Altroconsumo n.303 Maggio 2016
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303 maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it<br />
Anno XLI - <strong>Altroconsumo</strong>: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a.Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi - 11 euro<br />
DOVE VANNO A FINIRE<br />
I DATI SULLA SALUTE<br />
CHE RIVELIAMO ONLINE?<br />
ENERGIA DAL SOLE<br />
SISTEMI INTEGRATI<br />
PER LE NOSTRE CASE<br />
TEST E INCHIESTE<br />
H Antizanzare<br />
H Un orto in città<br />
H Il prezzo dei biglietti aerei<br />
H Climatizzatori<br />
H App per viaggiare<br />
H Macchine fotografiche<br />
H Ferri da stiro<br />
LA QUALITÀ<br />
S’IMPENNA<br />
TEST SULLA PASTA: PENNE ECCELLENTI PER IL PALATO A TUTTI I PREZZI,<br />
MA IN TROPPE MARCHE C’È PRESENZA DI MICOTOSSINE. EVITARLE SI PUÒ
Sommario<br />
CHE COSA C’È DI NUOVO<br />
06 EDITORIALE<br />
La parola al direttore.<br />
06 PRIMO PIANO<br />
Dibattito, denunce, segnalazioni.<br />
A 360°, da tutto il mondo, per<br />
i nostri diritti di consumatori e<br />
cittadini. Ma anche novità, consigli e gli<br />
aggiornamenti sulle nostre attività.<br />
34 A PRIMA VISTA<br />
Impressioni e giudizi sui prodotti<br />
appena usciti sul mercato: quelli<br />
promettenti e quelli da evitare.<br />
TEST<br />
36<br />
Il test parla chiaro: ci vuole una legge<br />
più severa sulle micotossine nella pasta<br />
INCHIESTE<br />
12 SALUTE: DATI ONLINE<br />
Ogni volta che facciamo qualcosa<br />
in rete o usiamo un’app diffondiamo<br />
preziosi dati, anche sulla nostra salute.<br />
Con quali tutele? E quali rischi?<br />
16 SISTEMI ENERGETICI<br />
Impianti termici e pannelli fotovoltaici:<br />
come i sistemi energetici rivoluzionano<br />
il nostro destino di utilizzatori di energia.<br />
20 BATTI LE ZANZARE<br />
Alla prova i sistemi per tenere alla larga<br />
le zanzare quando si è all’aperto, dai<br />
più comuni ai più elaborati e cari. Ecco<br />
quali servono. E quali rischiano di farvi<br />
buttare via molti soldi per nulla.<br />
24 SFRUTTA LA CITTÀ<br />
Chi coltiva verdura in un orto urbano,<br />
chi raccoglie la frutta che cresce sugli<br />
alberi delle nostre città. Non soltanto<br />
per hobby: anche per risparmiare.<br />
26<br />
Grazie ai motori di ricerca si possono<br />
trovare prezzi migliori perfino rispetto<br />
ai siti delle compagnie low cost<br />
CHIEDILO A NOI<br />
62 ADESSO LO SAI<br />
Quanto a lungo devi conservare le ricevute di<br />
pagamento? Leggere il codice che c’è su ogni<br />
uovo. Scrivere con l’iPad. La dieta del runner.<br />
64 LETTERE<br />
Dall’esperienza dei soci che ce l’hanno fatta,<br />
lo stimolo a non cedere. Scriveteci.<br />
26 VOLARE ONLINE<br />
Ci siamo messi nei panni di un utente e<br />
abbiamo provato a comprare biglietti<br />
aerei su tratte diverse, su siti diversi, in<br />
momenti diversi. Ne abbiamo ricavato<br />
molte indicazioni per risparmiare: in<br />
primo luogo, mai fermarsi al primo sito.<br />
30 SMARTPHONE E FIGLI<br />
Non tutti lo sanno, ma esistono sia<br />
sistemi preinstallati sia app, gratuite e a<br />
pagamento, per tenere sotto controllo<br />
lo smartphone dei figli adolescenti.<br />
65<br />
Una lotta dura, ma<br />
alla fine è riuscito a<br />
far valere il suo diritto<br />
a un tablet nuovo.<br />
66<br />
Una vacanza in Costa<br />
Rica rovinata dai guai<br />
legati a un’auto<br />
noleggiata.<br />
36 MANI IN PASTA<br />
Test di laboratorio, prova di cottura e<br />
assaggio su tutte le principali marche<br />
di pasta: vi indichiamo le penne migliori.<br />
Occhio alle micotossine. Uno sguardo<br />
anche alla filiera di produzione: da dove<br />
viene il grano importato in Italia?<br />
44 CLIMATIZZATORI<br />
Rinfrescano d’estate e scaldano<br />
d’inverno: sono i modelli a pompa di<br />
calore, non solo funzionali, ma anche<br />
efficienti dal punto di vista energetico.<br />
48 APP DI NAVIGAZIONE<br />
Alla prova le app di navigazione, per<br />
scoprire che anche alcune di quelle<br />
gratuite vanno benissimo. Con i soldi<br />
risparmiati, compriamo il supporto per<br />
fissarle all’auto: li abbiamo testati.<br />
2 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it
maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it<br />
52 CINQUE AL TOP<br />
Il meglio dal sito, questa volta tra: creme<br />
per pannolino, smartphone, macchine<br />
per il pane, robot da cucina e lavatrici.<br />
54 REFLEX E MIRRORLESS<br />
Come scegliere una buona macchina<br />
fotografica e risparmiare centinaia di euro.<br />
58 FERRI DA STIRO<br />
Con caldaia e senza, per tutti i gusti<br />
e soprattutto per tutte le tasche.<br />
44<br />
Come rendere<br />
il climatizzatore<br />
un apparecchio sostenibile<br />
54<br />
Abbiamo trovato un modello<br />
molto valido a partire da 279 euro<br />
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maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 3
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EDITORIALE<br />
PRIMO PIANO<br />
Dire fare cambiare<br />
Scade<br />
la concessione<br />
Rai: innovare<br />
ROSANNA MASSARENTI<br />
DIRETTORE<br />
Servizio pubblico<br />
Tra le polemiche e l’indignazione per l’ospitalità che la tv di Stato<br />
ha offerto al figlio del boss dei boss e la scadenza, proprio in questi<br />
giorni, della concessione statale per il servizio pubblico (vedi a lato),<br />
la questione Rai è al centro di un dibattito molto animato. Alimentato<br />
anche dai malumori per il canone infilato nella bolletta della luce,<br />
contro il quale <strong>Altroconsumo</strong> ha lanciato una petizione che ha già<br />
raccolto più di 120mila firme. L’idea, già proposta qualche anno fa, è<br />
di abolire il canone e di finanziare il servizio pubblico con la fiscalità<br />
generale. Ma al contempo è indispensabile varare una radicale riforma,<br />
coraggiosa e innovativa, con una visione strategica di quello che è<br />
l’interesse generale nell’era del digitale. Con una missione chiara. Non<br />
salvare il vecchio salvabile o fare<br />
Ruolo di garanzia<br />
per informazione,<br />
inclusione sociale,<br />
crescita culturale<br />
finte rivoluzioni sulla governance.<br />
Non ha più senso mantenere<br />
tre reti generaliste, partorite da<br />
un’idea di pluralismo (discutibile)<br />
legata ai partiti di una volta, con<br />
relativi telegiornali, a cui peraltro<br />
si è aggiunto un canale di sole notizie. Meglio una sola rete, e senza<br />
pubblicità, sul modello inglese o spagnolo. E tanto meno dunque<br />
avrà senso una Commissione parlamentare di vigilanza, ormai<br />
svuotata di ruolo: la politica non deve condizionare l’informazione.<br />
Oggi bisogna tenere conto dell’intero universo della comunicazione<br />
con tutte le infinite possibilità d’uso e di accesso che tutti già stanno<br />
utilizzando. Dunque, offrire un servizio per il bene comune vuol<br />
dire guidare l’utente su tutti i contenuti presenti in rete e farsene<br />
responsabilmente garante. Il servizio pubblico dovrebbe svolgere la<br />
funzione di connettere, tra loro e con i cittadini, i diversi creatori di<br />
contenuti culturali filtrandoli attraverso una piattaforma realizzata<br />
con il contributo di tutti i servizi utili (anche di reti private o di piccole<br />
tv locali, vicine al territorio), che già esistono. I soldi pubblici vanno<br />
spesi bene, eliminando sprechi e doppioni, e valorizzando il prezioso<br />
patrimonio degli oltre 12mila dipendenti Rai, la più grande industria<br />
editoriale e culturale del paese, creando sinergie ed economie di<br />
scala con accademie, teatri, musei, enti lirici, case di produzione... Per<br />
diventare competitivi, rafforzando il mercato della creatività, anche a<br />
livello internazionale. I tempi possono cambiare, bisogna volerlo, però.<br />
25,4%<br />
Pubblicità<br />
598<br />
Proprio in questi giorni, il 6<br />
maggio, scade la Concessione<br />
di servizio pubblico tra lo<br />
Stato e la Rai. Certamente sarà<br />
prorogata di almeno qualche<br />
mese per decidere il da farsi.<br />
Il governo ha convocato a metà<br />
aprile la prima consultazione<br />
pubblica sulla Rai, sul modello<br />
di quella della Bbc inglese,<br />
con sedici tavoli tematici a cui<br />
parteciperanno associazioni,<br />
enti pubblici, università,<br />
persone del mondo del<br />
cinema, delle produzioni tv,<br />
dei nuovi media, del digitale,<br />
della cultura, del turismo,<br />
dei consumatori, per un<br />
totale di circa 160 persone e<br />
60 associazioni. A partire da<br />
maggio, per 45 giorni, sarà<br />
disponibile sul sito del governo<br />
un questionario rivolto a tutti<br />
i cittadini preparato dall’Istat,<br />
per sapere che cosa pensano<br />
della Rai e come la vorrebbero<br />
cambiare. A seguire, il<br />
percorso parlamentare.<br />
Il rinnovo della concessione<br />
decennale alla Rai dovrebbe<br />
essere l’occasione per innovare<br />
e ripensare il concetto di<br />
servizio pubblico nell’era<br />
della comunicazione digitale<br />
integrata, con tutti i diversi<br />
accessi e usi che consente, con<br />
particolare riguardo ai temi<br />
dell’informazione.<br />
7,1%<br />
Altri ricavi<br />
167<br />
Ricavi Rai (2014, in milioni di euro):<br />
dal canone in bolletta si stimano<br />
tra i 300 e 500 milioni in più<br />
67,5%<br />
Canone<br />
1.590<br />
6 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Product name<br />
Costa Rica,<br />
più luminoso<br />
che mai<br />
SABRINA D’ALESSANDRO<br />
URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite<br />
Fabrizio Maramaldo fu un condottiero che durante la battaglia di Gavinana (1530) colpì a morte il<br />
capitano fiorentino Francesco Ferrucci, disarmato e già gravemente ferito. Da qui l’uso del termine<br />
“maramaldo” per indicare chi sfrutta la propria posizione di potere per infierire sul più debole. Un<br />
fatto terribile, anche perché a esser maramaldi da dietro un’armatura, purtroppo, son capaci tutti.<br />
Grazie alle intense<br />
precipitazioni dell’ultimo<br />
anno, in Costa Rica le<br />
centrali idroelettriche stanno<br />
generando da sole quasi tutta<br />
l’energia elettrica che serve<br />
per alimentare il paese. Per<br />
ben 75 giorni consecutivi, le<br />
lampadine si sono illuminate<br />
senza utilizzare combustibili<br />
fossili. In parte è servito anche<br />
l’aiuto dell’energia geotermica,<br />
solare ed eolica di cui il Costa<br />
Rica è dotato. Si tratta di<br />
un paese piccolo, che non<br />
richiede molta elettricità e con<br />
caratteristiche geografiche<br />
favorevoli alle rinnovabili; ma<br />
ciò non sminuisce l’impegno<br />
del governo locale.<br />
Dopo Expo: il polo della scienza<br />
non aiuta la ricerca<br />
ELENA CATTANEO<br />
DOCENTE, UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO<br />
Sulle spoglie dell’area Expo nasce Human<br />
Technopole, il polo della scienza (e della<br />
discordia), che ha diviso il mondo scientifico.<br />
Il parere della scienziata e senatrice a vita che<br />
ha sollevato dubbi su come sarà realizzato.<br />
Human Technopole è un progetto corale?<br />
La legge ha attribuito un “primo contributo”<br />
di 80 milioni all’Istituto italiano di tecnologie<br />
(IIT) con il compito di “elaborare” il progetto<br />
esecutivo, “sentiti” gli enti territoriali e altre<br />
istituzioni scientifiche interessate. Soldi e<br />
investitura sono stati conferiti a IIT per decreto.<br />
Ma visto che all’IIT mancano competenze<br />
sui temi principali elaborati - non si sa da chi<br />
- sono state chiamate altre realtà che quelle<br />
competenze le hanno. Il tutto arbitrariamente,<br />
senza avvisi pubblici e trasparenti.<br />
Ė un problema di gestione di fondi pubblici?<br />
Sono soldi dei cittadini, è a loro che<br />
dobbiamo assicurare trasparenza. La scienza<br />
conosce solo un modo per individuare chi<br />
è più meritevole di ricevere soldi pubblici:<br />
la competizione onesta e trasparente tra<br />
ogni idea. Per questo ho posto la questione<br />
dell’etica pubblica della scienza, che è garanzia<br />
della sua indipendenza e autonomia.<br />
Lo stanziamento di fondi è importante per lo<br />
standard italiano, 1,5 miliardi in dieci anni...<br />
Non critico l’opportunità di un grosso<br />
investimento per la ricerca pubblica, anzi lo<br />
trovo necessario vista la cronica insufficienza<br />
di risorse per i ricercatori italiani. Non<br />
critico nemmeno l’intenzione di sviluppare<br />
conoscenze in settori importanti per il futuro<br />
della scienza. Ma non è così che si promuove<br />
la ricerca. Stiamo parlando di soldi dei<br />
cittadini, che devono essere impiegati con<br />
bandi aperti a tutti, mentre la discrezionalità<br />
e l’arbitrarietà dell’intera operazione non<br />
risponde ai requisiti dell’etica della scienza.<br />
Lei ha proposto un’agenzia per la ricerca...<br />
Un’Agenzia nazionale permetterebbe<br />
di armonizzare la distribuzione dei fondi<br />
e soprattutto di adottare procedure<br />
univoche, terze, competenti e controllate<br />
per l’erogazione dei fondi pubblici. Con la<br />
Mancano libertà,<br />
indipendenza,<br />
confronto: i pilastri<br />
dell’etica scientifica<br />
possibilità di valutare nel tempo i risultati<br />
ottenuti. Un’agenzia indipendente dalla<br />
politica e dalla comunità degli studiosi a cui<br />
i finanziamenti saranno erogati. È da più di<br />
dieci anni che si parla di realizzarla, in molti<br />
sembrano d’accordo ma non si è mai andati<br />
oltre la discussione. Per Human Technopole<br />
sono bastati pochi giorni, con i difetti che<br />
l’improvvisazione comporta.<br />
Il polo della scienza non aiuta a frenare la<br />
“fuga di cervelli”?<br />
I cervelli si attraggono nei paesi dove i principi<br />
della scienza non sono scavalcati. Se per<br />
proporre la mia idea in ambito immunologico<br />
o di terapia genica o di studio del genoma mi<br />
devo mettere d’accordo con qualcuno, allora<br />
non funziona. La scienza non deve essere<br />
subordinata alla politica, chi promuove lo studio<br />
non è per forza il titolare del finanziamento:<br />
così è l’antitesi della trasparenza.<br />
www.altroconsumo.it<br />
maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 7
PRIMO PIANO<br />
Notizie<br />
CITTADINI<br />
Acqua, un referendum violato<br />
Privato e pubblico si dividono la gestione di un bene universale.<br />
Intervenire è necessario: il servizio idrico ha falle da tutte le parti.<br />
37%<br />
spreco idrico<br />
in media<br />
investimenti<br />
necessari<br />
65 mld<br />
aumento<br />
delle tariffe<br />
rispetto al 2014<br />
+6%<br />
Nel giugno 2011, ventisei<br />
milioni di italiani hanno votato<br />
sì al referendum con il quale si<br />
stabiliva che l’acqua deve essere<br />
pubblica. Ad oggi, quel risultato<br />
è stato messo in discussione<br />
più volte, con l’approvazione<br />
norme che lasciano spazio<br />
ai privati nella gestione dei<br />
servizi idrici. L’aspetto delicato<br />
è l’aver ignorato uno strumento<br />
essenziale di partecipazione<br />
diretta dei cittadini (il<br />
referendum), ma quello che sta<br />
accadendo è l’inevitabile epilogo<br />
di un servizio pubblico trascurato<br />
e maltrattato per decenni, al<br />
punto che oggi ha bisogno<br />
dell’intervento dei privati per<br />
essere risanato.<br />
Cittadini protagonisti?<br />
«È evidente - scrive sulle pagine<br />
di Repubblica Stefano Rodotà -<br />
che, se questa operazione andrà<br />
in porto, proprio il tentativo di<br />
creare occasioni e strumenti<br />
propizi a una rinnovata fiducia<br />
dei cittadini verso le istituzioni<br />
rischia d’essere vanificato. Se<br />
il voto di milioni di persone può<br />
essere aggirato e messo nel<br />
nulla, il disincanto e il distacco dei<br />
cittadini cresceranno e crollerà<br />
l’affidabilità degli strumenti<br />
democratici se una maggioranza<br />
parlamentare può impunemente<br />
travolgerli».<br />
Perché dare spazio ai privati?<br />
Al di là del quesito referendario, la<br />
questione della privatizzazione<br />
nasce dalla crisi grave del<br />
settore, trascurato per decenni,<br />
e diventato oggi la cenerentola<br />
dei servizi pubblici. Il problema, in<br />
termini di fondi, è la mancanza di<br />
investimenti. In generale la rete<br />
italiana ha un tasso di dispersione<br />
in media del 37%, mancano<br />
impianti di depurazione e<br />
fognari, si fa poca manutenzione.<br />
L’Autorità per l’energia nel 2012<br />
ha calcolato i soldi necessari a<br />
tappare questa enorme falla: 65<br />
miliardi in 30 anni.<br />
Di fronte a questa crisi cronica,<br />
alcuni gestori hanno aperto ai<br />
privati per iniziare a risanare<br />
la rete e fare investimenti a<br />
medio-lungo termine. La reale,<br />
forte necessità di investimenti<br />
non deve significare però<br />
vendere il bene acqua ai privati:<br />
l’operazione di risanamento deve<br />
essere portata a termine sotto il<br />
controllo dall’Autorità garante per<br />
l’energia e il sistema idrico.<br />
Salgono i prezzi, intanto<br />
Le tariffe dell’acqua potabile sono<br />
stabilite dall’Autorità in base a<br />
precisi criteri, definiti a livello<br />
nazionale. Sulla base dello stato<br />
delle infrastrutture e dei costi<br />
sostenuti per l’erogazione del<br />
servizio, può essere concesso di<br />
aumentare le tariffe, ma sempre<br />
sotto il controllo dell’autorità.<br />
L’aumento delle tariffe cui<br />
abbiamo assistito negli ultimi anni<br />
non è direttamente legato alla<br />
privatizzazione. Ma c’è stato.<br />
Nel 2015 una famiglia italiana<br />
ha speso in media 376 euro per<br />
il servizio idrico integrato, con<br />
un aumento del 5,9% rispetto<br />
al 2014 e di ben il 61,4% rispetto<br />
al 2007. I dati, che vengono<br />
dall’Osservatorio prezzi e tariffe<br />
di Cittadinanzattiva, fanno anche<br />
emergere la grande differenza di<br />
costi non solo a livello regionale,<br />
ma anche tra città a città. E c’è<br />
differenza sul territorio anche per<br />
quanto riguarda la dispersione<br />
idrica, ovvero dell’acqua immessa<br />
nelle tubature: è elevata<br />
ovunque, se come abbiamo visto<br />
circa un terzo va perso in totale,<br />
ma il problema è particolarmente<br />
accentuato al Sud, dove la<br />
dispersione arriva al 43%.<br />
spesa media<br />
annua a famiglia<br />
376 ₣<br />
il numero di<br />
gestori supera i<br />
1.500<br />
Roma, manifestazione nazionale a sostegno del referendum per l’acqua pubblica (2011).<br />
8 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Guida a un’alimentazione sana e corretta<br />
Porzioni, etichette, ingredienti, slogan alimentari: sai cavartela da solo? Beuc e <strong>Altroconsumo</strong><br />
hanno creato un sito per aiutarti fare le scelte migliori: www.whatsinyourkitchen.eu<br />
BOLLETTE<br />
Se negli ultimi anni in media abbiamo<br />
speso di più per l’acqua, spendiamo<br />
però meno per l’energia. Dallo scorso 30<br />
marzo, quando l’Autorità per l’energia<br />
elettrica e il gas ha aggiornato i prezzi<br />
della tariffa tutelata (cioè i contratti<br />
applicati a chi non è passato al mercato<br />
libero), la spesa delle famiglie è scesa in<br />
misura consistente: meno 5% per la luce,<br />
meno 11% per il gas.<br />
Il calo delle bollette<br />
Per l’energia elettrica, il consumo medio<br />
di un cliente domestico è pari a 2.700<br />
kWh annui, pari a 483 euro. Un anno<br />
fa la stessa bolletta era di 500 euro, nel<br />
2014 circa 512 euro. La spesa, quindi, è<br />
diminuita di 17 euro tra il <strong>2016</strong> e il 2015<br />
(-3,4%) e di circa 29 euro tra il <strong>2016</strong> e il<br />
2014 (-5,73%). La stessa tendenza, anzi<br />
più marcata, si nota nel mercato del gas.<br />
Considerando il consumo medio, ovvero<br />
1.400 metri cubi/anno, e immaginando<br />
un’utenza di Milano (le tariffe del gas sono<br />
territoriali, quindi non è possibile fornire<br />
483 €<br />
Consumo medio<br />
di elettricità<br />
www.altroconsumo.it<br />
Energia meno cara per le famiglie<br />
un valore nazionale), la stima della spesa<br />
dopo l’ultimo aggiornamento dell’Autorità<br />
è pari a 952 euro. Nello stesso periodo<br />
del 2015, per la stessa località, l’importo<br />
era 1.079 euro (-11,7% su base annua),<br />
con una riduzione di circa 127 euro. In<br />
definitiva oggi rispetto al 2014 il costo<br />
del gas è sceso del 16,8%, pari a 193 euro<br />
circa. Sommando luce e gas, il risparmio<br />
complessivo in bolletta è oltre 220 euro.<br />
È sceso il prezzo delle materie prime<br />
Come mai le bollette energetiche sono<br />
in calo? La ragione principale è il basso<br />
prezzo all’ingrosso del gas, che a cascata<br />
influenza la bolletta. Il gas è anche il<br />
primo combustibile utilizzato per la<br />
produzione di elettricità. Se i produttori<br />
pagano di meno le materie prime<br />
necessarie a ottenere l’energia, il beneficio<br />
ricade, almeno in parte, sui clienti finali.<br />
E anche piuttosto in fretta, almeno per<br />
i clienti ancora nel regime di tutela. A<br />
breve, dovrebbe succedere lo stesso per le<br />
offerte del mercato libero.<br />
Rispetto al 2014 spendiamo circa 220 euro in meno per l’energia<br />
-3,4%<br />
Calo della bolletta<br />
elettrica nel <strong>2016</strong><br />
ACQUISTI<br />
952 €<br />
Consumo medio<br />
di gas a famiglia<br />
Una scelta di qualità<br />
-11,7%<br />
Calo della bolletta<br />
di gas nel <strong>2016</strong><br />
Miglior Acquisto e Migliore del Test sono i due marchi<br />
che hanno sempre contraddistinto i prodotti risultati<br />
migliori nei nostri test, aiutando i consumatori nelle<br />
scelte di acquisto. Abbiamo fatto un passo ulteriore per<br />
orientare i consumatori, rendendo disponibili queste<br />
informazioni proprio nel momento e nel luogo in cui si<br />
fa l’acquisto. Da qualche mese le aziende premiate nei<br />
test possono utilizzare questi marchi, seguendo regole<br />
precise, nelle diverse forme di comunicazione (dallo<br />
spot alla confezione del prodotto). I valori di scientificità<br />
e trasparenza di <strong>Altroconsumo</strong> diventano così uno<br />
strumento sempre più concreto di scelta. Sono molte<br />
le aziende che hanno già aderito, tra cui Ikea, LG, Lidl,<br />
Agridè, ma la lista si allunga sempre più.<br />
Vai su www.altroconsumo.it/label per conoscere l’elenco<br />
completo delle aziende che hanno aderito all’iniziativa.<br />
LIBRI<br />
Massimo Marino,<br />
Carlo Alberto Pratesi<br />
Il cibo perfetto<br />
Edizioni Ambiente<br />
168 pagine - 20 €<br />
Ne consigliamo la lettura<br />
per capire che la<br />
perfezione, quando si parla<br />
di cibo, non esiste. Anche<br />
se la dieta mediterranea vi<br />
si avvicina molto, sia per<br />
noi sia per il pianeta.<br />
Esiste una ricetta per mangiare<br />
bene? Stretti tra ideologia,<br />
moda e guerre sante alimentari<br />
trovare la formula magica è<br />
difficile. Ma una cosa si può fare:<br />
invece di perdersi nell’arena<br />
di nutrizionisti, cuochi e<br />
predicatori, si può privilegiare<br />
la scelta ambientale. Qual è il<br />
cibo che salvaguarda il pianeta?<br />
O che combatte la siccità? Il<br />
metodo dipende dalla scala<br />
di valutazione: dobbiamo<br />
salvare intere popolazioni dalla<br />
malnutrizione o proteggere la<br />
tipicità di una piccola comunità<br />
agroalimentare? Gli autori, un<br />
economista e un ingegnere<br />
ambientale, seguendo la<br />
metodologia dell’analisi del<br />
ciclo di vita (LCA), spiegano che<br />
da un punto di vista ambientale<br />
ogni scelta alimentare ha<br />
vantaggi e controindicazioni.<br />
Ai drammi planetari non si<br />
trova soluzione con il km zero<br />
o il biologico, strategie che<br />
riguardano comunità ricche e<br />
che a volte impattano quanto la<br />
produzione tradizionale.<br />
maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 9
SPRECO<br />
Donare le eccedenze<br />
diventa più facile<br />
Il varo della legge contro gli sprechi<br />
alimentari è alle battute finali.<br />
Una buona eredità di Expo.<br />
La grande distribuzione è responsabile in<br />
Italia del 13% di tutte le perdite e gli sprechi<br />
di cibo che si verificano in ogni fase della<br />
catena alimentare, dal campo alla nostra<br />
tavola, passando dall’industria alimentare.<br />
Attualmente vengono donate solo otto ogni<br />
cento tonnellate di eccedenze alimentari<br />
prodotte dalle catene di supermercati, il<br />
resto finisce perlopiù nella spazzatura.<br />
Una situazione insostenibile, a cui la nuova<br />
legge al varo in questi giorni vuole porre<br />
rimedio. Obiettivo della norma, approvata<br />
con larga maggioranza alla Camera e ora in<br />
attesa del voto del Senato, è favorire l’uso<br />
consapevole delle risorse e il recupero di<br />
prodotti ancora utilizzabili da parte delle<br />
associazioni di volontariato, sburocratizzando<br />
le procedure per la raccolta e la donazione<br />
non solo di cibo, ma anche di farmaci. L’idea<br />
di fondo è che gli alimenti invenduti e quelli<br />
recuperati dopo essere stati scartati per<br />
motivi estetici o perché vicini alla data di<br />
scadenza, non sono surplus o rifiuti, ma<br />
1,3 mld di<br />
tonnellate cibo<br />
sprecato<br />
ogni anno nel<br />
mondo (Fao)<br />
cibo che può essere consumato da chi ne ha<br />
bisogno. La legge impone agli operatori del<br />
settore alimentare (supermercati, ma anche<br />
imprese agricole) di destinare le eccedenze<br />
a favore di persone indigenti, anche oltre il<br />
termine di conservazione, purché la sicurezza<br />
igienica del cibo sia comunque garantita.<br />
Per incentivare il recupero del cibo, la norma<br />
punta su agevolazioni fiscali per chi dona,<br />
come l’esenzione dall’obbligo di dichiarazione<br />
per quantitativi di cibo inferiore ai 15.000 euro<br />
e lo sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale<br />
alla quantità di cibo donato. Altro punto<br />
importante riguarda la semplificazione:<br />
non solo le onlus, ma tutti gli enti pubblici<br />
e privati non profit potranno recuperare i<br />
prodotti rimasti a terra durante il raccolto,<br />
mentre supermercati, hotel e ristoranti<br />
potranno regalare il pane (e i prodotti della<br />
panificazione non conservati in frigo) che<br />
entro 24 ore dalla produzione non sono stati<br />
venduti. Secondo i dati della nostra ultima<br />
inchiesta (vedi Ac 293, giugno 2015) il pane<br />
è l’alimento fresco che viene maggiormente<br />
sprecato dalle catene di distribuzione (9%).<br />
Di questo soltanto il 10% viene donato. Risolti<br />
anche i problemi di sicurezza degli alimenti<br />
deperibili, in particolare quelli che necessitano<br />
di mantenimento corretto: è stato appena<br />
lanciato un vademecum di buone pratiche<br />
per le associazioni caritative, che ridurrà<br />
il margine di rischio e instaurerà metodi<br />
standard condivisi. Insomma, anche grazie a<br />
Expo, che per sei mesi ha messo in evidenza<br />
questo tema importante, finalmente l’Italia<br />
affronta la questione dello spreco in maniera<br />
concreta ed efficiente. Ma se è vero che la<br />
maggior parte degli sprechi è causato dagli<br />
attori economici, anche a casa si butta molto<br />
cibo. La nuova legge si occupa anche di questo<br />
aspetto, prevedendo alcune misure per<br />
creare più consapevolezza nei consumatori<br />
e coinvolgendo il servizio televisivo pubblico,<br />
con trasmissioni sui corretti comportamenti<br />
per limitare gli sprechi.<br />
ANTIBIOTICI,<br />
RIDURNE L’USO<br />
NEGLI ALLEVAMENTI<br />
L’organizzazione<br />
di consumatori<br />
europei Beuc ha<br />
spronato l’Ue<br />
a restringere l’uso<br />
degli antibiotici<br />
da parte degli<br />
allevatori agli animali<br />
d’allevamento malati.<br />
Per combattere<br />
il grave fenomeno<br />
della resistenza<br />
a questi farmaci,<br />
a rischio<br />
di diventare inefficaci.<br />
TELEFONIA<br />
L’Authority<br />
blocca Tim Prime<br />
Attivare servizi a pagamento non<br />
richiesti di telefonia è diventato<br />
piuttosto comune.<br />
A marzo avevamo segnalato<br />
all’Autorità garante della<br />
concorrenza e del mercato<br />
(Agcm) la pratica commerciale<br />
scorretta di Tim riguardante<br />
un nuovo servizio aggiuntivo<br />
a pagamento, attivato senza<br />
consenso del cliente.<br />
Il caso ora è risolto: l’azienda ad<br />
aprile ha ritirato il servizio Tim<br />
Prime. La decisione è arrivata<br />
dopo che l’Autorità aveva diffidato<br />
Tim dall’attivarlo.<br />
La nostra ultima inchiesta su eccedenze e sprechi delle catene di alimentari è su AC 293, giugno 2015<br />
10 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
No tv, no canone<br />
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello di autocertificazione<br />
da presentare per non pagare il canone Rai, se non si possiede un televisore.<br />
EVENTI<br />
A settembre torna il Festival.<br />
Segnalo in agenda.<br />
Saremo a Milano.<br />
E con noi ci sarà tutto un<br />
mondo da condividere.<br />
Come può la sharing economy cambiare in<br />
meglio la vita delle persone? A settembre lo<br />
vedrai, anzi lo vivrai.<br />
Per due giorni - il 24 e 25 settembre al<br />
Castello Sforzesco di Milano - <strong>Altroconsumo</strong><br />
farà conoscere dal vivo a tutti, soci e non, la<br />
dimensione sempre più diffusa e presente<br />
nella vita quotidiana, del fenomeno della<br />
condivisione. Il Festival #iocondivido sarà<br />
un’occasione per confrontarsi sulla sharing<br />
economy con chi la fa davvero, dando vita a<br />
uno sviluppo sociale basato su nuovi canoni.<br />
