Le Orme Progfiles - n° SR007
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Questo non è un libro sull’intera<br />
storia delle <strong>Orme</strong>, per raccontarla<br />
di pagine ce ne vorrebbero almeno<br />
320 e non 32, bensì l’istantanea di<br />
questa nuova fase. E per catturarla<br />
ho deciso di privilegiare le emozioni<br />
insite in “<strong>Progfiles</strong>”, nelle <strong>Orme</strong> e nei<br />
loro fans. <strong>Le</strong> emozioni sono comprensibili<br />
da tutti, non condivisibili da<br />
tutti... almeno ci si può capire al di là<br />
del linguaggio usato.<br />
Questo libro è dedicato a Marina, la<br />
mia amica della musica.<br />
Guido<br />
Da un’idea di Guido Bellachioma.<br />
Grafica e impaginazione:<br />
Paolo Carnelli<br />
Fotografie di:<br />
1/7/19 - Luigi Di Terlizzi<br />
2/3/10/18/20/21 - Roberto Scorta<br />
4 - Raimondo Luciani<br />
6 - Fabio D’Emilio<br />
8 - Luca Fiaccavento<br />
11/12/15 - Simone Cecchetti<br />
14 - Archivio <strong>Le</strong> Soprano<br />
5/16 - Guido Bellachioma<br />
17 - Elaborazione L. Di Terlizzi<br />
SUONO Musica - Anno II - n.6<br />
Novembre 2010<br />
Bimestrale registrato presso il<br />
Tribunale di Roma n. 370/08 del<br />
16/10/08.<br />
Direttore responsabile:<br />
Paolo Corciulo<br />
Editore: Variedeventuali srl.<br />
Via di Villa Troili, 4 - 00163<br />
Tel. 06 44702611<br />
Fax 06 44702612<br />
www.suono.it<br />
SOMMARIO<br />
- 3 -<br />
Storie di<br />
Progressive emozioni<br />
- 6 -<br />
Bacchette sorridenti<br />
Intervista a Michi Dei Rossi<br />
- 11 -<br />
Progressivo senza limiti<br />
Intervista a Jimmy Spitaleri<br />
- 16 -<br />
La mia discostory<br />
Michi riflette sui dischi<br />
delle <strong>Orme</strong><br />
- 22 -<br />
La banda dei quattro<br />
Biografie di Michele Bon,<br />
Fabio Trentini, William Dotto<br />
Federico Gava<br />
- 24 -<br />
Sulle <strong>Orme</strong> di Facebook<br />
I fan si confrontano<br />
sul social network<br />
- 32 -<br />
Capitan Miki<br />
di Giuliano Piccininno
STORIE DI<br />
PROGRESSIVE EMOZIONI...<br />
Ognuno ha il territorio che vuole dentro<br />
sé. E all'interno di questo si perde, si<br />
ritrova, si smarrisce e si racconta.<br />
Progressive rock. Emozioni. Storia. Melodia.<br />
Tecnica. Cuore. Canzoni. Racconti. Testa.<br />
Sangue. Passione. Vita. Memoria. Senza memoria<br />
non c'è futuro. Memoria delle vittorie e<br />
soprattutto delle sconfitte. Memoria, non<br />
sterile rilettura del passato. Capace d'imparare<br />
dai propri errori, senza rinnegare<br />
nulla, anzi… svelare con rinnovata energia<br />
nuovi confini culturali, sociali, artistici.<br />
Canzoni ormai incise nel nostro DNA, anche<br />
se proposte dal vivo in veste diversa<br />
(testimonianza emozionalmente importante:<br />
resoconto parziale della prima assoluta di<br />
questa formazione a 6 elementi), nuova come<br />
il cammino intrapreso da qualche tempo. I<br />
brani sono arrivati senza essere scelti,<br />
troppi per includerli in un solo album,<br />
anche più lungo di questo. Una scelta antologica<br />
di stampo progressivo, dolorosa come<br />
ogni separazione, ma significativa… d'appar-<br />
1
2 3<br />
tenenza. Diretta, priva di fronzoli, senza<br />
"se o ma". Il suono ha compattezza quasi<br />
inedita, pur rispettando l'identità originale<br />
dei brani.<br />
La parola PROG appare per la prima volta<br />
in un disco delle <strong>Orme</strong>. "PROGFILES" poteva<br />
narrare tutte le emozioni di questa storia<br />
in molti modi ed essere ugualmente onesto…<br />
perché infinita è la storia delle <strong>Orme</strong> da<br />
narrare, aspettando il nuovo album in studio<br />
di composizioni inedite. Desidero la loro<br />
musica: quella del passato, del presente e<br />
del futuro. Condivido pienamente la decisione<br />
di andare avanti a declinare il verbo PRO-<br />
GRESSIVO senza timori… cambiando molto, a<br />
volte anche radicalmente, per trovare la<br />
"retta" via. Cultura della sostanza e non<br />
dell'apparenza. <strong>Le</strong> nostre sono facce che<br />
inseguono i bar nella piazza… dove il barista<br />
porta ancora la brillantina Linetti e va<br />
in vacanza con i soldi delle mance… Sono<br />
facce di trattorie dietro il curvone, dove<br />
la signora sta in cucina e qualche pollo<br />
ancora gira libero nell'aia… <strong>Le</strong> strade che<br />
raccontiamo sono come le facce a cui assomigliamo<br />
ogni giorno di più, facce da sigaro e<br />
grappa asciutta, secca, anche se siamo astemi<br />
e non fumiamo… strade che l'asfalto<br />
taglia solo nel mezzo e la collina ancora ne<br />
sfiora i lembi…<br />
4
Cantiamo canzoni come le avrebbero cantate<br />
i nostri nonni… perché ancora ci facciamo<br />
le foto con le nonne dei paesi e sentiamo le<br />
loro storie di magie e di speranze… ed è<br />
ancora da quelle foto in bianco nero, foto<br />
di sudori, sorrisi e speranze, che troviamo<br />
la nuova poesia. I nostri avi non portavano<br />
cappelloni e non guidavano diligenze come<br />
nei film western di John Ford… ma, a dorso<br />
d'asino e un cappello di paglia con una<br />
spiga di grano tra i denti, immaginavano<br />
forte qualcosa che non li avrebbe traditi…<br />
un amore… un amico… un paese… ed è a loro<br />
memoria e a nostro futuro che andiamo in<br />
giro a raccontare di come la canzone della<br />
nostra vita possa e debba essere "progressiva",<br />
proprio in questi tempi ineducati e<br />
frettolosi, funestati da MP3 di bassa qualità<br />
e suoni di sottofondo scambiati per musica…<br />
come un vecchio giro d'Italia di 50 anni<br />
fa, quando si andava a trovare la gente sull'uscio<br />
di casa… e non si andava mai via<br />
senza un sorriso senza un saluto senza un<br />
abbraccio… da queste storie scaturisce "PROG-<br />
FILES"… 39 minuti, come un vecchio 33 giri,<br />
2340 secondi di PROGRESSIVE EMOZIONI.<br />
Senza memoria non c'è futuro… ognuno di noi<br />
ha il diritto e il dovere di avere un po'<br />
di sogni da coltivare… semplicemente <strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong>, comunque, ieri… oggi… domani…<br />
4<br />
5
BACCHETTE<br />
SORRIDENTI.<br />
Intervista a<br />
Michi Dei<br />
Rossi<br />
Difficile trovare interviste di Michi. Chi scandisce<br />
il ritmo della musica si copre dietro i propri<br />
tamburi e raramente esce allo scoperto.<br />
Oggi, in questa nuova fase, artistica e di vita,<br />
Michi è più solare: parla... racconta... ricorda...<br />
apre la sua anima progressiva senza pudori.<br />
Cosa provi a stare dietro i tamburi?<br />
Ascolti meglio il “ritmo” della<br />
vita? L’evoluzione del tuo stile nel<br />
corso del tempo.<br />
Il primo sentimento è la felicità, segue<br />
la soddisfazione di essere al timone<br />
della nave, infine il sentirsi completamente<br />
a proprio agio e con la consapevolezza<br />
di essere nato per suonare questo<br />
meraviglioso strumento.<br />
Sicuramente si è in posizione privilegiata<br />
perché, come nella vita, si ascoltano<br />
gli altri per poi trovare il dialogo. In<br />
studio di registrazione, rispetto ai concerti,<br />
manca la tensione, l’immediatezza,<br />
l’istintività (in studio sei più rilassato,<br />
riflessivo, puoi ripetere le cose che<br />
non ti piacciono finché non esprimono<br />
compiutamente i tuoi sentimenti)… è<br />
una sensazione incredibile… e poi la<br />
cosa più importante è il pubblico, i tuoi<br />
fan… il musicista nasce sul palco, si<br />
forma sul palco e, possibilmente,<br />
muore sul palco. Il mio stile, più o<br />
meno, è rimasto quello che tutti conoscono.<br />
Mi sono raffinato, cerco di allenarmi<br />
e studiare tutti i giorni. Credo ci<br />
sia sempre qualcosa da imparare. Gli<br />
esami non finisco davvero mai e tu sei il<br />
giudice più severo. Da molto tempo ho<br />
abbassato tutto il mio set e oggi suono<br />
in modo più comodo e più agile, più<br />
rilassato. La mia batteria (LE SOPRA-<br />
NO) e le mie bacchette (ROLL mdr<br />
signature) sono costruite su misura; i<br />
piatti scelti alla fabbrica “UFIP” con<br />
molta attenzione. Lo studio della musi-<br />
5
ca classica mi ha permesso di allargare i<br />
miei orizzonti, di “spaccare” il tempo<br />
per elaborare i ritmi fuori dalle regole.<br />
In effetti io sono un musicista fuori<br />
dalle regole… e mi piace esserlo.<br />
Il Festival di Sanremo nella vita delle<br />
<strong>Orme</strong>…<br />
Il festival di Sanremo è solo business<br />
(una passerella che ti fa conoscere in<br />
pochi giorni da milioni di persone) e,<br />
visto che la musica è anche questo, nei<br />
momenti bui la casa discografica ti convince<br />
che non hai altra scelta… comunque<br />
per me sono stati momenti a dir<br />
poco imbarazzanti.<br />
Ieri, oggi, domani: contatti e divergenze,<br />
non solo artistiche, tra gli anni<br />
70 e le decadi successive? Cosa significa<br />
essere progressivi negli anni<br />
2000 rispetto agli anni ‘70?<br />
Per me è un tipo di filosofia musicale<br />
che trova le radici negli anni ‘70 ma che<br />
oggi possiede lo stesso entusiasmo e<br />
passione. Nel 2010 essere progressivi<br />
significa avere in sé tutto quello che<br />
manca alla musica trasmessa alla radio<br />
e che spadroneggia nelle classifiche.<br />
Parlaci di questa nuova famiglia di<br />
origini antiche chiamata... <strong>Orme</strong>.<br />
