consulenteesterno al Centro Sportivo Federale <strong>di</strong> Coverciano. Nel 2008 harivestito il prestigioso incarico <strong>di</strong> Executive chef alle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong>Pechino, presso Casa Italia e, nel 2009, ha seguito la Nazionaleitaliana <strong>di</strong> calcio in trasferta in Sud Africa per la ConfederationCup. Insegna all’Istituto Pellegrino Artusi e tiene corsi <strong>di</strong> pasticceriae cucina per le principali associazioni <strong>di</strong> categoria.Lo chef Luca Zannoni vanta <strong>un</strong>’esperienza <strong>di</strong> quasi 20 anni,avendo avuto la vocazione fin dalla più tenera età. Con esperienzeinternazionali, tra cui spicca l’incarico all’Harris Bar <strong>di</strong> Londra, èstato il più giovane “capo partita” del Grand Hotel <strong>di</strong> Rimini.L’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e dellaRistorazione “Pellegrino Artusi” sorge nella città nataledell’Artusi e <strong>di</strong> questi promuove il pensiero e l’attitu<strong>di</strong>ne “dell’arte<strong>di</strong> mangiare bene”. La fama della scuola supera i confini locali e adoggi è frequentata da centinaia <strong>di</strong> studenti.Sopra, il gruppo <strong>di</strong> lavoro in cucina.N/34


ANTIPASTO - <strong>GOJI</strong>Uovo bio a bassa temperatura con goji berries,parmigiano e pimpinella.INGREDIENTI PER 4 PERSONE:• n. 4 Uova biologiche freschissime• 50 gr Parmigiano Reggiano grattugiato• 100 gr Panna liquida• 1 pizzico Noce moscata• 20 gr Goji berries• n. 2 Fette <strong>di</strong> pane <strong>di</strong>sidratate (foglie)• Pimpinella in foglie (anice verde) q.b.• Olio e.v.o., pepe nero q.b.TEMPO RICHIESTO: 60’DIFFICOLTÀ: me<strong>di</strong>aSVOLGIMENTO DELLA RICETTA:Abbinamento gastronomico cibo-vino:Preparazione: cuocere le uova a vapore a 64°C per 40-45 minutioppure immergendole in acqua a 65°C per 40 minuti.Preparare <strong>un</strong>a fonduta <strong>di</strong> parmigiano facendo addensare, a bagnomaria,<strong>un</strong> composto <strong>di</strong> formaggio grattugiato e panna liquida.<strong>Un</strong>a volta pronta, passare a setaccio la salsa per eliminare eventualigrumi e insaporire con la noce moscata. Nel frattempo, tagliare duefette <strong>di</strong> pane sottilissime e farle essiccare in forno a 100°C.Versare in <strong>un</strong>a fon<strong>di</strong>na qualche cucchiaio <strong>di</strong> salsa e porre al centro <strong>un</strong>uovo aprendolo con delicatezza; in parte, si immergerà nella fonduta.Terminare il piatto con le goji berries, la pimpinella, le fette <strong>di</strong> pane.Cospargere con <strong>un</strong> filo d’olio e poco pepe nero da mulinello.Piatto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>fficoltà dove sono determinanti le temperature: sesono troppo basse non si verifica la coagulazione delle proteine e sesono troppo altre si ottiene <strong>un</strong> uovo sodo che non si apre ma si devesbucciare.Sapido e corposo, con note aspre e dolciastre date dalle bacche <strong>di</strong>goji, ben bilanciato dagli aromi freschi della pimpinella e dalla croccantezzadel pane.Queste ricette sono state realizzate con i prodotti, dalla scuola Artusiana <strong>di</strong> Forlimpopoli.“Passerina” delle Marche IGTCasal FarnetoN/35


