Claviorganum - Massimiliano Muzzi of Strichen

MASSIMILIANO MUZZI of Strichen
Claviorganum

IL CLAVIORGANO PROTAGONISTA DEL '700
Massimiliano Muzzi of Strichen
Claviorganum
ORCHESTRA DA CAMERA DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
Maestro Concertatore
Lorenzo Fuoco
Ingegnere del suono
Fabio Ferri
Supervisione artistica
Fabio Galadini
Recording Location
Villa Rondielli Vitielli, Fiesole (FI) aprile 2014
laviorganum
Massimiliano Muzzi of Strichen

JOHN STANLEy - CONCERTO VI per
CLAVIORGANO e ARCHI, continuo op.10
01. Allegro 4:03
02. Rondeau 4:20
CHARLES WESLEy - CONCERTO n° 4 in Do
MAGG. per CLAVIORGANO, ARCHI e 2 ObOI
03. Allegro 5:10
04. Largo 7:33
05. Allegro moderato 4:16
THOMAS AUGUSTINE ARNE - CONCERTO
PER CLAVIORGANO e ORCHESTRA n° 3 in
La MAGG.
06. Allegro con spirito I 6:49
07. Allegro con spirito II 2:30
08. Minuetto 4:57
09. Moderato 6:02
G.F. HäNDEL - CONCERTO per ORGANO,
ARCHI, 2 ObOI, CONTINUO n° 1 op. 4
10. Larghetto staccato 4:18
11. Allegro 5:18
12. Adagio 1:23
13. Andante 3:42
Total time 60:28

il claviorgano
ProTagoniSTA DEL '700
Il claviorgano fu certamente
impiegato nei concerti per strumenti
a tastiera scritti a Londra nel corso
del XVIII secolo, in quella stagione
musicale tutta londinese che vide un
numero considerevole di musicisti
dedicarsi alla composizione di
concerti, di tradizione italiana per
strumenti a tastiera.
Il tentativo di Massimiliano Muzzi,
che suona un claviorgano da lui
progettato, è quello di far emergere
l’importanza dello strumento nel
repertorio inglese coniugando,
nell’esecuzione, la scrittura dei
due strumenti appunto l’organo e
il clavicembalo. La straordinaria
popolarità di Corelli in Inghilterra,
soprattutto a opera di Pietro
Castrucci (1669-1752) che fu per
molti anni alla guida dell’orchestra
handeliana di Londra, suscitò un
enorme interesse per il Concerto
THE claviorganum
STar OF '700
Claviorgano was certainly used in
Concerts for keyboard instruments
written in London during the
eighteenth century, in that
London musical season that saw a
considerable number of musicians
devote himself to composing
Concerts, of italian tradition for
keyboard instruments. The attempt
of Massimiliano Muzzi, who plays a
claviorgano he designed, is to bring
out the importance of the instrument
in the English repertoire combining,
during the execution, the writing
of the two instruments, precisely
the Organ and Harpsichord. The
extraordinary popularity of Corelli
in England, especially thanks to by
Pietro Castrucci (1669-1752) who was
for many years at the centre of The
London Handel Orchestra, aroused
a huge interest in the Concerto
Grosso, which initially caused a low
uptake of the Solo Concert or of the

Registrazione multicanale in formato DXD, effettuata presso
Villa Rondielli Vitielli, Fiesole (FI) aprile 2014
Ingegnere del suono: Fabio Ferri
Sistema di registrazione
Software: Pyramix
Hardware: Quaver Computer, Merging Horus Interface
Microfoni: 02 Neumann M 150, 02 Neumann U 87 Ai, 09 Neumann Km 184
Editing e Mixing effettuati da Fabio Ferri e Fabio Galadini, presso
Millenium Audio Recording, Roma.
Conversione da DXD a PCM effettuata con software Pyramix
Supervisione artistica: Fabio Galadini
Mastering effettuato presso la sala di ascolto di Suono, da Paolo Corciulo,
Fabio Masia, Massimiliano Muzzi, Fabio Galadini e Fabio Ferri
con il seguente sistema:
Front end: DCS Puccini Player e DCS Puccini U-Clock
Software: Merging Pyramix
Interface: Merging Horus
Amplificatore finale: Pass Laboratories X 260.5
Diffusori: Triangle Magellan Cello

