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In questo numero:<br />
Randagi si nasce!<br />
Il Certame dell Grillo Ritto!!<br />
Il Dizionario!!!<br />
Pol. La Bulletta - Castelnuovo Berardenga - Siena - www.bullettabike.it - marcopanti55@gmail.com - Numero Unico 2016 - V/XI/MMXVI<br />
IL 2016 dELLA BULLETTABIKE<br />
Buona partecipazione in tutti Circuiti e in tutti Campionati dove eravamo impegnati.<br />
Però possiamo (e dobbiamo) fare di più. Fortunatissimo Lillo che vince un bel telaio.<br />
Terre d’Etruria: Lillo (ancora sotto shock) mentre riceve dalle mani del titolare<br />
il telaio Atakama appena vinto al sorteggio.<br />
La stagione che si va a chiudere è stata complessivamente<br />
positiva, in linea con quelle che sono le potenzialità attuali<br />
del gruppo. Negli ultimi anni,il gruppo si è spostato<br />
a pedalare , senza chip, senza l’assillo del tempo, dedicandosi<br />
principalmente alle attività cicloturistiche nei raduni provinciali<br />
e nelle granfondo cicloturistiche e le lunghe distanze<br />
con il movimento Randonneur. Si attendono risvegli, sia<br />
nell’attività su strada che con le ruote grasse.<br />
Nel Campionato Provinciale Uisp la Bullettabike conquista<br />
un onorevole secondo posto, dietro lo squadrone dei “cugini”<br />
di Arbia. Non una stagione esaltante, con presenze sotto<br />
gli standard degli anni passati per “la stanchezza” di qualche<br />
atleta ma comunque mantenendo alto il livello partecipativo<br />
della nostra società. Speriamo di fare meglio in futuro e che<br />
qualche pedalatore “ammuffito” si risvegli.<br />
1° G.C. Arbia con 216 punti<br />
2° Bullettabike con 106 punti<br />
3° Amatori Chiusi con 50 punti<br />
Nel Campionato Toscano di Cicloturismo per società Uisp,<br />
la Bullettabike ha conquistato la sesta posizione. Una posizione<br />
buona, nonostante le condizioni metereologiche che ci<br />
hanno fatto rinunciare all’ultima prova. Abbiamo comunque<br />
onorato il Campionato di Società, impegnandoci in altre due<br />
prove (oltre la nostra), tra cui la “bella e dura” Prato-Abetone.<br />
1° A.S.D. Giro delle Cerbaie con 960 punti<br />
2° A.S. Bike Club UOEI Pietrasanta con 810 punti<br />
3° A.S.D. Ciclistica Viaccia con 660 punti<br />
6° Bullettabike con 530 punti<br />
Il Circuito Toscano di Cicloturismo quest’anno si era modificato,<br />
cambiando la prova di Piombino con quella di<br />
S.Vincenzo ed aggiungendo la prova grossetana di Paganico.<br />
In questo storico Circuito Toscano, ci siamo sempre distinti<br />
con presenze anche sul podio e la quinta posizione di<br />
quest’anno conferma l’impegno del “Gatto” e di un bel gruppo<br />
di lenti pedalatori, anche se forse si poteva fare qualcosa<br />
di più. Da annotare le 8 prove su 9 del Gatto e Nando.<br />
1° A.S.D. Ciclistica Valdombrone con 2240 punti<br />
2° A.S. Bike Club UOEI Pietrasanta con 2090 punti<br />
3° My Bike A.S.D. con 1865 punti<br />
5° Bullettabike con 1285 punti<br />
Alla 1ª edizione del Circuito Cicloturistico Terre d’Etruria<br />
abbiamo ottenuto un buon quinto posto. 5 prove, di cui 3 in<br />
provincia di Arezzo (Poppi,Cortona,Marciano della Chiana)<br />
una a Perugia (Castiglion del Lago) e la nostra Chianti Classic,<br />
ha ottenuto attenzione e buona partecipazione, con 130<br />
abbonati e l’ampliamento di un’altra prova nel 2017 (Città di<br />
Castello). Lillo e Marco hanno conquistato tutte e cinque le<br />
prove ed il diritto al sorteggio (fortunato per il Lillo che voleva<br />
farsi la bici nuova) di un bellissimo Telaio Atakama.<br />
1° G.S. Poppi con 10883 punti<br />
2° A.S.D. Cavallino con 10874 punti<br />
3° A.S.D. Val di Loreto con 8840 punti<br />
5° Bullettabike con 4265 punti<br />
Eravamo impegnati anche nel Giro del Granducato di Toscana<br />
dove, per mancanza di agonisti, o forse per la distanza, siamo<br />
in classifica solo per la partecipazione al Grand Tour della<br />
Val di Merse, giornata peraltro funestata dal maltempo con<br />
pochissimi coraggiosi partenti. Un 130° posto, che, considerando<br />
le 216 Società classificate non è neanche malaccio...<br />
1° Cicli Gaudenzi con 22183 punti<br />
2° Bicisport Firenze con 12253 punti<br />
3° TBR Certaldo con 9391 punti<br />
130° Bullettabike con 360 punti
2<br />
Terre d’Etruria: la premiazione delle Società<br />
meglio classificate nel Circuito.<br />
Terre d’Etruria: il caschetto “scoperchiato” del<br />
Lillo alla Granfondo degli 8 Comuni di Cortona.<br />
Terre d’Etruria: dimmi cosa bevi e ti dirò chi sei:<br />
la prima l’ha vinta Lillo, la seconda Marco....<br />
Regionale Uisp: bel gruppo di Bullettai a Pistoia.<br />
Belli rilassati dopo un’acquata bestiale.<br />
Regionale Uisp: il Cecca al Circuito del Mugello,<br />
pronto ad affrontare le qualifiche sul giro di pista.<br />
Regionale Uisp: G.F. Monteroni. Bullettai allo<br />
scollinamento a Chiusure.<br />
Provinciale Uisp: Geggiano è la loro corsa. Il Tasso<br />
e il Verdelli allo scollinamento a Castagnoli.<br />
Provinciale Uisp: alla Primo Volpi Luca “pontifica”,<br />
elargendo preziosi consigli ai ciclisti in griglia.<br />
Provinciale Uisp: il “Terùn” e il “Polentun”: è<br />
proprio vero che i due opposti si attraggono.<br />
Trofeo Scoiattolo: Franco a lavoro per sistemare il<br />
percorso. Decisamente più a suo agio in bici.<br />
Trofeo Scoiattolo: ecco chi ruba le frecce delle gare!<br />
Ci vuole un lampo a farla sparire sotto la maglietta.<br />
Trofeo Scoiattolo: l’esultanza della Renzino Bike<br />
Project di Foiano, vincitrice del Circuito Colli e Valli.