Perché ha ancora senso portare avanti<br />
questo progetto?<br />
Perché amo la libertà di espressione che<br />
mi fa vivere la musica progressiva… perché<br />
il marchio <strong>Orme</strong> non deve morire…<br />
perché la band attuale è fantastica…<br />
perché i fan ci amano e nei concerti è<br />
sempre una grande festa, un gran divertimento…<br />
perché abbiamo ancora tante<br />
idee e un progetto da portare avanti…<br />
perché siamo diventati una grande<br />
famiglia, e di questi tempi, quasi senza<br />
valori, la famiglia è un gioiello da tenere<br />
in cassaforte… perché spero nel futuro…<br />
perché questo nuovo corso mi ha<br />
6<br />
ringiovanito di 20 anni e mi ha dato<br />
energia per almeno altri 20… perché,<br />
perché, perché…<br />
I soliti 10 dischi da portare su’un<br />
isola deserta... non dovresti avere difficoltò<br />
a trovarne, dato ce n’è qualcuna<br />
anche nella Laguna di Venezia,<br />
almeno un isolotto su cui trascorrere<br />
un po’ di tempo in pace...<br />
1) Histoire du soldat di Igor Stravinsky<br />
2) Sonata for Two Pianos and Percussion di<br />
Bèla Bartòk<br />
3) Drums Unlimited di Max Roach<br />
4) Nove sinfonie di Beethoven, dirette da<br />
Arturo Toscanini<br />
5) The Magic Collection di Maria Callas<br />
6) Again dei Them di Van Morrison<br />
7) Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei<br />
Beatles<br />
8) Inside the Kremlin di Ravi ShanKar<br />
9) Stories of the Danube di Joe Zawinul<br />
10) Images di Bill Meyers<br />
10½ Baka Pygmy Music Cameroon -<br />
Collection<br />
7
7<br />
I gruppi con cui hai più legato, artisticamente<br />
e umanamente, nel corso<br />
della tua carriera.<br />
Quelli in cui ho militato. Gli Amici<br />
(‘64/’65), Gli Hopopi (‘65/’66), Re Mida<br />
con Nino Smeraldi (solo prove, ‘69),<br />
Van Der Graaf Generator… eravamo a<br />
Londra nel ‘73 quando Peter Hammill<br />
venne a trovarci (avevamo affittato un<br />
appartamento per la tournèe inglese di<br />
Felona & Sorona) e m’invitò ad andare in<br />
sala prove con i VDGG… fantastico, alla<br />
fine ci fu una corposa suonata. Ho bei<br />
ricordi della Nuova Idea, dei Trip, degli<br />
Osage Tribe… noi <strong>Orme</strong> e Giampiero<br />
Reverberi avevamo organizzato le<br />
Edizioni La Chiocciola e gli Osage furono<br />
il primo gruppo sotto contratto.<br />
Eravamo amici con BMS, PFM, New<br />
Trolls, Osanna… qualche contatto con<br />
Genesis, Keith Emerson, Greenslade,<br />
Alan White e i Circa nel 2008 al Baja<br />
Prog di Mexicali.<br />
Qualche curiosità nel corso della tua<br />
vita in musica.<br />
I tre giorni trascorsi al festival di<br />
Wight. Partimmo col furgone da<br />
Venezia in 5: io, Aldo, Tony, l’amico<br />
Renzo e Nino Smeraldi, che aveva<br />
abbandonato <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> qualche mese<br />
prima, litigando con Tony e Aldo mentre<br />
ero militare. Durante la naja, non<br />
avendo avuto nessuna richiesta di rientrare<br />
nelle <strong>Orme</strong>, andai a suonare con<br />
Nino Smeraldi per formare una nuova<br />
band, Re Mida” (con l’idea di andare<br />
verso un rock più libero, improvvisato,<br />
meno legato agli schemi della canzone).<br />
Poi, alcune settimane prima di partire<br />
per l’isola di Wight, lo lasciai per rientrare<br />
con <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>. Mi ero sposato e<br />
avevo una figlia, con le <strong>Orme</strong> potevo<br />
lavorare mentre con Re Mida non avevo<br />
nessuna prospettiva di guadagnare per<br />
vivere. Inizialmente la situazione tra<br />
noi fu imbarazzante, ma la musica<br />
aggiustò tutto e passammo tre giorni<br />
bellissimi e che, soprattutto, servirono<br />
a dar vita al primo disco di musica prog<br />
in Italia, Collage. Nel 1973 un importante<br />
manager italiano, di cui non voglio<br />
fare il nome, mi telefonò per formare un<br />
super gruppo con Franco Mussida e<br />
8
Flavio Premoli della PFM, Francesco Di Giacomo<br />
e Gianni Nocenzi del BMS, Elio D’Anna degli<br />
Osanna, Bob Callero degli Osage Tribe; ne parlai<br />
con il resto della band ma la risposta fu un secco<br />
NO… pensate che disco e che tour ne sarebbero<br />
scaturiti! Una grande occasione perduta. Questa,<br />
poi, è divertente… eravamo al Progfest di Los<br />
Angeles nel 1997 e al momento del sound check i<br />
tecnici, che non ci conoscevano visivamente, ci<br />
snobbarono… a tal punto che fecero finta di non<br />
capire (pur parlando in inglese) le nostre richieste<br />
sul palco… quando iniziammo a suonare<br />
Collage si guardarono e cominciarono a muovere la<br />
testa in segno di gradimento… avevano capito che<br />
stavano suonando <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> e da quel momento<br />
capirono tutto, perfino la nostra lingua, ah ah ah<br />
ah… il concerto fu un trionfo. Quando eseguimmo<br />
Gioco di bimba ci accorgemmo che tutto il pubblico<br />
era in piedi, conosceva il testo in italiano e lo cantava<br />
assieme a noi. Fu la prima volta che <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong><br />
si esibirono negli USA e avvertii una forte emozione.<br />
8<br />
<strong>Le</strong> più grandi delusioni nella tua vita artistica?<br />
I dieci anni dal 1983 al 1993, meglio non scendere<br />
in particolari.<br />
Come mai in una carriera così lunga non hai<br />
mai elaborato un progetto solista o parallelo<br />
alle <strong>Orme</strong>?<br />
Ogni tanto me lo chiedo anch’io. Negli anni 70 ero<br />
sempre impegnato con <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, troppo. Non<br />
avevo tempo per qualsiasi altra esperienza. Ho<br />
avuto un po’ il ruolo di quel manager che è sempre<br />
mancato, tranne il periodo con Enrico Vesco.<br />
Oggi, se devo essere sincero, mi dispiace non aver<br />
potuto esprimermi da solista con un po’ di libertà<br />
in più. <strong>Le</strong> collaborazioni sono state pochissime e<br />
si possono contare sulle dita di una mano. La<br />
prima, molto bella, fu con Claudio Rocchi nel<br />
1971. Lo conobbi per un’intervista con <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> a<br />
“Per voi giovani”, trasmissione radiofonica RAI<br />
che allora conduceva; diventammo amici e mi<br />
chiese se mi avrebbe fatto piacere suonare un<br />
brano nel suo nuovo disco. Io accettai di buon<br />
grado perché la sua musica era molto affascinante,<br />
mi eccitava l’idea di suonare fuori dal mio<br />
10<br />
9<br />
9
stile… purtroppo quel brano non entrò<br />
nella play list del disco e, ripurtroppo, i<br />
nastri andarono persi. Vennero gli anni<br />
8’0, guai grossi e il gruppo si sciolse. In<br />
quel periodo mi venne richiesto dal<br />
Gulliver Recording Studio di Treviso,<br />
etichetta Holly Records, di partecipare<br />
a un LP di brani famosi del rock arrangiati<br />
in chiave disco music; io ero a<br />
spasso e accettai, avevo bisogno di<br />
campare la famiglia… fu un’esperienza<br />
allucinante… suonare la disco music su<br />
Gimme Some Loving dello Spencer Davis<br />
Group, Whole Lotta Love, Sunshine of Your<br />
Love, I Put a Spell on You di Screamin’ Jay<br />
Hawkins… 13 brani inclusi nell’album<br />
Stars on LP, 1983, per il gruppo fantasma<br />
Clips. Ricordo l’esperienza con la Tolo<br />
Marton Band (1985); suonare rock,<br />
blues e un po’ di jazz nei club fu una<br />
rivelazione… con Tolo mi trovai bene da<br />
subito, sembrava che avessimo suonato<br />
assieme da sempre. Da quell’esperienza<br />
nacquero tre brani, registrati al Dixie<br />
Saloon di Canneto Pavese (PV), inseriti<br />
in un LP intitolato Dixie in Rock, diviso<br />
con altri quattro gruppi. Nell’estate<br />
1985 andai in tour con Marcella Bella.<br />
Fui contattato dal management di<br />
Marcella e volevo rifiutare (pensavo di<br />
non essere in grado di suonare quelle<br />
semplici canzoni con il groove giusto)<br />
poi accettai perché mi dissero che ci<br />
sarebbero state delle date in Australia,<br />
così mi affidarono la direzione artistica<br />
e la responsabilità della band in tour.<br />
Fu divertente perché riuscimmo a formare<br />
una specie di famiglia. Nella formazione<br />
c’erano gli amici Francesco<br />
Sartori, Luigi Podda al sax e voce,<br />
Riccardo Fioravanti al basso e Danilo<br />
Minotti alla chitarra. Marcella, allora<br />
famosa, fu brava e i concerti andarono<br />
bene; fu un’esperienza positiva… ovviamente<br />
non andammo mai in Australia<br />
ma in compenso incontrai tanti appas-
sionati delle <strong>Orme</strong> che mi chiesero cosa<br />
stessi a fare su quel palco. Ricordo la<br />
meravigliosa esperienza con il Gruppo<br />
Percussione Ricerca (‘79/’81), gruppo di<br />
musica classica contemporanea di sole<br />
percussioni. Fu un periodo fantastico<br />
dove con il leader del gruppo, il maestro<br />
Eddy De Fanti (percussionista del<br />
teatro La Fenice di Venezia), imparai<br />
tutto quello che mi servì per registrare i<br />
due dischi del periodo romanticacustico,<br />
Florian e Piccola Rapsodia dell’ape.<br />
Sempre con lui iniziai i primi studi per<br />
tamburo nel ‘74… suonavamo delle partiture<br />
incredibili di autori fantastici<br />
quali Maurice Ohana, Miloslav Kabelá,<br />
Terry Riley, Carlos Chávez e l’esperienza<br />
cambiò il mio modo di vedere la<br />
musica, mi fece amare lo studio e la<br />