Che cos’è - in pratica- la sharing economy?<br />
Il Castello Sforzesco ospiterà<br />
il Festival #iocondivido<br />
Il Festival lo spiegherà, non a parole, ma<br />
facendola vivere in tre ambiti: smart cities<br />
(dal bike sharing alla burocrazia veloce, una<br />
città intelligente che punta all’innovazione<br />
dei servizi pubblici e alla sostenibilità,<br />
partendo dalle esigenze dei cittadini ), lavoro<br />
(dagli spazi di coworking, alla creazione e<br />
regolamentazione di nuovi ambiti lavorativi e<br />
professionali) e tempo libero (dal social eating<br />
che esprime la condivisione della tavola come<br />
il più naturale dei gesti, al cohousing fino a<br />
tutte le forme della nuova cultura ricreativa).<br />
Dibattiti, workshop, testimonianze di aziende<br />
e contatto diretto tra consumatori e attori del<br />
fenomeno saranno il cuore del Festival. E poi<br />
spettacoli, laboratori e degustazioni: tutto<br />
gratuito, tutto per te. Segnalo in agenda.<br />
Vai su www.altroconsumo.it/iocondivido<br />
L’ESERCITO DELLA<br />
CLASS ACTION<br />
CONTRO FIAT PANDA<br />
Numeri enormi:<br />
36mila persone hanno<br />
scaricato<br />
il modulo online per<br />
partecipare alla class<br />
action contro Fiat,<br />
le pratiche depositate<br />
in Tribunale lo scorso<br />
aprile sono 20mila.<br />
Per più di un mese<br />
le raccomandate di<br />
adesione sono arrivate<br />
al ritmo di tremila al<br />
giorno. Chi ha perso<br />
l’attimo può ancora<br />
partecipare: abbiamo<br />
preparato la lettera<br />
di reclamo da spedire<br />
a Fiat: se vinceremo,<br />
permetterà comunque<br />
di presentarsi dal<br />
giudice. Non rinunciare<br />
al rimborso per le<br />
bugie sui consumi.<br />
RICERCA<br />
Crisi degli ulivi:<br />
è colpa di Xylella,<br />
lo dice la scienza<br />
Ulivi del Salento? La colpa è di Xylella.<br />
A stabilirlo è l’Efsa, l’ente europeo per<br />
la sicurezza alimentare, con uno studio<br />
pubblicato da poco che evidenzia come<br />
a provocare la malattia che ha disseccato<br />
gli uliveti pugliesi è proprio un ceppo del<br />
batterio Xylella fastidiosa. Il responso della<br />
scienza dovrebbe così mettere fine alle<br />
incertezze che aleggiano sulla malattia e<br />
quindi sui rimedi per porvi fine.<br />
www.altroconsumo.it<br />
maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 11
ATTUALITÀ<br />
Privacy online<br />
Alla salute di Big Data<br />
Ricerche su Google, "mi piace" sui social, app per lo stato fisico: ogni giorno<br />
produciamo una quantità immensa di dati sul nostro benessere, che vanno dove?<br />
Hai qualche chilo in più e scarichi<br />
un'app per controllare quante calorie<br />
assumi o per tracciare i tuoi<br />
percorsi quando vai a correre. Soffri<br />
di cuore e ne usi una per il controllo di<br />
pressione o battiti cardiaci. Hai un disturbo e<br />
ti informi online su cosa può essere, oppure<br />
scrivi su un forum di persone che soffrono<br />
della tua stessa malattia. Chi pensa che le<br />
informazioni sul proprio stile di vita e benessere<br />
che si possono dedurre da queste azioni<br />
non interessino a nessuno, si sta sbagliando.<br />
Anche il mondo della salute — dalle aziende<br />
farmaceutiche ai produttori di rimedi di<br />
vario tipo, fino al sistema sanitario e alla ricerca<br />
scientifica — si è accorto dell'enorme<br />
potenziale dei big data, l'immensa, veloce,<br />
quantità di dati di varia natura e affidabilità<br />
IN SINTESI<br />
Che cosa sono i<br />
big data e perché<br />
sono diventati così<br />
importanti anche nel<br />
campo della salute<br />
Che cosa succede<br />
con le informazioni<br />
sulla salute che<br />
derivano da ricerche e<br />
app. Quali regole?<br />
che produciamo ogni giorno, anche attraverso<br />
quello che facciamo sul web e con i<br />
nostri smartphone: con una ricerca su Google,<br />
un acquisto online, guardando un video<br />
su Youtube, scrivendo un post su Facebook,<br />
pubblicando una foto o scaricando un'app.<br />
«I big data stanno diventando molto importanti,<br />
anche nel campo della salute — dice<br />
Antonietta Mira, co-direttore dell'Istituto<br />
Interdisciplinare di Data Science presso<br />
l'Università della Svizzera italiana —, costa<br />
poco generarli perché avviene in automatico<br />
attraverso i dispositivi a cui affidiamo<br />
quotidianamente le nostre vite, costa poco<br />
immagazzinarli e relativamente poco analizzarli,<br />
anche se servono adeguate metodologie<br />
statistiche altrimenti è facile, dai big<br />
data, generare big errors. Altro elemento<br />
12 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
ATTUALITÀ<br />
Privacy online<br />
fondamentale — continua l'esperta —, è che<br />
sono sempre più capaci di predire il futuro<br />
incrociando variamente database diversi;<br />
purtroppo questa stessa abilità può anche<br />
permettere di ri-identificare le persone a<br />
partire da dati anonimizzati».<br />
In sostanza, una miniera d'oro di informazioni<br />
da cui si estrae conoscenza, che — usando<br />
internet e smartphone — alimentiamo spesso<br />
senza accorgercene, con tutti i rischi e i<br />
vantaggi che questo si porta dietro: perché<br />
come sempre, quando si parla di tecnologia<br />
e dati personali, il confine tra progresso<br />
e mancanza di tutele, tra accesso a servizi<br />
gratuiti e privacy è sottile e facile da oltrepassare.<br />
In questo caso più che mai, visto<br />
che parliamo di dati in grado di rivelare lo<br />
stato di salute, così delicati da essere definiti<br />
per legge sensibili, cioè da tutelare ancora<br />
di più. Almeno in teoria.<br />
Sanità, ricerca, benessere: tanti mondi<br />
Da un lato c'è il mondo della sanità e della<br />
ricerca scientifica: il sistema sanitario — con,<br />
ad esempio, fascicolo sanitario e ricetta medica<br />
elettronici — si sta digitalizzando sempre<br />
di più per organizzare i dati dei pazienti,<br />
ottimizzare i processi ed evitare sprechi; i<br />
ricercatori si stanno a loro volta dando da<br />
fare con i big data usandoli per progetti<br />
che servono a migliorare la previsione del<br />
rischio, lo sviluppo di nuove cure oppure<br />
l'assistenza medica, facilitando diagnosi più<br />
mirate sulla base dei dati raccolti con le app<br />
e rendendo così i pazienti più partecipi.<br />
Con quali rischi per la privacy avvenga<br />
tutto ciò è un altro, delicato capitolo, ma<br />
i vantaggi possono essere enormi. «Collaboro<br />
con un professore di Harward che ha<br />
sviluppato un'app per pazienti bipolari — ci<br />
ta come esempio l'esperta di big data —, monitora<br />
in automatico e trasmette al medico<br />
i dati su quanto la persona è attiva, quanto<br />
movimento fa, se sta all'aperto o spesso al<br />
buio, se chiama, manda sms, quindi se ha<br />
vita sociale. E anche presso l'Università di<br />
Pavia — continua — è stata sviluppata un'app<br />
che permette di monitorare la glicemia in<br />
tempo reale, utilizzata anche nei bambini e<br />
per la patologia neonatale».<br />
C'è tutto l'altro mondo, poi — meno scientifico<br />
— in cui siamo invece immersi ogni<br />
giorno, con le nostre ricerche online e le<br />
app più comuni. Anche da questo punto di<br />
vista, sembra che ci sia «molta attenzione<br />
da parte delle aziende sulle informazioni<br />
legate alla salute», ci dice Michele Sarzana,<br />
Responsabile marketing dei social network<br />
di Fastweb. «Come tutti i dati dei clienti,<br />
permettono di sviluppare prodotti e strumenti<br />
di business molto più vicini alle loro<br />
esigenze. Ma nel caso dei dati legati alla salute<br />
non c'è ancora una coscienza precisa,<br />
IN<br />
CIFRE<br />
2,5<br />
I miliardi di miliardi di dati<br />
che produciamo ogni<br />
giorno. Nel 2020, saranno<br />
40mila miliardi di miliardi<br />
(ENISA 2015 "Privacy by<br />
design in big data")<br />
21<br />
miliardi<br />
Il valore in dollari che avrà<br />
entro il 2020 il mercato<br />
delle analisi di dati legate<br />
all’assistenza sanitaria<br />
(MarketsandMarkets)<br />
40%<br />
Gli italiani che usano<br />
internet nell'ambito della<br />
salute, ad esempio per<br />
informarsi su patologie<br />
o frequentare forum<br />
(Censis, 2014)<br />
165<br />
Le migliaia di app dedicate<br />
alla salute sul mercato<br />
americano (Dati IMS -<br />
Institute for Healthcare<br />
Informatics)<br />
non si è ancora capito bene cosa ci si possa<br />
fare, perché comunque sono dati sensibili.<br />
Per questo è sicuramente importante che<br />
l'utente abbia la sensibilità di capire cosa<br />
sta mettendo a disposizione di un'azienda».<br />
E cosa aspettarsi di conseguenza.<br />
Google fa diagnosi, Facebook fa ricerca<br />
Secondo i dati del Censis, quattro italiani su<br />
dieci vanno a caccia di contenuti su salute e<br />
malattie sul web; nel 2015, su Google, una<br />
ricerca su venti riguardava informazioni mediche:<br />
in cima alla classifica in Italia, quanto<br />
ai sintomi, le parole "tumore", "gravidanza",<br />
"diabete". A parte l'affidabilità delle informazioni<br />
online, che non sono oro colato, e<br />
a parte il rischio di diventare dei cyber-ipocondriaci,<br />
cosa succede con queste ricerche?<br />
Marco (il nome è di fantasia) si preparava<br />
per l'atteso viaggio a Miami.<br />
Un po' di paura per il primo volo così lungo,<br />
il timore di essere troppo teso e così cerca<br />
su Google "gocce per rilassarsi". Da allora<br />
riceve più volte per email la pubblicità di<br />
rimedi per rilassarsi, contro l'insonnia e lo<br />
stress (per conoscere i meccanismi per cui<br />
può succedere vedi AC 298 dicembre 2015).<br />
La sua era solo una ricerca per quella occasione,<br />
ma la pubblicità, si sa, ha il potere di<br />
creare bisogni. E non è il massimo quando<br />
si parla di questioni legate alla salute.<br />
Stessa cosa su Facebook: «Grazie alle informazioni<br />
che gli utenti danno con i "mi<br />
piace", i post e altro — ci spiega Sarzana — si<br />
possono realizzare campagne pubblicitarie<br />
che compaiono solo sulle bacheche di chi ha<br />
dimostrato certe preferenze, così da fornire<br />
contenuti più interessanti». Un processo che<br />
avviene anche sui temi della salute.<br />
La pubblicità di medicinali in Italia è molto<br />
normata, vietata per quelli con obbligo di<br />
ricetta, ma «nulla vieta alle aziende mediche<br />
di avere ad esempio un dato aggregato<br />
di quante ricerche vengono fatte su Google<br />
rispetto a una malattia e quindi sulla base di<br />
quei dati fare delle azioni, digitali o meno,<br />
indirizzate a determinati utenti. Cercando<br />
metodi alternativi di comunicazione — prosegue<br />
l'esperto — le aziende mediche, anch'esse<br />
piuttosto interessate alle potenzialità<br />
del web e dei social, potrebbero ad esempio<br />
con azioni di marketing inserirsi su forum,<br />
creare argomenti correlati, guide, informazioni,<br />
tali per cui non stanno facendo una<br />
campagna pubblicitaria, ma stanno creando<br />
il terreno per intercettare potenziali interessi<br />
futuri». Producendo, in sostanza, contenuti<br />
a loro collegati su cui vanno a finire persone<br />
che fanno una certa ricerca. E così, ancora:<br />
la creazione di bisogni, il rafforzamento di<br />
paure e di dubbi sul proprio stato di salute<br />
attraverso l'esposizione a contenuti inerenti<br />
alle proprie ricerche.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 13
ATTUALITÀ<br />
Privacy online<br />
Big Data e privacy dei dati sulla salute:<br />
due mondi inconciliabili? Quali rischi?<br />
«La crescente digitalizzazione di<br />
dati sanitari, se consente indiscutibili<br />
progressi grazie alle analisi dei big data,<br />
lascia intravedere rischi di vulnerabilità,<br />
considerato – peraltro – che rendere<br />
effettivamente anonimi questi dati<br />
è assai complesso. Tra i rischi, ad<br />
esempio, il fatto che le informazioni<br />
raccolte potrebbero avere un<br />
potenziale valore per le assicurazioni,<br />
che potrebbero usarle per negare<br />
una copertura o per aumentare il<br />
premio in caso di malattie prevedibili;<br />
queste informazioni potrebbero avere<br />
valore anche per i datori di lavoro,<br />
nel caso di selezione del personale o,<br />
addirittura, per le case farmaceutiche<br />
che potrebbero individuare specifiche<br />
patologie al fine di sperimentare sui<br />
soggetti selezionati nuovi farmaci.<br />
Ma rischi ancora più concreti, si pensi<br />
alle app, possono riguardare anche<br />
la sicurezza dei nostri dispositivi dal<br />
momento che queste possono, in<br />
alcuni casi, accedere alle rubriche<br />
telefoniche, alle nostre foto nonché<br />
sfruttare i sistemi di localizzazione».<br />
Gli operatori (app, motori di ricerca,<br />
social) offrono sufficienti garanzie?<br />
«Al momento, no. Assicurare un<br />
corretto utilizzo dei dati in tutto<br />
il loro percorso è molto difficile in<br />
contesti dove prevale l’asimmetria<br />
informativa (cioè in cui le informazioni<br />
sono in mano a una sola delle parti,<br />
gli operatori del settore ndr), in cui<br />
si moltiplicano e frammentano i<br />
soggetti che interagiscono e dove le<br />
informazioni vengono conservate nel<br />
cloud, ovvero in sistemi di archiviazione<br />
online. Proteggere i dati richiede<br />
maggiori responsabilità per coloro che<br />
li raccolgono e gestiscono, che devono<br />
andare ben oltre il rilascio di complessi<br />
"SERVONO EFFETTIVE<br />
GARANZIE E CONCRETE<br />
MISURE DI SICUREZZA"<br />
ANTONELLO SORO<br />
PRESIDENTE DELL'AUTORITÀ<br />
GARANTE PER LA PRIVACY<br />
moduli per richiedere il consenso o<br />
di verbose informative, in favore di<br />
effettive garanzie e concrete misure di<br />
sicurezza».<br />
Le informazioni sulla nostra salute<br />
sono abbastanza tutelate con le app?<br />
«Nel nostro paese sono disponibili<br />
oltre 17mila applicazioni mediche di<br />
cui si sa poco. L’Autorità Garante della<br />
privacy, rispetto ad alcune di esse,<br />
ha compiuto nel 2014 un’indagine<br />
internazionale di verifica. Il quadro<br />
emerso è stato sconfortante per<br />
l’assenza di trasparenza – in merito<br />
ad esempio alla possibilità di cedere i<br />
dati a terzi – per la scarsa attenzione<br />
alla sicurezza dei sistemi, per l’accesso<br />
illecito ad alcune funzionalità dei<br />
dispositivi, come le rubriche».<br />
Cosa manca e cosa dovrebbero fare<br />
istituzioni, aziende e utenti perché<br />
privacy e libertà siano sempre tutelati?<br />
«Le Autorità continueranno a vigilare<br />
contro ogni forma di uso distorto<br />
dei dati. Proprio al fine di rafforzare<br />
questo potere, il nuovo Regolamento<br />
Europeo (approvato a dicembre 2015,<br />
a cui i Paesi Ue dovranno adeguarsi<br />
nei prossimi due anni, ndr) ha esteso<br />
la tutela dei cittadini europei rispetto<br />
a tutte le società extraeuropee – ad<br />
esempio quelle che gestiscono i<br />
principali siti di ricerca su internet<br />
o i social network – che offrono,<br />
anche gratuitamente, beni o servizi in<br />
Europa. Dal canto loro, gli utenti non<br />
devono lasciarsi condizionare solo<br />
dalle molteplici e multiformi novità del<br />
mondo digitale, assumendo piuttosto<br />
atteggiamenti proattivi per gestire con<br />
prudenza i propri dati: limitare i cookies,<br />
modificare le impostazioni di default<br />
dei programmi, leggere – per quanto<br />
comunque complesse – le condizioni di<br />
utilizzo delle applicazioni».<br />
E con le app i dati viaggiano<br />
Nel 2014 un ricercatore americano della<br />
University of Pennsylvania, Tim Libert, ha<br />
analizzato i risultati più frequenti per le ricerche<br />
online su duemila comuni malattie:<br />
nove volte su dieci la ricerca dell'utente<br />
è stata girata anche ad aziende esterne al<br />
sito. Si tratta delle "third party requests", le<br />
richieste di informazioni da parte di terzi.<br />
Che le potrebbero usare per fini pubblicitari,<br />
ma non solo.<br />
Il tema è critico anche per le app, quelle che<br />
contano i passi e le calorie, monitorano i<br />
battiti cardiaci, aiutano a ricordare i farmaci,<br />
prevedono le fasi dell'ovulazione o molto<br />
altro: chi mai si prende la briga di leggere le<br />
lunghe e minuscole condizioni d'uso?<br />
Da un lato c'è la pigrizia degli utenti, ma<br />
dall'altro la mancanza di trasparenza.<br />
Nell'ambito di una recente indagine del<br />
Consiglio dei consumatori norvegese (Forbrukerrådet)<br />
sono state analizzate cinque<br />
app per il fitness: Endomondo, Runkeeper,<br />
Strava, Lifesum e MyFitnessPal; è risultato<br />
che nessuna di queste specifica con quali<br />
terze parti vengono condivisi i dati e nella<br />
maggior parte dei casi si permette ad altre<br />
aziende di usare i dati personali per propositi<br />
differenti rispetto allo stretto funzionamento<br />
dell'applicazione.<br />
Un problema che anche il Comitato Nazionale<br />
per la Bioetica ha messo in evidenza<br />
nel parere Mobile-health e applicazioni per<br />
la salute: aspetti bioetici. "Qualsiasi informazione<br />
— si legge nel documento — può<br />
assumere rilievo e divenire discriminatoria<br />
se collegata ad altre e utilizzata per effettuare<br />
profili dei singoli utenti (...), possono<br />
emergere elementi rilevanti per il mercato<br />
dei farmaci, delle prestazioni mediche, delle<br />
assicurazioni e del lavoro (...). Come impedire,<br />
ad esempio, che chi frequenta siti o<br />
acquista app sui problemi cardiaci sia classificato<br />
come possibile cardiopatico e che<br />
poi questa informazione giunga al mondo<br />
del lavoro o al mercato delle assicurazioni?".<br />
Rendendo ancora più estremi gli esempi:<br />
quali costi potrebbe avere, in questa ipotesi,<br />
una polizza sulla vita per una persona che,<br />
recentemente, ha cercato più volte sulla<br />
rete "tumore"? Che probabilità ha di essere<br />
assunto un manager sul cui stato di salute il<br />
consiglio di amministrazione dell'azienda ha<br />
informazioni che potrebbero predirne possibili<br />
malattie, oppure problemi psicologici<br />
o di tipo relazionale?<br />
Un recente report del Wall Street Journal<br />
riportato da Repubblica denuncia come, per<br />
tagliare i costi, diverse aziende americane si<br />
affidino ai big data per scoprire o anticipare<br />
i problemi di salute dei dipendenti, ad esempio,<br />
dotandoli di un'app che, se da un lato<br />
aiuterebbe a reperire specialisti, monitorare<br />
14 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
ATTUALITÀ<br />
Privacy online<br />
spese mediche e simili, dall'altro mette i dati<br />
dei dipendenti a disposizione dell'azienda.<br />
La difesa di una di queste società di analisi<br />
dati (Castlight Health) è che le informazioni<br />
che trasmette ai datori di lavoro sono aggregate,<br />
quindi senza l'identità precisa delle<br />
persone. Ma il rischio di discriminazioni non<br />
cambia: se un'azienda sapesse che per un'alta<br />
percentuale di dipendenti è probabile una<br />
gravidanza, potrebbe farsi due conti prima<br />
di assumere altre donne in età fertile.<br />
I dati desunti dalle app più comuni per il<br />
benessere (come quelle degli esempi qui<br />
a fianco) non si salvano da certe criticità:<br />
"Anche se non sono direttamente medici<br />
— continua il documento del Comitato —,<br />
combinati ad altri dati, possono avere una<br />
rilevanza medica e consentire la definizione<br />
di un profilo sanitario dell'utente (...). Si<br />
deve porre attenzione perché, pur essendo<br />
dati sanitari, sono attualmente trattati come<br />
dati personali e dunque con un livello di protezione<br />
più basso".<br />
E le regole?<br />
La tecnologia a nostra disposizione può<br />
aiutare tanto, permettendo ad esempio un<br />
maggiore coinvolgimento di ognuno rispetto<br />
al proprio benessere (anche se le decisioni<br />
spettano comunque ai medici) e diagnosi<br />
più precise grazie ai dati che si raccolgono.<br />
Ma le questioni aperte rispetto alla privacy<br />
garantita sono ancora tante: «Indubbiamente<br />
il tema è nuovo — riprende Antonietta<br />
Mira — e tutte le problematiche che si presentano<br />
sono nuove, per questo ci sono<br />
esperti specifici di questioni etiche e legali<br />
che ci stanno lavorando. La cosa importante<br />
è che ci siano sistemi veramente trasparenti<br />
nella gestione dell'informazione, in cui l'utente<br />
che ha generato il dato possa seguire il<br />
processo che il dato sta percorrendo».<br />
Il nuovo regolamento europeo sulla privacy<br />
(approvato lo scorso dicembre, ma la cui<br />
applicazione avverrà solo entro due anni)<br />
potrebbe dare maggiore chiarezza legislativa,<br />
ma il rischio è che nel frattempo possa<br />
succedere un po' di tutto tra le tante regole<br />
non specifiche, vecchie e difficili da applicare,<br />
soprattuto quando si parla di dispute con<br />
i grandi colossi non europei, tipo Google,<br />
Facebook o Apple, per cui oltretutto ci sono<br />
in gioco interessi enormi.<br />
Nel frattempo, serve coscienza. «Tutti noi<br />
dovremmo avere la consapevolezza del patrimonio<br />
di dati che abbiamo a nostra disposizione<br />
— conclude Mira —, sapere che<br />
rappresenta valore e che quando scarichiamo<br />
applicazioni o lasciamo tracce digitali ciò<br />
che facciamo è fondamentalmente accettare<br />
uno scambio di valori: anche se i servizi<br />
sembrano gratuiti, in cambio stiamo rinunciando<br />
a una parte della nostra privacy».<br />
APP "BENESSERE" POPOLARI<br />
Ecco, a titolo d'esempio, alcune delle app delle categorie medicina<br />
e salute e benessere più scaricate negli store di Apple e Google.<br />
MyFitnessPal<br />
WomanLog<br />
Runtastic<br />
App per il controllo<br />
delle calorie, delle<br />
sostanze nutritive<br />
che si assumono<br />
quotidianamente<br />
nonché del peso.<br />
È un calendario del<br />
ciclo mestruale e<br />
della fertilità; richiede<br />
informazioni come<br />
peso e pillola<br />
anticoncezionale.<br />
Per chi fa sport di<br />
diversi tipi, come la<br />
corsa: tiene traccia di<br />
percorsi, tempi e<br />
calorie consumate<br />
nell'allenamento.<br />
Pressione del sangue<br />
iFarmaci<br />
iMamma<br />
La descrizione dice:<br />
"Aiuta a controllare la<br />
pressione sanguigna<br />
e migliora il metodo di<br />
trattare con<br />
l'ipertensione".<br />
Un database dei<br />
farmaci in vendita,<br />
anche veterinari, con<br />
l'indicazione di<br />
principio attivo,<br />
prezzi e altro.<br />
Fatta per le future<br />
mamme con, ad<br />
esempio,<br />
informazioni per la<br />
gravidanza e album<br />
delle ecografie .<br />
Un romanzo su privacy e libertà<br />
"Mio Dio" pensò Mae. "Questo è un<br />
paradiso". Il romanzo di Dave Eggers<br />
(Mondadori), si apre con la protagonista nel<br />
suo primo giorno di lavoro a "Il Cerchio", la<br />
più influente azienda al mondo nella gestione<br />
di informazioni sul web. Al Cerchio vige un<br />
regime di trasparenza assoluta, a cui Mae<br />
affida tutta se stessa. Finché un ex collega<br />
non la fa riflettere sulla sua libertà a rischio.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 15
GRUPPO DI ACQUISTO<br />
Primavera Solare<br />
Il tetto che scotta<br />
Per chi vuole sfruttare l'energia del sole, da maggio parte il nuovo gruppo<br />
di acquisto che abbina solare termico e fotovoltaico: partecipa e risparmierai.<br />
I<br />
l caldo è in arrivo e potrebbe essere il<br />
momento di sfruttarlo a tuo favore, per<br />
avere elettricità e acqua calda a un costo<br />
conveniente. È vero che il prezzo della<br />
bolletta di questi tempi è in calo, ma risparmiare<br />
di più è possibile scegliendo l'energia<br />
rinnovabile. Non per nulla l'Italia è uno tra i<br />
Paesi europei con la più alta produzione di<br />
energia termica ottenuta dai raggi del sole:<br />
installare un impianto solare termico, che<br />
raccoglie l'energia dei raggi solari per riscaldare<br />
acqua calda, consente un risparmio<br />
annuo sulla bolletta energetica che va da<br />
un minimo del 56% a un massimo dell'80%<br />
a seconda della tecnologia che si sceglie.<br />
Ma il risparmio non finisce qui. Grazie agli<br />
incentivi, nella dichiarazione dei redditi si<br />
può ottenere un rimborso della spesa per<br />
l'acquisto dell'impianto pari al 65% in dieci<br />
anni, oppure uno sgravio del 40% in 1-2 anni.<br />
IN SINTESI<br />
Come il nostro<br />
nuovo gruppo di<br />
acquisto Primavera<br />
Solare aiuta a<br />
sfruttare il sole per<br />
ottenere elettricità e<br />
acqua calda<br />
Le garanzie sul<br />
prezzo e la qualità<br />
degli impianti<br />
Oggi c'è un altro motivo per scegliere l'energia<br />
del sole, ed è l'opportunità di aderire<br />
a un nuovo gruppo di acquisto lanciato da<br />
<strong>Altroconsumo</strong>, Primavera Solare, che questa<br />
volta abbina solare termico e fotovoltaico: il<br />
massimo per sfruttare l'energia offerta dalla<br />
natura. Il gruppo di acquisto precedente,<br />
solo sul fotovoltaico, si è concluso di recente<br />
con successo (vedi le cifre nell'immagine in<br />
basso e le testimonianze a pagina 17).<br />
Al risparmio in bolletta si unisce anche la<br />
riduzione delle emissioni inquinanti nell’aria<br />
attorno alla nostra abitazione, visto che<br />
grazie all'energia del sole la caldaia resterà<br />
per lo più spenta e l'acqua sarà riscaldata dai<br />
pannelli che catturano i raggi solari. In più<br />
farai a meno di consumare energia elettrica<br />
proveniente da fonti fossili, godendo invece<br />
della potenza energetica dei raggi solari.<br />
Tutto sul tetto di casa tua.<br />
FOTOVOLTAICO 2015: L'UNIONE FA LA FORZA<br />
Famiglie alla luce<br />
del sole<br />
Coperto il Belpaese<br />
La superficie dei<br />
pannelli installati<br />
Sul tetto a tutto raggio<br />
750<br />
il numero di famiglie<br />
italiane che ha coperto<br />
per intero il proprio<br />
fabbisogno di energia<br />
elettrica, aderendo<br />
al gruppo di acquisto<br />
19<br />
su 20 le regioni in cui<br />
vivono i consumatori<br />
che hanno partecipato,<br />
coprendo il 5% del<br />
mercato residenziale<br />
annuale in due mesi<br />
35<br />
campi da tennis:<br />
è la dimensione<br />
degli impianti<br />
fotovoltaici installati<br />
grazie al gruppo<br />
di acquisto<br />
1.200 kWp<br />
di potenza installati con<br />
CasaRinnovabile.it<br />
in soli due mesi<br />
(il kilowatt picco -kWpindica<br />
la potenza massima<br />
raggiungibile dagli impianti)<br />
16 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Per maggiori informazioni<br />
Come aderire<br />
Per comprare al prezzo migliore l'impianto<br />
solare termico con le nostre garanzie di<br />
qualità ed efficienza si può aderire al nostro<br />
gruppo d'acquisto (su www.CasaRinnovabile.it).<br />
Avete tempo di aderire fino al 15 luglio.<br />
L'apertura delle sottoscrizioni è stata il 4<br />
aprile, mentre il 5 maggio sarà comunicata<br />
l'offerta migliore ottenuta dall'asta che ha<br />
messo a confronto le proposte di alcuni dei<br />
migliori opertaori del settore.<br />
"Primavera Solare"<br />
permette un risparmio<br />
fino a 5.500 euro<br />
sul costo dell'impianto<br />
PER UNA BOLLETTA LEGGERA<br />
Hanno partecipato al precedente gruppo di acquisto<br />
sul fotovoltaico e ci hanno raccontato come è andata.<br />
1Mario Serra ha installato un<br />
impianto fotovoltaico in una<br />
casa di villeggiatura a<br />
Calasetta, in provincia di<br />
Carbonia Iglesias. Il consumo di una<br />
seconda casa è caro, quasi il doppio. Ho<br />
voluto partecipare al gruppo di<br />
acquisto di <strong>Altroconsumo</strong> nella<br />
speranza di ridurre i costi di elettricità<br />
grazie all'energia del sole. Però non ho<br />
ancora ricevuto le prime bollette quindi<br />
non so ancora dire quanto si risparmia.<br />
Prima di aderire alla vostra offerta, ho<br />
chiesto anche un altro preventivo e ho<br />
verificato che l'azienda consigliata da<br />
voi era allineata al mercato, ma alla fine<br />
mi ha dato più fiducia <strong>Altroconsumo</strong>.<br />
Il tecnico è venuto a fare il sopralluogo,<br />
ha installato i pannelli e poi c'è stato un<br />
periodo di attesa legato ai tempi della<br />
burocrazia. L'impianto è di 3 kWp ed è<br />
esposto a Sud, quindi è orientato in<br />
modo molto favorevole. Spero di<br />
risparmiare: oggi è indispensabile<br />
escogitare ogni modo per spendere il<br />
meno possibile.<br />
Primavera Solare offre la possibilità di risparmiare<br />
2.500 euro sull’acquisto di un<br />
impianto fotovoltaico e fino a 3.000 euro<br />
sull’acquisto di un impianto solare termico.<br />
Questo si somma al forte risparmio sulla<br />
bolletta energetica annuale di luce e gas,<br />
fino all’80% della spesa di una famiglia, con<br />
l’installazione congiunta dei nostri migliori<br />
prodotti. Inoltre, una garanzia di 5 anni (invece<br />
di 2) sull'installazione.<br />
Ma c'è di più: vi aiutiamo anche a trovare<br />
il tecnico più qualificato per fare un’installazione<br />
a regola d’arte e al prezzo migliore.<br />
Per rispondere ai dubbi e capire come<br />
aderire al gruppo d'acquisto basta andare<br />
sulla piattaforma CasaRinnovabile.it dove<br />
i nostri esperti sono a disposizione. Scelta,<br />
installazione e manutenzione possono porre<br />
dubbi e domande: registratevi alla nostra<br />
community per condividere le esperienze.<br />
Il gruppo del fotovoltaico<br />
A fine 2015 abbiamo chiuso con successo il<br />
gruppo di acquisto per gli impianti fotovoltaici<br />
per la produzione di energia elettrica<br />
dal sole. Chi ha aderito ha ottenuto il prezzo<br />