Grosso che inizialmente provocò
una scarsa diffusione del concerto
solistico o della produzione di lavori
di questo tipo da parte di compositori
inglesi. Tuttavia, grazie all’influsso
esercitato dall’attività di Händel,
che spesso usò il clavicembalo
come strumento solistico nelle
sue composizioni e l’organo nei
suoi oratori inglesi di quel periodo,
entrambi questi strumenti a tastiera
crebbero in popolarità grazie
all’utilizzo nei concerti solistici.
Le successive trasformazioni
del concerto, dopo il contributo
veneziano di Vivaldi, seguono
le vicende del rinnovamento
della sinfonia anche in Inghilterra
e tale trasformazione contribuì
notevolmente ad accrescere la
forma sinfonica del concerto. Sono
pochi i casi in cui il clavicembalo o
l’organo appaiono come strumenti
di primo piano, nonostante all’epoca
conoscessero una grande diffusione.
Il clavicembalo fu impiegato per la
production of similar productions
by British composers. However,
thanks to the influence of the activity
of Händel, who often used the
harpsichord as a solo instrument in
his compositions and the Organ in
his English speakers of that period,
both of these keyboard instruments
grew in popularity thanks to the use
in Solo Concerts. The subsequent
transformations of the Concerto, after
the venetian contribution of Vivaldi,
follow the events of the renewal of
the Symphony also in England and
this transformation contributed
greatly to increase the symphonic
form of the Concerto. There are only
few cases where the Harpsichord or
the Organ appear as most important
and popular instruments, although
at the time they were well known
and widespread. The harpsichord
was used for the first time, as a solo
instrument, in Concerts of Johann
Sebastian Bach, who uses it still
following italian models granting

Dati tecnici del Claviorgano Muzzi
Fabbricato nel 2013, inaugurato
alla 25 edizione del Civitafestival
il 24 luglio 2013 con un concerto di
Muzzi presso la cattedrale di Santa
Maria Maggiore a Civita Castellana.
Il Clavicembalo è stato costruito da
William Horn, Brescia
Copia di Scuola Fiamminga:
Johannes Ruckers - Anversa – 1638.
Due tastiere di 61 note F1-f6, unione
delle tastiere.
Registri: 2x8 - 1x4- liuto.
Accordatura: La 392- La 415- La
440 Hz.
Organo costruito da Andrea Zeni,
Tesereo (TN).
Manuale di 61 note F1-f6, da do1 to f6.
30 note al pedale - Do1 - fa 3,
costantemente unito al pedale.
Unione delle tastiere del
Clavicembalo a quella dell’organo.
Accoratura: La 415 - La 440 Hz.
Registri:
Manuale
Bordone 8, Fluto 4, XV, XIX, Ripieno
III, Regale, Celesta
Pedale: Sordona da 16’
Technical Data of Muzzi’s new
Claviorganum
Fabricated in 2013, inaugurated in the
25th edition of Civitafestival, the 24th
of July 2013 with Massimiliano Muzzi’s
concert at S. Maria Maggiore Cathedral
in Civita Castellana. The Harpsichord
is manufactured by William Horn,
Brescia. Flemish School: Johannes
Ruckers - Anversa - 1638 with
Ravalement in french style.
Two keyboards of 61-notes F1-f6,
coupling drawer.
Registers: 2x8 - 1x4- lutes.
Tuning fork: La 392- La 415- La 440 Hz.
Organ by Andrea Zeni, Tesereo (TN).
Manual of 61 notes F1-f6, from do1 to f6.
Register’s extension from Do 1 to fa# 6,
to La 415 Hz.
30 notes pedal - Do1 - fa 3, constantly
with the manual.
Keyboard coupling of harpsichord’s
drawer.
Tuning Fork: La 415 - La 440 Hz. Equal
temperament.
Phonic composition:
Manual
°Drone °Flute °tenfifth °tenseventh °
3 file Mixtur ° Regal ° Celesta Pedal °
16’ 8’ 4’ 2’ 13/5’ 11/3’ 8’ Sordum from
do 3 to do 5

