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2016-09-16

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Anno XII n.12 - settembre <strong>20<strong>16</strong></strong><br />

www.corcom.it<br />

9<br />

Antonio Dini<br />

ilFOCUS<br />

Riflettori accesi anche in<br />

Italia sulle blockchain. È<br />

logico che ci sia questa<br />

attenzione dopo che il Fondo<br />

monetario internazionale in un<br />

recente rapporto ha espresso un<br />

prudente interesse per le criptovalute<br />

e la sottostante tecnologia<br />

delle blockchain. Nel paludato e<br />

rarefatto mondo della finanza è<br />

stata una chiamata alle armi che<br />

le banche anche nostrane non<br />

possono evitare di seguire. Dopotutto,<br />

secondo il World Economic<br />

Forum entro il 2025 il 10% del PIL<br />

mondiale transiterà su una tecnologia<br />

blockchain. Ecco dunque<br />

cosa sta succedendo in Italia.<br />

Blockchainlab è uno dei progetti<br />

che stanno nascendo nel nostro<br />

Paese per prendere parte a quella<br />

che i suoi creatori definiscono "la<br />

più grande rivoluzione in campo<br />

FinTech". È la fusione tra finanza<br />

e tecnologia, un nuovo livello<br />

di penetrazione del digitale nel<br />

mondo tradizionale. Blochainlab.<br />

it sta sperimentando le nuove<br />

tecnologie legate alla catena dei<br />

blockchain: la missione statutaria<br />

è di costruire un centro<br />

di eccellenza per fornire una<br />

mappatura completa e costantemente<br />

aggiornata di tutte le<br />

tecnologie: dalle startup innovative<br />

agli esperti del settore. Partner<br />

sono il Gruppo Azimut e Intesa<br />

Sanpaolo. Tra le startup: Wolf on<br />

Trading, Oraclize, Coin Capital,<br />

GreenAddress, Eternity Wall,<br />

The Rock Trading, InBitcoin,<br />

Crowdaura, Euklid e Cryptoclub.<br />

«Blockchain – spiegano i<br />

fondatori del laboratorio - è una<br />

rivoluzionaria forma di registro<br />

distribuito che per la prima<br />

volta nella storia dell'uomo rende<br />

possibile riprodurre la scarsità nel<br />

con sistemi di cassa non tradizionali.<br />

Nel loro processo di sviluppo,<br />

i pagamenti elettronici hanno visto<br />

due tendenze: i nuovi sistemi che,<br />

pur proponendo una migliore user<br />

experience, continuano a sfruttare<br />

le attuali infrastrutture (è il<br />

caso, per esempio, dei pagamenti<br />

NFC, come ApplePay, AndroidPay,<br />

WindowsPay, SamsungPay, e dei<br />

sistemi che introducono elementi<br />

di maggiore sicurezza come i<br />

sistemi E2E o l’ HCE - Host Card<br />

Emulation che introduce la tokenizzazione<br />

EMV) e altri che, invece,<br />

superano i metodi tradizionali,<br />

impiegando flussi e interazioni<br />

con il cliente totalmente diverse e<br />

anche coinvolgendo nuovi player<br />

Il terminale POS può<br />

configurarsi come lo<br />

strumento ideale<br />

per erogare servizi<br />

BLOCKCHAIN<br />

Claudio Carli<br />

(Istituti di Pagamento o altri). Tra<br />

questi individuiamo i sistemi di pagamento<br />

“Person-to-Person” (P2P),<br />

attivati tramite app su smartphone,<br />

che fanno riferimento a wallet<br />

o borsellini elettronici e sono<br />

gestiti, per lo più, da operatori<br />

non tradizionali. L’impegno dei<br />

fornitori di tecnologie è rivolto a<br />

realizzare infrastrutture specifiche<br />

adatte a rispondere e a supportare<br />

questi nuovi sistemi, soprattutto<br />

dal punto di vista della sicurezza e<br />

Disruption<br />

Disco verde di BankItalia<br />

primi protagonisti<br />