più conveniente con i prodotti tra i migliori,<br />
con un risparmio del 30% sulla media<br />
di mercato e a condizioni molto favorevoli.<br />
Con gli impianti residenziali venduti abbiamo<br />
coperto il fabbisogno elettrico di quasi<br />
750 famiglie. Ci aspettiamo che anche il nuovo<br />
gruppo di acquisto raggiunga un successo<br />
della stessa portata.<br />
L'avanzata delle rinnovabili<br />
Nel confronto europeo, l’Italia è uno dei<br />
Paesi che ha puntato di più sullo sviluppo<br />
delle rinnovabili. Secondo il Gestore della<br />
rete elettrica nazionale (Terna), nel 2014<br />
le fonti rinnovabili hanno rappresentato il<br />
43,3% della produzione di energia, pari al<br />
2<br />
Mauro Ferrari abita a Viano<br />
(Reggio Emilia). Ha<br />
installato pannelli<br />
fotovoltaici sul tetto di<br />
casa. Ho scelto un impianto<br />
fotovoltaico per risparmiare sui<br />
consumi energetici. I primi preventivi<br />
mi sono sembrati cari e non riuscivo a<br />
prendere una decisione. Poi con<br />
l'offerta del gruppo di acquisto di<br />
<strong>Altroconsumo</strong> mi sono convinto. Ho<br />
pensato che potevo fidarmi di voi,<br />
insomma che avreste saputo scegliere<br />
prodotti di qualità. Non è facile capire<br />
da soli se ti vendono pannelli di prima<br />
scelta. L'installazione a doppia<br />
esposizione è stata decisa in base alle<br />
caratteristiche del tetto. Ho ricevuto<br />
tutte le informazioni necessarie<br />
dall'installatore. Un altro stimolo è<br />
stata la possibilità di godere delle<br />
detrazioni fiscali garantite per gli<br />
impianti che consentono un risparmio<br />
energetico. Ė un'esperienza che rifarei,<br />
il mio unico appunto è che i tempi non<br />
sono brevi o almeno è stato così nel<br />
mio caso. L'impianto non è partito<br />
perché manca ancora l'allacciamento<br />
alla compagnia energetica. Anche il<br />
Comune ha richiesto documenti che<br />
hanno prolungato i tempi<br />
dell'operazione.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 17
Per maggiori informazioni<br />
TOMMASO TOPPI E MARCO CALDERONI<br />
I due ricercatori del Politecnico di Milano che seguono il<br />
progetto europeo Label Pack A+.<br />
Che cos'è Label Pack A+?<br />
«LabelPack A+ è un progetto<br />
europeo sull'efficienza<br />
energetica, finanziato dalla<br />
Commissione europea, che si<br />
concretizza in diversi progetti<br />
nazionali, che coinvolgono<br />
Italia, Germania, Austria, Regno<br />
Unito, Francia e Portogallo. Da<br />
settembre 2015 i sistemi per il<br />
riscaldamento e la produzione<br />
di acqua calda sanitaria venduti<br />
nell'Unione europea devono<br />
essere dotati di etichetta<br />
energetica di insieme, detta<br />
anche etichetta di sistema.<br />
Un sistema di riscaldamento<br />
è un insieme di un prodotto<br />
etichettato (come una caldaia)<br />
con altre componenti.<br />
In base alle diverse<br />
combinazioni possibili si ha una<br />
diversa efficienza energetica.<br />
Lo scopo dell'etichetta di<br />
sistema è mettere in luce la<br />
maggiore o minore efficienza<br />
di un tipo di sistema di<br />
riscaldamento rispetto a un<br />
altro».<br />
Qual è la differenza rispetto<br />
all'etichetta di prodotto?<br />
«L’etichetta di sistema<br />
permette di valutare l’efficienza<br />
non di un prodotto, ma di un<br />
insieme di prodotti, installati<br />
in un unico sistema. La novità<br />
principale, quindi, è che<br />
l’informazione energetica<br />
fornita riguarda sia gli<br />
apparecchi per il riscaldamento<br />
(caldaia, pompa di calore,<br />
scaldabagno...) sia come questi<br />
sono integrati nel loro insieme,<br />
e in più come l’uso di fonti<br />
rinnovabili (pannelli solari) o di<br />
sistemi di controllo avanzati<br />
possano migliorare l’efficienza».<br />
Cosa troveremo sui prodotti?<br />
«I singoli apparecchi<br />
riporteranno l'etichetta<br />
energetica. I pannelli solari,<br />
invece, non hanno una<br />
loro etichetta, perché non<br />
consumano direttamente<br />
energia, però la loro presenza<br />
in un impianto modifica<br />
l'efficienza energetica<br />
complessiva».<br />
Allora come ci si orienta da soli?<br />
«Spetta al rivenditore o<br />
all'installatore calcolare<br />
l'etichetta di insieme.<br />
È fondamentale la<br />
professionalità del tecnico,<br />
che deve capire quale sistema<br />
è più indicato per il cliente.<br />
Per esempio, ci può essere<br />
una caldaia abbinata a una<br />
centralina di controllo, o una<br />
pompa di calore ad accumulo<br />
inseme a una centralina di<br />
controllo, oppure una caldaia ad<br />
accumulo abbinata a pannelli<br />
solari. Grazie all'etichetta di<br />
insieme si può capire qual è il<br />
sistema più efficiente».<br />
Un premio alle rinnovabili?<br />
«Questo è uno degli obiettivi:<br />
l'etichetta di insieme evidenzia<br />
proprio il ruolo dell'impianto<br />
solare nel rendere più efficiente<br />
il sistema di riscaldamento. Ad<br />
esempio, una buona caldaia<br />
a condensazione da sola non<br />
supera la classe A, mentre<br />
l'aggiunta di un pannello solare<br />
può far raggiungere all'intero<br />
sistema la classe A+».<br />
La nuova etichetta<br />
di sistema visualizza<br />
l'efficienza energetica<br />
di diversi impianti<br />
di riscaldamento<br />
collegati tra di loro.<br />
37,5% della domanda nazionale. Un trend<br />
in costante crescita, se si guarda al passato:<br />
nel 2004 la quota rinnovabile era del 6,3<br />
per cento. L’Italia ha raggiunto in anticipo<br />
l’obiettivo fissato dall’Unione europea,<br />
ovvero proprio il 17 per cento di energia<br />
prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020.<br />
Il rischio ora è di adagiarsi e non puntare<br />
a orizzonti più ambiziosi, come quelli che<br />
hanno altri Paesi europei. Il governo ha ridotto<br />
gli incentivi per le fonti verdi e non<br />
sembra avere una politica forte di sviluppo<br />
sostenibile. Di recente il premier Renzi ha<br />
dichiarato che «le rinnovabili vedono l'Italia<br />
tra i leader mondiali e ne siamo orgogliosi.<br />
Ma dobbiamo avere consapevolezza che un<br />
mondo che va avanti solo a rinnovabili per il<br />
momento è solo un sogno. Dobbiamo ridurre<br />
la dipendenza dai fossili e le emissioni,<br />
come abbiamo fatto negli ultimi 25 anni (in<br />
Italia -23% di emissioni CO2). Ma petrolio e<br />
gas naturale serviranno ancora a lungo: non<br />
sprecare ciò che abbiamo è il primo comandamento<br />
per tutti noi».<br />
Per certi versi è vero, pensiamo all'uso delle<br />
automobili, da cui siamo ancora molto<br />
dipendenti, ma per gli impianti termici l'orizzonte<br />
verde è ampiamente avviato. Lo dimostra<br />
anche lo sforzo dell'Unione europea<br />
verso il miglioramento dell'efficienza energetica<br />
dei prodotti. Una recente novità è l'etichetta<br />
energetica di sistema: non solo una<br />
classe di consumo per il singolo apparecchio,<br />
ma anche per un intero sistema combinato,<br />
come spiegano i due esperti del Politecnico<br />
di Milano nell'intervista a fianco.<br />
18 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
PNEUMATICI<br />
BUONE PRESTAZIONI, SICUREZZA, RISPARMIO: TROVA I PIÙ ADATTI<br />
A TE, TRA QUELLI TESTATI IN LABORATORIO E PROVATI SU STRADA<br />
Sul sito, gli aggiornamenti periodici dei test sui pneumatici, delle<br />
principali tipologie e taglie. E se vuoi acquistarli subito, trovi anche<br />
indicazioni su come riceverli a casa, con lo sconto e senza spese se ne<br />
acquisti almeno due, grazie all’accordo con Pneus online.<br />
www.altroconsumo.it/pneumatici
PROVA SUL CAMPO<br />
Antizanzare<br />
Lotta alle zanzare<br />
Come ci si difende dalle punture all'aperto? Test su insetticidi, zampironi<br />
e trappole. Alcuni sistemi funzionano. Ma occhio a quelli costosi e inutili.<br />
IN SINTESI<br />
Alla prova 12 prodotti<br />
da usare all'aperto<br />
per tenere lontane le<br />
zanzare<br />
I consigli da seguire<br />
per prevenire le<br />
infestazioni<br />
Il parere<br />
dell'entomologo<br />
sul pericolo di<br />
trasmissione malattie<br />
Estate, arrivano le zanzare, proprio<br />
quando stare all'aperto è più piacevole.<br />
I prodotti che promettono di<br />
difendere i nostri spazi verdi dall’assalto<br />
degli insetti non mancano, ma fanno<br />
davvero il loro dovere? Abbiamo messo alla<br />
prova diversi tipi di antizanzare da usare<br />
all'esterno, dalle spirali agli spray, dalle lanterne<br />
alle trappole e abbiamo scoperto che<br />
nessuno garantisce una protezione totale al<br />
100%. Alcuni, però, sono più utili di altri. E<br />
alcuni molto cari (anche più di 100 euro in<br />
un caso) servono davvero a poco: grazie a<br />
questo test, possiamo evitare di ritrovarci ad<br />
aver speso somme notevoli per ottenere una<br />
riduzione delle zanzare veramente scarsa.<br />
Diversi metodi di lotta<br />
I prodotti repellenti e insetticidi contengono<br />
principi attivi studiati per impedire alla femmina<br />
di zanzara di localizzare la persona oppure<br />
per uccidere o stordire le zanzare che<br />
vengono in contatto con loro. Le azioni sono<br />
diverse, ma in realtà non sempre facilmente<br />
distinguibili. Abbiamo riunito in un’unica<br />
categoria differenti prodotti: cinque spray,<br />
tre prodotti che agiscono per combustione<br />
(spirali e bastoncini), e un diffusore a candela<br />
che agisce con il calore. Tutti si basano<br />
sull’emissione di un insetticida.<br />
Un altro metodo per liberare uno spazio<br />
aperto dalle zanzare consiste nel catturarle<br />
o respingerle; agiscono in base a questo<br />
meccanismo tre prodotti del test: due trappole<br />
che puntano a imprigionare le zanzare,<br />
unendo l’azione attrattiva chimica dell’anidride<br />
carbonica o dell’octenolo a stimola-<br />
20 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
PROVA SUL CAMPO<br />
Antizanzare<br />
zioni visive prodotte dalle luci ultraviolette,<br />
insieme all’azione meccanica delle ventole<br />
di aspirazione, che trattengono le zanzare<br />
all’interno della trappola.<br />
Infine, nel test c’è una racchetta elettrica,<br />
che ha un’azione respingente e abbattente e<br />
che uccide le zanzare all’istante quando entrano<br />
in contatto con la griglia elettrificata.<br />
Esche umane nel parco<br />
Le prove di efficacia sono state condotte<br />
nella pianura bolognese in un’area verde<br />
di oltre due ettari. Si tratta di un parco ben<br />
curato e molto aperto, con prati puntellati<br />
di alberi ad alto fusto e cespugli.<br />
In quest’area sono state identificati 13 punti<br />
dove mettere alla prova i diversi dispositivi<br />
di protezione, mantenuti fissi, distanti<br />
almeno 25 metri uno dall’altro per evitare<br />
interferenze tra loro.<br />
In ogni sessione di prova, l’operatore si sedeva<br />
in ciascuna delle 13 postazioni con braccia<br />
e gambe scoperte e con un aspiratore portatile<br />
a batteria catturava tutte le zanzare che<br />
si avvicinavano o gli si posavano addosso.<br />
I prodotti in totale erano 12, la tredicesima<br />
stazione serviva a titolo di confronto: qui<br />
non abbiamo usato alcun dispositivo.<br />
Abbiamo svolto 12 sessioni di cattura in<br />
altrettanti giorni di settembre dello scorso<br />
anno, testando ogni volta tutti i prodotti in<br />
contemporanea, ciascuno a rotazione in una<br />
postazione diversa, così che tutti sono stati<br />
messi alla prova in tutte le zone del parco.<br />
I primi giorni le prove si sono svolte dalle<br />
15 alle 18, in modo da testare soprattutto<br />
l’efficacia dei prodotti nei confronti della<br />
specie più importante, la Aedes albopictus<br />
(la cosiddetta Zanzara Tigre).<br />
Negli ultimi giorni l’orario è stato portato<br />
avanti di un’ora, dalle 16 alle 19, per verificare<br />
l’azione degli antizanzare sulle specie<br />
più tipicamente crepuscolari. Gli operatori<br />
hanno usato ciascun prodotto seguendo le<br />
istruzioni in etichetta sulle modalità e le<br />
tempistiche d’uso.<br />
Avere cura delle proprie aree verdi, eliminando<br />
l'acqua stagnante, aiuta a prevenire l'infestazione<br />
Efficacia molto diversa<br />
La valutazione dell’efficacia di ciascun metodo<br />
è stata fatta calcolando la differenza<br />
tra la media delle zanzare catturate nella<br />
postazione di confronto, priva di dispositivi<br />
protettivi, e la media di quelle catturate in<br />
ciascuna delle altre: le percentuali sono indicate<br />
nelle schede alle pagine seguenti. Per<br />
esempio, con i bastoncini Flortis le zanzare<br />
che si sono posate sulla pelle sono state il 67%<br />
in meno rispetto alla postazione di confronto.<br />
In media non abbiamo registrato differenze<br />
tra operatori: le uniche differenze, in alcuni<br />
casi davvero rilevanti, hanno riguardato<br />
proprio l’efficacia dei prodotti. Nessuno è<br />
stato in grado di garantire agli operatori una<br />
protezione totale, ma alcuni sistemi hanno<br />
mostrato un tasso di protezione decisamente<br />
più alto di altri. Se si considerano tutte le<br />
specie di zanzara catturate, i dispositivi che<br />
hanno ridotto significativamente il numero<br />
delle catture (ovvero, in pratica, di quelle<br />
che sarebbero state punture) rispetto alla<br />
postazione di confronto sono stati la spirale<br />
Mondo Verde, i bastoncini Flortis e, in mi-<br />
Tra i prodotti che sono risultati più efficaci nel test vi sono uno zampirone e un bastoncino che<br />
funzionano a combustione: riescono a eliminare più della metà delle zanzare presenti.<br />
IL NOSTRO<br />
ESPERTO<br />
Claudia Chiozzotto<br />
Acqua e ambiente<br />
Cosa si può fare per prevenire<br />
l’infestazione di zanzare nei<br />
propri spazi verdi?<br />
«Per prima cosa, evitare di<br />
lasciare acqua stagnante nei<br />
sottovasi e in ogni altro<br />
contenitore: rappresenta<br />
l'ambiente ideale di<br />
proliferazione delle larve delle<br />
zanzare. Ripulite regolarmente<br />
le grondaie e le canaline dove si<br />
accumulano foglie secche,<br />
anch’esse potenziali focolai.<br />
Trattate regolarmente i<br />
pozzetti e i tombini con un<br />
prodotto larvicida e, nel caso il<br />
vostro giardino abbia vasche e<br />
fontane, popolatele di pesci<br />
predatori delle larve, come i<br />
comuni pesci rossi.<br />
Si sente spesso parlare della<br />
presunta azione protettiva di<br />
piante come i gerani o la<br />
lavanda, ma non è provato che<br />
tengano lontane le zanzare. È<br />
vero invece che vari oli<br />
essenziali estratti da alcune<br />
specie vegetali hanno un<br />
effetto repellente se usati nella<br />
forma di lozioni o creme sulla<br />
pelle. Non è detto però che<br />
questi stessi estratti bastino a<br />
evitarci le punture quando sono<br />
vaporizzati (candele e fiaccole)<br />
nell'ambiente.<br />
Ad attirare le zanzare verso di<br />
noi, più che la luce sono il<br />
calore, il bouquet di odori e la<br />
CO2 emessi dal nostro corpo»<br />
Consigli. La protezione<br />
migliore resta quella garantita<br />
dalle barriere meccaniche. Una<br />
buona idea può essere quella di<br />
installare in giardino un gazebo<br />
con zanzariere da tirare giù solo<br />
d’estate. I prezzi partono da 1,5<br />
euro per una finestra.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 21
PROVA SUL CAMPO<br />
Antizanzare<br />
sura minore, lo spray Outdoor di Raid. Le<br />
prestazioni più deludenti sono state quelle<br />
delle trappole Universal Trap di MAB e Pac<br />
Zan di Sandokan. Quest’ultima ha fatto calare<br />
le catture di poco: appena il 10%.<br />
Prevenzione: cosa fanno i Comuni?<br />
«Nel nostro paese la lotta alle zanzare è di<br />
fatto lasciata alla gestione dei Comuni», spiega<br />
Rodolfo Veronesi, entomologo del Centro<br />
Agricoltura Ambiente “G.Nicoli” di Crevalcore,<br />
in provincia di Bologna, «e ciò è il motivo<br />
principale per cui è possibile assistere<br />
a scenari assai variegati: situazioni virtuose<br />
in cui sono applicate le linee guida proposte<br />
dalle autorità sanitarie (Istituto superiore<br />
di sanità, Sanità regionali, Dipartimenti di<br />
prevenzione delle Aziende Usl), altre in cui<br />
l’impegno è del tutto carente o inesistente».<br />
Cosa dovrebbero fare in concreto i Comuni?<br />
«Specialmente contro la Zanzara Tigre,<br />
prima di tutto un trattamento periodico dei<br />
tombini, delle caditoie e di tutti i potenziali<br />
ristagni d’acqua nelle aree pubbliche con<br />
prodotti ad azione larvicida. Contro le zanzare<br />
adulte, dovendosi basare su sostanze<br />
potenzialmente tossiche anche per altri animali<br />
e per l’uomo, si dovrebbe intervenire<br />
solo in casi straordinari e di emergenza per<br />
contrastare il rischio di epidemie».<br />
Quando la puntura fa paura<br />
Al di là del fastidio, cresce tra i cittadini la<br />
paura che le zanzare possano veicolare malattie.<br />
«Alcune specie di zanzara e tra queste<br />
in particolare la Zanzara Tigre», spiega<br />
Veronesi, «sono capaci di trasmettere virus<br />
responsabili di febbri emorragiche e forme<br />
di encefalite anche letali, come la Dengue e<br />
la Chikungunya». L’arrivo di specie esotiche,<br />
come è avvenuto per la Zanzara Tigre, dovuta<br />
alla globalizzazione, alla velocità e all’intensità<br />
degli spostamenti dell’uomo, assieme<br />
all’influenza che potrà avere il cambiamento<br />
climatico, aumenta il rischio. «Specie cugina<br />
della Zanzara Tigre è la Aedes aegypti, che può<br />
essere vettore dei virus che provocano la Dengue<br />
ed è il principale vettore del virus Zika,<br />
che sta originando importanti epidemie nelle<br />
Americhe. Proprio la colonizzazione stabile<br />
della Zanzara Tigre - continua l’esperto - ha<br />
costretto moltissime amministrazioni locali<br />
a rivedere il loro impegno sul fronte del contrasto<br />
alle sue infestazioni, con una specifica<br />
voce di spesa nel bilancio».<br />
VIDEO<br />
altroconsumo.it/salute/pelle-sole<br />
Altre informazioni sui repellenti per<br />
zanzare. Anche un video su:<br />
www.youtube.com/altroconsumo.<br />
ANTIZANZARE: I PRODOTTI<br />
XX% = percentuale di riduzione delle zanzare. Prezzi indicativi (aprile <strong>2016</strong>).<br />
Spirali e bastoncini<br />
È la categoria di prodotti risultata più<br />
efficace nel nostro test, grazie<br />
all’azione della d-Alletrina sprigionata<br />
con la combustione. Con questi<br />
prodotti, la riduzione delle catture è<br />
stata compresa tra il 41 e il 67%<br />
rispetto a dove non c'è protezione.<br />
IL NOSTRO PARERE Piazzati<br />
strategicamente negli spazi verdi,<br />
aiutano a limitare il disagio.<br />
41%<br />
Flortis<br />
Spirali antizanzare<br />
1,60 €<br />
54%<br />
Mondo verde -<br />
Linea zanza raus<br />
Spirali antizanzare<br />
1,50 €<br />
Racchette<br />
67%<br />
Flortis<br />
Bastoncini<br />
antizanzare<br />
3,80 €<br />
Se sognate di andare a Wimbledon ma non<br />
avete la stoffa dei campioni, sappiate che<br />
con questa racchetta non batterete<br />
comunque alcun record di cattura di<br />
zanzare: rispetto alla postazione di<br />
confronto, le ha ridotte di poco meno di un<br />
terzo.<br />
IL NOSTRO PARERE Tanta fatica, risultati<br />
mediocri. Consigliabile solo se il disturbo è<br />
dovuto a singole zanzare, non a una<br />
esposizione diffusa.<br />
34%<br />
Sandokan<br />
Racchetta Wimbledon<br />
20 €<br />
22 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
per maggiori informazioni<br />
www.altroconsumo.it/salute<br />
Spray<br />
I cinque insetticidi spray per ambiente<br />
a base di Transflutrina che abbiamo<br />
testato (non da spruzzare addosso,<br />
ma sulle piante e altre superfici<br />
dell’area esterna in cui sostiamo),<br />
hanno portato a una riduzione delle<br />
catture compresa tra il 29 e il 48%. Le<br />
prestazioni migliori sono risultate<br />
quelle di Outdoor Raid, che contiene<br />
due diversi principi attivi piretroidi.<br />
IL NOSTRO PARERE Non sono il tipo<br />
di prodotto più consigliabile: agiscono<br />
a largo spettro su diversi insetti, la<br />
loro azione ha un’efficacia limitata nel<br />
tempo, ma le molecole di insetticida<br />
permangono per un po'nell’ambiente.<br />
Da usare solo se non si hanno<br />
alternative più efficaci.<br />
48%<br />
Raid<br />
Outdoor spray<br />
6,40 €<br />
35%<br />
Vape<br />
Open air spray<br />
8,50 €<br />
35%<br />
Flortis<br />
Insetticida per esterni<br />
5,90 €<br />
30%<br />
Bayer Garden<br />
Offly in & out<br />
7,90 €<br />
29%<br />
Sandokan<br />
Offly in & out spray<br />
8,90 €<br />
Lanterne<br />
Il calore della candela fa entrare in azione le<br />
sostanze contenute nella piastrina, ma con<br />
risultati mediocri: riduce le catture solo del 26%.<br />
IL NOSTRO PARERE Meno “affumicante” di<br />
zampironi e bastoncini, ma dal punto di vista<br />
delle zanzare non mantiene le promesse.<br />
Trappole<br />
Attirano le zanzare e poi le intrappolano<br />
con la ventola, ma ne riducono la<br />
presenza solo del 10-16%.<br />
IL NOSTRO PARERE Dispositivi scomodi<br />
(vanno attaccati a una presa), costosi e<br />
nel complesso inefficaci.<br />
26%<br />
Vape<br />
Open Air<br />
10 €<br />
16%<br />
Mab<br />
Universal trap<br />
129 €<br />
10%<br />
Sandokan<br />
Big pac-zan<br />
40 €<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 23
IN EVIDENZA<br />
I bandi comunali<br />
Orti risorti<br />
Zappare all'ombra dei palazzi è un'occupazione in aumento e non più solo<br />
una moda: gli ortisti urbani vogliono vigilare su quello che mangiano.<br />
E in città si raccoglie anche la frutta che cresce nel cemento.<br />
Aspiranti zappatori crescono. Poteva<br />
sembrare una moda passeggera e<br />
invece l'esperienza degli italiani<br />
con gli orti sta mettendo radici. È<br />
quanto emerge dall'indagine Coldiretti-Censis<br />
"Gli italiani nell'orto", secondo cui il 46<br />
per cento degli italiani coltiva da sé piante<br />
e ortaggi. I motivi di tanto pollice verde?<br />
Soprattutto la speranza di mangiare prodotti<br />
sani e genuini (25,6 per cento), ma anche la<br />
passione (10 per cento) e in parte il desiderio<br />
di risparmiare (4,8 per cento).<br />
Spazi urbani da recuperare<br />
A facilitare la scelta di coltivare la terra tra<br />
i palazzi è stata sicuramente la possibilità<br />
di sfruttare i bandi offerti da alcune amministrazioni<br />
comunali. Nascono così i cosiddetti<br />
"orti condivisi", spazi pubblici di cui si<br />
prende cura un gruppo di persone, spesso<br />
famiglie di uno stesso quartiere, che mettono<br />
a disposizione la loro manodopera per<br />
realizzare un progetto comune. Di solito si<br />
tratta di un'area verde pubblica inutilizzata.<br />
In alcuni casi si paga un piccolo affitto, in altri<br />
l'usufrutto è gratuito: basta garantire la manutenzione<br />
dell'area altrimenti in degrado.<br />
Si tratta quindi di progetti di riqualificazione<br />
urbana di aree abbandonate, che permettono<br />
ai cittadini di vivere un'esperienza di socialità<br />
e condivisione. Secondo Coldiretti, sulla<br />
base del rapporto Istat sulla qualità del verde<br />
urbano del 2014, gli orti in città, nell’ultimo<br />
triennio osservato, sono in crescita del 7,3%.<br />
L'idea si è diffusa a livello nazionale, grazie al<br />
progetto Orti urbani avviato da Italia Nostra e<br />
dall'Anci (l'associazione dei Comuni italiani).<br />
Ad oggi interessa circa 500mila metri quadrati<br />
di terreno e vanta 40 aderenti, divisi<br />
tra piccoli comuni e realtà metropolitane.<br />
Il paesaggista Tommaso Giorgino è uno dei<br />
promotori del progetto di orti urbani a Ostuni,<br />
in provincia di Brindisi: «Si tratta di un<br />
progetto di riqualificazione della cinta muraria<br />
della città vecchia, circondata da orti<br />
antichissimi, terrazzati, un tempo abbandonati<br />
perché difficili da coltivare secondo le<br />
regole della moderna agricoltura. Gli orti di<br />
Ostuni hanno importanza storica, culturale,<br />
archeologica e ambientale. Sono entrati nel<br />
vivo del recupero a partire dagli anni 2000,<br />
grazie al sostegno di associazioni come Italia<br />
Nostra. L'area, di circa 5-6 ettari, in parte è<br />
stata rigenerata grazie anche all'impegno di<br />
cittadini e di cooperative attive nel settore<br />
agricolo. Una parte è stata espropriata nel<br />
2011 dal Comune ed è stata avviata una pro-<br />
24 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
IN EVIDENZA<br />
I bandi comunali<br />
gettazione partecipata con i cittadini tramite<br />
bando pubblico». Il Comune ha interesse a<br />
ridare all'area la sua funzione orticola originale,<br />
che ben si integra con la vocazione<br />
turistica di Ostuni. «Questi orti cingono le<br />
mura medievali - continua Giorgino - curarli<br />
significa migliorare la qualità del centro storico,<br />
con l'obiettivo di creare anche una filiera<br />
diretta tra l'orto e la ristorazione locale».<br />
Frutta urbana, contro lo spreco<br />
C'è chi coltiva e c'è chi raccoglie quello che<br />
cresce spontaneamente.<br />
«"Frutta urbana" è nato due anni fa - spiega<br />
Michela Pasquali, paesaggista, ideatrice del<br />
progetto - dall'idea che la città è un grande<br />
frutteto diffuso. Non ci sono solo gli orti condivisi,<br />
tra le case ci sono alberi da frutta che<br />
producono cibo e se non è raccolto viene<br />
sprecato. Non richiede lavoro, è frutta spontanea.<br />
Per ora il progetto è partito a Roma<br />
e a Milano».<br />
Si tratta di una logica antispreco: «In genere<br />
la frutta che cresce nello spazio pubblico<br />
va sprecata, se ne raccoglie ancora troppo<br />
poca. Ogni volta che organizziamo una raccolta<br />
preleviamo tra i 50 e i 100 chili solo a<br />
Roma. Grazie all'aiuto di volontari la portiamo<br />
direttamente ai banchi alimentari,<br />
che donano alle persone bisognose e alle<br />
mense». In piena consonanza con il nuovo<br />
decreto sugli sprechi alimentari, in fase di<br />
iter parlamentare.<br />
Domanda: ma pere e mele che crescono avvolte<br />
nel particolato di città sono commestibili?<br />
«La situazione è analoga a quella degli<br />
orti urbani, eppure a noi chiedono sempre<br />
se la frutta che raccogliamo è certificata, non<br />
capisco perché si faccia differenza - continua<br />
la paesaggista. Abbiamo fatto l'analisi chimica<br />
di alcuni tipi di frutta in alcune zone trafficate<br />
della città e non sono emersi problemi.<br />
E comunque, nel dubbio, basta lavarla bene<br />
o sbucciarla. Le analisi sono state realizzate<br />
dal laboratorio della Camera di Commercio<br />
di Roma. Secondo me la frutta urbana, anche<br />
se è esposta al traffico, è più sana perché non<br />
è trattata come quella venduta al supermercato.<br />
Inizieremo a breve una campagna di<br />
analisi chimiche in collaborazione con l'Università<br />
della Sapienza per capire quanto<br />
possa incidere l'inquinamento automobilistico<br />
sulla frutta».<br />
E il Comune? «Il comune di Roma appoggia<br />
il nostro progetto, ritengo che sarebbe giusto<br />
inserirlo all'interno del regolamento del<br />
verde urbano. Intanto abbiamo creato una<br />
mappa interattiva delle piante da frutto in<br />
città: sul sito www.fruttaurbana.org è possibile<br />
scoprire dove cresce la frutta spontanea,<br />
se è possibile andare a raccoglierla e anche<br />
sapere se è il momento giusto per farlo. La<br />
stagionalità va sempre rispettata».<br />
"LA NATURA NON TRADISCE MAI"<br />
Grazie a un bando del Comune, un pensionato ha iniziato la sua<br />
avventura nel campo sotto casa. Una fatica che ripaga.<br />
Giuseppe di Chiara da dieci anni si<br />
prende cura di un orto alle porte di<br />
Opera, nell'hinterland milanese.<br />
Come nasce un orto in città?<br />
«L'iniziativa è partita dal Comune, che è<br />
proprietario del terreno. Ė stato indetto<br />
un bando per alcuni spazi non utilizzati,<br />
che l'amministrazione ha messo a<br />
disposizione dei cittadini. Per ottenere<br />
un piccolo appezzamento basta avere<br />
alcuni requisiti: nel nostro caso essere<br />
residenti, avere almeno 65 anni ed<br />
essere in pensione».<br />
Si paga un affitto?<br />
«Una cifra minima, però si deve garantire<br />
la gestione del terreno. Si firma un<br />
contratto che devi osservare. Ci vuole<br />
impegno: l'orto è diabolico, se non lo curi<br />
cresce per i fatti suoi, senza regole».<br />
Cosa coltiva?<br />
«Quasi tutte le verdure: carote, finocchi,<br />
rapanelli, piselli, fave, insalate, cavolo,<br />
broccoli. Per un buon risultato il seme<br />
deve essere di prima qualità».<br />
Avete detto addio al fruttivendolo?<br />
«No, il raccolto non basta, l'orto urbano è<br />
soprattutto un hobby. Non bisogna<br />
57<br />
le amministrazioni<br />
capoluoghi di provincia<br />
che hanno messo a<br />
disposizione orti urbani<br />
per la cittadinanza<br />
3,3<br />
milioni<br />
i metri quadri<br />
di terreno di proprietà<br />
comunale adibiti<br />
a uso di orto<br />
illudersi di risparmiare, mantenere l'orto<br />
costa. Però dà grandi soddisfazioni: se<br />
dai, ricevi. L'orto non ti tradisce se tu<br />
metti in pratica le regole della natura. Per<br />
farlo si deve "voltà la terra", faticare».<br />
L'obiettivo è mangiare più sano?<br />
«Sicuramente, il risultato è tutto nelle<br />
tue mani. Spesso si usano concimi di<br />
origine naturale. Aiuta anche il ritmo<br />
della natura, per esempio la semina deve<br />
seguire le fasi lunari. Poi è fondamentale<br />
la stagionalità. Frutta e verdura del<br />
supermercato sembrano belle, ma<br />
sanno di poco. lI mio raccolto è<br />
imperfetto, ma è veramente gustoso».<br />
81%<br />
la diffusione nel Nord Italia<br />