prima volta, come strumento solista,
nei concerti di Johann Sebastian
Bach, il quale lo utilizza seguendo
ancora i modelli italiani affidando ai
solisti un ruolo preminente facendo
in modo che l’orchestra sia parte
integrante dell’andamento della
composizione. Dal momento che
gli organi inglesi di quel periodo
(con l’unica eccezione di quello
della cattedrale di St. Paul) non
avevano pedali, non fu necessario
to the soloists a prominent role
by ensuring that the Orchestra is
an integral part of the trend of the
composition. Since the english Organs
of that time (with the only exception
of the Cathedral of St. Paul) had
no pedals, it was not necessary to
differentiate between the styles of
compositions for Organ and those
for the Harpsichord: instead it is
important to keep in mind that many
elements “di maniera” of writing

differenziare tra loro gli stili
delle composizioni per organo
e clavicembalo: bisogna invece
tener presente che numerosi
elementi di maniera della scrittura
clavicembalistica si erano infiltrati
nella musica organistica dall’Italia.
I Concerti per Organo di Händel op.
4 furono pubblicati nel 1738, nelle
edizioni dell’epoca portano la doppia
indicazione “per Clavicembalo
e per Organo” con il probabile
harpsichord had infiltrated into the
organ music from Italy. The Organ
Concerts by Händel, Op. 4 were
published in 1738, in the editions of
the time show a dual display “for
Harpsichord and Organ” with the
likely goal of selling more copies and
to allow the execution to amateurs.
Creati to make the wait pleasant
during the intervals of Speakers to
represent at Covent Garden, Händel
used the Organ, an instrument until

obiettivo di vendere un maggior
numero di copie e di permettere
l’esecuzione ai dilettanti. Composti
per rendere piacevole l’attesa
durante gli intervalli degli Oratori da
rappresentare al Covent
Garden, Händel utilizzò l’organo,
strumento fino ad allora relegato
al solo servizio liturgico, per fargli
assumere un carattere nuovo, più
mondano e brillante. Dalle partiture
si nota che l’esecuzione di questi
Concerti non necessita di uno
strumento di grandi dimensioni,
richiedendo solo rarissimamente
l’uso della pedaliera e rendendo
perciò i Concerti eseguibili
anche al Clavicembalo. è facile
supporre che Händel ideò i
concerti per Organo e Orchestra
per difficoltà finanziarie. Le
cronache del tempo ci descrivono
l’efficacia delle esecuzioni dei
suoi Concerti soprattutto per la
capacità di Händel di alternare
stili in particolare, come nel caso
then relegated to liturgical services
only, to give it a new character,
more popular and brilliant. From
the musical scores we note that
the execution of these Concerts
does not need a large instrument,
requiring only very rarely the use
of the pedals and thus making
even the Harpsichord Concertos
executables. It’s easy to assume
that Händel conceived Concertos for
Organ and Orchestra for financial
difficulties. The chronicles of the
time describe the effectiveness
of the executions of his Concert
especially for the Händel ability to
alternate styles in particular, as in
the case presented in this recording,
to begin with a movement in the style
of Voluntary, capable of capturing
the ear: the slow and solemn pace
over the perfect concatenation of
the passages and the harmonic
fullness grant his concerts a perfect
intelligibility and an impression of
great simplicity. In the case of the

