2016-09-16
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Anno XII n.12 - settembre <strong>20<strong>16</strong></strong><br />
www.corcom.it<br />
29<br />
PUNTI di<br />
VISTA<br />
Net-lex<br />
Di GUIDO SCORZA<br />
Avvocato esperto<br />
di Diritto Internet<br />
Spending review<br />
per tutti<br />
anche<br />
per l'Agcom<br />
La disciplina europea non osta<br />
“a una normativa nazionale<br />
che assoggetta un’autorità<br />
nazionale di regolamentazione, ai<br />
sensi della direttiva 2002/21, come<br />
modificata dalla direttiva 20<strong>09</strong>/140,<br />
a disposizioni nazionali applicabili<br />
in materia di finanza pubblica e, in<br />
particolare, a disposizioni sul contenimento<br />
e la razionalizzazione delle<br />
spese delle amministrazioni pubbliche,<br />
quali quelle di cui al procedimento<br />
principale.” Ha risposto così la<br />
Corte di Giustizia Ue al Consiglio di<br />
Stato italiano che, su istanza dell’Autorità<br />
per le Garanzie delle Comunicazioni,<br />
nell’ambito del giudizio che<br />
vede contrapposta quest’ultima al<br />
Governo e all’Istat, le aveva chiesto<br />
di verificare se fosse conforme alle<br />
regole Ue una disposizione nazionale<br />
che assoggetti anche un’Autorità<br />
amministrativa indipendente di<br />
regolamentazione agli obblighi di<br />
contenimento della spesa pubblica<br />
previsti per tutte le amministrazioni<br />
dello Stato. La ragione del contendere<br />
che, nel nostro Paese, ormai da anni<br />
vede da una parte l’Agcom e dall’altra,<br />
sullo stesso fronte, Palazzo Chigi e<br />
l’Istituto nazionale di statistica è rappresentata<br />
dall’inserimento dell’Authority<br />
presieduta da Angelo Marcello<br />
Cardani nel c.d. “elenco Istat” e, per<br />
questa via, nell’elenco degli enti e<br />
delle amministrazioni soggette – tra<br />
gli altri – a tutti gli obblighi di contenimento<br />
della spesa pubblica. Una<br />
decisione che l’Autorità Garante per<br />
le comunicazioni ha, sin dall’inizio,<br />
contestato ritenendola lesiva della<br />
propria indipendenza e della propria<br />
concreta possibilità di adempiere agli<br />
obblighi di regolamentazione e vigilanza.<br />
La tesi sulla cui base l’Authotity<br />
ha impugnato il provvedimento è che<br />
il proprio assoggettamento alle regole<br />
della spending review minaccerebbe<br />
la propria indipendenza e, soprattutto,<br />
la concreta possibilità di far bene<br />
il proprio dovere. Tale impostazione,<br />
già respinta dal Tar Lazio, non ha<br />
fatto breccia neppure nei giudici del<br />
Lussemburgo secondo i quali non<br />
sussisterebbe, in linea di principio,<br />
nessuna ragione per la quale<br />
un’Autorità di regolamentazione del<br />
settore Tlc dovrebbe essere sottratta<br />
a disposizioni nazionali in materia di<br />
contenimento della spesa pubblica,<br />
trattandosi, al limite, di verificare<br />
– valutazione che competerebbe ai<br />
giudizi nazionali – se, in concreto, le<br />
risorse finanziarie a disposizione di<br />
un’Authority siano o meno idonee<br />
a consentirle di adempiere efficacemente<br />
ai propri compiti istituzionali.<br />
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Aleph<br />
Di EDOARDO NARDUZZI<br />
I<br />
prezzi al consumo non<br />
accennano alcun rialzo.<br />
Nonostante la massa<br />
monetaria aggiuntiva stampata<br />
dalle banche centrali con<br />
i tanti quantitative easing,<br />
l'inflazione non solo non<br />
cresce ma decresce. Siamo in<br />
deflazione, non ovunque ma<br />
i molti mercati avanzati tra<br />
i quali l'Italia. Per chi pensa<br />
che la deflazione possa essere<br />
un fenomeno transitorio del<br />
capitalismo contemporaneo<br />
forse è bene sottolineare<br />
qualche aspetto originale del<br />
mondo nel quale viviamo.<br />
Oggi il principale driver<br />
della deflazione non è tanto<br />
l'innovazione tecnologica<br />
legata all'hardware, quanto<br />
l'emersione dei big data. La<br />
legge di Moore, dal nome<br />
dell'ingegnere co-fondatore<br />
di Intel, parlava di un raddoppio<br />
della capacità processiva<br />
ogni diciotto mesi innescata<br />
dai processori di silicio. Una<br />
legge che ha retto empiricamente<br />
per anni prima di<br />
essere scavalcata dall'avvento<br />
degli smartphone e dei tablet.<br />
Tecnologia e deflazione<br />
vincono i consumatori<br />
Il principale driver della deflazione è<br />
oggi l'emersione dei big data, ovvero<br />
la possibilità di utilizzare a basso costo<br />
un numero sterminato di informazioni<br />
Ma sono i big data il<br />
fenomeno emergente più<br />
importante da analizzare<br />
per provare a capire la logica<br />
del mondo deflattivo col<br />
quale dobbiamo prepararci<br />
a convivere. I big data, cioe'<br />
la possibilità di poter gestire<br />
ed utilizzare a basso costo un<br />
numero sterminato di dati,<br />