(con prevalenza a Torino, Bologna<br />
e Parma), meno al Centro<br />
e nel Mezzogiorno (dati Istat)<br />
Lo immaginavi? Anche<br />
<strong>Altroconsumo</strong> ha un suo orto,<br />
nuovissimo, inaugurato a<br />
inizio primavera in un cortile<br />
aziendale. I dipendenti se ne<br />
prendono cura, condividono<br />
le esperienze da pollice<br />
verde e sognano un raccolto<br />
abbondante. Nella foto il giorno<br />
dell'inaugurazione: la semina è<br />
iniziata e da adesso in poi non<br />
resta che rimboccarsi<br />
le maniche.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 25
INCHIESTA<br />
Acquistare voli online<br />
Sulla pista giusta<br />
Per trovare le tariffe più basse<br />
per volare, non cercare solo sui siti<br />
delle compagnie aeree, anche se<br />
low cost. Meglio provare più motori<br />
di ricerca e agenzie di viaggio online.<br />
E non prenotare troppo presto.<br />
IN SINTESI<br />
Quali sono i siti delle<br />
agenzie di viaggio e<br />
dei motori di ricerca<br />
che offrono i voli più<br />
convenienti<br />
I trucchi per<br />
risparmiare sul costo<br />
del volo<br />
I consigli per avere il<br />
risarcimento in caso di<br />
ritardo del volo<br />
Se si digita su Google "agenzia viaggio<br />
online" una delle prime risposte del<br />
motore di ricerca (e dunque una tra<br />
le richieste più frequenti) è legata<br />
all'affidabilità: posso fidarmi? Non è certo<br />
un problema di scelta quello che si incontra,<br />
se si decide di comprare online un biglietto<br />
aereo: in rete sono moltissime le piattaforme<br />
dove è possibile farlo. Piuttosto, è una<br />
questione di fiducia: siamo certi che il sito<br />
della compagnia aerea low cost o quel noto<br />
motore di ricerca ci stia davvero proponendo<br />
il prezzo più economico disponibile? Prova<br />
dopo prova, ricerca dopo ricerca, con la<br />
nostra indagine abbiamo voluto verificare la<br />
reale capacità di molti siti di trovare il prezzo<br />
più basso di alcuni biglietti aerei per varie<br />
destinazioni. Con molte sorprese.<br />
26 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
INCHIESTA<br />
Acquistare voli online<br />
COSÌ RISPARMI<br />
1<br />
Investi il tuo tempo in una ricerca<br />
paziente e completa. Non fermarti alla<br />
prima offerta: oltre al prezzo valuta bene<br />
anche gli orari che ti vengono proposti, se ci<br />
sono scali e le ore di attesa in aeroporto.<br />
2<br />
Occhio ai bagagli. Le regole sul peso e<br />
le dimensioni delle valigie sono molto<br />
rigide sui voli low cost. Se non rispetti i<br />
parametri, in aeroporto ti faranno pagare<br />
extra molto salati.<br />
3<br />
Attenzione a dove clicchi. Spesso si<br />
rischia di acquistare servizi non voluti:<br />
imbarco prioritario, posti speciali,<br />
assicurazione, noleggio dell'auto...<br />
4<br />
Alcune agenzie viaggi online<br />
propongono prezzi convenienti, ma ti<br />
costringono poi a gestire e pagare<br />
direttamente alla compagnia aerea alcuni<br />
servizi, come il check in o il bagaglio.<br />
5<br />
Non troppo presto, quando i prezzi<br />
sono standard. Non troppo tardi,<br />
quando i posti stanno per finire e le<br />
tariffe decollano. Il biglietto aereo in linea di<br />
massima va comprato due o tre mesi prima<br />
della partenza.<br />
Un'inchiesta su più tratte<br />
A vendere i biglietti aerei non sono solo i siti<br />
delle agenzie di viaggio online: su internet<br />
i voli possono essere acquistati anche dai<br />
motori di ricerca che confrontano l'offerta<br />
di più siti oppure direttamente dai siti delle<br />
compagnie aeree.<br />
Per la nostra inchiesta abbiamo selezionato<br />
due tratte nazionali (Roma - Venezia, Milano<br />
- Roma), due europee (Roma - Praga, Milano<br />
- Parigi) e due intercontinentali (Roma - Rio<br />
de Janeiro, Milano - New York), simulando<br />
l'acquisto di un biglietto per un passeggero<br />
con un bagaglio a mano in quattro momenti<br />
diversi: due o tre giorni prima della partenza;<br />
una settimana prima, tre mesi prima e<br />
sei mesi prima di partire.<br />
Per poter confrontare i risultati, la ricerca è<br />
stata fatta nello stesso momento (entro un<br />
intervallo massimo di quattro ore) su tutti i<br />
siti presi in esame: eDreams, Expedia, Lastminute.it,<br />
Volagratis, Volo 24, Google/flights,<br />
Kayak, Skyscanner, oltre ai siti delle compagnie<br />
aeree che coprivano la tratta analizzata.<br />
Verso la laguna c'è poca scelta<br />
Se la concorrenza manca, il mercato soffre.<br />
Non fa eccezione a questa regola, il settore<br />
dei trasporti aerei, anzi. Basta guardare il<br />
caso della tratta nazionale Roma - Venezia,<br />
in cui la compagnia principale (e unica)<br />
Alitalia detiene in pratica un monopolio di<br />
fatto: se si vuole comprare un biglietto su<br />
questa rotta, a prescindere dalla piattaforma<br />
o dal sito usato, i prezzi sono piuttosto allineati,<br />
e non è detto che siano più economici<br />
di quelli proposti sul sito ufficiale di Alitalia.<br />
Le differenze di prezzo tra i voli sono minori<br />
che su molte altre tratte e neanche acquistando<br />
il biglietto molto tempo prima si<br />
riesce a risparmiare: dall'indagine emerge<br />
che non ci sono significative differenze tra<br />
effettuare la spesa una settimana, un mese<br />
o sei mesi prima.<br />
In questa situazione piuttosto piatta, il motore<br />
di ricerca Skyscanner è quello che ha<br />
proposto le soluzioni più economiche.<br />
A Parigi c'è più libertà<br />
Con la tratta Milano - Parigi facciamo la<br />
prova del nove sulla questione concorrenza.<br />
Se si vuole volare nella capitale francese c'è<br />
l'imbarazzo della scelta in termini di compagnie<br />
aeree. E questo influisce notevolmente<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 27
INCHIESTA<br />
Acquistare voli online<br />
DOVE SI COMPRA MEGLIO?<br />
Per le quattro tratte prese ad esempio ecco i tre siti dove abbiamo trovato i biglietti migliori e i tre siti<br />
con i voli più cari: accanto a ogni sito indichiamo il prezzo medio dei biglietti comprati su quel sito in<br />
quattro momenti differenti (6 mesi, 3 mesi, una settimana, 3 giorni prima). Per ogni tratta abbiamo<br />
anche rilevato quanto cambia nel tempo il prezzo medio (tra tutti i siti) del biglietto.<br />
MILANO<br />
PARIGI<br />
ROMA<br />
VENEZIA<br />
13 siti analizzati<br />
prezzo medio<br />
nei 4 acquisti<br />
9 siti analizzati<br />
prezzo medio<br />
nei 4 acquisti<br />
2 edreams.it 121 ₣<br />
2 edreams.it 135 ₣<br />
3 easyjet.com 127 ₣<br />
3 expedia.it 139 ₣<br />
ultimi classificati<br />
ultimi classificati<br />
94%<br />
34%<br />
11 volagratis.com 168 ₣<br />
7 alitalia.com 169 ₣<br />
differenza<br />
differenza<br />
12 travelprice.com 178 ₣<br />
8 travelprice.it 170 ₣<br />
tra il più caro<br />
tra il più caro<br />
13 vueling.com 202 ₣<br />
e il meno caro<br />
9 volo24.it 177 ₣<br />
e il meno caro<br />
12 finnair.com 460 ₣<br />
differenza<br />
9 volagratis.com 668 ₣<br />
differenza<br />
13 fly4.emirates.com 460 ₣<br />
tra il più caro<br />
10 airfrance.com 820 ₣<br />
tra il più caro<br />
e il meno caro<br />
14 amercanairlines.eu 652 ₣ e il meno caro<br />
11 alitalia.com 834 ₣<br />
prezzo medio<br />
prezzo medio<br />
1-3 GIORNI 1 SETTIMANA 3 MESI 6 MESI 1-3 GIORNI 1 SETTIMANA<br />
3 MESI<br />
6 MESI<br />
MILANO NEW YORK<br />
ROMA RIO DE JANEIRO<br />
14 siti analizzati<br />
prezzo medio<br />
nei 4 acquisti<br />
11 siti analizzati<br />
prezzo medio<br />
nei 4 acquisti<br />
primi classificati<br />
primi classificati<br />
1 google/flights 389 ₣<br />
1 kayak.it 583 ₣<br />
2 skyscanner.it 400 ₣<br />
2 google/flights 598 ₣<br />
3 expedia.it 403 ₣<br />
3 edreams 599 ₣<br />
ultimi classificati<br />
ultimi classificati<br />
68%<br />
43%<br />
131₧<br />
384₧<br />
primi classificati<br />
1 expedia.it 104 ₣<br />
79₧<br />
344₧<br />
84₧<br />
384₧<br />
112 ₧<br />
424 ₧<br />
186₧<br />
621₧<br />
primi classificati<br />
1 skyscanner.it 132 ₣<br />
112 ₧<br />
537₧<br />
468 ₧<br />
115₧<br />
112 ₧<br />
489 ₧<br />
prezzo medio<br />
prezzo medio<br />
1-3 GIORNI 1 SETTIMANA 3 MESI 6 MESI 1-3 GIORNI 1 SETTIMANA<br />
3 MESI<br />
6 MESI<br />
28 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
per maggiori informazioni<br />
www.altroconsumo.it/vita-privata-famiglia<br />
sul prezzo finale. Il costo del volo - in generale<br />
- è contenuto: con poco più di 100<br />
euro si può andare e tornare da Parigi con<br />
un bagaglio a mano e uno da stiva di circa<br />
15 kg (lo stesso prezzo che abbiamo pagato<br />
per fare Milano - Roma solo con il bagaglio<br />
a mano). In questo caso l'agenzia Expedia è<br />
la più conveniente, ma attenzione: su questo<br />
sito non è possibile aggiungere il bagaglio da<br />
stiva (va pagato direttamente alla compagnia<br />
aerea). Nel prezzo riportato nella scheda<br />
abbiamo quindi aggiunto anche il costo del<br />
bagaglio richiesto dalla compagnia aerea.<br />
Se si vuole risparmiare, in questa tratta<br />
conta anche il fattore tempo: prenotando<br />
un biglietto con partenza dopo due giorni si<br />
spendono almeno 130 euro. Programmando<br />
lo stesso viaggio una settimana prima si<br />
risparmia fino al 40%.<br />
Prima non significa meglio<br />
Chi l'ha detto che bisogna prenotare un volo<br />
aereo molto tempo prima per assicurarsi il<br />
prezzo più conveniente? La nostra indagine<br />
svela che, sulla tratta Milano - New York,<br />
il momento migliore per prenotare risparmiando,<br />
per esempio, è una settimana prima<br />
del volo: tre mesi prima si spenderebbe<br />
quanto comprando il biglietto due giorni<br />
prima della partenza. Se l'acquisto fosse fatto<br />
sei mesi prima, addirittura si pagherebbe<br />
il 10% in più.<br />
Da tenere a mente, dunque, uno dei nostri<br />
consigli, se si vuole davvero spendere meno<br />
(trovate anche altri suggerimenti in alto a<br />
pag. 21): mai cercare un volo troppo presto;<br />
In quanti casi un sito ha proposto la<br />
tariffa più conveniente rispetto a tutti<br />
gli altri? Skyscanner è risultato sei<br />
volte il migliore nelle 24 ricerche in cui<br />
è stato coinvolto (per le tratte aeree<br />
analizzate) nell'inchiesta. Volagratis<br />
e Lastminute.com non hanno mai<br />
proposto (nelle 24 ricerche) la tariffa<br />
più bassa. Male anche le compagnie<br />
aeree: nessuna è mai riuscita a essere<br />
più economica rispetto ai motori di<br />
ricerca o alle agenzie online. Significa<br />
che acquistare un volo della compagnia<br />
low cost Ryanair è più conveniente su<br />
altri siti rispetto al comprarlo su ryanair.<br />
com. L'avreste mai detto?<br />
mai decidere troppo tardi. In questa tratta,<br />
dove prestano servizio molte compagnie<br />
aeree (questo spiega i costi contenuti), i<br />
motori di ricerca sono risultati i più convenienti.<br />
Ma - sorpresa positiva - anche sui<br />
siti di alcune compagnie aeree (come Alitalia<br />
e United Airlines) si trovano voli dai prezzi<br />
molto competitivi.<br />
Occhio ai siti delle low cost<br />
È quasi automatico: se si deve prenotare<br />
un volo low cost difficilmente lo si cerca su<br />
un sito che non sia - appunto - quello della<br />
stessa compagnia aerea. E in effetti ci si<br />
aspetterebbe che le compagnie come Easyjet<br />
e Ryanair offrissero sui loro siti la tariffa più<br />
conveniente.<br />
In realtà la nostra inchiesta mostra che non<br />
è la prassi: nelle tratte in cui Ryanair presta<br />
servizio, per esempio, il sito della compagnia<br />
non ci ha mai offerto la tariffa più conveniente.<br />
E l'acquisto sul sito Easyjet.com è risultato<br />
il più economico solo in due occasioni<br />
sulla tratta Milano - Roma.<br />
Il nostro consiglio, dunque, è quello di cercare<br />
il volo migliore su più siti: mai fermarsi<br />
alla prima offerta, anche se è di una compagnia<br />
low cost famosa.<br />
Si può cominciare per esempio consultando<br />
il motore di ricerca Skyscanner, che è<br />
risultato il migliore nella nostra inchiesta<br />
per ben sei volte su 24, per farsi una prima<br />
idea dei prezzi e dei voli delle compagnie che<br />
operano sulla tratta. E poi controllare sugli<br />
altri siti e piattaforme. La pazienza è spesso<br />
la virtù alla base del risparmio.<br />
I SITI DOVE VOLARE COSTA MENO<br />
Motori<br />
e agenzie<br />
tipologia<br />
quante volte<br />
è risultato<br />
più economico<br />
www.skyscanner.it motore di ricerca 6<br />
www.expedia.it agenzia 5<br />
www.google.it/flights motore di ricerca 4<br />
www.kayak.it motore di ricerca 4<br />
www.edreams.it agenzia 2<br />
www.volo24.it agenzia 1<br />
www.volagratis.com agenzia mai<br />
www.it.lastminute.com agenzia mai<br />
IL NOSTRO<br />
ESPERTO<br />
Maurizio Amerelli<br />
Diritto<br />
Le disavventure in aeroporto<br />
mettono a dura prova anche i<br />
nervi dei passeggeri più<br />
pazienti. Che cosa si deve fare,<br />
per esempio, in caso di un<br />
lungo ritardo del volo? Ce lo<br />
spiega il nostro esperto.<br />
«I passeggeri di voli ritardati<br />
hanno diritto al risarcimento in<br />
denaro quando giungono alla<br />
loro destinazione finale tre ore<br />
o più dopo l’orario di arrivo<br />
originariamente previsto.<br />
Quindi, due ore non danno<br />
diritto alla compensazione e<br />
neanche il caso in cui la<br />
compagnia aerea riesca a<br />
dimostrare che il ritardo<br />
prolungato è dovuto a<br />
circostanze eccezionali, che<br />
non si sarebbero potute evitare<br />
anche se fossero state<br />
adottate tutte le misure del<br />
caso, circostanze che<br />
sfuggono all’effettivo controllo<br />
della compagnia aerea (per<br />
esempio uno sciopero). Ma<br />
attenzione: un problema<br />
tecnico occorso a un aereo, che<br />
comporta la cancellazione o il<br />
ritardo di un volo, non rientra<br />
nella nozione di “circostanze<br />
eccezionali” a meno che tale<br />
problema derivi da eventi che,<br />
per la loro natura, sfuggono<br />
all’effettivo controllo da parte<br />
della compagnia aerea. Se il<br />
ritardo è di almeno cinque ore, il<br />
passeggero ha la possibilità di<br />
rinunciare al volo senza dover<br />
pagare penali e di ottenere il<br />
rimborso del prezzo del<br />
biglietto per la parte del viaggio<br />
non effettuata». Sul nostro sito<br />
www.altroconsumo.it si trova il<br />
modulo per i risarcimenti.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 29
INCHIESTA<br />
Sicurezza degli adolescenti<br />
Tutto sotto controllo?<br />
Contro le molte scappatoie e l'ingegno dei ragazzini non bastano<br />
le impostazioni restrittive dei cellulari né le app. Funziona meglio il dialogo.<br />
IN SINTESI<br />
Il controverso<br />
rapporto tra tecnologia<br />
e adolescenti<br />
I cellulari e le tariffe<br />
più adatti alle esigenze<br />
dei ragazzi<br />
L'influenza dei social<br />
sui più giovani<br />
S<br />
e avete figli in età da scuola dell’obbligo<br />
o se frequentate persone che<br />
ne hanno, saprete di certo che uno<br />
degli argomenti su cui ci sono maggiori<br />
differenze di vedute è il rapporto dei<br />
figli con le apparecchiature elettroniche.<br />
Abbiamo un esempio di questo dibattito<br />
anche tra le persone che hanno lavorato alla<br />
stesura di questo articolo: Leonardo Poggi,<br />
ingegnere dell’ufficio tecnico, ha un figlio<br />
ormai alle medie, a cui ha lasciato pieno<br />
accesso a telefoni, tablet, videogiochi sin<br />
da quando era piccolo. «Tutti questi prodotti<br />
giravano per casa per il mio lavoro,<br />
e il classico spirito di emulazione dei figli<br />
lo portava naturalmente a volerli utilizzare.<br />
Abbiamo ritenuto di lasciarlo libero di<br />
sperimentare, partendo dall’idea che oltre<br />
a divertirsi avrebbe acquisito conoscenze<br />
che poi gli sarebbero tornate utili anche per<br />
scopi più pratici, e sperando che l’assenza di<br />
particolari proibizioni lo portasse ad autoregolarsi<br />
riguardo alla quantità di tempo speso<br />
su questi apparecchi. Oggi è certamente un<br />
utilizzatore forte, ma essendo piuttosto introverso<br />
la rete è anche il mezzo che lo aiuta<br />
30 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Ne parleremo il 24 e il 25 settembre <strong>2016</strong><br />
al Festival #IOCONDIVIDO di <strong>Altroconsumo</strong>,<br />
presso il Castello Sforzesco di Milano.<br />
a esprimersi più compiutamente». Manuela<br />
Cervilli, giornalista della redazione e mamma<br />
di una bimba di sette anni la pensa un po'<br />
diversamente. «Avete mai visto i ragazzini al<br />
ristorante con il tablet in mano? Non sanno<br />
neanche dove sono, non sanno che cosa stanno<br />
mangiando, non dicono una parola anche<br />
se accanto hanno un amico. Ecco quello che<br />
non mi piace: che la tecnologia ti allontani da<br />
tutto. Questo non significa vietarla: mia figlia<br />
gioca con il cellulare, ma con qualche regola<br />
(mai a tavola, né al parco né se ci sono amici)<br />
e per un tempo stabilito insieme. Cerco di<br />
insegnarle che la tecnologia digitale non deve<br />
mai togliere tempo allo sport, alla lettura,<br />
al gioco e alle cose fatte insieme». Pur partendo<br />
da posizioni tanto distanti, Manuela<br />
e Leonardo concordano comunque su alcuni<br />
punti. Il primo e fondamentale è che su<br />
questo tema non esiste giusto o sbagliato in<br />
assoluto, le scelte dipendono da molti fattori,<br />
alcuni dei quali fuori dal controllo dei<br />
genitori, e vanno inquadrate più in generale<br />
nel tipo di educazione che si vuole impartire<br />
ai propri figli. Computer, tablet e smartphone<br />
sono qui per restare: sono strumenti di<br />
lavoro e comunicazione di cui gli adulti del<br />
futuro non potranno fare a meno. Imparare a<br />
usarli al meglio è importante. Non mancano<br />
i lati negativi e i pericoli derivanti dall’uso<br />
precoce di questi apparecchi: sia i genitori<br />
sia i figli è bene che sappiano quali sono e<br />
come si affrontano.<br />
Lo smartphone la fa da padrone<br />
Da buona analista di mercato, la nostra<br />
esperta Angela Miccoli lascia parlare i numeri.<br />
«Da un’indagine della società italiana<br />
di pediatria condotta nel 2014 su studenti di<br />
terza media risulta che il 92,6% dei ragazzi<br />
possiede uno smartphone con cui collegarsi<br />
a internet, un netto incremento rispetto<br />
al 65% del 2012». E in molti casi il primo<br />
smartphone fa la sua comparsa tra le mani<br />
dei nostri figli ben prima della terza media:<br />
è un regalo piuttosto diffuso, per esempio,<br />
per la prima comunione. Proprio sullo smartphone<br />
abbiamo scelto di focalizzare questo<br />
articolo.<br />
IMPOSTIAMOLI BENE<br />
Negli smartphone alcune restrizioni d’uso sono impostabili<br />
fin da subito. Se non bastano, si può installare anche un'app.<br />
PER CHI HA IOS L’ iPhone consente<br />
un’ampia possibilità di regolazione<br />
delle restrizioni: da Impostazioni -<br />
Generali – Restrizioni.<br />
SUGLI ANDROID Le possibilità di<br />
intervento qui sono minori. Si può<br />
imporre solo qualche limite al tipo<br />
di applicazione installabile.<br />
Il controllo del telefono<br />
Il passaggio dal computer allo smartphone<br />
ha reso molto più complicato il controllo<br />
esercitato dai genitori sui figli, per vari motivi.<br />
Innanzitutto perché il cellulare è uno<br />
strumento molto più personale. Poi anche<br />
perché man mano che tecnologie e usi si<br />
evolvono, per gli adulti è sempre più difficile<br />
restare al passo. Per questo abbiamo analizzato,<br />
con l’aiuto del laboratorio, presso il<br />
quale svolgiamo i test sui cellulari, i metodi<br />
che possono aiutare i genitori a tenere un<br />
minimo sotto controllo l’uso che i figli fanno<br />
SCREENTIME Con questa app<br />
l’adulto può monitorare e gestire gli<br />
smartphone dei figli dal proprio pc.<br />
QUELLA GRATIS La versione gratuita<br />
consente il blando controllo di un solo<br />
apparecchio per bambino.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 31
INCHIESTA<br />
Sicurezza degli adolescenti<br />
IL NOSTRO<br />
ESPERTO<br />
del telefono. Da questo punto di vista, iPhone<br />
è ricco di funzionalità (vedi anche riquadro<br />
a lato); è possibile impostare un’ampia gamma<br />
di restrizioni, per esempio negando la<br />
possibilità di usare specifiche applicazioni,<br />
regolando il contenuto fruibile (per esempio<br />
impedendo la visione di film per adulti), stabilendo<br />
se consentire o no la regolazione di<br />
alcune funzioni del telefono come la visualizzazione<br />
della localizzazione o la modifica<br />
della lista dei contatti. Interessante la funzione<br />
famiglia, che consente di creare account<br />
specifici per minori di tredici anni, il che<br />
comporta che prima di ogni acquisto su iTunes<br />
o App Store comparirà automaticamente<br />
sull’iPhone o Mac del genitore una richiesta<br />
di autorizzazione dell’acquisto stesso.<br />
Android offre meno possibilità; è possibile<br />
limitare il tipo di applicazioni installabili e<br />
si può impostare il telefono in modo che<br />
sia utilizzabile una sola app: per esempio si<br />
può lanciare il giochino chiesto dal figlio e<br />
“bloccare” il telefono su quel gioco, così che<br />
non si possano aprire altre app nemmeno<br />
per errore (per sbloccarlo serve un codice).<br />
Oltre alle possibilità incluse nel sistema operativo<br />
esistono altre app che offrono funzioni<br />
di controllo più avanzato. Tra le più note<br />
Screen Time, un’app che nella versione a<br />
pagamento (3,39 euro al mese o 34 euro per<br />
un anno) consente numerose possibilità di<br />
controllo: per esempio si può controllare la<br />
cronologia di navigazione, impostare il tempo<br />
massimo di utilizzo giornaliero, stabilendo<br />
dei “premi” per aumentarlo (per esempio<br />
aver fatto i compiti) e altro ancora.<br />
Angela Miccoli<br />
Analisi di mercato<br />
Per che cosa usano lo<br />
smartphone oggi i ragazzi più<br />
giovani?<br />
«I più giovani oggi usano lo<br />
smartphone per restare in<br />
contatto con gli amici:<br />
Whatsapp (81%), Facebook<br />
(76%) e Instagram (42%) sono i<br />
tre social più usati.<br />
Se i ragazzi incappano in<br />
qualche problema è per il senso<br />
di fiducia che ripongono nei loro<br />
amici virtuali, il desiderio di<br />
apparire e di essere accettati,<br />
l’assenza di consapevolezza<br />
delle conseguenze».<br />
Nessuna app o restrizione delle impostazioni può<br />
sostituire il dialogo e il confronto con i genitori<br />
L’illusione del controllo<br />
Tutte queste possibilità si scontrano però<br />
con la dura realtà dell’informatica. Intanto<br />
alcune di queste limitazioni non funzionano<br />
bene: per esempio quelle relative al<br />
contenuto (vietato ai minori, con linguaggio<br />
esplicito...) dipendono da come è stato catalogato<br />
un determinato tipo di contenuto e<br />
non sono mai perfette. Inoltre non bisogna<br />
sottovalutare le capacità informatiche dei<br />
giovani: il figlio tredicenne di uno dei nostri<br />
esperti, che stava facendo da cavia per le<br />
prove di Screen Time, ha trovato il modo di<br />
aggirare le restrizioni nel giro di una settimana<br />
(certo, poi essendo tredicenne non ha<br />
tenuto conto del fatto che il padre si sarebbe<br />
Troppi social hanno una cattiva influenza?<br />
Non è dato sapere quale sia la causa e quale l’effetto, ma la correlazione tra un uso spinto dei social network<br />
da parte dei ragazzi della terza media inferiore e un loro comportamento più disinibito sembra piuttosto evidente.<br />
Chi frequenta<br />
più di tre social<br />
60%<br />
56%<br />
45%<br />
35%<br />
22%<br />
Chi frequenta<br />
nessuno o un social<br />
36%<br />
34%<br />
15%<br />
19%<br />
5%<br />
Bevo birra<br />
Mi piace apparire più<br />
grande dell'età che ho<br />
Fumo sigarette<br />
Ho già fatto una<br />
dieta dimagrante<br />
Mi sono ubriacato<br />
Fonte: indagine nazionale “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani” condotta dalla Società Italiana di Pediatria<br />
32 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
per maggiori informazioni<br />
www.altroconsumo.it/hi-tech<br />
insospettito notando che l’uso di internet<br />
era passato a un solo minuto al giorno).<br />
Inoltre bloccare un telefono non ha certo<br />
lo stesso effetto di bloccare un pc: essendo<br />
apparecchi portatili, basta che nel gruppo<br />
di amici ce ne sia uno con il telefono sbloccato<br />
ed è subito "liberi tutti". Infine bisogna<br />
considerare il problema principale: il blocco<br />
di un programma o di un’app è un’azione<br />
forte, che ha l’effetto collaterale di limitare<br />
anche l’uso positivo di un apparecchio. Per<br />
esempio con iPhone si può bloccare Safari,<br />
ma un browser serve anche per le ricerche<br />
scolastiche e per tante altre cose positive.<br />
SENZA SPENDERE TROPPO<br />
Giovani e giovanissimi sono il nuovo target degli operatori di telefonia.<br />
Nelle ultime settimane, infatti, le tariffe dedicate ai ragazzi sono<br />
sempre più pubblicizzate. Ne abbiamo messe a confronto due.<br />
Costo di attivazione<br />
per i già clienti<br />
TIM YOUNG JUNIOR<br />
VODAFONE JUNIOR<br />
3 € 19 €<br />
Che cosa fare?<br />
Sorge quindi spontanea la domanda: che<br />
fare? Il consiglio è di dialogare il più possibile<br />
con i figli, accompagnandoli nei loro<br />
primi passi su internet, magari imparando<br />
insieme a loro a usare i cellulari e le app più<br />
diffuse, e mettendoli in guardia da ogni possibile<br />
conseguenza (altri consigli sul sito del<br />
centro per la Salute del Bambino onlus www.<br />
csbonlus.org). I pericoli della rete sono tanti,<br />
dal cyberbullismo (lo abbiamo trattato su Hi-<br />
Test 46, novembre 2014), al sexting (la pratica<br />
di inviare e ricevere testi, immagini e video<br />
a sfondo sessuale, che i ragazzi mettono in<br />
atto incuranti delle conseguenze sia di tipo<br />
psicologico sia legali). Ma in rete comunque<br />
prima o poi si arriva: meglio farlo preparati.<br />
Costo di attivazione<br />
per i nuovi clienti<br />
Costo mensile<br />
Soglie<br />
Servizi extra<br />
3 € 15 €<br />
6 € 9 €<br />
60 min, 60 sms,<br />
500 MB<br />
Tim Games Junior<br />
Tim Protect<br />
100 min, 50 sms,<br />
500 MB<br />
Minuti illimitati verso due numeri<br />
Vodafone Protezione bambino<br />
Come primo cellulare per un ragazzino consigliamo di evitare telefoni<br />
costosissimi. Qui sotto proponiamo alcuni apparecchi con una buona<br />
qualità a prezzo contenuto. La qualità è indicata dal numero delle stelle,<br />
da uno (pessimo) a cinque (ottimo).<br />
18%<br />
12%<br />
Smartphone<br />
per adolescenti<br />
PREZZI DATI RISULTATI<br />
In euro min-max<br />
(marzo <strong>2016</strong>)<br />
Memoria<br />
disponibile (GB)<br />
Dimensioni<br />
schermo in pollici<br />
Durata batteria<br />
Qualità foto<br />
Solidità<br />
QUALITÀ GLOBALE %<br />
SAMSUNG Galaxy A5 225 - 348 11 5,2 A C A 72<br />
SAMSUNG Galaxy Grand Prime 137 - 199 4,7 5 B D A 66<br />
5%<br />
Ho pubblicato in<br />
internet una mia foto<br />
provocante<br />
3%<br />
Ho già provato<br />
uno spinello<br />
HUAWEI P8 Lite 155 - 329 9,4 5 C D B 66<br />
VODAFONE Smart Ultra 6 220 10,06 5,5 B D B 66<br />
SAMSUNG Galaxy J5 152 - 329 4,2 5 B D B 65<br />
ALCATEL OneTouch Idol 3 (4,7”) 188 - 299 4,2 4,7 C D B 65<br />
LG G4 Stylus 157 - 285 3,11 5,7 B D B 65<br />
MOTOROLA Moto G (2015 Gen3) 159 - 251 3,31 5 B D A 63<br />
WIKO Pulp Fab 151 - 199 10 5,5 B C B 63<br />
MICROSOFT Lumia 640 XL 180 - 235 3,26 5,7 B C B 62<br />
WIKO Fever 4G 170 - 220 9,52 5,2 D C A 61<br />
qualità buona<br />
qualità media<br />
Risultati completi su www.altroconsumo.it/cellulari<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 33
A PRIMA VISTA<br />
Su www.altroconsumo.it<br />
altre novità e più dettagli<br />
I nuovi "piccoli"<br />
di casa Apple<br />
iPhone SE 509 € (16 GB) - 609 (64 GB)<br />
iPad Pro DA 689 € A 1.199 €<br />
Dopo la corsa a schermi sempre più<br />
grandi, la tendenza sembra quella<br />
di tornare alle piccole dimensioni<br />
Il nuovo iPhone SE è in pratica un<br />
iPhone delle dimensioni del vecchio 5S,<br />
ma con le specifiche tecniche interne<br />
degli iPhone 6S. Rispetto a questi,<br />
le uniche differenze sono l’assenza<br />
della funzione 3D touch, la fotocamera<br />
frontale (che è della stessa qualità<br />
del vecchio 5S) e poco altro. Il nuovo<br />
iPad Pro segue la stessa logica: per<br />
dimensioni e peso è molto simile ad<br />
iPad Air 2 (schermo da 9.7”), mentre<br />
le caratteristiche tecniche sono<br />
quelle dell’iPad Pro. Ha anche alcune<br />
caratteristiche superiori, in particolare<br />
rispetto alle fotocamere (quella<br />
principale ora è da 12 Megapixel e con<br />
una funzione di stabilizzazione migliore,<br />
quella frontale è da 5 Megapixel e<br />
ha il flash) e allo schermo, che è più<br />
luminoso, con meno riflessi.<br />
IL NOSTRO PARERE Comodi se si<br />
preferiscono dispositivi più piccoli; le<br />
evoluzioni tecniche sono marginali,<br />
ma restano due prodotti molto buoni.<br />
VILEDA Actifibre<br />
Efficace e sostenibile<br />
€ 2,99 (2 panni)<br />
Promette di pulire bene<br />
come la microfibra<br />
con una capacità di<br />
assorbire speciale.<br />
Lo abbiamo messo alla<br />
prova e in effetti assorbe<br />
bene: può ridurre l’uso<br />
di carta da cucina e<br />
detergenti, a tutto<br />
vantaggio dell’ambiente.<br />
Auto dell’anno sotto la lente<br />
OPEL ASTRA da 17.600 €<br />
Recentemente la nuova Astra, la familiare<br />
di casa Opel, ha ottenuto il titolo di auto<br />