finanza e grandi banche<br />

Il bitcoin ha ricevuto<br />

pochi mesi fa dalla<br />

Banca d'Italia il disco<br />

verde per la<br />

sperimentazione<br />

mondo digitale, senza bisogno<br />

di enti centrali». È quello che<br />

rende possibile la "Internet della<br />

proprietà", dove moneta e sistemi<br />

di pagamento sono solo la prima<br />

di una serie di potenzialmente<br />

infinite innovazioni.<br />

La moneta più famosa tra le<br />

criptovalute, il BitCoin, ha ricevuto<br />

pochi mesi fa disco verde per<br />

la sperimentazione da parte della<br />

Banca d'Italia: il nulla osta della<br />

Banca centrale italiana è stato<br />

espresso pubblicamente anche<br />

dal governatore Ignazio Visco,<br />

secondo il quale le innovazioni, in<br />

quanto tali, implicano cambiamenti,<br />

a volte repentini e a volte<br />

lunghi, con i quali comunque<br />

bisogna alla fine fare i conti.<br />

Lavora sul tema Banca IMI, del<br />

gruppo Intesa Sanpaolo, secondo<br />

la quale le opportunità possono<br />

in alcuni casi superare i rischi<br />

delle tecnologie blockchain ma<br />

richiedono un cambiamento profondo<br />

nei sistemi di regolamentazione<br />

e nella natura stessa delle<br />

banche, per consentire i nuovi<br />

modelli di business che possono<br />

emergere da questo cambiamento<br />

di paradigma.<br />

Il tema della regolamentazione<br />

e dei possibili modelli di business<br />

in quest'ultimo quarto di <strong>20<strong>16</strong></strong> è<br />

la logica conseguenza dell'anno<br />

e mezzo passato a studiare e<br />

analizzare i possibili sviluppi delle<br />

della fruibilità in tutte le situazioni<br />

di mercato. Ingenico è in prima<br />

linea nel monitorare questi fenomeni<br />

e nel realizzare soluzioni che<br />

rendano più sicuri e aperti i nuovi<br />

servizi emergenti: in quest’ottica il<br />

terminale POS, riconosciuto come<br />

un dispositivo sicuro, impiegato<br />

come strumento di lavoro sia dal<br />

titolare del negozio che dai suoi<br />

commessi, può configurarsi come<br />

lo strumento ideale per erogare<br />

servizi all’interno del negozio<br />

e agevolare le interazioni tra il<br />

consumatore e il merchant (POI<br />

– Point Of Interaction). Un altro<br />

fenomeno monitorato da Ingenico<br />

è l’IoT (Internet-Of-Things): sono<br />

già state presentate anche in Italia<br />

le prime soluzioni digitali integrate<br />

con dispositivi intelligenti che<br />

comunicano tra di loro o con un<br />

centro servizi (p.es display multimediali<br />

con lettori RFID, caldaie<br />

e termostati, autoveicoli, sensori).<br />

Un’interessante evoluzione è<br />

quella dell’utilizzo dell’IoT per la<br />

Per il governatore Visco<br />

le innovazioni<br />

implicano<br />

cambiamenti<br />

con i quali fare i conti<br />

tecnologie Blockchain da parte<br />

degli istituti bancari di tutto il<br />

mondo, Italia compresa.<br />

Solo alcune delle nostre banche<br />

però partecipano ai grandi consorzi<br />

internazionali che stanno<br />

studiando e lavorando sugli<br />

standard. Come R3 Cev, formato<br />

da una cinquantina di banche di<br />

tutto il mondo tra cui Unicredit e<br />

Intesa Sanpaolo.<br />

Gli esperti ritengono che il<br />

ruolo delle banche e dei big della<br />

finanza sia fondamentale per riu-<br />

possibilità di effettuare campagne<br />

di marketing, acquisti self-service,<br />

attività di couponing o programmi<br />

loyalty: in alcuni Paesi sui device<br />

interconnessi sono stati già integrati<br />