Segue dal numero precedente<br />
Lòffa [‘lɔffa] s.f. Arma di distruzione di massa in possesso dei ciclisti,<br />
utilizzata spesso e senza ritegno nel gruppo per tenere lontani<br />
gli avversari che sgomitano.<br />
Logoràre [logo’rare] v.tr. 1. Sottoporre l’avversario a sforzo eccessivo<br />
fino a ridurlo in cattivo stato. 2. Deteriorare lentamente con<br />
l’uso quotidiano il fondello del pantaloncino.<br />
Logorròico [logor’roikɔ] agg. Dicesi del ciclista smodatamente<br />
loquace, che ha il vizio di parlare troppo, anche laddove risparmiare<br />
il fiato sarebbe la norma.<br />
Lomaggiorcòrno [lomaDor’korno] s.m. Il riconoscimento meno<br />
ambito al quale può aspirare un bullettaio. Viene assegnato infatti al<br />
ciclista (o ai ciclisti) che durante l’anno sono stati particolarmente<br />
bersagliati dalla sfiga.<br />
Lombàggine [lom’baDine] s.f. Reumatismo ai muscoli della regione<br />
lombare, altresì noto come “mal di groppa” che affligge tanti<br />
ciclisti dalla postura poco rilassata.<br />
Londra-Istanbul [lon’draistambul] n.p. Luoghi di partenza e arrivo<br />
della celebre ultramaratona corsa da Milko, che ha dichiarato di volersi<br />
cimentare nel 2017 nel triplo giro del mondo in 80 giorni, utilizzando<br />
una bici Graziella e un comune pedalò per solcare i due oceani.<br />
Lontàno [lon’tano] agg., avv., s.m. Luogo distante nello spazio e<br />
nel tempo dove si arriva né forte, né piano.<br />
Look [/lük] s.ingl. (pl. looks), in it. s.m., invar. comunemente detto<br />
“lucche”: 1. L’aspetto fisico, l’abbigliamento, in generale il modo di<br />
apparire del ciclista: Il Brocci con la papalina viola ha un L. inconfondibile.<br />
2. Nota marca francese produttrice di ottime biciclette e<br />
dei famosissimi pedali a sgancio.<br />
Lórdo [lor’do] agg. 1. il peso complessivo del ciclista e la sua bicicletta.<br />
In alcuni casi (conosciuti) arriva a superare di molto il quintale,<br />
anche con solo sette chili di tara. 2. Il ciclista che si lava poco<br />
riconoscibile dall’inconfondibile scia chimica rilasciata.<br />
Lordùme [lor’dùme] s.m. Quantità repellente di sudiciume che il<br />
ciclista ammira quotidianamente ai lati delle nostre strade.<br />
Lòri [lo’ri] n.p. Nota e forte ciclista bullettaia, assai apprezzata dai<br />
randagi, ai quali funge spesso da indispensabile badande.<br />
Lottatóre [lotta’tore] s.m. Il ciclista molto tenace, che nell’agone<br />
della corsa da tutto se stesso nel tentativo di non farsi superare<br />
dall’avversario.<br />
Lovestòry [lav’stO:rı] s.ingl. Relazione a sfondo romantico, raramente<br />
eterosessuale. Luca e Fabio sono gli antesiniani di questa pratica<br />
(l’amor che ansioso l’alba in bici attende...).<br />
Lubrificànte [lubrifi’kante] s.m. Dicesi di sostanza grassa e vischiosa<br />
atta a diminuire l’attrito fra superfici solide. Usata smodatamente<br />
dai ciclisti nel tentativo di migliorare lo scorrimento delle<br />
parti meccaniche e quindi andare più forte. Qualcuno lo usa anche<br />
nelle articolazioni elementari grippate o comunque doloranti.<br />
Lùca [lu’ka] n.p. Anche detto Traviante, noto bullettaio, membro<br />
e fondatore del Si.Sme. Presidente di ogni associazione esistente in<br />
Italia meno che della Bulletta.<br />
Lucacàva [luka’kava] n.p. Ciclista vissuto a S. Gusmè a cavallo<br />
tra le due guerre, diventato famoso per aver casualmente scoperto<br />
il bifidus.<br />
Lucìgnolo [lu’t∫iηηolo] fig. Si dice di ciclista estremamente secco e<br />
lungo, di sconcertante magrezza. Nella Bulletta se ne contano pochi.<br />
Lucìna [‘lut∫ina] s.f. Vd. Lume. Nella bici è quella montata posteriormente,<br />
di colore rosso fisso o intermittente.<br />
Lucchétto [luk’ketto] s.m., Serratura mobile di metallo, fornita di<br />
un gambo ricurvo che unisce fra loro due anelli posti alle estremità<br />
della bici nella speranza che nessuno se la freghi<br />
Lùco [lu’ko] n.p. Vd. Monteluco. Montagna sacra ai ciclisti chiantigiani<br />
che amano scalarne in sequenza i tre versanti. Si dice che<br />
questi, risalendo con immane fatica il durissimo versante est da Nusenna,<br />
siano spesso preda di mistiche apparizioni, come Gesù che<br />
cammina sui tralicci. Una recente indagine di Voyager ha recentemente<br />
svelato che si tratta di operai di Raiwave.<br />
Lucràre [lu’krare] v.tr. e intr. Incamerare subdolamente denaro<br />
a titolo di utile o guadagno: “i venditori di biciclette lucrano sulla<br />
nostra passione”.<br />
Lucumóne [luku’mOone] s.m. Magistrato supremo dei popoli<br />
etruschi. Nelle sacre acque del fiume ove questi soleva immergere<br />
le stanche membra, si celebra ogni quattro anni il rito dell’unzione<br />
propiziatoria dei ciclisti. Le taumaturgiche acque hanno il potere di<br />
guarire corpo e anima da ogni dolore e da ogni malanno.<br />
Lümbard [lum’ba:rt] s.m. Ciclista del nord dalla tipica calata e<br />
dal colorito emaciato dovuto alla catarifrazione rinomasto-ortottica<br />
delle comuni nebbie zolfine seveso-padane. Frase tipica del L.: «A<br />
mè mi danno fastidio quei terün che non sanno parlare il tagliano».<br />
Lùme [‘lume] s.m. 1. Sorgente luminosa apposta sul manubrio e/o<br />
sul caschetto del ciclista, solitamente asportabile, atta ad illuminare<br />
le lunghe e fredde notti del randagio. 2. Fig.: Quello è secco fà L.,<br />
dicesi di ciclista spropositatamente magro.<br />
Lume Spénto [lumes’pεnto] p. pass., agg. n.p. Eroico passo ilcinese<br />
in prossimità del Poggio della Civitella. Deve il suo nome al<br />
fatto che, una volta arrivati al passo, ai ciclisti si “spegne la luce”.<br />
Luminàre [lumi’nare] s.m., Persona insigne per fama, dottrina, capacità<br />
professionale e laureato all’Università del Pedale. Il Rettore è<br />
un L. in Velocipedologia.<br />
Lùna [lu’na] s.f., da lūna(m) Colei che rischiara la notte al Randagio,<br />
il quale ci parla, ci litiga, la decanta e si innamora, come della<br />
propria donna.<br />
Lunedì [lune’di] s.m., inv. Un’anomalia. È il giorno della settimana<br />
più lontano alla domenica, mentre la domenica è il giorno della settimana<br />
più vicino al lunedì. Gli scienziati stanno cercando risposte<br />
alla domanda: «Se è vero che il lavoro nobilita, perché i ciclisti il<br />
lunedì sono più incazzati della domenica»?<br />
Lungagnóne [luηga’ηηone] agg., s.m. Dicesi di ciclista “all’olandese”<br />
di altezza considerevole, dall’aspetto segaligno, quasi sempre<br />
seduto su biciclette di misura inadeguata,<br />
Lùngo [luη’go] s.m. Uno dei tre percorsi nei quali solitamente si divide<br />
una manifestazione ciclistica. In molti lo temono, preferendo affrontare<br />
il più agevole Medio se non addirittura l’ignobile Corto.<br />
Lupìno [lu’pino] s.m. Disturbo assai doloroso del piede dovuto alla<br />
pressione dello scarpino, spesso troppo serrato. Compare sovente tra<br />
il migliolino e l’anulare causando grande dolore al malcapitato ciclista<br />
che, ad ogni pedalata, incolpa della cosa (spesso con ragione)<br />
tutti i santi del calendario.<br />
Lùsco & Brùsco [lus’kœbrusko] s.m. È l’ora del Randagio. Quel<br />
momento di penombra o di crepuscolo che precedono l’alba oppure<br />
successivi al tramonto in cui la luce è incerta e i contorni delle cose<br />
appena percepibili, quando senti solo il fruscio delle ruote e il grugnito<br />
dei cignali che grufolano nel bosco.<br />
Lussazióne [lussa’tsione] s.f. Spostamento dei capi ossei componenti<br />
un’articolazione a seguito di una boccata dalla bici.<br />
Lustràre [lu’strare] vc. dotta. da lūstrum 1. Strofinare compulsivamente<br />
la superficie della bicicletta per conferirgli lucentezza. 2. L.<br />
con gli occhi: Provare piacere nell’osservare una bici altrui particolarmente<br />
bella.<br />
Lycra [li’kra] s.f. Fibra sintetica di poliuretano molto utilizzata nella<br />
realizzazione dei calzoncini elasticizzati dei ciclisti.