PRIMO - <strong>GOJI</strong>Vialone nano mantecato con goji berries, fragole e massa <strong>di</strong> cacao.INGREDIENTI PER 6 PERSONE:• 240 gr Vialone nano• 30 gr Goji berries• 200 gr Fragole• 20 gr Olio e.v.o.• 40 gr Burro• 40 gr Parmigiano• n. 8 Foglie <strong>di</strong> basilico fresco• Massa <strong>di</strong> cacaoTEMPO RICHIESTO: 40’DIFFICOLTÀ: bassaSVOLGIMENTO DELLA RICETTA:Abbinamento gastronomico cibo-vino:Preparazione: lavare e tagliare a da<strong>di</strong>ni regolari le fragole, prenderne50 g e frullarle con l’olio evo, aggiustare <strong>di</strong> sale e tenerle da parte.Tostare il riso in maniera classica aggi<strong>un</strong>gendo il brodo vegetale e iniziarela cottura come per <strong>un</strong> normale risotto alla parmigiana.A metà cottura, <strong>un</strong>ire le bacche e metà delle fragole rimaste che sicuoceranno e daranno la colorazione rosata al riso. A cottura ultimata,mantecare con burro, parmigiano, basilico e le restanti fragole.Aggiustare <strong>di</strong> sapore e servire, avendo cura <strong>di</strong> terminare il tutto conla salsa <strong>di</strong> fragole salata e <strong>un</strong>’abbondante grattata <strong>di</strong> massa <strong>di</strong> cacao.Piatto abbastanza semplice da realizzare, tendente all’aspro, bilanciatodagli aromi del basilico e della massa <strong>di</strong> cacao. Interessante ilsapore e la testura delle bacche <strong>di</strong> goji dopo la cottura.Queste ricette sono state realizzate con i prodotti, dalla scuola Artusiana <strong>di</strong> Forlimpopoli.Prosecco Valdobbiadene D.O.C.G.Dame TerviseN/36


SECONDO - <strong>GOJI</strong>Rucola amara con goji berries, foie gras e fichi caramellati.INGREDIENTI PER 4 PERSONE:• 40 gr Rucola• 20 gr Goji berries• 200 gr Foie gras• 100 gr Fichi caramellati• n. 8 Cialde <strong>di</strong> parmigiano• Fiori <strong>di</strong> trifoglioTEMPO RICHIESTO: 30’DIFFICOLTÀ: me<strong>di</strong>aSVOLGIMENTO DELLA RICETTA:Abbinamento gastronomico cibo-vino:Preparazione: saltare in padella la rucola e le goji berries con pocoolio evo per rafforzare l’amaro dell’erbetta, rosolare in padella calda ilfoie gras con poco burro spumeggiante, rosolandolo senza cuocerlotroppo, salare pochissimo.Presentazione: <strong>di</strong>sporre nel piatto il foie gras appoggiato sulla rucolae terminare con cial<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> parmigiano, fichi caramellati e fiorellini<strong>di</strong> trifoglio.Piatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà me<strong>di</strong>a, con <strong>un</strong>a criticità importante nella cotturadel fegato che non deve cuocere troppo.Tendente al grasso per effetto del fegato, notevolmente bilanciatodalle note dolci-amare <strong>di</strong> rucola e goji, dal dolce forte del fico edall’aspro dei fiori.Queste ricette sono state realizzate con i prodotti, dalla scuola Artusiana <strong>di</strong> Forlimpopoli.Teroldego Rotaliano D.O.C.MezzocoronaN/37