musica classica in maniera viscerale, a<br />
tutt’oggi è quella che preferisco.<br />
Pur essendo considerato un batterista<br />
tecnico (infatti sei uno dei pochi<br />
“originali” dei 70 a proseguire nello<br />
studio) non hai mai elaborato un tuo<br />
metodo didattico... perché? Lo farai<br />
mai in futuro?<br />
Per ora ho scritto alcune pagine per un<br />
eventuale metodo, ma sono combattuto<br />
tra il batterista e il percussionista classico…<br />
chissà se mai ne verrò a capo… se<br />
mai insegnerò sarà quando andrò in<br />
pensione… forse.<br />
Come e quando ascolti musica?<br />
Per ascoltare la musica ho bisogno di<br />
tranquillità nel mio studio con il mio<br />
impianto, più analogico che digitale, e<br />
quando succede è sempre un grande<br />
godimento. Ascolto prevalentemente<br />
musica classica, un certo tipo di jazz e<br />
la musica etnica, quella non contaminata<br />
da strumenti tipici del rock: basso,<br />
batteria ecc…. posso ascoltarla ovunque<br />
ma è solo ascolto di routine.<br />
11
PROGRESSIVO<br />
SENZA LIMITI.<br />
Intervista a<br />
Jimmy<br />
Spitaleri<br />
Prima dell’intervista propongo le note che<br />
Jimmy scrisse sulla copertina dell’antologia<br />
Progressivamente 1973-2003, riguardo<br />
tre classici dell’album Inferno: Porta<br />
dell’inferno, Caronte, Spacciatore di<br />
droga. I brani furono ripresi live nel corso<br />
della edizione del Progressivamente Rock<br />
Festival 1996, Testaccio Village di Roma. Il<br />
pubblico, 3000 spettatori per ognuna delle tre<br />
sere, tributò a Mr Spitaleri e ai suoi compagni<br />
d’avventura una ovazione incredibile... d’altronde<br />
si trattava del primo concerto di<br />
Metamorfosi dopo più di due decadi.<br />
Protagonisti dell’indimenticabile festival<br />
furono <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, Banco del Mutuo Soccorso,<br />
Osanna, Balletto di Bronzo, Divae.<br />
”La promessa era: Noi ritorneremo. Ci ritrovammo<br />
il 6 settembre 1996, quasi 25 anni<br />
dopo. Un palco sotto le stelle per riproporre il<br />
nostro Inferno: grande concerto per un grande<br />
pubblico. Il contatto fu immediato... la<br />
nostra gente... la musica... c’era elettricità nell’aria...<br />
Enrico (Olivieri, tastierista storico di<br />
Metamorfosi - nda) alle tastiere, forte come<br />
sempre... scaricai l’adrenalina accumulata per<br />
tanto tempo. La mia voce era il tuono, una sensazione<br />
di rinascita. Dopo il concerto quello<br />
che mi colpi fu la passione dei giovani, ragazzi<br />
entusiasti di avere scoperto una musica diversa,<br />
e, nonostante gli anni, per loro nuova…<br />
Metamorfosi era tornata. 1973: Metamorfosi<br />
tenne l’ultimo concerto, prima dello scioglimento<br />
del gruppo, al Palazzo dello Sport di<br />
Roma. Erano in 15.000, giovani del popolo<br />
prog… generazione dura, folle e, forse, troppo<br />
pura, che credeva di poter cambiare il mondo.<br />
Ampio era il fermento musicale, ma subdolo ed<br />
improvviso fu il black out. Gli assassini della<br />
musica fecero bene il loro lavoro. Chiusero<br />
tutti i cancelli e portoni. Sbarrare una porta<br />
sola non sarebbe bastato a bloccare il genio e<br />
la creatività, che rimasero latenti per molti<br />
anni. Oggi, anno 2003, alcuni di quei vermi<br />
sono scomparsi, altri si sono indeboliti, mentre<br />
io sono ancora un “guerriero” e combatterò<br />
finché avrò voce. <strong>Le</strong> barriere crolleranno una<br />
dopo l’altra, nessuno potrà fermare la nostra<br />
12
musica... e alla fine ogni cosa sarà compiuta<br />
dall’eterno gelo dell’Inferno al<br />
Paradiso…”<br />
Cosa si prova a cantare?<br />
Vivo un forte dualismo che, fortunatamente,<br />
riesco a controllare. Il lato più<br />
oscuro, a volte rabbioso a volte malinconico,<br />
si manifesta soprattutto quando<br />
salgo sul palco e inizio a cantare…<br />
pubblico, musica, luci, in quel momento<br />
combatto i critici, nemici del progressive;<br />
alla fine non ricordo quasi mai<br />
quello che ho fatto durante lo spettacolo,<br />
ma so di aver vinto perché ho lottato<br />
per questa musica sincera, fino all’esaurimento<br />
delle forze. In studio mi rendo<br />
conto di essere un perfezionista rompiscatole.<br />
Nel corso del tempo mi sono<br />
concentrato sull’utilizzo innovativo<br />
della mia tecnica vocale - vedi Uomo<br />
irregolare del 1980. Ma il mio stile “è il<br />
mio stile”! Non voglio assomigliare a<br />
nessuno.<br />
Jimmy Spitaleri nel suo percorso artistico.<br />
Iniziamo dal 1965-1966, quando incisi i<br />
primi due 45 giri con la casa discografia<br />
Durium, incisi con il nome JIMMY.<br />
Successivamente al servizio militare,<br />
nel 1969 ci fu Woodstock! Fulminato<br />
dalla voce di Janis Joplin, dopo un<br />
periodo da “figlio dei fiori”, diventato<br />
ragazzo padre, cominciai a comporre<br />
quei brani che poi con Metamorfosi nel<br />
1972 sarebbero diventati ... e fu il sesto<br />
giorno. Appena sei mesi dopo il secondo<br />
album, Inferno. Nel 1973 lo scioglimento<br />
della band. Dopo cinque anni di riflessione,<br />
sono uno che ha riflettuto tanto<br />
nella vita, decisi di tornare a comporre.<br />
Nel 1979-80 uscirono due LP, il primo<br />
come Thor, il secondo, Uomo irregolare,<br />
con il nome Davide Spitaleri. Questo è<br />
un lavoro per me bellissimo e a cui sono<br />
molto legato. In seguito al fallimento<br />
della casa discografia (Ciao Records,<br />
dove c’era anche Bernardo Lanzetti, ex<br />
cantante della PFM) non accettai i<br />
troppi compromessi che mi venivano<br />
proposti e preferii allontanarmi dal<br />
mondo dello spettacolo per riflettere a<br />
mio modo. Matrimonio, una figlia,<br />
qualche canzone per altri artisti, fino<br />
alla riunione di Metamorfosi nel 1995, il<br />
Paradiso e a breve il Purgatorio.<br />
Ieri, oggi, domani: contatti e divergenze,<br />
non solo artistiche, tra gli anni<br />
‘70 e le decadi successive?<br />
Negli anni 70 le coscienze erano sconvolte<br />
per quello che succedeva in<br />
Vietnam, con i tanti ragazzi americani<br />
arruolati a forza per andare a combattere<br />
una guerra sbagliata, per le rivolte<br />
degli studenti da Berckeley a Parigi, a<br />
Roma… poi la guerra continua in Medio<br />
Oriente, il mondo in blocchi contrapposti<br />
con l’imperialismo dominante che<br />
decideva i destini del mondo… Stati<br />
Uniti e Unione Sovietica... Johnson, poi<br />
Nixon, negli USA e Breznev a Mosca…<br />
che noi nel nostro album Inferno, condannavamo<br />
esplicitamente ad essere<br />
maciullati da Lucifero… c’era un giusto<br />
motivo per protestare e combattere<br />
anche nella musica. Gli anni ‘70 sono<br />
irripetibili. In quel periodo si è fatta la<br />
storia del rock. Gli anni ‘80 per me sono<br />
stati in gran parte spazzatura musicale.<br />
Negli anni ‘90 una ripresa del rock<br />
progressivo, nuovi gruppi e anche<br />
musica di qualità. Per me essere progressivi<br />
nei ‘70 o nel 2000 è la stessa<br />
cosa; è importante andare avanti, e io<br />
l’ho fatto per 40 anni… è importante<br />
lottare sempre per quello in cui si<br />
crede.<br />
Parlaci di questa nuova famiglia, <strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong>.<br />
Qui non c’entra il fascino della storia<br />
<strong>Orme</strong> e il passato. Io ho accettato que-<br />
1 3
13<br />
sto progetto perché <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> vogliono<br />
aprire un nuovo capitolo della loro<br />
lunga storia, e, soprattutto, perchè<br />
vogliono fare rock progressivo e sinfonico.<br />
Perchè Michi è un grande musicista<br />
e una grande persona, perché lui è,<br />
come me, “un guerriero della musica”.<br />
Ho accettato l’impegno dopo una lunga<br />
riflessione, e tu lo sai! Io mantengo<br />
sempre gli impegni, adesso sono il cantante<br />
de <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, ma non smetterò di<br />
esserlo anche di Metamorfosi. Io non<br />
tradisco mai, sia nella vita sia nella<br />
musica, elementi che spesso si sovrappongono.<br />
Ho trovato una famiglia vera,<br />
ragazzi che danno tutto per la musica e<br />
hanno voglia di fare un nuovo, grande<br />
disco, che sia degno dei capolavori del<br />
passato. Voglio <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> del presente e<br />
del futuro, ma non dimentico che<br />
hanno un luminoso passato.<br />
I soliti 10 dischi da portare su un isola<br />
deserta...<br />
Se proprio dovessi andare su un’isola<br />
deserta, e spero di no, non porterei nessun<br />
disco, prenderei solo la chitarra, il<br />
mio vecchio registratore, carta e<br />
penna… per me che cerco l’ispirazione<br />
nelle strade notturne della città, chissà<br />
che in quella solitudine non possa avere<br />
una folgorazione e comporre qualcosa<br />
di pazzesco! Forse dovrei provare a<br />
farlo anche senza i dischi da portare<br />
sull’isola...<br />
Qualche curiosità nel corso della tua<br />
vita in musica.<br />
Già conosci quello che è successo al<br />
PalaSport di Roma nel 1973, ultimo live<br />
di Metamorfosi prima della lunga separazione,<br />
ma lo racconto per i lettori di<br />
questo libro. Il concerto si concludeva<br />
sempre in modo molto scenografico<br />
con la mia esecuzione sulla sedia elettrica,<br />
quella sera posta sulle gradinate<br />