Un successo la 22ª edizione<br />
Dopo una notte di pioggia continua alle sei di mattina,<br />
tra l’assonnato e lo sgomento ci guardavamo tra noi<br />
bullettai per trovare la forza, il coraggio per partire,<br />
per avviare la macchina organizzativa per portare avanti questa<br />
manifestazione ciclistica di grande rilevanza nelle adesioni.<br />
Oltre 600 i preiscritti alla vigilia, considerando anche i<br />
randonneur, oltre al gruppo trekking ed al percorso Gourmet,<br />
sapendo che di norma i cicloturisti senesi arrivavano la mattina,<br />
oltre agli indecisi (anche per le previsioni meteo). Ma il<br />
tempo era invernale, pioggia e freddo di mattinate non da 2<br />
Giugno, mettevano apprensione e lasciavano a letto molti dei<br />
preiscritti.<br />
Già circolavano i primi randonneur e l’organizzazione si distribuiva<br />
nei vari punti nevralgici della consegna delle buste<br />
e dei fogli di viaggio, qualche nuova iscrizione ed intanto si<br />
montavano gli archi gonfiabili. Alle 7 iniziava la partenza del<br />
percorso rando con una pioggia continua ma con la speranza<br />
che nell’arco delle 12 ore previste per fare il percorso il<br />
tempo migliorasse. Alle 8 partivano i primi cicloturisti sempre<br />
con la pioggia ma qualche sprazzo di luce faceva prevedere<br />
un miglioramento che avveniva e permetteva di iniziare a<br />
molti senza pioggia anche se la strada era bagnata. Durante<br />
la mattina tra alti e bassi il tempo rimaneva fresco ma non<br />
pioveva e pertanto era perfetto per andare in bicicletta. Alle<br />
11 iniziavano i primi arrivi dei percorsi più corti che si susseguivano<br />
fino alle 3 del pomeriggio quando iniziavano i rientri<br />
dei primi randonneur che finivano i loro sforzi alle 19.<br />
Una giornata iniziata con mille apprensioni ed invece conclusasi<br />
con larghi sprazzi di sole e con i ciclisti che hanno<br />
pedalato, molti senza bagnarsi; E’ stata una grande giornata<br />
di sport per oltre 350 lenti pedalatori, che hanno percorso<br />
le strade del Chianti senese e fiorentino con excursus nel<br />
Valdarno. Tante le storie che hanno raccontato, tanti i sorrisi<br />
su volti sereni, tanta bella gente sui 4 percorsi cicloturisti(40,60,98,125)<br />
ed un percorso rando extreme di 190 km.<br />
e con il desiderio di ritornare il prossimo anno a godersi di<br />
strade paesaggisticamente belle, con poco traffico e ben tenute<br />
e di aver trovato servizi eccellenti con percorsi segnalati e<br />
ristori eccellenti. Da parte dell’organizzazione la soddisfazione<br />
di aver affrontato un’impresa in condizione disagiate ma<br />
di aver svolto tutto con passione e capacità e oltretutto senza<br />
nessun incidente ai partecipanti.<br />
Un sontuoso pasta party finale nei locali della Società Filarmonica<br />
per tutti, con pastasciutta, arista, affettati, formaggi,<br />
fagioli, insalate dolci e tanto vino rosso. Alle 15,30 la premiazione<br />
delle prime 10 squadre classificate per numero di<br />
punteggi ottenuti attraverso i km. percorsi dai propri atleti.<br />
Sul gradino più alto del podio la Società asd Medicina (Bo)<br />
con 240 punti e 2363 km. seguita dalla società organizzatrice<br />
che ha rinunciato al premio che veniva assegnato alla Cicli<br />
Gaudenzi di Montevarchi con 180 punti e 1577 km. a seguire<br />
le altre società.<br />
Grande soddisfazione da parte dei bullettai per aver superato<br />
in condizioni meteo avverse le presenze dello scorso anno<br />
che potevano essere nettamente superiori se non raddoppiate.<br />
Ma i sorrisi e l’allegria dei gruppi e dei partecipanti, sono<br />
la migliore risposta al duro lavoro organizzativo portato avanti<br />
in questi giorni. Ci riproviamo anche il prossimo anno e<br />
l’invito è valido fin da ora per chi vorrà esserci.
5<br />
Chianti Classic: un sorridentissimo Stefano Lillo Veneri all’arrivo della Gran<br />
Fondo di casa.<br />
Chianti Classic: il “Padrone di Casa”. Grande anfitrione e grande<br />
comunicatore. Lui l’aveva detto: “unpioveeeeee...”!<br />
Chianti Classic: alla partenza la strada era bagnata e la temperatura imponeva<br />
di coprirsi bene. Nando è perfetta tenuta.<br />
Chianti Classic: tre miti: Pasquale, che ne ha corse tante; Giancarlo, che l’ha<br />
inventata e Pietro, “mito” a prescindere.<br />
Chianti Classic: il “nostro” Brustino prima della partenza vuole sincerarsi che<br />
tutto sia a posto.<br />
Chianti Classic: l’arrivo di Marco e Claudio, sorridenti sotto il “truce”<br />
sguardo di un giudice Uisp,,,
6<br />
Successo della IV edizione<br />
la Bulletta al pezzo, in bici<br />
e a lavoro<br />
hanno garantito un servizio non previsto, almeno nella forma<br />
offerta, presso la ex falegnameria della Forestale a Vallombrosa.<br />
Un giorno ed una notte di incessante lavoro coadiuvati<br />
dall’imprevedibile Luciano Magi e dall’amico del vin di Verona.<br />
Remo Maggi e Alfredo Faustini hanno invece coordinato<br />
il punto di controllo di Castelnuovo dove, a partire dal granocchiao<br />
Alberto Matteoli, un sicuro randagio del 2019, e da<br />
altri 20 volontari, che non citiamo per non far torto a nessuno,<br />
hanno garantito ai randonneurs provenienti da 36 nazioni<br />
del mondo, tutto quanto a questi serviva. Di grande interesse<br />
anche il servizio di analisi medica scientifica che aveva in<br />
Castelnuovo un punto di riferimento e per il quale hanno dato<br />
una grande mano i volontari della Pubblica Assistenza.<br />
E’ così che Bulletta Bike si è di nuovo fatta onore con chi ha<br />
avuto il coraggio e la forza di pedalare e con chi si è rimboccato<br />
le maniche per fornire generoso ristoro ai partecipanti.<br />
Per la cronaca sono due italiani i primi arrivati della 1001<br />
Miglia Tra gli uomini il migliore, lungo i 1600 chilometri del<br />
percorso è stato Ivan Cardellini che ci ha messo poco più di<br />
74 ore. Tra le donne, invece, la più brava è stata Sabrina De<br />
Marchi con tre giorni, 20 ore e 47 minuti. Tutti gli arrivi si<br />
sono susseguiti concludendo una gara massacrante, ma dove<br />
non ci sono stati particolari problemi, anche grazie a temperature<br />
calde ma sopportabili.<br />
Ivan Cardellini sulla maglia<br />
aveva stampato il proprio<br />
limite di velocità, ma deve<br />
averlo superto di parecchio<br />
per aver concluso la 1001<br />
Miglia in 74 ore e poco<br />
più...<br />
Bulletta Bike protagonista alla quarta edizione della 1001<br />
Miglia con 4 ciclisti che hanno terminato la più dura tra<br />
le ultramaratone esistenti in europa: la 1001 Miglia con<br />
1620 km ed oltre 16.000 metri di dislivello. I nostri eroi portano<br />
i seguenti nomi: Angela Zizza, Antonella Chini e Paolo<br />
Morini già esperti veterani delle randonnée. A questi si è<br />
aggiunto il giovane Aldo Masciavè che, reduce dalla Paris-<br />
Brest-Paris, ha affrontato con successo anche la 1001 Miglia<br />
laureandosi come una sicura promessa per il futuro del randagismo<br />
senese. Il percorso era stato testato precedentemente<br />
da tre esperti randonneurs della Bulletta, la “compagnia” del<br />
B: Bardelli, Benvenuti e Bonechi che sono stati, come molti<br />
altri a garantire quelli che, unanimamente, sono stati considerati<br />
i migliori servizi offerti dei punti di controllo. In particolare<br />
Marco Panti e signora, Claudio Varinelli e signora,<br />
Aldo, Luca e Paolo, tre<br />
“pezzi da 90” della Bulletta<br />
Randagia. Il Presidente<br />
dell’Ari, giustamente se li<br />
tiene stretti...
