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Altroconsumo n.303 Maggio 2016

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303 maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it<br />

Anno XLI - <strong>Altroconsumo</strong>: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a.Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi - 11 euro<br />

DOVE VANNO A FINIRE<br />

I DATI SULLA SALUTE<br />

CHE RIVELIAMO ONLINE?<br />

ENERGIA DAL SOLE<br />

SISTEMI INTEGRATI<br />

PER LE NOSTRE CASE<br />

TEST E INCHIESTE<br />

H Antizanzare<br />

H Un orto in città<br />

H Il prezzo dei biglietti aerei<br />

H Climatizzatori<br />

H App per viaggiare<br />

H Macchine fotografiche<br />

H Ferri da stiro<br />

LA QUALITÀ<br />

S’IMPENNA<br />

TEST SULLA PASTA: PENNE ECCELLENTI PER IL PALATO A TUTTI I PREZZI,<br />

MA IN TROPPE MARCHE C’È PRESENZA DI MICOTOSSINE. EVITARLE SI PUÒ


Sommario<br />

CHE COSA C’È DI NUOVO<br />

06 EDITORIALE<br />

La parola al direttore.<br />

06 PRIMO PIANO<br />

Dibattito, denunce, segnalazioni.<br />

A 360°, da tutto il mondo, per<br />

i nostri diritti di consumatori e<br />

cittadini. Ma anche novità, consigli e gli<br />

aggiornamenti sulle nostre attività.<br />

34 A PRIMA VISTA<br />

Impressioni e giudizi sui prodotti<br />

appena usciti sul mercato: quelli<br />

promettenti e quelli da evitare.<br />

TEST<br />

36<br />

Il test parla chiaro: ci vuole una legge<br />

più severa sulle micotossine nella pasta<br />

INCHIESTE<br />

12 SALUTE: DATI ONLINE<br />

Ogni volta che facciamo qualcosa<br />

in rete o usiamo un’app diffondiamo<br />

preziosi dati, anche sulla nostra salute.<br />

Con quali tutele? E quali rischi?<br />

16 SISTEMI ENERGETICI<br />

Impianti termici e pannelli fotovoltaici:<br />

come i sistemi energetici rivoluzionano<br />

il nostro destino di utilizzatori di energia.<br />

20 BATTI LE ZANZARE<br />

Alla prova i sistemi per tenere alla larga<br />

le zanzare quando si è all’aperto, dai<br />

più comuni ai più elaborati e cari. Ecco<br />

quali servono. E quali rischiano di farvi<br />

buttare via molti soldi per nulla.<br />

24 SFRUTTA LA CITTÀ<br />

Chi coltiva verdura in un orto urbano,<br />

chi raccoglie la frutta che cresce sugli<br />

alberi delle nostre città. Non soltanto<br />

per hobby: anche per risparmiare.<br />

26<br />

Grazie ai motori di ricerca si possono<br />

trovare prezzi migliori perfino rispetto<br />

ai siti delle compagnie low cost<br />

CHIEDILO A NOI<br />

62 ADESSO LO SAI<br />

Quanto a lungo devi conservare le ricevute di<br />

pagamento? Leggere il codice che c’è su ogni<br />

uovo. Scrivere con l’iPad. La dieta del runner.<br />

64 LETTERE<br />

Dall’esperienza dei soci che ce l’hanno fatta,<br />

lo stimolo a non cedere. Scriveteci.<br />

26 VOLARE ONLINE<br />

Ci siamo messi nei panni di un utente e<br />

abbiamo provato a comprare biglietti<br />

aerei su tratte diverse, su siti diversi, in<br />

momenti diversi. Ne abbiamo ricavato<br />

molte indicazioni per risparmiare: in<br />

primo luogo, mai fermarsi al primo sito.<br />

30 SMARTPHONE E FIGLI<br />

Non tutti lo sanno, ma esistono sia<br />

sistemi preinstallati sia app, gratuite e a<br />

pagamento, per tenere sotto controllo<br />

lo smartphone dei figli adolescenti.<br />

65<br />

Una lotta dura, ma<br />

alla fine è riuscito a<br />

far valere il suo diritto<br />

a un tablet nuovo.<br />

66<br />

Una vacanza in Costa<br />

Rica rovinata dai guai<br />

legati a un’auto<br />

noleggiata.<br />

36 MANI IN PASTA<br />

Test di laboratorio, prova di cottura e<br />

assaggio su tutte le principali marche<br />

di pasta: vi indichiamo le penne migliori.<br />

Occhio alle micotossine. Uno sguardo<br />

anche alla filiera di produzione: da dove<br />

viene il grano importato in Italia?<br />

44 CLIMATIZZATORI<br />

Rinfrescano d’estate e scaldano<br />

d’inverno: sono i modelli a pompa di<br />

calore, non solo funzionali, ma anche<br />

efficienti dal punto di vista energetico.<br />

48 APP DI NAVIGAZIONE<br />

Alla prova le app di navigazione, per<br />

scoprire che anche alcune di quelle<br />

gratuite vanno benissimo. Con i soldi<br />

risparmiati, compriamo il supporto per<br />

fissarle all’auto: li abbiamo testati.<br />

2 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it


maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it<br />

52 CINQUE AL TOP<br />

Il meglio dal sito, questa volta tra: creme<br />

per pannolino, smartphone, macchine<br />

per il pane, robot da cucina e lavatrici.<br />

54 REFLEX E MIRRORLESS<br />

Come scegliere una buona macchina<br />

fotografica e risparmiare centinaia di euro.<br />

58 FERRI DA STIRO<br />

Con caldaia e senza, per tutti i gusti<br />

e soprattutto per tutte le tasche.<br />

44<br />

Come rendere<br />

il climatizzatore<br />

un apparecchio sostenibile<br />

54<br />

Abbiamo trovato un modello<br />

molto valido a partire da 279 euro<br />

I NOSTRI<br />

VALORI<br />

INDIPENDENTI<br />

Le nostre pubblicazioni<br />

non contengono pubblicità.<br />

Non accettiamo prodotti gratuiti<br />

e non realizziamo test su richiesta<br />

dei produttori. Scegliamo solo<br />

laboratori competenti<br />

e indipendenti da qualunque<br />

interesse. L’indipendenza è totale,<br />

a garanzia di obiettività di giudizi<br />

e consigli.<br />

EFFICACI<br />

Il nostro metodo di lavoro si basa<br />

su criteri di rigore scientifico,<br />

efficienza e competenza.<br />

A test e inchieste lavorano tecnici<br />

qualificati e specialisti di settore,<br />

che mettono la loro professionalità<br />

al servizio dell’informazione,<br />

della consulenza, della risoluzione<br />

concreta dei problemi.<br />

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La nostra missione<br />

è esclusivamente orientata<br />

a soddisfare le necessità<br />

dei consumatori e a tutelare<br />

i loro diritti. Per questo offriamo<br />

servizi di consulenza individuale<br />

e portiamo la voce e le istanze<br />

dei consumatori presso gli<br />

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maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 3


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un dovere. È anche un piacere quando si conoscono i risultati che si possono ottenere.”<br />

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EDITORIALE<br />

PRIMO PIANO<br />

Dire fare cambiare<br />

Scade<br />

la concessione<br />

Rai: innovare<br />

ROSANNA MASSARENTI<br />

DIRETTORE<br />

Servizio pubblico<br />

Tra le polemiche e l’indignazione per l’ospitalità che la tv di Stato<br />

ha offerto al figlio del boss dei boss e la scadenza, proprio in questi<br />

giorni, della concessione statale per il servizio pubblico (vedi a lato),<br />

la questione Rai è al centro di un dibattito molto animato. Alimentato<br />

anche dai malumori per il canone infilato nella bolletta della luce,<br />

contro il quale <strong>Altroconsumo</strong> ha lanciato una petizione che ha già<br />

raccolto più di 120mila firme. L’idea, già proposta qualche anno fa, è<br />

di abolire il canone e di finanziare il servizio pubblico con la fiscalità<br />

generale. Ma al contempo è indispensabile varare una radicale riforma,<br />

coraggiosa e innovativa, con una visione strategica di quello che è<br />

l’interesse generale nell’era del digitale. Con una missione chiara. Non<br />

salvare il vecchio salvabile o fare<br />

Ruolo di garanzia<br />

per informazione,<br />

inclusione sociale,<br />

crescita culturale<br />

finte rivoluzioni sulla governance.<br />

Non ha più senso mantenere<br />

tre reti generaliste, partorite da<br />

un’idea di pluralismo (discutibile)<br />

legata ai partiti di una volta, con<br />

relativi telegiornali, a cui peraltro<br />

si è aggiunto un canale di sole notizie. Meglio una sola rete, e senza<br />

pubblicità, sul modello inglese o spagnolo. E tanto meno dunque<br />

avrà senso una Commissione parlamentare di vigilanza, ormai<br />

svuotata di ruolo: la politica non deve condizionare l’informazione.<br />

Oggi bisogna tenere conto dell’intero universo della comunicazione<br />

con tutte le infinite possibilità d’uso e di accesso che tutti già stanno<br />

utilizzando. Dunque, offrire un servizio per il bene comune vuol<br />

dire guidare l’utente su tutti i contenuti presenti in rete e farsene<br />

responsabilmente garante. Il servizio pubblico dovrebbe svolgere la<br />

funzione di connettere, tra loro e con i cittadini, i diversi creatori di<br />

contenuti culturali filtrandoli attraverso una piattaforma realizzata<br />

con il contributo di tutti i servizi utili (anche di reti private o di piccole<br />

tv locali, vicine al territorio), che già esistono. I soldi pubblici vanno<br />

spesi bene, eliminando sprechi e doppioni, e valorizzando il prezioso<br />

patrimonio degli oltre 12mila dipendenti Rai, la più grande industria<br />

editoriale e culturale del paese, creando sinergie ed economie di<br />

scala con accademie, teatri, musei, enti lirici, case di produzione... Per<br />

diventare competitivi, rafforzando il mercato della creatività, anche a<br />

livello internazionale. I tempi possono cambiare, bisogna volerlo, però.<br />

25,4%<br />

Pubblicità<br />

598<br />

Proprio in questi giorni, il 6<br />

maggio, scade la Concessione<br />

di servizio pubblico tra lo<br />

Stato e la Rai. Certamente sarà<br />

prorogata di almeno qualche<br />

mese per decidere il da farsi.<br />

Il governo ha convocato a metà<br />

aprile la prima consultazione<br />

pubblica sulla Rai, sul modello<br />

di quella della Bbc inglese,<br />

con sedici tavoli tematici a cui<br />

parteciperanno associazioni,<br />

enti pubblici, università,<br />

persone del mondo del<br />

cinema, delle produzioni tv,<br />

dei nuovi media, del digitale,<br />

della cultura, del turismo,<br />

dei consumatori, per un<br />

totale di circa 160 persone e<br />

60 associazioni. A partire da<br />

maggio, per 45 giorni, sarà<br />

disponibile sul sito del governo<br />

un questionario rivolto a tutti<br />

i cittadini preparato dall’Istat,<br />

per sapere che cosa pensano<br />

della Rai e come la vorrebbero<br />

cambiare. A seguire, il<br />

percorso parlamentare.<br />

Il rinnovo della concessione<br />

decennale alla Rai dovrebbe<br />

essere l’occasione per innovare<br />

e ripensare il concetto di<br />

servizio pubblico nell’era<br />

della comunicazione digitale<br />

integrata, con tutti i diversi<br />

accessi e usi che consente, con<br />

particolare riguardo ai temi<br />

dell’informazione.<br />

7,1%<br />

Altri ricavi<br />

167<br />

Ricavi Rai (2014, in milioni di euro):<br />

dal canone in bolletta si stimano<br />

tra i 300 e 500 milioni in più<br />

67,5%<br />

Canone<br />

1.590<br />

6 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


Product name<br />

Costa Rica,<br />

più luminoso<br />

che mai<br />

SABRINA D’ALESSANDRO<br />

URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite<br />

Fabrizio Maramaldo fu un condottiero che durante la battaglia di Gavinana (1530) colpì a morte il<br />

capitano fiorentino Francesco Ferrucci, disarmato e già gravemente ferito. Da qui l’uso del termine<br />

“maramaldo” per indicare chi sfrutta la propria posizione di potere per infierire sul più debole. Un<br />

fatto terribile, anche perché a esser maramaldi da dietro un’armatura, purtroppo, son capaci tutti.<br />

Grazie alle intense<br />

precipitazioni dell’ultimo<br />

anno, in Costa Rica le<br />

centrali idroelettriche stanno<br />

generando da sole quasi tutta<br />

l’energia elettrica che serve<br />

per alimentare il paese. Per<br />

ben 75 giorni consecutivi, le<br />

lampadine si sono illuminate<br />

senza utilizzare combustibili<br />

fossili. In parte è servito anche<br />

l’aiuto dell’energia geotermica,<br />

solare ed eolica di cui il Costa<br />

Rica è dotato. Si tratta di<br />

un paese piccolo, che non<br />

richiede molta elettricità e con<br />

caratteristiche geografiche<br />

favorevoli alle rinnovabili; ma<br />

ciò non sminuisce l’impegno<br />

del governo locale.<br />

Dopo Expo: il polo della scienza<br />

non aiuta la ricerca<br />

ELENA CATTANEO<br />

DOCENTE, UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO<br />

Sulle spoglie dell’area Expo nasce Human<br />

Technopole, il polo della scienza (e della<br />

discordia), che ha diviso il mondo scientifico.<br />

Il parere della scienziata e senatrice a vita che<br />

ha sollevato dubbi su come sarà realizzato.<br />

Human Technopole è un progetto corale?<br />

La legge ha attribuito un “primo contributo”<br />

di 80 milioni all’Istituto italiano di tecnologie<br />

(IIT) con il compito di “elaborare” il progetto<br />

esecutivo, “sentiti” gli enti territoriali e altre<br />

istituzioni scientifiche interessate. Soldi e<br />

investitura sono stati conferiti a IIT per decreto.<br />

Ma visto che all’IIT mancano competenze<br />

sui temi principali elaborati - non si sa da chi<br />

- sono state chiamate altre realtà che quelle<br />

competenze le hanno. Il tutto arbitrariamente,<br />

senza avvisi pubblici e trasparenti.<br />

Ė un problema di gestione di fondi pubblici?<br />

Sono soldi dei cittadini, è a loro che<br />

dobbiamo assicurare trasparenza. La scienza<br />

conosce solo un modo per individuare chi<br />

è più meritevole di ricevere soldi pubblici:<br />

la competizione onesta e trasparente tra<br />

ogni idea. Per questo ho posto la questione<br />

dell’etica pubblica della scienza, che è garanzia<br />

della sua indipendenza e autonomia.<br />

Lo stanziamento di fondi è importante per lo<br />

standard italiano, 1,5 miliardi in dieci anni...<br />

Non critico l’opportunità di un grosso<br />

investimento per la ricerca pubblica, anzi lo<br />

trovo necessario vista la cronica insufficienza<br />

di risorse per i ricercatori italiani. Non<br />

critico nemmeno l’intenzione di sviluppare<br />

conoscenze in settori importanti per il futuro<br />

della scienza. Ma non è così che si promuove<br />

la ricerca. Stiamo parlando di soldi dei<br />

cittadini, che devono essere impiegati con<br />

bandi aperti a tutti, mentre la discrezionalità<br />

e l’arbitrarietà dell’intera operazione non<br />

risponde ai requisiti dell’etica della scienza.<br />

Lei ha proposto un’agenzia per la ricerca...<br />

Un’Agenzia nazionale permetterebbe<br />

di armonizzare la distribuzione dei fondi<br />

e soprattutto di adottare procedure<br />

univoche, terze, competenti e controllate<br />

per l’erogazione dei fondi pubblici. Con la<br />

Mancano libertà,<br />

indipendenza,<br />

confronto: i pilastri<br />

dell’etica scientifica<br />

possibilità di valutare nel tempo i risultati<br />

ottenuti. Un’agenzia indipendente dalla<br />

politica e dalla comunità degli studiosi a cui<br />

i finanziamenti saranno erogati. È da più di<br />

dieci anni che si parla di realizzarla, in molti<br />

sembrano d’accordo ma non si è mai andati<br />

oltre la discussione. Per Human Technopole<br />

sono bastati pochi giorni, con i difetti che<br />

l’improvvisazione comporta.<br />

Il polo della scienza non aiuta a frenare la<br />

“fuga di cervelli”?<br />

I cervelli si attraggono nei paesi dove i principi<br />

della scienza non sono scavalcati. Se per<br />

proporre la mia idea in ambito immunologico<br />

o di terapia genica o di studio del genoma mi<br />

devo mettere d’accordo con qualcuno, allora<br />

non funziona. La scienza non deve essere<br />

subordinata alla politica, chi promuove lo studio<br />

non è per forza il titolare del finanziamento:<br />

così è l’antitesi della trasparenza.<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 7


PRIMO PIANO<br />

Notizie<br />

CITTADINI<br />

Acqua, un referendum violato<br />

Privato e pubblico si dividono la gestione di un bene universale.<br />

Intervenire è necessario: il servizio idrico ha falle da tutte le parti.<br />

37%<br />

spreco idrico<br />

in media<br />

investimenti<br />

necessari<br />

65 mld<br />

aumento<br />

delle tariffe<br />

rispetto al 2014<br />

+6%<br />

Nel giugno 2011, ventisei<br />

milioni di italiani hanno votato<br />

sì al referendum con il quale si<br />

stabiliva che l’acqua deve essere<br />

pubblica. Ad oggi, quel risultato<br />

è stato messo in discussione<br />

più volte, con l’approvazione<br />

norme che lasciano spazio<br />

ai privati nella gestione dei<br />

servizi idrici. L’aspetto delicato<br />

è l’aver ignorato uno strumento<br />

essenziale di partecipazione<br />

diretta dei cittadini (il<br />

referendum), ma quello che sta<br />

accadendo è l’inevitabile epilogo<br />

di un servizio pubblico trascurato<br />

e maltrattato per decenni, al<br />

punto che oggi ha bisogno<br />

dell’intervento dei privati per<br />

essere risanato.<br />

Cittadini protagonisti?<br />

«È evidente - scrive sulle pagine<br />

di Repubblica Stefano Rodotà -<br />

che, se questa operazione andrà<br />

in porto, proprio il tentativo di<br />

creare occasioni e strumenti<br />

propizi a una rinnovata fiducia<br />

dei cittadini verso le istituzioni<br />

rischia d’essere vanificato. Se<br />

il voto di milioni di persone può<br />

essere aggirato e messo nel<br />

nulla, il disincanto e il distacco dei<br />

cittadini cresceranno e crollerà<br />

l’affidabilità degli strumenti<br />

democratici se una maggioranza<br />

parlamentare può impunemente<br />

travolgerli».<br />

Perché dare spazio ai privati?<br />

Al di là del quesito referendario, la<br />

questione della privatizzazione<br />

nasce dalla crisi grave del<br />

settore, trascurato per decenni,<br />

e diventato oggi la cenerentola<br />

dei servizi pubblici. Il problema, in<br />

termini di fondi, è la mancanza di<br />

investimenti. In generale la rete<br />

italiana ha un tasso di dispersione<br />

in media del 37%, mancano<br />

impianti di depurazione e<br />

fognari, si fa poca manutenzione.<br />

L’Autorità per l’energia nel 2012<br />

ha calcolato i soldi necessari a<br />

tappare questa enorme falla: 65<br />

miliardi in 30 anni.<br />

Di fronte a questa crisi cronica,<br />

alcuni gestori hanno aperto ai<br />

privati per iniziare a risanare<br />

la rete e fare investimenti a<br />

medio-lungo termine. La reale,<br />

forte necessità di investimenti<br />

non deve significare però<br />

vendere il bene acqua ai privati:<br />

l’operazione di risanamento deve<br />

essere portata a termine sotto il<br />

controllo dall’Autorità garante per<br />

l’energia e il sistema idrico.<br />

Salgono i prezzi, intanto<br />

Le tariffe dell’acqua potabile sono<br />

stabilite dall’Autorità in base a<br />

precisi criteri, definiti a livello<br />

nazionale. Sulla base dello stato<br />

delle infrastrutture e dei costi<br />

sostenuti per l’erogazione del<br />

servizio, può essere concesso di<br />

aumentare le tariffe, ma sempre<br />

sotto il controllo dell’autorità.<br />

L’aumento delle tariffe cui<br />

abbiamo assistito negli ultimi anni<br />

non è direttamente legato alla<br />

privatizzazione. Ma c’è stato.<br />

Nel 2015 una famiglia italiana<br />

ha speso in media 376 euro per<br />

il servizio idrico integrato, con<br />

un aumento del 5,9% rispetto<br />

al 2014 e di ben il 61,4% rispetto<br />

al 2007. I dati, che vengono<br />

dall’Osservatorio prezzi e tariffe<br />

di Cittadinanzattiva, fanno anche<br />

emergere la grande differenza di<br />

costi non solo a livello regionale,<br />

ma anche tra città a città. E c’è<br />

differenza sul territorio anche per<br />

quanto riguarda la dispersione<br />

idrica, ovvero dell’acqua immessa<br />

nelle tubature: è elevata<br />

ovunque, se come abbiamo visto<br />

circa un terzo va perso in totale,<br />

ma il problema è particolarmente<br />

accentuato al Sud, dove la<br />

dispersione arriva al 43%.<br />

spesa media<br />

annua a famiglia<br />

376 ₣<br />

il numero di<br />

gestori supera i<br />

1.500<br />

Roma, manifestazione nazionale a sostegno del referendum per l’acqua pubblica (2011).<br />

8 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


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BOLLETTE<br />

Se negli ultimi anni in media abbiamo<br />

speso di più per l’acqua, spendiamo<br />

però meno per l’energia. Dallo scorso 30<br />

marzo, quando l’Autorità per l’energia<br />

elettrica e il gas ha aggiornato i prezzi<br />

della tariffa tutelata (cioè i contratti<br />

applicati a chi non è passato al mercato<br />

libero), la spesa delle famiglie è scesa in<br />

misura consistente: meno 5% per la luce,<br />

meno 11% per il gas.<br />

Il calo delle bollette<br />

Per l’energia elettrica, il consumo medio<br />

di un cliente domestico è pari a 2.700<br />

kWh annui, pari a 483 euro. Un anno<br />

fa la stessa bolletta era di 500 euro, nel<br />

2014 circa 512 euro. La spesa, quindi, è<br />

diminuita di 17 euro tra il <strong>2016</strong> e il 2015<br />

(-3,4%) e di circa 29 euro tra il <strong>2016</strong> e il<br />

2014 (-5,73%). La stessa tendenza, anzi<br />

più marcata, si nota nel mercato del gas.<br />

Considerando il consumo medio, ovvero<br />

1.400 metri cubi/anno, e immaginando<br />

un’utenza di Milano (le tariffe del gas sono<br />

territoriali, quindi non è possibile fornire<br />

483 €<br />

Consumo medio<br />

di elettricità<br />

www.altroconsumo.it<br />

Energia meno cara per le famiglie<br />

un valore nazionale), la stima della spesa<br />

dopo l’ultimo aggiornamento dell’Autorità<br />

è pari a 952 euro. Nello stesso periodo<br />

del 2015, per la stessa località, l’importo<br />

era 1.079 euro (-11,7% su base annua),<br />

con una riduzione di circa 127 euro. In<br />

definitiva oggi rispetto al 2014 il costo<br />

del gas è sceso del 16,8%, pari a 193 euro<br />

circa. Sommando luce e gas, il risparmio<br />

complessivo in bolletta è oltre 220 euro.<br />

È sceso il prezzo delle materie prime<br />

Come mai le bollette energetiche sono<br />

in calo? La ragione principale è il basso<br />

prezzo all’ingrosso del gas, che a cascata<br />

influenza la bolletta. Il gas è anche il<br />

primo combustibile utilizzato per la<br />

produzione di elettricità. Se i produttori<br />

pagano di meno le materie prime<br />

necessarie a ottenere l’energia, il beneficio<br />

ricade, almeno in parte, sui clienti finali.<br />

E anche piuttosto in fretta, almeno per<br />

i clienti ancora nel regime di tutela. A<br />

breve, dovrebbe succedere lo stesso per le<br />

offerte del mercato libero.<br />

Rispetto al 2014 spendiamo circa 220 euro in meno per l’energia<br />

-3,4%<br />

Calo della bolletta<br />

elettrica nel <strong>2016</strong><br />

ACQUISTI<br />

952 €<br />

Consumo medio<br />

di gas a famiglia<br />

Una scelta di qualità<br />

-11,7%<br />

Calo della bolletta<br />

di gas nel <strong>2016</strong><br />

Miglior Acquisto e Migliore del Test sono i due marchi<br />

che hanno sempre contraddistinto i prodotti risultati<br />

migliori nei nostri test, aiutando i consumatori nelle<br />

scelte di acquisto. Abbiamo fatto un passo ulteriore per<br />

orientare i consumatori, rendendo disponibili queste<br />

informazioni proprio nel momento e nel luogo in cui si<br />

fa l’acquisto. Da qualche mese le aziende premiate nei<br />

test possono utilizzare questi marchi, seguendo regole<br />

precise, nelle diverse forme di comunicazione (dallo<br />

spot alla confezione del prodotto). I valori di scientificità<br />

e trasparenza di <strong>Altroconsumo</strong> diventano così uno<br />

strumento sempre più concreto di scelta. Sono molte<br />

le aziende che hanno già aderito, tra cui Ikea, LG, Lidl,<br />

Agridè, ma la lista si allunga sempre più.<br />

Vai su www.altroconsumo.it/label per conoscere l’elenco<br />

completo delle aziende che hanno aderito all’iniziativa.<br />

LIBRI<br />

Massimo Marino,<br />

Carlo Alberto Pratesi<br />

Il cibo perfetto<br />

Edizioni Ambiente<br />

168 pagine - 20 €<br />

Ne consigliamo la lettura<br />

per capire che la<br />

perfezione, quando si parla<br />

di cibo, non esiste. Anche<br />

se la dieta mediterranea vi<br />

si avvicina molto, sia per<br />

noi sia per il pianeta.<br />

Esiste una ricetta per mangiare<br />

bene? Stretti tra ideologia,<br />

moda e guerre sante alimentari<br />

trovare la formula magica è<br />

difficile. Ma una cosa si può fare:<br />

invece di perdersi nell’arena<br />

di nutrizionisti, cuochi e<br />

predicatori, si può privilegiare<br />

la scelta ambientale. Qual è il<br />

cibo che salvaguarda il pianeta?<br />

O che combatte la siccità? Il<br />

metodo dipende dalla scala<br />

di valutazione: dobbiamo<br />

salvare intere popolazioni dalla<br />

malnutrizione o proteggere la<br />

tipicità di una piccola comunità<br />

agroalimentare? Gli autori, un<br />

economista e un ingegnere<br />

ambientale, seguendo la<br />

metodologia dell’analisi del<br />

ciclo di vita (LCA), spiegano che<br />

da un punto di vista ambientale<br />

ogni scelta alimentare ha<br />

vantaggi e controindicazioni.<br />

Ai drammi planetari non si<br />

trova soluzione con il km zero<br />

o il biologico, strategie che<br />

riguardano comunità ricche e<br />

che a volte impattano quanto la<br />

produzione tradizionale.<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 9


SPRECO<br />

Donare le eccedenze<br />

diventa più facile<br />

Il varo della legge contro gli sprechi<br />

alimentari è alle battute finali.<br />

Una buona eredità di Expo.<br />

La grande distribuzione è responsabile in<br />

Italia del 13% di tutte le perdite e gli sprechi<br />

di cibo che si verificano in ogni fase della<br />

catena alimentare, dal campo alla nostra<br />

tavola, passando dall’industria alimentare.<br />

Attualmente vengono donate solo otto ogni<br />

cento tonnellate di eccedenze alimentari<br />

prodotte dalle catene di supermercati, il<br />

resto finisce perlopiù nella spazzatura.<br />

Una situazione insostenibile, a cui la nuova<br />

legge al varo in questi giorni vuole porre<br />

rimedio. Obiettivo della norma, approvata<br />

con larga maggioranza alla Camera e ora in<br />

attesa del voto del Senato, è favorire l’uso<br />

consapevole delle risorse e il recupero di<br />

prodotti ancora utilizzabili da parte delle<br />

associazioni di volontariato, sburocratizzando<br />

le procedure per la raccolta e la donazione<br />

non solo di cibo, ma anche di farmaci. L’idea<br />

di fondo è che gli alimenti invenduti e quelli<br />

recuperati dopo essere stati scartati per<br />

motivi estetici o perché vicini alla data di<br />

scadenza, non sono surplus o rifiuti, ma<br />

1,3 mld di<br />

tonnellate cibo<br />

sprecato<br />

ogni anno nel<br />

mondo (Fao)<br />

cibo che può essere consumato da chi ne ha<br />

bisogno. La legge impone agli operatori del<br />

settore alimentare (supermercati, ma anche<br />

imprese agricole) di destinare le eccedenze<br />

a favore di persone indigenti, anche oltre il<br />

termine di conservazione, purché la sicurezza<br />

igienica del cibo sia comunque garantita.<br />

Per incentivare il recupero del cibo, la norma<br />

punta su agevolazioni fiscali per chi dona,<br />

come l’esenzione dall’obbligo di dichiarazione<br />

per quantitativi di cibo inferiore ai 15.000 euro<br />

e lo sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale<br />

alla quantità di cibo donato. Altro punto<br />

importante riguarda la semplificazione:<br />

non solo le onlus, ma tutti gli enti pubblici<br />

e privati non profit potranno recuperare i<br />

prodotti rimasti a terra durante il raccolto,<br />

mentre supermercati, hotel e ristoranti<br />

potranno regalare il pane (e i prodotti della<br />

panificazione non conservati in frigo) che<br />

entro 24 ore dalla produzione non sono stati<br />

venduti. Secondo i dati della nostra ultima<br />

inchiesta (vedi Ac 293, giugno 2015) il pane<br />

è l’alimento fresco che viene maggiormente<br />

sprecato dalle catene di distribuzione (9%).<br />

Di questo soltanto il 10% viene donato. Risolti<br />

anche i problemi di sicurezza degli alimenti<br />

deperibili, in particolare quelli che necessitano<br />

di mantenimento corretto: è stato appena<br />

lanciato un vademecum di buone pratiche<br />

per le associazioni caritative, che ridurrà<br />

il margine di rischio e instaurerà metodi<br />

standard condivisi. Insomma, anche grazie a<br />

Expo, che per sei mesi ha messo in evidenza<br />

questo tema importante, finalmente l’Italia<br />

affronta la questione dello spreco in maniera<br />

concreta ed efficiente. Ma se è vero che la<br />

maggior parte degli sprechi è causato dagli<br />

attori economici, anche a casa si butta molto<br />

cibo. La nuova legge si occupa anche di questo<br />

aspetto, prevedendo alcune misure per<br />

creare più consapevolezza nei consumatori<br />

e coinvolgendo il servizio televisivo pubblico,<br />

con trasmissioni sui corretti comportamenti<br />

per limitare gli sprechi.<br />

ANTIBIOTICI,<br />

RIDURNE L’USO<br />

NEGLI ALLEVAMENTI<br />

L’organizzazione<br />

di consumatori<br />

europei Beuc ha<br />

spronato l’Ue<br />

a restringere l’uso<br />

degli antibiotici<br />

da parte degli<br />

allevatori agli animali<br />

d’allevamento malati.<br />

Per combattere<br />

il grave fenomeno<br />

della resistenza<br />

a questi farmaci,<br />

a rischio<br />

di diventare inefficaci.<br />

TELEFONIA<br />

L’Authority<br />

blocca Tim Prime<br />

Attivare servizi a pagamento non<br />

richiesti di telefonia è diventato<br />

piuttosto comune.<br />

A marzo avevamo segnalato<br />

all’Autorità garante della<br />

concorrenza e del mercato<br />

(Agcm) la pratica commerciale<br />

scorretta di Tim riguardante<br />

un nuovo servizio aggiuntivo<br />

a pagamento, attivato senza<br />

consenso del cliente.<br />

Il caso ora è risolto: l’azienda ad<br />

aprile ha ritirato il servizio Tim<br />

Prime. La decisione è arrivata<br />

dopo che l’Autorità aveva diffidato<br />

Tim dall’attivarlo.<br />

La nostra ultima inchiesta su eccedenze e sprechi delle catene di alimentari è su AC 293, giugno 2015<br />

10 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


No tv, no canone<br />

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello di autocertificazione<br />

da presentare per non pagare il canone Rai, se non si possiede un televisore.<br />