dietro il palco. Io e quelli che recitavano<br />
il ruolo degli addetti all’esecuzione<br />
(il boia, il militare e il prete) entrammo<br />
nei meandri del Palasport per tentare di<br />
salire sulle gradinate, mentre il resto di<br />
Metamorfosi proseguiva il concerto<br />
senza sapere cosa ci fosse accaduto. Un<br />
dedalo di corridoi e mille porte che<br />
davano sul nulla. Ci perdemmo e,<br />
ovviamente, l’esecuzione avvenne<br />
1 4
senza condannato. Un altro episodio, veramente<br />
curioso, successe ad un concerto tenuto a<br />
Pontecorvo, provincia di Frosinone, sempre nel<br />
1973. Il parroco del paese, impaurito dal nostro<br />
impatto sul palco e dalle appassiomate reazioni<br />
dei nostri fan, voleva interrompere il concerto<br />
perché credeva che le forze del male stessero invadendo<br />
il paese… grande concerto quella sera con<br />
fuochi d’artificio e neve sul palco… quando alla<br />
fine, a dorso nudo, sudato e con il trucco nero<br />
disfatto che mi scendeva dagli occhi, mi avvicinai<br />
per salutarlo, si tirò indietro facendosi il segno<br />
della croce. Nel 2008 Metanorfosi tornò a suonare<br />
in quel paese e cercai d’incontralo per salutarlo,<br />
finalmente. Invece mi dissero che era morto e<br />
fui veramente dispiaciuto dalla notizia. R.I.P.<br />
<strong>Le</strong> più grandi delusioni nella tua vita artistica.<br />
Scoprire di essere usato e, qualche volta, sfruttato<br />
da quelli che credevo fossero amici.<br />
14<br />
Come e quando ascolti musica? Ovviamente<br />
anche quale musica ascolti?<br />
Ne ascolto poca per non essere distratto o<br />
influenzato, specialmente nel periodo che compongo.<br />
Ultimamente riascolto volentieri Janis<br />
Joplin, Cream, Pink Floyd, Colosseum, anche<br />
musica classica e opera.<br />
Facciamo il punto su Metamorfosi<br />
Tra qualche mese pubblicheremo, etichetta<br />
Progressivamente/Suono, il live del concerto nella<br />
Chiesa di S.Galla a Roma, dove suonammo con<br />
uno splendido e monumentale organo a canne<br />
totalmente meccanico, ben 5000, batteria elettronica<br />
e chitarra classica. Il repertorio fu scelto tra i<br />
brani di “... e fu il sesto giorno” e di “Paradiso”,<br />
senza Inferno”. Io cantai sull’altare e fu davvero<br />
emozionante. In aprile o maggio uscirà il capitolo<br />
conclusivo della trilogia ispirata alla Divina<br />
Commedia di Dante, “Purgatorio”. Metamorfosi è<br />
un sogno che non può morire, esisterà finché sarò<br />
vivo, quindi, spero, a lungo. Nessuna contrapposizione<br />
con <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, Metamorfosi esplora un versante<br />
più rock ed oscuro del rock progressivo.<br />
Sono due volti della stessa medaglia ma lo spirito<br />
vitale che li alimenta è lo stesso.<br />
15<br />
16<br />
1 3
LA MIA<br />
DISCOSTORY.<br />
Michi riflette<br />
sugli album<br />
delle <strong>Orme</strong><br />
Michi Dei Rossi fa il punto sulla discografia<br />
<strong>Orme</strong>, limitandosi agli album ufficiali, studio<br />
e live. Appunti sparsi di oltre 40 anni d’emozioni<br />
in musica…<br />
AD GLORIAM - 1969<br />
Il progetto di un grande e sottovalutato<br />
musicista: Nino Smeraldi… io gli ho<br />
solo dato una piccola mano per un<br />
pugno di gloria.<br />
L’AURORA DELLE ORME – 1970<br />
(compilation + l’inedito L’aurora)<br />
Mi ricorda il periodo del militare e una<br />
trasmissione televisiva, registrata a<br />
Napoli (Un Disco per l’Estate). Partito<br />
dalla caserma del battaglione Folgore<br />
di Cervignano del Friuli (UD) in<br />
treno… arrivato agli studi televisivi<br />
della RAI di Napoli… entrato in camerino…<br />
indossato gli abiti da scena e la<br />
parrucca di mia sorella, pettinata in<br />
stile beat… registrato le riprese del<br />
brano L’Aurora… ripreso il treno… viaggiato<br />
tutta la notte… arrivato già pronto<br />
per una festa di reggimento con la<br />
banda della Folgore. Una curiosità: il<br />
brano L’aurora fu registrato dall’orchestra,<br />
Aldo incise solo la voce. Qualche<br />
anno parlai con Franz Di Cioccio al<br />
telefono che mi disse: un giorno<br />
Giampiero Reverberi chiamò I Quelli<br />
(trasformati poi in PFM) registrare una<br />
canzone… e la canzone era L’Aurora.<br />
COLLAGE – 1971<br />
Ricordo che quando sentii il missaggio<br />
finito, mi resi subito conto che da quel<br />
giorno la musica in Italia e la mia vita<br />
sarebbero cambiate totalmente. Il disco<br />
fu registrato e mixato alla Sax Records<br />
di Milano in soli sedici giorni; nello<br />
stesso studio, cinque anni prima, gli<br />
Hopopi (con due terzi della formazione<br />
di Collage, Tony e il sottoscritto) registrarono<br />
il loro primo e ultimo demo,<br />
1 6
contenente tre brani: Puoi farmi piangere,<br />
versione italiana di I Put a Spell on You,<br />
incisa da Screamin’ Jay Hawkins nel<br />
1956 (in Italia Caterina Caselli l’aveva<br />
inclusa nell’album Casco d’oro); Maudie<br />
di John <strong>Le</strong>e Hooker, da noi conosciuta<br />
per la versione degli Animals di Eric<br />
Burdon: I believe to My Soul di Ray<br />
Charles.<br />
UOMO DI PEZZA - 1972<br />
Correva l’anno 1972 e il 22 marzo, giorno<br />
del mio ventitreesimo compleanno,<br />
iniziarono negli studi della Phonogram<br />
di Milano le registrazioni di “Uomo di<br />
pezza”. L’album ottenne grande fortuna<br />
commerciale (rimase in classifica<br />
per molti mesi) e fu il nostro primo<br />
disco d’oro. Il 45 giri Gioco di bimba salì<br />
nelle più alte vette della Hit Parade<br />
nostrana, eppure il brano fu puntualmente<br />
contestato ad ogni concerto,<br />
solo perché era una semplice e bella<br />
canzone, che piaceva anche al popolo<br />
della musica pop leggera, non solo a<br />
quello del prog e del rock. In quegli<br />
anni essere ai primi posti della classifica<br />
dei 45 giri era un’onta. Oggi, però, è<br />
uno dei brani più famosi e apprezzati<br />
della canzone italiana in assoluto.<br />
FELONA E SORONA<br />
FELONA & SORONA - 1973<br />
Con Felona e Sorona arrivò il secondo<br />
disco d’oro. Eravamo in tour con Peter<br />
Hammill dei Van Der Graaf Generator.<br />
Peter apriva la prima parte dello spettacolo,<br />
accompagnandosi con il piano e<br />
con la chitarra; noi eseguivamo in anteprima<br />
la seconda facciata di Felona e<br />
Sorona, appena registrata (la prima<br />
parte sarebbe entrata nel disco solo a<br />
tournèe finita). A Peter piacque talmente<br />
tanto che ci disse: se mai farete la<br />
versione in inglese vorrei esser io a fare<br />
la traduzione. E così fu. Con la versione<br />
in inglese, etichetta Charisma, <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong><br />
partitono per un tour di 15 giorni in<br />
Inghilterra, fu un vero trionfo; per la<br />
prima volta eseguirono i famosi bis, che<br />
in Italia ancora dovevano essere introdotti.<br />
<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> suonarono al Marquee<br />
di Londra, vero tempio della musica<br />
rock, a Manchester, a Guilford, alcune<br />
volte da soli, come al Marquee, altre<br />
volte con band britanniche… ricordo i<br />
Wolf di Darryl Way, ex violinista dei<br />
Curved Air, e il cantautore John<br />
Martyn, un tipo allegro e a cui piaceva<br />
fare bisboccia. Mi dipiace che sia morto<br />
qualche anno fa.<br />
1 7
IN CONCERTO - 1974<br />
Adrenalina pura. Doveva essere un bootleg ufficiale<br />
a prezzo speciale, così erano gli accordi con<br />
la Phonogram, casa discografica di allora… invece<br />
uscì a prezzo pieno, e noi, naturalmente, ci incazzammo<br />
ma ormai la frittata era fatta… il disco era<br />
uscito senza che noi lo sapessimo. L’assolo di<br />
batteria in Truck of Fire in origine era in Felona e<br />
Sorona, come ancora oggi.<br />
CONTRAPPUNTI - 1974<br />
Avevamo fatto montare in studio dai nostri tecnici<br />
la stessa apparecchiatura, pedana della batteria<br />
compresa, che usavamo nei concerti, per<br />
essere più a nostro agio, per avere quel sound che<br />
in genere si produce sul palco dal vivo. Per la<br />
prima volta registrammo in piena estate. In quel<br />
gran salone che era lo studio della Phonogram di<br />
Milano (dicevano fosse stato il teatro di Benito<br />
Mussolini) fu montato un grandissimo condizionatore,<br />
che andava a tutta birra, altrimenti non si<br />
respirava. Non contenti, allestimmo anche le luci<br />
che usavamo nei concerti. Invece di essere sempre<br />
più a mio agio, iniziai a sentirmi debole.<br />
Pensai, “sarà il caldo”... invece era la febbre, che<br />
salì velocemente a 40. Fortunatamente le mie<br />
parti erano già quasi tutte incise, così me ne tornai<br />
a casa per qualche giorno di convalescenza. In<br />
seguito terminai il resto del lavoro. Contrappunti è<br />
il disco che preferisco, un LP che si avvicina alla<br />
musica classica contemporanea che adoro. Un<br />
album all’avanguardia con ritmiche stravaganti,<br />
mai usate prima (vedi Aliante)… ricco d’idee<br />
nuove… parti strumentali focose e dolcissime…<br />
brani cantati con i testi che hanno il sapore della<br />
matura poesia… e, infine, il pianoforte di<br />
Giampiero Reverberi è suonato con maestria<br />
come in un meraviglioso concerto alla Fenice di<br />
Venezia. Grazie Giampiero.<br />
SMOGMAGICA - 1975<br />
Un disco che avrebbe avuto bisogno di più<br />