7<br />
1001 Miglia: il ristoro di Vallombrosa, gestito da Manuela<br />
e Marisa, con l’aiuto (poco) di Claudio e Marco.<br />
1001 Miglia: Aldo, per niente provato, si rifocilla con<br />
una bruschettina al ristoro di Vallombrosa.<br />
1001 Miglia: ristoro non previsto, un piccolo obolo era<br />
doveroso. Una trentina di euri in totale. Tirchi i Randagi!<br />
1001 Miglia: un tipo arrivato con questa bici. Cosa sarà<br />
quello strano aggeggio attaccato sotto?<br />
1001 Miglia: Completino marca “Sporcful”. per<br />
ripararsi dal freddo ognuno si arrangia come può...<br />
1001 Miglia: anche i giornali hanno capito subito che<br />
questi ciclisti non sono tanto normali.<br />
1001 Miglia: Angela un po’ provata, con quella lucina<br />
in testa pare uscita da una giornata di lavoro in miniera.<br />
1001 Miglia: Antonella sotto schock ha appena ricevuto<br />
notizie da Piazza del Campo. Ci sarà da sborsare...<br />
1001 Miglia: per questa edizione sono venuti da tutto il<br />
mondo. Guardate questo tipo da dove arriva.<br />
1001 Miglia: il dormitorio di Vallombrosa. Per odori e<br />
rumori, un vero girone dantesco.<br />
1001 Miglia: cartelli artigianali a Castelnuovo. Ma<br />
perché uno in italiano e uno in inglese?<br />
1001 Miglia: Il ristoro dei ristoratori. Un bel risottino a<br />
cura di Arturo mentre tutti dormono.
Una rubrica della<br />
Scuola Rando Elettra della Bulletta<br />
Università Poggio a Rancia<br />
RANDAGI SI DIVENTA,<br />
NON SI NASCE<br />
PRIMA PUNTATA<br />
Riprende la fortunata rubrica della Scuola Rando Elettra, iniziata nel 2010 e poi<br />
interrotta per motivi personali del Redattore Capo Randagio.<br />
Adesso tutti i Bullettai potranno accrescere il proprio bagaglio culturale e emulare<br />
le gesta dei tanti che hanno scelto il randagismo come filosofia di vita.<br />
Il tempo passa inesorabile ma gli audaci, volgarmente chiamati<br />
randagi, non ammainano bandiera, anzi, con il 2017,<br />
a 15 anni dalla scoperta dell’America del pedale”, si apprestano,<br />
nella doppia veste di organizzatori e pedalatori, a<br />
vivere una avventura mai vissuta prima, la 999 Miglia, una<br />
randonnée di 1600 chilometri che avrà come cuore Roma ed<br />
il sud Italia. Ma vale la pena rammentare come questo mondo,<br />
un tempo sconosciuto, ebbe vita.<br />
Nel 2002 si correva l’allora più lunga ultramaratona d’Italia,<br />
la Bergamo-Roma-Bergamo e Giancarlo Brocci, che di<br />
idee non difetta, ebbe la grande idea di “vendere” la sfida ad<br />
un tal Luca Bonechi, da solo tre anni seriamente in sella. La<br />
“furbata” fu la seguente: “ho deciso di fare una giratina con<br />
la bici per l’Italia e passeremo anche da piazza del Campo.<br />
Andiamo?” La risposta, per come era ben messa la domanda,<br />
non si fece attendere: “si, andiamo”. Solo che la giratina era<br />
di 1400 chilometri da fare, se ben ricordo, in meno di 110<br />
ore. Bisognava pedalare di giorno e di notte, dormire (poco)<br />
nelle varie stazioni di controllo ultraspartane allestite lungo il<br />
percorso. Bisognava, in buona sostanza, sperare nella buona<br />
sorte e cercare di sopravvivere. Un azzardo se si pensa il poco<br />
allenamento e l’assoluta inesperienza in una disciplina che è<br />
molto di più del conosciuto ciclismo: è gambe, testa e cuore<br />
al tempo stesso e volontà di adattarsi ad ogni evenienza, ad<br />
ogni imprevisto e situazione. Bisogna avere la non comune<br />
capacità di non mollare mai.<br />
E per non mollare mai serve concentrarsi su di un obiettivo<br />
e mettersi in testa un testo, una poesia, un racconto di vita<br />
o, meglio, una colonna sonora colonna che lo giustifichi. Ed<br />
in questo ci aiutò non poco Ivano Fossati facendoci credere<br />
grandi corridori: “….Grandi corridori di corse in salita/ che<br />
alzavano la testa dal manubrio per vedere se fosse finita/ allenati<br />
alla corsa/allenati alla gara//e preparati a cadere/e a tutto<br />
quello che s’impara/innamorati della sera/innamorati della<br />
luna/conoscitori della notte/senza averne paura/innamorati<br />
di quel fiore/che non vuole mai dire:/ecco, è tutto finito/e<br />
bisogna partire….”.<br />
E bisogna anche avere amici che ti aspettano. La presenza<br />
del Masotti, del Gatto e di Celestino in piazza del Campo a<br />
gettarti catini di acqua sotto il gran sole di agosto, valse molto<br />
di più di ogni altra cosa.<br />
Alla sfida, vinta in poco più di 100 ore, fece seguito la tradizionale<br />
promessa del marinaio, ovviamente non mantenuta:<br />
“non lo faccio più”. Fisico in apnea per due mesetti e testa<br />
rivolta metà all’indietro a ricercare le emozioni vissute e metà<br />
rivolta al futuro per pensare a cosa fare domani e per non invecchiare<br />
mai. Si, perché invecchia solo chi non guarda al futuro<br />
e di questo i randagi ne hanno fatto un pezzo importante<br />
della loro filosofia. “Né forte e né piano, ma sempre lontano”<br />
è divenuto lo slogan che contraddistingue un mondo che ha<br />
visto nel 2016 fiorire oltre 200 eventi in Italia con 14.000 bre-<br />
vettati. L’Italia, appunto, la quarta nazione al mondo e pronta<br />
a salire sul podio con la prossima Paris-Brest-Paris del 2019.<br />
La Paris-Brest-Paris, l’olimpiade del cicloturismo, un appuntamento<br />
irrinunciabile per chi avesse intenzione di divenire un<br />
randagio della Nazionale Italiana. Il randagio, parola ormai<br />
comune nel vocabolario nazionale ad indicare il randonneur.<br />
Una libera traduzione di un termine utilizzato in particolare<br />
in Francia ad indicare il camminatore, il viaggiatore: lento,<br />
curioso ed audace. Una parola, così come molti slogan ed<br />
eventi nati dalla creatività di Bulletta Bike ed ora usati in tutta<br />
Italia. Una creatività che non ha fine e che, nelle ricorrenti<br />
invenzioni dovrebbe essere meglio tutelata come “proprietà<br />