EVENTI<br />

A settembre torna il Festival.<br />

Segnalo in agenda.<br />

Saremo a Milano.<br />

E con noi ci sarà tutto un<br />

mondo da condividere.<br />

Come può la sharing economy cambiare in<br />

meglio la vita delle persone? A settembre lo<br />

vedrai, anzi lo vivrai.<br />

Per due giorni - il 24 e 25 settembre al<br />

Castello Sforzesco di Milano - <strong>Altroconsumo</strong><br />

farà conoscere dal vivo a tutti, soci e non, la<br />

dimensione sempre più diffusa e presente<br />

nella vita quotidiana, del fenomeno della<br />

condivisione. Il Festival #iocondivido sarà<br />

un’occasione per confrontarsi sulla sharing<br />

economy con chi la fa davvero, dando vita a<br />

uno sviluppo sociale basato su nuovi canoni.<br />

Che cos’è - in pratica- la sharing economy?<br />

Il Castello Sforzesco ospiterà<br />

il Festival #iocondivido<br />

Il Festival lo spiegherà, non a parole, ma<br />

facendola vivere in tre ambiti: smart cities<br />

(dal bike sharing alla burocrazia veloce, una<br />

città intelligente che punta all’innovazione<br />

dei servizi pubblici e alla sostenibilità,<br />

partendo dalle esigenze dei cittadini ), lavoro<br />

(dagli spazi di coworking, alla creazione e<br />

regolamentazione di nuovi ambiti lavorativi e<br />

professionali) e tempo libero (dal social eating<br />

che esprime la condivisione della tavola come<br />

il più naturale dei gesti, al cohousing fino a<br />

tutte le forme della nuova cultura ricreativa).<br />

Dibattiti, workshop, testimonianze di aziende<br />

e contatto diretto tra consumatori e attori del<br />

fenomeno saranno il cuore del Festival. E poi<br />

spettacoli, laboratori e degustazioni: tutto<br />

gratuito, tutto per te. Segnalo in agenda.<br />

Vai su www.altroconsumo.it/iocondivido<br />

L’ESERCITO DELLA<br />

CLASS ACTION<br />

CONTRO FIAT PANDA<br />

Numeri enormi:<br />

36mila persone hanno<br />

scaricato<br />

il modulo online per<br />

partecipare alla class<br />

action contro Fiat,<br />

le pratiche depositate<br />

in Tribunale lo scorso<br />

aprile sono 20mila.<br />

Per più di un mese<br />

le raccomandate di<br />

adesione sono arrivate<br />

al ritmo di tremila al<br />

giorno. Chi ha perso<br />

l’attimo può ancora<br />

partecipare: abbiamo<br />

preparato la lettera<br />

di reclamo da spedire<br />

a Fiat: se vinceremo,<br />

permetterà comunque<br />

di presentarsi dal<br />

giudice. Non rinunciare<br />

al rimborso per le<br />

bugie sui consumi.<br />

RICERCA<br />

Crisi degli ulivi:<br />

è colpa di Xylella,<br />

lo dice la scienza<br />

Ulivi del Salento? La colpa è di Xylella.<br />

A stabilirlo è l’Efsa, l’ente europeo per<br />

la sicurezza alimentare, con uno studio<br />

pubblicato da poco che evidenzia come<br />

a provocare la malattia che ha disseccato<br />

gli uliveti pugliesi è proprio un ceppo del<br />

batterio Xylella fastidiosa. Il responso della<br />

scienza dovrebbe così mettere fine alle<br />

incertezze che aleggiano sulla malattia e<br />

quindi sui rimedi per porvi fine.<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 11


ATTUALITÀ<br />

Privacy online<br />

Alla salute di Big Data<br />

Ricerche su Google, "mi piace" sui social, app per lo stato fisico: ogni giorno<br />

produciamo una quantità immensa di dati sul nostro benessere, che vanno dove?<br />

Hai qualche chilo in più e scarichi<br />

un'app per controllare quante calorie<br />

assumi o per tracciare i tuoi<br />

percorsi quando vai a correre. Soffri<br />

di cuore e ne usi una per il controllo di<br />

pressione o battiti cardiaci. Hai un disturbo e<br />

ti informi online su cosa può essere, oppure<br />

scrivi su un forum di persone che soffrono<br />

della tua stessa malattia. Chi pensa che le<br />

informazioni sul proprio stile di vita e benessere<br />

che si possono dedurre da queste azioni<br />

non interessino a nessuno, si sta sbagliando.<br />

Anche il mondo della salute — dalle aziende<br />

farmaceutiche ai produttori di rimedi di<br />

vario tipo, fino al sistema sanitario e alla ricerca<br />

scientifica — si è accorto dell'enorme<br />

potenziale dei big data, l'immensa, veloce,<br />

quantità di dati di varia natura e affidabilità<br />

IN SINTESI<br />

Che cosa sono i<br />

big data e perché<br />

sono diventati così<br />

importanti anche nel<br />

campo della salute<br />

Che cosa succede<br />

con le informazioni<br />

sulla salute che<br />

derivano da ricerche e<br />

app. Quali regole?<br />

che produciamo ogni giorno, anche attraverso<br />

quello che facciamo sul web e con i<br />

nostri smartphone: con una ricerca su Google,<br />

un acquisto online, guardando un video<br />

su Youtube, scrivendo un post su Facebook,<br />

pubblicando una foto o scaricando un'app.<br />

«I big data stanno diventando molto importanti,<br />

anche nel campo della salute — dice<br />

Antonietta Mira, co-direttore dell'Istituto<br />

Interdisciplinare di Data Science presso<br />

l'Università della Svizzera italiana —, costa<br />

poco generarli perché avviene in automatico<br />

attraverso i dispositivi a cui affidiamo<br />

quotidianamente le nostre vite, costa poco<br />

immagazzinarli e relativamente poco analizzarli,<br />

anche se servono adeguate metodologie<br />

statistiche altrimenti è facile, dai big<br />

data, generare big errors. Altro elemento<br />

12 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


ATTUALITÀ<br />

Privacy online<br />

fondamentale — continua l'esperta —, è che<br />

sono sempre più capaci di predire il futuro<br />

incrociando variamente database diversi;<br />

purtroppo questa stessa abilità può anche<br />

permettere di ri-identificare le persone a<br />

partire da dati anonimizzati».<br />

In sostanza, una miniera d'oro di informazioni<br />

da cui si estrae conoscenza, che — usando<br />

internet e smartphone — alimentiamo spesso<br />

senza accorgercene, con tutti i rischi e i<br />

vantaggi che questo si porta dietro: perché<br />

come sempre, quando si parla di tecnologia<br />

e dati personali, il confine tra progresso<br />

e mancanza di tutele, tra accesso a servizi<br />

gratuiti e privacy è sottile e facile da oltrepassare.<br />

In questo caso più che mai, visto<br />

che parliamo di dati in grado di rivelare lo<br />

stato di salute, così delicati da essere definiti<br />

per legge sensibili, cioè da tutelare ancora<br />

di più. Almeno in teoria.<br />

Sanità, ricerca, benessere: tanti mondi<br />

Da un lato c'è il mondo della sanità e della<br />

ricerca scientifica: il sistema sanitario — con,<br />

ad esempio, fascicolo sanitario e ricetta medica<br />

elettronici — si sta digitalizzando sempre<br />

di più per organizzare i dati dei pazienti,<br />

ottimizzare i processi ed evitare sprechi; i<br />

ricercatori si stanno a loro volta dando da<br />

fare con i big data usandoli per progetti<br />

che servono a migliorare la previsione del<br />

rischio, lo sviluppo di nuove cure oppure<br />

l'assistenza medica, facilitando diagnosi più<br />

mirate sulla base dei dati raccolti con le app<br />

e rendendo così i pazienti più partecipi.<br />

Con quali rischi per la privacy avvenga<br />

tutto ciò è un altro, delicato capitolo, ma<br />

i vantaggi possono essere enormi. «Collaboro<br />

con un professore di Harward che ha<br />

sviluppato un'app per pazienti bipolari — ci<br />

ta come esempio l'esperta di big data —, monitora<br />

in automatico e trasmette al medico<br />

i dati su quanto la persona è attiva, quanto<br />

movimento fa, se sta all'aperto o spesso al<br />

buio, se chiama, manda sms, quindi se ha<br />

vita sociale. E anche presso l'Università di<br />

Pavia — continua — è stata sviluppata un'app<br />

che permette di monitorare la glicemia in<br />

tempo reale, utilizzata anche nei bambini e<br />

per la patologia neonatale».<br />

C'è tutto l'altro mondo, poi — meno scientifico<br />

— in cui siamo invece immersi ogni<br />

giorno, con le nostre ricerche online e le<br />

app più comuni. Anche da questo punto di<br />

vista, sembra che ci sia «molta attenzione<br />

da parte delle aziende sulle informazioni<br />

legate alla salute», ci dice Michele Sarzana,<br />

Responsabile marketing dei social network<br />

di Fastweb. «Come tutti i dati dei clienti,<br />

permettono di sviluppare prodotti e strumenti<br />

di business molto più vicini alle loro<br />

esigenze. Ma nel caso dei dati legati alla salute<br />

non c'è ancora una coscienza precisa,<br />

IN<br />

CIFRE<br />

2,5<br />

I miliardi di miliardi di dati<br />

che produciamo ogni<br />

giorno. Nel 2020, saranno<br />

40mila miliardi di miliardi<br />

(ENISA 2015 "Privacy by<br />

design in big data")<br />

21<br />

miliardi<br />

Il valore in dollari che avrà<br />

entro il 2020 il mercato<br />

delle analisi di dati legate<br />

all’assistenza sanitaria<br />

(MarketsandMarkets)<br />

40%<br />

Gli italiani che usano<br />

internet nell'ambito della<br />

salute, ad esempio per<br />

informarsi su patologie<br />

o frequentare forum<br />

(Censis, 2014)<br />

165<br />

Le migliaia di app dedicate<br />

alla salute sul mercato<br />

americano (Dati IMS -<br />

Institute for Healthcare<br />

Informatics)<br />

non si è ancora capito bene cosa ci si possa<br />

fare, perché comunque sono dati sensibili.<br />

Per questo è sicuramente importante che<br />

l'utente abbia la sensibilità di capire cosa<br />

sta mettendo a disposizione di un'azienda».<br />

E cosa aspettarsi di conseguenza.<br />

Google fa diagnosi, Facebook fa ricerca<br />

Secondo i dati del Censis, quattro italiani su<br />

dieci vanno a caccia di contenuti su salute e<br />

malattie sul web; nel 2015, su Google, una<br />

ricerca su venti riguardava informazioni mediche:<br />

in cima alla classifica in Italia, quanto<br />

ai sintomi, le parole "tumore", "gravidanza",<br />

"diabete". A parte l'affidabilità delle informazioni<br />

online, che non sono oro colato, e<br />

a parte il rischio di diventare dei cyber-ipocondriaci,<br />

cosa succede con queste ricerche?<br />

Marco (il nome è di fantasia) si preparava<br />

per l'atteso viaggio a Miami.<br />

Un po' di paura per il primo volo così lungo,<br />

il timore di essere troppo teso e così cerca<br />

su Google "gocce per rilassarsi". Da allora<br />

riceve più volte per email la pubblicità di<br />

rimedi per rilassarsi, contro l'insonnia e lo<br />

stress (per conoscere i meccanismi per cui<br />

può succedere vedi AC 298 dicembre 2015).<br />

La sua era solo una ricerca per quella occasione,<br />

ma la pubblicità, si sa, ha il potere di<br />

creare bisogni. E non è il massimo quando<br />

si parla di questioni legate alla salute.<br />

Stessa cosa su Facebook: «Grazie alle informazioni<br />

che gli utenti danno con i "mi<br />

piace", i post e altro — ci spiega Sarzana — si<br />

possono realizzare campagne pubblicitarie<br />

che compaiono solo sulle bacheche di chi ha<br />

dimostrato certe preferenze, così da fornire<br />

contenuti più interessanti». Un processo che<br />

avviene anche sui temi della salute.<br />

La pubblicità di medicinali in Italia è molto<br />

normata, vietata per quelli con obbligo di<br />

ricetta, ma «nulla vieta alle aziende mediche<br />

di avere ad esempio un dato aggregato<br />

di quante ricerche vengono fatte su Google<br />

rispetto a una malattia e quindi sulla base di<br />

quei dati fare delle azioni, digitali o meno,<br />

indirizzate a determinati utenti. Cercando<br />

metodi alternativi di comunicazione — prosegue<br />

l'esperto — le aziende mediche, anch'esse<br />

piuttosto interessate alle potenzialità<br />

del web e dei social, potrebbero ad esempio<br />

con azioni di marketing inserirsi su forum,<br />

creare argomenti correlati, guide, informazioni,<br />

tali per cui non stanno facendo una<br />

campagna pubblicitaria, ma stanno creando<br />

il terreno per intercettare potenziali interessi<br />

futuri». Producendo, in sostanza, contenuti<br />

a loro collegati su cui vanno a finire persone<br />

che fanno una certa ricerca. E così, ancora:<br />

la creazione di bisogni, il rafforzamento di<br />

paure e di dubbi sul proprio stato di salute<br />

attraverso l'esposizione a contenuti inerenti<br />

alle proprie ricerche.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 13


ATTUALITÀ<br />

Privacy online<br />

Big Data e privacy dei dati sulla salute:<br />

due mondi inconciliabili? Quali rischi?<br />

«La crescente digitalizzazione di<br />

dati sanitari, se consente indiscutibili<br />

progressi grazie alle analisi dei big data,<br />

lascia intravedere rischi di vulnerabilità,<br />

considerato – peraltro – che rendere<br />

effettivamente anonimi questi dati<br />

è assai complesso. Tra i rischi, ad<br />

esempio, il fatto che le informazioni<br />

raccolte potrebbero avere un<br />

potenziale valore per le assicurazioni,<br />

che potrebbero usarle per negare<br />

una copertura o per aumentare il<br />

premio in caso di malattie prevedibili;<br />

queste informazioni potrebbero avere<br />

valore anche per i datori di lavoro,<br />

nel caso di selezione del personale o,<br />

addirittura, per le case farmaceutiche<br />

che potrebbero individuare specifiche<br />

patologie al fine di sperimentare sui<br />

soggetti selezionati nuovi farmaci.<br />

Ma rischi ancora più concreti, si pensi<br />

alle app, possono riguardare anche<br />

la sicurezza dei nostri dispositivi dal<br />

momento che queste possono, in<br />

alcuni casi, accedere alle rubriche<br />

telefoniche, alle nostre foto nonché<br />

sfruttare i sistemi di localizzazione».<br />

Gli operatori (app, motori di ricerca,<br />

social) offrono sufficienti garanzie?<br />

«Al momento, no. Assicurare un<br />

corretto utilizzo dei dati in tutto<br />

il loro percorso è molto difficile in<br />

contesti dove prevale l’asimmetria<br />

informativa (cioè in cui le informazioni<br />

sono in mano a una sola delle parti,<br />

gli operatori del settore ndr), in cui<br />

si moltiplicano e frammentano i<br />

soggetti che interagiscono e dove le<br />

informazioni vengono conservate nel<br />

cloud, ovvero in sistemi di archiviazione<br />

online. Proteggere i dati richiede<br />

maggiori responsabilità per coloro che<br />

li raccolgono e gestiscono, che devono<br />

andare ben oltre il rilascio di complessi<br />

"SERVONO EFFETTIVE<br />

GARANZIE E CONCRETE<br />

MISURE DI SICUREZZA"<br />

ANTONELLO SORO<br />

PRESIDENTE DELL'AUTORITÀ<br />

GARANTE PER LA PRIVACY<br />

moduli per richiedere il consenso o<br />

di verbose informative, in favore di<br />

effettive garanzie e concrete misure di<br />

sicurezza».<br />

Le informazioni sulla nostra salute<br />

sono abbastanza tutelate con le app?<br />

«Nel nostro paese sono disponibili<br />

oltre 17mila applicazioni mediche di<br />

cui si sa poco. L’Autorità Garante della<br />

privacy, rispetto ad alcune di esse,<br />

ha compiuto nel 2014 un’indagine<br />

internazionale di verifica. Il quadro<br />

emerso è stato sconfortante per<br />

l’assenza di trasparenza – in merito<br />

ad esempio alla possibilità di cedere i<br />

dati a terzi – per la scarsa attenzione<br />

alla sicurezza dei sistemi, per l’accesso<br />

illecito ad alcune funzionalità dei<br />

dispositivi, come le rubriche».<br />

Cosa manca e cosa dovrebbero fare<br />

istituzioni, aziende e utenti perché<br />

privacy e libertà siano sempre tutelati?<br />

«Le Autorità continueranno a vigilare<br />

contro ogni forma di uso distorto<br />

dei dati. Proprio al fine di rafforzare<br />

questo potere, il nuovo Regolamento<br />

Europeo (approvato a dicembre 2015,<br />

a cui i Paesi Ue dovranno adeguarsi<br />

nei prossimi due anni, ndr) ha esteso<br />

la tutela dei cittadini europei rispetto<br />

a tutte le società extraeuropee – ad<br />

esempio quelle che gestiscono i<br />

principali siti di ricerca su internet<br />

o i social network – che offrono,<br />

anche gratuitamente, beni o servizi in<br />

Europa. Dal canto loro, gli utenti non<br />

devono lasciarsi condizionare solo<br />

dalle molteplici e multiformi novità del<br />

mondo digitale, assumendo piuttosto<br />

atteggiamenti proattivi per gestire con<br />

prudenza i propri dati: limitare i cookies,<br />

modificare le impostazioni di default<br />

dei programmi, leggere – per quanto<br />

comunque complesse – le condizioni di<br />

utilizzo delle applicazioni».<br />

E con le app i dati viaggiano<br />

Nel 2014 un ricercatore americano della<br />

University of Pennsylvania, Tim Libert, ha<br />

analizzato i risultati più frequenti per le ricerche<br />

online su duemila comuni malattie:<br />

nove volte su dieci la ricerca dell'utente<br />

è stata girata anche ad aziende esterne al<br />

sito. Si tratta delle "third party requests", le<br />

richieste di informazioni da parte di terzi.<br />

Che le potrebbero usare per fini pubblicitari,<br />

ma non solo.<br />

Il tema è critico anche per le app, quelle che<br />

contano i passi e le calorie, monitorano i<br />

battiti cardiaci, aiutano a ricordare i farmaci,<br />

prevedono le fasi dell'ovulazione o molto<br />

altro: chi mai si prende la briga di leggere le<br />

lunghe e minuscole condizioni d'uso?<br />

Da un lato c'è la pigrizia degli utenti, ma<br />

dall'altro la mancanza di trasparenza.<br />

Nell'ambito di una recente indagine del<br />

Consiglio dei consumatori norvegese (Forbrukerrådet)<br />

sono state analizzate cinque<br />

app per il fitness: Endomondo, Runkeeper,<br />

Strava, Lifesum e MyFitnessPal; è risultato<br />

che nessuna di queste specifica con quali<br />

terze parti vengono condivisi i dati e nella<br />

maggior parte dei casi si permette ad altre<br />

aziende di usare i dati personali per propositi<br />

differenti rispetto allo stretto funzionamento<br />

dell'applicazione.<br />

Un problema che anche il Comitato Nazionale<br />

per la Bioetica ha messo in evidenza<br />

nel parere Mobile-health e applicazioni per<br />

la salute: aspetti bioetici. "Qualsiasi informazione<br />

— si legge nel documento — può<br />

assumere rilievo e divenire discriminatoria<br />

se collegata ad altre e utilizzata per effettuare<br />

profili dei singoli utenti (...), possono<br />

emergere elementi rilevanti per il mercato<br />

dei farmaci, delle prestazioni mediche, delle<br />

assicurazioni e del lavoro (...). Come impedire,<br />

ad esempio, che chi frequenta siti o<br />

acquista app sui problemi cardiaci sia classificato<br />

come possibile cardiopatico e che<br />

poi questa informazione giunga al mondo<br />

del lavoro o al mercato delle assicurazioni?".<br />

Rendendo ancora più estremi gli esempi:<br />

quali costi potrebbe avere, in questa ipotesi,<br />

una polizza sulla vita per una persona che,<br />

recentemente, ha cercato più volte sulla<br />

rete "tumore"? Che probabilità ha di essere<br />

assunto un manager sul cui stato di salute il<br />

consiglio di amministrazione dell'azienda ha<br />

informazioni che potrebbero predirne possibili<br />

malattie, oppure problemi psicologici<br />

o di tipo relazionale?<br />

Un recente report del Wall Street Journal<br />

riportato da Repubblica denuncia come, per<br />

tagliare i costi, diverse aziende americane si<br />

affidino ai big data per scoprire o anticipare<br />

i problemi di salute dei dipendenti, ad esempio,<br />

dotandoli di un'app che, se da un lato<br />

aiuterebbe a reperire specialisti, monitorare<br />

14 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


ATTUALITÀ<br />

Privacy online<br />

spese mediche e simili, dall'altro mette i dati<br />

dei dipendenti a disposizione dell'azienda.<br />

La difesa di una di queste società di analisi<br />

dati (Castlight Health) è che le informazioni<br />

che trasmette ai datori di lavoro sono aggregate,<br />

quindi senza l'identità precisa delle<br />

persone. Ma il rischio di discriminazioni non<br />

cambia: se un'azienda sapesse che per un'alta<br />

percentuale di dipendenti è probabile una<br />

gravidanza, potrebbe farsi due conti prima<br />

di assumere altre donne in età fertile.<br />

I dati desunti dalle app più comuni per il<br />

benessere (come quelle degli esempi qui<br />

a fianco) non si salvano da certe criticità:<br />

"Anche se non sono direttamente medici<br />

— continua il documento del Comitato —,<br />

combinati ad altri dati, possono avere una<br />

rilevanza medica e consentire la definizione<br />

di un profilo sanitario dell'utente (...). Si<br />

deve porre attenzione perché, pur essendo<br />

dati sanitari, sono attualmente trattati come<br />

dati personali e dunque con un livello di protezione<br />

più basso".<br />

E le regole?<br />

La tecnologia a nostra disposizione può<br />

aiutare tanto, permettendo ad esempio un<br />

maggiore coinvolgimento di ognuno rispetto<br />

al proprio benessere (anche se le decisioni<br />

spettano comunque ai medici) e diagnosi<br />

più precise grazie ai dati che si raccolgono.<br />

Ma le questioni aperte rispetto alla privacy<br />

garantita sono ancora tante: «Indubbiamente<br />

il tema è nuovo — riprende Antonietta<br />

Mira — e tutte le problematiche che si presentano<br />

sono nuove, per questo ci sono<br />

esperti specifici di questioni etiche e legali<br />

che ci stanno lavorando. La cosa importante<br />

è che ci siano sistemi veramente trasparenti<br />

nella gestione dell'informazione, in cui l'utente<br />

che ha generato il dato possa seguire il<br />

processo che il dato sta percorrendo».<br />

Il nuovo regolamento europeo sulla privacy<br />

(approvato lo scorso dicembre, ma la cui<br />

applicazione avverrà solo entro due anni)<br />

potrebbe dare maggiore chiarezza legislativa,<br />

ma il rischio è che nel frattempo possa<br />

succedere un po' di tutto tra le tante regole<br />

non specifiche, vecchie e difficili da applicare,<br />

soprattuto quando si parla di dispute con<br />

i grandi colossi non europei, tipo Google,<br />

Facebook o Apple, per cui oltretutto ci sono<br />

in gioco interessi enormi.<br />

Nel frattempo, serve coscienza. «Tutti noi<br />

dovremmo avere la consapevolezza del patrimonio<br />

di dati che abbiamo a nostra disposizione<br />

— conclude Mira —, sapere che<br />

rappresenta valore e che quando scarichiamo<br />

applicazioni o lasciamo tracce digitali ciò<br />

che facciamo è fondamentalmente accettare<br />

uno scambio di valori: anche se i servizi<br />

sembrano gratuiti, in cambio stiamo rinunciando<br />

a una parte della nostra privacy».<br />

APP "BENESSERE" POPOLARI<br />

Ecco, a titolo d'esempio, alcune delle app delle categorie medicina<br />

e salute e benessere più scaricate negli store di Apple e Google.<br />

MyFitnessPal<br />

WomanLog<br />

Runtastic<br />

App per il controllo<br />

delle calorie, delle<br />

sostanze nutritive<br />

che si assumono<br />

quotidianamente<br />

nonché del peso.<br />

È un calendario del<br />

ciclo mestruale e<br />

della fertilità; richiede<br />

informazioni come<br />

peso e pillola<br />

anticoncezionale.<br />

Per chi fa sport di<br />

diversi tipi, come la<br />

corsa: tiene traccia di<br />

percorsi, tempi e<br />

calorie consumate<br />

nell'allenamento.<br />

Pressione del sangue<br />

iFarmaci<br />

iMamma<br />

La descrizione dice:<br />

"Aiuta a controllare la<br />

pressione sanguigna<br />

e migliora il metodo di<br />

trattare con<br />

l'ipertensione".<br />

Un database dei<br />

farmaci in vendita,<br />

anche veterinari, con<br />

l'indicazione di<br />

principio attivo,<br />

prezzi e altro.<br />

Fatta per le future<br />

mamme con, ad<br />

esempio,<br />

informazioni per la<br />

gravidanza e album<br />

delle ecografie .<br />

Un romanzo su privacy e libertà<br />

"Mio Dio" pensò Mae. "Questo è un<br />

paradiso". Il romanzo di Dave Eggers<br />

(Mondadori), si apre con la protagonista nel<br />

suo primo giorno di lavoro a "Il Cerchio", la<br />

più influente azienda al mondo nella gestione<br />

di informazioni sul web. Al Cerchio vige un<br />

regime di trasparenza assoluta, a cui Mae<br />

affida tutta se stessa. Finché un ex collega<br />

non la fa riflettere sulla sua libertà a rischio.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 15


GRUPPO DI ACQUISTO<br />

Primavera Solare<br />

Il tetto che scotta<br />

Per chi vuole sfruttare l'energia del sole, da maggio parte il nuovo gruppo<br />

di acquisto che abbina solare termico e fotovoltaico: partecipa e risparmierai.<br />