tempo per maturare, l’idea del cambiamento<br />
repentino non diede pienamente i suoi frutti; non<br />
eravamo pronti al passaggio da un genere all’altro<br />
e all’inserimento di un nuovo musicista, anche se,<br />
devo ammettere, Tolo Marton era in forma sma-<br />
1 8
gliante… le corde della sua chitarra vibrano ancora<br />
oggi.<br />
VERITÀ NASCOSTE - 1976<br />
È un disco rock, forse a tratti un po’ anglosassone;<br />
perfetto per quel periodo e per le nostre esigenze<br />
artistiche. Germano Serafin era creativo al<br />
punto giusto, ben amalgamato con la band, merito<br />
anche di un tour teatrale di tre mesi in tutta<br />
Italia. Il tour era intitolato “Rock Spray”, parodia<br />
del mondo del prog di quel periodo, dove tutto<br />
diventava abnorme… scenografie, travestimenti,<br />
fuochi d’artificio, mostri che uscivano dalle<br />
acque, insomma erano diventati più importanti<br />
gli effetti speciali che la musica.<br />
STORIA O LEGGENDA - 1977<br />
Parigi: romanticismo e problemi seri. Dopo questo<br />
disco ci prendemmo una pausa di riflessione<br />
e cominciammo a studiare musica seriamente.<br />
FLORIAN - 1979<br />
Un meraviglioso progetto che, secondo me, andava<br />
pensato e realizzato dopo “Contrappunti”. Il<br />
periodo che va dal 1978 al 1980 fu uno dei più<br />
importanti della mia vita di musicista. “Florian” è<br />
sicuramente uno dei dischi più belli e originali<br />
dell’intera produzione delle ORME. Il mio ricordo<br />
va alla figura di Germano Serafin, eccellente<br />
musicista e persona dalla grande umanità. Ciao<br />
Germano.<br />
PICCOLA RAPSODIA DELL’APE - 1980<br />
Un disco che era meglio non fare dopo il gioiello<br />
“Florian”. La tournèe non andò benissimo e fu<br />
interrotta, anche perché Aldo andò in crisi, e<br />
poco dopo Germano lasciò la band per problemi<br />
personali. Il gruppo fu sull’orlo della separazione.<br />
VENERDÌ - 1982<br />
Sarebbe un ottimo disco se non fosse stato<br />
influenzato troppo dalla scena new wave. Poi ci<br />
toccò il festival di Sanremo. Tony Pagliuca saltò<br />
la serata finale per problemi con la casa discografica,<br />
anche se ci sono diverse versioni, e fu rimpiazzato<br />
da Roberto Colombo, produttore del<br />
disco. Ironia della sorte, un giornale specializza-<br />
1 9
to, credo Strumenti Musicali, riportò la foto de<br />
<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> sul palco di Sanremo con Roberto<br />
Colombo alle tastiere, mentre la didascalia recitò:<br />
“Tony Pagliuca usa a Sanremo l’ultimo modello<br />
di tastiera Yamaha”. Solo noi ci eravamo accorti<br />
di tutto… purtroppo non solo noi… per questo<br />
problema con Tony la DDD, nostra casa discografica<br />
in quel momento, ci congelò le royalties e<br />
così non prendemmo una lira dalle molte copie<br />
vendute del disco. Seguì la tournèe ma ormai eravamo<br />
al capolinea. Facemmo un altro tentativo<br />
con alcune prove ma non ci fu più niente da fare…<br />
lo scioglimento fu inevitabile.<br />
ORME - 1990<br />
Questo lavoro in realtà fu il secondo album solista<br />
di Aldo Tagliapietra, mentre Tony Pagliuca<br />
era distratto dalla realizzazione del suo esordio<br />
solista. Io e Michele Bon a preparare gli arrangiamenti,<br />
la programmazione e la registrazione delle<br />
basi… pensate che per il produttore Mario<br />
Lavezzi io non ero in grado di suonare la batteria<br />
acustica in quel disco e, infatti, mi fece suonare la<br />
batteria elettroacustica, oltre a programmare<br />
alcune parti con quella elettronica; la batteria<br />
acustica fu suonata da Alfredo Golino, che normalmente<br />
Lavezzi utilizzava nei dischi di sua<br />
produzione. Strano che nei crediti del disco, io e<br />
Michele, non figuriamo come arrangiatori… e io<br />
non figuro come programmatore.<br />
AMICO DI IERI – 1997<br />
(parliamo anche di questa antologia perché i brani sono<br />
risuonati)<br />
Disco pensato per i fan e per fissare su CD l’esecuzione<br />
di quei classici nei concerti di quegli<br />
anni, insomma una foto istantanea del momento<br />
live, realizzato, però, in studio.<br />
IL FIUME (1996) – ELEMENTI (2001) –<br />
L’INFINITO (2004)<br />
Io direi che la trilogia è stata un miracolo e che ha<br />
riaperto la strada, ormai assopita, del prog italiano.<br />
Dal 1996 al 2009 <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, grazie a questi 3<br />
dischi, sono ritornate all’apice del prog mondiale.<br />
Incredibilmente, la trilogia ha avuto i consensi<br />
sia da parte del pubblico sia della stampa.<br />
20
LIVE IN PENNSYLVANIA - 2008<br />
Questo primo DVD ufficiale è il frutto<br />
dell’amore e dell’energia che il nostro<br />
pubblico ci ha regalato in tutti questi<br />
anni di concerti all’estero. Ringrazio i<br />
fan degli stati che ci hanno ospitato:<br />
Argentina, Brasile, Messico, USA e<br />
Canada, che fu testimone dell’ultimo<br />
concerto del vecchio corso de <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>.<br />
PROGFILES - 2010<br />
Primo passo del nuovo corso de <strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong>, concerto ricco d’energia, divertimento<br />
e amicizia. Il risultato è miracoloso,<br />
pensando anche alle poche prove<br />
fatte e al timore di non riuscire a catturare<br />
l’attenzione e l’approvazione dei<br />
fan. In verità siamo riusciti a creare una<br />
grande e vittoriosa famiglia. Ringrazio<br />
a nome della Band tutti i nostri meravigliosi<br />
fan per l’amore, l’amicizia e l’energia<br />
che ogni giorno ci regalano.<br />
Senza di loro non avrebbbe senso andare<br />
avanti su questo cammino verso una<br />
musica diversa, piena d’anima.<br />
TOP 11 ORME di Michi<br />
Questi sono i dischi dove secondo il<br />
mio modesto parere <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> erano in<br />
simbiosi e per questo li considero i<br />
migliori. Ovviamente è la mia opinione,<br />
molti fan avranno altre idee, cosa giustissima.<br />
COLLAGE<br />
UOMO DI PEZZA<br />
FELONA E SORONA<br />
IN CONCERTO<br />
per l’inedito Truck of Fire<br />
CONTRAPPUNTI<br />
FLORIAN<br />
(la sequenza storica è sbagliata mentre<br />
per me quella artistica sarebbe stata<br />
perfetta)<br />
VERITÁ NASCOSTE<br />
IL FIUME<br />
ELEMENTI<br />
L’INFINITO<br />
LIVE IN PENNSYLVANIA<br />
PROGFILES<br />
17<br />
21
MICHELE BON<br />
Tastierista compositore e arrangiatore. Si<br />
diploma da privatista in teoria e solfeggio al<br />
Conservatorio Cesare Pollini di Padova e studia<br />
pianoforte fino all’ottavo anno. Fonda la sua<br />
prima band, i TIA, nel 1983 e il primo album del<br />
gruppo riesce a vendere oltre cinquemila copie.<br />
Qualche anno dopo si unisce ad Aldo<br />
Tagliapietra per il tour promozionale del suo<br />
primo lavoro solistico, Nella notte, suonando le<br />
tastiere. In seguito lavorerà anche agli arrangiamenti<br />
di Radiolondra e Il viaggio. Nel 1990 partecipa<br />
alla registrazione dell’album de <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong><br />
<strong>Orme</strong> come tastierista e programmatore. In<br />
seguito all’uscita di Tony Pagliuca dal gruppo<br />
entra definitivamente nelle <strong>Orme</strong> e registra cinque<br />
CD (Il fiume, Amico di ieri, Elementi, L’infinito,<br />
<strong>Progfiles</strong>) e un DVD (Live in Pennsylvania).<br />
18<br />
FEDERICO GAVA<br />
Nasce a Vittorio Veneto (TV) il 23.10.1991 e sin da<br />
piccolo scopre la musica. Comincia gli studi di<br />
chitarra classica portando a compimento il quinto<br />
corso all’età di 10 anni. Dopo il conseguimento della<br />
quinta elementare ottiene la licenza di teoria e<br />
Solfeggio presso il conservatorio di Trieste. Dì lì a<br />
poco lascia la chitarra per dedicarsi al pianoforte sotto<br />
la guida del Maestro Giorgio Lovato. All’età di 13 anni<br />
fa le sue prime esperienze con gruppi locali: The<br />
DusT (un cd pubblicato, Portrait of a change),<br />
Nicoletta Naibo (cantautrice vittoriese con cui partecipa<br />
come autore nel disco Nicolosa), Magnolia<br />
(tour in Slovacchia, Polonia e Romania e decine di<br />
concerti nel Triveneto), Bouganville (band reggae) e<br />
19 Collage (trio progressive rock con un disco live all’attivo).<br />
Partecipa come ospite nel nuovo disco di El Duo<br />
(Davide Drusian e Cocco Marinoni), uscito nel settembre<br />
del 2010. Negli ultimi due anni ha collaborato con: Inedito (band pop, prima in<br />
numerosi concorsi in tutta Italia), Tolo Marton, Giacomo Da Ros, Bruno Farinelli.<br />
Attualmente sta frequentando l’ottavo corso di pianoforte al conservatorio di musica<br />
“Benedetto Marcello” di Venezia e parallelamente segue corsi di armonia jazz con il<br />
Maestro Bruno Cesselli. Amante della musica progressive, trae ispirazione dai suoi gruppi<br />
preferiti: <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, Emerson Lake & Palmer, Genesis, King Crimson, Van Der Graaf<br />
Generator.<br />
22
20<br />
WILLIAM DOTTO<br />
Chitarrista, compositore e Direttore del<br />
Modern Music Institute di Treviso, la sede<br />
centrale nazionale MMI (www.modernmusicinstitute.com).<br />
Dopo anni passati nel perfezionamento<br />
delle tecniche tradizionali sulla chitarra<br />
elettrica, si dedica contemporaneamente agli<br />
studi del violino e del pianoforte. Si specializza,<br />
unico artista in Italia, nella tecnica del tapping<br />