intellettuale”. Ma su questo e la diffusione del randagismo, a<br />
partire dalla Paris-Brest-Paris del 2003 torneremo nella prossima<br />
puntata. Per il momento un omaggio ed un saluto agli<br />
ultimi dei randagi di Bulletta Bike: Angela Zizza, Antonella<br />
Chini, Aldo Masciavè e Paolo Morini che hanno concluso con<br />
successo la 1001Miglia del 2016. Bravi e guardate al futuro<br />
a partire dalla 999 Miglia. Il mondo ha bisogno di voi e dello<br />
spirito sportivo, umano, di amicizia e di solidarietà che pedala<br />
con voi.<br />
Il Capo Randagio Traviante
9<br />
CRONO SOCIALE 2016<br />
Vittoria per i tre ex. Milko primo dei bullettai<br />
Crono Sociale completamente rinnovata da quest’anno. Si lascia<br />
il vecchio percorso Castelnuovo-bivio S. Gurmè e ritorno<br />
per una inedita cronoscalata di 7 km. lungo la salita di Pian<br />
di Zoccolo-Sestano-Castelnuovo. Sedici i partenti di questa<br />
prima edizione, con nomi illustri al via, e scintille garantite.<br />
Ci sono anche i tre ex bullettai Rossi, Viola e Bartoloni che<br />
promettono di infiammare la gara, che si svolge, come era<br />
facilmente immaginabile a medie pazzesche. Il cronometro<br />
dà il suo inappellabile responso, e, come da copione, i tre<br />
agonisti della Ciclistica conquistano le prime tre posizioni del<br />
podio, seguiti da Milko e a seguire dai più forti bullettai, anche<br />
se l’assenza forzata per lavoro di Valentino ha reso molto<br />
più facile facile il lavoro ai tre fuoriusciti.<br />
La serata si è poi, come da tradizione, conclusa a tavola, con<br />
una bellissima cena a cura della Gigia negli stand predisposti<br />
per la festa di Spruzzi d’Estate.<br />
Pos. Nome Tempo Media<br />
1 Bartoloni Luca 13:33 31.00<br />
2 Viola Massimiliano 13:46 30.51<br />
3 Rossi Luca 13:50 30.36<br />
4 Gennai Milko 14:17 29.04<br />
5 Falchi Vieri 14:20 29.03<br />
6 Verdelli Luciano 14:26 29.01<br />
7 Tuliani Maurizio 14:40 28.64<br />
8 Faustini Alfredo 14:49 28.35<br />
9 Morini Paolo 14:52 28.25<br />
10 Falchi Jr. 15:04 27.88<br />
11 Rossi Massimiliano 15:26 27.21<br />
12 Laschi Marco 15:39 26.84<br />
13 Veneri Stefano 16:18 25.77<br />
14 Benvenuti Franco 16:22 25.66<br />
15 Magi Luciano 19:12 21.88<br />
16 Di Tardo Marco 20:00 21.00<br />
Il podio: Viola, Bartoloni, Rossi. Emblematica<br />
l’espressiome del Rossello che sembra pensare:<br />
«Ma come ho fatto a perdere da questi due?»<br />
Il primo dei bullettai: Milko quando vuole sa<br />
andare anche forte, come si può vedere dal suo<br />
tempo, molto vicino al podio.<br />
Il desco: Uno dei tavoli riservati a Bullettabike. Il<br />
viso paonazzo del Benve fa capire che ha già dimenticato<br />
il terzultimo posto nella classifica.<br />
Il “fenomeno Gravel”<br />
A Radicondoli una riuscitissima “startup” organizzata dal<br />
nostro amico Claudio Marinangeli destinata a diventare un cult.<br />
Le Gravel Bikes, per dirla in maniera volutamente riduttiva, sono una via<br />
di mezzo tra le bici da strada e le MTB, con geometrie da bici storica.<br />
Dalle bici da strada prendono la silhouette, il manubrio e la dimensione<br />
delle ruote, dalla MTB il disegno dei battistrada e buona parte della<br />
componentistica, dalle bici storiche le geometrie, la guidabilità e quindi<br />
il confort. Sono per questo quanto di meglio possa esistere per pedalare,<br />
a lungo, lungo le strade secondarie delle Terre di Siena, sia bianche che<br />
asfaltate. Gli sterrati di Radicondoli e le sue strade asfaltate con bassissimo<br />
indice di traffico, terreno da sempre delle più spettacolari prove<br />
speciali dei Rally automobilistici più blasonati, come il Sanremo, non<br />
potevano che essere anche il perfetto palcoscenico per la prima Gravel<br />
Road Race della Toscana. I partecipanti hanno pedalato lungo le strade<br />
che attraversano i campi geotermici tra Belforte e Le Galleraie, fino ad<br />
Anqua passando dal bosco delle Carline, quindi Cornocchia, La Selva, il<br />
Castello di Casole e Pievescola per tornare infine a Radicondoli.<br />
Per questa prima edizione i chilometri da percorrere sono stati 89 di cui<br />
circa il 40% di strade bianche, con quattro Prove Speciali per un totale<br />
di circa 15 km, intervallate da trasferimenti ad andatura turistica. Ciò ha<br />
permesso ai partecipanti di decidere se dare tutto, oppure no, nelle prove<br />
cronometrate e comunque godersi il territorio radicondolese in totale<br />
relax tra una speciale e l’altra, magari facendo qualche sosta per fare foto<br />
insieme agli amici più lenti. Non sono mancati due percorsi cicloturistici<br />
su strade asfaltate, per chi desiderava solo pedalare in tranquillità.<br />
La Bulletta era presente e ha timbrato il cartellino con Remo, Marco,<br />
Rosolino, Angela e l’onnipresente Lillo.
Quando vai troppo forte capita di annoiarti aspettando<br />
gli amici in cima a Monte Luco!!<br />
Tra una pedalata e l’altra qualche minuto di relax.<br />
Ma dove stnno andando questi due?<br />
Un paese qui vicino dove la bici è veramente importante.<br />
Pedalando in giro per l’Italia capita spesso di incontrare<br />
qualcuno meno freddoloso di te...<br />
Il nostro insostituibile Briccone con una maglietta<br />
finalmente personalizzata....<br />
La strada sembra quella del Passo di San Boldo e il<br />
ciclista pare decisamente alla frutta....<br />
Cosa ci fa il direttore “in giallo” fra il Beno e il<br />
Muccia?<br />
“...essendo il tasso un animale a sangue freddo, nella<br />
stagione degli amori si scalda al sole...” (da Superquark)<br />
Serena, durante l’inattività forzata, si è tenuta in<br />
allenamento con la carrozzella da co.<br />
Diversi usi del piattone della Chianti Classic: il Gaudenzi lo espone nella vetrina del negozio, mentre gli<br />
amici di Poppi lo usano per servire il ciambellone...<br />
Già è grave pedalare con il triciclo, ma metterci<br />
anche le ruotine laterali è davvero troppo!!!!