I<br />

l caldo è in arrivo e potrebbe essere il<br />

momento di sfruttarlo a tuo favore, per<br />

avere elettricità e acqua calda a un costo<br />

conveniente. È vero che il prezzo della<br />

bolletta di questi tempi è in calo, ma risparmiare<br />

di più è possibile scegliendo l'energia<br />

rinnovabile. Non per nulla l'Italia è uno tra i<br />

Paesi europei con la più alta produzione di<br />

energia termica ottenuta dai raggi del sole:<br />

installare un impianto solare termico, che<br />

raccoglie l'energia dei raggi solari per riscaldare<br />

acqua calda, consente un risparmio<br />

annuo sulla bolletta energetica che va da<br />

un minimo del 56% a un massimo dell'80%<br />

a seconda della tecnologia che si sceglie.<br />

Ma il risparmio non finisce qui. Grazie agli<br />

incentivi, nella dichiarazione dei redditi si<br />

può ottenere un rimborso della spesa per<br />

l'acquisto dell'impianto pari al 65% in dieci<br />

anni, oppure uno sgravio del 40% in 1-2 anni.<br />

IN SINTESI<br />

Come il nostro<br />

nuovo gruppo di<br />

acquisto Primavera<br />

Solare aiuta a<br />

sfruttare il sole per<br />

ottenere elettricità e<br />

acqua calda<br />

Le garanzie sul<br />

prezzo e la qualità<br />

degli impianti<br />

Oggi c'è un altro motivo per scegliere l'energia<br />

del sole, ed è l'opportunità di aderire<br />

a un nuovo gruppo di acquisto lanciato da<br />

<strong>Altroconsumo</strong>, Primavera Solare, che questa<br />

volta abbina solare termico e fotovoltaico: il<br />

massimo per sfruttare l'energia offerta dalla<br />

natura. Il gruppo di acquisto precedente,<br />

solo sul fotovoltaico, si è concluso di recente<br />

con successo (vedi le cifre nell'immagine in<br />

basso e le testimonianze a pagina 17).<br />

Al risparmio in bolletta si unisce anche la<br />

riduzione delle emissioni inquinanti nell’aria<br />

attorno alla nostra abitazione, visto che<br />

grazie all'energia del sole la caldaia resterà<br />

per lo più spenta e l'acqua sarà riscaldata dai<br />

pannelli che catturano i raggi solari. In più<br />

farai a meno di consumare energia elettrica<br />

proveniente da fonti fossili, godendo invece<br />

della potenza energetica dei raggi solari.<br />

Tutto sul tetto di casa tua.<br />

FOTOVOLTAICO 2015: L'UNIONE FA LA FORZA<br />

Famiglie alla luce<br />

del sole<br />

Coperto il Belpaese<br />

La superficie dei<br />

pannelli installati<br />

Sul tetto a tutto raggio<br />

750<br />

il numero di famiglie<br />

italiane che ha coperto<br />

per intero il proprio<br />

fabbisogno di energia<br />

elettrica, aderendo<br />

al gruppo di acquisto<br />

19<br />

su 20 le regioni in cui<br />

vivono i consumatori<br />

che hanno partecipato,<br />

coprendo il 5% del<br />

mercato residenziale<br />

annuale in due mesi<br />

35<br />

campi da tennis:<br />

è la dimensione<br />

degli impianti<br />

fotovoltaici installati<br />

grazie al gruppo<br />

di acquisto<br />

1.200 kWp<br />

di potenza installati con<br />

CasaRinnovabile.it<br />

in soli due mesi<br />

(il kilowatt picco -kWpindica<br />

la potenza massima<br />

raggiungibile dagli impianti)<br />

16 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


Per maggiori informazioni<br />

Come aderire<br />

Per comprare al prezzo migliore l'impianto<br />

solare termico con le nostre garanzie di<br />

qualità ed efficienza si può aderire al nostro<br />

gruppo d'acquisto (su www.CasaRinnovabile.it).<br />

Avete tempo di aderire fino al 15 luglio.<br />

L'apertura delle sottoscrizioni è stata il 4<br />

aprile, mentre il 5 maggio sarà comunicata<br />

l'offerta migliore ottenuta dall'asta che ha<br />

messo a confronto le proposte di alcuni dei<br />

migliori opertaori del settore.<br />

"Primavera Solare"<br />

permette un risparmio<br />

fino a 5.500 euro<br />

sul costo dell'impianto<br />

PER UNA BOLLETTA LEGGERA<br />

Hanno partecipato al precedente gruppo di acquisto<br />

sul fotovoltaico e ci hanno raccontato come è andata.<br />

1Mario Serra ha installato un<br />

impianto fotovoltaico in una<br />

casa di villeggiatura a<br />

Calasetta, in provincia di<br />

Carbonia Iglesias. Il consumo di una<br />

seconda casa è caro, quasi il doppio. Ho<br />

voluto partecipare al gruppo di<br />

acquisto di <strong>Altroconsumo</strong> nella<br />

speranza di ridurre i costi di elettricità<br />

grazie all'energia del sole. Però non ho<br />

ancora ricevuto le prime bollette quindi<br />

non so ancora dire quanto si risparmia.<br />

Prima di aderire alla vostra offerta, ho<br />

chiesto anche un altro preventivo e ho<br />

verificato che l'azienda consigliata da<br />

voi era allineata al mercato, ma alla fine<br />

mi ha dato più fiducia <strong>Altroconsumo</strong>.<br />

Il tecnico è venuto a fare il sopralluogo,<br />

ha installato i pannelli e poi c'è stato un<br />

periodo di attesa legato ai tempi della<br />

burocrazia. L'impianto è di 3 kWp ed è<br />

esposto a Sud, quindi è orientato in<br />

modo molto favorevole. Spero di<br />

risparmiare: oggi è indispensabile<br />

escogitare ogni modo per spendere il<br />

meno possibile.<br />

Primavera Solare offre la possibilità di risparmiare<br />

2.500 euro sull’acquisto di un<br />

impianto fotovoltaico e fino a 3.000 euro<br />

sull’acquisto di un impianto solare termico.<br />

Questo si somma al forte risparmio sulla<br />

bolletta energetica annuale di luce e gas,<br />

fino all’80% della spesa di una famiglia, con<br />

l’installazione congiunta dei nostri migliori<br />

prodotti. Inoltre, una garanzia di 5 anni (invece<br />

di 2) sull'installazione.<br />

Ma c'è di più: vi aiutiamo anche a trovare<br />

il tecnico più qualificato per fare un’installazione<br />

a regola d’arte e al prezzo migliore.<br />

Per rispondere ai dubbi e capire come<br />

aderire al gruppo d'acquisto basta andare<br />

sulla piattaforma CasaRinnovabile.it dove<br />

i nostri esperti sono a disposizione. Scelta,<br />

installazione e manutenzione possono porre<br />

dubbi e domande: registratevi alla nostra<br />

community per condividere le esperienze.<br />

Il gruppo del fotovoltaico<br />

A fine 2015 abbiamo chiuso con successo il<br />

gruppo di acquisto per gli impianti fotovoltaici<br />

per la produzione di energia elettrica<br />

dal sole. Chi ha aderito ha ottenuto il prezzo<br />

più conveniente con i prodotti tra i migliori,<br />

con un risparmio del 30% sulla media<br />

di mercato e a condizioni molto favorevoli.<br />

Con gli impianti residenziali venduti abbiamo<br />

coperto il fabbisogno elettrico di quasi<br />

750 famiglie. Ci aspettiamo che anche il nuovo<br />

gruppo di acquisto raggiunga un successo<br />

della stessa portata.<br />

L'avanzata delle rinnovabili<br />

Nel confronto europeo, l’Italia è uno dei<br />

Paesi che ha puntato di più sullo sviluppo<br />

delle rinnovabili. Secondo il Gestore della<br />

rete elettrica nazionale (Terna), nel 2014<br />

le fonti rinnovabili hanno rappresentato il<br />

43,3% della produzione di energia, pari al<br />

2<br />

Mauro Ferrari abita a Viano<br />

(Reggio Emilia). Ha<br />

installato pannelli<br />

fotovoltaici sul tetto di<br />

casa. Ho scelto un impianto<br />

fotovoltaico per risparmiare sui<br />

consumi energetici. I primi preventivi<br />

mi sono sembrati cari e non riuscivo a<br />

prendere una decisione. Poi con<br />

l'offerta del gruppo di acquisto di<br />

<strong>Altroconsumo</strong> mi sono convinto. Ho<br />

pensato che potevo fidarmi di voi,<br />

insomma che avreste saputo scegliere<br />

prodotti di qualità. Non è facile capire<br />

da soli se ti vendono pannelli di prima<br />

scelta. L'installazione a doppia<br />

esposizione è stata decisa in base alle<br />

caratteristiche del tetto. Ho ricevuto<br />

tutte le informazioni necessarie<br />

dall'installatore. Un altro stimolo è<br />

stata la possibilità di godere delle<br />

detrazioni fiscali garantite per gli<br />

impianti che consentono un risparmio<br />

energetico. Ė un'esperienza che rifarei,<br />

il mio unico appunto è che i tempi non<br />

sono brevi o almeno è stato così nel<br />

mio caso. L'impianto non è partito<br />

perché manca ancora l'allacciamento<br />

alla compagnia energetica. Anche il<br />

Comune ha richiesto documenti che<br />

hanno prolungato i tempi<br />

dell'operazione.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 17


Per maggiori informazioni<br />

TOMMASO TOPPI E MARCO CALDERONI<br />

I due ricercatori del Politecnico di Milano che seguono il<br />

progetto europeo Label Pack A+.<br />

Che cos'è Label Pack A+?<br />

«LabelPack A+ è un progetto<br />

europeo sull'efficienza<br />

energetica, finanziato dalla<br />

Commissione europea, che si<br />

concretizza in diversi progetti<br />

nazionali, che coinvolgono<br />

Italia, Germania, Austria, Regno<br />

Unito, Francia e Portogallo. Da<br />

settembre 2015 i sistemi per il<br />

riscaldamento e la produzione<br />

di acqua calda sanitaria venduti<br />

nell'Unione europea devono<br />

essere dotati di etichetta<br />

energetica di insieme, detta<br />

anche etichetta di sistema.<br />

Un sistema di riscaldamento<br />

è un insieme di un prodotto<br />

etichettato (come una caldaia)<br />

con altre componenti.<br />

In base alle diverse<br />

combinazioni possibili si ha una<br />

diversa efficienza energetica.<br />

Lo scopo dell'etichetta di<br />

sistema è mettere in luce la<br />

maggiore o minore efficienza<br />

di un tipo di sistema di<br />

riscaldamento rispetto a un<br />

altro».<br />

Qual è la differenza rispetto<br />

all'etichetta di prodotto?<br />

«L’etichetta di sistema<br />

permette di valutare l’efficienza<br />

non di un prodotto, ma di un<br />

insieme di prodotti, installati<br />

in un unico sistema. La novità<br />

principale, quindi, è che<br />

l’informazione energetica<br />

fornita riguarda sia gli<br />

apparecchi per il riscaldamento<br />

(caldaia, pompa di calore,<br />

scaldabagno...) sia come questi<br />

sono integrati nel loro insieme,<br />

e in più come l’uso di fonti<br />

rinnovabili (pannelli solari) o di<br />

sistemi di controllo avanzati<br />

possano migliorare l’efficienza».<br />

Cosa troveremo sui prodotti?<br />

«I singoli apparecchi<br />

riporteranno l'etichetta<br />

energetica. I pannelli solari,<br />

invece, non hanno una<br />

loro etichetta, perché non<br />

consumano direttamente<br />

energia, però la loro presenza<br />

in un impianto modifica<br />

l'efficienza energetica<br />

complessiva».<br />

Allora come ci si orienta da soli?<br />

«Spetta al rivenditore o<br />

all'installatore calcolare<br />

l'etichetta di insieme.<br />

È fondamentale la<br />

professionalità del tecnico,<br />

che deve capire quale sistema<br />

è più indicato per il cliente.<br />

Per esempio, ci può essere<br />

una caldaia abbinata a una<br />

centralina di controllo, o una<br />

pompa di calore ad accumulo<br />

inseme a una centralina di<br />

controllo, oppure una caldaia ad<br />

accumulo abbinata a pannelli<br />

solari. Grazie all'etichetta di<br />

insieme si può capire qual è il<br />

sistema più efficiente».<br />

Un premio alle rinnovabili?<br />

«Questo è uno degli obiettivi:<br />

l'etichetta di insieme evidenzia<br />

proprio il ruolo dell'impianto<br />

solare nel rendere più efficiente<br />

il sistema di riscaldamento. Ad<br />

esempio, una buona caldaia<br />

a condensazione da sola non<br />

supera la classe A, mentre<br />

l'aggiunta di un pannello solare<br />

può far raggiungere all'intero<br />

sistema la classe A+».<br />

La nuova etichetta<br />

di sistema visualizza<br />

l'efficienza energetica<br />

di diversi impianti<br />

di riscaldamento<br />

collegati tra di loro.<br />

37,5% della domanda nazionale. Un trend<br />

in costante crescita, se si guarda al passato:<br />

nel 2004 la quota rinnovabile era del 6,3<br />

per cento. L’Italia ha raggiunto in anticipo<br />

l’obiettivo fissato dall’Unione europea,<br />

ovvero proprio il 17 per cento di energia<br />

prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020.<br />

Il rischio ora è di adagiarsi e non puntare<br />

a orizzonti più ambiziosi, come quelli che<br />

hanno altri Paesi europei. Il governo ha ridotto<br />

gli incentivi per le fonti verdi e non<br />

sembra avere una politica forte di sviluppo<br />

sostenibile. Di recente il premier Renzi ha<br />

dichiarato che «le rinnovabili vedono l'Italia<br />

tra i leader mondiali e ne siamo orgogliosi.<br />

Ma dobbiamo avere consapevolezza che un<br />

mondo che va avanti solo a rinnovabili per il<br />

momento è solo un sogno. Dobbiamo ridurre<br />

la dipendenza dai fossili e le emissioni,<br />

come abbiamo fatto negli ultimi 25 anni (in<br />

Italia -23% di emissioni CO2). Ma petrolio e<br />

gas naturale serviranno ancora a lungo: non<br />

sprecare ciò che abbiamo è il primo comandamento<br />

per tutti noi».<br />

Per certi versi è vero, pensiamo all'uso delle<br />

automobili, da cui siamo ancora molto<br />

dipendenti, ma per gli impianti termici l'orizzonte<br />

verde è ampiamente avviato. Lo dimostra<br />

anche lo sforzo dell'Unione europea<br />

verso il miglioramento dell'efficienza energetica<br />

dei prodotti. Una recente novità è l'etichetta<br />

energetica di sistema: non solo una<br />

classe di consumo per il singolo apparecchio,<br />

ma anche per un intero sistema combinato,<br />

come spiegano i due esperti del Politecnico<br />

di Milano nell'intervista a fianco.<br />

18 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


PNEUMATICI<br />

BUONE PRESTAZIONI, SICUREZZA, RISPARMIO: TROVA I PIÙ ADATTI<br />

A TE, TRA QUELLI TESTATI IN LABORATORIO E PROVATI SU STRADA<br />

Sul sito, gli aggiornamenti periodici dei test sui pneumatici, delle<br />

principali tipologie e taglie. E se vuoi acquistarli subito, trovi anche<br />

indicazioni su come riceverli a casa, con lo sconto e senza spese se ne<br />

acquisti almeno due, grazie all’accordo con Pneus online.<br />

www.altroconsumo.it/pneumatici


PROVA SUL CAMPO<br />

Antizanzare<br />

Lotta alle zanzare<br />

Come ci si difende dalle punture all'aperto? Test su insetticidi, zampironi<br />

e trappole. Alcuni sistemi funzionano. Ma occhio a quelli costosi e inutili.<br />

IN SINTESI<br />

Alla prova 12 prodotti<br />

da usare all'aperto<br />

per tenere lontane le<br />

zanzare<br />

I consigli da seguire<br />

per prevenire le<br />

infestazioni<br />

Il parere<br />

dell'entomologo<br />

sul pericolo di<br />

trasmissione malattie<br />

Estate, arrivano le zanzare, proprio<br />

quando stare all'aperto è più piacevole.<br />

I prodotti che promettono di<br />

difendere i nostri spazi verdi dall’assalto<br />

degli insetti non mancano, ma fanno<br />

davvero il loro dovere? Abbiamo messo alla<br />

prova diversi tipi di antizanzare da usare<br />

all'esterno, dalle spirali agli spray, dalle lanterne<br />

alle trappole e abbiamo scoperto che<br />

nessuno garantisce una protezione totale al<br />

100%. Alcuni, però, sono più utili di altri. E<br />

alcuni molto cari (anche più di 100 euro in<br />

un caso) servono davvero a poco: grazie a<br />

questo test, possiamo evitare di ritrovarci ad<br />

aver speso somme notevoli per ottenere una<br />

riduzione delle zanzare veramente scarsa.<br />

Diversi metodi di lotta<br />

I prodotti repellenti e insetticidi contengono<br />

principi attivi studiati per impedire alla femmina<br />

di zanzara di localizzare la persona oppure<br />

per uccidere o stordire le zanzare che<br />

vengono in contatto con loro. Le azioni sono<br />

diverse, ma in realtà non sempre facilmente<br />

distinguibili. Abbiamo riunito in un’unica<br />

categoria differenti prodotti: cinque spray,<br />

tre prodotti che agiscono per combustione<br />

(spirali e bastoncini), e un diffusore a candela<br />

che agisce con il calore. Tutti si basano<br />

sull’emissione di un insetticida.<br />

Un altro metodo per liberare uno spazio<br />

aperto dalle zanzare consiste nel catturarle<br />

o respingerle; agiscono in base a questo<br />

meccanismo tre prodotti del test: due trappole<br />

che puntano a imprigionare le zanzare,<br />

unendo l’azione attrattiva chimica dell’anidride<br />

carbonica o dell’octenolo a stimola-<br />

20 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


PROVA SUL CAMPO<br />

Antizanzare<br />

zioni visive prodotte dalle luci ultraviolette,<br />

insieme all’azione meccanica delle ventole<br />

di aspirazione, che trattengono le zanzare<br />

all’interno della trappola.<br />

Infine, nel test c’è una racchetta elettrica,<br />

che ha un’azione respingente e abbattente e<br />

che uccide le zanzare all’istante quando entrano<br />

in contatto con la griglia elettrificata.<br />

Esche umane nel parco<br />

Le prove di efficacia sono state condotte<br />

nella pianura bolognese in un’area verde<br />

di oltre due ettari. Si tratta di un parco ben<br />

curato e molto aperto, con prati puntellati<br />

di alberi ad alto fusto e cespugli.<br />

In quest’area sono state identificati 13 punti<br />

dove mettere alla prova i diversi dispositivi<br />

di protezione, mantenuti fissi, distanti<br />

almeno 25 metri uno dall’altro per evitare<br />

interferenze tra loro.<br />

In ogni sessione di prova, l’operatore si sedeva<br />

in ciascuna delle 13 postazioni con braccia<br />

e gambe scoperte e con un aspiratore portatile<br />

a batteria catturava tutte le zanzare che<br />

si avvicinavano o gli si posavano addosso.<br />

I prodotti in totale erano 12, la tredicesima<br />

stazione serviva a titolo di confronto: qui<br />

non abbiamo usato alcun dispositivo.<br />

Abbiamo svolto 12 sessioni di cattura in<br />

altrettanti giorni di settembre dello scorso<br />

anno, testando ogni volta tutti i prodotti in<br />

contemporanea, ciascuno a rotazione in una<br />

postazione diversa, così che tutti sono stati<br />

messi alla prova in tutte le zone del parco.<br />

I primi giorni le prove si sono svolte dalle<br />

15 alle 18, in modo da testare soprattutto<br />

l’efficacia dei prodotti nei confronti della<br />

specie più importante, la Aedes albopictus<br />

(la cosiddetta Zanzara Tigre).<br />

Negli ultimi giorni l’orario è stato portato<br />

avanti di un’ora, dalle 16 alle 19, per verificare<br />

l’azione degli antizanzare sulle specie<br />

più tipicamente crepuscolari. Gli operatori<br />

hanno usato ciascun prodotto seguendo le<br />

istruzioni in etichetta sulle modalità e le<br />

tempistiche d’uso.<br />

Avere cura delle proprie aree verdi, eliminando<br />

l'acqua stagnante, aiuta a prevenire l'infestazione<br />

Efficacia molto diversa<br />

La valutazione dell’efficacia di ciascun metodo<br />

è stata fatta calcolando la differenza<br />

tra la media delle zanzare catturate nella<br />

postazione di confronto, priva di dispositivi<br />

protettivi, e la media di quelle catturate in<br />

ciascuna delle altre: le percentuali sono indicate<br />

nelle schede alle pagine seguenti. Per<br />

esempio, con i bastoncini Flortis le zanzare<br />

che si sono posate sulla pelle sono state il 67%<br />

in meno rispetto alla postazione di confronto.<br />

In media non abbiamo registrato differenze<br />

tra operatori: le uniche differenze, in alcuni<br />

casi davvero rilevanti, hanno riguardato<br />

proprio l’efficacia dei prodotti. Nessuno è<br />

stato in grado di garantire agli operatori una<br />

protezione totale, ma alcuni sistemi hanno<br />

mostrato un tasso di protezione decisamente<br />

più alto di altri. Se si considerano tutte le<br />

specie di zanzara catturate, i dispositivi che<br />

hanno ridotto significativamente il numero<br />

delle catture (ovvero, in pratica, di quelle<br />

che sarebbero state punture) rispetto alla<br />

postazione di confronto sono stati la spirale<br />

Mondo Verde, i bastoncini Flortis e, in mi-<br />

Tra i prodotti che sono risultati più efficaci nel test vi sono uno zampirone e un bastoncino che<br />

funzionano a combustione: riescono a eliminare più della metà delle zanzare presenti.<br />

IL NOSTRO<br />

ESPERTO<br />

Claudia Chiozzotto<br />

Acqua e ambiente<br />

Cosa si può fare per prevenire<br />

l’infestazione di zanzare nei<br />

propri spazi verdi?<br />

«Per prima cosa, evitare di<br />

lasciare acqua stagnante nei<br />

sottovasi e in ogni altro<br />

contenitore: rappresenta<br />

l'ambiente ideale di<br />

proliferazione delle larve delle<br />

zanzare. Ripulite regolarmente<br />

le grondaie e le canaline dove si<br />

accumulano foglie secche,<br />

anch’esse potenziali focolai.<br />

Trattate regolarmente i<br />

pozzetti e i tombini con un<br />

prodotto larvicida e, nel caso il<br />

vostro giardino abbia vasche e<br />

fontane, popolatele di pesci<br />

predatori delle larve, come i<br />

comuni pesci rossi.<br />

Si sente spesso parlare della<br />

presunta azione protettiva di<br />

piante come i gerani o la<br />

lavanda, ma non è provato che<br />

tengano lontane le zanzare. È<br />

vero invece che vari oli<br />

essenziali estratti da alcune<br />

specie vegetali hanno un<br />

effetto repellente se usati nella<br />

forma di lozioni o creme sulla<br />

pelle. Non è detto però che<br />

questi stessi estratti bastino a<br />

evitarci le punture quando sono<br />

vaporizzati (candele e fiaccole)<br />

nell'ambiente.<br />

Ad attirare le zanzare verso di<br />

noi, più che la luce sono il<br />

calore, il bouquet di odori e la<br />

CO2 emessi dal nostro corpo»<br />

Consigli. La protezione<br />

migliore resta quella garantita<br />

dalle barriere meccaniche. Una<br />

buona idea può essere quella di<br />

installare in giardino un gazebo<br />

con zanzariere da tirare giù solo<br />

d’estate. I prezzi partono da 1,5<br />

euro per una finestra.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 21


PROVA SUL CAMPO<br />

Antizanzare<br />

sura minore, lo spray Outdoor di Raid. Le<br />

prestazioni più deludenti sono state quelle<br />

delle trappole Universal Trap di MAB e Pac<br />

Zan di Sandokan. Quest’ultima ha fatto calare<br />

le catture di poco: appena il 10%.<br />

Prevenzione: cosa fanno i Comuni?<br />

«Nel nostro paese la lotta alle zanzare è di<br />

fatto lasciata alla gestione dei Comuni», spiega<br />

Rodolfo Veronesi, entomologo del Centro<br />

Agricoltura Ambiente “G.Nicoli” di Crevalcore,<br />

in provincia di Bologna, «e ciò è il motivo<br />

principale per cui è possibile assistere<br />

a scenari assai variegati: situazioni virtuose<br />

in cui sono applicate le linee guida proposte<br />

dalle autorità sanitarie (Istituto superiore<br />

di sanità, Sanità regionali, Dipartimenti di<br />

prevenzione delle Aziende Usl), altre in cui<br />

l’impegno è del tutto carente o inesistente».<br />

Cosa dovrebbero fare in concreto i Comuni?<br />

«Specialmente contro la Zanzara Tigre,<br />

prima di tutto un trattamento periodico dei<br />

tombini, delle caditoie e di tutti i potenziali<br />

ristagni d’acqua nelle aree pubbliche con<br />

prodotti ad azione larvicida. Contro le zanzare<br />

adulte, dovendosi basare su sostanze<br />

potenzialmente tossiche anche per altri animali<br />

e per l’uomo, si dovrebbe intervenire<br />

solo in casi straordinari e di emergenza per<br />

contrastare il rischio di epidemie».<br />

Quando la puntura fa paura<br />

Al di là del fastidio, cresce tra i cittadini la<br />

paura che le zanzare possano veicolare malattie.<br />

«Alcune specie di zanzara e tra queste<br />

in particolare la Zanzara Tigre», spiega<br />

Veronesi, «sono capaci di trasmettere virus<br />

responsabili di febbri emorragiche e forme<br />

di encefalite anche letali, come la Dengue e<br />

la Chikungunya». L’arrivo di specie esotiche,<br />

come è avvenuto per la Zanzara Tigre, dovuta<br />

alla globalizzazione, alla velocità e all’intensità<br />

degli spostamenti dell’uomo, assieme<br />

all’influenza che potrà avere il cambiamento<br />

climatico, aumenta il rischio. «Specie cugina<br />

della Zanzara Tigre è la Aedes aegypti, che può<br />

essere vettore dei virus che provocano la Dengue<br />

ed è il principale vettore del virus Zika,<br />

che sta originando importanti epidemie nelle<br />

Americhe. Proprio la colonizzazione stabile<br />

della Zanzara Tigre - continua l’esperto - ha<br />

costretto moltissime amministrazioni locali<br />

a rivedere il loro impegno sul fronte del contrasto<br />

alle sue infestazioni, con una specifica<br />

voce di spesa nel bilancio».<br />

VIDEO<br />

altroconsumo.it/salute/pelle-sole<br />

Altre informazioni sui repellenti per<br />

zanzare. Anche un video su:<br />

www.youtube.com/altroconsumo.<br />

ANTIZANZARE: I PRODOTTI<br />

XX% = percentuale di riduzione delle zanzare. Prezzi indicativi (aprile <strong>2016</strong>).<br />

Spirali e bastoncini<br />

È la categoria di prodotti risultata più<br />

efficace nel nostro test, grazie<br />

all’azione della d-Alletrina sprigionata<br />

con la combustione. Con questi<br />

prodotti, la riduzione delle catture è<br />

stata compresa tra il 41 e il 67%<br />

rispetto a dove non c'è protezione.<br />

IL NOSTRO PARERE Piazzati<br />

strategicamente negli spazi verdi,<br />

aiutano a limitare il disagio.<br />

41%<br />

Flortis<br />

Spirali antizanzare<br />

1,60 €<br />

54%<br />

Mondo verde -<br />

Linea zanza raus<br />

Spirali antizanzare<br />

1,50 €<br />

Racchette<br />

67%<br />

Flortis<br />

Bastoncini<br />

antizanzare<br />

3,80 €<br />

Se sognate di andare a Wimbledon ma non<br />

avete la stoffa dei campioni, sappiate che<br />

con questa racchetta non batterete<br />

comunque alcun record di cattura di<br />

zanzare: rispetto alla postazione di<br />

confronto, le ha ridotte di poco meno di un<br />

terzo.<br />

IL NOSTRO PARERE Tanta fatica, risultati<br />

mediocri. Consigliabile solo se il disturbo è<br />

dovuto a singole zanzare, non a una<br />

esposizione diffusa.<br />

34%<br />

Sandokan<br />

Racchetta Wimbledon<br />

20 €<br />

22 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


per maggiori informazioni<br />

www.altroconsumo.it/salute<br />

Spray<br />

I cinque insetticidi spray per ambiente<br />

a base di Transflutrina che abbiamo<br />

testato (non da spruzzare addosso,<br />

ma sulle piante e altre superfici<br />

dell’area esterna in cui sostiamo),<br />

hanno portato a una riduzione delle<br />

catture compresa tra il 29 e il 48%. Le<br />

prestazioni migliori sono risultate<br />

quelle di Outdoor Raid, che contiene<br />

due diversi principi attivi piretroidi.<br />

IL NOSTRO PARERE Non sono il tipo<br />

di prodotto più consigliabile: agiscono<br />

a largo spettro su diversi insetti, la<br />

loro azione ha un’efficacia limitata nel<br />

tempo, ma le molecole di insetticida<br />

permangono per un po'nell’ambiente.<br />

Da usare solo se non si hanno<br />

alternative più efficaci.<br />

48%<br />

Raid<br />

Outdoor spray<br />

6,40 €<br />

35%<br />

Vape<br />

Open air spray<br />

8,50 €<br />

35%<br />

Flortis<br />

Insetticida per esterni<br />

5,90 €<br />

30%<br />

Bayer Garden<br />

Offly in & out<br />

7,90 €<br />

29%<br />

Sandokan<br />

Offly in & out spray<br />

8,90 €<br />

Lanterne<br />

Il calore della candela fa entrare in azione le<br />

sostanze contenute nella piastrina, ma con<br />

risultati mediocri: riduce le catture solo del 26%.<br />

IL NOSTRO PARERE Meno “affumicante” di<br />

zampironi e bastoncini, ma dal punto di vista<br />

delle zanzare non mantiene le promesse.<br />

Trappole<br />

Attirano le zanzare e poi le intrappolano<br />

con la ventola, ma ne riducono la<br />

presenza solo del 10-16%.<br />

IL NOSTRO PARERE Dispositivi scomodi<br />

(vanno attaccati a una presa), costosi e<br />

nel complesso inefficaci.<br />

26%<br />

Vape<br />

Open Air<br />

10 €<br />

16%<br />

Mab<br />

Universal trap<br />

129 €<br />

10%<br />

Sandokan<br />

Big pac-zan<br />

40 €<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 23


IN EVIDENZA<br />

I bandi comunali<br />

Orti risorti<br />

Zappare all'ombra dei palazzi è un'occupazione in aumento e non più solo<br />

una moda: gli ortisti urbani vogliono vigilare su quello che mangiano.<br />

E in città si raccoglie anche la frutta che cresce nel cemento.<br />

Aspiranti zappatori crescono. Poteva<br />

sembrare una moda passeggera e<br />

invece l'esperienza degli italiani<br />

con gli orti sta mettendo radici. È<br />

quanto emerge dall'indagine Coldiretti-Censis<br />

"Gli italiani nell'orto", secondo cui il 46<br />

per cento degli italiani coltiva da sé piante<br />

e ortaggi. I motivi di tanto pollice verde?<br />

Soprattutto la speranza di mangiare prodotti<br />

sani e genuini (25,6 per cento), ma anche la<br />

passione (10 per cento) e in parte il desiderio<br />

di risparmiare (4,8 per cento).<br />

Spazi urbani da recuperare<br />

A facilitare la scelta di coltivare la terra tra<br />

i palazzi è stata sicuramente la possibilità<br />

di sfruttare i bandi offerti da alcune amministrazioni<br />

comunali. Nascono così i cosiddetti<br />

"orti condivisi", spazi pubblici di cui si<br />

prende cura un gruppo di persone, spesso<br />

famiglie di uno stesso quartiere, che mettono<br />

a disposizione la loro manodopera per<br />

realizzare un progetto comune. Di solito si<br />

tratta di un'area verde pubblica inutilizzata.<br />

In alcuni casi si paga un piccolo affitto, in altri<br />

l'usufrutto è gratuito: basta garantire la manutenzione<br />

dell'area altrimenti in degrado.<br />

Si tratta quindi di progetti di riqualificazione<br />

urbana di aree abbandonate, che permettono<br />

ai cittadini di vivere un'esperienza di socialità<br />

e condivisione. Secondo Coldiretti, sulla<br />

base del rapporto Istat sulla qualità del verde<br />

urbano del 2014, gli orti in città, nell’ultimo<br />

triennio osservato, sono in crescita del 7,3%.<br />

L'idea si è diffusa a livello nazionale, grazie al<br />

progetto Orti urbani avviato da Italia Nostra e<br />

dall'Anci (l'associazione dei Comuni italiani).<br />

Ad oggi interessa circa 500mila metri quadrati<br />

di terreno e vanta 40 aderenti, divisi<br />

tra piccoli comuni e realtà metropolitane.<br />

Il paesaggista Tommaso Giorgino è uno dei<br />

promotori del progetto di orti urbani a Ostuni,<br />

in provincia di Brindisi: «Si tratta di un<br />

progetto di riqualificazione della cinta muraria<br />

della città vecchia, circondata da orti<br />

antichissimi, terrazzati, un tempo abbandonati<br />

perché difficili da coltivare secondo le<br />

regole della moderna agricoltura. Gli orti di<br />

Ostuni hanno importanza storica, culturale,<br />

archeologica e ambientale. Sono entrati nel<br />

vivo del recupero a partire dagli anni 2000,<br />

grazie al sostegno di associazioni come Italia<br />

Nostra. L'area, di circa 5-6 ettari, in parte è<br />

stata rigenerata grazie anche all'impegno di<br />

cittadini e di cooperative attive nel settore<br />

agricolo. Una parte è stata espropriata nel<br />

2011 dal Comune ed è stata avviata una pro-<br />

24 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


IN EVIDENZA<br />

I bandi comunali<br />

gettazione partecipata con i cittadini tramite<br />

bando pubblico». Il Comune ha interesse a<br />

ridare all'area la sua funzione orticola originale,<br />

che ben si integra con la vocazione<br />

turistica di Ostuni. «Questi orti cingono le<br />

mura medievali - continua Giorgino - curarli<br />

significa migliorare la qualità del centro storico,<br />

con l'obiettivo di creare anche una filiera<br />

diretta tra l'orto e la ristorazione locale».<br />

Frutta urbana, contro lo spreco<br />

C'è chi coltiva e c'è chi raccoglie quello che<br />

cresce spontaneamente.<br />

«"Frutta urbana" è nato due anni fa - spiega<br />

Michela Pasquali, paesaggista, ideatrice del<br />

progetto - dall'idea che la città è un grande<br />

frutteto diffuso. Non ci sono solo gli orti condivisi,<br />

tra le case ci sono alberi da frutta che<br />

producono cibo e se non è raccolto viene<br />

sprecato. Non richiede lavoro, è frutta spontanea.<br />

Per ora il progetto è partito a Roma<br />

e a Milano».<br />

Si tratta di una logica antispreco: «In genere<br />

la frutta che cresce nello spazio pubblico<br />

va sprecata, se ne raccoglie ancora troppo<br />

poca. Ogni volta che organizziamo una raccolta<br />

preleviamo tra i 50 e i 100 chili solo a<br />

Roma. Grazie all'aiuto di volontari la portiamo<br />

direttamente ai banchi alimentari,<br />

che donano alle persone bisognose e alle<br />

mense». In piena consonanza con il nuovo<br />

decreto sugli sprechi alimentari, in fase di<br />

iter parlamentare.<br />

Domanda: ma pere e mele che crescono avvolte<br />

nel particolato di città sono commestibili?<br />

«La situazione è analoga a quella degli<br />

orti urbani, eppure a noi chiedono sempre<br />

se la frutta che raccogliamo è certificata, non<br />

capisco perché si faccia differenza - continua<br />

la paesaggista. Abbiamo fatto l'analisi chimica<br />

di alcuni tipi di frutta in alcune zone trafficate<br />

della città e non sono emersi problemi.<br />

E comunque, nel dubbio, basta lavarla bene<br />

o sbucciarla. Le analisi sono state realizzate<br />

dal laboratorio della Camera di Commercio<br />

di Roma. Secondo me la frutta urbana, anche<br />

se è esposta al traffico, è più sana perché non<br />

è trattata come quella venduta al supermercato.<br />

Inizieremo a breve una campagna di<br />

analisi chimiche in collaborazione con l'Università<br />

della Sapienza per capire quanto<br />

possa incidere l'inquinamento automobilistico<br />

sulla frutta».<br />

E il Comune? «Il comune di Roma appoggia<br />

il nostro progetto, ritengo che sarebbe giusto<br />

inserirlo all'interno del regolamento del<br />

verde urbano. Intanto abbiamo creato una<br />

mappa interattiva delle piante da frutto in<br />

città: sul sito www.fruttaurbana.org è possibile<br />

scoprire dove cresce la frutta spontanea,<br />

se è possibile andare a raccoglierla e anche<br />

sapere se è il momento giusto per farlo. La<br />

stagionalità va sempre rispettata».<br />

"LA NATURA NON TRADISCE MAI"<br />

Grazie a un bando del Comune, un pensionato ha iniziato la sua<br />

avventura nel campo sotto casa. Una fatica che ripaga.<br />

Giuseppe di Chiara da dieci anni si<br />

prende cura di un orto alle porte di<br />

Opera, nell'hinterland milanese.<br />

Come nasce un orto in città?<br />

«L'iniziativa è partita dal Comune, che è<br />

proprietario del terreno. Ė stato indetto<br />

un bando per alcuni spazi non utilizzati,<br />

che l'amministrazione ha messo a<br />

disposizione dei cittadini. Per ottenere<br />

un piccolo appezzamento basta avere<br />

alcuni requisiti: nel nostro caso essere<br />

residenti, avere almeno 65 anni ed<br />

essere in pensione».<br />

Si paga un affitto?<br />

«Una cifra minima, però si deve garantire<br />

la gestione del terreno. Si firma un<br />

contratto che devi osservare. Ci vuole<br />

impegno: l'orto è diabolico, se non lo curi<br />

cresce per i fatti suoi, senza regole».<br />

Cosa coltiva?<br />

«Quasi tutte le verdure: carote, finocchi,<br />

rapanelli, piselli, fave, insalate, cavolo,<br />

broccoli. Per un buon risultato il seme<br />

deve essere di prima qualità».<br />

Avete detto addio al fruttivendolo?<br />

«No, il raccolto non basta, l'orto urbano è<br />

soprattutto un hobby. Non bisogna<br />

57<br />

le amministrazioni<br />

capoluoghi di provincia<br />

che hanno messo a<br />

disposizione orti urbani<br />

per la cittadinanza<br />

3,3<br />

milioni<br />

i metri quadri<br />

di terreno di proprietà<br />

comunale adibiti<br />

a uso di orto<br />

illudersi di risparmiare, mantenere l'orto<br />

costa. Però dà grandi soddisfazioni: se<br />

dai, ricevi. L'orto non ti tradisce se tu<br />

metti in pratica le regole della natura. Per<br />

farlo si deve "voltà la terra", faticare».<br />

L'obiettivo è mangiare più sano?<br />

«Sicuramente, il risultato è tutto nelle<br />

tue mani. Spesso si usano concimi di<br />

origine naturale. Aiuta anche il ritmo<br />

della natura, per esempio la semina deve<br />

seguire le fasi lunari. Poi è fondamentale<br />

la stagionalità. Frutta e verdura del<br />

supermercato sembrano belle, ma<br />

sanno di poco. lI mio raccolto è<br />

imperfetto, ma è veramente gustoso».<br />

81%<br />

la diffusione nel Nord Italia<br />

(con prevalenza a Torino, Bologna<br />

e Parma), meno al Centro<br />

e nel Mezzogiorno (dati Istat)<br />

Lo immaginavi? Anche<br />

<strong>Altroconsumo</strong> ha un suo orto,<br />

nuovissimo, inaugurato a<br />

inizio primavera in un cortile<br />

aziendale. I dipendenti se ne<br />

prendono cura, condividono<br />

le esperienze da pollice<br />

verde e sognano un raccolto<br />

abbondante. Nella foto il giorno<br />

dell'inaugurazione: la semina è<br />

iniziata e da adesso in poi non<br />

resta che rimboccarsi<br />

le maniche.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 25


INCHIESTA<br />

Acquistare voli online<br />

Sulla pista giusta<br />

Per trovare le tariffe più basse<br />

per volare, non cercare solo sui siti<br />

delle compagnie aeree, anche se<br />

low cost. Meglio provare più motori<br />

di ricerca e agenzie di viaggio online.<br />

E non prenotare troppo presto.<br />

IN SINTESI<br />

Quali sono i siti delle<br />

agenzie di viaggio e<br />

dei motori di ricerca<br />

che offrono i voli più<br />

convenienti<br />

I trucchi per<br />

risparmiare sul costo<br />

del volo<br />

I consigli per avere il<br />

risarcimento in caso di<br />

ritardo del volo<br />

Se si digita su Google "agenzia viaggio<br />

online" una delle prime risposte del<br />

motore di ricerca (e dunque una tra<br />

le richieste più frequenti) è legata<br />

all'affidabilità: posso fidarmi? Non è certo<br />

un problema di scelta quello che si incontra,<br />

se si decide di comprare online un biglietto<br />

aereo: in rete sono moltissime le piattaforme<br />

dove è possibile farlo. Piuttosto, è una<br />

questione di fiducia: siamo certi che il sito<br />

della compagnia aerea low cost o quel noto<br />

motore di ricerca ci stia davvero proponendo<br />

il prezzo più economico disponibile? Prova<br />

dopo prova, ricerca dopo ricerca, con la<br />

nostra indagine abbiamo voluto verificare la<br />

reale capacità di molti siti di trovare il prezzo<br />

più basso di alcuni biglietti aerei per varie<br />

destinazioni. Con molte sorprese.<br />

26 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


INCHIESTA<br />

Acquistare voli online<br />

COSÌ RISPARMI<br />

1<br />

Investi il tuo tempo in una ricerca<br />

paziente e completa. Non fermarti alla<br />

prima offerta: oltre al prezzo valuta bene<br />

anche gli orari che ti vengono proposti, se ci<br />

sono scali e le ore di attesa in aeroporto.<br />

2<br />

Occhio ai bagagli. Le regole sul peso e<br />

le dimensioni delle valigie sono molto<br />

rigide sui voli low cost. Se non rispetti i<br />

parametri, in aeroporto ti faranno pagare<br />

extra molto salati.<br />

3<br />

Attenzione a dove clicchi. Spesso si<br />

rischia di acquistare servizi non voluti:<br />

imbarco prioritario, posti speciali,<br />

assicurazione, noleggio dell'auto...<br />

4<br />

Alcune agenzie viaggi online<br />

propongono prezzi convenienti, ma ti<br />

costringono poi a gestire e pagare<br />

direttamente alla compagnia aerea alcuni<br />

servizi, come il check in o il bagaglio.<br />

5<br />

Non troppo presto, quando i prezzi<br />

sono standard. Non troppo tardi,<br />

quando i posti stanno per finire e le<br />

tariffe decollano. Il biglietto aereo in linea di<br />

massima va comprato due o tre mesi prima<br />

della partenza.<br />

Un'inchiesta su più tratte<br />

A vendere i biglietti aerei non sono solo i siti<br />

delle agenzie di viaggio online: su internet<br />

i voli possono essere acquistati anche dai<br />

motori di ricerca che confrontano l'offerta<br />

di più siti oppure direttamente dai siti delle<br />

compagnie aeree.<br />

Per la nostra inchiesta abbiamo selezionato<br />

due tratte nazionali (Roma - Venezia, Milano<br />

- Roma), due europee (Roma - Praga, Milano<br />

- Parigi) e due intercontinentali (Roma - Rio<br />

de Janeiro, Milano - New York), simulando<br />

l'acquisto di un biglietto per un passeggero<br />

con un bagaglio a mano in quattro momenti<br />

diversi: due o tre giorni prima della partenza;<br />

una settimana prima, tre mesi prima e<br />

sei mesi prima di partire.<br />

Per poter confrontare i risultati, la ricerca è<br />

stata fatta nello stesso momento (entro un<br />

intervallo massimo di quattro ore) su tutti i<br />

siti presi in esame: eDreams, Expedia, Lastminute.it,<br />

Volagratis, Volo 24, Google/flights,<br />

Kayak, Skyscanner, oltre ai siti delle compagnie<br />

aeree che coprivano la tratta analizzata.<br />

Verso la laguna c'è poca scelta<br />

Se la concorrenza manca, il mercato soffre.<br />

Non fa eccezione a questa regola, il settore<br />

dei trasporti aerei, anzi. Basta guardare il<br />

caso della tratta nazionale Roma - Venezia,<br />

in cui la compagnia principale (e unica)<br />

Alitalia detiene in pratica un monopolio di<br />

fatto: se si vuole comprare un biglietto su<br />

questa rotta, a prescindere dalla piattaforma<br />

o dal sito usato, i prezzi sono piuttosto allineati,<br />

e non è detto che siano più economici<br />

di quelli proposti sul sito ufficiale di Alitalia.<br />

Le differenze di prezzo tra i voli sono minori<br />

che su molte altre tratte e neanche acquistando<br />

il biglietto molto tempo prima si<br />

riesce a risparmiare: dall'indagine emerge<br />

che non ci sono significative differenze tra<br />

effettuare la spesa una settimana, un mese<br />

o sei mesi prima.<br />

In questa situazione piuttosto piatta, il motore<br />

di ricerca Skyscanner è quello che ha<br />

proposto le soluzioni più economiche.<br />

A Parigi c'è più libertà<br />

Con la tratta Milano - Parigi facciamo la<br />

prova del nove sulla questione concorrenza.<br />

Se si vuole volare nella capitale francese c'è<br />

l'imbarazzo della scelta in termini di compagnie<br />

aeree. E questo influisce notevolmente<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 27