polifonico (chordal tapping), realizzando per la<br />
Playgame Italia 2 DVD (50 fraseggi rock in tapping e<br />
Chordal Tapping) ed esibendosi nei più importanti<br />
concerti e festival chitarristici internazionali,<br />
elettrici e acustici (Soave Guitar Festival 2008,<br />
Guitar Day IV edizione, Guitar Connection<br />
2008). Come compositore ha all’attivo diverse<br />
realizzazioni di musiche per spot, televisivi e<br />
radiofonici. Ha terminato un album solista di<br />
prossima uscita.<br />
FABIO TRENTINI<br />
Nasce ad Anzio (Roma) nel 1968. Inizia a suonare il basso nel 1982 e la chitarra nel 1984.<br />
Tra il 1991 ed il 2008 vive e lavora come produttore rock e musicista in Germania, collaborando<br />
come produttore con Guano Apes (G), Donots (G), Sasha (G - insieme a Pete<br />
Smith, produttore di<br />
Sting), Subway To Sally<br />
21<br />
(G), Tuner (USA), Paddy<br />
Kelly (IRL), Dada Ante<br />
Portas (CH), Dan D<br />
(SLO), 3 Colours Red<br />
(UK) e molti altri. Come<br />
musicista ha suonato (in<br />
studio e/o live) con H-<br />
Blockx (G), Illegal<br />
A l i e n s / M a r c o<br />
Minnemann (G/USA), <strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong> (I), Kelly Family<br />
(IRL), Sasha (G), Nina<br />
Hagen (G), Subway To<br />
Sally (G), Tuner (USA), All Ends (S), Frigidaire Tango (I), solo per citarne alcuni. Dal 2008<br />
ha un suo progetto solista di musica pop-rock con influenze progressive chiamato<br />
“Moonbound”, al quale partecipano musicisti internazionali come Pat Mastelotto (Mr.<br />
Mister, King Crimson), Dave Gregory (XTC, Peter Gabriel), Markus Reuter (Tuner,<br />
Toyah) Michi Dei Rossi (<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>) e tanti altri ancora.<br />
23
SULLE ORME<br />
DI FACEBOOK.<br />
I fan si<br />
confrontano<br />
sul social<br />
network<br />
L<br />
’ultima frontiera della comunicazione istantanea.<br />
<strong>Le</strong> parole corrono veloci e permettono ai<br />
fan di rimanere in contatto coi propri amici artisti<br />
in modo inimmaginabile solo qualche anno fa. Il<br />
nuovo corso de <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> ha creato reazioni negative<br />
e positive, scontate dopo la rottura di un sodalizio,<br />
quello tra Michi e Aldo, durato più di 40 anni.<br />
Ne riportiamo alcuni estratti per descrivere il rapporto<br />
tra il popolo di Facebook e questo nuovo percorso<br />
de <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>. Non saranno interventi da<br />
Premio Pulitzer ma questa è la realtà vitale del<br />
social network più popolare nella storia di Internet:<br />
più di 500 milioni di persone. Spaventoso se da questa<br />
realtà virtuale non evadiamo, intrigante se serve<br />
a scambiarsi ideee per migliorare i rapporti nella<br />
vita reale, grazie anche alla musica.<br />
<strong>Le</strong> parole che seguono non sono raggruppate in ordine<br />
temporale e in argomenti specifici… appunti sparsi<br />
dalla rete… anche un po’ caotici nell’esposizione<br />
ma decisamente più concreti di tante parole dette da<br />
solerti critici musicali nel corso della vita de <strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong>.<br />
Guido Bellachioma<br />
11 settembre alle ore 16.30<br />
Il rispetto permetterebbe, anche nel caso<br />
della diatriba <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>/non <strong>Orme</strong>/le vere<br />
<strong>Orme</strong>/Once were <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>/<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong><br />
<strong>Le</strong>gend/Da <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>/sono solo la cover band<br />
delle <strong>Orme</strong>/Il figlio della vendetta delle<br />
<strong>Orme</strong>/il folgorato dalla luce delle <strong>Orme</strong><br />
sulla via di Damasco, di tenere le discussioni<br />
con una certa grazia e onestà intellettuale,<br />
e non alludo al fatto di essere d’accordo<br />
con una tesi o con l’altra. Per ora attendo<br />
con impazienza i dischi d’inediti sia di<br />
Michi sia di Aldo/Tony/Tolo e poi spero di<br />
applaudirli TUTTI per aver trovato una via<br />
creativa d’altri tempi, senza ricercare necessariamente<br />
“modernismi” fuori sintonia con<br />
il passato. D’altronde non sempre l’unione<br />
fa la forza. Sono meglio i capitoli della trilogia<br />
(Il Fiume/Elementi/L’infinito) senza Tony o<br />
<strong>Orme</strong> del 1990 con Tony, Aldo, Michi,<br />
Michele, Angelo Branduardi e Mario<br />
Lavezzi, che non capiva un c... pardon,<br />
“NULLA”, dell’universo <strong>Orme</strong>, sospeso tra<br />
canzoni e progressivo? Pur rispettando l’opinione<br />
di chiunque io propendo decisamente<br />
per la trilogia, che non sarà ai livelli<br />
di Collage, Felona e Sorona o Contrappunti<br />
(grande disco, SOTTOVALUTATO persino<br />
da tanti/troppi appassionati) ma ha costituito<br />
negli ultimi 15 anni L’UNICO PER-<br />
CORSO PROGRESSIVO di un gruppo italiano<br />
STORICO di un certo valore e continuità.<br />
La trilogia non è opera solo di Aldo<br />
ma molto di Michi e Michele, i più convinti<br />
della via progressiva… non lo dico io... lo ha<br />
affermato Aldo in tante interviste di non<br />
essere più interessato al progressivo ma di<br />
voler fare canzoni meno legate al prog.<br />
D’altronde anche il suo spettacolo live<br />
odierno andava in quella direzione (i bran<br />
di Ad Gloriam, che non è prog, insieme alle<br />
canzoni degli anni 70 vissute in chiave acustica,<br />
quasi cantautorale, infine un omaggio<br />
ai Cream. Tutto meno che prog). Nulla da<br />
eccepire, solo la conferma che non voleva<br />
portare avanti questo discorso. Non basta<br />
scrivere la struttura delle composizioni,<br />
bisogna arrangiarle e suonarle in un certo<br />
modo, con creatività e passione, altrimenti,<br />
come capita una marea di volte, i dischi vengono<br />
brutti e si cambia persino la storia<br />
della musica. Un gruppo è composto anche<br />
dalla magica alchimia delle emozioni<br />
espresse dagli uomini che, in studio e sul<br />
palco, VIVONO quella musica. Aldo, Tony,<br />
Michi e gli altri forse tireranno fuori qualcosa<br />
di bello... o forse no!? Solo il tempo potrà<br />
dircelo. Non strillare a tutti i costi e rispettare<br />
l’idea degli altri non significa essere<br />
privi della propria, anzi...<br />
Daniele Saggio<br />
12 settembre alle ore 1.03<br />
Mi auguro che questo tuo intervento, che si<br />
fonde all’unisono col mio pensiero, sia la<br />
pietra tombale dell’idiozia e della cattiveria<br />
gratuita che si legge da circa un anno..<br />
24
Erica Tarascio<br />
12 settembre alle ore 1.06<br />
Non mi sono schierata da nessuna parte! Se<br />
Aldo venisse in Sicilia sarei la prima ad<br />
andare ad un suo concerto, lo stimo tantissimo,<br />
sia come persona sia come musicista.<br />
Ho semplicemente scelto come regalo di<br />
compleanno il concerto delle <strong>Orme</strong> a Roma<br />
del 29 ottobre perché li seguo da 14 anni,<br />
perché voglio sentire dal vivo i cambiamenti<br />
che ci sono stati… perché hanno un posto<br />
particolare nel mio cuore. Auguro a tutti<br />
loro di vivere questi momenti serenamente.<br />
Sono felice che sia Aldo, Michi & Co. abbiano<br />
deciso di continuare a suonare per tutti<br />
noi... dico solo un’ultima cosa… W la buona<br />
musica!!<br />
Anna Rotondi<br />
12 settembre alle ore 8.49<br />
Sento di condividere... per invitare tutti ad<br />
un ascolto più sereno in attesa del nuovo<br />
materiale che ci permetta di emozionarci<br />
ancora ... il mio augurio? Un anno prolifico<br />
per tutti...<br />
Manuel Marzano<br />
12 settembre alle ore 9.35<br />
Se mi fossi fermato ad ascoltare i cd de “<strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong>” avrei continuato a non apprezzarli<br />
ed a punzecchiare la mia dolce metà sulla<br />
sua scelta musicale. Ho iniziato a scoprirli<br />
proprio dalla parte meno Prog, fino ad<br />
apprezzarli, quasi totalmente, dal vivo. Se<br />
non avessi mai visto un live de “<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>”<br />
probabilmente il Prog non sarebbe mai<br />
entrato tra i miei gusti musicali. W <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong><br />
Stefano Urbanetti<br />
12 settembre alle ore 11.13<br />
Mi aspetto i nuovi brani, che hanno un gran<br />
motore, e che “M(ichi)otore”, in cui i musicisti<br />
possano esprimere il loro talento e non<br />
essere “costretti” a suonare come chi li ha<br />
preceduti. Dalle <strong>Orme</strong> mi aspetto nuove<br />
emozioni, di conseguenza un repertorio di<br />
brani inediti e solo qualche salto indietro<br />
nel passato.<br />
Alessandra Pompili<br />
12 settembre alle ore 14.00<br />
Sveglia!!!!!! basta essere un po’ curiosi e aperti<br />
ed avere una disponibilità mentale alle<br />
nuove esperienze. Io amo il prog, vanno<br />
bene <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> con la grande voce di Jimmy<br />
e poi ascolteremo anche Aldo. E facciamola<br />
finita, siete o non siete amanti del prog,<br />
altrimenti c’è sempre Gigi D’alessio!<br />
Daniele Pieri Orsini<br />
12 settembre alle ore 18.37<br />
Sono felice che tutti i componenti de <strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong> siano attivi in qualche modo e in<br />