11<br />
A Morelli la 15ª Fondo<br />
della Berardenga<br />
Spostata a Luglio la 15ª edizione della Fondo della Berardenga,<br />
per la presenza di concomitanze nel calendario provinciale<br />
ciclistico e collocata nella domenica conclusiva di “Spruzzi<br />
d’Estate”, Qualche calo nei partenti della gara agonistica<br />
ma buona la presenza dei cicloturisti, che si sono confrontati<br />
su due percorsi, di 55 e 105 km. Un grandissimo Morelli,<br />
allunga nel finale e “brucia”i due compagni di fuga (Del Guasta<br />
e Caroti), vincendo la gara ad oltre 37 di media. Giornata<br />
splendida per andare in bici anche se con qualche raffica di<br />
vento. La fuga è iniziata dopo circa 30 km. ed il gruppo non è<br />
riuscito più a riprendere i tre battistrada, che hanno pedalato<br />
in armonia fino agli ultimi 10 km, per poi giocarsi ognuno le<br />
proprie carte (con qualche dissapore per non aver lavorato,<br />
nel finale, con lealtà!!!). Ottimo e abbondante il pasta party<br />
allestito tra gli stand della festa della Polisportiva. Premiazioni<br />
con spalle, formaggi, salami,salamini, capocollo e bottiglie di<br />
vino per i primi 5 di categoria e bottiglie di vino per i cicloturisti.<br />
Premiate le prime 10 società con vittoria degli amici del<br />
GC Arbia, a cui è andata una bellissima magnum da 5 litri.<br />
Un ringraziamento a tutti i ciclisti, a tutti i volontari che hanno<br />
presidiato il percorso rendendolo sicuro, alla Polisportiva<br />
Bulletta ed a chi ha dato una mano; La 15ª edizione va in<br />
archivio, insieme ai tanti complimenti che abbiamo ricevuto.<br />
Maurizio Morelli riceve il meritato premio per la vittoria.<br />
Alla Fondo della Berardenga c’erano due mezzi in gara con lo stesso numero:<br />
il 118!<br />
Come liberare il naso in<br />
bici (con stile e rispetto)<br />
Molti non lo sanno, quindi la tecnica va spiegata con cura.<br />
Ovviamente, non volendo usare il fazzoletto, dovrai procedere<br />
come segue:<br />
1) tappa la narice destra con la mano destra e soffia forte, facendo<br />
poi lo stesso con la narice sinistra usando la mano sinistra. In questo<br />
modo eviterai di insozzarti mano;<br />
2) assicurati di soffiare il più forte possibile così da espellere totalmente<br />
il muco senza che rimanga in parte appiccicato al naso<br />
sporcandoti inevitabilmente la faccia o la spalla, cosa che agli<br />
occhi dei compagni potrebbe apparire poco “pro”;<br />
3) prima della “sgrennata” esci dalla scia dei ciclisti o retrocedi<br />
all’ultimo posto, gira la testa in maniera che sia più distante possibile<br />
dal corpo e procedi. Eviterai così di far tirare un “moccolo”<br />
a chi sta dietro di te.<br />
Chi non ha capito la lezione si porti dietro il buon vecchio fazzoletto<br />
di stoffa, pesa poco e risolve un sacco di problemi.<br />
Tutto ebbe inizio un giorno di aprile di tanti anni fa. Il bambino ricevette<br />
in dono la sua prima (e unica) automobilina a pedali. Fu una gioia incredibile,<br />
ma destinata a durare poco: una precedenza non rispettata con un<br />
gatto e lo schianto contro il cancellino di casa. Fu la fine. Poi, con gli anni,<br />
arrivarono altre passioni, le ruote da quattro passarono a due, ma l’amore<br />
con l’antico bolide a pedali covava ancora sotto la dura scorza del Randagio.<br />
Si sa, certe cose accadono e basta, non ci si deve chiedere perché...<br />
sarà l’età... ma è vero che invecchiando si torna ad essere bambini...
Brevetto del Ciclomangiatore Atto I: al Mare.<br />
Sabato 28 Maggio. Consueta pedalata da Castelnuovo a Follonica.<br />
La prima Ciclomangiata dell’anno e quindi la più attesa dai Bullettai.<br />
Bellissima pedalata, come la prassi “a tutto fòco” e mangiata di<br />
pesce alla Lanternina di Pratoranieri. Erano presenti: Ciccioni, Tasso,<br />
Valenti, Di Tardo, Ricci , Capannoli, Gennai, Magi, Varinelli, Bonechi,<br />
Benvenuti, Giannini, Tognazzi S., Tognazzi P., Maggi, Alcidi, Matteoli,<br />
Torre, Tozzi, Panti, Faustini, Lillo e Bricco. Da segnalare che ben<br />
sei di loro hanno optato per il percorso anda e rianda (anche se<br />
qualcuno, dicono, è arrivato un po’ cotto....).<br />
L’arrivo dei Ciclomangiatori sul Lungomare di Pratoranieri.<br />
Marco e Gigi belli rilassati dopo la pedalata in attesa<br />
dell’aperitivo.<br />
Una delle tavolate dei Bullettai Ciclomangiatori<br />
alla Lanternina.<br />
Brevetto del Ciclomangiatore Atto II: al Lago.<br />
Sabato 25 Giugno. Lago vincente non si cambia. Perciò, ancora una<br />
volta, rotta verso sud per raggiungere Castiglione del Lago. Un percorso<br />
reso complicato solo dallo stato disastroso in cui versano le<br />
strade che portano da quelle parti. La Pigra Tinca ha accolto i Ciclomangiatori<br />
da par suo, imbandendo una tavolata di pesce di lago.<br />
Solo qualche problema per i vegetariani che hanno (quasi) digiunato.<br />
Presenti Ciccioni, Tasso, Valenti, Verdelli, Ottino, Gatto, Varinelli,<br />
Toniaccini, Bonechi, Bartoloni, Ceccarelli, Giannini, Panti, Faustini,<br />
Veneri, Bricco, Torre, Di Tardo, Matteoli.<br />
Nostalgici Bullettai in preghiera davanti alla Casa<br />
del Popolo delle Chianacce.<br />
Uno sbracatissimo Bricco alquanto accaldato nel<br />
dopo pranzo alla Pigra Tinca.<br />
Il Camping Listro sul Trasimeno. Un prezioso punto<br />
di riferimento per darsi una rinfrescata.<br />
Brevetto del Ciclomangiatore Atto III: ai Monti.<br />
Sabato 6 Agosto. Nel rispetto della tradizione anche l’ultima Ciclomangiata:<br />
quella ad Abbadia San Salvatore. «Unpioveeeee», sono<br />
le parole che Remo grida a tutti i partenti. Ma, nonostante tutto, si<br />
parte sotto la pioggia, che ci accompagna per quasi metà strada,<br />
poi arriva il sole e finalmente un po’ di caldo. L’asfalto viscido gioca<br />
un brutto scherzo a Remo che centra un guard-rail con il pulmino<br />
del Palei ammaccandolo di brutto. I Ciclomangiatori brevettati per il<br />
2016 sono quindi: Ciccioni, Tasso, Di Tardo, Varinelli, Bonechi, Panti,<br />
Faustini, Lillo e il Bricco.<br />
Nonostante le garanzie di Remo un po’ è piovuto,<br />
ma poi è arrivato l’arcobaleno.<br />
La pioggia ha reso viscido l’asfalto. Ne fa le spese<br />
Remo che ammacca il pulmino.<br />
La tavolata alla Bocca di Bacco. Tutti stanchi ma<br />
finalmente con le gambe sotto al tavolino!
