Giro della Corsica in kayak
Questo libro è il racconto dell'avventura fatta nell'estate 2014. E' il diario di viaggio del periplo della Corsica a bordo di un kayak. E' la realizzazione di un ancestrale sogno di libertà. A raccontarlo, oltre le parole, ci sono centinaia di fotografie scattate da terra e da mare ai luoghi più belli dell'isola francese
Questo libro è il racconto dell'avventura fatta nell'estate 2014. E' il diario di viaggio del periplo della Corsica a bordo di un kayak. E' la realizzazione di un ancestrale sogno di libertà. A raccontarlo, oltre le parole, ci sono centinaia di fotografie scattate da terra e da mare ai luoghi più belli dell'isola francese
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italiano) fuoriuscito. Riatterro sulla spiaggia e<br />
guardando a poppa non vedo più lo skeg. Deve essersi<br />
staccato durante la ripartenza, forse perché <strong>in</strong>sabbiato.<br />
Inizio a ravanare nella sabbia f<strong>in</strong>chè non lo trovo, con il<br />
cavo d’acciaio troncato di netto. Quello che temevo è<br />
successo davvero. Sapevo di avere lo skeg bloccato e col<br />
cavo semitranciato ma se volevo fare questo trekk<strong>in</strong>g<br />
dovevo tenermelo così, non avendo tempo per farmene<br />
spedire uno nuovo e sostituirlo. Una pazzia lo so, ma<br />
non avevo scelta. Ora non so proprio come proseguire.<br />
Senza skeg è impossibile navigare nel mare ventoso di<br />
<strong>Corsica</strong>. Il <strong>kayak</strong> non avrebbe la necessaria direzionalità<br />
<strong>in</strong> caso di vento forte al traverso. Una signora e il marito<br />
poi, vedendomi armeggiare per tanto tempo vic<strong>in</strong>o al<br />
<strong>kayak</strong>, si avvic<strong>in</strong>ano per chiedermi cosa sia successo.<br />
Sono francesi e devo parlare per forza <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese. Mi<br />
danno una mano a sollevare il <strong>kayak</strong> per guardare<br />
meglio l’alloggiamento dello skeg. Alla f<strong>in</strong>e trovo l’unica<br />
soluzione provvisoria attuabile. Bloccare lo skeg <strong>in</strong> una<br />
posizione <strong>in</strong>termedia con un pezzetto di legno ad<br />
<strong>in</strong>castro. Roba alla Mc Gyver! Il problema è che ad ogni<br />
atterraggio o ripartenza lo skeg ritornerà dentro e dovrò<br />
chiedere a qualcuno il piacere di tirarlo fuori con<br />
l’accortezza di non far venir via il pezzetto di legno. Una<br />
cosa dell’altro mondo! Mi obbliga pers<strong>in</strong>o a non<br />
atterrare <strong>in</strong> spiagge deserte. Sono disperato. Forse<br />
sarebbe meglio lasciar perdere e tornare a casa. Ad un<br />
certo punto viene fuori il mio solito ottimismo. Penso<br />
che se mi applicherò, riuscirò a trovare un’altra<br />
soluzione più pratica per concludere il giro dell’isola.<br />
Come non lo so, ma ci riuscirò!<br />
Con lo skeg bloccato dal pezzetto di legno, entro nel<br />
<strong>kayak</strong> ad una distanza da riva tale da non far toccare lo<br />
skeg sul fondo sabbioso. Ricorro ad un poderoso<br />
appoggio sulla pagaia, adagiata sul fondo, per<br />
mantenere l’equilibrio e mi <strong>in</strong>filo dentro. La manovra<br />
26 LUGLIO: IL GIORNO DEL GIUDIZIO<br />
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