i dati della carta di per offrire<br />

un metodo di pagamento innovativo,<br />

semplice e veloce (p.es. palestre<br />

per far pagare gli abbonamenti sulla<br />

base di quanto un cliente utilizza<br />

un determinato attrezzo fitness,<br />

carrelli intelligenti che calcolano<br />

il conto sulla base degli oggetti<br />

riposti al loro interno,…). Una<br />

realizzazione che impiega sistemi<br />

Ingenico è già in essere nel settore<br />

delle donazioni (progetto realizzato<br />

a Parigi per una campagna<br />

di raccolta di fondi per la ricerca<br />

contro il cancro dell’Istituto Marie<br />

Curie), effettuate semplicemente<br />

accostando la propria carta ad un<br />

schermo digitale appositamente<br />

attrezzato con un lettore di carte<br />

contactless.<br />

*Marketing & Communication Director<br />

di Ingenico Italia S.p.A.<br />

Il ruolo degli<br />

istituti bancari<br />

e i problemi<br />

strutturali da<br />

risolvere: i volumi<br />

di transazioni<br />

dei circuiti di<br />

pagamento come<br />

carte di credito<br />

e sistemi<br />

interbancari<br />

richiedono<br />

una grande mole<br />

di dati che devono<br />

raggiungere<br />

tutti gli utenti<br />

scire a far decollare le tecnologie<br />

blockchain.<br />

Senza contare che ci sono<br />

problemi strutturali da risolvere:<br />

i volumi di transazioni dei<br />

circuiti di pagamento come carte<br />

di credito e sistemi interbancari<br />

richiedono infatti grandi mole di<br />

dati, nell'ordine di svariati gigabyte<br />

ogni minuto, che nella logica<br />

di funzionamento dei blockchain<br />

devono transitare tra tutti gli<br />

utenti della catena. Il problema è<br />

di riuscire a far scalare la tecnologia<br />

ma anche di chiarire su chi<br />

pesano i costi delle infrastrutture<br />

tra i vari enti che saranno<br />

impegnati nella costruzione<br />

degli snodi delle blockchain, ad<br />

esempio tra istituti di credito del<br />

nostro Paese.<br />

Intesa Sanpaolo intanto ha<br />

investito in un innovation center<br />

interno che ha la missione di studiare<br />

e avviare progetti per garantire<br />

la competitività del gruppo<br />

anche sul fronte tecnologico.<br />

Anche Unicredit infatti si è<br />

convinta che i blockchain possano<br />

rivoluzionare il mondo delle<br />

banche, unificandone il funzionamento.<br />

Per questo l'istituto è<br />

tra i sette grandi (Ubs, Santander)<br />

che hanno fatto partire la rete<br />

blockchain di Ripple, il primo<br />

esperimento su larga scala di<br />

funzionamento delle catene<br />

blockchain.<br />

Novanta altre banche di tutto<br />

il mondo adesso spingono per<br />

entrare nel circuito. Una possibile<br />

rivoluzione nel trasferimento di<br />

denaro e non solo.<br />

Sempre Unicredit per questo<br />

motivo ha lanciato lo scorso<br />

marzo un fondo da 200 milioni di<br />

euro per il FinTech. Il fondo mira<br />

a dare gambe ai progetti di startup<br />

innovative ed è coordinato<br />

con la società di consulenza e di<br />

investimenti londinese Anthemis<br />

Group. L'idea è quella di finanziare<br />

le startup più promettenti<br />

e fornire anche il know-how<br />

bancario per quelli che Unicredit<br />

definisce i "digital naive", gli<br />

ingenui digitali, dal punto di vista<br />

delle competenze finanziare.<br />

Infine, l'idea è che oltre al ritorno<br />

economico il fondo consenta<br />

anche di accelerare la digitalizzazione<br />

del gruppo Unicredit.<br />

@antoniodini

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