Arcobaleno 03/2016

La Serietà
in cui viviamo mi hanno invitato
a riflettere molto sul tema di
tempi
questo secondo editoriale su Arcobaleno.
Viviamo in un’epoca di sbandierati
cambiamenti eppure ho la sensazione
viscerale che, in realtà, la società sia
ferma, immobile ed accartocciata intorno
a punti fissi, o presunti tali, che in realtà
hanno la forza di tenuta pari a quella
di un filo di seta assai sottile. Guardando
la tv, leggendo i giornali, ascoltando la
radio mi torna in mente una frase ricorrente:
“ci vorrebbe un po’ più di serietà;
le persone dovrebbero essere più serie;
se ci fosse più serietà”. Poi mi torna in
mente Pasolini, scrittore che non amo
molto, ma che sicuramente ha contribuito
a “togliere il gesso” ad una società
ugualmente immobile, ma per imposizione
di idee fisse e non per mancanza
delle stesse, come ai nostri giorni. Sì, l’ho
detto. Oggi mancano le idee. E quelle che
ci sono, al di là di un forte spirito propagandistico,
sanno di nuovo come un maglione
della nonna tirato fuori dalla naftalina.
Allora leggendo le poche parole di
Pasolini che vi riporto mi torna in mente
la mia esperienza scaut, il mio cammino
(personale e su strada!) insieme a dei
compagni d’avventura con cui ho condiviso
pane e valori, in nome di una Legge
che ha il poco modesto obiettivo di creare
dei buoni cittadini. “La Parola dello
Scaut è Sacra!”. Ah, se lo fosse anche
quella del commerciante, del giornalista,
dell’insegnante, del politico etc… Probabilmente
contribuirebbero anche loro a
lasciare questo mondo un po’ migliore di
come lo abbiano trovato. Però, per essere
buoni cittadini, occorre avere anche delle
buone idee. Idee che puntino al bene
comune, all’interesse di una società che
vuol vivere serenamente ed in armonia,
applicando a fratellanza universale cui
L’EDITORIALE 3