Massimiliano Muzzi of Strichen è nato a Roma il 14 giugno 1972. è stato un organista per la maggior
parte della sua vita, e niente è sembrato più naturale o inevitabile. Ha debuttato come musicista alla
Chiesa di Santa Galla nel 1994 e fu presto richiesto in tutto il mondo, facendo le sue apparizioni a
Vienna, con il Wiener Kammerorchester e nella Franzisckaner Kirke a Berlino. Ha studiato organo
e composizione organistica con Luigi Celeghin diplomandosi al Conservatorio di Santa Cecilia di
Roma e perfezionato successivamente l’arte dell’organo al Mozarteum di Salisburgo (Austria) con
grandi professori come L. Ulmann and M. Gailit. Dal 1994 al 1996 fu il principale organista della
Chiesa di S. Lucia a Roma. Ma la sua carica più importante fu come direttore musicale e organista
alla Chiesa Santo Escrivà di Roma. Lì ha dato molte performance sensazionali nell’ambito del
Festival Permanente di Musica Sacra da lui inventato e diretto e del Festival di Natale. Ha suonato
presso le più importanti istituzioni e festival del mondo, tra cui: Festival Internazionale Cervantino,
Mexico City Symphony Orchestra, AYC New York, Orchiestra Giovanile dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia, Round Top Festival, International Festival D’Ete de Bruxelles, Berlin Cathedral,
Melbourne Autumn Early Music Festival, Berlin Konzerthaus e Dortmund Konzerthaus, Vienna
Chamber Orchestra, Vienna Konzerthaus, Sagra Musicale Umbra, Civitafestival, International
Festival of Lübeck. Ha suonato importante letteratura per organo e orchestra: i concerti di Händel,
il concerto di Poulenc e il concerto di Bossi per organo e orchestra con l’orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia e la Sinfonia con organo di Saint Saens con l’orchestra di Stato del
Messico. Massimiliano Muzzi ha registrato per la RAI (Radio Televisione Italiana), per l’Italian State
Record Library e altre radio nazionali. Vincitore del 1° Premio nel 1994 al Concorso Organistico
Nazionale di Viterbo; primo premio alla Concorso Internazionale TIM 2000. Il suo repertorio include
500 pezzi per l’organo e il clavicembalo compresa l’opera omnia per organo di Bach, Mozart e
Franck. Nel 2006 venne nominato direttore dell’Accademia Nazionale delle Arti a Roma. Membro
onorario del Royal College of Organist di Londra insegna Organo e Composizione Organistica al
Conservatorio di Cosenza.
“Ciò che fa di Massimiliano Muzzi una genuina rarità è il fatto che suoni con immaginazione e autorità,
non soltanto un extra aiuto alla tecnica. è chiaramente nato per essere organista e portare avanti un
destino scritto nei suoi geni” (IL TEMPO, Roma)
“Un nuovo genio del clavicembalo, la cui carriera possa oscurare nel futuro i grandi interpreti della sua
epoca” (COrrIere DELL’ UMBRIA, Terni, Italia)
“L’arte di Muzzi è un miracolo…” (WIENer ZEITUNG, Vienna)

Massimiliano Muzzi was born in Rome on
June 14th, 1972. He has been a organist
for most of his life - and nothing has
seemed more natural or inevitable.
He made his debut as performer at “S.
Lucia Church” in 1994 and was soon
in demand across the world, making
appearances in Vienna, with the Wiener
Kammerorchester and in French
Church in Berlin. He studied organ and
harpsichord with Luigi Celeghin and Paola
Bernardi at the “St. Cecilia Conservatory
of Rome”, and perfectioned the art of the
organ at the “Mozarteum” of Salzburg
(Austria) and at the Vienna “Hochschule
fur Musik” with the great professors as
L. Ulmann and M. Gailit. From 1994 to
1996 he was principal organist and choir
conductor at the “S. Lucia Church” in
Roma. But his most notable appointment
was as Music Director at the “Beato
Escrivà Church”. There he has given many
outstanding performances in his “Church
music Festival” and “Christmas Festival
of Rome”. By adding important areas of
repertoire, by approaching rich tradition
with Bach and Franck with clarity and
innovative vision and by honing the
sharpness of the organ precision with his
fine technique, Massimiliano Muzzi has
further underlined the great reputation
and following of the “Rome Festival”, both
at home in Italy and around Europe. He
played at the most important institutions
and festivals of the world, some of them:
Festival International Cervantino, Mexico
City Symphony Orchestra, Washington
Cathedral, S. Cecilia Symphony Academy,
Round Top Festival, International Festival
D’Ete de Bruxelles, Berlin Cathedral,
Melbourne Autumn Early Music Festival,
Berlin Konzerthaus and Dortmund
Konzerthaus. Massimiliano Muzzi is
a dynamic organist who nonetheless
retains a huge attention for detail. The
romantic side of his nature is clearly
directed to some purpose and with
considerable single-mindedness. 1998
was a momentous year for Massimiliano
Muzzi. As well as Italian acclaim for his
several and varied new releases, he
received top critical honors in Austria
in recognition of this impressive body of
work: the Wiener Zeitung wrote: “The
style of Massimiliano Muzzi is a miracle”.
He has been invited by some of the most
important concert institutions of Europe:
the the Vienna Chamber Orchestra, the
Vienna Konzerthaus, Sagra Musicale
Umbra, International Festival of Lübeck,
St. Cecilia Academy Orchestra, “Autumn
Festival” of Melbourne (Australia), Berlin
Konzerthaus and Dortmund Konzerthaus
(Germany). He played important works for