dell’anno <strong>2016</strong>. Siamo saliti a bordo e<br />
abbiamo percorso 2.000 chilometri, sia in<br />
laboratorio che su strada. Buona la tenuta<br />
di strada, la sicurezza attiva e passiva,<br />
la spaziosità dell’abitacolo. La visibilità<br />
posteriore lascia un po’ a desiderare,<br />
a causa della larghezza dei montanti.<br />
Fra gli optional, apprezzabili il servizio<br />
di assistenza OnStar, la telecamera<br />
posteriore e i fari Led intelligenti. Le<br />
porte posteriori sono grandi e con un<br />
ampio angolo di apertura. I sedili anteriori<br />
presentano un’ottima regolazione in<br />
altezza. Peccato che il sedile passeggero<br />
anteriore non possa essere abbattuto.<br />
IL NOSTRO PARERE Ha buone<br />
performance e si pone come diretto rivale<br />
di modelli come la Ford Focus e la Peugeot<br />
308, ma compete anche con vetture più<br />
costose, come la Mercedes Classe A, la<br />
BMW Serie 1 e la Audi A3.<br />
34 Altroconsum 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.t
Prestito Agos: conviene, ma...<br />
Solo con le caratteristiche pubblicizzate - 10.000 euro da restituire in 60 mesi - può<br />
essere un affare; per il resto, c'è di meglio. Più informazioni su www.altroconsumo.it<br />
Due nuove funzioni alla prova<br />
I PROSSIMI<br />
TEST<br />
ACQUA MINERALE<br />
Alla prova 24 marche<br />
di frizzanti ed effervescenti<br />
naturali, sottoposte<br />
a una nutrita serie di analisi<br />
per valutarne la qualità.<br />
TurboWash di LG<br />
TurboWash è una speciale funzione di<br />
lavaggio presente in alcune delle ultime<br />
lavatrici progettate da LG. Un programma<br />
specifico che, grazie anche a un "supergetto",<br />
riduce i consumi di acqua ed energia e<br />
la durata del ciclo, mantenendo alte le<br />
prestazioni. L'abbiamo provato: se il bucato è<br />
poco sporco e il carico ridotto, è interessante.<br />
Se però la lavatrice è piena e le macchie sono<br />
difficili, una riduzione dell'efficacia di lavaggio e<br />
di risciacquo, in realtà, si nota.<br />
Add Wash di SAMSUNG<br />
Add Wash è il nuovo sistema di Samsung<br />
pensato per consentire di aggiungere capi al<br />
bucato anche durante lavaggio, risciacquo<br />
o centrifuga, attraverso uno sportellino<br />
apposito. Lo abbiamo messo alla prova e<br />
funziona, impedendo anche l'operazione<br />
quando non è sicura (per esempio se l'acqua<br />
è sopra i 50° C). Tuttavia è l'utilità in sé che<br />
ci sembra dubbia, visto che anche con una<br />
lavatrice normale si può inserire un capo<br />
dimenticato, entro certi limiti e con attenzione.<br />
SEGGIOLINI AUTO<br />
Modelli per tutte le età e i pesi:<br />
sempre più nutrita, nei nostri<br />
test, la presenza di seggiolini<br />
omologati secondo la nuova<br />
normativa I-Size .<br />
IL NOSTRO PARERE Non si tratta di novità che ci cambiano la vita,<br />
mentre di fatto i modelli con queste funzioni si pongono in una<br />
fascia di prezzo alta. Per un utente normale non le consigliamo.<br />
Samsung Galaxy Tab Pro S: costoso, ma la qualità è alta<br />
L’ultimo tablet di Samsung è sicuramente un'alternativa da prendere in considerazione per chi è alla ricerca di<br />
un dispositivo Windows di fascia alta. Le performance della batteria però deludono.<br />
Un prodotto molto buono, sia per lo<br />
schermo - grazie a una risoluzione molto<br />
alta e alla luminosità - sia per l'audio. Grazie<br />
alla tastiera si riesce a digitare velocemente<br />
e senza commettere errori di battitura.<br />
Quanto alla batteria, Samsung dichiara una<br />
durata fino a 10,5 ore, noi siamo riusciti<br />
a utilizzarlo al massimo per 7,5 ore di fila<br />
guardando dei video. D'altro canto, però, si<br />
carica piuttosto velocemente.<br />
ASPIRAPOLVERE<br />
Test completo,<br />
con un'attenzione tutta<br />
particolare ai nuovi modelli di<br />
aspirapolvere usciti sul mercato.<br />
IL NOSTRO PARERE Costoso (1.099 euro),<br />
ma le performance sono buone. La novità<br />
della tastiera potrebbe anche non piacere,<br />
provatela prima di acquistarlo.<br />
www.altroconsumo.it<br />
maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 35
CHE PASTA!<br />
Al palato le eccellenze non mancano.<br />
Ma non ci basta: sulle micotossine servono<br />
regole più severe, soprattutto per tutelare<br />
i bambini. Premiati tre prodotti buoni e puliti.<br />
COME TESTIAMO<br />
Tutti i campioni utilizzati per i test<br />
vengono acquistati nei normali<br />
punti vendita, inviati ai laboratori<br />
e testati in forma anonima.<br />
I laboratori e gli esperti incaricati<br />
di svolgere le prove sono<br />
indipendenti da qualsiasi<br />
tipo di interesse commerciale.<br />
IN SINTESI<br />
24 campioni di pasta<br />
(penne rigate) analizzati<br />
e degustati da esperti e<br />
consumatori<br />
Punto sul rischio<br />
micotossine per bambini<br />
e ragazzi<br />
Inchiesta sull’etica<br />
della produzione<br />
COME VALUTIAMO<br />
La qualità nelle prove è indicata<br />
attraverso un numero di stelle, da<br />
uno (pessimo) a cinque (ottimo).<br />
La qualità globale è espressa da un<br />
voto in centesimi. Il colore azzurro<br />
nelle tabelle indica i prodotti di<br />
qualità globale buona o ottima. Il<br />
colore nero i prodotti sconsigliati.<br />
MIGLIORE DEL TEST<br />
Migliore qualità globale del test,<br />
a prescindere dal prezzo<br />
MIGLIOR ACQUISTO<br />
Qualità globale buona o ottima<br />
e il prezzo o costo d’uso più<br />
conveniente<br />
MIGLIOR PREZZO<br />
Qualità globale sufficiente<br />
e un prezzo o costo d’uso<br />
particolarmente conveniente<br />
Migliaia di prodotti e<br />
aggiornamenti continui<br />
su www.altroconsumo.it<br />
81 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
De Cecco Penne rigate n. 41<br />
1,09 - 1,38 € (500 g)<br />
PRO Giudizi ottimi praticamente in tutte le prove. E<br />
nessuna contaminazione da micotossine.<br />
CONTRO Non è tra le marche più economiche.<br />
IL NOSTRO PARERE Una pasta davvero<br />
convincente.<br />
www.altroconsumo.it
TEST<br />
Pasta secca<br />
Sulla pasta noi italiani siamo<br />
irremovibili. Anche se non la<br />
mangiamo più spesso come un<br />
tempo, continuiamo a mantenere<br />
il primato mondiale dei consumi pro<br />
capite: 26 chili ogni anno, poco più di<br />
70 grammi ogni giorno. Sopra la tavola<br />
apparecchiata, quindi, l’icona del cibo<br />
italiano è ancora lei. Poco importa se<br />
viene sempre più demonizzata da chi ci<br />
vuole iperproteici, magrissimi e senza<br />
glutine, la nostra passione non si spegne.<br />
A patto che sia perfetta: compatta, tenace<br />
ed elastica. E soprattutto rigorosamente<br />
di grano duro. E così, pensando al fatto<br />
che non ci possiamo accontentare di<br />
una pasta mediocre, anche perché ne<br />
va della reputazione di un importante<br />
comparto alimentare italiano, abbiamo<br />
voluto verificare tutti i dettagli di<br />
questo prodotto a partire da quello<br />
fondamentale: che nella pasta ci sia<br />
soltanto grano duro. Dopo il sequestro<br />
nel porto di Genova di spaghetti di grano<br />
tenero prodotti in Turchia dal gruppo<br />
Garofalo ma destinati, spiega l’azienda, al<br />
mercato africano, fugare questo dubbio<br />
era d’obbligo. In tutto, sono finite sotto<br />
la nostra lente 24 confezioni di pasta<br />
secca (penne rigate), comprate nella<br />
grande distribuzione organizzata e nei<br />
discount. Un furgone carico di prodotti<br />
è partito alla volta delle tre realtà<br />
professionali che ci hanno affiancato<br />
in questa operazione: un laboratorio<br />
accreditato in analisi agroalimentari, per<br />
le prove chimiche e microbiologiche;<br />
un’importante scuola di cucina, in cui<br />
uno chef specializzato in primi piatti,<br />
esperto di farine e semole, ha condotto<br />
la prova pratica di cottura e assaggiato<br />
i nostri campioni; infine un laboratorio<br />
specializzato in analisi sensoriali che ha<br />
sottoposto i prodotti al giudizio di un<br />
gruppo di consumatori. I prodotti davvero<br />
68 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Coop Penne rigate n. 70<br />
0,47 - 0,59 € (500 g)<br />
PRO Senza micotossine e impurità. Supera la<br />
prova d’assaggio dello chef.<br />
CONTRO Non è tra i prodotti più graditi dai<br />
consumatori.<br />
IL NOSTRO PARERE Buoni qualità e prezzo.<br />
62 QUALITÀ<br />
MEDIA<br />
Combino (Lidl) Penne rigate<br />
0,59 - 0.75 € (1 kg)<br />
PRO Nessuna presenza di micotossine, buona<br />
secondo i consumatori.<br />
CONTRO Non ha convinto del tutto lo chef, che l’ha<br />
giudicata mediocre.<br />
IL NOSTRO PARERE Il prezzo è davvero imbattibile.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 37
TEST<br />
Pasta secca<br />
Qualità alla prova, passo dopo passo<br />
SULLA BILANCIA Una bilancia<br />
di precisione verifica che il peso<br />
corrisponda a quello dichiarato.<br />
OCCHIO ELETTRONICO Per<br />
analizzare la presenza di micotossine<br />
si ricorre a un macchinario specifico.<br />
E ORA SPADELLIAMO Ci trasferiamo<br />
in una cucina professionale per<br />
cucinare la pasta, in bianco e al sugo.<br />
DA PENNA A POLTIGLIA Per eseguire<br />
le analisi le penne vengono tritate<br />
finemente e diluite in una soluzione.<br />
OCCHIO UMANO La presenza di<br />
impurità, come piccoli frammenti di<br />
insetti, si verifica con il microscopio.<br />
CONCENTRATI SUL GUSTO Aspetto,<br />
consistenza e sapore sono stati<br />
valutati dallo chef e dal suo assistente.<br />
convincenti al palato sono stati molti,<br />
non soltanto dei marchi più rinomati,<br />
cosa che rivela un “savoire faire” di alto<br />
livello anche tra i produttori più piccoli<br />
e più economici (tra cui sicuramente<br />
ci sono i marchi delle grandi catene di<br />
distribuzione). Purtroppo, però, le nostre<br />
analisi hanno confermato un problema<br />
assai noto negli ambienti “tecnici”,<br />
cioè il fatto che la pasta, al pari di tutti i<br />
prodotti a base di grano, può contenere<br />
micotossine, sostanze contaminanti di<br />
origine naturale pericolose per la salute.<br />
In particolare, abbiamo trovato spesso il<br />
Don, o deossinivalenolo, una micotossina<br />
per fortuna non cancerogena ma tuttavia<br />
tossica se si superano i limiti giornalieri<br />
raccomandati. Tutti i campioni rispettano<br />
i limiti di legge, sebbene alcuni di loro<br />
contengano una quantità di Don tale che<br />
li rende non adatti ai bambini. Abbiamo<br />
deciso di essere molto severi nella nostra<br />
scala di giudizi, per poter premiare non<br />
soltanto i pacchi di pasta più convincenti<br />
al palato, ma anche quelli che danno<br />
un valore in più: la totale assenza di<br />
micotossine.<br />
Sono tre i prodotti che hanno conquistato<br />
le nostre menzioni d’onore: le penne dello<br />
storico marchio abruzzese De Cecco,<br />
impeccabili praticamente da tutti i punti<br />
di vista, dalla pulizia e qualità del grano<br />
utilizzato, alla qualità in cottura (Migliore<br />
del Test); quelle Coop, che hanno un<br />
imbattibile rapporto tra buona qualità<br />
complessiva e prezzo (Miglior Acquisto)<br />
e le penne Combino, del discount Lidl,<br />
il Miglior Prezzo per chi vuole spendere<br />
davvero poco senza rinunciare alle<br />
caratteristiche fondamentali di questo<br />
primo piatto.<br />
Terrà la cottura? Lo dicono le proteine<br />
La pasta è un cibo molto semplice,<br />
che ha due soli ingredienti: l’acqua e la<br />
semola di grano duro, un cereale ricco<br />
di glutine, componente proteica che dà<br />
forza all’impasto. Per questo, le proteine<br />
sono un indicatore importante della<br />
qualità della pasta. Più è alto il contenuto<br />
proteico, infatti, maggiore sarà la capacità<br />
della struttura della pasta di formare una<br />
maglia stretta, in grado di intrappolare<br />
l’amido, quindi di tenere la cottura. La<br />
pasta di grano duro, per legge, deve<br />
contenere almeno 10,5 grammi di proteine<br />
per 100 grammi di prodotto secco.<br />
Nessun campione è risultato fuori regola,<br />
anche se c’è chi si ferma sul limite minimo<br />
come Il Giusto del Grano (10,5%) e chi<br />
invece lo supera abbondantemente, come<br />
Voiello (14,3%). Un dato, quello delle<br />
proteine, che ha trovato riscontro anche<br />
38 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Per maggiori informazioni<br />
www.altroconsumo.it/alimentazione<br />
PESO PREZZI RISULTATI<br />
Penne rigate<br />
A confezione (g)<br />
In euro min-max<br />
(marzo <strong>2016</strong>)<br />
Medio al kg<br />
Etichetta<br />
Proteine<br />
Impurità<br />
Trattamento termico<br />
Micotossine (DON)<br />
Prova cottura<br />
Assaggio dei<br />
consumatori<br />
Assaggio dello chef<br />
QUALITÀ GLOBALE %<br />
F DE CECCO Penne rigate n. 41 500 1,09-1,38 2,50 C A A A A A B A 81<br />
ESSELUNGA BIO Penne rigate 500 0,88 1,76 B C A B A B C A 74<br />
VOIELLO Penne Rigate n.152 500 1,14-1,37 2,56 B A A B A B B B 73<br />
ALCE NERO Penne rigate biologiche -<br />
Senatore Cappelli in purezza<br />
500 2,1-2,15 4,24 B C A B A A C B 70<br />
F COOP Penne rigate n. 70 500 0,47-0,59 1,06 B B A B A B C B 68<br />
CONAD Penne rigate n. 73 500 0,44 0,88 B C A C C B B B 64<br />
F COMBINO (LIDL) Penne rigate 1.000 0,59-0,75 0,66 B C A B A B B C 62<br />
CARREFOUR BIO Penne rigate n.19 500 0,95-0,99 1,96 C C A B A B C B 62<br />
PAM PANORAMA Penne rigate n. 73 500 0,49-0,59 1,06 C C A C D A C A 61<br />
BUITONI Penne rigate 1.000 1,69 1,69 C C A C D B C B 57<br />
RUMMO Penne rigate n. 66 500 1,06-1,25 2,32 C A B B D B C A 57<br />
LA MOLISANA Penne rigate n. 20 500 0,97-1,15 2,14 C B A B D B B A 57<br />
SIMPLY Penne rigate n. 73 500 0,55 1,10 B C B B D B C B 57<br />
GAROFALO Penne ziti rigate n. 70 500 1,09-1,35 2,50 C A A A D A B A 56<br />
DELVERDE Penne zita rigate n. 32 500 1,19 2,38 B A A A D B B B 54<br />
AGNESI Le penne rigate n.19 500 0,89-0,95 1,82 C A A B D B B B 54<br />
TRE MULINI (EUROSPIN) Penne rigate 1.000 0,75 0,75 B B B B D A D B 53<br />
BARILLA Penne rigate n. 73 500 0,69-0,84 1,56 B B A B D A B A 53<br />
DIVELLA Penne ziti rigate n. 27 1.000 0,99-1,29 1,20 C B A B D B B B 52<br />
CARREFOUR Penne rigate n. 20 500 0,55-0,59 1,14 B B A B D B C A 51<br />
IL GIUSTO DEL GRANO LIBERA TERRA<br />
Penne rigate Biologico<br />
500 1,59 3,18 C D B B A C D C 50<br />
PASTA REGGIA Penne ziti rigate n. 34 1.000 0,75-0,82 0,78 B B A B D B C C 49<br />
GRANORO Penne rigate n. 26 500 0,75 1,50 C C A A D C C C 44<br />
ESSELUNGA Penne rigate n. 19 500 0,59 1,18 B B A B D B B A 41<br />
qualità buona<br />
qualità media<br />
nella prova di degustazione: i prodotti<br />
più apprezzati sono stati quelli che ne<br />
contenevano la quantità più alta.<br />
Il segreto della lenta essiccazione<br />
Per tradizione la pasta deve asciugare<br />
lentamente. L’essiccazione lenta (oltre<br />
20 ore) a bassa temperatura (inferiore a<br />
60 C°), permette di mantenere integra<br />
la struttura del glutine e consente che<br />
la pasta si asciughi in maniera più<br />
uniforme, cosa che ne garantisce meglio<br />
l’integrità nutrizionale e il sapore. Non<br />
tutti i produttori però si affidano a questo<br />
lungo processo, preferendo velocizzare<br />
questa fase aumentando la temperatura.<br />
In questo modo la pasta rischia di seccarsi<br />
troppo in superficie e meno al cuore,<br />
formando una sorta di camicia dura e<br />
impermeabile. Alla cottura, potrebbe<br />
così risultare troppo dura all’esterno e di<br />
consistenza non uniforme. Per verificare<br />
il procedimento di essiccazione usato nei<br />
prodotti abbiamo cercato la “furosina”,<br />
una sostanza che si sviluppa con il calore.<br />
<strong>Maggio</strong>re è la sua presenza, più spinto è il<br />
trattamento termico che è stato utilizzato.<br />
Quattro i prodotti ottimi che confermano<br />
il rispetto del metodo tradizionale: De<br />
Cecco, Delverde, Granoro e Garofalo.<br />
Trattamenti un po’ più spinti, ma sempre<br />
nell’ordine dell’accettabile, invece per<br />
Pam, Buitoni e Conad.<br />
La prova del nove si fa in pentola<br />
Lasciati gli alambicchi, i computer e le<br />
provette del laboratorio di analisi siamo<br />
partiti alla volta della scuola di cucina,<br />
dove ci aspettava uno chef con pentole e<br />
fornelli accesi, pronto per la prova regina:<br />
la cottura e l’assaggio. Tutto è avvenuto<br />
in maniera precisa e organizzata: lo chef<br />
ha controllato che nel pacchetto non ci<br />
fossero troppe penne frantumate e che<br />
fossero tutte simili e senza difetti. Ne ha<br />
sentito la rugosità con i polpastrelli e ne<br />
ha commentato l’aspetto complessivo.<br />
In seguito ha buttato la pasta nell’acqua<br />
bollente e l’ha lasciata cuocere per<br />
il tempo esatto indicato in etichetta,<br />
verificando che corrispondesse davvero<br />
al giusto grado di cottura. Lo scarto è al<br />
massimo di un minuto tra i marchi che<br />
stanno stretti con i tempi, risultando<br />
ancora un po’ troppo al dente (De Cecco,<br />
Granoro, Pasta Reggia) e quelli che<br />
esagerano, risultando leggermente scotti<br />
(Rummo e Il Giusto del Grano). Una volta<br />
scolate, le penne sono state assaggiate<br />
in due versioni: in bianco, condite con<br />
olio di semi dal sapore neutro, e con<br />
sugo di pomodoro, il loro complemento<br />
principe. I prodotti che hanno assorbito<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 39
TEST<br />
Pasta secca<br />
Cosa sono le micotossine e<br />
come mai le troviamo?<br />
«Le micotossine sono<br />
metaboliti secondari di alcune<br />
specie fungine che hanno la<br />
capacità di colonizzare quasi<br />
tutte le coltivazioni. Questo<br />
avviene in particolari situazioni<br />
di temperatura e umidità. Il<br />
clima, quindi, gioca un ruolo<br />
fondamentale per l’attacco<br />
fungino, soprattutto quando<br />
la pianta è in una situazione<br />
di sofferenza. Le micotossine,<br />
quindi, sono dei contaminanti<br />
naturali, non sono un effetto<br />
dell’azione dell’uomo».<br />
“RIDISCUTERE I LIMITI”<br />
CARLO BRERA<br />
ISTITUTO SUPERIORE<br />
DI SANITÀ<br />
Direttore reparto micotossine<br />
Sono pericolose per la salute?<br />
«Sì, ma non tutte allo stesso<br />
modo. L’Agenzia internazionale<br />
per la ricerca sul cancro<br />
(Iarc) ha classificato le varie<br />
micotossine in diversi gruppi:<br />
le aflatossine, per esempio,<br />
sono nel gruppo delle sostanze<br />
considerate cancerogene con<br />
ogni evidenza; altre, come<br />
l’ocratossina A, sono classificate<br />
come “possibilmente”<br />
cancerogene; mentre le<br />
fumonisine e il deossinivalenolo,<br />
sono nel gruppo 3, il gruppo<br />
che all’attuale stato delle<br />
conoscenze non è considerato<br />
cancerogeno. Il Don, quindi<br />
è tra le micotossine meno<br />
preoccupanti. Tuttavia questo<br />
non vuol dire che sia innocuo».<br />
Quali sono allora gli effetti<br />
tossici del Don?<br />
«Questa micotossina agisce a<br />
livello gastrointestinale. Causa<br />
nausea, rifiuto del cibo, vomito,<br />
dissenteria. Ma perché questo<br />
avvenga i livelli di assunzione<br />
devono essere di una certa<br />
importanza nella dieta».<br />
I limiti di legge per questa<br />
micotossina, sempre rispettati<br />
secondo le nostre analisi, sono<br />
abbastanza protettivi?<br />
«Avete toccato un punto<br />
delicatissimo. Se applichiamo<br />
il limite massimo previsto<br />
dalla legge per la pasta<br />
(750microgrammi/kg) e lo<br />
rapportiamo a quello che<br />
è il consumo medio degli<br />
italiani secondo le stime<br />
ufficiali, notiamo che la dose<br />
giornaliera tollerabile di Don<br />
viene sistematicamente<br />
superata per un’ampia fascia di<br />
popolazione: i bambini dai 3 ai<br />
10 anni circa. E questo solo con<br />
il consumo di pasta, che non è<br />
l’unica fonte di deossinivalenolo<br />
nella dieta. I bambini più piccoli,<br />
invece, quelli da 0 a 3 anni,<br />
sono protetti dalla legislazione<br />
sul baby food, che prevede<br />
un limite molto più basso per i<br />
prodotti loro destinati. Certo,<br />
poi bisogna convincere le<br />
mamme a utilizzarli, cosa che<br />
non è sempre detta. Penso,<br />
dunque, che sia necessario<br />
ridiscutere a livello europeo sia<br />
la soglia tossicologica sia il limite<br />
massimo tollerabile, per dare<br />
ancora più garanzie».<br />
Il grano italiano è più garantito di<br />
quello estero?<br />
«Tutte le materie prime<br />
importate devono rispettare<br />
i limiti di legge comunitari. Il<br />
grano italiano, però, presenta<br />
livelli di contaminazione di Don<br />
inferiori».<br />
meno il sugo sono Delverde, Divella,<br />
Granoro, Pasta Reggia, Carrefour Bio. Nel<br />
complesso, non sono emersi problemi<br />
particolari: lo chef ha confermato la<br />
buona qualità dei prodotti, con punte di<br />
vera eccellenza non solo per i marchi da<br />
cui ci si aspetta una performance al top,<br />
ma anche per alcuni prodotti firmati dalla<br />
grande distribuzione, premiati anch’essi<br />
con il massimo dei voti: cinque stelle. Non<br />
contenti delle impressioni di uno chef,<br />
abbiamo fatto assaggiare anonimamente<br />
i campioni anche a un gruppo di 240<br />
persone, che hanno compilato una<br />
scheda di valutazione preparata ad hoc.<br />
Anche questi ultimi nel complesso hanno<br />
apprezzato la qualità della pasta proposta,<br />
sebbene i loro giudizi siano un po’ più<br />
tiepidi e abbiano bocciato due marche: Il<br />
Giusto del Grano e Tre Mulini Eurospin.<br />
Micotossine: attenzione ai bambini<br />
Nei nostri campioni abbiamo cercato<br />
le micotossine che più frequentemente<br />
possono trovarsi nella pasta: ocratossina<br />
A, alcune aflatossine e deossinivalenolo<br />
(Don). Nessun riscontro per le prime due,<br />
che tra l’altro sono più nocive, mentre il<br />
Don è stato trovato in più della metà dei<br />
prodotti. Sebbene tutti i campioni siano<br />
nei limiti di legge (750 microgrammi/<br />
kg), un prodotto che si avvicina troppo a<br />
questo valore può non essere indicato per<br />
i bambini più piccoli o i ragazzi.<br />
Il limite di legge<br />
per il deossinivalenolo<br />
deve tutelare i bambini<br />
Abbiamo assegnato cinque stelle, il voto<br />
più alto, ai campioni puliti, tre stelle<br />
a Conad, che ne contiene pochissimo<br />
(92 microgrammi/kg), e due stelle<br />
a tutti gli altri. Il valore più alto è di<br />
Esselunga: proprio 750 microgrammi/<br />
kg. Seguono Granoro (656), Pasta Reggia<br />
(501), Carrefour (426), Divella (394),<br />
Barilla (376), Tre Mulini (346). Questi<br />
prodotti, secondo i nostri calcoli, non<br />
andrebbero dati ai bambini di tre anni<br />
e chi si avvicina al limite, in particolare<br />
Esselunga, non dovrebbe essere proposto<br />
neppure ai più grandi, fino ai 9 anni<br />
di età, per non rischiare di superare la<br />
dose massima giornaliera tollerabile di<br />
assunzione di Don. Per gli adulti, invece,<br />
questi valori non sono un problema, ma<br />
vogliamo mettere l’accento sul fatto che<br />
c’è un’ampia fascia di popolazione, in<br />
particolare bambini e ragazzi, che rischia<br />
di assumere ogni giorno un quantitativo<br />
di deossinivalenolo superiore alla soglia<br />
tollerabile, anche mangiando prodotti<br />
perfettamente in regola con le normative.<br />
Anche perché il Don si trova in tanti<br />
alimenti a base di grano, come il pane<br />
e i biscotti: ce lo ricorda il direttore del<br />
reparto micotossine dell’Istituto superiore<br />
di sanità intervistato in questa pagina.<br />
Eliminarlo completamente, è impossibile,<br />
poiché si tratta di un contaminante<br />
naturale da sempre presente nella nostra<br />
alimentazione, ma si può fare meglio. Il<br />
legislatore europeo deve rivedere al ribasso<br />
i limiti attuali e i produttori tenere più in<br />
considerazione questo aspetto, cercando<br />
materie prime il più possibile pulite. Si<br />
può, come dimostrano De Cecco, Voiello,<br />
Libera Terra, Alce Nero, Coop, Carrefour<br />
Bio, Esselunga Bio, Combino (Lidl), in cui<br />
questo contaminante è assente.<br />
40 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
TEST<br />
Pasta secca<br />
GRANO:<br />
PULITO E GIUSTO?<br />
Trasparenza, tutela dell’ambiente e dei lavoratori.<br />
La classifica di chi fa meglio.<br />
Almeno un terzo della semola<br />
con cui si fa la pasta è<br />
d’importazione. D’altronde<br />
non potrebbe essere altrimenti,<br />
visto che in Italia la produzione di grano<br />
duro, pari a circa 4 milioni di tonnellate<br />
ogni anno, non è sufficiente per garantire<br />
l’approvigionamento alle aziende.<br />
Si ricorre quindi alle importazioni,<br />
acquistando in base all’andamento<br />
del mercato mondiale e alla qualità.<br />
L’origine della materia prima, così come<br />
l’attenzione all’ambiente e alle condizioni<br />
di lavoro nei campi, fase della filiera<br />
che presenta più rischi, sono state al<br />
centro della nostra indagine sull’etica<br />
della produzione di pasta. Nello stesso<br />
periodo in cui i campioni andavano<br />
in laboratorio, abbiamo contattato<br />
aziende, supermercati e discount e<br />
abbiamo chiesto loro di rispondere a un<br />
questionario con domande che spaziavano<br />
dall’approvigionamento della materia<br />
prima alla trasparenza in etichetta. Un<br />
terzo delle aziende contattate dichiara di<br />
imporre un proprio sistema di tracciabilità<br />
ai fornitori di grano, un buon punto di<br />
partenza per parlare di responsabilità<br />
sociale: si tratta di Barilla-Voiello, La<br />
Molisana, Carrefour-Carrefour bio, Coop,<br />
Esselunga-Esselunga bio, Libera Terra,<br />
Combino (Lidl) e Granoro. Il 60% adotta<br />
misure per il controllo della qualità della<br />
materia prima: sono Agnesi, Barilla-<br />
Voiello, Delverde, Divella, La Molisana,<br />
Carrefour-Carrefour bio, Simply, Coop,<br />
Esselunga-Esselunga bio, Libera Terra,<br />
Lidl, Granoro, De Cecco, Garofalo.<br />
L’impatto ambientale è anch’esso un<br />
aspetto che viene preso in considerazione<br />
seriamente dalla maggior parte delle<br />
aziende, grazie all’analisi del ciclo di vita<br />
del prodotto. Per quanto riguarda gli<br />
aspetti sociali del lavoro (lavoro forzato,<br />
lavoro minorile, discriminazioni...)<br />
non ci sono particolari problemi nella<br />
produzione di grano, sebbene siano<br />
pochissime le aziende che hanno un<br />
vero e proprio codice etico. Abbiamo<br />
valutato positivamente chi ha relazioni di<br />
lungo periodo con i piccoli produttori di<br />
grano: Coop, Libera Terra e La Molisana<br />
dimostrano maggiore impegno. Infine,<br />
uno sguardo alla trasparenza in etichetta:<br />
solo il 42% dei marchi rende pubbliche le<br />
informazioni sull’etica della filiera.<br />
I più impegnati<br />
In base ai risultati della nostra inchiesta,<br />
siamo in grado di indicare quali aziende<br />
operano bene e quali invece si impegnano<br />
meno dal punto di vista della responsabilità<br />
sociale. Barilla, per esempio, è<br />
all’avanguardia nella gestione dell’impatto<br />
ambientale e controlla l’intera filiera anche<br />
direttamente. Coop e Libera Terra, invece,<br />
eccellono soprattutto per la loro<br />
attenzione agli aspetti sociali e di diritto del<br />
lavoro, garantendo salari equi e impiego di<br />
persone disagiate (Libera Terra). Abbiamo<br />
inserito nel gruppo dei “poco impegnati” le<br />
aziende reticenti nel dare informazioni<br />
etiche ai consumatori.<br />
Molto impegnate:<br />
Barilla-Voiello; Coop; Libera Terra<br />
Impegnate: Divella, La Molisana; Conad;<br />
Alce Nero; Esselunga; Garofalo; Carrefour;<br />
Rummo; De Cecco.<br />
Poco impegnate e/o poco trasparenti:<br />
Simply; Del Verde; Agnesi; Granoro; Buitoni;<br />
Pam Panorama; Combino (Lidl); Tre Mulini<br />
(Eurospin); Pasta Reggia.<br />
www.altroconsumo.it<br />
maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 41
TEST<br />
Pasta secca<br />
“VALORE SOCIALE E<br />
QUALITÀ DEL PRODOTTO”<br />
LA NOSTRA INCHIESTA IN NUMERI<br />
La responsabilità sociale di un’azienda parte dal campo e arriva al prodotto finale. Com’è il profilo<br />
etico delle aziende di pasta? Sintetizziamo qui i dati più significativi della nostra ricerca.<br />
Da dove arriva il grano?<br />
(Anno 2014: elaborazione da dati aziendali e quote di mercato Iri)<br />
VALENTINA FIORE<br />
LIBERA TERRA MEDITERRANEO<br />
Amministratore delegato<br />
Cosa c’è dietro il marchio Libera<br />
Terra?<br />
«Libera terra è il marchio che<br />
contraddistingue le produzioni di un<br />
gruppo di cooperative sociali che<br />
operano sui terreni confiscati alla<br />
mafia. La possibilità di usare questi<br />
terreni per scopi sociali è frutto<br />
di una legge di iniziativa popolare<br />
voluta dall’associazione Libera. I<br />
terreni confiscati, che restano di<br />
proprietà dello Stato, possono<br />
così essere utilizzati per sviluppare<br />
un’economia sana sul territorio».<br />
Che prodotti fate?<br />
«I terreni gestiti dalle nostre<br />
cooperative sono in quattro Regioni:<br />
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia,<br />
dove produciamo principalmente<br />
grano e legumi, ma anche uva, olive,<br />
pomodoro... Da queste materie<br />
prime, che coltiviamo con i metodi<br />
dell’agricoltura biologica, nascono<br />
prodotti come pasta, legumi, olio<br />
extravergine d’oliva, vino, miele,<br />
conserve dolci e salate, biscotti... Il<br />
nostro obiettivo è quello di stare nel<br />
mercato con prodotti di alta qualità,<br />
cercando anche di sostenere<br />
la tipicità agro alimentare del<br />
territorio».<br />
Dove si possono acquistare?<br />
«Nelle principali catene della grande<br />