INCHIESTA<br />

Acquistare voli online<br />

DOVE SI COMPRA MEGLIO?<br />

Per le quattro tratte prese ad esempio ecco i tre siti dove abbiamo trovato i biglietti migliori e i tre siti<br />

con i voli più cari: accanto a ogni sito indichiamo il prezzo medio dei biglietti comprati su quel sito in<br />

quattro momenti differenti (6 mesi, 3 mesi, una settimana, 3 giorni prima). Per ogni tratta abbiamo<br />

anche rilevato quanto cambia nel tempo il prezzo medio (tra tutti i siti) del biglietto.<br />

MILANO<br />

PARIGI<br />

ROMA<br />

VENEZIA<br />

13 siti analizzati<br />

prezzo medio<br />

nei 4 acquisti<br />

9 siti analizzati<br />

prezzo medio<br />

nei 4 acquisti<br />

2 edreams.it 121 ₣<br />

2 edreams.it 135 ₣<br />

3 easyjet.com 127 ₣<br />

3 expedia.it 139 ₣<br />

ultimi classificati<br />

ultimi classificati<br />

94%<br />

34%<br />

11 volagratis.com 168 ₣<br />

7 alitalia.com 169 ₣<br />

differenza<br />

differenza<br />

12 travelprice.com 178 ₣<br />

8 travelprice.it 170 ₣<br />

tra il più caro<br />

tra il più caro<br />

13 vueling.com 202 ₣<br />

e il meno caro<br />

9 volo24.it 177 ₣<br />

e il meno caro<br />

12 finnair.com 460 ₣<br />

differenza<br />

9 volagratis.com 668 ₣<br />

differenza<br />

13 fly4.emirates.com 460 ₣<br />

tra il più caro<br />

10 airfrance.com 820 ₣<br />

tra il più caro<br />

e il meno caro<br />

14 amercanairlines.eu 652 ₣ e il meno caro<br />

11 alitalia.com 834 ₣<br />

prezzo medio<br />

prezzo medio<br />

1-3 GIORNI 1 SETTIMANA 3 MESI 6 MESI 1-3 GIORNI 1 SETTIMANA<br />

3 MESI<br />

6 MESI<br />

MILANO NEW YORK<br />

ROMA RIO DE JANEIRO<br />

14 siti analizzati<br />

prezzo medio<br />

nei 4 acquisti<br />

11 siti analizzati<br />

prezzo medio<br />

nei 4 acquisti<br />

primi classificati<br />

primi classificati<br />

1 google/flights 389 ₣<br />

1 kayak.it 583 ₣<br />

2 skyscanner.it 400 ₣<br />

2 google/flights 598 ₣<br />

3 expedia.it 403 ₣<br />

3 edreams 599 ₣<br />

ultimi classificati<br />

ultimi classificati<br />

68%<br />

43%<br />

131₧<br />

384₧<br />

primi classificati<br />

1 expedia.it 104 ₣<br />

79₧<br />

344₧<br />

84₧<br />

384₧<br />

112 ₧<br />

424 ₧<br />

186₧<br />

621₧<br />

primi classificati<br />

1 skyscanner.it 132 ₣<br />

112 ₧<br />

537₧<br />

468 ₧<br />

115₧<br />

112 ₧<br />

489 ₧<br />

prezzo medio<br />

prezzo medio<br />

1-3 GIORNI 1 SETTIMANA 3 MESI 6 MESI 1-3 GIORNI 1 SETTIMANA<br />

3 MESI<br />

6 MESI<br />

28 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


per maggiori informazioni<br />

www.altroconsumo.it/vita-privata-famiglia<br />

sul prezzo finale. Il costo del volo - in generale<br />

- è contenuto: con poco più di 100<br />

euro si può andare e tornare da Parigi con<br />

un bagaglio a mano e uno da stiva di circa<br />

15 kg (lo stesso prezzo che abbiamo pagato<br />

per fare Milano - Roma solo con il bagaglio<br />

a mano). In questo caso l'agenzia Expedia è<br />

la più conveniente, ma attenzione: su questo<br />

sito non è possibile aggiungere il bagaglio da<br />

stiva (va pagato direttamente alla compagnia<br />

aerea). Nel prezzo riportato nella scheda<br />

abbiamo quindi aggiunto anche il costo del<br />

bagaglio richiesto dalla compagnia aerea.<br />

Se si vuole risparmiare, in questa tratta<br />

conta anche il fattore tempo: prenotando<br />

un biglietto con partenza dopo due giorni si<br />

spendono almeno 130 euro. Programmando<br />

lo stesso viaggio una settimana prima si<br />

risparmia fino al 40%.<br />

Prima non significa meglio<br />

Chi l'ha detto che bisogna prenotare un volo<br />

aereo molto tempo prima per assicurarsi il<br />

prezzo più conveniente? La nostra indagine<br />

svela che, sulla tratta Milano - New York,<br />

il momento migliore per prenotare risparmiando,<br />

per esempio, è una settimana prima<br />

del volo: tre mesi prima si spenderebbe<br />

quanto comprando il biglietto due giorni<br />

prima della partenza. Se l'acquisto fosse fatto<br />

sei mesi prima, addirittura si pagherebbe<br />

il 10% in più.<br />

Da tenere a mente, dunque, uno dei nostri<br />

consigli, se si vuole davvero spendere meno<br />

(trovate anche altri suggerimenti in alto a<br />

pag. 21): mai cercare un volo troppo presto;<br />

In quanti casi un sito ha proposto la<br />

tariffa più conveniente rispetto a tutti<br />

gli altri? Skyscanner è risultato sei<br />

volte il migliore nelle 24 ricerche in cui<br />

è stato coinvolto (per le tratte aeree<br />

analizzate) nell'inchiesta. Volagratis<br />

e Lastminute.com non hanno mai<br />

proposto (nelle 24 ricerche) la tariffa<br />

più bassa. Male anche le compagnie<br />

aeree: nessuna è mai riuscita a essere<br />

più economica rispetto ai motori di<br />

ricerca o alle agenzie online. Significa<br />

che acquistare un volo della compagnia<br />

low cost Ryanair è più conveniente su<br />

altri siti rispetto al comprarlo su ryanair.<br />

com. L'avreste mai detto?<br />

mai decidere troppo tardi. In questa tratta,<br />

dove prestano servizio molte compagnie<br />

aeree (questo spiega i costi contenuti), i<br />

motori di ricerca sono risultati i più convenienti.<br />

Ma - sorpresa positiva - anche sui<br />

siti di alcune compagnie aeree (come Alitalia<br />

e United Airlines) si trovano voli dai prezzi<br />

molto competitivi.<br />

Occhio ai siti delle low cost<br />

È quasi automatico: se si deve prenotare<br />

un volo low cost difficilmente lo si cerca su<br />

un sito che non sia - appunto - quello della<br />

stessa compagnia aerea. E in effetti ci si<br />

aspetterebbe che le compagnie come Easyjet<br />

e Ryanair offrissero sui loro siti la tariffa più<br />

conveniente.<br />

In realtà la nostra inchiesta mostra che non<br />

è la prassi: nelle tratte in cui Ryanair presta<br />

servizio, per esempio, il sito della compagnia<br />

non ci ha mai offerto la tariffa più conveniente.<br />

E l'acquisto sul sito Easyjet.com è risultato<br />

il più economico solo in due occasioni<br />

sulla tratta Milano - Roma.<br />

Il nostro consiglio, dunque, è quello di cercare<br />

il volo migliore su più siti: mai fermarsi<br />

alla prima offerta, anche se è di una compagnia<br />

low cost famosa.<br />

Si può cominciare per esempio consultando<br />

il motore di ricerca Skyscanner, che è<br />

risultato il migliore nella nostra inchiesta<br />

per ben sei volte su 24, per farsi una prima<br />

idea dei prezzi e dei voli delle compagnie che<br />

operano sulla tratta. E poi controllare sugli<br />

altri siti e piattaforme. La pazienza è spesso<br />

la virtù alla base del risparmio.<br />

I SITI DOVE VOLARE COSTA MENO<br />

Motori<br />

e agenzie<br />

tipologia<br />

quante volte<br />

è risultato<br />

più economico<br />

www.skyscanner.it motore di ricerca 6<br />

www.expedia.it agenzia 5<br />

www.google.it/flights motore di ricerca 4<br />

www.kayak.it motore di ricerca 4<br />

www.edreams.it agenzia 2<br />

www.volo24.it agenzia 1<br />

www.volagratis.com agenzia mai<br />

www.it.lastminute.com agenzia mai<br />

IL NOSTRO<br />

ESPERTO<br />

Maurizio Amerelli<br />

Diritto<br />

Le disavventure in aeroporto<br />

mettono a dura prova anche i<br />

nervi dei passeggeri più<br />

pazienti. Che cosa si deve fare,<br />

per esempio, in caso di un<br />

lungo ritardo del volo? Ce lo<br />

spiega il nostro esperto.<br />

«I passeggeri di voli ritardati<br />

hanno diritto al risarcimento in<br />

denaro quando giungono alla<br />

loro destinazione finale tre ore<br />

o più dopo l’orario di arrivo<br />

originariamente previsto.<br />

Quindi, due ore non danno<br />

diritto alla compensazione e<br />

neanche il caso in cui la<br />

compagnia aerea riesca a<br />

dimostrare che il ritardo<br />

prolungato è dovuto a<br />

circostanze eccezionali, che<br />

non si sarebbero potute evitare<br />

anche se fossero state<br />

adottate tutte le misure del<br />

caso, circostanze che<br />

sfuggono all’effettivo controllo<br />

della compagnia aerea (per<br />

esempio uno sciopero). Ma<br />

attenzione: un problema<br />

tecnico occorso a un aereo, che<br />

comporta la cancellazione o il<br />

ritardo di un volo, non rientra<br />

nella nozione di “circostanze<br />

eccezionali” a meno che tale<br />

problema derivi da eventi che,<br />

per la loro natura, sfuggono<br />

all’effettivo controllo da parte<br />

della compagnia aerea. Se il<br />

ritardo è di almeno cinque ore, il<br />

passeggero ha la possibilità di<br />

rinunciare al volo senza dover<br />

pagare penali e di ottenere il<br />

rimborso del prezzo del<br />

biglietto per la parte del viaggio<br />

non effettuata». Sul nostro sito<br />

www.altroconsumo.it si trova il<br />

modulo per i risarcimenti.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 29


INCHIESTA<br />

Sicurezza degli adolescenti<br />

Tutto sotto controllo?<br />

Contro le molte scappatoie e l'ingegno dei ragazzini non bastano<br />

le impostazioni restrittive dei cellulari né le app. Funziona meglio il dialogo.<br />

IN SINTESI<br />

Il controverso<br />

rapporto tra tecnologia<br />

e adolescenti<br />

I cellulari e le tariffe<br />

più adatti alle esigenze<br />

dei ragazzi<br />

L'influenza dei social<br />

sui più giovani<br />

S<br />

e avete figli in età da scuola dell’obbligo<br />

o se frequentate persone che<br />

ne hanno, saprete di certo che uno<br />

degli argomenti su cui ci sono maggiori<br />

differenze di vedute è il rapporto dei<br />

figli con le apparecchiature elettroniche.<br />

Abbiamo un esempio di questo dibattito<br />

anche tra le persone che hanno lavorato alla<br />

stesura di questo articolo: Leonardo Poggi,<br />

ingegnere dell’ufficio tecnico, ha un figlio<br />

ormai alle medie, a cui ha lasciato pieno<br />

accesso a telefoni, tablet, videogiochi sin<br />

da quando era piccolo. «Tutti questi prodotti<br />

giravano per casa per il mio lavoro,<br />

e il classico spirito di emulazione dei figli<br />

lo portava naturalmente a volerli utilizzare.<br />

Abbiamo ritenuto di lasciarlo libero di<br />

sperimentare, partendo dall’idea che oltre<br />

a divertirsi avrebbe acquisito conoscenze<br />

che poi gli sarebbero tornate utili anche per<br />

scopi più pratici, e sperando che l’assenza di<br />

particolari proibizioni lo portasse ad autoregolarsi<br />

riguardo alla quantità di tempo speso<br />

su questi apparecchi. Oggi è certamente un<br />

utilizzatore forte, ma essendo piuttosto introverso<br />

la rete è anche il mezzo che lo aiuta<br />

30 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


Ne parleremo il 24 e il 25 settembre <strong>2016</strong><br />

al Festival #IOCONDIVIDO di <strong>Altroconsumo</strong>,<br />

presso il Castello Sforzesco di Milano.<br />

a esprimersi più compiutamente». Manuela<br />

Cervilli, giornalista della redazione e mamma<br />

di una bimba di sette anni la pensa un po'<br />

diversamente. «Avete mai visto i ragazzini al<br />

ristorante con il tablet in mano? Non sanno<br />

neanche dove sono, non sanno che cosa stanno<br />

mangiando, non dicono una parola anche<br />

se accanto hanno un amico. Ecco quello che<br />

non mi piace: che la tecnologia ti allontani da<br />

tutto. Questo non significa vietarla: mia figlia<br />

gioca con il cellulare, ma con qualche regola<br />

(mai a tavola, né al parco né se ci sono amici)<br />

e per un tempo stabilito insieme. Cerco di<br />

insegnarle che la tecnologia digitale non deve<br />

mai togliere tempo allo sport, alla lettura,<br />

al gioco e alle cose fatte insieme». Pur partendo<br />

da posizioni tanto distanti, Manuela<br />

e Leonardo concordano comunque su alcuni<br />

punti. Il primo e fondamentale è che su<br />

questo tema non esiste giusto o sbagliato in<br />

assoluto, le scelte dipendono da molti fattori,<br />

alcuni dei quali fuori dal controllo dei<br />

genitori, e vanno inquadrate più in generale<br />

nel tipo di educazione che si vuole impartire<br />

ai propri figli. Computer, tablet e smartphone<br />

sono qui per restare: sono strumenti di<br />

lavoro e comunicazione di cui gli adulti del<br />

futuro non potranno fare a meno. Imparare a<br />

usarli al meglio è importante. Non mancano<br />

i lati negativi e i pericoli derivanti dall’uso<br />

precoce di questi apparecchi: sia i genitori<br />

sia i figli è bene che sappiano quali sono e<br />

come si affrontano.<br />

Lo smartphone la fa da padrone<br />

Da buona analista di mercato, la nostra<br />

esperta Angela Miccoli lascia parlare i numeri.<br />

«Da un’indagine della società italiana<br />

di pediatria condotta nel 2014 su studenti di<br />

terza media risulta che il 92,6% dei ragazzi<br />

possiede uno smartphone con cui collegarsi<br />

a internet, un netto incremento rispetto<br />

al 65% del 2012». E in molti casi il primo<br />

smartphone fa la sua comparsa tra le mani<br />

dei nostri figli ben prima della terza media:<br />

è un regalo piuttosto diffuso, per esempio,<br />

per la prima comunione. Proprio sullo smartphone<br />

abbiamo scelto di focalizzare questo<br />

articolo.<br />

IMPOSTIAMOLI BENE<br />

Negli smartphone alcune restrizioni d’uso sono impostabili<br />

fin da subito. Se non bastano, si può installare anche un'app.<br />

PER CHI HA IOS L’ iPhone consente<br />

un’ampia possibilità di regolazione<br />

delle restrizioni: da Impostazioni -<br />

Generali – Restrizioni.<br />

SUGLI ANDROID Le possibilità di<br />

intervento qui sono minori. Si può<br />

imporre solo qualche limite al tipo<br />

di applicazione installabile.<br />

Il controllo del telefono<br />

Il passaggio dal computer allo smartphone<br />

ha reso molto più complicato il controllo<br />

esercitato dai genitori sui figli, per vari motivi.<br />

Innanzitutto perché il cellulare è uno<br />

strumento molto più personale. Poi anche<br />

perché man mano che tecnologie e usi si<br />

evolvono, per gli adulti è sempre più difficile<br />

restare al passo. Per questo abbiamo analizzato,<br />

con l’aiuto del laboratorio, presso il<br />

quale svolgiamo i test sui cellulari, i metodi<br />

che possono aiutare i genitori a tenere un<br />

minimo sotto controllo l’uso che i figli fanno<br />

SCREENTIME Con questa app<br />

l’adulto può monitorare e gestire gli<br />

smartphone dei figli dal proprio pc.<br />

QUELLA GRATIS La versione gratuita<br />

consente il blando controllo di un solo<br />

apparecchio per bambino.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 31


INCHIESTA<br />

Sicurezza degli adolescenti<br />

IL NOSTRO<br />

ESPERTO<br />

del telefono. Da questo punto di vista, iPhone<br />

è ricco di funzionalità (vedi anche riquadro<br />

a lato); è possibile impostare un’ampia gamma<br />

di restrizioni, per esempio negando la<br />

possibilità di usare specifiche applicazioni,<br />

regolando il contenuto fruibile (per esempio<br />

impedendo la visione di film per adulti), stabilendo<br />

se consentire o no la regolazione di<br />

alcune funzioni del telefono come la visualizzazione<br />

della localizzazione o la modifica<br />

della lista dei contatti. Interessante la funzione<br />

famiglia, che consente di creare account<br />

specifici per minori di tredici anni, il che<br />

comporta che prima di ogni acquisto su iTunes<br />

o App Store comparirà automaticamente<br />

sull’iPhone o Mac del genitore una richiesta<br />

di autorizzazione dell’acquisto stesso.<br />

Android offre meno possibilità; è possibile<br />

limitare il tipo di applicazioni installabili e<br />

si può impostare il telefono in modo che<br />

sia utilizzabile una sola app: per esempio si<br />

può lanciare il giochino chiesto dal figlio e<br />

“bloccare” il telefono su quel gioco, così che<br />

non si possano aprire altre app nemmeno<br />

per errore (per sbloccarlo serve un codice).<br />

Oltre alle possibilità incluse nel sistema operativo<br />

esistono altre app che offrono funzioni<br />

di controllo più avanzato. Tra le più note<br />

Screen Time, un’app che nella versione a<br />

pagamento (3,39 euro al mese o 34 euro per<br />

un anno) consente numerose possibilità di<br />

controllo: per esempio si può controllare la<br />

cronologia di navigazione, impostare il tempo<br />

massimo di utilizzo giornaliero, stabilendo<br />

dei “premi” per aumentarlo (per esempio<br />

aver fatto i compiti) e altro ancora.<br />

Angela Miccoli<br />

Analisi di mercato<br />

Per che cosa usano lo<br />

smartphone oggi i ragazzi più<br />

giovani?<br />

«I più giovani oggi usano lo<br />

smartphone per restare in<br />

contatto con gli amici:<br />

Whatsapp (81%), Facebook<br />

(76%) e Instagram (42%) sono i<br />

tre social più usati.<br />

Se i ragazzi incappano in<br />

qualche problema è per il senso<br />

di fiducia che ripongono nei loro<br />

amici virtuali, il desiderio di<br />

apparire e di essere accettati,<br />

l’assenza di consapevolezza<br />

delle conseguenze».<br />

Nessuna app o restrizione delle impostazioni può<br />

sostituire il dialogo e il confronto con i genitori<br />

L’illusione del controllo<br />

Tutte queste possibilità si scontrano però<br />

con la dura realtà dell’informatica. Intanto<br />

alcune di queste limitazioni non funzionano<br />

bene: per esempio quelle relative al<br />

contenuto (vietato ai minori, con linguaggio<br />

esplicito...) dipendono da come è stato catalogato<br />

un determinato tipo di contenuto e<br />

non sono mai perfette. Inoltre non bisogna<br />

sottovalutare le capacità informatiche dei<br />

giovani: il figlio tredicenne di uno dei nostri<br />

esperti, che stava facendo da cavia per le<br />

prove di Screen Time, ha trovato il modo di<br />

aggirare le restrizioni nel giro di una settimana<br />

(certo, poi essendo tredicenne non ha<br />

tenuto conto del fatto che il padre si sarebbe<br />

Troppi social hanno una cattiva influenza?<br />

Non è dato sapere quale sia la causa e quale l’effetto, ma la correlazione tra un uso spinto dei social network<br />

da parte dei ragazzi della terza media inferiore e un loro comportamento più disinibito sembra piuttosto evidente.<br />

Chi frequenta<br />

più di tre social<br />

60%<br />

56%<br />

45%<br />

35%<br />

22%<br />

Chi frequenta<br />

nessuno o un social<br />

36%<br />

34%<br />

15%<br />

19%<br />

5%<br />

Bevo birra<br />

Mi piace apparire più<br />

grande dell'età che ho<br />

Fumo sigarette<br />

Ho già fatto una<br />

dieta dimagrante<br />

Mi sono ubriacato<br />

Fonte: indagine nazionale “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani” condotta dalla Società Italiana di Pediatria<br />

32 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


per maggiori informazioni<br />

www.altroconsumo.it/hi-tech<br />

insospettito notando che l’uso di internet<br />

era passato a un solo minuto al giorno).<br />

Inoltre bloccare un telefono non ha certo<br />

lo stesso effetto di bloccare un pc: essendo<br />

apparecchi portatili, basta che nel gruppo<br />

di amici ce ne sia uno con il telefono sbloccato<br />

ed è subito "liberi tutti". Infine bisogna<br />

considerare il problema principale: il blocco<br />

di un programma o di un’app è un’azione<br />

forte, che ha l’effetto collaterale di limitare<br />

anche l’uso positivo di un apparecchio. Per<br />

esempio con iPhone si può bloccare Safari,<br />

ma un browser serve anche per le ricerche<br />

scolastiche e per tante altre cose positive.<br />

SENZA SPENDERE TROPPO<br />

Giovani e giovanissimi sono il nuovo target degli operatori di telefonia.<br />

Nelle ultime settimane, infatti, le tariffe dedicate ai ragazzi sono<br />

sempre più pubblicizzate. Ne abbiamo messe a confronto due.<br />

Costo di attivazione<br />

per i già clienti<br />

TIM YOUNG JUNIOR<br />

VODAFONE JUNIOR<br />

3 € 19 €<br />

Che cosa fare?<br />

Sorge quindi spontanea la domanda: che<br />

fare? Il consiglio è di dialogare il più possibile<br />

con i figli, accompagnandoli nei loro<br />

primi passi su internet, magari imparando<br />

insieme a loro a usare i cellulari e le app più<br />

diffuse, e mettendoli in guardia da ogni possibile<br />

conseguenza (altri consigli sul sito del<br />

centro per la Salute del Bambino onlus www.<br />

csbonlus.org). I pericoli della rete sono tanti,<br />

dal cyberbullismo (lo abbiamo trattato su Hi-<br />

Test 46, novembre 2014), al sexting (la pratica<br />

di inviare e ricevere testi, immagini e video<br />

a sfondo sessuale, che i ragazzi mettono in<br />

atto incuranti delle conseguenze sia di tipo<br />

psicologico sia legali). Ma in rete comunque<br />

prima o poi si arriva: meglio farlo preparati.<br />

Costo di attivazione<br />

per i nuovi clienti<br />

Costo mensile<br />

Soglie<br />

Servizi extra<br />

3 € 15 €<br />

6 € 9 €<br />

60 min, 60 sms,<br />

500 MB<br />

Tim Games Junior<br />

Tim Protect<br />

100 min, 50 sms,<br />

500 MB<br />

Minuti illimitati verso due numeri<br />

Vodafone Protezione bambino<br />

Come primo cellulare per un ragazzino consigliamo di evitare telefoni<br />

costosissimi. Qui sotto proponiamo alcuni apparecchi con una buona<br />

qualità a prezzo contenuto. La qualità è indicata dal numero delle stelle,<br />

da uno (pessimo) a cinque (ottimo).<br />

18%<br />

12%<br />

Smartphone<br />

per adolescenti<br />

PREZZI DATI RISULTATI<br />

In euro min-max<br />

(marzo <strong>2016</strong>)<br />

Memoria<br />

disponibile (GB)<br />

Dimensioni<br />

schermo in pollici<br />

Durata batteria<br />

Qualità foto<br />

Solidità<br />

QUALITÀ GLOBALE %<br />

SAMSUNG Galaxy A5 225 - 348 11 5,2 A C A 72<br />

SAMSUNG Galaxy Grand Prime 137 - 199 4,7 5 B D A 66<br />

5%<br />

Ho pubblicato in<br />

internet una mia foto<br />

provocante<br />

3%<br />

Ho già provato<br />

uno spinello<br />

HUAWEI P8 Lite 155 - 329 9,4 5 C D B 66<br />

VODAFONE Smart Ultra 6 220 10,06 5,5 B D B 66<br />

SAMSUNG Galaxy J5 152 - 329 4,2 5 B D B 65<br />

ALCATEL OneTouch Idol 3 (4,7”) 188 - 299 4,2 4,7 C D B 65<br />

LG G4 Stylus 157 - 285 3,11 5,7 B D B 65<br />

MOTOROLA Moto G (2015 Gen3) 159 - 251 3,31 5 B D A 63<br />

WIKO Pulp Fab 151 - 199 10 5,5 B C B 63<br />

MICROSOFT Lumia 640 XL 180 - 235 3,26 5,7 B C B 62<br />

WIKO Fever 4G 170 - 220 9,52 5,2 D C A 61<br />

qualità buona<br />

qualità media<br />

Risultati completi su www.altroconsumo.it/cellulari<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 33


A PRIMA VISTA<br />

Su www.altroconsumo.it<br />

altre novità e più dettagli<br />

I nuovi "piccoli"<br />

di casa Apple<br />

iPhone SE 509 € (16 GB) - 609 (64 GB)<br />

iPad Pro DA 689 € A 1.199 €<br />

Dopo la corsa a schermi sempre più<br />

grandi, la tendenza sembra quella<br />

di tornare alle piccole dimensioni<br />

Il nuovo iPhone SE è in pratica un<br />

iPhone delle dimensioni del vecchio 5S,<br />

ma con le specifiche tecniche interne<br />

degli iPhone 6S. Rispetto a questi,<br />

le uniche differenze sono l’assenza<br />

della funzione 3D touch, la fotocamera<br />

frontale (che è della stessa qualità<br />

del vecchio 5S) e poco altro. Il nuovo<br />

iPad Pro segue la stessa logica: per<br />

dimensioni e peso è molto simile ad<br />

iPad Air 2 (schermo da 9.7”), mentre<br />

le caratteristiche tecniche sono<br />

quelle dell’iPad Pro. Ha anche alcune<br />

caratteristiche superiori, in particolare<br />

rispetto alle fotocamere (quella<br />

principale ora è da 12 Megapixel e con<br />

una funzione di stabilizzazione migliore,<br />

quella frontale è da 5 Megapixel e<br />

ha il flash) e allo schermo, che è più<br />

luminoso, con meno riflessi.<br />

IL NOSTRO PARERE Comodi se si<br />

preferiscono dispositivi più piccoli; le<br />

evoluzioni tecniche sono marginali,<br />

ma restano due prodotti molto buoni.<br />

VILEDA Actifibre<br />

Efficace e sostenibile<br />

€ 2,99 (2 panni)<br />

Promette di pulire bene<br />

come la microfibra<br />

con una capacità di<br />

assorbire speciale.<br />

Lo abbiamo messo alla<br />

prova e in effetti assorbe<br />

bene: può ridurre l’uso<br />

di carta da cucina e<br />

detergenti, a tutto<br />

vantaggio dell’ambiente.<br />

Auto dell’anno sotto la lente<br />

OPEL ASTRA da 17.600 €<br />

Recentemente la nuova Astra, la familiare<br />

di casa Opel, ha ottenuto il titolo di auto<br />

dell’anno <strong>2016</strong>. Siamo saliti a bordo e<br />

abbiamo percorso 2.000 chilometri, sia in<br />

laboratorio che su strada. Buona la tenuta<br />

di strada, la sicurezza attiva e passiva,<br />

la spaziosità dell’abitacolo. La visibilità<br />

posteriore lascia un po’ a desiderare,<br />

a causa della larghezza dei montanti.<br />

Fra gli optional, apprezzabili il servizio<br />

di assistenza OnStar, la telecamera<br />

posteriore e i fari Led intelligenti. Le<br />

porte posteriori sono grandi e con un<br />

ampio angolo di apertura. I sedili anteriori<br />

presentano un’ottima regolazione in<br />

altezza. Peccato che il sedile passeggero<br />

anteriore non possa essere abbattuto.<br />

IL NOSTRO PARERE Ha buone<br />

performance e si pone come diretto rivale<br />

di modelli come la Ford Focus e la Peugeot<br />

308, ma compete anche con vetture più<br />

costose, come la Mercedes Classe A, la<br />

BMW Serie 1 e la Audi A3.<br />

34 Altroconsum 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.t


Prestito Agos: conviene, ma...<br />

Solo con le caratteristiche pubblicizzate - 10.000 euro da restituire in 60 mesi - può<br />

essere un affare; per il resto, c'è di meglio. Più informazioni su www.altroconsumo.it<br />

