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Il%20cesalpino%20n.%2041
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<strong>Ambiente</strong> e <strong>salute</strong><br />
Glifosate: l’ennesima lezione “imparata <strong>in</strong><br />
ritardo”?<br />
■ Introduzione<br />
In queste settimane ricorre con grande<br />
frequenza, anche sui media italiani, il<br />
term<strong>in</strong>e “glifosate”, si tratta dell’erbicida<br />
più diffuso al mondo, brevettato dalla<br />
Monsanto Company nel 1974 (USPTO,<br />
1974), mult<strong>in</strong>azionale nordamericana<br />
specializzata <strong>in</strong> biotecnologie agrarie e<br />
sementi, nonché leader mondiale nella<br />
produzione di alimenti OGM.<br />
L’attuale clamore mediatico verso questa<br />
sostanza deriva dal fatto che la sua<br />
autorizzazione a livello europeo, <strong>in</strong> scadenza<br />
al 31 dic. 2015 (ma già prorogata<br />
di 3 anni alla prima scadenza avvenuta<br />
a dicembre 2012), è stata prorogata al<br />
giugno 2016. Ad una prima riunione della<br />
Commissione Europea il 7 marzo u.s.<br />
l’Italia, unitamente a Olanda, Francia e<br />
Svezia, ha espresso parere contrario al<br />
r<strong>in</strong>novo, con grande soddisfazione non<br />
solo delle associazioni ambientaliste, ma<br />
anche di vasta parte del mondo medico<br />
sempre più preoccupato per le ricadute<br />
sulla <strong>salute</strong> umana che stanno emergendo<br />
dalla ricerca scientifica <strong>in</strong>dipendente.<br />
La partita è comunque ancora aperta e la<br />
decisione f<strong>in</strong>ale è solo rimandata: scopo<br />
di questo articolo è qu<strong>in</strong>di fare un po’ di<br />
chiarezza su un agente presentato come<br />
sostanza <strong>in</strong>nocua, rapidamente e completamente<br />
degradabile, senza conseguenze<br />
né per l’ambiente (ad eccezione del fatto<br />
che, neppure la Monsanto poteva nascondere,<br />
il pr<strong>in</strong>cipio attivo fosse particolarmente<br />
nefasto per la vita degli ambienti<br />
acquatici) né per la <strong>salute</strong>. Le cose<br />
non stanno purtroppo così e si cercherà<br />
qu<strong>in</strong>di di mettere <strong>in</strong> luce le ricadute, sia<br />
per l’ambiente che per la <strong>salute</strong> umana,<br />
conseguenti all’utilizzo dell’ erbicida.<br />
Va ricordato che con il Decreto del 22<br />
gennaio 2014 - Adozione Piano d’Azione<br />
Nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti<br />
fitosanitari (PAN) è recepita anche<br />
dal nostro paese la Direttiva 2009/128/<br />
CE dell’Unione Europea che, riconoscendo<br />
la pericolosità dei pesticidi, ha <strong>in</strong>vitato<br />
i Governi ad un loro uso più responsabile.<br />
In particolare il PAN si prefigge di …<br />
“ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari<br />
anche <strong>in</strong> aree extra agricole frequentate<br />
dalla popolazione, quali le aree urbane,<br />
le strade, le ferrovie, i giard<strong>in</strong>i, le scuole,<br />
gli spazi ludici di <strong>pubblica</strong> frequentazione<br />
e tutte le loro aree a servizio.” In tali<br />
aree - specie nella stagione primaverile -<br />
<strong>in</strong>vece dello sfalcio meccanico o di tecniche<br />
analoghe, si fa purtroppo ampio uso<br />
di diserbo chimico con prodotti a base di<br />
glifosate, sostanza del resto ampiamente<br />
utilizzata anche nelle colture legnose<br />
(vigneti, oliveti, frutteti, agrumeti, noccioleti,<br />
mandorleti, pistacchio), <strong>in</strong> quelle<br />
orticole e cerealicole, per fragole, colza,<br />
barbabietola, l<strong>in</strong>o, girasole, riso, soia, vivai,<br />
nonché <strong>in</strong> aree <strong>in</strong>dustriali, sedi ferroviarie,<br />
arg<strong>in</strong>i di canali, fossi, ma anche<br />
<strong>in</strong> giard<strong>in</strong>i privati ed aree pubbliche quali<br />
parchi o scuole.<br />
■ Modalità d’azione del glifosate<br />
Il glifosate è una molecola organica<br />
molto simile alla glic<strong>in</strong>a, il più semplice<br />
dei 20 am<strong>in</strong>oacidi proteici. Viene assorbito<br />
per via fogliare (spesso grazie a<br />
coformulanti, non dichiarati, ma assai più<br />
pericolosi del glifosate stesso) e successivamente<br />
trasferito f<strong>in</strong>o alle radici attraverso<br />
il sistema conduttore della pianta.<br />
Mentre l’assorbimento del prodotto avviene<br />
<strong>in</strong> poche ore, il disseccamento della<br />
vegetazione, che colpisce <strong>in</strong>teramente<br />
le piante, è visibile solo dopo 10-12<br />
giorni. Il terreno rimane così “nudo” ed<br />
esposto all’erosione, agli smottamenti e<br />
all’<strong>in</strong>vasione delle specie annuali (tra le<br />
quali moltissime specie esotiche) e l’uso<br />
ripetuto del diserbo determ<strong>in</strong>a lo sviluppo<br />
di popolazioni divenute resistenti al<br />
glifosate. Il risultato sarà che a soffrirne<br />
non saranno qu<strong>in</strong>di solo le “erbacce” che<br />
noi vogliamo elim<strong>in</strong>are ma gli habitat (e<br />
qu<strong>in</strong>di tutta la complessa rete di vita animale,<br />
dai microorganismi ai vertebrati,<br />
che negli habitat trova rifugio, riproduzione,<br />
alimentazione, ecc.) e la vita stessa<br />
dell’humus e degli organismi che ad esso<br />
sono legati.<br />
Attualmente il glifosate, <strong>in</strong> varie formulazioni,<br />
rappresenta il 25% del mercato<br />
Patrizia Gentil<strong>in</strong>i*<br />
Fabio Taffetani**<br />
*Comitato Scientifico ISDE Italia<br />
**Ord<strong>in</strong>ario Botanica Sistematica<br />
Università delle Marche<br />
Per corrispondenza:<br />
patrizia.gentil<strong>in</strong>i@villapac<strong>in</strong>otti.it<br />
Il Cesalp<strong>in</strong>o 41/2016 · <strong>Ambiente</strong> e <strong>salute</strong><br />
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