qualsiasi forma, e questo mi basta. Ho visto<br />
Michi, Michele, Fabio, Jimmy, William e<br />
Federico proprio sabato scorso e devo dire<br />
che mi hanno entusiasmato, insomma mi<br />
sono piaciuti e a questo non deve esserci per<br />
forza una spiegazione logica, mi piacciono.<br />
Punto. Quindi se mi sono permesso di di<br />
mettermi in mezzo è solo per dire la mia<br />
riguardo alla persona e all’arte di Jimmy. Ho<br />
semplicemente trovato ingiusto attaccare<br />
un grande Artista come lui, e ho provato ad<br />
esprimere questo mio dispiacere nelle parole<br />
più corrette possibili senza offendere<br />
niente e nessuno. Auguro a Michi & Co.<br />
tanta buona fortuna e bella Musica, come lo<br />
auguro ad Aldo, Tony e Tolo, rimanendo<br />
quello che sono stato sempre, fin dall’età di<br />
5 anni, il loro Fan <strong>n°</strong>1 e in questo caso da<br />
entrambe le parti.<br />
Felice d’Agostino<br />
16 agosto alle ore 21.07<br />
Anna, nei gruppi musicali i matrimoni e<br />
divorzi sono la regola e le <strong>Orme</strong> l’hanno<br />
rispettata sin dagli anni ‘80; nel tuo caso<br />
conosco il tuo attaccamento per Aldo, come<br />
persona oltre che come cantante. Il nuovo<br />
corso delle <strong>Orme</strong> verso il quale siamo partiti,<br />
a torto, un po’ tutti con una buona dose<br />
di scetticismo, a mio parere otterrà successo<br />
in modo crescente. Questo lo dico da<br />
quando i nostri amici, Gino e poi Peppino,<br />
mi hanno reso noto le loro impressioni, poi<br />
confermate anche da me, poiché sabato ad<br />
Ortelle sono rimasto a bocca aperta pure io.<br />
Felice d’Agostino<br />
17 agosto alle ore 12.08<br />
Certamente le <strong>Orme</strong> che ho vissuto così a<br />
lungo hanno come marchio di fabbrica la<br />
voce di Aldo, le atmosfere delle tastiere di<br />
Tony e il ritmo della batteria di Michi... tre<br />
elementi ognuno con la propria spiccata<br />
25
personalità. <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> sono state uniche in<br />
quel contesto storico a far tremare altre<br />
band più blasonate. Dopo le defezioni, Tony<br />
prima e poi la recente di Aldo, il gruppo, con<br />
i dovuti aggiustamenti del caso, è riuscito<br />
ad andare avanti, certamente cambiando<br />
modulo, cambiando anche il sound. In questo<br />
caso cambierà anche il canto e le liriche<br />
in futuro. A mio parere in poco tempo<br />
Jimmy, specialmente nei brani più grintosi<br />
delle <strong>Orme</strong> è riuscito a dare un risultato<br />
migliore di quello di Aldo, mentre rimane il<br />
suo ricordo nelle canzoni più melodiche.<br />
Questo non vuol dire assolutamente che io<br />
non lo apprezzi più, altrimenti non si spiegherebbe<br />
il fatto di essere andato a sentirlo<br />
due volte nel 2010, vuole invece significare<br />
che il nuovo corso <strong>Orme</strong> parte con un super<br />
gruppo molto motivato, che a naso ci darà<br />
un sound più pieno con un canto energico e<br />
lirico/melodico, più adatto al prog.<br />
Giuseppe Langastro<br />
27 luglio alle ore 18.44<br />
Complimenti per il concerto di ieri a Roma.<br />
Siete stati grandi. Ho visto tanta ma tanta<br />
grinta.<br />
Stefano Mariani<br />
12 luglio alle ore 21.43<br />
Nonostante i cambiamenti, <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> sono<br />
più vive che mai.<br />
Aldo de Pascali<br />
13 luglio alle ore 13.58<br />
Semplicemente....STUPENDIIIII<br />
Stefano Mariani<br />
22 marzo alle ore 10.55<br />
Ho ascoltato Gioco di bimba e mi è piaciuta<br />
tantissimo. Un bravo anche a Jimmy che,<br />
com’è giusto, canta secondo i propri canoni...<br />
ma lo spirito ormiano c’è, te lo dice un<br />
“vecchio” ammiratore che per le <strong>Orme</strong> ha<br />
anche litigato, e di brutto… non è una<br />
minaccia, è solo cronaca... non lo capite che<br />
è meglio così? Quando Tony presenta i suoi<br />
bellissimi concerti al piano, non sono le<br />
<strong>Orme</strong>? E quando si esibisce con i Deghejum<br />
non sono ancora le <strong>Orme</strong>? Adesso che Aldo<br />
sta ultimando un disco di brani inediti,<br />
secondo voi questo è qualcosa di diverso<br />
dalle <strong>Orme</strong>? E le nuove <strong>Orme</strong>, non sono<br />
forse originali anch’esse? Personalmente<br />
non vedo l’ora di acquistare il disco in studio<br />
che stanno preparando. D’altra parte le<br />
storie personali si intrecciano, si avvicinano,<br />
si allontanano, si perdono di vista, si<br />
ritrovano qualche volta... è come una bella<br />
donna che cambia vestito... non solo rimane<br />
bella ma, in questo modo, mostra anche altri<br />
lati nascosti. Una volta c’era un solo gruppo<br />
che si chiamava <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, adesso questo<br />
gruppo ha “germinato”... e io trovo questo<br />
aspetto della questione... sublime...<br />
Andrea Ceccarini<br />
25 settembre alle ore 15.13<br />
daje Jimmy!!!! altro che questi/e sgallettati/e<br />
che se sentono e se vedono in radio e tv!!!!<br />
Alfonso Tieri Adiletta<br />
03 agosto alle ore 15.31<br />
In bocca al lupo per la tua nuova avventura<br />
con le <strong>Orme</strong>; solo tu, ovvero una delle più<br />
belle voci del prog italiano, potevi sostituire<br />
un altro grande come Aldo Tagliapietra!!!<br />
Teresa Marzico<br />
27 luglio alle ore 8.15<br />
Io e <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> siamo una cosa sola...... Siete<br />
fenomenali ragazzi! GRA-<br />
ZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!<br />
Michi, Jimmy, Michele, Fabio, William,<br />
Federico... Unici! Ancora grazie....<br />
Paolo Carnelli<br />
27 luglio alle ore 22.05<br />
Caro Jimmy, ieri mi è entrata dentro la tua<br />
struggente interpretazione di Vedi<br />
Amsterdam... per fortuna che l’ho potuta<br />
riascoltare tutt’oggi su <strong>Progfiles</strong>.<br />
Francesco Bettarini<br />
29 giugno alle ore 10.09<br />
Jimmy, Cemento Armato ha suonato come<br />
non mai con la tua voce... è stato il momento<br />
migliore, secondo me.<br />
Osvaldo Di Traglia<br />
22 maggio alle ore 17.02<br />
Jimmy Spitaleri: grande voce, unica e,<br />
soprattutto, grande interpretazione<br />
Meta<strong>Orme</strong>. Ieri mi sono veramente divertito.<br />
Mi sono piaciuti gli arrangiamenti e i<br />
musicisti.<br />
27
Er Nico<br />
22 maggio alle ore 16.05<br />
Volevo scrivere le mie impressioni, elogiare<br />
la Tua performance, ma sarei stato troppo<br />
prolisso. Mi limito a dire solo poche parole:<br />
presenza, carisma, coerenza, professionalità,<br />
tecnica, anima, cuore, attributi. Grande<br />
Jimmy, grande Mr. Metamorfosi.<br />
Francesco Mirante<br />
07 maggio alle ore 23.39<br />
Siamo tutti con te Jimmy...un grande<br />
abbraccio... l’importante è che tutta l’italia,<br />
conosca e apprezzi una delle più maestose<br />
voci italiane di tutti i tempi. Jimmy hai dato<br />
una prova di gran classe, mi sono emozionato<br />
sentendo la versione di Gioco di bimba,<br />
interpretata da te. Bellissimo video, sospeso<br />
tra sogno e realtà. Il migliore dal mio punto<br />
di vista.<br />
Francesco Mirante<br />
20 aprile alle ore 0.32<br />
LE ORME sono grandi... ma METAMOR-<br />
FOSI è sempre METAMORFOSI. Un LP<br />
geniale, stratosferico, come INFERNO,<br />
neanche tutta la discografia messa insieme<br />
delle <strong>Orme</strong> lo potrà mai eguagliare.<br />
Buonanotte GRANDE Jimmy<br />
Oronzo Balzano<br />
24 marzo alle ore 23.29<br />
<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> non potevano trovare di meglio!<br />
Ho ascoltato Gioco di bimba, ma non vedo<br />
l’ora di ascoltare qualcosa di più... prog!<br />
Davvero un’ottima “Metamorfosi” per le<br />
<strong>Orme</strong>!<br />
Rocco Progfan<br />
22 marzo alle ore 18.42<br />
Super Jimmyyyyyyyy, le <strong>Orme</strong> sono la mia<br />
infanzia, è stato il primo gruppo progressive<br />
italiano che ho avuto modo di ascoltare<br />
grazie agli LP di mio padre. Immaginarle<br />
senza la voce di Aldo Tagliapietra mi veniva<br />
difficile ma sapere che sarai tu la nuova voce<br />
mi rende entusiasta :-)<br />
Enzo Albano<br />
22 marzo alle ore 18.56<br />
Aldo non è più con <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> e questo suscita<br />
dolore, non esagero. La tua presenza renderà<br />
meno dolorosa la “successione”.<br />
Sergio Lombardi<br />
22 marzo alle ore 20.42<br />
Seguiamo con grande attenzione tutti gli<br />
sviluppi artistici del grande Jimmy. La<br />
Forza regna potente in lui.<br />
Andrea Ceccarini<br />
07 settembre alle ore 0.51<br />
Grande Michiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Ero stanco,<br />
dopo il lavoro tutta quella strada per vedervi....<br />
ma ne è valsa la pena. Nei tuoi occhi ho<br />
letto che hai ancora tanto da darci. Non<br />
mollare maiiiiiii ci siamo noiiiiiiiiiiiiiiiiiii,<br />
basta che fai un fischio, un cenno con la bacchetta<br />
e siamo pronti a sostenerti e sostenervi<br />
come prima, ora e sempre.....<br />
Aldo de Pascali<br />
10 settembre alle ore 11.15<br />
Senza Michi non ci sono <strong>Orme</strong> che tengano...<br />
W <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> di Michi<br />
Valerio Michetti<br />
11 settembre alle ore 1.27<br />
Dico/ribadisco che: qualsiasi sia il proprio<br />
gusto personale NESSUNO può affermare<br />