organ and harpsichord: Bach’s concerts,
Haydn’s concerts, Manuel de Falla’s
Concert, Martin’s Symphony for the
harpsichord; Händel’s concerts, Vivaldi’s
concerts, Poulenc’s Concert and Bossi’s
concert for the organ. Massimiliano Muzzi
recorded for the RAI (Italian Radio and
Television), for the Italian State Record
Library and others national radios and
he recorded four CDs of baroque music
with Foné recordings. His CD of Bossi’s
and Poulenc’s concertos, was released
to coincide with a run of performances of
the piece with the Symphony orchestra of
“S. Cecilia Academy” in Rome. Muzzi also
received other important recognition,
among which: 1st Prize in 1994 at the
National Organ Competition of Viterbo,
1st prize at the “International Organ
Competition in 1998 of Rome”, again
in 2000, he won 1st prize in the “TIM
Harpsichord Grand Prix” of Rome. His
repertoire includes 500 works for organ
and harpsichord and features the opera
omnia for organ of Bach, Mozart and the
Couperin opera omnia for harpsichord.
In 2006 he was appointed director of the
National Academy of the Arts in Rome and
artistic director of the “European Organ
Festival in Rome”. The most significant
success this exceptional organist has had
so far was in 2005. Massimiliano Muzzi
was appointed General Director of the
National Academy od the Arts in Rome.
This distinction has certainly made Muzzi
one of the most sought-after organists of
the present day. Among his future plans,
Muzzi has various musical appointments
scheduled in prestigious international
concert halls as Berlin and Dortmund
Konzerthaus.
“What makes Massimiliano Muzzi a genuine
rarity is that he plays with imagination
and authority, not just an extra helping
of technique. He was clearly born to be
organist and is carrying out a destiny written
in his genes.” (IL TEMPO, Rome)
“A new genius of the harpsichord, whose
career may in the future overshadow the
great interpreters of our epoch” (CORRIere
DELL’ UMBRIA, Terni, Italy)
“The Muzzi’s art is a miracle” (WIENER
ZEITUNG, Vienna)

presentato in questa incisione,
di cominciare con un movimento
in stile di Voluntary in grado di
catturare l’orecchio: l’incedere
lento e solenne oltre la perfetta
concatenazione dei passaggi e la
pienezza armonica conferiscono
ai suoi concerti una perfetta
intelligibilità e una impressione
di grande semplicità. Nel caso
del concerto presentato in questa
registrazione, richiama, nello stile,
le sue prime composizioni a Londra.
Tuttavia, nonostante le figurazioni
di semicrome apparentemente
convenzionali, appaiono evidenti
la maturità e l’inventiva del
compositore. L’esempio di Händel
fu seguito dai compositori inglesi,
tra i maggiori va senza dubbio
ricordato William Felton (1715-69)
che diede alle stampe tra il 1744
e il 1760 non meno di 32 Concerti
per Clavicembalo o Organo. Alcuni
autori italiani residenti in Inghilterra
come Giuseppe Sammartini (1650-
Concert presented in this recording,
it recalls, in the same style, his first
compositions in London. However,
despite the seemingly conventional
representations of sixteenth notes,
the maturity and inventiveness
of the composer are evident. The
example of Händel was followed
by English composers; among the
most important ones, William Felton
(1715-69), who played -between 1744
and 1760- no less than 32 concertos
for harpsichord or Organ, must be
remembered. Some italian authors
living in England, like Giuseppe
Sammartini (1650-1750), contributed
to meet the demands. Of the time
that precedes the appearance of JC
Bach as a composer of concertos
for keyboard instruments (then
usually written “for harpsichord or
fortepiano”), we have been left with
300 works of English musicians
for keyboard instruments, which
represent an Orchestra size
restricited, certainly for practical