Due nuove funzioni alla prova<br />

I PROSSIMI<br />

TEST<br />

ACQUA MINERALE<br />

Alla prova 24 marche<br />

di frizzanti ed effervescenti<br />

naturali, sottoposte<br />

a una nutrita serie di analisi<br />

per valutarne la qualità.<br />

TurboWash di LG<br />

TurboWash è una speciale funzione di<br />

lavaggio presente in alcune delle ultime<br />

lavatrici progettate da LG. Un programma<br />

specifico che, grazie anche a un "supergetto",<br />

riduce i consumi di acqua ed energia e<br />

la durata del ciclo, mantenendo alte le<br />

prestazioni. L'abbiamo provato: se il bucato è<br />

poco sporco e il carico ridotto, è interessante.<br />

Se però la lavatrice è piena e le macchie sono<br />

difficili, una riduzione dell'efficacia di lavaggio e<br />

di risciacquo, in realtà, si nota.<br />

Add Wash di SAMSUNG<br />

Add Wash è il nuovo sistema di Samsung<br />

pensato per consentire di aggiungere capi al<br />

bucato anche durante lavaggio, risciacquo<br />

o centrifuga, attraverso uno sportellino<br />

apposito. Lo abbiamo messo alla prova e<br />

funziona, impedendo anche l'operazione<br />

quando non è sicura (per esempio se l'acqua<br />

è sopra i 50° C). Tuttavia è l'utilità in sé che<br />

ci sembra dubbia, visto che anche con una<br />

lavatrice normale si può inserire un capo<br />

dimenticato, entro certi limiti e con attenzione.<br />

SEGGIOLINI AUTO<br />

Modelli per tutte le età e i pesi:<br />

sempre più nutrita, nei nostri<br />

test, la presenza di seggiolini<br />

omologati secondo la nuova<br />

normativa I-Size .<br />

IL NOSTRO PARERE Non si tratta di novità che ci cambiano la vita,<br />

mentre di fatto i modelli con queste funzioni si pongono in una<br />

fascia di prezzo alta. Per un utente normale non le consigliamo.<br />

Samsung Galaxy Tab Pro S: costoso, ma la qualità è alta<br />

L’ultimo tablet di Samsung è sicuramente un'alternativa da prendere in considerazione per chi è alla ricerca di<br />

un dispositivo Windows di fascia alta. Le performance della batteria però deludono.<br />

Un prodotto molto buono, sia per lo<br />

schermo - grazie a una risoluzione molto<br />

alta e alla luminosità - sia per l'audio. Grazie<br />

alla tastiera si riesce a digitare velocemente<br />

e senza commettere errori di battitura.<br />

Quanto alla batteria, Samsung dichiara una<br />

durata fino a 10,5 ore, noi siamo riusciti<br />

a utilizzarlo al massimo per 7,5 ore di fila<br />

guardando dei video. D'altro canto, però, si<br />

carica piuttosto velocemente.<br />

ASPIRAPOLVERE<br />

Test completo,<br />

con un'attenzione tutta<br />

particolare ai nuovi modelli di<br />

aspirapolvere usciti sul mercato.<br />

IL NOSTRO PARERE Costoso (1.099 euro),<br />

ma le performance sono buone. La novità<br />

della tastiera potrebbe anche non piacere,<br />

provatela prima di acquistarlo.<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 35


CHE PASTA!<br />

Al palato le eccellenze non mancano.<br />

Ma non ci basta: sulle micotossine servono<br />

regole più severe, soprattutto per tutelare<br />

i bambini. Premiati tre prodotti buoni e puliti.<br />

COME TESTIAMO<br />

Tutti i campioni utilizzati per i test<br />

vengono acquistati nei normali<br />

punti vendita, inviati ai laboratori<br />

e testati in forma anonima.<br />

I laboratori e gli esperti incaricati<br />

di svolgere le prove sono<br />

indipendenti da qualsiasi<br />

tipo di interesse commerciale.<br />

IN SINTESI<br />

24 campioni di pasta<br />

(penne rigate) analizzati<br />

e degustati da esperti e<br />

consumatori<br />

Punto sul rischio<br />

micotossine per bambini<br />

e ragazzi<br />

Inchiesta sull’etica<br />

della produzione<br />

COME VALUTIAMO<br />

La qualità nelle prove è indicata<br />

attraverso un numero di stelle, da<br />

uno (pessimo) a cinque (ottimo).<br />

La qualità globale è espressa da un<br />

voto in centesimi. Il colore azzurro<br />

nelle tabelle indica i prodotti di<br />

qualità globale buona o ottima. Il<br />

colore nero i prodotti sconsigliati.<br />

MIGLIORE DEL TEST<br />

Migliore qualità globale del test,<br />

a prescindere dal prezzo<br />

MIGLIOR ACQUISTO<br />

Qualità globale buona o ottima<br />

e il prezzo o costo d’uso più<br />

conveniente<br />

MIGLIOR PREZZO<br />

Qualità globale sufficiente<br />

e un prezzo o costo d’uso<br />

particolarmente conveniente<br />

Migliaia di prodotti e<br />

aggiornamenti continui<br />

su www.altroconsumo.it<br />

81 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

De Cecco Penne rigate n. 41<br />

1,09 - 1,38 € (500 g)<br />

PRO Giudizi ottimi praticamente in tutte le prove. E<br />

nessuna contaminazione da micotossine.<br />

CONTRO Non è tra le marche più economiche.<br />

IL NOSTRO PARERE Una pasta davvero<br />

convincente.<br />

www.altroconsumo.it


TEST<br />

Pasta secca<br />

Sulla pasta noi italiani siamo<br />

irremovibili. Anche se non la<br />

mangiamo più spesso come un<br />

tempo, continuiamo a mantenere<br />

il primato mondiale dei consumi pro<br />

capite: 26 chili ogni anno, poco più di<br />

70 grammi ogni giorno. Sopra la tavola<br />

apparecchiata, quindi, l’icona del cibo<br />

italiano è ancora lei. Poco importa se<br />

viene sempre più demonizzata da chi ci<br />

vuole iperproteici, magrissimi e senza<br />

glutine, la nostra passione non si spegne.<br />

A patto che sia perfetta: compatta, tenace<br />

ed elastica. E soprattutto rigorosamente<br />

di grano duro. E così, pensando al fatto<br />

che non ci possiamo accontentare di<br />

una pasta mediocre, anche perché ne<br />

va della reputazione di un importante<br />

comparto alimentare italiano, abbiamo<br />

voluto verificare tutti i dettagli di<br />

questo prodotto a partire da quello<br />

fondamentale: che nella pasta ci sia<br />

soltanto grano duro. Dopo il sequestro<br />

nel porto di Genova di spaghetti di grano<br />

tenero prodotti in Turchia dal gruppo<br />

Garofalo ma destinati, spiega l’azienda, al<br />

mercato africano, fugare questo dubbio<br />

era d’obbligo. In tutto, sono finite sotto<br />

la nostra lente 24 confezioni di pasta<br />

secca (penne rigate), comprate nella<br />

grande distribuzione organizzata e nei<br />

discount. Un furgone carico di prodotti<br />

è partito alla volta delle tre realtà<br />

professionali che ci hanno affiancato<br />

in questa operazione: un laboratorio<br />

accreditato in analisi agroalimentari, per<br />

le prove chimiche e microbiologiche;<br />

un’importante scuola di cucina, in cui<br />

uno chef specializzato in primi piatti,<br />

esperto di farine e semole, ha condotto<br />

la prova pratica di cottura e assaggiato<br />

i nostri campioni; infine un laboratorio<br />

specializzato in analisi sensoriali che ha<br />

sottoposto i prodotti al giudizio di un<br />

gruppo di consumatori. I prodotti davvero<br />

68 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Coop Penne rigate n. 70<br />

0,47 - 0,59 € (500 g)<br />

PRO Senza micotossine e impurità. Supera la<br />

prova d’assaggio dello chef.<br />

CONTRO Non è tra i prodotti più graditi dai<br />

consumatori.<br />

IL NOSTRO PARERE Buoni qualità e prezzo.<br />

62 QUALITÀ<br />

MEDIA<br />

Combino (Lidl) Penne rigate<br />

0,59 - 0.75 € (1 kg)<br />

PRO Nessuna presenza di micotossine, buona<br />

secondo i consumatori.<br />

CONTRO Non ha convinto del tutto lo chef, che l’ha<br />

giudicata mediocre.<br />

IL NOSTRO PARERE Il prezzo è davvero imbattibile.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 37


TEST<br />

Pasta secca<br />

Qualità alla prova, passo dopo passo<br />

SULLA BILANCIA Una bilancia<br />

di precisione verifica che il peso<br />

corrisponda a quello dichiarato.<br />

OCCHIO ELETTRONICO Per<br />

analizzare la presenza di micotossine<br />

si ricorre a un macchinario specifico.<br />

E ORA SPADELLIAMO Ci trasferiamo<br />

in una cucina professionale per<br />

cucinare la pasta, in bianco e al sugo.<br />

DA PENNA A POLTIGLIA Per eseguire<br />

le analisi le penne vengono tritate<br />

finemente e diluite in una soluzione.<br />

OCCHIO UMANO La presenza di<br />

impurità, come piccoli frammenti di<br />

insetti, si verifica con il microscopio.<br />

CONCENTRATI SUL GUSTO Aspetto,<br />

consistenza e sapore sono stati<br />

valutati dallo chef e dal suo assistente.<br />

convincenti al palato sono stati molti,<br />

non soltanto dei marchi più rinomati,<br />

cosa che rivela un “savoire faire” di alto<br />

livello anche tra i produttori più piccoli<br />

e più economici (tra cui sicuramente<br />

ci sono i marchi delle grandi catene di<br />

distribuzione). Purtroppo, però, le nostre<br />

analisi hanno confermato un problema<br />

assai noto negli ambienti “tecnici”,<br />

cioè il fatto che la pasta, al pari di tutti i<br />

prodotti a base di grano, può contenere<br />

micotossine, sostanze contaminanti di<br />

origine naturale pericolose per la salute.<br />

In particolare, abbiamo trovato spesso il<br />

Don, o deossinivalenolo, una micotossina<br />

per fortuna non cancerogena ma tuttavia<br />

tossica se si superano i limiti giornalieri<br />

raccomandati. Tutti i campioni rispettano<br />

i limiti di legge, sebbene alcuni di loro<br />

contengano una quantità di Don tale che<br />

li rende non adatti ai bambini. Abbiamo<br />

deciso di essere molto severi nella nostra<br />

scala di giudizi, per poter premiare non<br />

soltanto i pacchi di pasta più convincenti<br />

al palato, ma anche quelli che danno<br />

un valore in più: la totale assenza di<br />

micotossine.<br />

Sono tre i prodotti che hanno conquistato<br />

le nostre menzioni d’onore: le penne dello<br />

storico marchio abruzzese De Cecco,<br />

impeccabili praticamente da tutti i punti<br />

di vista, dalla pulizia e qualità del grano<br />

utilizzato, alla qualità in cottura (Migliore<br />

del Test); quelle Coop, che hanno un<br />

imbattibile rapporto tra buona qualità<br />

complessiva e prezzo (Miglior Acquisto)<br />

e le penne Combino, del discount Lidl,<br />

il Miglior Prezzo per chi vuole spendere<br />

davvero poco senza rinunciare alle<br />

caratteristiche fondamentali di questo<br />

primo piatto.<br />

Terrà la cottura? Lo dicono le proteine<br />

La pasta è un cibo molto semplice,<br />

che ha due soli ingredienti: l’acqua e la<br />

semola di grano duro, un cereale ricco<br />

di glutine, componente proteica che dà<br />

forza all’impasto. Per questo, le proteine<br />

sono un indicatore importante della<br />

qualità della pasta. Più è alto il contenuto<br />

proteico, infatti, maggiore sarà la capacità<br />

della struttura della pasta di formare una<br />

maglia stretta, in grado di intrappolare<br />

l’amido, quindi di tenere la cottura. La<br />

pasta di grano duro, per legge, deve<br />

contenere almeno 10,5 grammi di proteine<br />

per 100 grammi di prodotto secco.<br />

Nessun campione è risultato fuori regola,<br />

anche se c’è chi si ferma sul limite minimo<br />

come Il Giusto del Grano (10,5%) e chi<br />

invece lo supera abbondantemente, come<br />

Voiello (14,3%). Un dato, quello delle<br />

proteine, che ha trovato riscontro anche<br />

38 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


Per maggiori informazioni<br />

www.altroconsumo.it/alimentazione<br />

PESO PREZZI RISULTATI<br />

Penne rigate<br />

A confezione (g)<br />

In euro min-max<br />

(marzo <strong>2016</strong>)<br />

Medio al kg<br />

Etichetta<br />

Proteine<br />

Impurità<br />

Trattamento termico<br />

Micotossine (DON)<br />

Prova cottura<br />

Assaggio dei<br />

consumatori<br />

Assaggio dello chef<br />

QUALITÀ GLOBALE %<br />

F DE CECCO Penne rigate n. 41 500 1,09-1,38 2,50 C A A A A A B A 81<br />

ESSELUNGA BIO Penne rigate 500 0,88 1,76 B C A B A B C A 74<br />

VOIELLO Penne Rigate n.152 500 1,14-1,37 2,56 B A A B A B B B 73<br />

ALCE NERO Penne rigate biologiche -<br />

Senatore Cappelli in purezza<br />

500 2,1-2,15 4,24 B C A B A A C B 70<br />

F COOP Penne rigate n. 70 500 0,47-0,59 1,06 B B A B A B C B 68<br />

CONAD Penne rigate n. 73 500 0,44 0,88 B C A C C B B B 64<br />

F COMBINO (LIDL) Penne rigate 1.000 0,59-0,75 0,66 B C A B A B B C 62<br />

CARREFOUR BIO Penne rigate n.19 500 0,95-0,99 1,96 C C A B A B C B 62<br />

PAM PANORAMA Penne rigate n. 73 500 0,49-0,59 1,06 C C A C D A C A 61<br />

BUITONI Penne rigate 1.000 1,69 1,69 C C A C D B C B 57<br />

RUMMO Penne rigate n. 66 500 1,06-1,25 2,32 C A B B D B C A 57<br />

LA MOLISANA Penne rigate n. 20 500 0,97-1,15 2,14 C B A B D B B A 57<br />

SIMPLY Penne rigate n. 73 500 0,55 1,10 B C B B D B C B 57<br />

GAROFALO Penne ziti rigate n. 70 500 1,09-1,35 2,50 C A A A D A B A 56<br />

DELVERDE Penne zita rigate n. 32 500 1,19 2,38 B A A A D B B B 54<br />

AGNESI Le penne rigate n.19 500 0,89-0,95 1,82 C A A B D B B B 54<br />

TRE MULINI (EUROSPIN) Penne rigate 1.000 0,75 0,75 B B B B D A D B 53<br />

BARILLA Penne rigate n. 73 500 0,69-0,84 1,56 B B A B D A B A 53<br />

DIVELLA Penne ziti rigate n. 27 1.000 0,99-1,29 1,20 C B A B D B B B 52<br />

CARREFOUR Penne rigate n. 20 500 0,55-0,59 1,14 B B A B D B C A 51<br />

IL GIUSTO DEL GRANO LIBERA TERRA<br />

Penne rigate Biologico<br />

500 1,59 3,18 C D B B A C D C 50<br />

PASTA REGGIA Penne ziti rigate n. 34 1.000 0,75-0,82 0,78 B B A B D B C C 49<br />

GRANORO Penne rigate n. 26 500 0,75 1,50 C C A A D C C C 44<br />

ESSELUNGA Penne rigate n. 19 500 0,59 1,18 B B A B D B B A 41<br />

qualità buona<br />

qualità media<br />

nella prova di degustazione: i prodotti<br />

più apprezzati sono stati quelli che ne<br />

contenevano la quantità più alta.<br />

Il segreto della lenta essiccazione<br />

Per tradizione la pasta deve asciugare<br />

lentamente. L’essiccazione lenta (oltre<br />

20 ore) a bassa temperatura (inferiore a<br />

60 C°), permette di mantenere integra<br />

la struttura del glutine e consente che<br />

la pasta si asciughi in maniera più<br />

uniforme, cosa che ne garantisce meglio<br />

l’integrità nutrizionale e il sapore. Non<br />

tutti i produttori però si affidano a questo<br />

lungo processo, preferendo velocizzare<br />

questa fase aumentando la temperatura.<br />

In questo modo la pasta rischia di seccarsi<br />

troppo in superficie e meno al cuore,<br />

formando una sorta di camicia dura e<br />

impermeabile. Alla cottura, potrebbe<br />

così risultare troppo dura all’esterno e di<br />

consistenza non uniforme. Per verificare<br />

il procedimento di essiccazione usato nei<br />

prodotti abbiamo cercato la “furosina”,<br />

una sostanza che si sviluppa con il calore.<br />

<strong>Maggio</strong>re è la sua presenza, più spinto è il<br />

trattamento termico che è stato utilizzato.<br />

Quattro i prodotti ottimi che confermano<br />

il rispetto del metodo tradizionale: De<br />

Cecco, Delverde, Granoro e Garofalo.<br />

Trattamenti un po’ più spinti, ma sempre<br />

nell’ordine dell’accettabile, invece per<br />

Pam, Buitoni e Conad.<br />

La prova del nove si fa in pentola<br />

Lasciati gli alambicchi, i computer e le<br />

provette del laboratorio di analisi siamo<br />

partiti alla volta della scuola di cucina,<br />

dove ci aspettava uno chef con pentole e<br />

fornelli accesi, pronto per la prova regina:<br />

la cottura e l’assaggio. Tutto è avvenuto<br />

in maniera precisa e organizzata: lo chef<br />

ha controllato che nel pacchetto non ci<br />

fossero troppe penne frantumate e che<br />

fossero tutte simili e senza difetti. Ne ha<br />

sentito la rugosità con i polpastrelli e ne<br />

ha commentato l’aspetto complessivo.<br />

In seguito ha buttato la pasta nell’acqua<br />

bollente e l’ha lasciata cuocere per<br />

il tempo esatto indicato in etichetta,<br />

verificando che corrispondesse davvero<br />

al giusto grado di cottura. Lo scarto è al<br />

massimo di un minuto tra i marchi che<br />

stanno stretti con i tempi, risultando<br />

ancora un po’ troppo al dente (De Cecco,<br />

Granoro, Pasta Reggia) e quelli che<br />

esagerano, risultando leggermente scotti<br />

(Rummo e Il Giusto del Grano). Una volta<br />

scolate, le penne sono state assaggiate<br />

in due versioni: in bianco, condite con<br />

olio di semi dal sapore neutro, e con<br />

sugo di pomodoro, il loro complemento<br />

principe. I prodotti che hanno assorbito<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 39


TEST<br />

Pasta secca<br />

Cosa sono le micotossine e<br />

come mai le troviamo?<br />

«Le micotossine sono<br />

metaboliti secondari di alcune<br />

specie fungine che hanno la<br />

capacità di colonizzare quasi<br />

tutte le coltivazioni. Questo<br />

avviene in particolari situazioni<br />

di temperatura e umidità. Il<br />

clima, quindi, gioca un ruolo<br />

fondamentale per l’attacco<br />

fungino, soprattutto quando<br />

la pianta è in una situazione<br />

di sofferenza. Le micotossine,<br />

quindi, sono dei contaminanti<br />

naturali, non sono un effetto<br />

dell’azione dell’uomo».<br />

“RIDISCUTERE I LIMITI”<br />

CARLO BRERA<br />

ISTITUTO SUPERIORE<br />

DI SANITÀ<br />

Direttore reparto micotossine<br />

Sono pericolose per la salute?<br />

«Sì, ma non tutte allo stesso<br />

modo. L’Agenzia internazionale<br />

per la ricerca sul cancro<br />

(Iarc) ha classificato le varie<br />

micotossine in diversi gruppi:<br />

le aflatossine, per esempio,<br />

sono nel gruppo delle sostanze<br />

considerate cancerogene con<br />

ogni evidenza; altre, come<br />

l’ocratossina A, sono classificate<br />

come “possibilmente”<br />

cancerogene; mentre le<br />

fumonisine e il deossinivalenolo,<br />

sono nel gruppo 3, il gruppo<br />

che all’attuale stato delle<br />

conoscenze non è considerato<br />

cancerogeno. Il Don, quindi<br />

è tra le micotossine meno<br />

preoccupanti. Tuttavia questo<br />

non vuol dire che sia innocuo».<br />

Quali sono allora gli effetti<br />

tossici del Don?<br />

«Questa micotossina agisce a<br />

livello gastrointestinale. Causa<br />

nausea, rifiuto del cibo, vomito,<br />

dissenteria. Ma perché questo<br />

avvenga i livelli di assunzione<br />

devono essere di una certa<br />

importanza nella dieta».<br />

I limiti di legge per questa<br />

micotossina, sempre rispettati<br />

secondo le nostre analisi, sono<br />

abbastanza protettivi?<br />

«Avete toccato un punto<br />

delicatissimo. Se applichiamo<br />

il limite massimo previsto<br />

dalla legge per la pasta<br />

(750microgrammi/kg) e lo<br />

rapportiamo a quello che<br />

è il consumo medio degli<br />

italiani secondo le stime<br />

ufficiali, notiamo che la dose<br />

giornaliera tollerabile di Don<br />

viene sistematicamente<br />

superata per un’ampia fascia di<br />

popolazione: i bambini dai 3 ai<br />

10 anni circa. E questo solo con<br />

il consumo di pasta, che non è<br />

l’unica fonte di deossinivalenolo<br />

nella dieta. I bambini più piccoli,<br />

invece, quelli da 0 a 3 anni,<br />

sono protetti dalla legislazione<br />

sul baby food, che prevede<br />

un limite molto più basso per i<br />

prodotti loro destinati. Certo,<br />

poi bisogna convincere le<br />

mamme a utilizzarli, cosa che<br />

non è sempre detta. Penso,<br />

dunque, che sia necessario<br />

ridiscutere a livello europeo sia<br />

la soglia tossicologica sia il limite<br />

massimo tollerabile, per dare<br />

ancora più garanzie».<br />

Il grano italiano è più garantito di<br />

quello estero?<br />

«Tutte le materie prime<br />

importate devono rispettare<br />

i limiti di legge comunitari. Il<br />

grano italiano, però, presenta<br />

livelli di contaminazione di Don<br />

inferiori».<br />

meno il sugo sono Delverde, Divella,<br />

Granoro, Pasta Reggia, Carrefour Bio. Nel<br />

complesso, non sono emersi problemi<br />

particolari: lo chef ha confermato la<br />

buona qualità dei prodotti, con punte di<br />

vera eccellenza non solo per i marchi da<br />

cui ci si aspetta una performance al top,<br />

ma anche per alcuni prodotti firmati dalla<br />

grande distribuzione, premiati anch’essi<br />

con il massimo dei voti: cinque stelle. Non<br />

contenti delle impressioni di uno chef,<br />

abbiamo fatto assaggiare anonimamente<br />

i campioni anche a un gruppo di 240<br />

persone, che hanno compilato una<br />

scheda di valutazione preparata ad hoc.<br />

Anche questi ultimi nel complesso hanno<br />

apprezzato la qualità della pasta proposta,<br />

sebbene i loro giudizi siano un po’ più<br />

tiepidi e abbiano bocciato due marche: Il<br />

Giusto del Grano e Tre Mulini Eurospin.<br />

Micotossine: attenzione ai bambini<br />

Nei nostri campioni abbiamo cercato<br />

le micotossine che più frequentemente<br />

possono trovarsi nella pasta: ocratossina<br />

A, alcune aflatossine e deossinivalenolo<br />

(Don). Nessun riscontro per le prime due,<br />

che tra l’altro sono più nocive, mentre il<br />

Don è stato trovato in più della metà dei<br />

prodotti. Sebbene tutti i campioni siano<br />

nei limiti di legge (750 microgrammi/<br />

kg), un prodotto che si avvicina troppo a<br />

questo valore può non essere indicato per<br />

i bambini più piccoli o i ragazzi.<br />

Il limite di legge<br />

per il deossinivalenolo<br />

deve tutelare i bambini<br />

Abbiamo assegnato cinque stelle, il voto<br />

più alto, ai campioni puliti, tre stelle<br />

a Conad, che ne contiene pochissimo<br />

(92 microgrammi/kg), e due stelle<br />

a tutti gli altri. Il valore più alto è di<br />

Esselunga: proprio 750 microgrammi/<br />

kg. Seguono Granoro (656), Pasta Reggia<br />

(501), Carrefour (426), Divella (394),<br />

Barilla (376), Tre Mulini (346). Questi<br />

prodotti, secondo i nostri calcoli, non<br />

andrebbero dati ai bambini di tre anni<br />

e chi si avvicina al limite, in particolare<br />

Esselunga, non dovrebbe essere proposto<br />

neppure ai più grandi, fino ai 9 anni<br />

di età, per non rischiare di superare la<br />

dose massima giornaliera tollerabile di<br />

assunzione di Don. Per gli adulti, invece,<br />

questi valori non sono un problema, ma<br />

vogliamo mettere l’accento sul fatto che<br />

c’è un’ampia fascia di popolazione, in<br />

particolare bambini e ragazzi, che rischia<br />

di assumere ogni giorno un quantitativo<br />

di deossinivalenolo superiore alla soglia<br />

tollerabile, anche mangiando prodotti<br />

perfettamente in regola con le normative.<br />

Anche perché il Don si trova in tanti<br />

alimenti a base di grano, come il pane<br />

e i biscotti: ce lo ricorda il direttore del<br />

reparto micotossine dell’Istituto superiore<br />

di sanità intervistato in questa pagina.<br />

Eliminarlo completamente, è impossibile,<br />

poiché si tratta di un contaminante<br />

naturale da sempre presente nella nostra<br />

alimentazione, ma si può fare meglio. Il<br />

legislatore europeo deve rivedere al ribasso<br />

i limiti attuali e i produttori tenere più in<br />

considerazione questo aspetto, cercando<br />

materie prime il più possibile pulite. Si<br />

può, come dimostrano De Cecco, Voiello,<br />

Libera Terra, Alce Nero, Coop, Carrefour<br />

Bio, Esselunga Bio, Combino (Lidl), in cui<br />

questo contaminante è assente.<br />

40 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


TEST<br />

Pasta secca<br />

GRANO:<br />

PULITO E GIUSTO?<br />

Trasparenza, tutela dell’ambiente e dei lavoratori.<br />

La classifica di chi fa meglio.<br />

Almeno un terzo della semola<br />

con cui si fa la pasta è<br />

d’importazione. D’altronde<br />

non potrebbe essere altrimenti,<br />

visto che in Italia la produzione di grano<br />

duro, pari a circa 4 milioni di tonnellate<br />

ogni anno, non è sufficiente per garantire<br />

l’approvigionamento alle aziende.<br />

Si ricorre quindi alle importazioni,<br />

acquistando in base all’andamento<br />

del mercato mondiale e alla qualità.<br />

L’origine della materia prima, così come<br />

l’attenzione all’ambiente e alle condizioni<br />

di lavoro nei campi, fase della filiera<br />

che presenta più rischi, sono state al<br />

centro della nostra indagine sull’etica<br />

della produzione di pasta. Nello stesso<br />

periodo in cui i campioni andavano<br />

in laboratorio, abbiamo contattato<br />

aziende, supermercati e discount e<br />

abbiamo chiesto loro di rispondere a un<br />

questionario con domande che spaziavano<br />

dall’approvigionamento della materia<br />

prima alla trasparenza in etichetta. Un<br />

terzo delle aziende contattate dichiara di<br />

imporre un proprio sistema di tracciabilità<br />

ai fornitori di grano, un buon punto di<br />

partenza per parlare di responsabilità<br />

sociale: si tratta di Barilla-Voiello, La<br />

Molisana, Carrefour-Carrefour bio, Coop,<br />

Esselunga-Esselunga bio, Libera Terra,<br />

Combino (Lidl) e Granoro. Il 60% adotta<br />

misure per il controllo della qualità della<br />

materia prima: sono Agnesi, Barilla-<br />

Voiello, Delverde, Divella, La Molisana,<br />

Carrefour-Carrefour bio, Simply, Coop,<br />

Esselunga-Esselunga bio, Libera Terra,<br />

Lidl, Granoro, De Cecco, Garofalo.<br />

L’impatto ambientale è anch’esso un<br />

aspetto che viene preso in considerazione<br />

seriamente dalla maggior parte delle<br />

aziende, grazie all’analisi del ciclo di vita<br />

del prodotto. Per quanto riguarda gli<br />

aspetti sociali del lavoro (lavoro forzato,<br />

lavoro minorile, discriminazioni...)<br />

non ci sono particolari problemi nella<br />

produzione di grano, sebbene siano<br />

pochissime le aziende che hanno un<br />

vero e proprio codice etico. Abbiamo<br />

valutato positivamente chi ha relazioni di<br />

lungo periodo con i piccoli produttori di<br />

grano: Coop, Libera Terra e La Molisana<br />

dimostrano maggiore impegno. Infine,<br />

uno sguardo alla trasparenza in etichetta:<br />

solo il 42% dei marchi rende pubbliche le<br />

informazioni sull’etica della filiera.<br />

I più impegnati<br />

In base ai risultati della nostra inchiesta,<br />

siamo in grado di indicare quali aziende<br />

operano bene e quali invece si impegnano<br />

meno dal punto di vista della responsabilità<br />

sociale. Barilla, per esempio, è<br />

all’avanguardia nella gestione dell’impatto<br />

ambientale e controlla l’intera filiera anche<br />

direttamente. Coop e Libera Terra, invece,<br />

eccellono soprattutto per la loro<br />

attenzione agli aspetti sociali e di diritto del<br />

lavoro, garantendo salari equi e impiego di<br />

persone disagiate (Libera Terra). Abbiamo<br />

inserito nel gruppo dei “poco impegnati” le<br />

aziende reticenti nel dare informazioni<br />

etiche ai consumatori.<br />

Molto impegnate:<br />

Barilla-Voiello; Coop; Libera Terra<br />

Impegnate: Divella, La Molisana; Conad;<br />

Alce Nero; Esselunga; Garofalo; Carrefour;<br />

Rummo; De Cecco.<br />

Poco impegnate e/o poco trasparenti:<br />

Simply; Del Verde; Agnesi; Granoro; Buitoni;<br />

Pam Panorama; Combino (Lidl); Tre Mulini<br />

(Eurospin); Pasta Reggia.<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 41


TEST<br />

Pasta secca<br />

“VALORE SOCIALE E<br />

QUALITÀ DEL PRODOTTO”<br />

LA NOSTRA INCHIESTA IN NUMERI<br />

La responsabilità sociale di un’azienda parte dal campo e arriva al prodotto finale. Com’è il profilo<br />

etico delle aziende di pasta? Sintetizziamo qui i dati più significativi della nostra ricerca.<br />