distribuzione come Coop, Auchan,<br />
Carrefour, nei negozi Altromercato,<br />
in alcune enoteche. I nostri vini,<br />
poi, sono sempre più apprezzati dai<br />
ristoranti, che li inseriscono nella<br />
loro offerta».<br />
COLLABORAZIONE ALL’INCHIESTA<br />
Nessuna<br />
Buitoni<br />
De Cecco<br />
Garofalo<br />
Pasta Reggia<br />
Coop<br />
La Molisana<br />
Conad<br />
Alce Nero<br />
Esselunga<br />
Carrefour<br />
Simply<br />
Tiepida<br />
Conad<br />
Granoro<br />
Pam Panorama<br />
Rummo<br />
Tre Mulini<br />
(Eurospin)<br />
De Cecco<br />
Garofalo<br />
Libera Terra<br />
Rummo<br />
Voiello<br />
Agnesi<br />
Barilla<br />
Delverde<br />
Divella<br />
Granoro<br />
Buitoni<br />
Pam Panorama<br />
Combino (Lidl)<br />
Tre Mulini<br />
(Eurospin)<br />
Pasta Reggia<br />
}<br />
}<br />
23%<br />
Solo Italia<br />
43%<br />
Anche estero<br />
}<br />
34%<br />
Nessuna informazione<br />
Totale<br />
Agnesi<br />
Alce Nero<br />
Barilla-Voiello<br />
Carrefour<br />
Combino (Lidl)<br />
Coop<br />
Delverde<br />
Divella<br />
Esselunga<br />
La Molisana<br />
Libera Terra<br />
Simply<br />
ATTENZIONE<br />
50%<br />
Si preoccupa della<br />
gestione dei pesticidi<br />
Alce Nero, Barilla-Voiello,<br />
Carrefour-Carrefour Bio,<br />
Conad, De Cecco, Divella,<br />
Granoro, La Molisana,<br />
Libera Terra, Rummo<br />
42 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
TEST<br />
Pasta secca<br />
Dove viene acquistato il grano?<br />
Quanto sono trasparenti le aziende?<br />
?<br />
33%<br />
Agricolotori<br />
24%<br />
Grossisti e importatori<br />
10%<br />
Mulino<br />
33%<br />
Nessun informazione<br />
}<br />
42%<br />
Rende pubbliche<br />
le informazioni<br />
LUNGO TUTTA LA FILIERA<br />
INFORMAZIONI IN ETICHETTA<br />
63% 58% 33%<br />
4%<br />
Impone requisiti sociali per<br />
la fornitura Agnesi, Alce<br />
Nero, Barilla-Voiello, Buitoni,<br />
Carrefour-Carrefour Bio, Conad,<br />
Coop, Esselunga-Esselunga Bio,<br />
Garofalo, La Molisana, Libera<br />
Terra, Simply<br />
Ha relazioni di lungo termine con<br />
i fornitori Alce Nero, Barilla-<br />
Voiello, Carrefour-Carrefour<br />
Bio, Coop, Delverde, Divella,<br />
Esselunga-Esselunga Bio, La<br />
Molisana, Libera Terra, Rummo,<br />
Simply<br />
Rende pubbliche le<br />
informazioni ambientali<br />
in etichetta Agnesi, Alce<br />
Nero, Barilla-Voiello, Coop,<br />
Delverde, Libera Terra,<br />
Simply<br />
Fornisce informazioni<br />
sull’eticità della produzione<br />
Delverde<br />
www.altroconsumo.it<br />
maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 43
TEST<br />
Climatizzatori<br />
D’ESTATE E D’INVERNO<br />
Frescura e tepore? Con i climatizzatori a pompa di calore è possibile<br />
e sostenibile, perché usano l’energia in modo efficiente.<br />
Questo articolo<br />
è realizzato nell’ambito del<br />
progetto di <strong>Altroconsumo</strong><br />
CasaRinnovabile.it<br />
Con il sostegno<br />
del programma Energia<br />
Intelligente per l’Europa (IEE)<br />
della Commissione Europea.<br />
La responsabilità per il<br />
contenuto di queste pagine<br />
è esclusivamente degli<br />
autori. Né l’EASME né la<br />
Commissione europea sono<br />
responsabili dell’uso che<br />
potrebbe essere fatto delle<br />
informazioni contenute in detta<br />
comunicazione.<br />
Il primo passo verso il risparmio<br />
energetico consiste nel migliorare<br />
l’efficienza degli apparecchi che<br />
utilizziamo tutti i giorni.<br />
Consumare meno e consumare meglio sono<br />
due modi per diminuire il nostro impatto<br />
sull’ambiente e contemporaneamente<br />
contenere le spese della bolletta energetica.<br />
Il climatizzatore potrebbe sembrare uno di<br />
quegli apparecchi che non sono efficienti<br />
per definizione: devono produrre aria<br />
fresca quando fuori fa caldo, il che richiede<br />
una buona dose di energia.<br />
Per questo articolo abbiamo però<br />
selezionato i modelli a pompa di calore<br />
più efficienti del mercato, notevolmente<br />
superiori alle macchine di dieci anni fa:<br />
in questo lasso di tempo il consumo si è<br />
ridotto di oltre il 50 per cento. Ma c’è di più:<br />
questi apparecchi consentono di rinfrescare<br />
la casa in estate, ma anche di riscaldarla<br />
in inverno. Il sistema di riscaldamento<br />
a pompa di calore funziona in pratica<br />
IN SINTESI<br />
Alla prova 32 apparecchi<br />
di diversa potenza adatti<br />
a chi vuole usarli anche<br />
per scaldare gli ambienti<br />
in inverno<br />
Consigli su installazione<br />
e uso<br />
Le modalità che<br />
consentono di<br />
risparmiare energia<br />
estraendo calore dall’aria, e riesce così a<br />
trasformare ogni kWh di energia elettrica<br />
che assorbe nel triplo di energia termica:<br />
un comportamento molto efficiente, come<br />
spiega il nostro esperto Stefano Casiraghi<br />
nel riquadro a pag.47.<br />
Risparmiate con noi<br />
Sulla nostra piattaforma www.<br />
CasaRinnovabile.it, con la quale aderiamo<br />
al progetto europeo Clear, che ha lo<br />
scopo di aiutare i cittadini a dotarsi<br />
di apparecchi che sfruttano fonti di<br />
energia rinnovabili e prodotti rispettosi<br />
dell’ambiente, si possono trovare molti utili<br />
consigli sul risparmio energetico in casa.<br />
Registrandosi al sito e fornendo alcuni<br />
dati chiave, tra i quali il tipo di abitazione<br />
(appartamento, villetta e via dicendo) e<br />
l’area geografica nella quale si vive, ci si può<br />
fare calcolare i risparmi in bolletta di luce<br />
e gas realizzabili installando apparecchi<br />
ad alta efficienza. Qui si trovano anche<br />
44 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Per maggiori informazioni<br />
i risultati delle prove sui climatizzatori,<br />
aggiornate continuamente, e i consigli per<br />
l’installazione e l’uso. Si possono inoltre<br />
rivolgere domande specifiche ai nostri<br />
esperti e scaricare documenti e guide<br />
anche riguardanti gli adempimenti fiscali.<br />
Su Soldi&Diritti 148, maggio <strong>2016</strong> c’è una<br />
guida completa alle agevolazioni fiscali per<br />
gli interventi di riqualificazione energetica,<br />
tra cui l’installazione di climatizzatori.<br />
Da ricordare anche che se si riscalda<br />
esclusivamente con climatizzatori si può<br />
fruire della tariffa elettrica agevolata D1,<br />
vedi AC 292, maggio 2015.<br />
Alla prova del fresco<br />
In questo test abbiamo messo alla prova 18<br />
modelli con potenza da 9.000 Btu/h, adatti<br />
ad ambienti di circa 25 m2 e 14 modelli da<br />
12.000 Btu/h, ideali per ambienti un po’ più<br />
grandi, fino a 35 m2.<br />
Abbiamo sottoposto i 34 apparecchi a<br />
pompa di calore aria-aria (ne esistono<br />
anche altri tipi, aria-acqua, acqua-acqua<br />
e geotermiche), a una serie di prove per<br />
valutarne prestazioni ed efficienza. Dopo<br />
averli posizionati in camere climatiche<br />
appositamente attrezzate, abbiamo potuto<br />
variare artificialmente la temperatura e<br />
l’umidità dell’aria per verificare come<br />
si comportavano i climatizzatori. Una<br />
quarantina di sonde collocate in vari punti<br />
della stanza ci hanno consentito di misurare<br />
in modo molto preciso le variazioni di<br />
temperatura, umidità e il flusso dell’aria<br />
generati dagli apparecchi del test.<br />
Tra i dati più rilevanti per attribuire un<br />
giudizio alle prestazioni ci sono il tempo<br />
impiegato per raggiungere la temperatura<br />
ideale, la distribuzione dell’aria e quindi<br />
della temperatura, il rumore. Un’altra prova<br />
molto importante è quella della capacità di<br />
deumidificazione. In estate in effetti spesso<br />
si può ottenere già un grande sollievo<br />
dall’afa semplicemente togliendo umidità<br />
dall’aria, il che risulta economicamente<br />
conveniente perché l’energia necessaria<br />
per deumidificare è molto inferiore a quella<br />
richiesta per raffreddare. Abbiamo valutato<br />
come se la cavavano i prodotti del test a una<br />
temperatura esterna di 27 °C con un tasso di<br />
umidità del 58,5 per cento. I modelli che in<br />
tabella ricevono solo due stelle per questa<br />
prova non riescono a sottrarre umidità<br />
dall’aria in modo efficiente.<br />
Scegliere in base al costo<br />
Nel complesso le prestazioni dei modelli del<br />
test sono buone, anche se alcuni apparecchi<br />
naturalmente sono risultati migliori di altri.<br />
A fare una notevole differenza è quindi<br />
quanto ci costano. Il prezzo d’acquisto<br />
di alcuni di questi apparecchi è alto, ma<br />
34 euro<br />
è il costo invernale annuo<br />
per l’uso di un apparecchio<br />
da 9.000 Btu/h a Palermo;<br />
a Napoli diventano 47<br />
118€<br />
servono ogni anno per scaldare<br />
un ambiente di 35 m 2<br />
a Milano, contro i 99 di Firenze<br />
quello che conta davvero è il costo annuo<br />
del climatizzatore, che dipende da quanta<br />
energia consuma sia quando è in funzione<br />
sia quando viene lasciato in standby. Per<br />
calcolarlo, abbiamo simulato l’uso in locali<br />
delle giuste dimensioni a seconda del tipo<br />
di apparecchio, con una finestra esposta al<br />
sud con 3-4 ore di sole al giorno.<br />
In tabella (alla pagina seguente) indichiamo<br />
due cifre diverse, perché l’uso cambia in<br />
base all’area geografica: i costi includono<br />
l’ammortamento del costo di acquisto in<br />
dieci anni e i consumi ipotizzabili in una<br />
città del Sud come Napoli e in una del Nord<br />
come per esempio Milano.<br />
È l’uso anche invernale<br />
dei climatizzatori<br />
che li rende<br />
convenienti dal punto<br />
di vista energetico<br />
Si può notare che alcuni modelli hanno<br />
un prezzo doppio rispetto ad altri, ma<br />
un costo annuo simile, indice che sono<br />
energeticamente assai più efficienti e<br />
consumano meno. Contribuisce a far<br />
lievitare il costo annuo anche il consumo<br />
in modalità di standby, cioè quando il<br />
climatizzatore è acceso e pronto all’uso ma<br />
non in funzione.<br />
I peggiori arrivano a consumare anche<br />
più di 16 euro l’anno, mentre i migliori si<br />
fermano a pochi centesimi.<br />
33€<br />
si spendono ogni anno<br />
per rinfrescare una stanza<br />
da 25 m 2 con il nostro Miglior<br />
Acquisto tra i 9.000 Btu/h<br />
40 euro<br />
in un anno per rinfrescare una<br />
stanza da 35 m2 con il nostro<br />
Miglior Acquisto da 12.000 btu/h<br />
Occhio a installazione e manutenzione<br />
Il modo migliore per avere climatizzatori<br />
sempre efficienti, e quindi spendere meno,<br />
consiste nel collocarli nel punto giusto e<br />
nel curarne la manutenzione nel tempo. È<br />
importante, per esempio, che la distanza<br />
tra l’unità esterna e quella interna sia più<br />
corta possibile, per ridurre la quantità<br />
di refrigerante necessaria e aumentare<br />
l’efficienza. Alcuni produttori suggeriscono<br />
di non superare i 7 metri, altri consentono<br />
di arrivare fino a 20.<br />
Quanto al posizionamento dell’unità<br />
interna, dipende dall’uso che si pensa di<br />
farne. Se si vuole usarlo soprattutto per<br />
scaldare, meglio collocare il climatizzatore<br />
sotto la finestra (l’aria calda sale e il calore<br />
si distribuisce meglio nell’ambiente),<br />
altrimenti meglio sopra la finestra, per<br />
ottenere l’effetto contrario. Se non si<br />
è sicuri di quale sarà l’uso prevalente,<br />
meglio assicurarsi una maggiore efficienza<br />
nel raffreddamento e posizionare l’unità<br />
sopra la finestra. Per la manutenzione<br />
dell’unità esterna, bisogna controllare il gas<br />
refrigerante e la pulizia della batteria ogni<br />
3 o 4 anni, se non se ne fa un uso intenso.<br />
Per l’unità interna, la pulizia del filtro<br />
andrebbe fatta ogni anno: bastano acqua e<br />
bicarbonato, ma bisogna assicurarsi che il<br />
filtro sia asciutto prima di rimontarlo.<br />
Per un uso estivo risparmioso, la<br />
temperatura ideale è di 25 °C: in ogni caso<br />
non è mai consigliabile scendere oltre i 6/7<br />
gradi sotto la temperatura esterna anche<br />
per motivi di salute. La funzione meno<br />
costosa è quella di deumidificazione, che<br />
spesso può anche bastare a ottenere un<br />
clima confortevole: da provare, sempre.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 45
TEST<br />
Climatizzatori<br />
PREZZI<br />
RISULTATI<br />
Costo annuo<br />
Climatizzatori<br />
in euro min - max<br />
(marzo <strong>2016</strong>)<br />
Zona sud<br />
Zona temperata<br />
Istruzioni<br />
per l’uso<br />
Facilità d’uso<br />
Rumore<br />
Versatilità<br />
Efficienza<br />
di raffrescamento<br />
Efficienza<br />
di riscaldamento<br />
Standby<br />
Deumidificazione<br />
QUALITÀ GLOBALE %<br />
Apparecchi da 9.000 BTU/h<br />
F DAIKIN FTXZ25NV1B/RXZ25NV1B 1.490 - 2.587 260 269 B B C B A A A B 82<br />
F<br />
MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-FH25VE/<br />
MUZ-FH25VE<br />
950 - 1.400 169 177 B C B B A A A C 79<br />
LG H09AL NSM/H09AL UE1 1.400 196 204 B B C B A A C C 73<br />
DAIKIN FTXG25LV1BW/RXG25L2V1B 1.399 196 206 B C C A B B A C 72<br />
MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-SF25VE/<br />
MUZ-SF25VE<br />
SAMSUNG AR09FSSEDWUN/<br />
AR09FSSEDWUX<br />
799 - 1.099 136 145 B B B C B C A C 66<br />
750 - 899 136 145 B B A B B B D D 65<br />
LG D09CM NSJ/D09CM UL2 800 128 137 B B D B A C D C 64<br />
SHARP AY-XPC9PHR/AE-X9PHR 660 - 870 124 133 B B B C A C E D 63<br />
AERMEC HWI091C/HWI091E 854 - 975 146 159 B C B B C C A C 59<br />
DAIKIN FTX25J2V1B/RX25J3V1B 500 - 1.100 128 140 B B B C C C B C 58<br />
LG P09RK.NSB/ P09RK.UA3 700 118 129 B B B B B C E C 58<br />
HITACHI RAK-25PPA/RAC-25WPA 699 151 136 B B C B C C E C 55<br />
LG E09EM.NSW/E09EM.UA3 549 - 599 111 123 B B C B C C E C 53<br />
SAMSUNG AR09HSFSBURN/<br />
AR09HSFSBURX<br />
GREE GWH09QB-K3DNB6G/I/<br />
GWH09QB-K3DNA1G/O<br />
ARISTON ALYS 25 MC8-I/<br />
ALYS 25 MC8-O<br />
OLIMPIA SPLENDID OS-SEQIH10EI/<br />
OS-CEQIH10EI<br />
920 152 166 C C B C C C A D 52<br />
390 - 499 92 105 B B C C D D A C 50<br />
645 - 690 120 134 C D C C D D B C 43<br />
400 - 699 110 125 C C C C D D B B 43<br />
COMFEE AERAS 9 IU/AERAS 9 OU 349 - 399 87 102 B C C C D D B B 42<br />
Apparecchi da 12.000 BTU/h<br />
FF<br />
PANASONIC CS-E12QKEW/<br />
CU-E12QKE<br />
MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-EF35VE/<br />
MUZ-EF35VE<br />
TOSHIBA RAS-B13N3KVP-E/<br />
RAS-13N3AVP-E<br />
MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-SF35VE/<br />
MUZ-SF35VE<br />
999 - 1.100 154 165 C C B B B B A B 67<br />
1.119 - 1.500 186 198 B B B C B B A C 66<br />
915 - 1.450 184 195 C B B B B A E C 66<br />
890 - 1.300 165 177 B B B C C C A C 62<br />
DAIKIN RXS35L2V1B/FTXS35K2V1B 990 - 1.190 172 184 B C B A B C E B 61<br />
SHARP AY-XPC12RR/AE-X12RR 749 - 900 137 148 B B B C C B E B 61<br />
PANASONIC CS-RE12QKE/<br />
CU-RE12QKE<br />
549 - 799 119 129 C B C C C C A B 59<br />
HITACHI RAK-35PPB/RAC-35WPB 903 143 155 B B B B C C C B 57<br />
LG E12EL NSH/E12EL UA3 499 101 113 B B B B C D E B 52<br />
SAMSUNG AR12HSFSBURN/<br />
AR12HSFSBURX<br />
SAMSUNG AR12HSFNCWKN/<br />
AR12HSFNCWKX<br />
MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-HJ35VA/<br />
MUZ-HJ35VA<br />
SAMSUNG AR12HSFSAWKN/<br />
AR12HSFSAWKX<br />
550 - 550 109 124 C C B C D C A C 51<br />
470 - 1.000 122 137 C C B C D C A C 51<br />
519 - 799 118 131 B C C C C D B C 50<br />
450 - 499 103 118 B C C B D C C C 50<br />
AERMEC SI120C/SI120E 854 - 940 152 165 B C B B D D E C 48<br />
Risultati completi su www.altroconsumo.it/elettrodomestici/condizionatori qualità buona qualità media<br />
46 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Per maggiori informazioni<br />
APPARECCHI DA 9.000 BTU/H<br />
82 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Daikin<br />
FTXZ25NV1B/RXZ25NV1B<br />
1.490-2.587 €<br />
IL NOSTRO<br />
ESPERTO<br />
APPARECCHI DA 12.000 BTU/H<br />
PRO Rinfresca e riscalda bene. In estate<br />
fa risparmiare, grazie a un’efficienza<br />
superiore a quella di tutti gli altri. In<br />
inverno è efficiente anche quando fuori<br />
la temperatura scende. È il miglior<br />
modello per la deumidificazione. Il<br />
consumo è molto basso anche in<br />
standby.<br />
CONTRO Caro e meno silenzioso di altri.<br />
IL NOSTRO PARERE Qualità al ta, ma<br />
purtroppo lo è anche il prezzo.<br />
79 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Mitsubishi Electric MSZ-<br />
FH25VE/MUZ-FH25VE<br />
950 - 1.400 €<br />
PRO Rinfresca e riscalda bene e<br />
consente di risparmiare in estate. In<br />
inverno ha un’efficienza ottima a 7°C e<br />
anche a 2°C, meno quando fa poco<br />
freddo. Prodotto versatile, poco<br />
rumoroso e con consumi contenuti.<br />
CONTRO Deumidificazione e facilità<br />
d’utilizzo non del tutto ottimali.<br />
IL NOSTRO PARERE Un prodotto molto<br />
buono a un prezzo interessante.<br />
67 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Panasonic<br />
CS-E12QKEW/CU-E12QKE<br />
999 - 1.100 €<br />
PRO Alte prestazioni per fresco e caldo,<br />
è il modello più efficiente della sua<br />
categoria per l’uso estivo. In inverno ha<br />
un’efficienza ottima a 7°C e comunque<br />
buona fino a 2°C. Consuma poco anche<br />
in standby, ha molte funzioni e fa poco<br />
rumore.<br />
CONTRO Facilità d’uso migliorabile.<br />
IL NOSTRO PARERE Prestazioni molto<br />
buone a un costo annuo competitivo.<br />
Stefano Casiraghi<br />
Energia e riscaldamento<br />
L’utilizzo invernale del<br />
climatizzatore a pompa di<br />
calore è efficiente e può essere<br />
anche visto come<br />
parzialmente rinnovabile.<br />
Perché?<br />
«Le pompe di calore funzionano<br />
grazie a un ciclo di compressione<br />
ed espansione di un fluido<br />
refrigerante (come il nostro<br />
frigorifero). Quando il fluido<br />
refrigerante, dopo essere stato<br />
compresso, si espande, cede<br />
energia, raffreddandosi e quindi<br />
rinfrescando. Al contrario, se<br />
compresso, il fluido si riscalda:<br />
ed è questo l’effetto che si usa<br />
d’inverno. In questo caso, però,<br />
c’è una particolarità importante<br />
a caratterizzarlo: il fluido ha la<br />
capacità di assorbire calore<br />
dall’aria esterna, anche se<br />
questa ha temperature non<br />
molto elevate. Con un ciclo del<br />
genere il singolo kWh elettrico<br />
che il climatizzatore preleva dalla<br />
rete elettrica, grazie al calore<br />
assorbito dall’aria, si trasforma<br />
in 3-4 kWh termici, con un buon<br />
risparmio energetico».<br />
È sempre consigliabile utilizzare<br />
questo sistema?<br />
«Per quanto riguarda i prodotti<br />
testati, in ambienti fino a 40 m2<br />
senza particolari barriere alla<br />
diffusione dell’aria sono una<br />
scelta da preferire alla classica<br />
caldaia. Questi sistemi però<br />
perdono di efficienza allo<br />
scendere della temperatura<br />
esterna. In climi freddi non sono<br />
ideali, sotto 0°C potrebbero<br />
addirittura non funzionare. È<br />
nelle zone temperate italiane,<br />
dove l’inverno è relativamente<br />
mite, che sono da preferire».<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 47
TEST<br />
App di navigazione e supporti<br />
NAVIGA GRATIS,<br />
USA IL SUPPORTO<br />
Il test promuove diverse app di navigazione<br />
gratuite: vanno bene. Con 17 euro puoi fissare<br />
il telefono all’auto per utilizzarle senza rischi.<br />
di navigazione che merita il<br />
titolo di Miglior Acquisto è gratuita e<br />
funziona bene. Non soltanto non è<br />
L’app<br />
necessario acquistare un navigatore,<br />
dunque, per non perdere la strada di<br />
casa: neanche un software a pagamento è<br />
indispensabile, visto che la app Route 66<br />
Magic Earth, disponibile sia per Android<br />
sia per iPhone, funziona bene e non costa<br />
niente. La novità è che non c’è neanche più<br />
il rischio di svuotarsi il portafoglio in traffico<br />
dati per scaricare online le mappe quando<br />
si va all’estero: come ci spiega Roberto<br />
Paglia alla pagina a lato, il problema è<br />
superato. Attenzione a una trappola: molte<br />
app sono gratuite da scaricare, ma bisogna<br />
IN SINTESI<br />
I risultati del test che<br />
ha messo a confronto<br />
le app di navigazione,<br />
sia gratuite sia a<br />
pagamento<br />
Il miglior supporto<br />
per fissare lo<br />
smartphone al<br />
parabrezza o altre<br />
parti dell’auto durante<br />
l’uso dell’app<br />
poi pagare per scaricare le mappe o per<br />
continuare a utilizzarle oltre il periodo di<br />
prova. Il prezzo che indichiamo in tabella<br />
(pag.46) è il prezzo per scaricare e utilizzare<br />
le mappe dell’Europa. Le app che hanno<br />
indicato “Mondo” includono le mappe del<br />
mondo allo stesso prezzo o funzionano<br />
online (qualsiasi mappa viene scaricata<br />
in tempo reale durante la navigazione).<br />
Aggiornare le mappe è semplice. Non è<br />
invece molto comoda la gestione delle<br />
telefonate in entrata e in uscita durante la<br />
navigazione: per passare dall’app al telefono<br />
bisogna chiudere la schermata dell’app<br />
di navigazione, per poi riaprirla. Inoltre,<br />
queste app fanno consumare molto la<br />
48 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
Per maggiori informazioni<br />
www.altroconsumo.it/auto-e-moto<br />
Diversi tipi di sostegno per smartphone<br />
Dove fissarlo? Sul parabrezza dà i risultati migliori. Esistono anche supporti da<br />
inserire nel portabicchiere o nel lettore CD; è opportuno valutare la posizione di questi<br />
accessori nell’auto prima di decidere: possono essere troppo bassi.<br />
CRUSCOTTO Non sempre<br />
permette di orientare lo<br />
smartphone nel modo migliore<br />
per la consultazione. Può<br />
richiedere l’uso di un adesivo.<br />
PARABREZZA In linea di<br />
massima è il sistema che<br />
consente di orientare<br />
nel modo migliore lo<br />
smartphone. Le ventose<br />
oggi hanno una buona presa.<br />
BOCCHETTE Il nostro<br />
test ha mostrato che<br />
è il sistema che meno<br />
consente di orientare<br />
adeguatamente il telefono.<br />
batteria: consigliabile un caricabatterie da<br />
auto per lo smartphone.<br />
Il vero problema delle app da smartphone,<br />
però, è che possono essere pericolose<br />
se il telefono non è fissato in modo che<br />
si possano consultare agevolmente,<br />
distraendosi il meno possibile dalla guida.<br />
Inoltre, consultarle tenendo il telefono<br />
in mano è un’infrazione: può costarci<br />
multa e decurtazione di punti patente.<br />
Per questo è indispensabile acquistare<br />
un supporto adeguato per agganciarle al<br />
cruscotto o a un altro punto dell’auto. Ecco<br />
perché abbiamo sottoposto a test anche<br />
13 supporti: il migliore costa 17 euro, una<br />
spesa che vale la nostra sicurezza.<br />
IL NOSTRO ESPERTO<br />
Roberto Paglia<br />
Hi-tech<br />
«Per utilizzare lo smartphone come<br />
navigatore anche all’estero senza incappare in<br />
costi di roaming, bisogna optare per un’app<br />
che consenta la navigazione offline, come il<br />
nostro Miglior Acquisto Route 66 Magic Earth.<br />
La mappa della nazione che interessa si può<br />
scaricare prima di partire: in questo modo si<br />
può poi utilizzare l’app di navigazione con<br />
quella mappa, senza più bisogno di<br />
connettersi a internet. Da qualche tempo<br />
anche Google Maps consente la navigazione<br />
offline gratuita, ma è possibile scaricare solo<br />
porzioni di mappa non più grandi di 1,5 GB,<br />
disponibili temporaneamente, per 30 giorni».<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 49
TEST<br />
App di navigazione e supporti<br />
PREZZO CARATTERISTICHE RISULTATI<br />
App di navigazione<br />
In euro min-max<br />
(marzo <strong>2016</strong>)<br />
Sistema<br />
operativo<br />
Mappa<br />
Navigazione<br />
offline<br />
Informazioni<br />
sul traffico<br />
Uso per pedoni<br />
Indicazioni visive<br />
Indicazioni audio<br />
(Ri)calcolo del<br />
percorso<br />
Facilità d’uso<br />
Consumo<br />
batteria<br />
Gestione<br />
chiamate<br />
QUALITÀ GLOBALE %<br />
F TOMTOM Europe 69,99 iOS Europa G opz. G B A A B B B 77<br />
F<br />
F<br />
TOMTOM Navigazione GPS<br />
Traffic<br />
44,99 (tre anni) Android Mondo G G G B B B B B B 72<br />
GARMIN Navigon Europe 79,99 iOS Europa G opz. G C B A B B C 72<br />
ALK CoPilot Premium Europe 43,99 iOS Europa G opz. G B C B B B C 71<br />
ALK CoPilot Europe GPS Navigation<br />
ROUTE 66 Magic Earth Navigazione<br />
Mappe<br />
ROUTE 66 Magic Earth: Navigazione<br />
GPS<br />
44,99 Android Europa G opz. G B C B B B B 70<br />
Gratis Android Mondo G G C C B B B B 69<br />
Gratis iOS Mondo G G C C B B B C 69<br />
ROUTE 66 Navigate 29,99 Android Mondo G opz. G B C A B A B 68<br />
GARMIN Navigon Europe 59,95 Android Europa G opz. G C B A B B B 68<br />
ROUTE 66 Navigate 29,99 iOS Mondo G opz. G B C A B B B 68<br />
WAZE GPS Mappe & Social info<br />
traffico<br />
GARMIN Western Europe 69,99 iOS<br />
GARMIN Navigon Europe 79,99<br />
Gratis iOS Mondo G B B A B B C 67<br />
Windows<br />
Phone<br />
Europa<br />
occ.<br />
G opz. B C B B B B 66<br />
Europa G G G B B B B C C 66<br />
WAZE GPS Mappe & Traffico Gratis Android Mondo G C B A B A C 65<br />
TOMTOM GO Mobile 44,99 (tre anni) iOS Mondo G G G B B B B B B 65<br />
SYGIC Europa: Navigazione GPS 24,99 iOS Europa G opz. G B C B B A C 65<br />
GOOGLE Maps Gratis iOS Mondo G G G C C A B B B 65<br />
SYGIC GPS Navigazione e Mappe 19,99 Android Europa G opz. G B C C B A B 65<br />
GOOGLE Maps Gratis Android Mondo G G G C C A B B C 64<br />
HERE Maps Gratis Android Mondo G G G C C B B A B 64<br />
NDRIVE NAVIGATION SYSTEMS<br />
Nlife Italy - Navigazione GPS<br />
WAZADO MOBILE Nlife Italy -<br />
Navigazione GPS<br />
TELENAV GPS Navigation by<br />
Scout<br />
HERE Drive+<br />
44,99 Android Europa G opz. G C C B B A B 63<br />
44,99 iOS Europa G opz. G C C A B B C 62<br />
6,98 iOS Europa G G G C C B B B C 60<br />
Gratis<br />
Windows<br />
Phone<br />
Mondo G G C B A C B C 58<br />
APPLE Maps Gratis iOS Mondo G G D B B B B B 55<br />
NAVMII GPS World (Navfree) Gratis Android Mondo G G G C C B E B C 41<br />
opz.: opzione a pagamento<br />
Risultati completi su www.altroconsumo.it/hi-tech qualità buona qualità media<br />
QUALITÀ<br />
77 BUONA<br />
69<br />
Tomtom<br />
Europe<br />
(per iOS ) 69,99 €<br />
QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Route 66<br />
Magic Earth<br />
(per iOS e Android) Gratis<br />
IL NOSTRO PARERE È l’app più<br />
vicina alla qualità dei migliori<br />
navigatori dedicati. Il prezzo la rende<br />
consigliabile solo a chi la usa spesso;<br />
L’azienda oggi suggerisce la nuova<br />
app GoMobile (in tabella), ma dichiara<br />
che manterrà attiva anche questa.<br />
IL NOSTRO PARERE Ottima<br />
interfaccia grafica, ma non pronuncia<br />
i nomi delle strade. Indicazioni audio e<br />
video migliorabili. Completamente<br />
gratuita e con qualità complessiva<br />
buona, consigliata a chi cerca un’app di<br />
navigazione versatile spendendo poco.<br />
50 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
TEST<br />
App di navigazione e supporti<br />
QUALITÀ<br />
79 BUONA<br />
79<br />
PRO Risultati eccellenti in qualità costruttiva,<br />
facilità di installazione (sia del supporto all’auto sia<br />
dello smartphone al supporto) e possibilità di<br />
orientare lo smartphone.<br />
CONTRO Durante l’utilizzo su strade sconnesse<br />
tende a vibrare. È un po’ ingombrante.<br />
IL NOSTRO PARERE Un prodotto di buona<br />
qualità, il cui buon prezzo lo rende anche Miglior<br />
Acquisto. Oltre che al parabrezza, può essere<br />
installato alle bocchette di aerazione.<br />
QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Celly Flex 13<br />
CellularlineCrab Supergrip<br />
16,99 € 24,90 €<br />
PRO Si è comportato piuttosto bene in tutte le<br />
prove, anche quelle di vibrazione su strade<br />
sconnesse.<br />
CONTRO Si tratta davvero di un buon prodotto,<br />
che non ha mostrato alcun particolare punto<br />
debole.<br />
IL NOSTRO PARERE Un prodotto senza difetti,<br />
ma di contro il prezzo non è convenientissimo.<br />
Oltre che al parabrezza, può essere installato<br />
anche sul cruscotto dell’auto.<br />
PER MAGGIORI INFO<br />
altroconsumo.it/<br />
hi-tech<br />
Preferisci acquistare<br />
un navigatore dedicato<br />
(magari per lasciarlo<br />
sempre in auto)?<br />
I risultati dei nostri<br />
test su decine<br />
di modelli sono<br />
aggiornati in continuo<br />
sul nostro sito.<br />
PREZZO CARATTERISTICHE RISULTATI<br />
Supporti<br />
per smartphone<br />
In euro min-max<br />
(marzo <strong>2016</strong>)<br />
Dove si installa<br />
parabrezza<br />
bocchette<br />
cruscotto<br />
Testato su<br />
Può mantenere lo<br />
smartphone anche<br />
in orizzontale<br />
É necessario<br />
l’utilizzo di parti<br />
adesive<br />
Qualità costruttiva<br />
Installazione e<br />
rimozione del<br />
braccetto<br />
Installazione e<br />
rimozione dello<br />
smartphone<br />
Possibilità di<br />
orientare lo<br />
smartphone<br />
Vibrazioni su strada<br />
GIUDIZIO GLOBALE %<br />
F F CELLY Flex 13 16,99 G G parabrezza G A A A A C 79<br />
F CELLULARLINE Crab Supergrip 24,90 G G parabrezza G B B A A A 79<br />
BELKIN F8M978bt 29,99 G G parabrezza G A B B A A 74<br />
CELLULARLINE Crab Disk 14,90 G G parabrezza G B B C B A 51<br />
PURO Universal car holder 20,79 G G parabrezza G B B C B A 51<br />
CELLY Smart drive 24,99 G bocchette B A A E A 50<br />
KENU Airframe + 29,95 G bocchette G B A A E A 48<br />
MUVIT Car Holder 19,94 G bocchette B C A E A 47<br />
CELLULARLINE Grip 9,99 G cruscotto G C B A E A 44<br />
BELKIN Supporto da auto F8M879bt 24,99 G bocchette G B A C E A 43<br />
PURO Universal in-car holder 10,89 G bocchette C B A E A 41<br />
TETRAX Smart 19,90 G G bocchette G G D A A E A 35<br />