1750), contribuirono a soddisfare le
richieste. Del periodo che precede la
comparsa di J. C. Bach come autore
di Concerti per strumenti a tastiera
(a quell’epoca di solito scritti “per
Clavicembalo o il Fortepiano”),
ci restano 300 lavori di musicisti
inglesi per strumenti a tastiera che
presentano un organico orchestrale
ristretto, sicuramente per ragioni
pratiche, a due Violini e Basso
reasons, to two Violins and Basso
Continuo. As in the case of Händel,
the improvisation of Cadenze was
looked at with particular interest
in many cases, in fact, even in the
course of a movement, the ideation
of the unwritten solo part is left to
the interpreter. On this ground, the
Concerts of John Stanley -composer
of the young generation (London
1712- London 1786), who was a friend

Continuo. Come nel caso di Händel,
l’improvvisazione delle cadenze
veniva guardata con particolare
interesse in molti casi, infatti,
anche nel corso di un movimento,
l’ideazione della parte solistica
non scritta è lasciata all’interprete.
Su questo terreno i concerti di
John Stanley, compositore della
giovane generazione (Londra
1712- Londra 1786) che fu amico
di Händel, mostrano l’abbandono
delle vecchie linee melodiche
ispirate ai Song per approdare alla
musicalità delle melodie di stampo
Rococò, e Thomas Augustine Arne
(Londra 1710- Londra 1778) che
con la sua musica “drammatica”
conquistò un enorme successo
coniugando un’efficace musicalità
e una grande padronanza delle
tecniche clavicembalistiche. Di
particolare interesse è il Concerto
di Charles Wesley (Bristol
1757- Londra 1834), precoce
clavicembalista ammirato da
of Händel, show the abandonment
of the old melodic lines inspired by
the “Song” to land to the musicality
of the melodies of Rococo’, and
Thomas Augustine Arne (London
1710- London 1778) who -with his
“Dramatic” music- conquered a huge
success by combining an effective
musicality with a great mastery of the
harpsichord technicues. Of particular
interest is the Concert of Charles
Wesley (Bristol 1757- London 1834),

Stanley, fu allievo di Boyce al quale
si ispirò per gran parte dei suoi
lavori. I suoi Concerti op.6 pubblicati
nel 1776 rappresentano la sintesi di
uno stile nel quale si coniugano la
tradizione metodista e una “ispirata”
modernità manifestata anche
attraverso l’approdo in “dissonanze”
di particolare interesse come nel
caso del “ Largo” del Concerto che
presentiamo. Proponiamo in questa
unica e inedita edizione un accenno
significativo al vasto panorama
musicale inglese del XVIII sec. a
partire dallo stile del Concerto per
Organo o per Clavicembalo del “Caro
Sassone” Händel. Un repertorio
sterminato, spesso sconosciuto
anche agli addetti ai lavori, che fa
emergere una vitalità musicale
prevalentemente londinese nella
quale si concentrano stili e tendenze
presenti in tutta Europa a partire
dall’Italia. I Concerti interpretati
da Massimiliano Muzzi sono
suonati con il claviorgano da lui
precocious harpsichordist admired
by Stanley; he was a student of Boyce,
from whom he drew inspiration
for most of his work. His Concerts
op.6 published in 1776, represents
the synthesis of a style in which
the Methodist tradition combines
with and an “inspired” modernity,
manifested also through the landing
in “dissonance” of particular interest
as in the case of the “Largo” of the
Concert that we present to you.
We propose, in this unique and