DOLCE - <strong>GOJI</strong>Crema agli agrumi, crumble al timo, goji berries, fiori e menta tonda.INGREDIENTI PER 4 PERSONE:Per la crema• 500 gr Succo <strong>di</strong> agrumi(arance gialle, pompelmo, limone)• n. 4 Uova intere• 100 gr Zucchero <strong>di</strong> canna• 40 gr Amido <strong>di</strong> mais• 50 gr BurroPer il crumble al timo• 50 gr Burro• 50 gr Zucchero <strong>di</strong> canna• 50 gr Farina• 50 gr Farina <strong>di</strong> mandorle• Fettine <strong>di</strong> agrumi <strong>di</strong>sidratati• Timo sfogliato q.b.• 28 gr Goji berries• Fiori e menta tondaTEMPO RICHIESTO: 2 orepiù il tempo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sidratare gli agrumi (circa 6-8 ore)DIFFICOLTÀ: me<strong>di</strong>aSVOLGIMENTO DELLA RICETTA:Abbinamento gastronomico cibo-vino:Preparazione: confezionare <strong>un</strong>a crema pasticcera classica utilizzandoil succo <strong>di</strong> agrumi al posto del latte, <strong>un</strong>ire quin<strong>di</strong> le uova sbattutecon lo zucchero e l’amido, poi portare tutto al bollore mescolando continuamente.Fuori dal fuoco satinare con il burro e far freddare.Per il crumble: impastare tutti gli ingre<strong>di</strong>enti insieme fino ad ottenere <strong>un</strong>impasto granuloso, porlo in abbattitore o in frigorifero fino a raffreddamento,poi sgranarlo ancora e cuocerlo a 160°C per circa 15-20 minuti;<strong>un</strong>a volta cotto, <strong>un</strong>ire il tutto alle goji berries e far freddare assieme.Presentazione: comporre il piatto <strong>di</strong>sponendo la crema al centrocome fosse <strong>un</strong>a tavolozza, ricoprirla <strong>di</strong> crumble e goji e terminarecon le fettine <strong>di</strong>sidratate e spezzettate, i fiori e la menta.Piatto fresco, apparentemente semplice ma complesso per le molteplicipreparazioni.Queste ricette sono state realizzate con i prodotti, dalla scuola Artusiana <strong>di</strong> Forlimpopoli.Bracchetto D’Aqui D.O.C.G.Fret. Mons FerratusN/38


®Mirtilli Rossi EssiccatiI benifici dei mirtilli<strong>Un</strong>o stu<strong>di</strong>o del 2013 della McGill <strong>Un</strong>iversity (Montreal,Canada) afferma i <strong>benefici</strong> del cranberry, il mirtillo rossoamericano, nella prevenzione delle infezioni delle vieurinarie. Nathalie Tufenkji e i suoi collaboratori hannoinfatti <strong>di</strong>mostrato che la polvere <strong>di</strong> questo <strong>frutto</strong> <strong>di</strong> boscoriesce ad inibire le capacità <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> Proteusmirabilis, <strong>un</strong> batterio spesso associato a gravi infezionidel tratto urinario. Non solo, secondo quanto riportatosulle pagine del Cana<strong>di</strong>an Journal of Microbiologyconcentrazioni crescenti <strong>di</strong> questa polvere riducono laproduzione da parte del batterio <strong>di</strong> ureasi, <strong>un</strong> enzimache contribuisce a determinare la gravità dell’infezione.I risultati ottenuti da Tufenkji suggeriscono la capacitàdel cranberry <strong>di</strong> prevenire le infezioni dellevie urinarie impedendo ai batteri <strong>di</strong> aderirealle pareti interne degli organi grazie al suocontenuto <strong>di</strong> proantociani<strong>di</strong>ne e ostacolando la capacità<strong>di</strong> muoversi <strong>di</strong> altri batteri <strong>di</strong>versi da Proteus mirabilis.Il marchioDa oltre otto decenni Ocean Spray è <strong>un</strong> marchio <strong>di</strong>fiducia, sinonimo <strong>di</strong> gusto, salute e tra<strong>di</strong>zione, valoriche EuroCompany <strong>di</strong>ffonde oggi in Italia, <strong>di</strong>stribuendole confezioni da 150 g <strong>di</strong> mirtilli rossi essiccatie ampliando la sua già variegata offerta <strong>di</strong> bontà.<strong>di</strong>stributore ufficiale esclusivo®in ItaliaEuro Company srlVisita il nostro sito per scoprire nuove gustosissime ricette!www.eurocompanysrl.com

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