Da dove arriva il grano?<br />

(Anno 2014: elaborazione da dati aziendali e quote di mercato Iri)<br />

VALENTINA FIORE<br />

LIBERA TERRA MEDITERRANEO<br />

Amministratore delegato<br />

Cosa c’è dietro il marchio Libera<br />

Terra?<br />

«Libera terra è il marchio che<br />

contraddistingue le produzioni di un<br />

gruppo di cooperative sociali che<br />

operano sui terreni confiscati alla<br />

mafia. La possibilità di usare questi<br />

terreni per scopi sociali è frutto<br />

di una legge di iniziativa popolare<br />

voluta dall’associazione Libera. I<br />

terreni confiscati, che restano di<br />

proprietà dello Stato, possono<br />

così essere utilizzati per sviluppare<br />

un’economia sana sul territorio».<br />

Che prodotti fate?<br />

«I terreni gestiti dalle nostre<br />

cooperative sono in quattro Regioni:<br />

Campania, Puglia, Calabria e Sicilia,<br />

dove produciamo principalmente<br />

grano e legumi, ma anche uva, olive,<br />

pomodoro... Da queste materie<br />

prime, che coltiviamo con i metodi<br />

dell’agricoltura biologica, nascono<br />

prodotti come pasta, legumi, olio<br />

extravergine d’oliva, vino, miele,<br />

conserve dolci e salate, biscotti... Il<br />

nostro obiettivo è quello di stare nel<br />

mercato con prodotti di alta qualità,<br />

cercando anche di sostenere<br />

la tipicità agro alimentare del<br />

territorio».<br />

Dove si possono acquistare?<br />

«Nelle principali catene della grande<br />

distribuzione come Coop, Auchan,<br />

Carrefour, nei negozi Altromercato,<br />

in alcune enoteche. I nostri vini,<br />

poi, sono sempre più apprezzati dai<br />

ristoranti, che li inseriscono nella<br />

loro offerta».<br />

COLLABORAZIONE ALL’INCHIESTA<br />

Nessuna<br />

Buitoni<br />

De Cecco<br />

Garofalo<br />

Pasta Reggia<br />

Coop<br />

La Molisana<br />

Conad<br />

Alce Nero<br />

Esselunga<br />

Carrefour<br />

Simply<br />

Tiepida<br />

Conad<br />

Granoro<br />

Pam Panorama<br />

Rummo<br />

Tre Mulini<br />

(Eurospin)<br />

De Cecco<br />

Garofalo<br />

Libera Terra<br />

Rummo<br />

Voiello<br />

Agnesi<br />

Barilla<br />

Delverde<br />

Divella<br />

Granoro<br />

Buitoni<br />

Pam Panorama<br />

Combino (Lidl)<br />

Tre Mulini<br />

(Eurospin)<br />

Pasta Reggia<br />

}<br />

}<br />

23%<br />

Solo Italia<br />

43%<br />

Anche estero<br />

}<br />

34%<br />

Nessuna informazione<br />

Totale<br />

Agnesi<br />

Alce Nero<br />

Barilla-Voiello<br />

Carrefour<br />

Combino (Lidl)<br />

Coop<br />

Delverde<br />

Divella<br />

Esselunga<br />

La Molisana<br />

Libera Terra<br />

Simply<br />

ATTENZIONE<br />

50%<br />

Si preoccupa della<br />

gestione dei pesticidi<br />

Alce Nero, Barilla-Voiello,<br />

Carrefour-Carrefour Bio,<br />

Conad, De Cecco, Divella,<br />

Granoro, La Molisana,<br />

Libera Terra, Rummo<br />

42 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


TEST<br />

Pasta secca<br />

Dove viene acquistato il grano?<br />

Quanto sono trasparenti le aziende?<br />

?<br />

33%<br />

Agricolotori<br />

24%<br />

Grossisti e importatori<br />

10%<br />

Mulino<br />

33%<br />

Nessun informazione<br />

}<br />

42%<br />

Rende pubbliche<br />

le informazioni<br />

LUNGO TUTTA LA FILIERA<br />

INFORMAZIONI IN ETICHETTA<br />

63% 58% 33%<br />

4%<br />

Impone requisiti sociali per<br />

la fornitura Agnesi, Alce<br />

Nero, Barilla-Voiello, Buitoni,<br />

Carrefour-Carrefour Bio, Conad,<br />

Coop, Esselunga-Esselunga Bio,<br />

Garofalo, La Molisana, Libera<br />

Terra, Simply<br />

Ha relazioni di lungo termine con<br />

i fornitori Alce Nero, Barilla-<br />

Voiello, Carrefour-Carrefour<br />

Bio, Coop, Delverde, Divella,<br />

Esselunga-Esselunga Bio, La<br />

Molisana, Libera Terra, Rummo,<br />

Simply<br />

Rende pubbliche le<br />

informazioni ambientali<br />

in etichetta Agnesi, Alce<br />

Nero, Barilla-Voiello, Coop,<br />

Delverde, Libera Terra,<br />

Simply<br />

Fornisce informazioni<br />

sull’eticità della produzione<br />

Delverde<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 43


TEST<br />

Climatizzatori<br />

D’ESTATE E D’INVERNO<br />

Frescura e tepore? Con i climatizzatori a pompa di calore è possibile<br />

e sostenibile, perché usano l’energia in modo efficiente.<br />

Questo articolo<br />

è realizzato nell’ambito del<br />

progetto di <strong>Altroconsumo</strong><br />

CasaRinnovabile.it<br />

Con il sostegno<br />

del programma Energia<br />

Intelligente per l’Europa (IEE)<br />

della Commissione Europea.<br />

La responsabilità per il<br />

contenuto di queste pagine<br />

è esclusivamente degli<br />

autori. Né l’EASME né la<br />

Commissione europea sono<br />

responsabili dell’uso che<br />

potrebbe essere fatto delle<br />

informazioni contenute in detta<br />

comunicazione.<br />

Il primo passo verso il risparmio<br />

energetico consiste nel migliorare<br />

l’efficienza degli apparecchi che<br />

utilizziamo tutti i giorni.<br />

Consumare meno e consumare meglio sono<br />

due modi per diminuire il nostro impatto<br />

sull’ambiente e contemporaneamente<br />

contenere le spese della bolletta energetica.<br />

Il climatizzatore potrebbe sembrare uno di<br />

quegli apparecchi che non sono efficienti<br />

per definizione: devono produrre aria<br />

fresca quando fuori fa caldo, il che richiede<br />

una buona dose di energia.<br />

Per questo articolo abbiamo però<br />

selezionato i modelli a pompa di calore<br />

più efficienti del mercato, notevolmente<br />

superiori alle macchine di dieci anni fa:<br />

in questo lasso di tempo il consumo si è<br />

ridotto di oltre il 50 per cento. Ma c’è di più:<br />

questi apparecchi consentono di rinfrescare<br />

la casa in estate, ma anche di riscaldarla<br />

in inverno. Il sistema di riscaldamento<br />

a pompa di calore funziona in pratica<br />

IN SINTESI<br />

Alla prova 32 apparecchi<br />

di diversa potenza adatti<br />

a chi vuole usarli anche<br />

per scaldare gli ambienti<br />

in inverno<br />

Consigli su installazione<br />

e uso<br />

Le modalità che<br />

consentono di<br />

risparmiare energia<br />

estraendo calore dall’aria, e riesce così a<br />

trasformare ogni kWh di energia elettrica<br />

che assorbe nel triplo di energia termica:<br />

un comportamento molto efficiente, come<br />

spiega il nostro esperto Stefano Casiraghi<br />

nel riquadro a pag.47.<br />

Risparmiate con noi<br />

Sulla nostra piattaforma www.<br />

CasaRinnovabile.it, con la quale aderiamo<br />

al progetto europeo Clear, che ha lo<br />

scopo di aiutare i cittadini a dotarsi<br />

di apparecchi che sfruttano fonti di<br />

energia rinnovabili e prodotti rispettosi<br />

dell’ambiente, si possono trovare molti utili<br />

consigli sul risparmio energetico in casa.<br />

Registrandosi al sito e fornendo alcuni<br />

dati chiave, tra i quali il tipo di abitazione<br />

(appartamento, villetta e via dicendo) e<br />

l’area geografica nella quale si vive, ci si può<br />

fare calcolare i risparmi in bolletta di luce<br />

e gas realizzabili installando apparecchi<br />

ad alta efficienza. Qui si trovano anche<br />

44 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


Per maggiori informazioni<br />

i risultati delle prove sui climatizzatori,<br />

aggiornate continuamente, e i consigli per<br />

l’installazione e l’uso. Si possono inoltre<br />

rivolgere domande specifiche ai nostri<br />

esperti e scaricare documenti e guide<br />

anche riguardanti gli adempimenti fiscali.<br />

Su Soldi&Diritti 148, maggio <strong>2016</strong> c’è una<br />

guida completa alle agevolazioni fiscali per<br />

gli interventi di riqualificazione energetica,<br />

tra cui l’installazione di climatizzatori.<br />

Da ricordare anche che se si riscalda<br />

esclusivamente con climatizzatori si può<br />

fruire della tariffa elettrica agevolata D1,<br />

vedi AC 292, maggio 2015.<br />

Alla prova del fresco<br />

In questo test abbiamo messo alla prova 18<br />

modelli con potenza da 9.000 Btu/h, adatti<br />

ad ambienti di circa 25 m2 e 14 modelli da<br />

12.000 Btu/h, ideali per ambienti un po’ più<br />

grandi, fino a 35 m2.<br />

Abbiamo sottoposto i 34 apparecchi a<br />

pompa di calore aria-aria (ne esistono<br />

anche altri tipi, aria-acqua, acqua-acqua<br />

e geotermiche), a una serie di prove per<br />

valutarne prestazioni ed efficienza. Dopo<br />

averli posizionati in camere climatiche<br />

appositamente attrezzate, abbiamo potuto<br />

variare artificialmente la temperatura e<br />

l’umidità dell’aria per verificare come<br />

si comportavano i climatizzatori. Una<br />

quarantina di sonde collocate in vari punti<br />

della stanza ci hanno consentito di misurare<br />

in modo molto preciso le variazioni di<br />

temperatura, umidità e il flusso dell’aria<br />

generati dagli apparecchi del test.<br />

Tra i dati più rilevanti per attribuire un<br />

giudizio alle prestazioni ci sono il tempo<br />

impiegato per raggiungere la temperatura<br />

ideale, la distribuzione dell’aria e quindi<br />

della temperatura, il rumore. Un’altra prova<br />

molto importante è quella della capacità di<br />

deumidificazione. In estate in effetti spesso<br />

si può ottenere già un grande sollievo<br />

dall’afa semplicemente togliendo umidità<br />

dall’aria, il che risulta economicamente<br />

conveniente perché l’energia necessaria<br />

per deumidificare è molto inferiore a quella<br />

richiesta per raffreddare. Abbiamo valutato<br />

come se la cavavano i prodotti del test a una<br />

temperatura esterna di 27 °C con un tasso di<br />

umidità del 58,5 per cento. I modelli che in<br />

tabella ricevono solo due stelle per questa<br />

prova non riescono a sottrarre umidità<br />

dall’aria in modo efficiente.<br />

Scegliere in base al costo<br />

Nel complesso le prestazioni dei modelli del<br />

test sono buone, anche se alcuni apparecchi<br />

naturalmente sono risultati migliori di altri.<br />

A fare una notevole differenza è quindi<br />

quanto ci costano. Il prezzo d’acquisto<br />

di alcuni di questi apparecchi è alto, ma<br />

34 euro<br />

è il costo invernale annuo<br />

per l’uso di un apparecchio<br />

da 9.000 Btu/h a Palermo;<br />

a Napoli diventano 47<br />

118€<br />

servono ogni anno per scaldare<br />

un ambiente di 35 m 2<br />

a Milano, contro i 99 di Firenze<br />

quello che conta davvero è il costo annuo<br />

del climatizzatore, che dipende da quanta<br />

energia consuma sia quando è in funzione<br />

sia quando viene lasciato in standby. Per<br />

calcolarlo, abbiamo simulato l’uso in locali<br />

delle giuste dimensioni a seconda del tipo<br />

di apparecchio, con una finestra esposta al<br />

sud con 3-4 ore di sole al giorno.<br />

In tabella (alla pagina seguente) indichiamo<br />

due cifre diverse, perché l’uso cambia in<br />

base all’area geografica: i costi includono<br />

l’ammortamento del costo di acquisto in<br />

dieci anni e i consumi ipotizzabili in una<br />

città del Sud come Napoli e in una del Nord<br />

come per esempio Milano.<br />

È l’uso anche invernale<br />

dei climatizzatori<br />

che li rende<br />

convenienti dal punto<br />

di vista energetico<br />

Si può notare che alcuni modelli hanno<br />

un prezzo doppio rispetto ad altri, ma<br />

un costo annuo simile, indice che sono<br />

energeticamente assai più efficienti e<br />

consumano meno. Contribuisce a far<br />

lievitare il costo annuo anche il consumo<br />

in modalità di standby, cioè quando il<br />

climatizzatore è acceso e pronto all’uso ma<br />

non in funzione.<br />

I peggiori arrivano a consumare anche<br />

più di 16 euro l’anno, mentre i migliori si<br />

fermano a pochi centesimi.<br />

33€<br />

si spendono ogni anno<br />

per rinfrescare una stanza<br />

da 25 m 2 con il nostro Miglior<br />

Acquisto tra i 9.000 Btu/h<br />

40 euro<br />

in un anno per rinfrescare una<br />

stanza da 35 m2 con il nostro<br />

Miglior Acquisto da 12.000 btu/h<br />

Occhio a installazione e manutenzione<br />

Il modo migliore per avere climatizzatori<br />

sempre efficienti, e quindi spendere meno,<br />

consiste nel collocarli nel punto giusto e<br />

nel curarne la manutenzione nel tempo. È<br />

importante, per esempio, che la distanza<br />

tra l’unità esterna e quella interna sia più<br />

corta possibile, per ridurre la quantità<br />

di refrigerante necessaria e aumentare<br />

l’efficienza. Alcuni produttori suggeriscono<br />

di non superare i 7 metri, altri consentono<br />

di arrivare fino a 20.<br />

Quanto al posizionamento dell’unità<br />

interna, dipende dall’uso che si pensa di<br />

farne. Se si vuole usarlo soprattutto per<br />

scaldare, meglio collocare il climatizzatore<br />

sotto la finestra (l’aria calda sale e il calore<br />

si distribuisce meglio nell’ambiente),<br />

altrimenti meglio sopra la finestra, per<br />

ottenere l’effetto contrario. Se non si<br />

è sicuri di quale sarà l’uso prevalente,<br />

meglio assicurarsi una maggiore efficienza<br />

nel raffreddamento e posizionare l’unità<br />

sopra la finestra. Per la manutenzione<br />

dell’unità esterna, bisogna controllare il gas<br />

refrigerante e la pulizia della batteria ogni<br />

3 o 4 anni, se non se ne fa un uso intenso.<br />

Per l’unità interna, la pulizia del filtro<br />

andrebbe fatta ogni anno: bastano acqua e<br />

bicarbonato, ma bisogna assicurarsi che il<br />

filtro sia asciutto prima di rimontarlo.<br />

Per un uso estivo risparmioso, la<br />

temperatura ideale è di 25 °C: in ogni caso<br />

non è mai consigliabile scendere oltre i 6/7<br />

gradi sotto la temperatura esterna anche<br />

per motivi di salute. La funzione meno<br />

costosa è quella di deumidificazione, che<br />

spesso può anche bastare a ottenere un<br />

clima confortevole: da provare, sempre.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 45


TEST<br />

Climatizzatori<br />

PREZZI<br />

RISULTATI<br />

Costo annuo<br />

Climatizzatori<br />

in euro min - max<br />

(marzo <strong>2016</strong>)<br />

Zona sud<br />

Zona temperata<br />

Istruzioni<br />

per l’uso<br />

Facilità d’uso<br />

Rumore<br />

Versatilità<br />

Efficienza<br />

di raffrescamento<br />

Efficienza<br />

di riscaldamento<br />

Standby<br />

Deumidificazione<br />

QUALITÀ GLOBALE %<br />

Apparecchi da 9.000 BTU/h<br />

F DAIKIN FTXZ25NV1B/RXZ25NV1B 1.490 - 2.587 260 269 B B C B A A A B 82<br />

F<br />

MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-FH25VE/<br />

MUZ-FH25VE<br />

950 - 1.400 169 177 B C B B A A A C 79<br />

LG H09AL NSM/H09AL UE1 1.400 196 204 B B C B A A C C 73<br />

DAIKIN FTXG25LV1BW/RXG25L2V1B 1.399 196 206 B C C A B B A C 72<br />

MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-SF25VE/<br />

MUZ-SF25VE<br />

SAMSUNG AR09FSSEDWUN/<br />

AR09FSSEDWUX<br />

799 - 1.099 136 145 B B B C B C A C 66<br />

750 - 899 136 145 B B A B B B D D 65<br />

LG D09CM NSJ/D09CM UL2 800 128 137 B B D B A C D C 64<br />

SHARP AY-XPC9PHR/AE-X9PHR 660 - 870 124 133 B B B C A C E D 63<br />

AERMEC HWI091C/HWI091E 854 - 975 146 159 B C B B C C A C 59<br />

DAIKIN FTX25J2V1B/RX25J3V1B 500 - 1.100 128 140 B B B C C C B C 58<br />

LG P09RK.NSB/ P09RK.UA3 700 118 129 B B B B B C E C 58<br />

HITACHI RAK-25PPA/RAC-25WPA 699 151 136 B B C B C C E C 55<br />

LG E09EM.NSW/E09EM.UA3 549 - 599 111 123 B B C B C C E C 53<br />

SAMSUNG AR09HSFSBURN/<br />

AR09HSFSBURX<br />

GREE GWH09QB-K3DNB6G/I/<br />

GWH09QB-K3DNA1G/O<br />

ARISTON ALYS 25 MC8-I/<br />

ALYS 25 MC8-O<br />

OLIMPIA SPLENDID OS-SEQIH10EI/<br />

OS-CEQIH10EI<br />

920 152 166 C C B C C C A D 52<br />

390 - 499 92 105 B B C C D D A C 50<br />

645 - 690 120 134 C D C C D D B C 43<br />

400 - 699 110 125 C C C C D D B B 43<br />

COMFEE AERAS 9 IU/AERAS 9 OU 349 - 399 87 102 B C C C D D B B 42<br />

Apparecchi da 12.000 BTU/h<br />

FF<br />

PANASONIC CS-E12QKEW/<br />

CU-E12QKE<br />

MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-EF35VE/<br />

MUZ-EF35VE<br />

TOSHIBA RAS-B13N3KVP-E/<br />

RAS-13N3AVP-E<br />

MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-SF35VE/<br />

MUZ-SF35VE<br />

999 - 1.100 154 165 C C B B B B A B 67<br />

1.119 - 1.500 186 198 B B B C B B A C 66<br />

915 - 1.450 184 195 C B B B B A E C 66<br />

890 - 1.300 165 177 B B B C C C A C 62<br />

DAIKIN RXS35L2V1B/FTXS35K2V1B 990 - 1.190 172 184 B C B A B C E B 61<br />

SHARP AY-XPC12RR/AE-X12RR 749 - 900 137 148 B B B C C B E B 61<br />

PANASONIC CS-RE12QKE/<br />

CU-RE12QKE<br />

549 - 799 119 129 C B C C C C A B 59<br />

HITACHI RAK-35PPB/RAC-35WPB 903 143 155 B B B B C C C B 57<br />

LG E12EL NSH/E12EL UA3 499 101 113 B B B B C D E B 52<br />

SAMSUNG AR12HSFSBURN/<br />

AR12HSFSBURX<br />

SAMSUNG AR12HSFNCWKN/<br />

AR12HSFNCWKX<br />

MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-HJ35VA/<br />

MUZ-HJ35VA<br />

SAMSUNG AR12HSFSAWKN/<br />

AR12HSFSAWKX<br />

550 - 550 109 124 C C B C D C A C 51<br />

470 - 1.000 122 137 C C B C D C A C 51<br />

519 - 799 118 131 B C C C C D B C 50<br />

450 - 499 103 118 B C C B D C C C 50<br />

AERMEC SI120C/SI120E 854 - 940 152 165 B C B B D D E C 48<br />

Risultati completi su www.altroconsumo.it/elettrodomestici/condizionatori qualità buona qualità media<br />

46 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


Per maggiori informazioni<br />

APPARECCHI DA 9.000 BTU/H<br />

82 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Daikin<br />

FTXZ25NV1B/RXZ25NV1B<br />

1.490-2.587 €<br />

IL NOSTRO<br />

ESPERTO<br />

APPARECCHI DA 12.000 BTU/H<br />

PRO Rinfresca e riscalda bene. In estate<br />

fa risparmiare, grazie a un’efficienza<br />

superiore a quella di tutti gli altri. In<br />

inverno è efficiente anche quando fuori<br />

la temperatura scende. È il miglior<br />

modello per la deumidificazione. Il<br />

consumo è molto basso anche in<br />

standby.<br />

CONTRO Caro e meno silenzioso di altri.<br />

IL NOSTRO PARERE Qualità al ta, ma<br />

purtroppo lo è anche il prezzo.<br />

79 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Mitsubishi Electric MSZ-<br />

FH25VE/MUZ-FH25VE<br />

950 - 1.400 €<br />

PRO Rinfresca e riscalda bene e<br />

consente di risparmiare in estate. In<br />

inverno ha un’efficienza ottima a 7°C e<br />

anche a 2°C, meno quando fa poco<br />

freddo. Prodotto versatile, poco<br />

rumoroso e con consumi contenuti.<br />

CONTRO Deumidificazione e facilità<br />

d’utilizzo non del tutto ottimali.<br />

IL NOSTRO PARERE Un prodotto molto<br />

buono a un prezzo interessante.<br />

67 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Panasonic<br />

CS-E12QKEW/CU-E12QKE<br />

999 - 1.100 €<br />

PRO Alte prestazioni per fresco e caldo,<br />

è il modello più efficiente della sua<br />

categoria per l’uso estivo. In inverno ha<br />

un’efficienza ottima a 7°C e comunque<br />

buona fino a 2°C. Consuma poco anche<br />

in standby, ha molte funzioni e fa poco<br />

rumore.<br />

CONTRO Facilità d’uso migliorabile.<br />

IL NOSTRO PARERE Prestazioni molto<br />

buone a un costo annuo competitivo.<br />

Stefano Casiraghi<br />

Energia e riscaldamento<br />

L’utilizzo invernale del<br />

climatizzatore a pompa di<br />

calore è efficiente e può essere<br />

anche visto come<br />

parzialmente rinnovabile.<br />

Perché?<br />

«Le pompe di calore funzionano<br />

grazie a un ciclo di compressione<br />

ed espansione di un fluido<br />

refrigerante (come il nostro<br />

frigorifero). Quando il fluido<br />

refrigerante, dopo essere stato<br />

compresso, si espande, cede<br />

energia, raffreddandosi e quindi<br />

rinfrescando. Al contrario, se<br />

compresso, il fluido si riscalda:<br />

ed è questo l’effetto che si usa<br />

d’inverno. In questo caso, però,<br />

c’è una particolarità importante<br />

a caratterizzarlo: il fluido ha la<br />

capacità di assorbire calore<br />

dall’aria esterna, anche se<br />

questa ha temperature non<br />

molto elevate. Con un ciclo del<br />

genere il singolo kWh elettrico<br />

che il climatizzatore preleva dalla<br />

rete elettrica, grazie al calore<br />

assorbito dall’aria, si trasforma<br />

in 3-4 kWh termici, con un buon<br />

risparmio energetico».<br />

È sempre consigliabile utilizzare<br />

questo sistema?<br />

«Per quanto riguarda i prodotti<br />

testati, in ambienti fino a 40 m2<br />

senza particolari barriere alla<br />

diffusione dell’aria sono una<br />

scelta da preferire alla classica<br />

caldaia. Questi sistemi però<br />

perdono di efficienza allo<br />

scendere della temperatura<br />

esterna. In climi freddi non sono<br />

ideali, sotto 0°C potrebbero<br />

addirittura non funzionare. È<br />

nelle zone temperate italiane,<br />

dove l’inverno è relativamente<br />

mite, che sono da preferire».<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 47


TEST<br />

App di navigazione e supporti<br />

NAVIGA GRATIS,<br />

USA IL SUPPORTO<br />

Il test promuove diverse app di navigazione<br />

gratuite: vanno bene. Con 17 euro puoi fissare<br />

il telefono all’auto per utilizzarle senza rischi.<br />

di navigazione che merita il<br />

titolo di Miglior Acquisto è gratuita e<br />

funziona bene. Non soltanto non è<br />

L’app<br />

necessario acquistare un navigatore,<br />

dunque, per non perdere la strada di<br />

casa: neanche un software a pagamento è<br />

indispensabile, visto che la app Route 66<br />

Magic Earth, disponibile sia per Android<br />

sia per iPhone, funziona bene e non costa<br />

niente. La novità è che non c’è neanche più<br />

il rischio di svuotarsi il portafoglio in traffico<br />

dati per scaricare online le mappe quando<br />

si va all’estero: come ci spiega Roberto<br />

Paglia alla pagina a lato, il problema è<br />

superato. Attenzione a una trappola: molte<br />

app sono gratuite da scaricare, ma bisogna<br />

IN SINTESI<br />

I risultati del test che<br />

ha messo a confronto<br />

le app di navigazione,<br />

sia gratuite sia a<br />

pagamento<br />

Il miglior supporto<br />

per fissare lo<br />

smartphone al<br />

parabrezza o altre<br />

parti dell’auto durante<br />

l’uso dell’app<br />

poi pagare per scaricare le mappe o per<br />

continuare a utilizzarle oltre il periodo di<br />

prova. Il prezzo che indichiamo in tabella<br />

(pag.46) è il prezzo per scaricare e utilizzare<br />

le mappe dell’Europa. Le app che hanno<br />

indicato “Mondo” includono le mappe del<br />

mondo allo stesso prezzo o funzionano<br />

online (qualsiasi mappa viene scaricata<br />

in tempo reale durante la navigazione).<br />

Aggiornare le mappe è semplice. Non è<br />

invece molto comoda la gestione delle<br />

telefonate in entrata e in uscita durante la<br />

navigazione: per passare dall’app al telefono<br />

bisogna chiudere la schermata dell’app<br />

di navigazione, per poi riaprirla. Inoltre,<br />

queste app fanno consumare molto la<br />

48 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


Per maggiori informazioni<br />

www.altroconsumo.it/auto-e-moto<br />

Diversi tipi di sostegno per smartphone<br />

Dove fissarlo? Sul parabrezza dà i risultati migliori. Esistono anche supporti da<br />

inserire nel portabicchiere o nel lettore CD; è opportuno valutare la posizione di questi<br />

accessori nell’auto prima di decidere: possono essere troppo bassi.<br />

CRUSCOTTO Non sempre<br />

permette di orientare lo<br />

smartphone nel modo migliore<br />

per la consultazione. Può<br />

richiedere l’uso di un adesivo.<br />

PARABREZZA In linea di<br />

massima è il sistema che<br />

consente di orientare<br />

nel modo migliore lo<br />

smartphone. Le ventose<br />

oggi hanno una buona presa.<br />

BOCCHETTE Il nostro<br />

test ha mostrato che<br />

è il sistema che meno<br />

consente di orientare<br />

adeguatamente il telefono.<br />

batteria: consigliabile un caricabatterie da<br />

auto per lo smartphone.<br />

Il vero problema delle app da smartphone,<br />

però, è che possono essere pericolose<br />

se il telefono non è fissato in modo che<br />

si possano consultare agevolmente,<br />

distraendosi il meno possibile dalla guida.<br />

Inoltre, consultarle tenendo il telefono<br />

in mano è un’infrazione: può costarci<br />

multa e decurtazione di punti patente.<br />

Per questo è indispensabile acquistare<br />

un supporto adeguato per agganciarle al<br />

cruscotto o a un altro punto dell’auto. Ecco<br />

perché abbiamo sottoposto a test anche<br />

13 supporti: il migliore costa 17 euro, una<br />

spesa che vale la nostra sicurezza.<br />

IL NOSTRO ESPERTO<br />

Roberto Paglia<br />

Hi-tech<br />

«Per utilizzare lo smartphone come<br />

navigatore anche all’estero senza incappare in<br />

costi di roaming, bisogna optare per un’app<br />

che consenta la navigazione offline, come il<br />

nostro Miglior Acquisto Route 66 Magic Earth.<br />

La mappa della nazione che interessa si può<br />

scaricare prima di partire: in questo modo si<br />

può poi utilizzare l’app di navigazione con<br />

quella mappa, senza più bisogno di<br />

connettersi a internet. Da qualche tempo<br />

anche Google Maps consente la navigazione<br />

offline gratuita, ma è possibile scaricare solo<br />

porzioni di mappa non più grandi di 1,5 GB,<br />

disponibili temporaneamente, per 30 giorni».<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 49


TEST<br />

App di navigazione e supporti<br />

PREZZO CARATTERISTICHE RISULTATI<br />

App di navigazione<br />

In euro min-max<br />

(marzo <strong>2016</strong>)<br />

Sistema<br />

operativo<br />

Mappa<br />

Navigazione<br />

offline<br />

Informazioni<br />

sul traffico<br />

Uso per pedoni<br />

Indicazioni visive<br />

Indicazioni audio<br />

(Ri)calcolo del<br />

percorso<br />

Facilità d’uso<br />

Consumo<br />

batteria<br />

Gestione<br />

chiamate<br />

QUALITÀ GLOBALE %<br />

F TOMTOM Europe 69,99 iOS Europa G opz. G B A A B B B 77<br />

F<br />

F<br />

TOMTOM Navigazione GPS<br />

Traffic<br />

44,99 (tre anni) Android Mondo G G G B B B B B B 72<br />

GARMIN Navigon Europe 79,99 iOS Europa G opz. G C B A B B C 72<br />

ALK CoPilot Premium Europe 43,99 iOS Europa G opz. G B C B B B C 71<br />

ALK CoPilot Europe GPS Navigation<br />

ROUTE 66 Magic Earth Navigazione<br />

Mappe<br />

ROUTE 66 Magic Earth: Navigazione<br />

GPS<br />

44,99 Android Europa G opz. G B C B B B B 70<br />

Gratis Android Mondo G G C C B B B B 69<br />

Gratis iOS Mondo G G C C B B B C 69<br />

ROUTE 66 Navigate 29,99 Android Mondo G opz. G B C A B A B 68<br />

GARMIN Navigon Europe 59,95 Android Europa G opz. G C B A B B B 68<br />

ROUTE 66 Navigate 29,99 iOS Mondo G opz. G B C A B B B 68<br />

WAZE GPS Mappe & Social info<br />

traffico<br />

GARMIN Western Europe 69,99 iOS<br />

GARMIN Navigon Europe 79,99<br />

Gratis iOS Mondo G B B A B B C 67<br />

Windows<br />

Phone<br />

Europa<br />

occ.<br />

G opz. B C B B B B 66<br />

Europa G G G B B B B C C 66<br />

WAZE GPS Mappe & Traffico Gratis Android Mondo G C B A B A C 65<br />

TOMTOM GO Mobile 44,99 (tre anni) iOS Mondo G G G B B B B B B 65<br />

SYGIC Europa: Navigazione GPS 24,99 iOS Europa G opz. G B C B B A C 65<br />

GOOGLE Maps Gratis iOS Mondo G G G C C A B B B 65<br />

SYGIC GPS Navigazione e Mappe 19,99 Android Europa G opz. G B C C B A B 65<br />

GOOGLE Maps Gratis Android Mondo G G G C C A B B C 64<br />

HERE Maps Gratis Android Mondo G G G C C B B A B 64<br />

NDRIVE NAVIGATION SYSTEMS<br />

Nlife Italy - Navigazione GPS<br />

WAZADO MOBILE Nlife Italy -<br />

Navigazione GPS<br />

TELENAV GPS Navigation by<br />

Scout<br />

HERE Drive+<br />

44,99 Android Europa G opz. G C C B B A B 63<br />

44,99 iOS Europa G opz. G C C A B B C 62<br />

6,98 iOS Europa G G G C C B B B C 60<br />

Gratis<br />

Windows<br />

Phone<br />

Mondo G G C B A C B C 58<br />

APPLE Maps Gratis iOS Mondo G G D B B B B B 55<br />

NAVMII GPS World (Navfree) Gratis Android Mondo G G G C C B E B C 41<br />

opz.: opzione a pagamento<br />

Risultati completi su www.altroconsumo.it/hi-tech qualità buona qualità media<br />

QUALITÀ<br />

77 BUONA<br />

69<br />

Tomtom<br />

Europe<br />

(per iOS ) 69,99 €<br />

QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Route 66<br />

Magic Earth<br />

(per iOS e Android) Gratis<br />

IL NOSTRO PARERE È l’app più<br />

vicina alla qualità dei migliori<br />

navigatori dedicati. Il prezzo la rende<br />

consigliabile solo a chi la usa spesso;<br />

L’azienda oggi suggerisce la nuova<br />

app GoMobile (in tabella), ma dichiara<br />

che manterrà attiva anche questa.<br />

IL NOSTRO PARERE Ottima<br />

interfaccia grafica, ma non pronuncia<br />

i nomi delle strade. Indicazioni audio e<br />

video migliorabili. Completamente<br />

gratuita e con qualità complessiva<br />

buona, consigliata a chi cerca un’app di<br />

navigazione versatile spendendo poco.<br />

50 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


TEST<br />

App di navigazione e supporti<br />

QUALITÀ<br />

79 BUONA<br />

79<br />

PRO Risultati eccellenti in qualità costruttiva,<br />

facilità di installazione (sia del supporto all’auto sia<br />

dello smartphone al supporto) e possibilità di<br />

orientare lo smartphone.<br />

CONTRO Durante l’utilizzo su strade sconnesse<br />

tende a vibrare. È un po’ ingombrante.<br />

IL NOSTRO PARERE Un prodotto di buona<br />

qualità, il cui buon prezzo lo rende anche Miglior<br />

Acquisto. Oltre che al parabrezza, può essere<br />

installato alle bocchette di aerazione.<br />

QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Celly Flex 13<br />

CellularlineCrab Supergrip<br />

16,99 € 24,90 €<br />

PRO Si è comportato piuttosto bene in tutte le<br />

prove, anche quelle di vibrazione su strade<br />

sconnesse.<br />

CONTRO Si tratta davvero di un buon prodotto,<br />

che non ha mostrato alcun particolare punto<br />

debole.<br />

IL NOSTRO PARERE Un prodotto senza difetti,<br />

ma di contro il prezzo non è convenientissimo.<br />

Oltre che al parabrezza, può essere installato<br />

anche sul cruscotto dell’auto.<br />

PER MAGGIORI INFO<br />

altroconsumo.it/<br />

hi-tech<br />

Preferisci acquistare<br />

un navigatore dedicato<br />

(magari per lasciarlo<br />

sempre in auto)?<br />

I risultati dei nostri<br />

test su decine<br />

di modelli sono<br />

aggiornati in continuo<br />

sul nostro sito.<br />

PREZZO CARATTERISTICHE RISULTATI<br />

Supporti<br />

per smartphone<br />

In euro min-max<br />

(marzo <strong>2016</strong>)<br />

Dove si installa<br />

parabrezza<br />

bocchette<br />

cruscotto<br />

Testato su<br />

Può mantenere lo<br />

smartphone anche<br />

in orizzontale<br />

É necessario<br />

l’utilizzo di parti<br />

adesive<br />

Qualità costruttiva<br />

Installazione e<br />

rimozione del<br />

braccetto<br />

Installazione e<br />

rimozione dello<br />

smartphone<br />

Possibilità di<br />

orientare lo<br />

smartphone<br />

Vibrazioni su strada<br />

GIUDIZIO GLOBALE %<br />

F F CELLY Flex 13 16,99 G G parabrezza G A A A A C 79<br />

F CELLULARLINE Crab Supergrip 24,90 G G parabrezza G B B A A A 79<br />

BELKIN F8M978bt 29,99 G G parabrezza G A B B A A 74<br />

CELLULARLINE Crab Disk 14,90 G G parabrezza G B B C B A 51<br />

PURO Universal car holder 20,79 G G parabrezza G B B C B A 51<br />

CELLY Smart drive 24,99 G bocchette B A A E A 50<br />

KENU Airframe + 29,95 G bocchette G B A A E A 48<br />

MUVIT Car Holder 19,94 G bocchette B C A E A 47<br />

CELLULARLINE Grip 9,99 G cruscotto G C B A E A 44<br />

BELKIN Supporto da auto F8M879bt 24,99 G bocchette G B A C E A 43<br />

PURO Universal in-car holder 10,89 G bocchette C B A E A 41<br />

TETRAX Smart 19,90 G G bocchette G G D A A E A 35<br />

TETRAX Fix 9,89 G cruscotto G G D A A E A 29<br />

qualità buona qualità media sconsigliato<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 51