progettato. Nello strumento parte
della meccanica del Clavicembalo
coincide con quella dell’Organo,
i due strumenti sono sovrapposti
e collegati da un particolare
meccanismo. Questo strumento
rappresenta una straordinaria
sintesi fonica, tecnica e timbrica
dei due strumenti permettendo
all’esecutore la massima invenzione
virtuosistica e interpretativa.
Fabio Galadini
unpublished edition, a significant hint
to the vast British music scene of the
eighteenth century, starting from
the style of the Concerto for Organ
or Harpsichord of “Caro Sassone” of
Händel. An infinite repertoire, often
unknown even to insiders, that reveals
a predominantly Londoner musical
vitality, in which are concentrated
styles and trends present in Europe,
starting in Italy. The Concerts
performed by Massimiliano Muzzi
are played with the claviorgano he
designed. In the instrument part of
the mechanics of the Harpsichord
coincides with the mechanics of
the Organ, the two instruments
are stacked and connected by a
special mechanism. This instrument
represents an extraordinary phonic,
technical and timbre synthesis of
the two instruments, allowing the
performer the greatest virtuosic and
interpretative invention and creativity.
Fabio Galadini

Lorenzo Fuoco nato a Firenze nel 1972,
si diploma brillantemente in violino
presso il Conservatorio “L. Cherubini”
della sua città nel 1994 perfezionandosi
successivamente in Svizzera a
Lugano. Di particolare rilievo è il suo
impegno nell’ambito della musica da
camera svolgendo un’intensa attività
concertistica in varie formazioni. Dal
1998 è membro stabile dell’Orchestra
del Maggio Musicale Fiorentino. Dal
2004 è violino di spalla dell’orchestra
OperaFestival con la quale collabora
anche in veste di violino solista e di
responsabile artistico dell’orchestra.
È stato violino di spalla dell’Orchestra
Solisti Fiorentini, compagine sinfonica
storica composta da elementi
dell’Orchestra del Maggio Musicale
Fiorentino e fondata dal maestro
Riccardo Muti: con questa orchestra
ha collaborato in qualità di spalla,
tra gli altri, con il M° Mehta. Dal 2007
collabora come spalla con l’Orchestra
del Maggio Musicale Fiorentino.
Lorenzo Fuoco, born in Florence in 1972,
graduated with honors in violin at the
Conservatory “L. Cherubini “of his city in
1994, and continued his studies in Lugano,
Switzerland. Of particular note is his
commitment to Chamber Music (musica
da camera) with an intense concert
activity in different formations. Since
1998 he is a member of the Orchestra of
the Maggio Musicale Fiorentino. Since
2004 he is violin di spalla of the orchestra
OperaFestival, with which he collaborates
also as a violin soloist and artistic director
of the orchestra. He has been violino di
spalla of the Orchestra Soloists Fiorentini,
symphony orchestra composed of
historic elements of the Maggio Musicale
Fiorentino and founded by maestro
Riccardo Muti: with this orchestra he has
collaborated as shoulder (spalla), among
others, with Maestro Mehta. Since 2007
he works as a shoulder (spalla) for the
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Orchestra da Camera del Maggio
Musicale Fiorentino – OdC MMF
Annovera tra le proprie fila
musicisti giunti all’apice della
maturità strumentale grazie
all’esperienza maturata negli
anni all’interno del prestigioso
teatro fiorentino sotto la guida,
oltre che dello stesso Zubin
Mehta, direttore principale del
teatro, dei più grandi direttori
di tutti i tempi tra i quali Chung,
Carlo Maria Giulini, Giuseppe
Sinopoli, Carlos Kleiber, Herbert
von Karajan, Leonard Bernstein
Claudio Abbado, Georges Prêtre,
Seiji Ozawa, Riccardo Muti,
Lorin Maazel, Semyon Bychkov,
Myung-Whung. Si propone
come interprete sensibile
nell’adeguare la timbrica
e il fraseggio alle esigenze
espressive di un repertorio che
spazia dalla grande musica
strumentale italiana del '700, al
Orchestra da Camera del Maggio
Musicale Fiorentino – OdC MMF
Counts among its ranks
musicians arrived at the peak
of musical maturity thanks to
the experience gained over the
years in the prestigious Teatro
fiorentino under the guidance of
the greatest directors of all time
including Chung, Carlo Maria
Giulini, Giuseppe Sinopoli, Carlos
Kleiber, Herbert von Karajan,
Leonard Bernstein, Claudio
Abbado, Georges Pretre, Seiji
Ozawa, Riccardo Muti, Lorin
Maazel, Semyon Bychkov, Myung-
Whung, as well as of Zubin Mehta,
principal Director of the Theatre.
The Orchestra is intended to
be a sensitive interpreter in
adjusting the timbre and phrasing
(fraseggio) to the expressive
needs of a repertoire which
ranges from the great Italian
instrumental music of the '700, to