offrono ad imprese e consumatori<br />
una occasione forse<br />
attesa da sempre: poter avere<br />
quasi gratis o comunque low<br />
svod, la crescita<br />
divisa in tre mercati<br />
Negli Usa il Video on demand ha superato la pay tv<br />
In Europa è invece frenato dalla frammentazione<br />
Come ricordato più<br />
volte in questa rubrica,<br />
la diffusione del<br />
broadband e la crisi del modello<br />
classico (premium) della<br />
pay TV porta con sé profondi<br />
cambiamenti nel modo di<br />
accedere ai contenuti audiovisivi<br />
da parte dei consumatori.<br />
Negli Usa ormai, secondo<br />
l’ultimo rapporto di ITMedia<br />
Consulting The future is<br />
(also) mobile, il mercato dello<br />
SVOD ha superato la pay TV,<br />
con circa 61 milioni di abbonati,<br />
cambiando radicalmente<br />
il modo attraverso cui film<br />
e serie vengono oggi consumati.<br />
In Europa (occidentale)<br />
la situazione è diversa<br />
perché c’è un’evidente e forte<br />
frammentazione nei diversi<br />
mercati nazionali: le connessioni<br />
a banda larga, le barriere<br />
linguistiche e culturali, le<br />
differenze tecnologiche e lo<br />
sviluppo ritardato, la maggiore<br />
o minore maturità di alcuni<br />
mercati costituiscono barriere<br />
o comunque differenziazioni<br />
molto marcate rispetto alla<br />
possibilità di un mercato comune<br />
per i contenuti audiovisivi.<br />
Il numero di abbonati e la<br />
penetrazione nel Regno Unito<br />
e nel Nord Europa ad esempio<br />
non sono equiparabili al resto<br />
d’Europa: in generale c’è un<br />
alto livello di soddisfazione e<br />
i consumatori sono molto più<br />
connessi e fruiscono ampiamente<br />
dei servizi SVOD. Il<br />
Regno Unito è il leader di un<br />
primo gruppo di Paesi come<br />
la Svezia, la Danimarca, la<br />
Finlandia e l’Olanda, che sono<br />
caratterizzati da un rapido<br />
tasso di adozione, con una<br />
conseguente precoce entrata<br />
di Netflix e una reazione da<br />
parte degli operatori nazionali<br />
molto forte. In alcuni di questi<br />
paesi Netflix è già il principale<br />
operatore a pagamento.<br />
I mercati della seconda fascia,<br />
tipicamente Francia e Germania,<br />
sono ancora relativamente<br />
nuovi, e riflettono una<br />
crescente consapevolezza del<br />
consumatori per queste nuove<br />
forme di intrattenimento:<br />
il numero degli abbonati è<br />
cresciuto rapidamente, anche<br />
se in misura minore come<br />
take-up iniziale rispetto ai<br />
Paesi della prima fascia, e<br />
crescerà ulteriormente negli<br />
anni a venire. Inoltre, anche<br />
se meno sviluppata rispetto al<br />
Regno Unito, l’offerta SVOD<br />
è molto dinamica e include<br />
tutti i tipi di programmazione<br />
su tutti i media esistenti,<br />
grazie ad un’ampia gamma di<br />
offerta e a un elevato numero<br />
di attori. Ogni operatore ha<br />
le proprie peculiarità, che<br />
cost qualsiasi tipo di informazione<br />
desiderino. Ogni<br />
correlazione, ogni analisi o<br />
statistica diventa a portata di<br />
portafoglio. La materia prima<br />
più preziosa dell'economia<br />
di mercato, l'informazione,<br />
è così producibile senza<br />
praticamente alcun costo.<br />
E' la deflazione che entra in<br />
maniera stabile e permanente<br />
nel motore della produzione<br />
e lascia capire perché la<br />
stagione dei tassi di interesse<br />
negativi è destinata ad andare<br />
avanti a lungo.<br />
Per le banche commerciali<br />
la stagione dei big data non<br />
significa soltanto che potranno<br />
utilizzarli per profilare<br />
meglio i clienti, ma, soprattutto,<br />
vuole dire che devono<br />
imparare a convivere con un<br />
contesto strutturalmente<br />
deflattivo nel quale i margini<br />
di interesse sono minori. Con<br />
la tecnologia hanno vinto i<br />
consumatori e perso gli intermediari<br />
e un capitalismo con<br />
meno o senza intermediari<br />
è, per definizione, low cost e<br />
deflattivo.<br />
il OLTRE giardino<br />
Di AUGUSTO PRETA<br />
Consulente strategico<br />
CEO di ITMedia<br />
Consulting<br />
si riferiscono ad audience<br />
specifiche sia in termini di<br />
offerta che per la modalità<br />
di consumo. In questa fascia<br />
rientrano Austria, Belgio e<br />
Lussemburgo. A una terza<br />
Evoluzione dei ricavi VOD nei Big 3: Francia, Germania e Regno Unito (¤ mln)<br />
Fonte © <strong>20<strong>16</strong></strong> ITMedia Consulting<br />
fascia appartengono Italia,<br />
Spagna, Portogallo e Grecia. I<br />
nuovi servizi SVOD non sono<br />
ancora in diretta competizione<br />
con i broadcaster tradizionali<br />
e spesso il consumatore<br />
manca dell’accessibilità<br />
(connessione), della cultura e<br />
dell’interesse necessari a fruire<br />
di questi servizi innovativi.<br />
In più, le barriere linguistiche<br />
permangono in fasce molto<br />
ampie della popolazione.