TETRAX Fix 9,89 G cruscotto G G D A A E A 29<br />
qualità buona qualità media sconsigliato<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 51
DAL SITO www.altroconsumo.it<br />
Tutti i prodotti testati<br />
TOP<br />
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e dettagli.<br />
CREME PER IL CAMBIO<br />
MUSTELA<br />
Pasta per il cambio<br />
PRO Buoni risultati in laboratorio, molto<br />
apprezzata dalle mamme che hanno<br />
partecipato al nostro test, provandola tutti i<br />
giorni. La sua formula non contiene sostanze<br />
indesiderate.<br />
CONTRO L’effetto lenitivo vantato non c’è, ma<br />
non importa, perché lo scopo di questa e di<br />
altre creme sta nel creare una barriera<br />
protettiva sulla pelle, che permette al rossore<br />
di attenuarsi.<br />
IL NOSTRO PARERE La crema migliore del<br />
test: aiuta a ristabilire una barriera protettiva<br />
sulla pelle del bambino. Il prezzo non è<br />
eccessivo.<br />
LAVATRICI<br />
QUALITÀ<br />
QUALITÀ<br />
70 BUONA<br />
62 BUONA<br />
ELECTROLUX-REX<br />
RWF1074BW<br />
Da 6,75 € per 100 ml Da 269,69 €<br />
PRO Lava perfettamente tutti i tipi di tessuti.<br />
I consumi di acqua sono bassi. Si può<br />
impostare la partenza differita.<br />
In generale possiamo dire che è facile da<br />
utilizzare per operazioni diverse (carico,<br />
scarico, programmazione).<br />
CONTRO Modello piuttosto rumoroso.<br />
IL NOSTRO PARERE È una lavatrice dalle<br />
prestazioni buone e dal prezzo molto<br />
interessante. La partenza differita è utile, per<br />
esempio per attivare l’apparecchio dopo che<br />
un altro elettrodomestico ha terminato il ciclo<br />
e non sovraccaricare l’impianto elettrico.<br />
“Crea una barriera<br />
protettiva, aiutando<br />
la pelle a recuperare”<br />
“Prestazioni buone<br />
anche a prezzi<br />
abbordabili”<br />
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA<br />
BABYGELLA Silver crema lenitiva 69<br />
SELLA Pasta di Hoffmann 66<br />
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA<br />
MIELE WMV960WPS 70<br />
LG FH4AU1JBS6 69<br />
L’ERBOLARIO La pasta protettiva dei<br />
piccoli<br />
66<br />
SIEMENS WM14W649 68<br />
CHICCO Baby moments pasta lenitiva 64<br />
BOSCH WAT28429IT 67<br />
PREZZI AL 9/04/<strong>2016</strong><br />
BEPANTHENOL Pasta lenitiva<br />
protettiva<br />
62<br />
AEG L79489FL 67<br />
MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto<br />
52 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it
MACCHINE DEL PANE<br />
SMARTPHONE<br />
ROBOT DA CUCINA<br />
74 QUALITÀ<br />
QUALITÀ<br />
BUONA 70 BUONA<br />
76<br />
MOULINEX<br />
SAMSUNG<br />
Uno OW3101<br />
Galaxy SIII Neo Gt-I9301I<br />
QUALITÀ<br />
BUONA<br />
PHILIPS<br />
HR7627<br />
Da 69 € Da 139 € Da 50 €<br />
PRO Leggera, silenziosa e facile da usare. Ha il<br />
programma per impasti lievitati, non lievitati e<br />
per preparare marmellate. Una macchina del<br />
pane robusta e resistente.<br />
CONTRO I consumi sono un po’ più elevati<br />
della media per fare il pane integrale. Niente<br />
timer per gli impasti.<br />
IL NOSTRO PARERE Le prestazioni sono<br />
buone, il pane risulta croccante. Il prezzo è<br />
competitivo. Per una pagnotta si spendono<br />
circa 1,13 euro dall’impasto alla cottura finale.<br />
PRO Telefono nel complesso buono. Ottimo<br />
per navigare in internet e come lettore<br />
musicale.<br />
CONTRO Le fotografie non sono di prima<br />
qualità, nonostante una buona velocità di<br />
scatto. Non brilla neppure per quanto riguarda<br />
la velocità di ricarica della batteria.<br />
IL NOSTRO PARERE Tra gli smartphone di<br />
grandi dimensioni, un telefono ancora<br />
consigliabile, nonostante sia abbastanza<br />
datato (è stato lanciato nel 2014). Buona<br />
qualità complessiva nonostante una non<br />
eccellente fotocamera, un limite per chi ritiene<br />
questa funzione determinante.<br />
PRO Ottimo per impastare e grattugiare,<br />
facile da usare e silenzioso.<br />
CONTRO Non è perfetto per tritare e non si<br />
possono fare spremute e succhi. Non proprio<br />
maneggevole.<br />
IL NOSTRO PARERE Un robot da cucina senza<br />
funzione di cottura, con prestazioni<br />
complessivamente buone, facile da usare a un<br />
prezzo competitivo.<br />
“La soddisfazione<br />
di fare un buon pane<br />
in casa”<br />
“Smartphone datato<br />
ma interessante per<br />
prestazioni e prezzo”<br />
“Una mano<br />
in cucina per tritare<br />
e impastare”<br />
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA<br />
PANASONIC SD-ZB2512 78<br />
APPLE iPhone 6 S (128 GB) 80<br />
KENWOOD FDM790BA 81<br />
ARIETE Exress metal 125 66<br />
SAMSUNG Galaxy S7 SM-G930 F (32<br />
GB)<br />
79<br />
KITCHENAID 5KFP0925 80<br />
MOULINEX Nutribread OW311E10 65<br />
RUSSELL HOBBS 18036-56 61<br />
G3FERRARI G10107 60<br />
APPLE iPhone 6 (64 GB) 79<br />
SAMSUNG Galaxy S5 SM-G900F (16) 79<br />
SAMSUNG Galaxy S6 Edge (64 GB) 78<br />
BOSCH MCM68861 78<br />
CUISINART BFP603E 77<br />
MOULINEX FP320F 75<br />
MIGLIAIA DI PRODOTTI A CONFRONTO www.altroconsumo.it/miglioracquisto<br />
www.altroconsumo.it<br />
maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 53
TEST<br />
Fotocamere<br />
MIRRORLESS<br />
85 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Sony Alpha 7 II<br />
+ SEL FE 28-70 mm<br />
1.748 - 1.885 €<br />
IL NOSTRO PARERE Ottima macchina con<br />
sensore full frame, cioè grande quanto una<br />
pellicola da 36 mm. L’unico neo è un leggero ritardo<br />
di scatto in condizioni di luce bassa. Il costo è<br />
elevato, ma le prestazioni sono eccellenti. Con gli<br />
appositi adattatori (se ne trovano di diversi in<br />
commercio) si possono usare lenti Canon e Nikon.<br />
85 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Olympus OM-D E-M5 MK II<br />
+ Zuiko Digital ED 12-40 mm<br />
1.605 - 1.691 €<br />
IL NOSTRO PARERE Il pezzo forte di questo kit è<br />
la lente che garantisce una qualità delle immagini<br />
davvero elevata con un’apertura costante di<br />
F/2.8 da 12 a 48 mm di lunghezza focale. Una<br />
macchina compatta che utilizza lo stesso sistema<br />
di lenti di Panasonic (Micro 4/3), per cui si ha a<br />
disposizione una vasta gamma di obiettivi.<br />
73 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
SONY Alpha 3000 Kit+SEL 18-55 mm<br />
279 - 400 €<br />
IL NOSTRO PARERE Sembra una reflex ma in<br />
realtà è una mirrorless. Si tratta di una buona<br />
macchina di base, con prestazioni soddisfacenti a<br />
un prezzo contenuto. Include anche un mirino<br />
elettronico integrato (di qualità accettabile). Ideale<br />
per chi vuole una mirrorless di media grandezza<br />
facilmente impugnabile.<br />
RISPARMI<br />
479€<br />
CON E SENZA SPECCHIO<br />
Le migliori macchine fotografiche a obiettivo intercambiabile, tipo<br />
reflex e mirrorless. Buona qualità risparmiando centinaia di euro.<br />
IN SINTESI<br />
I nostri voti a 22<br />
macchine fotografiche,<br />
mirrorless e reflex<br />
I concetti<br />
fondamentali per<br />
cominciare a entrare<br />
nel mondo della<br />
fotografia e per usare<br />
al meglio lo strumento<br />
Sono centinaia le macchine<br />
fotografiche in commercio,<br />
spesso molto simili tra loro.<br />
Come sceglierla, quindi? In<br />
base al marchio, ai consigli di un amico<br />
o facendosi consigliare dal commesso<br />
di turno? Meglio di no, se non si vuole<br />
rischiare di spendere moltissimi soldi<br />
per comprare un prodotto troppo<br />
sofisticato per le proprie capacità o<br />
rimanere delusi da una macchina che<br />
non è all’altezza delle aspettative. Prima<br />
di tutto bisogna cercare di capire quale<br />
tipo di macchina interessa. Una compatta<br />
“punta e scatta”? Ha il pregio di essere<br />
semplice, facile da trasportare e di solito<br />
piuttosto economica (anche se adesso<br />
ce ne sono di altissima qualità per i più<br />
esigenti). Ma faticherà a rendere un<br />
buon servizio in condizioni di luce non<br />
perfetta o con soggetti in movimento.<br />
Inoltre, trattandosi di un apparecchio<br />
54 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
TEST<br />
Fotocamere<br />
REFLEX<br />
81 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Canon EOS 700D+EF-S 18-55 mm IS<br />
STM<br />
420 - 729 €<br />
IL NOSTRO PARERE Reflex di fascia media che<br />
fornisce prestazioni molto buone. Unico neo, la<br />
resa in condizioni di scarsa luce. Il kit è ben<br />
bilanciato: sicuramente esistono corpi macchina<br />
più performanti di questo, ma poi devono essere<br />
abbinati a lenti di ottima qualità per dare il meglio.<br />
Qui invece c’è un buon punto di partenza.<br />
che fa tutto in automatico, non sarà<br />
in grado di personalizzare l’immagine<br />
secondo il nostro gusto. Per chi vuole<br />
metterci un po’ più la testa e divertirsi a<br />
scattare fotografie un po’ più “speciali”,<br />
un’opzione sono le macchine fotografiche<br />
con obiettivo intercambiabile, oggetto di<br />
questo test. Molti si lasciano intimidire di<br />
fronte a questo tipo di fotocamere e così<br />
scelgono qualcos’altro. Ma, francamente,<br />
è difficile capire il perché. Con l’avvento<br />
della tecnologia digitale questi apparecchi<br />
sono diventati davvero alla portata di<br />
tutti, sia da un punto di vista del costo,<br />
sia dal punto di vista della facilità d’uso.<br />
Anche un principiante può usarli da<br />
subito, con le impostazioni automatiche<br />
per poi progredire un po’ alla volta<br />
sperimentando i vari comandi. Si sbaglia?<br />
Pazienza: basta schiacciare sull’icona<br />
“cestino” ed eliminare la foto riuscita<br />
male. I risultati saranno comunque più<br />
interessanti rispetto a quelli forniti da una<br />
77 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
Canon EOS 1200D + EF-S 18-55 MM<br />
IS II<br />
315 - 499 €<br />
IL NOSTRO PARERE I corpi macchina di fascia<br />
base di Canon sono sempre stati un’ottima scelta<br />
per chi vuole affacciarsi al mondo delle reflex e<br />
questo kit non fa eccezione. La lente 18-55 mm,<br />
nonostante sia costruita apposta per costare<br />
poco ed essere inclusa nel kit, fa il suo dovere<br />
nell’attesa di passare a lenti di qualità superiore.<br />
macchina compatta. In questa rassegna<br />
abbiamo provato i kit, cioè il corpo<br />
macchina abbinato all’obiettivo base in<br />
dotazione. I risultati, peraltro tutti buoni,<br />
sono influenzati notevolmente dall’ottica<br />
fornita nel corredo. Non c’è dubbio<br />
che con obiettivi migliori le prestazioni<br />
sarebbero ancora più elevate. Abbiamo<br />
selezionato 22 modelli, di fasce di prezzo<br />
differenti. Una parte è costituita da reflex<br />
digitali classiche, un’altra da mirrorless,<br />
macchine con ottiche intercambiabili<br />
decisamente più compatte perché prive di<br />
specchio e, tranne qualche eccezione, di<br />
mirino ottico.<br />
La lente da abbinare fa la differenza<br />
Le macchine a obiettivo intercambiabile<br />
sono pensate per montare lenti diverse<br />
adatte a ogni esigenza. Ma quali? Sono<br />
almeno tre gli obiettivi che i fotografi<br />
dilettanti dovrebbero portarsi dietro.<br />
Le lenti zoom “medio tele” tipicamente<br />
IL NOSTRO<br />
ESPERTO<br />
Marco Sabbadini<br />
Hi Tech<br />
Nel campo delle macchine con<br />
obiettivo intercambiabile sono<br />
meglio le reflex o le mirrorless?<br />
«Attualmente si tratta di<br />
prodotti molto simili dal punto di<br />
vista della qualità fotografica. La<br />
scelta è più una questione di<br />
gusti, tenendo conto che<br />
entrambe le macchine hanno<br />
l’obiettivo separabile, in modo<br />
da poterlo sostituire secondo le<br />
proprie esigenze».<br />
Quali sono le principali<br />
caratteristiche che le<br />
distinguono?<br />
«Le macchine reflex hanno un<br />
mirino ottico che permette al<br />
fotografo di vedere<br />
esattamente un’anteprima di<br />
cosa sarà catturato dal sensore.<br />
Le mirrorless, invece, hanno un<br />
mirino digitale. Inoltre non<br />
avendo un elaborato sistema<br />
ottico di specchi, risultano<br />
essere più leggere e compatte<br />
delle reflex».<br />
Quali i pregi e quali i difetti di<br />
entrambe?<br />
«Le macchine mirrorless hanno<br />
un leggero ritardo nel mostrare<br />
l’anteprima sullo schermo o sul<br />
mirino, anche se questo ritardo<br />
è oggi ben compensato da<br />
un’elettronica sempre più<br />
veloce e i moderni sensori<br />
includono sistemi di messa a<br />
fuoco sensibili ormai quanto<br />
quelli delle reflex. Per contro, per<br />
quanto breve, il movimento dello<br />
specchio delle reflex ritarda<br />
anch’esso leggermente lo<br />
scatto e introduce lievi<br />
vibrazioni meccaniche che<br />
possono intaccare la qualità del<br />
risultato. Entrambe le macchine<br />
offrono complessivamente<br />
prestazioni più che adeguate,<br />
anche per chi le usa per<br />
professione».<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 55
TEST<br />
Fotocamere<br />
PREZZI<br />
RISULTATI<br />
Fotocamere<br />
In euro (min-max)<br />
marzo <strong>2016</strong><br />
Foto all’aperto<br />
Ritratti<br />
Foto con scarsa luce<br />
Stabilizzatore<br />
Qualità filmati<br />
Schermo e mirino<br />
Facilità d’uso<br />
QUALITÀ GLOBALE %<br />
Mirrorless<br />
F SONY Alpha 7 II + SEL FE 28-70mm 1:3.5-5.6 OSS 1.748 - 1.885 A B B A B B B 85<br />
F OLYMPUS OM-DE-M5 Mk II + M.ZUIKO ED 12-40mm 1:2.8 Pro 1.605 - 1.691 A A C A B A B 85<br />
PANASONIC Lumix DMC-G7K + G Vario 14-42mm 1:3.5-5.6 OIS II 672 - 742 B C C A B A B 81<br />
CANON EOS M3 + EF-M 18-55mm 1:3.5-5.6 IS STM 510 - 730 A A B A C B C 79<br />
SONY Alpha 5100 + E 16-50 mm 1:3.5-5.6 PZ 449 - 649 A B B A B B B 76<br />
SONY Alpha 5000 + E 1:3.5-5.6 16-50mm PZ OSS 299 - 400 A B B A B C C 75<br />
SONY Alpha 6000 + Sony 1:3,5-5,6 16-50 mm PZ OSS 564 - 949 A B B A B C C 73<br />
FUJIFILM X-A2 + Fujinon SUPER EBC XC 16-50mm 1:3.5-5.6 437 - 689 A A C A D B B 73<br />
F SONY Alpha 3000 Kit + SEL 18-55 279 - 400 A B C B A C C 73<br />
NIKON 1 J5 + 1 Nikkor VR 10-30mm 1:3.5-5.6 ED IF PD-Zoom 364 - 529 B C C B C B B 69<br />
SAMSUNG NX500 + 1:3.5-5.6 16-50mm PZ OIS i-Function 575 - 699 C B B B C A B 68<br />
Reflex<br />
F CANON EOS 700D + EF-S 18-55 IS STM 420 - 729 A A C B B B B 81<br />
NIKON D3300 + AF-S DX NIKKOR 18-55 mm 1:3,5-5,6G VR II 362 - 655 A B B B B A B 79<br />
CANON EOS 750D + EF-S 18-55mm 1:3.5-5.6 IS STM 642 - 859 A C B A B B B 79<br />
CANON EOS 100D + EF-S 18-55 IS STM Kit 388 - 599 A A C B B B B 79<br />
CANON EOS 70D + EF-S 18-55mm 1:3,5-5,6 IS STM 850 - 1.199 A A B C B B B 78<br />
NIKON D5500 + AF-S DX NIKKOR 18-55mm 1:3.5-5.6 G VR II 620 - 1.019 B B B B B A B 78<br />
F CANON EOS 1200D + EF-S 1:3.5-5.6 18-55mm IS II 315 - 499 B B C A B B B 77<br />
PENTAX K-3 + SMC DA 18-55mm 1:3.5-5.6 AL WR 746 - 935 A B B A C A B 75<br />
NIKON D5300 + AF-S DX Nikkor 18-55mm 1:3.5-5.6G VR 538 - 749 B B B B B B B 75<br />
PENTAX K-S1 + DA L 1:3.5-5.6 18-55 mm AL 325 - 519 B D B A C B B 71<br />
SONY SLT-A58K + DT 3.5-5.6/ 18-55 SAM II 339 - 410 A B C C C B B 69<br />
Risultati completi su www.altroconsumo.it/macchine-fotografiche<br />
qualità buona<br />
permettono lunghezze focali equivalenti<br />
da 24 a 70-105mm e aperture fino a F/2.8,<br />
cioè molto luminose, per mettere in<br />
risalto i primi piani. Sono adatte anche a<br />
paesaggi, foto di gruppo o scorci; le lenti<br />
fornite nei ‘kit’ (macchina + obiettivo)<br />
di solito ricadono in questa categoria,<br />
anche se sono di qualità non eccelsa (e,<br />
soprattutto, non permettono aperture così<br />
spinte, essendo limitate a F/3.5-5.6).<br />
Gli zoom tele (alcuni con possibilità<br />
macro, cioè di mettere a fuoco anche da<br />
una distanza ravvicinata) sono ideali per<br />
soggetti distanti o per riempire il campo<br />
quando il soggetto è particolarmente<br />
piccolo. Quelli più versatili permettono<br />
fattori di zoom più spinti (10x e oltre) e<br />
partono da lunghezze focali tipiche dei<br />
grandangolari (anche se, solitamente,<br />
l’apertura massima non va oltre F/3.5)<br />
permettendone un impiego più vario.<br />
Infine, potrebbe essere interessante<br />
avere anche un grandangolo per foto<br />
panoramiche.<br />
Ogni produttore offre un’ampia scelta di<br />
obiettivi; oltre alle lenti di marca, ci sono<br />
anche quelle compatibili (per esempio,<br />
Tamron e Sigma sono i produttori<br />
indipendenti più famosi), che spesso<br />
non hanno nulla da invidiare a quelle<br />
ufficiali e un rapporto qualità/prezzo<br />
più vantaggioso. La scelta di lenti delle<br />
mirrorless sta crescendo, ma è ancora<br />
limitata rispetto a quella delle reflex,<br />
un aspetto sicuramente da tenere in<br />
considerazione nella scelta.<br />
Le basi per non lasciar fare<br />
alla macchina<br />
Se si acquista una macchina reflex o<br />
mirrorless è importante conoscere<br />
almeno le basi della fotografia. Chi vuole<br />
scattare una foto senza lasciare che la<br />
macchina faccia tutto il lavoro deve come<br />
prima cosa conoscere la relazione tra le<br />
tre impostazioni di posa principali:<br />
il tempo, cioè la velocità con cui<br />
l’otturatore si apre e si chiude per<br />
acquisire l’immagine; l’apertura del<br />
diaframma, che regola la quantità di luce<br />
che raggiunge il sensore; gli Iso, cioè la<br />
sensibilità del sensore (un tempo, della<br />
pellicola) di una macchina fotografica.<br />
All’epoca dei rullini, la sensibilità Iso<br />
era una caratteristica intrinseca della<br />
56 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
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Per maggiori informazioni<br />
www.altroconsumo.it/hi-tech<br />
SCEGLIERE LA MODALITÀ DI SCATTO<br />
È importante capire il significato dei simboli e delle lettere posti sulla ghiera dei comandi delle macchine fotografiche,<br />
per sapere a quali funzioni si riferiscono e quando usarle.<br />
PRIORITÀ DEI TEMPI DI<br />
ESPOSIZIONE La macchina<br />
imposta l’apertura del diaframma e<br />
lascia al fotografo la scelta del<br />
tempo di scatto e della<br />
sensibilità Iso.<br />
PRIORITÀ DI APERTURA Questa<br />
modalità lascia al fotografo la<br />
scelta del diaframma, mentre la<br />
macchina calcola il tempo di<br />
esposizione più adatto. Per<br />
controllare la profondità di campo.<br />
MODALITÀ MANUALE Tutti gli<br />
automatismi (eccetto la messa<br />
a fuoco che di solito è<br />
controllata da un selettore<br />
diverso) sono disattivati.<br />
PROGRAMMA Molto simile alla<br />
modalità Auto, nel senso che fa<br />
tutto la macchina. Permette di<br />
intervenire su altre regolazioni,<br />
per esempio la correzione<br />
dell’esposizione o il flash.<br />
FUNZIONAMENTO<br />
AUTOMATICO La macchina<br />
imposta in automatico tutte le<br />
impostazioni di posa e decide se<br />
usare il flash oppure no. Per<br />
scatti senza pensieri.<br />
MODALITÀ MACRO Modalità<br />
automatica per soggetti molto<br />
vicini alla lente. La macchina<br />
cerca di bilanciare la messa a<br />
fuoco selettiva con il massimo<br />
contrasto.<br />
SOGGETTI IN MOVIMENTO La<br />
macchina, in automatico,<br />
prediligerà tempi di posa brevi<br />
per evitare foto mosse, quando i<br />
soggetti sono in movimento.<br />
MODALITÀ PAESAGGIO<br />
Funzione automatica che non<br />
riduce la profondità di campo: la<br />
macchina mette a fuoco<br />
soggetti a diverse distanze.<br />
MODALITÀ RITRATTO La<br />
macchina effettua una messa a<br />
fuoco selettiva dei volti<br />
in primo piano.<br />
RITRATTO NOTTURNO<br />
Impostazioni ottimali per<br />
fotografie di persone con scarsa<br />
luce. Flash automatico.<br />
pellicola, oggi i sensori offrono la<br />
possibilità di variare la sensibilità entro un<br />
intervallo abbastanza ampio.<br />
Per scattare una foto è necessario<br />
conoscere come influiscono sull’immagine<br />
questi tre fattori. Quando la macchina<br />
funziona in modalità del tutto automatica,<br />
di solito predilige la velocità di scatto, in<br />
modo da ridurre la possibilità di ottenere<br />
foto mosse, a discapito però della libertà<br />
di ottenere effetti particolari. Ma agendo<br />
direttamente sui parametri di posa si<br />
possono ottenere risultati più interessanti.<br />
In condizioni di scarsa luminosità, per<br />
foto al crepuscolo, di notte o al chiuso, si<br />
può forzare la sensibilità Iso del sensore:<br />
questa operazione permette di ridurre i<br />
tempi di posa e quindi di evitare il rischio<br />
di una foto mossa. Aumentando gli Iso,<br />
però, le foto diventano più sgranate<br />
e aumenta il rischio di avere zone<br />
dell’immagine ben illuminate che risultino<br />
sovraesposte perdendo la capacità di<br />
discernere dettagli e sfumature più fini.<br />
Per questa ragione, non bisognerebbe<br />
mai abusare di questa opzione,<br />
compatibilmente con le condizioni di luce<br />
ambientali e con il soggetto che si vuole<br />
fotografare.<br />
Se si agisce sul diaframma, aprendolo di<br />
più, entra più luce e si riduce il tempo<br />
di posa, ma si perde progressivamente<br />
la profondità di campo, cioè la capacità<br />
di mettere a fuoco tutte le cose presenti<br />
nel campo visivo, anche se sono a<br />
distanze differenti. L’effetto è tanto<br />
più pronunciato quanto più si apre il<br />
diaframma e quanto più il soggetto da<br />
fotografare è vicino. Di solito, si sceglie<br />
di aprire di più il diaframma quando<br />
si vogliono mettere in risalto persone<br />
o oggetti in primo piano, lasciando lo<br />
sfondo sfocato.<br />
Se si agisce sul tempo di posa,<br />
aumentandolo, infine, si raccoglie più<br />
luce. Il tempo di posa va allungato<br />
in condizioni di scarsa luminosità; al<br />
contrario, deve essere ridotto al minimo<br />
se si vuole fotografare un soggetto in<br />
movimento. Aumentando il tempo il<br />
rischio è però quello di scattare foto<br />
mosse: per evitarlo, si può appoggiare la<br />
macchina su una superficie rigida o su un<br />
cavalletto.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 57
TEST<br />
Ferri da stiro<br />
STIRO FACILE<br />
E LEGGERO<br />
In poche ore, quanta biancheria si riesce<br />
a stirare? Non si tratta di un format<br />
televisivo, in stile masterchef, con<br />
una gara sull’asse da stiro all’ultima<br />
mutanda, ma del nostro test su 31 modelli<br />
di ferro da stiro tra classici e con caldaia.<br />
Per rispondere alla domanda di partenza,<br />
abbiamo svolto molte prove, tra cui tre i<br />
cui risultati sono determinanti nella scelta<br />
di un ferro: la misurazione del flusso<br />
di vapore, il tempo di attesa per la sua<br />
produzione e la durata di vita. Partiamo<br />
da qui per scoprire come siamo arrivati a<br />
consigliarvi i modelli premiati che trovate<br />
qui in basso e nella pagina accanto.<br />
Per prima cosa, una precisazione: la<br />
scelta tra un ferro classico o uno con<br />
caldaia deve tener conto del budget e<br />
delle abitudini di stiro: con tanto bucato<br />
accumulato ogni settimana, meglio un<br />
ferro da stiro con caldaia che genera<br />
molto vapore e garantisce una lunga<br />
autonomia durante la stiratura; con poca<br />
biancheria, un ferro classico di buona<br />
qualità è più che sufficiente, si riscalda più<br />
rapidamente ed è più maneggevole.<br />
Per correre veloci sull’asse<br />
Ci vuole un bel flusso di vapore per stirare<br />
bene: lo abbiamo misurato.<br />
In che modo? Il ferro da stiro viene<br />
riempito d’acqua, pesato e usato in modo<br />
continuo per tre minuti, poi nuovamente<br />
pesato. Così si calcola la quantità del<br />
Scivola sui vestiti,<br />
produce molto<br />
vapore, elimina<br />
velocemente le<br />
pieghe. Nel test, più<br />
modelli lo fanno:<br />
anche da 30 euro.<br />
IN SINTESI<br />
Il nostro test su 13<br />
modelli con caldaia<br />
e 18 classici.<br />
Quali caratteristiche<br />
deve avere un ferro da<br />
stiro per garantire ottimi<br />
risultati.<br />
Utili consigli per stirare<br />
in modo impeccabile.<br />
FERRI DA STIRO CON CALDAIA<br />
75 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
PHILIPS<br />
GC8638/20 Perfect Care Aqua<br />
160 - 285 €<br />
PRO Vapore assicurato con questo modello,<br />
anche affidabile nel tempo. Il serbatoio è il più<br />
capiente tra i modelli del test.<br />
CONTRO Modello un po’ pesante da maneggiare.<br />
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un ottimo<br />
modello, uno tra i migliori nello stiro. Il prezzo però<br />
è un po’ alto.<br />
69 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
TEFAL<br />
SV5030 Purely & Simply<br />
85 - 150 €<br />
PRO Stira in modo soddisfacente. Buono il flusso<br />
di vapore. Modello resistente nel tempo.<br />
CONTRO Il serbatoio è ampio la metà del modello<br />
Migliore del Test.<br />
IL NOSTRO PARERE Se acquistato al prezzo<br />
minimo, 85 euro, è un ottimo acquisto per<br />
prestazioni, resistenza e flusso di vapore.<br />
58 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it
TEST<br />
Ferri da stiro<br />
vapore prodotto al minuto (in grammi).<br />
Tra ferri da stiro con caldaia o classici,<br />
la gara è vinta dai primi, che avendo un<br />
serbatoio con una capacità maggiore (si<br />
arriva a più di 2 litri contro al massimo lo<br />
0,40 litri di un classico) possono produrre<br />
grandi quantità di vapore. Non è però<br />
automatico che a un serbatoio capiente<br />
corrisponda un grande flusso di vapore.<br />
Come potete osservare in tabella, alla<br />
pagina seguente, Ariete 6422 Ecopower, il<br />
cui serbatoio può ospitare 1,7 litri di acqua<br />
va peggio in questa prova di De’Longhi<br />
Stirella Pro 1645 con 0,7 litri.<br />
Per essere rapidi ed efficaci nello stiro,<br />
non si può aspettare molto tempo prima<br />
che il ferro emetta soffici nuvole di<br />
vapore. I modelli classici sono rapidi,<br />
quelli con caldaia un po’ di meno. Per<br />
quest’ultimi vi segnaliamo in tabella due<br />
modelli che vanno molto male (si sono<br />
aggiudicati solo due stelle).<br />
Al lavoro, con poca fatica<br />
Come verificare se i modelli del test stirano<br />
bene? Ne abbiamo messo alla prova la<br />
prestazione su campioni di stoffa spiegazzati<br />
di jeans, cotone e sintetico. Guidati<br />
da una macchina in laboratorio, tutti i<br />
modelli sono andati alla stessa velocità di<br />
stiro, esercitando la medesima pressione<br />
sul tessuto. Come si vede in tabella, in entrambe<br />
le categorie potete trovare modelli<br />
che hanno ottenuto buoni risultati.<br />
Un’altra prova importante: la durata di<br />
vita del ferro da stiro. Abbiamo fatto<br />
funzionare tutti i campioni in modo continuativo,<br />
per 240 ore di fila. Durante il<br />
test i modelli sono stati manovrati in continuazione,<br />
alternando periodi di flusso<br />
continuo di vapore a periodi di riposo.<br />
In tabella, nella parte bassa, trovate i ferri<br />
da stiro di cui sconsigliamo l’acquisto,<br />
perché poco affidabili.<br />
Per risparmiare tempo ed energia<br />
Ci sono alcuni trucchi per velocizzare il<br />
lavoro di stiratura.<br />
Stendere bene consente di passare il ferro<br />
solo per pochi secondi, ad esempio, usare<br />
grucce per camicie e magliette, tirare<br />
le lenzuola, le tende e gli asciugamani<br />
prima di appenderli, stendere i pantaloni<br />
dall’orlo inferiore. Stirare il bucato ancora<br />
umido è meno faticoso. Se non lo è, si<br />
può usare uno spruzzino con acqua. Per<br />
velocizzare le operazioni di stiro, si può<br />
dividere il bucato in base al tipo di tessuto<br />
e alle indicazioni in etichetta: un buon<br />
metodo è quello di iniziare dalla biancheria<br />
più ingombrante e che richiede la<br />
temperatura massima.<br />
Poi si può passare ai capi che richiedono<br />
una temperatura più bassa come pantaloni,<br />
camicie, gonne: da ricordare che<br />
s’inizia dalle cuciture e dalle pieghe per<br />
dare la forma originale all’indumento, poi<br />
si prosegue sui particolari come i colletti<br />
e le maniche e per ultima si stira la zona<br />
piana, seguendo sempre e comunque la<br />
direzione del tessuto. Poi, con una temperatura<br />
ancora più bassa, si affrontano i tessuti<br />
delicati, ricordando che lana e velluto<br />
vanno stirati al rovescio e che se il tessuto<br />
è asciutto, è meglio porre un panno umido<br />
sotto il ferro, utile anche quando si<br />
stirano le fibre sintetiche; mentre con la<br />
seta, un foglio di carta velina.<br />
Per allungare la vita al ferro, è bene<br />
pulirlo dal calcare, seguendo le istruzioni<br />
fornite dal produttore.<br />
FERRI DA STIRO CLASSICI<br />
75 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
BOSCH<br />
TDA502412E Sensixx’x<br />
DA50 ProEnergy<br />
50 - 90 €<br />
67 QUALITÀ<br />
BUONA<br />
ROWENTA<br />
DW2030 Effective Comfort<br />
30 - 50 €<br />
59 QUALITÀ<br />
MEDIA<br />
IMETEC<br />
9251 Titanox Eco K114<br />
25 - 40 €<br />
PRO Ottime prestazioni nel flusso e<br />
nel tempo di attesa del vapore.<br />
CONTRO Non è tra i modelli più<br />
leggeri e maneggevoli.<br />
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prezzo minimo e porterete a casa un<br />
ottimo modello classico.<br />
PRO Produce velocemente il<br />
vapore. Prestazioni di stiro buone.<br />
CONTRO Il serbatoio è poco<br />
capiente, solo 0,2 ml di acqua.<br />
IL NOSTRO PARERE Il prezzo<br />
piuttosto conveniente ne fa un<br />
modello molto interessante.<br />
PRO Stira bene sui tre tessuti<br />
provati: cotone, jeans e sintetico.<br />
CONTRO Il flusso di vapore non è<br />
abbondante.<br />
IL NOSTRO PARERE Prezzo molto<br />
basso per un modello dal giudizio<br />
complessivo sufficiente.<br />
www.altroconsumo.it maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 59
