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Altroconsumo n.303 Maggio 2016

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EDITORIALE<br />

PRIMO PIANO<br />

Dire fare cambiare<br />

Scade<br />

la concessione<br />

Rai: innovare<br />

ROSANNA MASSARENTI<br />

DIRETTORE<br />

Servizio pubblico<br />

Tra le polemiche e l’indignazione per l’ospitalità che la tv di Stato<br />

ha offerto al figlio del boss dei boss e la scadenza, proprio in questi<br />

giorni, della concessione statale per il servizio pubblico (vedi a lato),<br />

la questione Rai è al centro di un dibattito molto animato. Alimentato<br />

anche dai malumori per il canone infilato nella bolletta della luce,<br />

contro il quale <strong>Altroconsumo</strong> ha lanciato una petizione che ha già<br />

raccolto più di 120mila firme. L’idea, già proposta qualche anno fa, è<br />

di abolire il canone e di finanziare il servizio pubblico con la fiscalità<br />

generale. Ma al contempo è indispensabile varare una radicale riforma,<br />

coraggiosa e innovativa, con una visione strategica di quello che è<br />

l’interesse generale nell’era del digitale. Con una missione chiara. Non<br />

salvare il vecchio salvabile o fare<br />

Ruolo di garanzia<br />

per informazione,<br />

inclusione sociale,<br />

crescita culturale<br />

finte rivoluzioni sulla governance.<br />

Non ha più senso mantenere<br />

tre reti generaliste, partorite da<br />

un’idea di pluralismo (discutibile)<br />

legata ai partiti di una volta, con<br />

relativi telegiornali, a cui peraltro<br />

si è aggiunto un canale di sole notizie. Meglio una sola rete, e senza<br />

pubblicità, sul modello inglese o spagnolo. E tanto meno dunque<br />

avrà senso una Commissione parlamentare di vigilanza, ormai<br />

svuotata di ruolo: la politica non deve condizionare l’informazione.<br />

Oggi bisogna tenere conto dell’intero universo della comunicazione<br />

con tutte le infinite possibilità d’uso e di accesso che tutti già stanno<br />

utilizzando. Dunque, offrire un servizio per il bene comune vuol<br />

dire guidare l’utente su tutti i contenuti presenti in rete e farsene<br />

responsabilmente garante. Il servizio pubblico dovrebbe svolgere la<br />

funzione di connettere, tra loro e con i cittadini, i diversi creatori di<br />

contenuti culturali filtrandoli attraverso una piattaforma realizzata<br />

con il contributo di tutti i servizi utili (anche di reti private o di piccole<br />

tv locali, vicine al territorio), che già esistono. I soldi pubblici vanno<br />

spesi bene, eliminando sprechi e doppioni, e valorizzando il prezioso<br />

patrimonio degli oltre 12mila dipendenti Rai, la più grande industria<br />

editoriale e culturale del paese, creando sinergie ed economie di<br />

scala con accademie, teatri, musei, enti lirici, case di produzione... Per<br />

diventare competitivi, rafforzando il mercato della creatività, anche a<br />

livello internazionale. I tempi possono cambiare, bisogna volerlo, però.<br />

25,4%<br />

Pubblicità<br />

598<br />

Proprio in questi giorni, il 6<br />

maggio, scade la Concessione<br />

di servizio pubblico tra lo<br />

Stato e la Rai. Certamente sarà<br />

prorogata di almeno qualche<br />

mese per decidere il da farsi.<br />

Il governo ha convocato a metà<br />

aprile la prima consultazione<br />

pubblica sulla Rai, sul modello<br />

di quella della Bbc inglese,<br />

con sedici tavoli tematici a cui<br />

parteciperanno associazioni,<br />

enti pubblici, università,<br />

persone del mondo del<br />

cinema, delle produzioni tv,<br />

dei nuovi media, del digitale,<br />

della cultura, del turismo,<br />

dei consumatori, per un<br />

totale di circa 160 persone e<br />

60 associazioni. A partire da<br />

maggio, per 45 giorni, sarà<br />

disponibile sul sito del governo<br />

un questionario rivolto a tutti<br />

i cittadini preparato dall’Istat,<br />

per sapere che cosa pensano<br />

della Rai e come la vorrebbero<br />

cambiare. A seguire, il<br />

percorso parlamentare.<br />

Il rinnovo della concessione<br />

decennale alla Rai dovrebbe<br />

essere l’occasione per innovare<br />

e ripensare il concetto di<br />

servizio pubblico nell’era<br />

della comunicazione digitale<br />

integrata, con tutti i diversi<br />

accessi e usi che consente, con<br />

particolare riguardo ai temi<br />

dell’informazione.<br />

7,1%<br />

Altri ricavi<br />

167<br />

Ricavi Rai (2014, in milioni di euro):<br />

dal canone in bolletta si stimano<br />

tra i 300 e 500 milioni in più<br />

67,5%<br />

Canone<br />

1.590<br />

6 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it

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