DAL SITO www.altroconsumo.it<br />

Tutti i prodotti testati<br />

TOP<br />

5Ogni mese<br />

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una scelta<br />

aggiornata<br />

di prodotti,<br />

tra i migliaia<br />

che trovi online:<br />

con pochi clic<br />

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e dettagli.<br />

CREME PER IL CAMBIO<br />

MUSTELA<br />

Pasta per il cambio<br />

PRO Buoni risultati in laboratorio, molto<br />

apprezzata dalle mamme che hanno<br />

partecipato al nostro test, provandola tutti i<br />

giorni. La sua formula non contiene sostanze<br />

indesiderate.<br />

CONTRO L’effetto lenitivo vantato non c’è, ma<br />

non importa, perché lo scopo di questa e di<br />

altre creme sta nel creare una barriera<br />

protettiva sulla pelle, che permette al rossore<br />

di attenuarsi.<br />

IL NOSTRO PARERE La crema migliore del<br />

test: aiuta a ristabilire una barriera protettiva<br />

sulla pelle del bambino. Il prezzo non è<br />

eccessivo.<br />

LAVATRICI<br />

QUALITÀ<br />

QUALITÀ<br />

70 BUONA<br />

62 BUONA<br />

ELECTROLUX-REX<br />

RWF1074BW<br />

Da 6,75 € per 100 ml Da 269,69 €<br />

PRO Lava perfettamente tutti i tipi di tessuti.<br />

I consumi di acqua sono bassi. Si può<br />

impostare la partenza differita.<br />

In generale possiamo dire che è facile da<br />

utilizzare per operazioni diverse (carico,<br />

scarico, programmazione).<br />

CONTRO Modello piuttosto rumoroso.<br />

IL NOSTRO PARERE È una lavatrice dalle<br />

prestazioni buone e dal prezzo molto<br />

interessante. La partenza differita è utile, per<br />

esempio per attivare l’apparecchio dopo che<br />

un altro elettrodomestico ha terminato il ciclo<br />

e non sovraccaricare l’impianto elettrico.<br />

“Crea una barriera<br />

protettiva, aiutando<br />

la pelle a recuperare”<br />

“Prestazioni buone<br />

anche a prezzi<br />

abbordabili”<br />

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA<br />

BABYGELLA Silver crema lenitiva 69<br />

SELLA Pasta di Hoffmann 66<br />

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA<br />

MIELE WMV960WPS 70<br />

LG FH4AU1JBS6 69<br />

L’ERBOLARIO La pasta protettiva dei<br />

piccoli<br />

66<br />

SIEMENS WM14W649 68<br />

CHICCO Baby moments pasta lenitiva 64<br />

BOSCH WAT28429IT 67<br />

PREZZI AL 9/04/<strong>2016</strong><br />

BEPANTHENOL Pasta lenitiva<br />

protettiva<br />

62<br />

AEG L79489FL 67<br />

MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto<br />

52 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it


MACCHINE DEL PANE<br />

SMARTPHONE<br />

ROBOT DA CUCINA<br />

74 QUALITÀ<br />

QUALITÀ<br />

BUONA 70 BUONA<br />

76<br />

MOULINEX<br />

SAMSUNG<br />

Uno OW3101<br />

Galaxy SIII Neo Gt-I9301I<br />

QUALITÀ<br />

BUONA<br />

PHILIPS<br />

HR7627<br />

Da 69 € Da 139 € Da 50 €<br />

PRO Leggera, silenziosa e facile da usare. Ha il<br />

programma per impasti lievitati, non lievitati e<br />

per preparare marmellate. Una macchina del<br />

pane robusta e resistente.<br />

CONTRO I consumi sono un po’ più elevati<br />

della media per fare il pane integrale. Niente<br />

timer per gli impasti.<br />

IL NOSTRO PARERE Le prestazioni sono<br />

buone, il pane risulta croccante. Il prezzo è<br />

competitivo. Per una pagnotta si spendono<br />

circa 1,13 euro dall’impasto alla cottura finale.<br />

PRO Telefono nel complesso buono. Ottimo<br />

per navigare in internet e come lettore<br />

musicale.<br />

CONTRO Le fotografie non sono di prima<br />

qualità, nonostante una buona velocità di<br />

scatto. Non brilla neppure per quanto riguarda<br />

la velocità di ricarica della batteria.<br />

IL NOSTRO PARERE Tra gli smartphone di<br />

grandi dimensioni, un telefono ancora<br />

consigliabile, nonostante sia abbastanza<br />

datato (è stato lanciato nel 2014). Buona<br />

qualità complessiva nonostante una non<br />

eccellente fotocamera, un limite per chi ritiene<br />

questa funzione determinante.<br />

PRO Ottimo per impastare e grattugiare,<br />

facile da usare e silenzioso.<br />

CONTRO Non è perfetto per tritare e non si<br />

possono fare spremute e succhi. Non proprio<br />

maneggevole.<br />

IL NOSTRO PARERE Un robot da cucina senza<br />

funzione di cottura, con prestazioni<br />

complessivamente buone, facile da usare a un<br />

prezzo competitivo.<br />

“La soddisfazione<br />

di fare un buon pane<br />

in casa”<br />

“Smartphone datato<br />

ma interessante per<br />

prestazioni e prezzo”<br />

“Una mano<br />

in cucina per tritare<br />

e impastare”<br />

TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA<br />

PANASONIC SD-ZB2512 78<br />

APPLE iPhone 6 S (128 GB) 80<br />

KENWOOD FDM790BA 81<br />

ARIETE Exress metal 125 66<br />

SAMSUNG Galaxy S7 SM-G930 F (32<br />

GB)<br />

79<br />

KITCHENAID 5KFP0925 80<br />

MOULINEX Nutribread OW311E10 65<br />

RUSSELL HOBBS 18036-56 61<br />

G3FERRARI G10107 60<br />

APPLE iPhone 6 (64 GB) 79<br />

SAMSUNG Galaxy S5 SM-G900F (16) 79<br />

SAMSUNG Galaxy S6 Edge (64 GB) 78<br />

BOSCH MCM68861 78<br />

CUISINART BFP603E 77<br />

MOULINEX FP320F 75<br />

MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 53


TEST<br />

Fotocamere<br />

MIRRORLESS<br />

85 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Sony Alpha 7 II<br />

+ SEL FE 28-70 mm<br />

1.748 - 1.885 €<br />

IL NOSTRO PARERE Ottima macchina con<br />

sensore full frame, cioè grande quanto una<br />

pellicola da 36 mm. L’unico neo è un leggero ritardo<br />

di scatto in condizioni di luce bassa. Il costo è<br />

elevato, ma le prestazioni sono eccellenti. Con gli<br />

appositi adattatori (se ne trovano di diversi in<br />

commercio) si possono usare lenti Canon e Nikon.<br />

85 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Olympus OM-D E-M5 MK II<br />

+ Zuiko Digital ED 12-40 mm<br />

1.605 - 1.691 €<br />

IL NOSTRO PARERE Il pezzo forte di questo kit è<br />

la lente che garantisce una qualità delle immagini<br />

davvero elevata con un’apertura costante di<br />

F/2.8 da 12 a 48 mm di lunghezza focale. Una<br />

macchina compatta che utilizza lo stesso sistema<br />

di lenti di Panasonic (Micro 4/3), per cui si ha a<br />

disposizione una vasta gamma di obiettivi.<br />

73 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

SONY Alpha 3000 Kit+SEL 18-55 mm<br />

279 - 400 €<br />

IL NOSTRO PARERE Sembra una reflex ma in<br />

realtà è una mirrorless. Si tratta di una buona<br />

macchina di base, con prestazioni soddisfacenti a<br />

un prezzo contenuto. Include anche un mirino<br />

elettronico integrato (di qualità accettabile). Ideale<br />

per chi vuole una mirrorless di media grandezza<br />

facilmente impugnabile.<br />

RISPARMI<br />

479€<br />

CON E SENZA SPECCHIO<br />

Le migliori macchine fotografiche a obiettivo intercambiabile, tipo<br />

reflex e mirrorless. Buona qualità risparmiando centinaia di euro.<br />

IN SINTESI<br />

I nostri voti a 22<br />

macchine fotografiche,<br />

mirrorless e reflex<br />

I concetti<br />

fondamentali per<br />

cominciare a entrare<br />

nel mondo della<br />

fotografia e per usare<br />

al meglio lo strumento<br />

Sono centinaia le macchine<br />

fotografiche in commercio,<br />

spesso molto simili tra loro.<br />

Come sceglierla, quindi? In<br />

base al marchio, ai consigli di un amico<br />

o facendosi consigliare dal commesso<br />

di turno? Meglio di no, se non si vuole<br />

rischiare di spendere moltissimi soldi<br />

per comprare un prodotto troppo<br />

sofisticato per le proprie capacità o<br />

rimanere delusi da una macchina che<br />

non è all’altezza delle aspettative. Prima<br />

di tutto bisogna cercare di capire quale<br />

tipo di macchina interessa. Una compatta<br />

“punta e scatta”? Ha il pregio di essere<br />

semplice, facile da trasportare e di solito<br />

piuttosto economica (anche se adesso<br />

ce ne sono di altissima qualità per i più<br />

esigenti). Ma faticherà a rendere un<br />

buon servizio in condizioni di luce non<br />

perfetta o con soggetti in movimento.<br />

Inoltre, trattandosi di un apparecchio<br />

54 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


TEST<br />

Fotocamere<br />

REFLEX<br />

81 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Canon EOS 700D+EF-S 18-55 mm IS<br />

STM<br />

420 - 729 €<br />

IL NOSTRO PARERE Reflex di fascia media che<br />

fornisce prestazioni molto buone. Unico neo, la<br />

resa in condizioni di scarsa luce. Il kit è ben<br />

bilanciato: sicuramente esistono corpi macchina<br />

più performanti di questo, ma poi devono essere<br />

abbinati a lenti di ottima qualità per dare il meglio.<br />

Qui invece c’è un buon punto di partenza.<br />

che fa tutto in automatico, non sarà<br />

in grado di personalizzare l’immagine<br />

secondo il nostro gusto. Per chi vuole<br />

metterci un po’ più la testa e divertirsi a<br />

scattare fotografie un po’ più “speciali”,<br />

un’opzione sono le macchine fotografiche<br />

con obiettivo intercambiabile, oggetto di<br />

questo test. Molti si lasciano intimidire di<br />

fronte a questo tipo di fotocamere e così<br />

scelgono qualcos’altro. Ma, francamente,<br />

è difficile capire il perché. Con l’avvento<br />

della tecnologia digitale questi apparecchi<br />

sono diventati davvero alla portata di<br />

tutti, sia da un punto di vista del costo,<br />

sia dal punto di vista della facilità d’uso.<br />

Anche un principiante può usarli da<br />

subito, con le impostazioni automatiche<br />

per poi progredire un po’ alla volta<br />

sperimentando i vari comandi. Si sbaglia?<br />

Pazienza: basta schiacciare sull’icona<br />

“cestino” ed eliminare la foto riuscita<br />

male. I risultati saranno comunque più<br />

interessanti rispetto a quelli forniti da una<br />

77 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

Canon EOS 1200D + EF-S 18-55 MM<br />

IS II<br />

315 - 499 €<br />

IL NOSTRO PARERE I corpi macchina di fascia<br />

base di Canon sono sempre stati un’ottima scelta<br />

per chi vuole affacciarsi al mondo delle reflex e<br />

questo kit non fa eccezione. La lente 18-55 mm,<br />

nonostante sia costruita apposta per costare<br />

poco ed essere inclusa nel kit, fa il suo dovere<br />

nell’attesa di passare a lenti di qualità superiore.<br />

macchina compatta. In questa rassegna<br />

abbiamo provato i kit, cioè il corpo<br />

macchina abbinato all’obiettivo base in<br />

dotazione. I risultati, peraltro tutti buoni,<br />

sono influenzati notevolmente dall’ottica<br />

fornita nel corredo. Non c’è dubbio<br />

che con obiettivi migliori le prestazioni<br />

sarebbero ancora più elevate. Abbiamo<br />

selezionato 22 modelli, di fasce di prezzo<br />

differenti. Una parte è costituita da reflex<br />

digitali classiche, un’altra da mirrorless,<br />

macchine con ottiche intercambiabili<br />

decisamente più compatte perché prive di<br />

specchio e, tranne qualche eccezione, di<br />

mirino ottico.<br />

La lente da abbinare fa la differenza<br />

Le macchine a obiettivo intercambiabile<br />

sono pensate per montare lenti diverse<br />

adatte a ogni esigenza. Ma quali? Sono<br />

almeno tre gli obiettivi che i fotografi<br />

dilettanti dovrebbero portarsi dietro.<br />

Le lenti zoom “medio tele” tipicamente<br />

IL NOSTRO<br />

ESPERTO<br />

Marco Sabbadini<br />

Hi Tech<br />

Nel campo delle macchine con<br />

obiettivo intercambiabile sono<br />

meglio le reflex o le mirrorless?<br />

«Attualmente si tratta di<br />

prodotti molto simili dal punto di<br />

vista della qualità fotografica. La<br />

scelta è più una questione di<br />

gusti, tenendo conto che<br />

entrambe le macchine hanno<br />

l’obiettivo separabile, in modo<br />

da poterlo sostituire secondo le<br />

proprie esigenze».<br />

Quali sono le principali<br />

caratteristiche che le<br />

distinguono?<br />

«Le macchine reflex hanno un<br />

mirino ottico che permette al<br />

fotografo di vedere<br />

esattamente un’anteprima di<br />

cosa sarà catturato dal sensore.<br />

Le mirrorless, invece, hanno un<br />

mirino digitale. Inoltre non<br />

avendo un elaborato sistema<br />

ottico di specchi, risultano<br />

essere più leggere e compatte<br />

delle reflex».<br />

Quali i pregi e quali i difetti di<br />

entrambe?<br />

«Le macchine mirrorless hanno<br />

un leggero ritardo nel mostrare<br />

l’anteprima sullo schermo o sul<br />

mirino, anche se questo ritardo<br />

è oggi ben compensato da<br />

un’elettronica sempre più<br />

veloce e i moderni sensori<br />

includono sistemi di messa a<br />

fuoco sensibili ormai quanto<br />

quelli delle reflex. Per contro, per<br />

quanto breve, il movimento dello<br />

specchio delle reflex ritarda<br />

anch’esso leggermente lo<br />

scatto e introduce lievi<br />

vibrazioni meccaniche che<br />

possono intaccare la qualità del<br />

risultato. Entrambe le macchine<br />

offrono complessivamente<br />

prestazioni più che adeguate,<br />

anche per chi le usa per<br />

professione».<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 55


TEST<br />

Fotocamere<br />

PREZZI<br />

RISULTATI<br />

Fotocamere<br />

In euro (min-max)<br />

marzo <strong>2016</strong><br />

Foto all’aperto<br />

Ritratti<br />

Foto con scarsa luce<br />

Stabilizzatore<br />

Qualità filmati<br />

Schermo e mirino<br />

Facilità d’uso<br />

QUALITÀ GLOBALE %<br />

Mirrorless<br />

F SONY Alpha 7 II + SEL FE 28-70mm 1:3.5-5.6 OSS 1.748 - 1.885 A B B A B B B 85<br />

F OLYMPUS OM-DE-M5 Mk II + M.ZUIKO ED 12-40mm 1:2.8 Pro 1.605 - 1.691 A A C A B A B 85<br />

PANASONIC Lumix DMC-G7K + G Vario 14-42mm 1:3.5-5.6 OIS II 672 - 742 B C C A B A B 81<br />

CANON EOS M3 + EF-M 18-55mm 1:3.5-5.6 IS STM 510 - 730 A A B A C B C 79<br />

SONY Alpha 5100 + E 16-50 mm 1:3.5-5.6 PZ 449 - 649 A B B A B B B 76<br />

SONY Alpha 5000 + E 1:3.5-5.6 16-50mm PZ OSS 299 - 400 A B B A B C C 75<br />

SONY Alpha 6000 + Sony 1:3,5-5,6 16-50 mm PZ OSS 564 - 949 A B B A B C C 73<br />

FUJIFILM X-A2 + Fujinon SUPER EBC XC 16-50mm 1:3.5-5.6 437 - 689 A A C A D B B 73<br />

F SONY Alpha 3000 Kit + SEL 18-55 279 - 400 A B C B A C C 73<br />

NIKON 1 J5 + 1 Nikkor VR 10-30mm 1:3.5-5.6 ED IF PD-Zoom 364 - 529 B C C B C B B 69<br />

SAMSUNG NX500 + 1:3.5-5.6 16-50mm PZ OIS i-Function 575 - 699 C B B B C A B 68<br />

Reflex<br />

F CANON EOS 700D + EF-S 18-55 IS STM 420 - 729 A A C B B B B 81<br />

NIKON D3300 + AF-S DX NIKKOR 18-55 mm 1:3,5-5,6G VR II 362 - 655 A B B B B A B 79<br />

CANON EOS 750D + EF-S 18-55mm 1:3.5-5.6 IS STM 642 - 859 A C B A B B B 79<br />

CANON EOS 100D + EF-S 18-55 IS STM Kit 388 - 599 A A C B B B B 79<br />

CANON EOS 70D + EF-S 18-55mm 1:3,5-5,6 IS STM 850 - 1.199 A A B C B B B 78<br />

NIKON D5500 + AF-S DX NIKKOR 18-55mm 1:3.5-5.6 G VR II 620 - 1.019 B B B B B A B 78<br />

F CANON EOS 1200D + EF-S 1:3.5-5.6 18-55mm IS II 315 - 499 B B C A B B B 77<br />

PENTAX K-3 + SMC DA 18-55mm 1:3.5-5.6 AL WR 746 - 935 A B B A C A B 75<br />

NIKON D5300 + AF-S DX Nikkor 18-55mm 1:3.5-5.6G VR 538 - 749 B B B B B B B 75<br />

PENTAX K-S1 + DA L 1:3.5-5.6 18-55 mm AL 325 - 519 B D B A C B B 71<br />

SONY SLT-A58K + DT 3.5-5.6/ 18-55 SAM II 339 - 410 A B C C C B B 69<br />

Risultati completi su www.altroconsumo.it/macchine-fotografiche<br />

qualità buona<br />

permettono lunghezze focali equivalenti<br />

da 24 a 70-105mm e aperture fino a F/2.8,<br />

cioè molto luminose, per mettere in<br />

risalto i primi piani. Sono adatte anche a<br />

paesaggi, foto di gruppo o scorci; le lenti<br />

fornite nei ‘kit’ (macchina + obiettivo)<br />

di solito ricadono in questa categoria,<br />

anche se sono di qualità non eccelsa (e,<br />

soprattutto, non permettono aperture così<br />

spinte, essendo limitate a F/3.5-5.6).<br />

Gli zoom tele (alcuni con possibilità<br />

macro, cioè di mettere a fuoco anche da<br />

una distanza ravvicinata) sono ideali per<br />

soggetti distanti o per riempire il campo<br />

quando il soggetto è particolarmente<br />

piccolo. Quelli più versatili permettono<br />

fattori di zoom più spinti (10x e oltre) e<br />

partono da lunghezze focali tipiche dei<br />

grandangolari (anche se, solitamente,<br />

l’apertura massima non va oltre F/3.5)<br />

permettendone un impiego più vario.<br />

Infine, potrebbe essere interessante<br />

avere anche un grandangolo per foto<br />

panoramiche.<br />

Ogni produttore offre un’ampia scelta di<br />

obiettivi; oltre alle lenti di marca, ci sono<br />

anche quelle compatibili (per esempio,<br />

Tamron e Sigma sono i produttori<br />

indipendenti più famosi), che spesso<br />

non hanno nulla da invidiare a quelle<br />

ufficiali e un rapporto qualità/prezzo<br />

più vantaggioso. La scelta di lenti delle<br />

mirrorless sta crescendo, ma è ancora<br />

limitata rispetto a quella delle reflex,<br />

un aspetto sicuramente da tenere in<br />

considerazione nella scelta.<br />

Le basi per non lasciar fare<br />

alla macchina<br />

Se si acquista una macchina reflex o<br />

mirrorless è importante conoscere<br />

almeno le basi della fotografia. Chi vuole<br />

scattare una foto senza lasciare che la<br />

macchina faccia tutto il lavoro deve come<br />

prima cosa conoscere la relazione tra le<br />

tre impostazioni di posa principali:<br />

il tempo, cioè la velocità con cui<br />

l’otturatore si apre e si chiude per<br />

acquisire l’immagine; l’apertura del<br />

diaframma, che regola la quantità di luce<br />

che raggiunge il sensore; gli Iso, cioè la<br />

sensibilità del sensore (un tempo, della<br />

pellicola) di una macchina fotografica.<br />

All’epoca dei rullini, la sensibilità Iso<br />

era una caratteristica intrinseca della<br />

56 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

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Per maggiori informazioni<br />

www.altroconsumo.it/hi-tech<br />

SCEGLIERE LA MODALITÀ DI SCATTO<br />

È importante capire il significato dei simboli e delle lettere posti sulla ghiera dei comandi delle macchine fotografiche,<br />

per sapere a quali funzioni si riferiscono e quando usarle.<br />

PRIORITÀ DEI TEMPI DI<br />

ESPOSIZIONE La macchina<br />

imposta l’apertura del diaframma e<br />

lascia al fotografo la scelta del<br />

tempo di scatto e della<br />

sensibilità Iso.<br />

PRIORITÀ DI APERTURA Questa<br />

modalità lascia al fotografo la<br />

scelta del diaframma, mentre la<br />

macchina calcola il tempo di<br />

esposizione più adatto. Per<br />

controllare la profondità di campo.<br />

MODALITÀ MANUALE Tutti gli<br />

automatismi (eccetto la messa<br />

a fuoco che di solito è<br />

controllata da un selettore<br />

diverso) sono disattivati.<br />

PROGRAMMA Molto simile alla<br />

modalità Auto, nel senso che fa<br />

tutto la macchina. Permette di<br />

intervenire su altre regolazioni,<br />

per esempio la correzione<br />

dell’esposizione o il flash.<br />

FUNZIONAMENTO<br />

AUTOMATICO La macchina<br />

imposta in automatico tutte le<br />

impostazioni di posa e decide se<br />

usare il flash oppure no. Per<br />

scatti senza pensieri.<br />

MODALITÀ MACRO Modalità<br />

automatica per soggetti molto<br />

vicini alla lente. La macchina<br />

cerca di bilanciare la messa a<br />

fuoco selettiva con il massimo<br />

contrasto.<br />

SOGGETTI IN MOVIMENTO La<br />

macchina, in automatico,<br />

prediligerà tempi di posa brevi<br />

per evitare foto mosse, quando i<br />

soggetti sono in movimento.<br />

MODALITÀ PAESAGGIO<br />

Funzione automatica che non<br />

riduce la profondità di campo: la<br />

macchina mette a fuoco<br />

soggetti a diverse distanze.<br />

MODALITÀ RITRATTO La<br />

macchina effettua una messa a<br />

fuoco selettiva dei volti<br />

in primo piano.<br />

RITRATTO NOTTURNO<br />

Impostazioni ottimali per<br />

fotografie di persone con scarsa<br />

luce. Flash automatico.<br />

pellicola, oggi i sensori offrono la<br />

possibilità di variare la sensibilità entro un<br />

intervallo abbastanza ampio.<br />

Per scattare una foto è necessario<br />

conoscere come influiscono sull’immagine<br />

questi tre fattori. Quando la macchina<br />

funziona in modalità del tutto automatica,<br />

di solito predilige la velocità di scatto, in<br />

modo da ridurre la possibilità di ottenere<br />

foto mosse, a discapito però della libertà<br />

di ottenere effetti particolari. Ma agendo<br />

direttamente sui parametri di posa si<br />

possono ottenere risultati più interessanti.<br />

In condizioni di scarsa luminosità, per<br />

foto al crepuscolo, di notte o al chiuso, si<br />

può forzare la sensibilità Iso del sensore:<br />

questa operazione permette di ridurre i<br />

tempi di posa e quindi di evitare il rischio<br />

di una foto mossa. Aumentando gli Iso,<br />

però, le foto diventano più sgranate<br />

e aumenta il rischio di avere zone<br />

dell’immagine ben illuminate che risultino<br />

sovraesposte perdendo la capacità di<br />

discernere dettagli e sfumature più fini.<br />

Per questa ragione, non bisognerebbe<br />

mai abusare di questa opzione,<br />

compatibilmente con le condizioni di luce<br />

ambientali e con il soggetto che si vuole<br />

fotografare.<br />

Se si agisce sul diaframma, aprendolo di<br />

più, entra più luce e si riduce il tempo<br />

di posa, ma si perde progressivamente<br />

la profondità di campo, cioè la capacità<br />

di mettere a fuoco tutte le cose presenti<br />

nel campo visivo, anche se sono a<br />

distanze differenti. L’effetto è tanto<br />

più pronunciato quanto più si apre il<br />

diaframma e quanto più il soggetto da<br />

fotografare è vicino. Di solito, si sceglie<br />

di aprire di più il diaframma quando<br />

si vogliono mettere in risalto persone<br />

o oggetti in primo piano, lasciando lo<br />

sfondo sfocato.<br />

Se si agisce sul tempo di posa,<br />

aumentandolo, infine, si raccoglie più<br />

luce. Il tempo di posa va allungato<br />

in condizioni di scarsa luminosità; al<br />

contrario, deve essere ridotto al minimo<br />

se si vuole fotografare un soggetto in<br />

movimento. Aumentando il tempo il<br />

rischio è però quello di scattare foto<br />

mosse: per evitarlo, si può appoggiare la<br />

macchina su una superficie rigida o su un<br />

cavalletto.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 57


TEST<br />

Ferri da stiro<br />

STIRO FACILE<br />

E LEGGERO<br />

In poche ore, quanta biancheria si riesce<br />

a stirare? Non si tratta di un format<br />

televisivo, in stile masterchef, con<br />

una gara sull’asse da stiro all’ultima<br />

mutanda, ma del nostro test su 31 modelli<br />

di ferro da stiro tra classici e con caldaia.<br />

Per rispondere alla domanda di partenza,<br />

abbiamo svolto molte prove, tra cui tre i<br />

cui risultati sono determinanti nella scelta<br />

di un ferro: la misurazione del flusso<br />

di vapore, il tempo di attesa per la sua<br />

produzione e la durata di vita. Partiamo<br />

da qui per scoprire come siamo arrivati a<br />

consigliarvi i modelli premiati che trovate<br />

qui in basso e nella pagina accanto.<br />

Per prima cosa, una precisazione: la<br />

scelta tra un ferro classico o uno con<br />

caldaia deve tener conto del budget e<br />

delle abitudini di stiro: con tanto bucato<br />

accumulato ogni settimana, meglio un<br />

ferro da stiro con caldaia che genera<br />

molto vapore e garantisce una lunga<br />

autonomia durante la stiratura; con poca<br />

biancheria, un ferro classico di buona<br />

qualità è più che sufficiente, si riscalda più<br />

rapidamente ed è più maneggevole.<br />

Per correre veloci sull’asse<br />

Ci vuole un bel flusso di vapore per stirare<br />

bene: lo abbiamo misurato.<br />

In che modo? Il ferro da stiro viene<br />

riempito d’acqua, pesato e usato in modo<br />

continuo per tre minuti, poi nuovamente<br />

pesato. Così si calcola la quantità del<br />

Scivola sui vestiti,<br />

produce molto<br />

vapore, elimina<br />

velocemente le<br />

pieghe. Nel test, più<br />

modelli lo fanno:<br />

anche da 30 euro.<br />

IN SINTESI<br />

Il nostro test su 13<br />

modelli con caldaia<br />

e 18 classici.<br />

Quali caratteristiche<br />

deve avere un ferro da<br />

stiro per garantire ottimi<br />

risultati.<br />

Utili consigli per stirare<br />

in modo impeccabile.<br />

FERRI DA STIRO CON CALDAIA<br />

75 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

PHILIPS<br />

GC8638/20 Perfect Care Aqua<br />

160 - 285 €<br />

PRO Vapore assicurato con questo modello,<br />

anche affidabile nel tempo. Il serbatoio è il più<br />

capiente tra i modelli del test.<br />

CONTRO Modello un po’ pesante da maneggiare.<br />

IL NOSTRO PARERE Si tratta di un ottimo<br />

modello, uno tra i migliori nello stiro. Il prezzo però<br />

è un po’ alto.<br />

69 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

TEFAL<br />

SV5030 Purely & Simply<br />

85 - 150 €<br />

PRO Stira in modo soddisfacente. Buono il flusso<br />

di vapore. Modello resistente nel tempo.<br />

CONTRO Il serbatoio è ampio la metà del modello<br />

Migliore del Test.<br />

IL NOSTRO PARERE Se acquistato al prezzo<br />

minimo, 85 euro, è un ottimo acquisto per<br />

prestazioni, resistenza e flusso di vapore.<br />

58 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

www.altroconsumo.it


TEST<br />

Ferri da stiro<br />

vapore prodotto al minuto (in grammi).<br />

Tra ferri da stiro con caldaia o classici,<br />

la gara è vinta dai primi, che avendo un<br />

serbatoio con una capacità maggiore (si<br />

arriva a più di 2 litri contro al massimo lo<br />

0,40 litri di un classico) possono produrre<br />

grandi quantità di vapore. Non è però<br />

automatico che a un serbatoio capiente<br />

corrisponda un grande flusso di vapore.<br />

Come potete osservare in tabella, alla<br />

pagina seguente, Ariete 6422 Ecopower, il<br />

cui serbatoio può ospitare 1,7 litri di acqua<br />

va peggio in questa prova di De’Longhi<br />

Stirella Pro 1645 con 0,7 litri.<br />

Per essere rapidi ed efficaci nello stiro,<br />

non si può aspettare molto tempo prima<br />

che il ferro emetta soffici nuvole di<br />

vapore. I modelli classici sono rapidi,<br />

quelli con caldaia un po’ di meno. Per<br />

quest’ultimi vi segnaliamo in tabella due<br />

modelli che vanno molto male (si sono<br />

aggiudicati solo due stelle).<br />

Al lavoro, con poca fatica<br />

Come verificare se i modelli del test stirano<br />

bene? Ne abbiamo messo alla prova la<br />

prestazione su campioni di stoffa spiegazzati<br />

di jeans, cotone e sintetico. Guidati<br />

da una macchina in laboratorio, tutti i<br />

modelli sono andati alla stessa velocità di<br />

stiro, esercitando la medesima pressione<br />

sul tessuto. Come si vede in tabella, in entrambe<br />

le categorie potete trovare modelli<br />

che hanno ottenuto buoni risultati.<br />

Un’altra prova importante: la durata di<br />

vita del ferro da stiro. Abbiamo fatto<br />

funzionare tutti i campioni in modo continuativo,<br />

per 240 ore di fila. Durante il<br />

test i modelli sono stati manovrati in continuazione,<br />

alternando periodi di flusso<br />

continuo di vapore a periodi di riposo.<br />

In tabella, nella parte bassa, trovate i ferri<br />

da stiro di cui sconsigliamo l’acquisto,<br />

perché poco affidabili.<br />

Per risparmiare tempo ed energia<br />

Ci sono alcuni trucchi per velocizzare il<br />

lavoro di stiratura.<br />

Stendere bene consente di passare il ferro<br />

solo per pochi secondi, ad esempio, usare<br />

grucce per camicie e magliette, tirare<br />

le lenzuola, le tende e gli asciugamani<br />

prima di appenderli, stendere i pantaloni<br />

dall’orlo inferiore. Stirare il bucato ancora<br />

umido è meno faticoso. Se non lo è, si<br />

può usare uno spruzzino con acqua. Per<br />

velocizzare le operazioni di stiro, si può<br />

dividere il bucato in base al tipo di tessuto<br />

e alle indicazioni in etichetta: un buon<br />

metodo è quello di iniziare dalla biancheria<br />

più ingombrante e che richiede la<br />

temperatura massima.<br />

Poi si può passare ai capi che richiedono<br />

una temperatura più bassa come pantaloni,<br />

camicie, gonne: da ricordare che<br />

s’inizia dalle cuciture e dalle pieghe per<br />

dare la forma originale all’indumento, poi<br />

si prosegue sui particolari come i colletti<br />

e le maniche e per ultima si stira la zona<br />

piana, seguendo sempre e comunque la<br />

direzione del tessuto. Poi, con una temperatura<br />

ancora più bassa, si affrontano i tessuti<br />

delicati, ricordando che lana e velluto<br />

vanno stirati al rovescio e che se il tessuto<br />

è asciutto, è meglio porre un panno umido<br />

sotto il ferro, utile anche quando si<br />

stirano le fibre sintetiche; mentre con la<br />

seta, un foglio di carta velina.<br />

Per allungare la vita al ferro, è bene<br />

pulirlo dal calcare, seguendo le istruzioni<br />

fornite dal produttore.<br />

FERRI DA STIRO CLASSICI<br />

75 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

BOSCH<br />

TDA502412E Sensixx’x<br />

DA50 ProEnergy<br />

50 - 90 €<br />

67 QUALITÀ<br />

BUONA<br />

ROWENTA<br />

DW2030 Effective Comfort<br />

30 - 50 €<br />

59 QUALITÀ<br />

MEDIA<br />

IMETEC<br />

9251 Titanox Eco K114<br />

25 - 40 €<br />

PRO Ottime prestazioni nel flusso e<br />

nel tempo di attesa del vapore.<br />

CONTRO Non è tra i modelli più<br />

leggeri e maneggevoli.<br />

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prezzo minimo e porterete a casa un<br />

ottimo modello classico.<br />

PRO Produce velocemente il<br />

vapore. Prestazioni di stiro buone.<br />

CONTRO Il serbatoio è poco<br />

capiente, solo 0,2 ml di acqua.<br />

IL NOSTRO PARERE Il prezzo<br />

piuttosto conveniente ne fa un<br />

modello molto interessante.<br />

PRO Stira bene sui tre tessuti<br />

provati: cotone, jeans e sintetico.<br />

CONTRO Il flusso di vapore non è<br />

abbondante.<br />

IL NOSTRO PARERE Prezzo molto<br />

basso per un modello dal giudizio<br />

complessivo sufficiente.<br />

www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 59


TEST<br />

Ferri da stiro<br />

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI<br />

Ferri da stiro<br />

In euro min-max<br />

(marzo <strong>2016</strong>)<br />

Peso del ferro (kg)<br />

Volume massimo<br />

serbatoio acqua (litri)<br />

Stiratura cotone<br />

Stiratura jeans<br />

Stiratura sintetico<br />

Tempo di attesa per<br />

produrre il vapore<br />

Flusso di vapore<br />

Durata di vita<br />

Facilità d’uso<br />

QUALITÀ GLOBALE %<br />

Con caldaia<br />

F PHILIPS GC8638/20 Perfect Care Aqua 160-285 4,5 2,3 C C B A A A B 75<br />

ROWENTA DG8520F0 Perfect Steam 160-240 4,7 1,2 C C B B A A C 72<br />

F TEFAL SV5030 Purely & Simply 85-150 3,2 1,2 C C C A B A B 69<br />

DE’LONGHI Stirella Pro 1645 100-180 4,3 0,7 C C B B B A C 61<br />

IMETEC 9257 Eco 80-125 4,1 1,0 D C C A D A D 60<br />

DE’LONGHI Stirella Pro 1465 80-120 4,1 0,8 C C B D C A D 57<br />

POLTI Vaporella Forever 625 Pro 100-160 4,8 0,7 C C C B C A D 54<br />

PHILIPS GC7610/20 Perfect Care Pure 129-190 2,9 1,4 C C B A A E B 54<br />

POLTI Vaporella Forever 535 Eco Pro 85-100 4,3 0,8 C C B D D A D 49<br />

ARIETE 5577 Stiromatic EcoPower 50-110 2,6 0,7 D C C A E B C 48<br />

ARIETE 6422 Ecopower 89-120 3,1 1,7 D C C A D E C 36<br />

IMETEC 9256 Eco Compact 70-110 3,5 1,4 D D B A D E C 32<br />

ARIETE 6310 Stiromatic 3000 56-80 3,2 0,6 C C B C C E D 28<br />

Classici<br />

F BOSCH TDA502412E Sensixx’x DA50 ProEnergy 50-90 1,6 0,3 C C B A A A C 75<br />

BRAUN TS745A TexStyle 7 67-90 1,5 0,4 C C B A B A C 73<br />

ROWENTA DW9210 Steam Force 80-103 1,7 0,3 C C B A B A C 72<br />

ROWENTA DW5122 Focus 50-80 1,6 0,3 C C C A B A C 70<br />

ROWENTA DW6010 Eco Intelligence 59-90 1,5 0,3 C C B A C A B 70<br />

ROWENTA DW6020 Eco Intelligence 70-100 1,6 0,3 C C B A C A C 70<br />

F ROWENTA DW2030 Effective Comfort 30-50 1,3 0,2 C C B A B A B 67<br />

PHILIPS GC3811/70 Performer 50-61 1,4 0,3 C C C A B B B 65<br />

TEFAL FV5330 Aquaspeed Eco 54-65 1,4 0,3 C C B A A C B 64<br />

F IMETEC 9251 Titanox Eco K114 25-40 1,2 0,3 C C B A D A C 59<br />

ROWENTA DW4020 Auto Steam 40-60 1,3 0,3 C D C A B B B 59<br />

PHILIPS GC2046/20 EasySpeed 37-53 1,2 0,3 C C C A D C C 57<br />

ROWENTA DW8110 Pro Master 60-100 1,7 0,4 C C B A A D C 54<br />

ROWENTA DW4010 Auto Steam 35-66 1,3 0,2 C C C A B D B 52<br />

ARIETE 6215 20-25 1,2 0,2 C C B A B D C 38<br />

DE’LONGHI FXK20 20-30 1,2 0,3 D C C A C D C 38<br />

IMETEC 9329 Titanox K109 15-28 1,1 0,2 D D C A C E C 32<br />

IMETEC 9427 Titanox K116 Eco 30-50 1,3 0,3 C C C A C E C 32<br />

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sono responsabili dell’uso che potrebbe essere fatto delle informazioni contenute in detta comunicazione.