TEST<br />
Ferri da stiro<br />
PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI<br />
Ferri da stiro<br />
In euro min-max<br />
(marzo <strong>2016</strong>)<br />
Peso del ferro (kg)<br />
Volume massimo<br />
serbatoio acqua (litri)<br />
Stiratura cotone<br />
Stiratura jeans<br />
Stiratura sintetico<br />
Tempo di attesa per<br />
produrre il vapore<br />
Flusso di vapore<br />
Durata di vita<br />
Facilità d’uso<br />
QUALITÀ GLOBALE %<br />
Con caldaia<br />
F PHILIPS GC8638/20 Perfect Care Aqua 160-285 4,5 2,3 C C B A A A B 75<br />
ROWENTA DG8520F0 Perfect Steam 160-240 4,7 1,2 C C B B A A C 72<br />
F TEFAL SV5030 Purely & Simply 85-150 3,2 1,2 C C C A B A B 69<br />
DE’LONGHI Stirella Pro 1645 100-180 4,3 0,7 C C B B B A C 61<br />
IMETEC 9257 Eco 80-125 4,1 1,0 D C C A D A D 60<br />
DE’LONGHI Stirella Pro 1465 80-120 4,1 0,8 C C B D C A D 57<br />
POLTI Vaporella Forever 625 Pro 100-160 4,8 0,7 C C C B C A D 54<br />
PHILIPS GC7610/20 Perfect Care Pure 129-190 2,9 1,4 C C B A A E B 54<br />
POLTI Vaporella Forever 535 Eco Pro 85-100 4,3 0,8 C C B D D A D 49<br />
ARIETE 5577 Stiromatic EcoPower 50-110 2,6 0,7 D C C A E B C 48<br />
ARIETE 6422 Ecopower 89-120 3,1 1,7 D C C A D E C 36<br />
IMETEC 9256 Eco Compact 70-110 3,5 1,4 D D B A D E C 32<br />
ARIETE 6310 Stiromatic 3000 56-80 3,2 0,6 C C B C C E D 28<br />
Classici<br />
F BOSCH TDA502412E Sensixx’x DA50 ProEnergy 50-90 1,6 0,3 C C B A A A C 75<br />
BRAUN TS745A TexStyle 7 67-90 1,5 0,4 C C B A B A C 73<br />
ROWENTA DW9210 Steam Force 80-103 1,7 0,3 C C B A B A C 72<br />
ROWENTA DW5122 Focus 50-80 1,6 0,3 C C C A B A C 70<br />
ROWENTA DW6010 Eco Intelligence 59-90 1,5 0,3 C C B A C A B 70<br />
ROWENTA DW6020 Eco Intelligence 70-100 1,6 0,3 C C B A C A C 70<br />
F ROWENTA DW2030 Effective Comfort 30-50 1,3 0,2 C C B A B A B 67<br />
PHILIPS GC3811/70 Performer 50-61 1,4 0,3 C C C A B B B 65<br />
TEFAL FV5330 Aquaspeed Eco 54-65 1,4 0,3 C C B A A C B 64<br />
F IMETEC 9251 Titanox Eco K114 25-40 1,2 0,3 C C B A D A C 59<br />
ROWENTA DW4020 Auto Steam 40-60 1,3 0,3 C D C A B B B 59<br />
PHILIPS GC2046/20 EasySpeed 37-53 1,2 0,3 C C C A D C C 57<br />
ROWENTA DW8110 Pro Master 60-100 1,7 0,4 C C B A A D C 54<br />
ROWENTA DW4010 Auto Steam 35-66 1,3 0,2 C C C A B D B 52<br />
ARIETE 6215 20-25 1,2 0,2 C C B A B D C 38<br />
DE’LONGHI FXK20 20-30 1,2 0,3 D C C A C D C 38<br />
IMETEC 9329 Titanox K109 15-28 1,1 0,2 D D C A C E C 32<br />
IMETEC 9427 Titanox K116 Eco 30-50 1,3 0,3 C C C A C E C 32<br />
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rispondiamo a dubbi e domande. Scrivici.<br />
Documenti: quali conservare<br />
e per quanto tempo<br />
La carta si accumula nei cassetti e nei faldoni: quando possiamo liberarci delle ricevute<br />
dei pagamenti e in generale dei documenti? Ecco qualche dritta per non sbagliare.<br />
Per non rischiare di dover pagare due<br />
volte per la stessa cosa perché abbiamo<br />
buttato via la ricevuta troppo presto<br />
e non siamo più in grado di dimostrare<br />
l’avvenuto pagamento, bisogna sapere<br />
quando il credito cade in prescrizione, cioè<br />
dopo quanto tempo non si è più tenuti a<br />
dimostrare nulla.<br />
I termini di prescrizione sono fissati per<br />
legge e variano a seconda del tipo di<br />
documento.<br />
Ecco un elenco dei i principali.<br />
− Bollette per consumo di acqua, luce,<br />
gas, telefono: da tenere per 5 anni dalla<br />
data di scadenza.<br />
− Bollettini e F24 Ici/Imu/TASI: da tenere<br />
per 5 anni dall’anno successivo a quello di<br />
pagamento.<br />
− Spese condominiali: da non buttare<br />
prima di 5 anni.<br />
− Tassa nettezza urbana (TARSU/TIA/<br />
TARI): 5 anni dall’anno successivo a quello<br />
di pagamento o di obbligo di dichiarazione.<br />
− Affitto: 5 anni.<br />
− Mutui: 5 anni dalla scadenza della rata.<br />
− Cambiali e parcelle dei professionisti: in<br />
questo caso la prescrizione è più breve, i<br />
documenti vanno tenuti per 3 anni.<br />
− Dichiarazione dei redditi: 5 anni a<br />
partire dall’anno successivo a quello della<br />
presentazione della dichiarazione. In caso<br />
di ristrutturazioni edilizie o riqualificazione<br />
energetica, poiché la rateazione delle<br />
detrazioni è su 10 anni, la documentazione<br />
per chiedere le detrazioni dovrà essere<br />
conservata per 10 anni + 5, quindi 15 anni.<br />
− Bollo auto: 3 anni a partire da quello<br />
successivo alla data di scadenza.<br />
− Multe stradali: 5 anni.<br />
CODICE Per legge,<br />
ogni uovo ha un codice in<br />
lettere e numeri stampigliato<br />
sul guscio. L’hai mai<br />
notato? Sai interpretarlo?<br />
ALLEVAMENTO<br />
Si inizia con informazioni<br />
sulle modalità di allevamento<br />
della gallina: bio, a<br />
terra, in gabbia.<br />
ITALIANO? La sigla<br />
IT indica che l’uovo è stato<br />
prodotto in Italia. Sigle<br />
diverse indicano altri paesi<br />
di provenienza.<br />
ORIGINE Segue il<br />
codice Istat del Comune<br />
di produzione, completato<br />
dalla sigla della Provincia e<br />
dal codice dell’allevamento.<br />
SCADENZA Non<br />
può superare i 28 giorni<br />
dalla data di deposizione,<br />
che solo le uova “extra” devono<br />
indicare in aggiunta.<br />
Ecco come leggere il codice stampato sull’uovo<br />
1<br />
Come è allevata la<br />
gallina?<br />
Il codice 0 indica che la gallina è<br />
allevata in allevamenti biologici. Non<br />
possono esserci gabbie e le galline<br />
ovaiole devono avere accesso ad<br />
aree all’aperto di almeno quattro<br />
m2 ciascuna. Anche i mangimi sono<br />
prodotti con i metodi biologici.<br />
Il codice 1 indica l’allevamento<br />
all’aperto, ovvero che le galline<br />
hanno la possibilità di accedere a<br />
una superficie aperta (grande la<br />
metà di quella obbligatoria negli<br />
allevamentii bio). Inoltre negli spazi<br />
chiusi la densità massima è di nove<br />
galline a m2.<br />
Il codice 2 indica l’allevamento<br />
a terra, ovvero capannoni divisi<br />
in livelli (al massimo quattro, di<br />
altezza minima di 45 cm), senza<br />
la possibilità di accedere a spazi<br />
esterni. In teoria la galline possono<br />
passare da un livello all’altro.<br />
Infine il codice 3 indica l’allevamento<br />
in gabbia: ciascuna gallina deve<br />
avere a disposizione almeno 750<br />
cm2 per appollaiarsi e razzolare.<br />
2<br />
Nazione di provenienza<br />
In Italia sugli scaffali si trovano<br />
solo uova con la sigla IT, che indica il<br />
nostro paese (la produzione di uova<br />
copre il consumo interno).<br />
3<br />
Comune e provincia<br />
Per identificare il comune si<br />
deve consultare l’elenco dei codici<br />
Istat, disponibile sul sito www.<br />
istat.it. La provincia di provenienza<br />
è indicata invece con la consueta<br />
sigla postale. In caso di problemi<br />
specifici, è possibile risalire anche<br />
all’allevamento da dove proviene<br />
l’uovo, grazie all’ultimo codice.<br />
4<br />
Data di scadenza<br />
La data di scadenza deve<br />
essere compresa entro i 28 giorni<br />
successivi a quello di deposizione,<br />
ma il venditore deve ritirare le uova<br />
dallo scaffale sette giorni prima.<br />
62 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it
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guidepratiche<br />
Per scrivere e prendere appunti su iPad - il<br />
noto tablet della Apple - ci sono diverse app,<br />
alcune preinstallate, altre scaricabili. Per chi<br />
non ha particolari esigenze, ma solo bisogno<br />
di prendere qualche appunto, può andare già<br />
bene l’app che si trova preinstallata in iOs:<br />
Note. Permette di scrivere brevi testi, salvarli<br />
automaticamente, condividerli via email o via<br />
social network nonché attraverso gli altri vostri<br />
dispositivi (per esempio l’ iPhone) se attivate la<br />
condivisione con iCloud.<br />
L’app preinstallata Promemoria è invece utile<br />
se si vogliono legare gli appunti a un momento<br />
nel tempo o (solo a partire dall’iPad 4) a<br />
una posizione: in quest’ultimo caso è come<br />
impostare una sveglia che suona non a una<br />
certa ora, ma quando si arriva in un certo luogo.<br />
Per esempio se si sta partendo per le vacanze<br />
si può far suonare il promemoria a una certa<br />
distanza da casa, per verificare di aver chiuso<br />
il gas. Per un programma di videoscrittura più<br />
complesso, se ne trovano diversi sull’App Store.<br />
Per la maggior parte degli utenti può andare<br />
bene Pages, da qualche tempo è disponibile<br />
anche Word. Drafts e IA Writer occupano meno<br />
memoria di Pages. Per informazioni sui tablet<br />
con sistema operativo Android, sul numero di<br />
Hitest - il nostro bimestrale di tecnologia - di<br />
questo mese c’è un articolo sull’argomento.<br />
Per chi ama correre<br />
qual è la dieta<br />
migliore?<br />
NON DIMENTICARE<br />
DI BERE<br />
Morena Lussignoli<br />
Alimentazione<br />
«È molto importante<br />
anche idratare<br />
costantemente, bevendo<br />
spesso a piccoli sorsi<br />
durante la corsa e molto<br />
alla fine, per compensare<br />
la sudorazione intensa».<br />
Qualche consiglio di base per l’alimentazione<br />
di chi ama la corsa (e più in generale lo sport).<br />
I carboidrati (riso, pasta, pane, zuccheri...)<br />
rappresentano la fonte principale di energia<br />
sia durante la corsa sia nella fase di recupero:<br />
durante il periodo di allenamento e nella<br />
settimana prima della corsa determinano un<br />
aumento della concentrazione di glicogeno<br />
muscolare e quindi un miglioramento della<br />
prestazione; però gli amidi (riso, pasta, pane...),<br />
essendo polisaccaridi, hanno un assorbimento<br />
relativamente lento: meglio assumerli due<br />
o tre ore prima di un’attività sportiva. Gli<br />
zuccheri semplici, invece, in particolare il<br />
glucosio e il fruttosio, vengono assorbiti molto<br />
velocemente: se li consumi poco prima della<br />
corsa ti danno subito la giusta carica.<br />
La colazione dovrebbe fornire circa il 25%<br />
del fabbisogno energetico giornaliero. Scegli<br />
cibi facilmente digeribili per non avere fastidi<br />
durante l’attività, come acidità o rigurgiti.<br />
Molto indicate fette biscottate, pane tostato,<br />
marmellate, miele, frutta secca e cereali,<br />
accompagnate da una tazzina di caffè o di tè.<br />
Ottima la frutta: contiene fruttosio e acqua.<br />
Ricordati che è meglio andare a correre una<br />
o due ore dopo la colazione, così la digestione<br />
sarà già cominciata e sarai meno affaticato.<br />
Per pranzo e cena, carboidrati e proteine<br />
forniscono tutte le sostanze di cui hai<br />
bisogno, prima e dopo la corsa. Puoi scegliere<br />
una porzione da 70-80 g di pasta o riso,<br />
oppure carne e pesce (meglio non grassi)<br />
accompagnati da qualche fetta di pane. Un<br />
contorno di verdure non può mancare: ottima<br />
fonte di sali minerali, vitamine e acqua. Per<br />
quanto riguarda le proteine puoi optare anche<br />
per uova o legumi. L’olio è meglio del burro; in<br />
ogni caso il condimento deve essere leggero.<br />
Per concludere sempre un frutto a cui, se sei<br />
goloso, puoi aggiungere o alternare un pezzo<br />
di cioccolato fondente di tanto in tanto.<br />
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maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 63
LETTERE<br />
Condividi le tue esperienze<br />
Le tue domande, i nostri consigli<br />
IL NOSTRO<br />
ESPERTO<br />
Antonella Borrometi<br />
Alimentazione<br />
Un nostro socio ci segnala stupito<br />
una confezione di “Emmentaler<br />
svizzero” con la scritta “Prodotto<br />
in Italia”. In realtà la scritta si<br />
riferisce solo al porzionamento e<br />
alla confezione. L’Emmentaler<br />
svizzero è un formaggio a<br />
Denominazione di Origine Protetta<br />
(DOP): ciò vuol dire che la<br />
produzione è strettamente legata<br />
al territorio, a partire dall’origine<br />
della materia prima. Per<br />
riconoscere il vero Emmentaler<br />
bisogna controllare la presenza del<br />
logo in etichetta. Inoltre sulla<br />
crosta della forma è impresso il<br />
numero del caseificio di<br />
produzione. Sul sito ufficiale www.<br />
emmentaler.ch è riportato l’elenco<br />
dei caseifici, tutti svizzeri.<br />
Solo un euro,<br />
però è una questione<br />
di principio (e del 5%)<br />
Paga con il bancomat e si ritrova senza saperlo in una<br />
strana trafila: chiedono carta d’identità e codice fiscale, ma<br />
soprattutto addebitano spese inaspettate. Il nostro socio<br />
non ci sta, ci contatta e ottiene di essere rimborsato.<br />
Sembrava un pagamento con bancomat<br />
e invece era un bonifico bancario. La<br />
differenza, come ha scoperto il nostro socio<br />
Dario Donnarumma di Bergamo (l’episodio in<br />
realtà ha riguardato la moglie), era non soltanto<br />
nella richiesta - inusuale, quando si paga con<br />
la tessera della banca - di mostrare la carta<br />
d’identità e comunicare il codice fiscale. E non<br />
soltanto nel fatto che anche la macchinetta<br />
per leggere la tessera era un po’ diversa.<br />
Soprattutto, sono spuntate delle spese: un euro<br />
(che sull’acquisto, un astuccio del costo di 22<br />
euro, rappresenta in fin dei conti quasi il 5%, un<br />
bel salasso, anche se è una somma piccola in<br />
assoluto). In ogni caso è soltanto al momento<br />
di ricevere lo scontrino che la moglie del socio<br />
si rende conto che - senza avvertirla - le hanno<br />
fatto pagare l’acquisto non con il bancomat,<br />
ma con un bonifico, addebitandole i costi di<br />
commissione. Il nostro socio, però, non ci sta. Il<br />
punto qui non è la somma, il punto è il principio.<br />
Che cosa è successo, con ogni evidenza? Che il<br />
commerciante, per risparmiare sulle spese del<br />
bancomat, che sono a suo carico, ha scelto -<br />
senza avvertire - un sistema di pagamento più<br />
conveniente per lui, ma non per il cliente. Il nostro<br />
socio è stato risarcito. Per tutti un utile richiamo<br />
a fare attenzione quando si paga con il bancomat.<br />
Per le tue domande<br />
e segnalazioni<br />
www.altroconsumo.it/contattaci<br />
è il canale attraverso il quale<br />
rispondiamo online. Per chi<br />
preferisce chiamare, ecco i numeri<br />
delle consulenze (rispondiamo dal<br />
lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18<br />
salvo diversa indicazione)<br />
Giuridica<br />
02 69 61 550<br />
Fiscale<br />
02 69 61 570 (h. 14/18)<br />
Economica<br />
02 69 61 580 (h. 9/13)<br />
Farmaci<br />
02 69 61 555<br />
“Miglior Acquisto”<br />
02 69 61 560<br />
Tariffe Rc auto e moto<br />
02 69 61 566<br />
Tariffe telefoniche<br />
02 69 61 590<br />
Un astuccio per le bimbe e la soddisfazione<br />
di avere fatto rispettare i propri diritti.<br />
64 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong><br />
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Garanzia: come riuscire<br />
a far valere la legge<br />
Che pacco! Bartolini<br />
consegna, ma l’assegno<br />
era scoperto<br />
Renzo Maria Bresciani con il nostro<br />
aiuto ha ottenuto un tablet nuovo<br />
Per legge, tutti i prodotti<br />
acquistati non per uso<br />
professionale sono coperti da<br />
una garanzia di conformità che<br />
dura due anni ed è a carico del<br />
negoziante. Ma può essere<br />
ancora difficile ottenere che<br />
la legge sia applicata. Chi lo fa<br />
contribuisce anche a migliorare il<br />
mercato e a sostenere una buona<br />
normativa.<br />
Il tablet appena acquistato<br />
da Renzo Maria Bresciani,<br />
nel negozio Trony di Pietrasanta<br />
(LU) al momento dell’acquisto<br />
non presentava problemi di<br />
funzionamento. Nel giro di meno di<br />
un anno, però, ha iniziato ad avere<br />
difficoltà con la carica della batteria.<br />
Può capitare: la legge suIla garanzia<br />
di conformità serve proprio a<br />
questo, a evitare che il consumatore<br />
si ritrovi con un prodotto fuori uso<br />
nel giro di pochi mesi e nessuna<br />
speranza di rimediare (lo scopo<br />
della legge era incoraggiare così gli<br />
acquisti). Il nostro socio lo porta al<br />
centro di assistenza autorizzato<br />
R.G. Elettronica di Massa e il bel<br />
risultato è che dopo tre mesi (e tre<br />
raccomandate) e molte promesse a<br />
vuoto gli viene dato in sostituzione<br />
un tablet che a sua volta si rifiuta di<br />
ricaricarsi, benché il caricatore, se<br />
usato con altri apparecchi, funzioni<br />
normalmente. Il nostro socio è<br />
costretto a tornare al centro di<br />
assistenza e di nuovo manda una<br />
triplice raccomandata al negozio, al<br />
produttore e al centro di assistenza,<br />
chiedendo un tablet nuovo nel giro<br />
di due settimane: quello che segue<br />
però è un assordante silenzio.<br />
Arrivato ormai a febbraio <strong>2016</strong>, il<br />
nostro socio si decide a chiedere<br />
il nostro intervento.<br />
IN CONCLUSIONE<br />
Dopo il nostro intervento, nel<br />
giro di dieci giorni il nostro socio<br />
riceve finalmente un nuovo tablet<br />
in sostituzione di quello non<br />
funzionante. Tutto è bene quel<br />
che finisce bene, ma far rispettare<br />
i propri diritti e la legge non<br />
dovrebbe essere così difficile.<br />
Se il corriere non si attiene alle<br />
modalità di consegna richieste<br />
dal cliente, è giusto che - in caso<br />
di problemi - paghi i danni relativi.<br />
Anche se c’è di mezzo una truffa,<br />
come in questo caso.<br />
Pensava di essersi garantito<br />
da possibili sorprese, il nostro<br />
socio Filippo Contadini di Ravenna.<br />
Aveva venduto attraverso il<br />
sito Subito e Ebay un MC Book<br />
Air della Apple per 1.000 euro.<br />
Incarica della consegna il corriere<br />
Bartolini, specificando che il<br />
pacco doveva essere consegnato<br />
in contrassegno, soltanto ad<br />
avvenuto pagamento in contanti.<br />
Quando, nel giro di pochi giorni,<br />
riceve un assegno del valore di<br />
1.000 euro, si immagina che si<br />
tratti dell’assegno del corriere<br />
Bartolini e lo porta in banca per<br />
depositarlo. E immaginatevi il suo<br />
stato d’animo quando dalla banca lo<br />
informano che l’assegno è scoperto<br />
e che la banca aveva già iniziato la<br />
procedura di protesto a sue spese.<br />
Immediatamente, il socio si rivolge<br />
a Bartolini per ottenere spiegazioni:<br />
e qui lo informano che l’assegno<br />
arriva dall’acquirente. Al momento<br />
della consegna questo aveva<br />
sostenuto infatti di non avere a<br />
disposizione contanti e che avrebbe<br />
pagato con un assegno, quello<br />
stesso poi inviato al socio.<br />
Il corriere avrebbe accettato perché<br />
sarebbe arrivata un’autorizzazione<br />
a consegnare il pacco da una<br />
fantomatica email, proveniente<br />
da un indirizzo che conteneva sì<br />
nome e cognome del socio, ma che<br />
il nostro socio neanche conosceva<br />
e che mai aveva utilizzato in<br />
precedenza per comunicare<br />
con Bartolini. Il socio contesta<br />
l’operazione: accettare un assegno<br />
in base a una email proveniente da<br />
un indirizzo non noto e mai utilizzato<br />
per comunicare col corriere è<br />
perlomeno una leggerezza, di cui<br />
è giusto che Bartolini risponda. A<br />
conferma, il socio presenta una<br />
denuncia ai Carabinieri.<br />
IN CONCLUSIONE<br />
Scriviamo anche noi a Bartolini,<br />
a sostegno della posizione del<br />
socio. E il corriere si comporta<br />
correttamente, rimborsando al<br />
socio non soltanto i 1.000 euro<br />
dovuti per il pc, ma anche i 92 euro<br />
addebitatigli dalla banca per le<br />
spese di protesto dell’assegno.<br />
Filippo Contadini<br />
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maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 65
LETTERE<br />
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On the road<br />
in Costa Rica<br />
Una bellissima vacanza si è trasformata in un incubo: tutta<br />
colpa di un’auto malandata di Europcar e della mancanza di<br />
assistenza tempestiva.<br />
Riparazione<br />
auto: l’attesa<br />
è infinita<br />
Un cambio automatico bloccato<br />
mandato in tilt anche la Hyundai: non<br />
c’era verso che venisse riparato. Poi<br />
però siamo arrivati noi.<br />
Il cambio automatico dell’auto è<br />
bloccato. L’auto è in garanzia, quindi<br />
la nostra socia, Elisa Secchi, porta<br />
la sua vettura - tra l’altro dotata di<br />
dotazioni particolari per problemi di<br />
disabilità - alla casa madre (Hyundai)<br />
aspettandosi una sostituzione del<br />
pezzo. Ma l’intervento tarda; dopo dieci<br />
giorni le viene data un’auto (normale)<br />
di cortesia, ma deve restituirla dopo tre<br />
settimane. E intanto la sua automobile<br />
è ancora ferma in riparazione.<br />
IN CONCLUSIONE<br />
La socia ci chiede aiuto: le consigliamo<br />
di mandare una raccomandata alla<br />
Casa madre e al centro assistenza, poi<br />
inviamo una lettera alla controparte<br />
perché sblocchi il caso. E finalmente,<br />
dopo quasi due mesi di attesa, l’auto le<br />
viene restituita riparata.<br />
SCRIVICI<br />
Ti abbiamo aiutato e ti piacerebbe<br />
raccontare la tua storia? Vorresti<br />
condividere il tuo caso? Quando scrivi<br />
specifica che dai il tuo consenso alla<br />
pubblicazione e che puoi mandare una<br />
foto: ti contatteremo comunque se il<br />
tuo caso sarà selezionato.<br />
«In Costa Rica, sono stata vittima di una<br />
terribile disavventura per colpa di Europcar da<br />
cui ho affittato un auto nell’agenzia di Liberia»<br />
racconta Antonella Gatti. «L’auto si presentava<br />
molto datata, tuttavia non ho pensato di<br />
controllare le gomme prima di partire. In Costa<br />
Rica la foratura è molto frequente, a causa delle<br />
numerose strade sterrate. Infatti dopo un paio di<br />
giorni è successo anche a me. Lì mi sono accorta<br />
che la copertura della gomma era così lisa che in<br />
un attimo sarebbe apparsa la tela. L’ansia della<br />
scoperta, in previsione delle strade che avrei<br />
dovuto percorrere, è stata tale che ho riletto<br />
attentamente il contratto stipulato: le gomme<br />
dovevano essere al 70%, in realtà erano molto<br />
usurate, ma purtroppo ormai lo avevo firmato.<br />
I guai non sono finiti lì: un motociclista si è<br />
schiantato contro la parte anteriore della nostra<br />
auto, provocando diversi danni (per fortuna<br />
senza conseguenze per il motociclista).<br />
Ho chiamato il numero di emergenza di Europcar,<br />
in teoria attivo 24 ore su 24, in realtà spento.<br />
Solo il mattino seguente sono riuscita a parlare<br />
con il signor Josè di Alajuela, il quale sostiene di<br />
poter far intervenire un perito dell’assicurazione<br />
per la valutazione dei danni, ma nulla di più. Ho<br />
chiamato Europcar, convinta che mi venisse<br />
sostituita la vettura a fronte di un dettagliato<br />
racconto dello stato del mezzo. Mi hanno<br />
risposto che non c’erano più auto disponibili.<br />
Dopo 45 ore dall’incidente è apparso il furgoncino<br />
dell’assistenza stradale, che sostituisce quattro<br />
Antonella Gatti e l’auto rotta<br />
gomme, ma non ripara l’auto. Per fortuna sono<br />
intervenuti i meccanici di un paesino vicino.<br />
Il viaggio, dopo sedici giorni di disagi, infinite<br />
telefonate, cambiamenti di programmi con<br />
relativi costi imprevisti e pericoli non voluti ma<br />
subiti, è volto al termine. Ci è stata trattenuta<br />
la franchigia, in attesa che l’assicurazione<br />
attivata in fase di prenotazione, rifonda quanto<br />
speso. Non credo che noleggerò mai più un’auto<br />
Europcar».<br />
IN CONCLUSIONE<br />
Ci dispiace molto per le vacanze rovinate in<br />
un paese così bello. Per evitare il più possibile<br />
sorprese, quando si noleggia un’auto, bisogna<br />
sempre verificare: le condizioni del contratto,<br />
per valutare gli obblighi della compagnia (in<br />
questo caso di Europcar); poi lo stato dell’auto<br />
al momento del ritiro e l’assistenza in caso<br />
di incidente. Inoltre è importante essere<br />
informati sulla copertura assicurativa, che può<br />
essere più o meno ampia. In ogni caso, viste le<br />
circostanze, è consigliabile inviare un reclamo<br />
circa le mancanze riscontrate nel noleggio e<br />
vedere come risponde la società.<br />
66 <strong>Altroconsumo</strong> 303 • maggio <strong>2016</strong> www.altroconsumo.it
Fondazione<br />
La Fondazione <strong>Altroconsumo</strong>, riconosciuta<br />
nel 2012, ha lo scopo di promuovere<br />
il consumerismo in Italia e a livello internazionale,<br />
contribuendo allo sviluppo di una società più<br />
equilibrata, equa, solidale e rispettosa dei diritti<br />
e degli interessi dei cittadini. A tal fine, promuove<br />
iniziative, pubblicazioni, ricerche e servizi rivolti<br />
ai consumatori e agli utenti di beni e servizi<br />
e contribuisce allo sviluppo di un movimento di<br />
consumatori autorevole, duraturo e indipendente.<br />
La Fondazione è socio unico della <strong>Altroconsumo</strong><br />
Edizioni srl.<br />
Presidente: Paolo Martinello<br />
Associazione<br />
<strong>Altroconsumo</strong> è un’associazione senza fini di lucro<br />
fondata a Milano nel 1973. In piena autonomia<br />
e indipendenza, ha come scopo l’informazione,<br />
la difesa e la rappresentanza dei consumatori.<br />
È membro della CI (Consumers’ International),<br />
di ICRT (International Consumers’ Research<br />
and Testing) e del BEUC (Ufficio europeo delle<br />
associazioni di consumatori). <strong>Altroconsumo</strong><br />
si finanzia esclusivamente attraverso le quote<br />
associative.<br />
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Giulia Candiani, Raffaele Cauzzi, Liliana Cantone,<br />
Silvia Castronovi, Luisa Crisigiovanni,<br />
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Panizza, Paolo Martinello, Rosanna Massarenti,<br />
Francesco Mattana, Marino Melissano,<br />
Natalia Milazzo, Giovanni Pessina, Marco Pierani,<br />
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Somma, Lorena Valdicelli.<br />
<strong>Altroconsumo</strong> Edizioni s.r.l.<br />
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come unico obiettivo l’informazione e la difesa<br />
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Michela Di Mario, Roberto Usai.<br />
Designer: Maria Grazia Galbiati (coordinatore),<br />
Roberto Milanesi, Sara Padidar, Ida Trimboli,<br />
Elisabetta Veraldi<br />
Indice<br />
A<br />
Abbigliamento, sostenibilità 301 3/<strong>2016</strong><br />
Acqua, qualità 302 4/<strong>2016</strong><br />
Adolescenti e tecnologia: sicurezza 303 5/<strong>2016</strong><br />
Antivirus 302 4/<strong>2016</strong><br />
App navigatori 303 5/<strong>2016</strong><br />
App running 302 4/<strong>2016</strong><br />
Auto<br />
> affidabilità 300 2/<strong>2016</strong><br />
> autofficine 301 3/<strong>2016</strong><br />
B<br />
Biglietti aerei: acquistare online 303 5/<strong>2016</strong><br />
Burro 302 4/<strong>2016</strong><br />
C<br />
Carte di credito 301 3/<strong>2016</strong><br />
Cellulari per anziani 301 3/<strong>2016</strong><br />
Clima, cambiamenti 300 2/<strong>2016</strong><br />
Condizionatori 303 5/<strong>2016</strong><br />
Consumo collaborativo: turismo 301 3/<strong>2016</strong><br />
Comportamenti alla guida 301 3/<strong>2016</strong><br />
Crash test 301 3/<strong>2016</strong><br />
D<br />
Detersivi per lavatrice in polvere 301 3/<strong>2016</strong><br />
E<br />
Etichette e allergie 300 2/<strong>2016</strong><br />
F<br />
Facebook e privacy 300 2/<strong>2016</strong><br />
Ferri da stiro 303 5/<strong>2016</strong><br />
Fotocamere 303 5/<strong>2016</strong><br />
Frigoriferi combinati e doppia porta 301 3/<strong>2016</strong><br />
ALTROCONSUMO, Soldi & Diritti e Test Salute<br />
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<strong>Altroconsumo</strong> 24,50 98<br />
<strong>Altroconsumo</strong> + Soldi&Diritti 35,85 143,40<br />
<strong>Altroconsumo</strong> + Test Salute 36,45 145,85<br />
<strong>Altroconsumo</strong> + Soldi&Diritti + Test Salute 47,80 191,25<br />
la quota associativa, compresa nell’abbonamento, è pari a 15,40€ all’anno e 3,85€ al trimestre<br />
G<br />
Gioco d’azzardo e minori 302 4/<strong>2016</strong><br />
Grandi elettrodomestici: consumi 300 2/<strong>2016</strong><br />
I<br />
Igiene hi-tech 300 2/<strong>2016</strong><br />
Impianti solari termici 302 4/<strong>2016</strong><br />
L<br />
Lavastoviglie piccole 300 2/<strong>2016</strong><br />
Lavatrici 301 3/<strong>2016</strong><br />
Lettori digitali 301 3/<strong>2016</strong><br />
M<br />
Macchine per il pane 300 2/<strong>2016</strong><br />
Merendine 300 2/<strong>2016</strong><br />
Musei, card 302 4/<strong>2016</strong><br />
O<br />
Orti in città 303 5/<strong>2016</strong><br />
P<br />
Padelle in pietra 300 2/<strong>2016</strong><br />
Pannelli fotovoltaici 303 5/<strong>2016</strong><br />
Pasta 303 5/<strong>2016</strong><br />
Pitture a dita 300 2/<strong>2016</strong><br />
Pneumatici estivi 302 4/<strong>2016</strong><br />
Prodotti antizanzare 303 5/<strong>2016</strong><br />
R<br />
Rifiuti: raccolta differenziata 300 2/<strong>2016</strong><br />
S<br />
Salute: privacy online 303 5/<strong>2016</strong><br />
Serrature a cilindro 300 2/<strong>2016</strong><br />
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Via Mondadori 15 - 37131 Verona<br />
T<br />
Trivellazioni petrolifere, referendum 302 4/<strong>2016</strong><br />
Turismo, prenotazioni online 302 4/<strong>2016</strong><br />
Tv piccole 302 4/<strong>2016</strong><br />
V<br />
Verdura fresca e conservata 301 3/<strong>2016</strong><br />
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maggio <strong>2016</strong> • 303 <strong>Altroconsumo</strong> 67
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