che Michi stia usando il marchio per fini<br />
commerciali… NESSUNO può affermare<br />
che <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> siano una cover band … NES-<br />
SUNO può permettersi più in generale di<br />
mancare di rispetto a NESSUNO dei componenti<br />
delle <strong>Orme</strong> attuali, e tanto meno a<br />
noi fan, che abbiamo apprezzato questa<br />
fantastica band sia dal vivo questa estate sia<br />
con il “massiccio” cd live uscito a luglio.<br />
Aldo, Tony e Tolo sono dei musicisti che<br />
adoro, non parlerei mai male di loro, però a<br />
meno che uno non sappia più leggere, si<br />
chiamano “Once Were <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>” (poi trasformato<br />
in <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> <strong>Le</strong>gend e ora in Da <strong>Le</strong><br />
<strong>Orme</strong> Aldo Tagliapietre con Tony Pagliuca<br />
e Tolo Marton; nda) mentre LE ORME si<br />
chiamano LE ORME e basta. Mi pare che la<br />
cosa venga da abbastanza da sé... non c’è<br />
molto da ragionare su quali siano <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>...<br />
e infine, basta con ‘sta storia dei paragoni<br />
inutili, che sul palco c’è una band che suona<br />
cose che non ha composto. Sul palco ci sono<br />
Michi e Michele, 43 anni il primo e 20 anni<br />
il secondo di storia delle <strong>Orme</strong>. Stiamo<br />
scherzando nel voler per forza disconoscere<br />
che loro hanno tutto il dritto di suonare la<br />
loro musica e raccontare la loro storia. In<br />
28
più ci sono dei grandi talenti giovani come<br />
Fabio, William e Federico, oltre a un grande<br />
veterano del prog come Jimmy... beh... tanto<br />
di cappello, vuol dire che la voglia di suonare<br />
c’è nel 2010 come c’era negli anni ‘70...<br />
non ti piacciono? Non leggere quello che<br />
scrivo e non ascoltare quello che suonano<br />
<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>... semplice semplice.<br />
Pierandrea Collalti<br />
27 settembre alle ore 21.55<br />
<strong>Progfiles</strong> è l’esatta fotografia dello stato di<br />
forma della band, che si diverte sul palco,<br />
dando, se ce ne fosse ancora bisogno, un<br />
saggio delle proprie notevoli capacità tecnico-strumentali...<br />
un plauso va a Michele<br />
Bon, davvero un grande, lo ricordavo al<br />
concerto dei 40 anni e a quello successivo,<br />
ma così straripante non lo immaginavo... un<br />
grazie a Michi, che ha trovato in Jimmy una<br />
voce storica unica, profonda… un interprete<br />
sensibile...<br />
Michele Zonzo<br />
23 settembre alle ore 14.31<br />
Ciao Valerio stavolta voglio esserci! Porterò<br />
anche mio figlio, lui è chitarrista metallaro<br />
ma sono sicuro che al cospetto dei mitici la<br />
sua chitarra piangerà!<br />
Daniele Saggio<br />
<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, dico <strong>Le</strong> ORME, per me sono rappresentate<br />
da tutti coloro che negli anni<br />
hanno dato il loro valido contributo quindi,<br />
diritto di cittadinanza ad Aldo, Michi,<br />
Tony, Tolo, Michele, Fabio affinché ognuno<br />
di loro, per la propria storia, per il proprio<br />
carisma e per come meglio ritiene, continui<br />
a regalarci quelle sensazioni che un anno fa<br />
abbiamo rischiato di vedere sepolte per<br />
sempre.<br />
Daniele Pieri Orsini<br />
05 settembre alle ore 10.23<br />
Ciao Valerio, ho visto un concerto di queste<br />
nuove <strong>Orme</strong> e devo dire che mi sono piaciute<br />
parecchio, vedo in Loro un glorioso futuro!!!<br />
Finalmente, dopo tanti anni che seguo<br />
<strong>Le</strong> <strong>Orme</strong>, ho un “cimelio” che li riguarda,<br />
uno dei più importanti che si possano reperire:<br />
LA BACCHETTA DI MICHI!!! :D<br />
Davvero soddisfatto per tutto, Musica e<br />
presenza artistica.<br />
Barbazza Rolli<br />
05 settembre alle ore 22.21<br />
Riguardo al “nuovo corso” de <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> che<br />
dire? Sulla bravura di Michi, Fabio, Michele<br />
e Jimmy non ho mai avuto dubbi, ma la<br />
grande sorpresa sono stati William e<br />
Federico. Stanno crescendo velocemente<br />
come gruppo, lo si vede dai brani in rete dei<br />
concerti, si nota una vera energia. Ormai<br />
credo che il periodo “critico” sia passato, il<br />
futuro? Più roseo che mai!<br />
Raffaele Orlandini<br />
09 maggio alle ore 14.41<br />
Chi ha la musica delle <strong>Orme</strong> nel cuore non<br />
deve pensare assolutamente a disfare niente,<br />
cerchiamo invece di sostenere tutti,<br />
tutto quello che hanno fatto e, soprattutto,<br />
quello che faranno.<br />
Mariabonaria Nocco<br />
25 settembre alle ore 21.29<br />
La nuova versione di Gioco di bimba è bellissima…<br />
Giovanni Acquisto<br />
19 agosto alle ore 20.48<br />
Concerto ad Ortelle (<strong>Le</strong>cce) delle mitiche<br />
ORME, goduria infinita, serata indimenticabile.<br />
Grande MICHI, uno dei migliori batteristi<br />
in circolazione. Mi dispiace per chi<br />
non può ammirare dal vivo questo grandissimo<br />
gruppo. Grazie d’esistere.<br />
Gianni Rojatti<br />
12 luglio alle ore 15.38<br />
Bravissimi, grande performance, band stellare...<br />
in bocca al lupo!...complimenti!<br />
Nicola Sulas<br />
25 maggio alle ore 19.42<br />
Non li ho visti in concerto ma credo sia<br />
anche logico e scontato aspettarsi qualcosa<br />
di diverso della voce di Aldo... semplicemente<br />
perché Jimmy non è Aldo.<br />
Gemine Verchiani<br />
10 settembre alle ore 21.06<br />
Ho letto le recenti discussioni: non spetta a<br />
noi giudicare se sia meglio o no questa<br />
nuova situazione. Ringraziamo il cielo che<br />
oggi il nostro universo si arricchisca di tale<br />
delizia per le nostre orecchie.<br />
30
Luigi Di Terlizzi<br />
03 agosto alle ore 13.08<br />
Con Teresa e Manuel camminiamo lungo<br />
il viale alberato che porta a Rock City, 26<br />
luglio a Roma, inserito nella splendida<br />
cornice del Parco degli Acquedotti.<br />
Percorsi pochi metri, ci viene incontro<br />
Jimmy, che a braccia aperte ci saluta e poi<br />
va casa per concentrarsi prima del concerto!<br />
In fondo all’arena c’è un enorme<br />
palco, degno del gruppo che si appresta a<br />
suonare. Mi sento chiamare: “Luigiiiiiiii”.<br />
Ma è Michi! Pacche sulle spalle, baci e<br />
abbracci. Ho rivisto un amico in piena<br />
forma come non capitava da qualche<br />
tempo! Saluto Michele Bon, intento a parlare<br />
con Peppino Langastro, il quale mi fa<br />
sapere che i posti davanti a lui in prima<br />
fila sono per me, Teresa e Manuel: Grazie<br />
Peppino! La nostra euforia è alle stelle<br />
anche per la calda atmosfera che si respira<br />
intorno. Il tempo a disposizione prima<br />
del concerto mi serve per scoprire il<br />
Michi uomo, che con molta franchezza si<br />
apre e mette a nudo il suo stato d’animo,<br />
facendomi sentire onorato di essere proprio<br />
io a raccogliere le sue aspettative, i<br />
suoi dubbi, le sue certezze. Un grande<br />
Michi, una degna persona sulla nostra<br />
lunghezza d’onda. Ora, oltre al mito per<br />
quello che rappresenta, lo considero veramente<br />
un Amico con la A maiuscola.<br />
Sicuramente Michi avrà sempre il mio<br />
sostegno in qualsiasi occasione. Grazie<br />
Michi e forza Michi! Ci sediamo in prima<br />
fila. Iniziano: note a tutto spiano, luci,<br />
assolo, duetti, cori, spettacolo, gag, saluti,<br />
risposte al pubblico. C’è di tutto in questo<br />
concerto, oltre la musica si respira<br />
tanto calore ed amicizia. Non mi soffermo<br />
sull’esecuzione dei brani, suonati con il<br />
cuore, oltre che con gli strumenti. Suoni<br />
avvolgenti e nuovi, ravvivati con la formazione<br />
a sei! Bravissimi, tutti promossi con<br />
lode! La serata termina con vari bis e il<br />
finale è bello come il concerto. Michi<br />
mi/ci invita sul palco per le foto! Oltre a<br />
me c’erano Teresa, Manuel, Peppino,<br />
Guido Bellachioma, Valerio e… non me ne<br />
vogliano gli altri, tante persone che conosco<br />
ma non ricordo i nomi. Vi assicuro<br />
che le emozioni erano a mille e scintillavano<br />
in me, e lo fanno anche in questo<br />
momento che sto scrivendo! Grazie<br />
<strong>Orme</strong>, grazie Michi per l’indimenticabile<br />
serata!
Giuliano Piccininno (Giffoni Valle Piana, Salerno, 1960)<br />
Autore professionista di disegni e sceneggiature. Da oltre 25 anni lavora nell'ambito<br />
del fumetto popolare su personaggi noti o di sua creazione; fra i primi ricordiamo<br />
Alan Ford, Masters of the Universe, Tiramolla, Prezzemolo, Arthur King, Ninja<br />
Turtles, Looney Tunes. Premio "Fumo di China" come miglior autore umoristico nel<br />
1997 per il suo personaggio Ozzy. A parte questo ha tanti altri interessi, fra cui il<br />
rock progressivo e <strong>Le</strong> <strong>Orme</strong> in particolare: “Questo disegno fu realizzato sul finire<br />
degli anni ‘90. Quando sono venuto a conoscenza dell'origine del soprannome<br />
Michi (ispirato a Capitan Miki), non ho potuto fare a meno di immaginare scherzosamente<br />
la jam session con i pards storici dell'eroe del West (il dottor Salasso e<br />
Doppio Rum)”. L'omaggio è diventato duplice, a Michi e all'eroe dei fumetti degli<br />
anni '60 (che al tempo condividevano la stessa pettinatura). O forse triplice: a tutto<br />
lo spirito di un'epoca.