13<br />
La Fettunta<br />
a Geggiano<br />
con bici da strada o da sterro<br />
Il giorno della Fettunta quest’anno<br />
è stato fissato per Sabato 17 Dicembre.<br />
Appuntamento per tutti nel primissimo<br />
pomeriggio alle 14 (salvo<br />
diversa comunicazione), muniti di<br />
bicicletta o di mountain bike.<br />
Chi verrà con la bici da strada prenderà<br />
parte al “Giro del Cignale”, sotto<br />
la guida di Luca, che studierà un<br />
percorso intrigante per tutti coloro<br />
che amano l’asfalto e litigare con gli<br />
automobilisti.<br />
Tutti gli altri percorreranno invece il<br />
“Giro dello Scoiattolo”, guidati da<br />
Marco e Franco, il percorso permanente<br />
del Bosco di Geggiano per poi<br />
allungare sulle stradine e viottoli limitrofi<br />
senza l’assillo del traffico.<br />
Seguiranno, nell’Aula-Bunker approntata<br />
presso il Circolo, i processi<br />
agli imputati per i Cicloreati 2016,<br />
il Secondo Certame Coronario, stavolta<br />
dedicato al Grillo Ritto (il Certame<br />
del 2015 fu dedicato al Grillo<br />
a diacé) e, a seguire, ricca (o povera)<br />
cena con la fettunta e quello che c’è.<br />
Secondo Certame Coronario in Lingua Volgare<br />
«Il Grillo Ritto»<br />
Il Grillo s’è rizzato. E noi, giustamente, ci prendiamo i<br />
nostri meriti. Il 17 Dicembre si svolgera quindi il 2° Certame<br />
Coronario, con rime stavolta dedicate al Grillo Ritto.<br />
Quindi si invitano tutti i Poeti, Vati, Poetanti, Rimatori,<br />
Verseggiatori, Versificatori, Prosatori, Narratori, Letterati,<br />
Scrittori, Romantici, Sognatori o aspiranti tali di presentarsi<br />
il Giorno della Fettunta con una rima scritta per celebrare<br />
degnamente l’atteso evento. Ogni componimento verrà giudicato<br />
e premiato da una giuria composta da alte personalità del<br />
mondo della cultura e della letteratura.<br />
Si è svolta il 25 settembre a giano l’ultima prova, tra le dodici<br />
Geg-<br />
in programma, del Circuito Colli e<br />
Valli di Mountain Bike.<br />
La gara, ottimamente organizzata dagli<br />
appassionati ciclisti del GS Geggiano,<br />
coadiuvati da Bulletta Bike, si è corsa<br />
nel bellissimo anello ricavato tra i sentieri<br />
del Bosco di Geggiano, rendendo<br />
fruibile, per ciclisti e non, una ricca ragnatela<br />
di sentieri, che erano nella quasi<br />
totalità scomparsi nella vegetazione.<br />
Un duro lavoro da “boscaioli” li ha resi<br />
di nuovo praticabili e la prova di Cross<br />
Country di Mountain Bike è la degna<br />
celebrazione di tanto lavoro. Si tratta<br />
di percorsi segnalati in maniera permanente,<br />
che possono essere percorsi dai<br />
ciclisti in completa libertà.<br />
La gara ha visto alla partenza ben 91 bikers,<br />
il fior fiore degli appassionati della<br />
specialità, che hanno percorso i sei<br />
chilometri del percorso, da ripetere per<br />
quattro volte, a medie incredibili, districandosi<br />
da autentici campioni tra le<br />
mille insidie che il bosco metteva loro<br />
davanti, dato che il percorso non concedeva<br />
respiro agli atleti, la concentrazione<br />
doveva essere sempre massima,<br />
e ogni errore poteva costare posizioni<br />
impossibili da recuperare.<br />
La gara è stata vinta da Luca Montelatici,<br />
che ha combattuto strenuamente per<br />
rintuzzare gli attacchi continui di Sauro<br />
Nocenti, altro grande specialista, seguiti<br />
a poca distanza da Luca Boninsegni. I<br />
tre si sono dati battaglia fin dai primissimi<br />
metri, facendo capire al resto del<br />
gruppo che la gara era un discorso a tre.<br />
Al termine della manifestazione, durante<br />
il ricco pasta party curato dal GS<br />
Geggiano, si è svolta la premiazione.<br />
Per la cronaca al primo posto si è classificata<br />
la Società Renzino Bike Project di<br />
Foiano, seguita dall’Olimpia Poggio al<br />
Vento e l’ASD By Bike.<br />
Essendo l’ultima gara, è stata stilata anche<br />
la classifica finale del Circuito Colli<br />
e Valli, che ha visto primeggiare Sauro<br />
Nocenti, seguito da Luca Montelatici<br />
e Jacopo Venturini, mentre la classifica<br />
per società se l’è agiundicata la Renzino<br />
Bike Project.<br />
Intanto a Geggiano già si pensa all’anno<br />
prossimo, e conoscendo la passione<br />
dei ragazzi del Gruppo Sportivo, immaginiamo<br />
che siano già a lavoro per<br />
realizzare nuovi tratti di sentiero da aggiungere<br />
a quelli esistenti, compreso,<br />
se sarà possibile, un fantastico e inedito<br />
passaggio “in grotta”. Un percorso<br />
estremamente tecnico, duro ed allenante<br />
per bikers di ogni livello.