omanticismo europeo, alle varie
correnti artistiche del '900 e
contemporanee, unendo la tipica
lucentezza del suono italiano a
una rigorosa cura e disciplina.
L’Orchestra da Camera ha per
sua natura un organico duttile
e variabile in base ai contesti
the European Romanticism, to the
various artistic trends of the '900
and contemporary, combining
the typical brightness of the
italian sound with a rigorous
care and discipline. The Chamber
Orchestra has by its nature an
organic which is flexible and

e ai repertori, affidando parti
solistiche di grande virtuosismo
ai solisti del gruppo, tutte
prime parti dell’Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino.
L’Orchestra da Camera del
Maggio Musicale Fiorentino ha il
privilegio di portare nel mondo
il nome del Teatro fiorentino:
sono regolarmente ospiti di
Festival di rilievo internazionale,
si esibiscono in sale prestigiose
e vantano collaborazioni con
solisti di primissimo piano del
panorama internazionale tra i
quali Salvatore Accardo, Pinchas
Zukerman, Mario Brunello,
Andrea Lucchesini, Vadim Repin,
Boris Berezovsky, Michael
Guttman, Nestor Marconi,
Anneleen Lenaerts, Toby
Hoffman, Sergio Tiempo e Karin
Lechner.
variable, according to the contexts
and repertoires, entrusting
virtuous solo parts to the soloists
of the group, all premieres of
the Orchestra of the Maggio
Musicale Fiorentino. The Chamber
Orchestra of the Maggio Musicale
Fiorentino has the privilege to
bring to the world the name
of the theater Florentine: they
are regular guests of Festivals
of international importance,
performing in prestigious
halls, and they collaborate with
soloists of the first order on the
international scene including
Salvatore Accardo, Pinchas
Zukerman, Mario Brunello,
Andrea Lucchesini, Vadim Repin,
Boris Berezovsky, Michael
Guttman, Nestor Marconi,
Anneleen Lenaerts, Toby
Hoffman, Sergio Tiempo and
Karin Lechner.

ORCHESTRA DA CAMERA DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
Violini primi
Lorenzo Fuoco
(maestro concertatore)
Emilio Di Stefano
Simone Ferrari
Violini secondi
Luisa Bellitto
Giacomo Rafanelli
Tommaso Vannucci
Viole
Jorg Winkler
Michela Bernacchi
Violoncelli
Patrizio Serino
Elida Pali
Contrabbasso
Riccardo Donati
Oboi
Marco Salvatori
Alessandro Potenza

John Stanley - CONCERTO VI PER
CLAVIORGANO e ARCHI, CONTINUO OP.10
01. Allegro 4:03
02. Rondeau 4:20
Charles WESLEy - CONCERTO n° 4 IN Do
MAGG. PER CLAVIORGANO, ARCHI e 2 Oboi
03. Allegro 5:10
04. Largo 7:33
05. Allegro moderato 4:16
THOMAS AUGUSTINE ARNE - CONCERTO
PER CLAVIORGANO e ORCHESTRA n° 3 IN
La MAGG.
06. Allegro con spirito 6:49
07. Allegro con spirito II 2:30
08. Minuetto 4:57
09. Moderato 6:02
G.F. Händel - CONCERTO PER ORGANO,
ARCHI, 2 Oboi, CONTINUO n° 1 OP. 4
10. Larghetto staccato 4:18
11. Allegro 5:18
12. Adagio 1:23
13. Andante 3:42
Total time 60:28
Recording Location
Villa Rondielli Vitielli,
Fiesole (FI) aprile 2014
© & ℗ (2015) Variedeventuali s.r.l. SR012
All right reserved. The copyright of this sound
recording is owned by Variedeventuali s.r.l.
Unauthorized copying, reproduction, hiring, lending,
public performance and broadcasting prohibited.