HELPDESK<br />

ADESSO LO SAI<br />

Con l’aiuto dei nostri esperti<br />

rispondiamo a dubbi e domande. Scrivici.<br />

Documenti: quali conservare<br />

e per quanto tempo<br />

La carta si accumula nei cassetti e nei faldoni: quando possiamo liberarci delle ricevute<br />

dei pagamenti e in generale dei documenti? Ecco qualche dritta per non sbagliare.<br />

Per non rischiare di dover pagare due<br />

volte per la stessa cosa perché abbiamo<br />

buttato via la ricevuta troppo presto<br />

e non siamo più in grado di dimostrare<br />

l’avvenuto pagamento, bisogna sapere<br />

quando il credito cade in prescrizione, cioè<br />

dopo quanto tempo non si è più tenuti a<br />

dimostrare nulla.<br />

I termini di prescrizione sono fissati per<br />

legge e variano a seconda del tipo di<br />

documento.<br />

Ecco un elenco dei i principali.<br />

− Bollette per consumo di acqua, luce,<br />

gas, telefono: da tenere per 5 anni dalla<br />

data di scadenza.<br />

− Bollettini e F24 Ici/Imu/TASI: da tenere<br />

per 5 anni dall’anno successivo a quello di<br />

pagamento.<br />

− Spese condominiali: da non buttare<br />

prima di 5 anni.<br />

− Tassa nettezza urbana (TARSU/TIA/<br />

TARI): 5 anni dall’anno successivo a quello<br />

di pagamento o di obbligo di dichiarazione.<br />

− Affitto: 5 anni.<br />

− Mutui: 5 anni dalla scadenza della rata.<br />

− Cambiali e parcelle dei professionisti: in<br />

questo caso la prescrizione è più breve, i<br />

documenti vanno tenuti per 3 anni.<br />

− Dichiarazione dei redditi: 5 anni a<br />

partire dall’anno successivo a quello della<br />

presentazione della dichiarazione. In caso<br />

di ristrutturazioni edilizie o riqualificazione<br />

energetica, poiché la rateazione delle<br />

detrazioni è su 10 anni, la documentazione<br />

per chiedere le detrazioni dovrà essere<br />

conservata per 10 anni + 5, quindi 15 anni.<br />

− Bollo auto: 3 anni a partire da quello<br />

successivo alla data di scadenza.<br />

− Multe stradali: 5 anni.<br />

CODICE Per legge,<br />

ogni uovo ha un codice in<br />

lettere e numeri stampigliato<br />

sul guscio. L’hai mai<br />

notato? Sai interpretarlo?<br />

ALLEVAMENTO<br />

Si inizia con informazioni<br />

sulle modalità di allevamento<br />

della gallina: bio, a<br />

terra, in gabbia.<br />

ITALIANO? La sigla<br />

IT indica che l’uovo è stato<br />

prodotto in Italia. Sigle<br />

diverse indicano altri paesi<br />

di provenienza.<br />

ORIGINE Segue il<br />

codice Istat del Comune<br />

di produzione, completato<br />

dalla sigla della Provincia e<br />

dal codice dell’allevamento.<br />

SCADENZA Non<br />

può superare i 28 giorni<br />

dalla data di deposizione,<br />

che solo le uova “extra” devono<br />

indicare in aggiunta.<br />

Ecco come leggere il codice stampato sull’uovo<br />

1<br />

Come è allevata la<br />

gallina?<br />

Il codice 0 indica che la gallina è<br />

allevata in allevamenti biologici. Non<br />

possono esserci gabbie e le galline<br />

ovaiole devono avere accesso ad<br />

aree all’aperto di almeno quattro<br />

m2 ciascuna. Anche i mangimi sono<br />

prodotti con i metodi biologici.<br />

Il codice 1 indica l’allevamento<br />

all’aperto, ovvero che le galline<br />

hanno la possibilità di accedere a<br />

una superficie aperta (grande la<br />

metà di quella obbligatoria negli<br />

allevamentii bio). Inoltre negli spazi<br />

chiusi la densità massima è di nove<br />

galline a m2.<br />

Il codice 2 indica l’allevamento<br />

a terra, ovvero capannoni divisi<br />

in livelli (al massimo quattro, di<br />

altezza minima di 45 cm), senza<br />

la possibilità di accedere a spazi<br />

esterni. In teoria la galline possono<br />

passare da un livello all’altro.<br />

Infine il codice 3 indica l’allevamento<br />

in gabbia: ciascuna gallina deve<br />

avere a disposizione almeno 750<br />

cm2 per appollaiarsi e razzolare.<br />

2<br />

Nazione di provenienza<br />

In Italia sugli scaffali si trovano<br />

solo uova con la sigla IT, che indica il<br />

nostro paese (la produzione di uova<br />

copre il consumo interno).<br />

3<br />

Comune e provincia<br />

Per identificare il comune si<br />

deve consultare l’elenco dei codici<br />

Istat, disponibile sul sito www.<br />

istat.it. La provincia di provenienza<br />

è indicata invece con la consueta<br />

sigla postale. In caso di problemi<br />

specifici, è possibile risalire anche<br />

all’allevamento da dove proviene<br />

l’uovo, grazie all’ultimo codice.<br />

4<br />

Data di scadenza<br />

La data di scadenza deve<br />

essere compresa entro i 28 giorni<br />

successivi a quello di deposizione,<br />

ma il venditore deve ritirare le uova<br />

dallo scaffale sette giorni prima.<br />

62 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it


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“iPad - Il mondo in una<br />

mano” è pensata per<br />

aiutare a conoscere e<br />

sfruttare al meglio tutte le<br />

potenzialità del tablet».<br />

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guidepratiche<br />

Per scrivere e prendere appunti su iPad - il<br />

noto tablet della Apple - ci sono diverse app,<br />

alcune preinstallate, altre scaricabili. Per chi<br />

non ha particolari esigenze, ma solo bisogno<br />

di prendere qualche appunto, può andare già<br />

bene l’app che si trova preinstallata in iOs:<br />

Note. Permette di scrivere brevi testi, salvarli<br />

automaticamente, condividerli via email o via<br />

social network nonché attraverso gli altri vostri<br />

dispositivi (per esempio l’ iPhone) se attivate la<br />

condivisione con iCloud.<br />

L’app preinstallata Promemoria è invece utile<br />

se si vogliono legare gli appunti a un momento<br />

nel tempo o (solo a partire dall’iPad 4) a<br />

una posizione: in quest’ultimo caso è come<br />

impostare una sveglia che suona non a una<br />

certa ora, ma quando si arriva in un certo luogo.<br />

Per esempio se si sta partendo per le vacanze<br />

si può far suonare il promemoria a una certa<br />

distanza da casa, per verificare di aver chiuso<br />

il gas. Per un programma di videoscrittura più<br />

complesso, se ne trovano diversi sull’App Store.<br />

Per la maggior parte degli utenti può andare<br />

bene Pages, da qualche tempo è disponibile<br />

anche Word. Drafts e IA Writer occupano meno<br />

memoria di Pages. Per informazioni sui tablet<br />

con sistema operativo Android, sul numero di<br />

Hitest - il nostro bimestrale di tecnologia - di<br />

questo mese c’è un articolo sull’argomento.<br />

Per chi ama correre<br />

qual è la dieta<br />

migliore?<br />

NON DIMENTICARE<br />

DI BERE<br />

Morena Lussignoli<br />

Alimentazione<br />

«È molto importante<br />

anche idratare<br />

costantemente, bevendo<br />

spesso a piccoli sorsi<br />

durante la corsa e molto<br />

alla fine, per compensare<br />

la sudorazione intensa».<br />

Qualche consiglio di base per l’alimentazione<br />

di chi ama la corsa (e più in generale lo sport).<br />

I carboidrati (riso, pasta, pane, zuccheri...)<br />

rappresentano la fonte principale di energia<br />

sia durante la corsa sia nella fase di recupero:<br />

durante il periodo di allenamento e nella<br />

settimana prima della corsa determinano un<br />

aumento della concentrazione di glicogeno<br />

muscolare e quindi un miglioramento della<br />

prestazione; però gli amidi (riso, pasta, pane...),<br />

essendo polisaccaridi, hanno un assorbimento<br />

relativamente lento: meglio assumerli due<br />

o tre ore prima di un’attività sportiva. Gli<br />

zuccheri semplici, invece, in particolare il<br />

glucosio e il fruttosio, vengono assorbiti molto<br />

velocemente: se li consumi poco prima della<br />

corsa ti danno subito la giusta carica.<br />

La colazione dovrebbe fornire circa il 25%<br />

del fabbisogno energetico giornaliero. Scegli<br />

cibi facilmente digeribili per non avere fastidi<br />

durante l’attività, come acidità o rigurgiti.<br />

Molto indicate fette biscottate, pane tostato,<br />

marmellate, miele, frutta secca e cereali,<br />

accompagnate da una tazzina di caffè o di tè.<br />

Ottima la frutta: contiene fruttosio e acqua.<br />

Ricordati che è meglio andare a correre una<br />

o due ore dopo la colazione, così la digestione<br />

sarà già cominciata e sarai meno affaticato.<br />

Per pranzo e cena, carboidrati e proteine<br />

forniscono tutte le sostanze di cui hai<br />

bisogno, prima e dopo la corsa. Puoi scegliere<br />

una porzione da 70-80 g di pasta o riso,<br />

oppure carne e pesce (meglio non grassi)<br />

accompagnati da qualche fetta di pane. Un<br />

contorno di verdure non può mancare: ottima<br />

fonte di sali minerali, vitamine e acqua. Per<br />

quanto riguarda le proteine puoi optare anche<br />

per uova o legumi. L’olio è meglio del burro; in<br />

ogni caso il condimento deve essere leggero.<br />

Per concludere sempre un frutto a cui, se sei<br />

goloso, puoi aggiungere o alternare un pezzo<br />

di cioccolato fondente di tanto in tanto.<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 63


LETTERE<br />

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Le tue domande, i nostri consigli<br />

IL NOSTRO<br />

ESPERTO<br />

Antonella Borrometi<br />

Alimentazione<br />

Un nostro socio ci segnala stupito<br />

una confezione di “Emmentaler<br />

svizzero” con la scritta “Prodotto<br />

in Italia”. In realtà la scritta si<br />

riferisce solo al porzionamento e<br />

alla confezione. L’Emmentaler<br />

svizzero è un formaggio a<br />

Denominazione di Origine Protetta<br />

(DOP): ciò vuol dire che la<br />

produzione è strettamente legata<br />

al territorio, a partire dall’origine<br />

della materia prima. Per<br />

riconoscere il vero Emmentaler<br />

bisogna controllare la presenza del<br />

logo in etichetta. Inoltre sulla<br />

crosta della forma è impresso il<br />

numero del caseificio di<br />

produzione. Sul sito ufficiale www.<br />

emmentaler.ch è riportato l’elenco<br />

dei caseifici, tutti svizzeri.<br />

Solo un euro,<br />

però è una questione<br />

di principio (e del 5%)<br />

Paga con il bancomat e si ritrova senza saperlo in una<br />

strana trafila: chiedono carta d’identità e codice fiscale, ma<br />

soprattutto addebitano spese inaspettate. Il nostro socio<br />

non ci sta, ci contatta e ottiene di essere rimborsato.<br />

Sembrava un pagamento con bancomat<br />

e invece era un bonifico bancario. La<br />

differenza, come ha scoperto il nostro socio<br />

Dario Donnarumma di Bergamo (l’episodio in<br />

realtà ha riguardato la moglie), era non soltanto<br />

nella richiesta - inusuale, quando si paga con<br />

la tessera della banca - di mostrare la carta<br />

d’identità e comunicare il codice fiscale. E non<br />

soltanto nel fatto che anche la macchinetta<br />

per leggere la tessera era un po’ diversa.<br />

Soprattutto, sono spuntate delle spese: un euro<br />

(che sull’acquisto, un astuccio del costo di 22<br />

euro, rappresenta in fin dei conti quasi il 5%, un<br />

bel salasso, anche se è una somma piccola in<br />

assoluto). In ogni caso è soltanto al momento<br />

di ricevere lo scontrino che la moglie del socio<br />

si rende conto che - senza avvertirla - le hanno<br />

fatto pagare l’acquisto non con il bancomat,<br />

ma con un bonifico, addebitandole i costi di<br />

commissione. Il nostro socio, però, non ci sta. Il<br />

punto qui non è la somma, il punto è il principio.<br />

Che cosa è successo, con ogni evidenza? Che il<br />

commerciante, per risparmiare sulle spese del<br />

bancomat, che sono a suo carico, ha scelto -<br />

senza avvertire - un sistema di pagamento più<br />

conveniente per lui, ma non per il cliente. Il nostro<br />

socio è stato risarcito. Per tutti un utile richiamo<br />

a fare attenzione quando si paga con il bancomat.<br />

Per le tue domande<br />

e segnalazioni<br />

www.altroconsumo.it/contattaci<br />

è il canale attraverso il quale<br />

rispondiamo online. Per chi<br />

preferisce chiamare, ecco i numeri<br />

delle consulenze (rispondiamo dal<br />

lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18<br />

salvo diversa indicazione)<br />

Giuridica<br />

02 69 61 550<br />

Fiscale<br />

02 69 61 570 (h. 14/18)<br />

Economica<br />

02 69 61 580 (h. 9/13)<br />

Farmaci<br />

02 69 61 555<br />

“Miglior Acquisto”<br />

02 69 61 560<br />

Tariffe Rc auto e moto<br />

02 69 61 566<br />

Tariffe telefoniche<br />

02 69 61 590<br />

Un astuccio per le bimbe e la soddisfazione<br />

di avere fatto rispettare i propri diritti.<br />

64 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />

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Per scriverci vai su<br />

www.altroconsumo.it/contattaci<br />

Garanzia: come riuscire<br />

a far valere la legge<br />

Che pacco! Bartolini<br />

consegna, ma l’assegno<br />

era scoperto<br />

Renzo Maria Bresciani con il nostro<br />

aiuto ha ottenuto un tablet nuovo<br />

Per legge, tutti i prodotti<br />

acquistati non per uso<br />

professionale sono coperti da<br />

una garanzia di conformità che<br />

dura due anni ed è a carico del<br />

negoziante. Ma può essere<br />

ancora difficile ottenere che<br />

la legge sia applicata. Chi lo fa<br />

contribuisce anche a migliorare il<br />

mercato e a sostenere una buona<br />

normativa.<br />

Il tablet appena acquistato<br />

da Renzo Maria Bresciani,<br />

nel negozio Trony di Pietrasanta<br />

(LU) al momento dell’acquisto<br />

non presentava problemi di<br />

funzionamento. Nel giro di meno di<br />

un anno, però, ha iniziato ad avere<br />

difficoltà con la carica della batteria.<br />

Può capitare: la legge suIla garanzia<br />

di conformità serve proprio a<br />

questo, a evitare che il consumatore<br />

si ritrovi con un prodotto fuori uso<br />

nel giro di pochi mesi e nessuna<br />

speranza di rimediare (lo scopo<br />

della legge era incoraggiare così gli<br />

acquisti). Il nostro socio lo porta al<br />

centro di assistenza autorizzato<br />

R.G. Elettronica di Massa e il bel<br />

risultato è che dopo tre mesi (e tre<br />

raccomandate) e molte promesse a<br />

vuoto gli viene dato in sostituzione<br />

un tablet che a sua volta si rifiuta di<br />

ricaricarsi, benché il caricatore, se<br />

usato con altri apparecchi, funzioni<br />

normalmente. Il nostro socio è<br />

costretto a tornare al centro di<br />

assistenza e di nuovo manda una<br />

triplice raccomandata al negozio, al<br />

produttore e al centro di assistenza,<br />

chiedendo un tablet nuovo nel giro<br />

di due settimane: quello che segue<br />

però è un assordante silenzio.<br />

Arrivato ormai a febbraio <strong>2016</strong>, il<br />

nostro socio si decide a chiedere<br />

il nostro intervento.<br />

IN CONCLUSIONE<br />

Dopo il nostro intervento, nel<br />

giro di dieci giorni il nostro socio<br />

riceve finalmente un nuovo tablet<br />

in sostituzione di quello non<br />

funzionante. Tutto è bene quel<br />

che finisce bene, ma far rispettare<br />

i propri diritti e la legge non<br />

dovrebbe essere così difficile.<br />

Se il corriere non si attiene alle<br />

modalità di consegna richieste<br />

dal cliente, è giusto che - in caso<br />

di problemi - paghi i danni relativi.<br />

Anche se c’è di mezzo una truffa,<br />

come in questo caso.<br />

Pensava di essersi garantito<br />

da possibili sorprese, il nostro<br />

socio Filippo Contadini di Ravenna.<br />

Aveva venduto attraverso il<br />

sito Subito e Ebay un MC Book<br />

Air della Apple per 1.000 euro.<br />

Incarica della consegna il corriere<br />

Bartolini, specificando che il<br />

pacco doveva essere consegnato<br />

in contrassegno, soltanto ad<br />

avvenuto pagamento in contanti.<br />

Quando, nel giro di pochi giorni,<br />

riceve un assegno del valore di<br />

1.000 euro, si immagina che si<br />

tratti dell’assegno del corriere<br />

Bartolini e lo porta in banca per<br />

depositarlo. E immaginatevi il suo<br />

stato d’animo quando dalla banca lo<br />

informano che l’assegno è scoperto<br />

e che la banca aveva già iniziato la<br />

procedura di protesto a sue spese.<br />

Immediatamente, il socio si rivolge<br />

a Bartolini per ottenere spiegazioni:<br />

e qui lo informano che l’assegno<br />

arriva dall’acquirente. Al momento<br />

della consegna questo aveva<br />

sostenuto infatti di non avere a<br />

disposizione contanti e che avrebbe<br />

pagato con un assegno, quello<br />

stesso poi inviato al socio.<br />

Il corriere avrebbe accettato perché<br />

sarebbe arrivata un’autorizzazione<br />

a consegnare il pacco da una<br />

fantomatica email, proveniente<br />

da un indirizzo che conteneva sì<br />

nome e cognome del socio, ma che<br />

il nostro socio neanche conosceva<br />

e che mai aveva utilizzato in<br />

precedenza per comunicare<br />

con Bartolini. Il socio contesta<br />

l’operazione: accettare un assegno<br />

in base a una email proveniente da<br />

un indirizzo non noto e mai utilizzato<br />

per comunicare col corriere è<br />

perlomeno una leggerezza, di cui<br />

è giusto che Bartolini risponda. A<br />

conferma, il socio presenta una<br />

denuncia ai Carabinieri.<br />

IN CONCLUSIONE<br />

Scriviamo anche noi a Bartolini,<br />

a sostegno della posizione del<br />

socio. E il corriere si comporta<br />

correttamente, rimborsando al<br />

socio non soltanto i 1.000 euro<br />

dovuti per il pc, ma anche i 92 euro<br />

addebitatigli dalla banca per le<br />

spese di protesto dell’assegno.<br />

Filippo Contadini<br />

www.altroconsumo.it<br />

maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 65


LETTERE<br />

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Le tue domande, i nostri consigli<br />

On the road<br />

in Costa Rica<br />

Una bellissima vacanza si è trasformata in un incubo: tutta<br />

colpa di un’auto malandata di Europcar e della mancanza di<br />

assistenza tempestiva.<br />

Riparazione<br />

auto: l’attesa<br />

è infinita<br />

Un cambio automatico bloccato<br />

mandato in tilt anche la Hyundai: non<br />

c’era verso che venisse riparato. Poi<br />

però siamo arrivati noi.<br />

Il cambio automatico dell’auto è<br />

bloccato. L’auto è in garanzia, quindi<br />

la nostra socia, Elisa Secchi, porta<br />

la sua vettura - tra l’altro dotata di<br />

dotazioni particolari per problemi di<br />

disabilità - alla casa madre (Hyundai)<br />

aspettandosi una sostituzione del<br />

pezzo. Ma l’intervento tarda; dopo dieci<br />

giorni le viene data un’auto (normale)<br />

di cortesia, ma deve restituirla dopo tre<br />

settimane. E intanto la sua automobile<br />

è ancora ferma in riparazione.<br />

IN CONCLUSIONE<br />

La socia ci chiede aiuto: le consigliamo<br />

di mandare una raccomandata alla<br />

Casa madre e al centro assistenza, poi<br />

inviamo una lettera alla controparte<br />

perché sblocchi il caso. E finalmente,<br />

dopo quasi due mesi di attesa, l’auto le<br />

viene restituita riparata.<br />

SCRIVICI<br />

Ti abbiamo aiutato e ti piacerebbe<br />

raccontare la tua storia? Vorresti<br />

condividere il tuo caso? Quando scrivi<br />

specifica che dai il tuo consenso alla<br />

pubblicazione e che puoi mandare una<br />

foto: ti contatteremo comunque se il<br />

tuo caso sarà selezionato.<br />

«In Costa Rica, sono stata vittima di una<br />

terribile disavventura per colpa di Europcar da<br />

cui ho affittato un auto nell’agenzia di Liberia»<br />

racconta Antonella Gatti. «L’auto si presentava<br />

molto datata, tuttavia non ho pensato di<br />

controllare le gomme prima di partire. In Costa<br />

Rica la foratura è molto frequente, a causa delle<br />

numerose strade sterrate. Infatti dopo un paio di<br />

giorni è successo anche a me. Lì mi sono accorta<br />

che la copertura della gomma era così lisa che in<br />

un attimo sarebbe apparsa la tela. L’ansia della<br />

scoperta, in previsione delle strade che avrei<br />

dovuto percorrere, è stata tale che ho riletto<br />

attentamente il contratto stipulato: le gomme<br />

dovevano essere al 70%, in realtà erano molto<br />

usurate, ma purtroppo ormai lo avevo firmato.<br />

I guai non sono finiti lì: un motociclista si è<br />

schiantato contro la parte anteriore della nostra<br />

auto, provocando diversi danni (per fortuna<br />

senza conseguenze per il motociclista).<br />

Ho chiamato il numero di emergenza di Europcar,<br />

in teoria attivo 24 ore su 24, in realtà spento.<br />

Solo il mattino seguente sono riuscita a parlare<br />

con il signor Josè di Alajuela, il quale sostiene di<br />

poter far intervenire un perito dell’assicurazione<br />

per la valutazione dei danni, ma nulla di più. Ho<br />

chiamato Europcar, convinta che mi venisse<br />

sostituita la vettura a fronte di un dettagliato<br />

racconto dello stato del mezzo. Mi hanno<br />

risposto che non c’erano più auto disponibili.<br />

Dopo 45 ore dall’incidente è apparso il furgoncino<br />

dell’assistenza stradale, che sostituisce quattro<br />

Antonella Gatti e l’auto rotta<br />

gomme, ma non ripara l’auto. Per fortuna sono<br />

intervenuti i meccanici di un paesino vicino.<br />

Il viaggio, dopo sedici giorni di disagi, infinite<br />

telefonate, cambiamenti di programmi con<br />

relativi costi imprevisti e pericoli non voluti ma<br />

subiti, è volto al termine. Ci è stata trattenuta<br />

la franchigia, in attesa che l’assicurazione<br />

attivata in fase di prenotazione, rifonda quanto<br />

speso. Non credo che noleggerò mai più un’auto<br />

Europcar».<br />

IN CONCLUSIONE<br />

Ci dispiace molto per le vacanze rovinate in<br />

un paese così bello. Per evitare il più possibile<br />

sorprese, quando si noleggia un’auto, bisogna<br />

sempre verificare: le condizioni del contratto,<br />

per valutare gli obblighi della compagnia (in<br />

questo caso di Europcar); poi lo stato dell’auto<br />

al momento del ritiro e l’assistenza in caso<br />

di incidente. Inoltre è importante essere<br />

informati sulla copertura assicurativa, che può<br />

essere più o meno ampia. In ogni caso, viste le<br />

circostanze, è consigliabile inviare un reclamo<br />

circa le mancanze riscontrate nel noleggio e<br />

vedere come risponde la società.<br />

66 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it


Fondazione<br />

La Fondazione <strong>Altroconsumo</strong>, riconosciuta<br />

nel 2012, ha lo scopo di promuovere<br />

il consumerismo in Italia e a livello internazionale,<br />

contribuendo allo sviluppo di una società più<br />

equilibrata, equa, solidale e rispettosa dei diritti<br />

e degli interessi dei cittadini. A tal fine, promuove<br />

iniziative, pubblicazioni, ricerche e servizi rivolti<br />

ai consumatori e agli utenti di beni e servizi<br />

e contribuisce allo sviluppo di un movimento di<br />

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La Fondazione è socio unico della <strong>Altroconsumo</strong><br />

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<strong>Altroconsumo</strong> è un’associazione senza fini di lucro<br />

fondata a Milano nel 1973. In piena autonomia<br />

e indipendenza, ha come scopo l’informazione,<br />

la difesa e la rappresentanza dei consumatori.<br />

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di ICRT (International Consumers’ Research<br />

and Testing) e del BEUC (Ufficio europeo delle<br />

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Somma, Lorena Valdicelli.<br />

<strong>Altroconsumo</strong> Edizioni s.r.l.<br />

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Test Salute e HiTest, le Guide Pratiche hanno<br />

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Designer: Maria Grazia Galbiati (coordinatore),<br />

Roberto Milanesi, Sara Padidar, Ida Trimboli,<br />

Elisabetta Veraldi<br />

Indice<br />

A<br />

Abbigliamento, sostenibilità 301 3/<strong>2016</strong><br />

Acqua, qualità 302 4/<strong>2016</strong><br />

Adolescenti e tecnologia: sicurezza 303 5/<strong>2016</strong><br />

Antivirus 302 4/<strong>2016</strong><br />

App navigatori 303 5/<strong>2016</strong><br />

App running 302 4/<strong>2016</strong><br />

Auto<br />

> affidabilità 300 2/<strong>2016</strong><br />

> autofficine 301 3/<strong>2016</strong><br />

B<br />

Biglietti aerei: acquistare online 303 5/<strong>2016</strong><br />

Burro 302 4/<strong>2016</strong><br />

C<br />

Carte di credito 301 3/<strong>2016</strong><br />

Cellulari per anziani 301 3/<strong>2016</strong><br />

Clima, cambiamenti 300 2/<strong>2016</strong><br />

Condizionatori 303 5/<strong>2016</strong><br />

Consumo collaborativo: turismo 301 3/<strong>2016</strong><br />

Comportamenti alla guida 301 3/<strong>2016</strong><br />

Crash test 301 3/<strong>2016</strong><br />

D<br />

Detersivi per lavatrice in polvere 301 3/<strong>2016</strong><br />

E<br />

Etichette e allergie 300 2/<strong>2016</strong><br />

F<br />

Facebook e privacy 300 2/<strong>2016</strong><br />

Ferri da stiro 303 5/<strong>2016</strong><br />

Fotocamere 303 5/<strong>2016</strong><br />

Frigoriferi combinati e doppia porta 301 3/<strong>2016</strong><br />

ALTROCONSUMO, Soldi & Diritti e Test Salute<br />

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<strong>Altroconsumo</strong> 24,50 98<br />

<strong>Altroconsumo</strong> + Soldi&Diritti 35,85 143,40<br />

<strong>Altroconsumo</strong> + Test Salute 36,45 145,85<br />

<strong>Altroconsumo</strong> + Soldi&Diritti + Test Salute 47,80 191,25<br />

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G<br />

Gioco d’azzardo e minori 302 4/<strong>2016</strong><br />

Grandi elettrodomestici: consumi 300 2/<strong>2016</strong><br />

I<br />

Igiene hi-tech 300 2/<strong>2016</strong><br />

Impianti solari termici 302 4/<strong>2016</strong><br />

L<br />

Lavastoviglie piccole 300 2/<strong>2016</strong><br />

Lavatrici 301 3/<strong>2016</strong><br />

Lettori digitali 301 3/<strong>2016</strong><br />

M<br />

Macchine per il pane 300 2/<strong>2016</strong><br />

Merendine 300 2/<strong>2016</strong><br />

Musei, card 302 4/<strong>2016</strong><br />

O<br />

Orti in città 303 5/<strong>2016</strong><br />

P<br />

Padelle in pietra 300 2/<strong>2016</strong><br />

Pannelli fotovoltaici 303 5/<strong>2016</strong><br />

Pasta 303 5/<strong>2016</strong><br />

Pitture a dita 300 2/<strong>2016</strong><br />

Pneumatici estivi 302 4/<strong>2016</strong><br />

Prodotti antizanzare 303 5/<strong>2016</strong><br />

R<br />

Rifiuti: raccolta differenziata 300 2/<strong>2016</strong><br />

S<br />

Salute: privacy online 303 5/<strong>2016</strong><br />

Serrature a cilindro 300 2/<strong>2016</strong><br />

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T<br />

Trivellazioni petrolifere, referendum 302 4/<strong>2016</strong><br />

Turismo, prenotazioni online 302 4/<strong>2016</strong><br />

Tv piccole 302 4/<strong>2016</strong><br />

V<br />

Verdura fresca e conservata 301 3/<strong>2016</strong><br />

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maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 67


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Sulla propria indipendenza <strong>Altroconsumo</strong> ha costruito cultura, formazione, conoscenza per consumatori e imprese<br />

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