14<br />
Le ferrovie (non) dimenticate<br />
Un percorso cicloturistico che congiunge Terni<br />
e Spoleto attraversando la Valnerina.<br />
Domenica 3 Aprile si è svolta la manifestazione organizzata<br />
dalle associazioni Bikemotion di Terni, MTB Club Spoleto,<br />
Bulletta Bike di Castelnuovo Berardenga (Siena) aderenti<br />
all’ARI (Audax Randonneur Italia) che, insieme a Co.Mo.Do.<br />
(Confederazione Mobilità Dolce) hanno promosso l’iniziativa<br />
all’interno del “Mese delle Ferrovie non dimenticate” che<br />
si cocluderà a Pietrarsa, al Museo delle Ferrovie, alla fine di<br />
questa settimana, in occasione degli Stati Generali del Turismo<br />
Sostenibile.<br />
Si è trattato di un evento inedito che ha messo in connessione<br />
due bellissime greenways umbre e due centri attrattivi<br />
dell’Umbria: Terni con la sua Cascata delle Marmore e Spoleto,<br />
passando per alcuni dei centri più belli della Valnerina<br />
come Sant’Anatolia di Narco, Castelsanfelice, Scheggino, Ferentillo,<br />
Arrone, Casteldilago, Montefranco, Strettura.<br />
Alla manifestazione hanno partecipato più di 300 biker provenienti<br />
da tutta Italia utilizzando varie modalità offerte dagli<br />
organizzatori.<br />
Un percorso partiva da Spoleto per farvi ritorno su un anello<br />
di 82 km., e c’era, ovviamente, anche la Bulletta a pedalare.<br />
Luca, Fabio, Franco, Marco, Loredana e Claudio, tutti con la<br />
mountain bike tranne Luca e Fabio che cercavano spudoratamente<br />
di spacciare per “Gravel” le loro specialissime in titanio<br />
con copertoncini da 28”. Fabio, più furbo, capiva l’antifona<br />
e decideva di andarsi a fare un giretto nei dintorni, mentre<br />
Luca partiva alla ventura.<br />
Percorso fantastico, ma adatto solo alle mountain bike. Bellissimi<br />
i passaggi al buio dentro le gallerie del treno, illuminate<br />
solo dalle lucette delle bici. Luca, eroico come i fanti<br />
del Piave “taceva e andava avanti”, poi, giunto alle Marmore<br />
e dopo due forature optava per il ritorno dalla trafficatissima<br />
Flaminia. Percorso asfaltato, ma più duro dell’andata, con le<br />
salite di Montefranco e il Valico della Somma, che sarebbe<br />
stato di lì a poco percorso anche dal Giro l’Italia. Dopo un’altra<br />
foratura, arrivo a Spoleto, senza docce e senza ristoro....<br />
La formula della randonnée e della ciclopedalata non competitiva<br />
è stata molto apprezzata dai partecipanti che hanno<br />
avuto modo di scoprire due percorsi ciclabili tra i più belli<br />
d’Italia per varietà del paesaggio, per unicità dei tracciati e<br />
per la ricchezza delle testimonianze storico artistiche che si<br />
incontrano.<br />
Consegnata la maglia della Nazionale Italiana Randonneurs<br />
a Davide Cassani, Francesco Pancani e Silvio Martinello<br />
La Festa del Luca di San Gusmè e stata, lo scorso 3 settembre,<br />
l’occasione per un incontro con il commissario tecnico della Nazionale<br />
Cassani, insieme ai commentatori storici del ciclismo Rai<br />
Pancani e Martinello. Un incontro durante il quale i tre hanno<br />
raccontato di ciclismo<br />
e del loro<br />
lavoro, e anche<br />
tante storie inedite<br />
e divertenti “dietro<br />
le quinte”. Durante<br />
la cena Luca<br />
e Fabio sono saliti<br />
sul palco per consegnare<br />
la maglia<br />
della Nazionale<br />
Randonneur al<br />
Commissario Tecnico<br />
(di fatto invertendo<br />
i ruoli...)<br />
e anche a Pancani<br />
e Martinello, che<br />
hanno mostrato di<br />
gradire molto il regalo<br />
dei bullettai.<br />
Tagliatelle al Cignale<br />
(Per il dopo Eroica o per concedersi qualcosa in più<br />
nel periodo invernale)<br />
Ingredienti 4 ciclisti - tempo di preparazione q.b.<br />
250 gr. di polpa di cinghiale, 100 gr. di macinato. 1 salsiccia, 1<br />
carota, 1 costola di sedano, 1 cipolla, alloro, vino rosso, concentrato<br />
di pomodoro, brodo di carne, aglio, sale, pepe.<br />
Fate macerare la carne per una notte con il vino rosso, aglio,<br />
grani di pepe, quindi scolatela, macinatela grossa, rosolatela con<br />
il trito di sedano, carote, cipolle e olio. Quando sarà ben rosolata<br />
bagnate con un bicchiere di<br />
vino rosso, lascetelo evaporare, poi<br />
unite il brodo, il concentrato, sale,<br />
pepe, alloro, lasciando stufare per<br />
circa due ore.<br />
Lessate le tagliatelle con abbondante<br />
acqua calda salata e conditele<br />
con il ragù e servite ben calde.<br />
Morale: Tagliatella col cignale al ciclista non fa male...
Bullettai al Giro: Sbracamento totale in attesa del<br />
passaggio dei Girini.<br />
Bullettai al Giro: L’attesa è lunga, la fame è tanta,<br />
la porchetta è lì... Tiziana non si fa pregare.<br />
Bullettai al Giro: Quando sei un ciclista... può<br />
anche diluviare.<br />
Se salendo verso Castellina incontri questo cartello<br />
capisci che “Cedda...durà fatica”!!<br />
Il problema non sono le pecore, ma evitare dopo<br />
le “palline nere” sull’asfalto.<br />
Marco con il “Gruppo Max Lelli” a Gaiole.<br />
Una bellissima sorpresa per le strade del Chianti:<br />
il Mingo è tornato!<br />
Molti lo pensano, ma la nana NON è una sottospecie<br />
della Chianina.<br />
In Valdichiana non si scherza. Ristorino “leggero”<br />
per la 8 Comuni a Marciano.<br />
Quiz: Uno dei due non è il Bricco originale. Chi<br />
lo indovina vince un abbonamento al <strong>Bullettino</strong>.<br />
Quando ti dicono: «Oggi sono andato sempre col<br />
padellone»...<br />
C’è chi sostiene che con la trazione anteriore la tenuta<br />
di strada in curva è migliore.
16<br />
Quel silenzio di notte era ancora<br />
più forte al via dell’Eroica.<br />
La ventesima edizione<br />
è stata accolta dalla nebbia<br />
che ingoiava i ciclisti e li sputava altrove,<br />
fuori del loro tempo e direttamente<br />
nella storia del ciclismo che continuava<br />
a sfogliare le pagine avanti e indietro<br />
col ritmo disordinato delle pedalate in<br />
salita.<br />
È sempre un silenzio speciale, fitto<br />
come il buio, quello dell’Eroica, interrotto<br />
solo dall’acciaio delle biciclette e<br />
da qualche chiacchiera di chi cerca di<br />
scrollarsi di dosso l’umido della mattina<br />
che accompagna le lucciole.<br />
Le lucciole dell’Eroica sono un fiume<br />
zitto che scivola via da piazza Ricasoli<br />
verso la provinciale, quella che poi<br />
giri a sinistra e inizi a salire, prima su<br />
asfalto, poi nell’incanto delle fiammelle<br />
che portano al Castello di Brolio. La<br />
prima salita vale per tutti e si tuffa verso<br />
la notte del bosco di nebbia umida che<br />
allenta i timori di pioggia ma nasconde<br />
folletti dispettosi.<br />
Più di settemila iscritti per i percorsi che,<br />
per l’occasione, sono diventati cinque,<br />
vista l’aggiunta del percorso “Chianti<br />
Classico” a celebrare i 300 anni di un<br />
territorio speciale.<br />
Andare all’Eroica è sempre un tornare,<br />
anche se ci si arriva per la prima volta.<br />
Ci si riconosce subito. C’è un filo sottile<br />
che lega tutti e diventa già ricordo<br />
e non importa che sia della corsa vista<br />
in tv da ragazzino o l’odore della vernice<br />
del primo telaio da corridore. Quel<br />
filo arriva anche a chi lo spirito eroico<br />
l’ha scoperto di recente, forse incuriosito<br />
dalla moda ma ci si è riconosciuto<br />
subito perché è impossibile non farsi<br />
coinvolgere qui.<br />
Il Brocci sorride e guarda la sua creatura<br />
diventata adulta. Ascolta i consigli e li rilancia.<br />
Non si arrabbia nemmeno quando<br />
qualcuno prova a spiegargli come si<br />
fa l’Eroica. Sa essere buon capitano di<br />
una squadra che non vuole e non deve<br />
lasciare nessuno indietro. Non è diventata<br />
per caso quel che è oggi l’Eroica<br />
senza tutti quelli che hanno dato il loro<br />
contributo. Quello che a molti ha fatto<br />
(ri)scoprire il gusto della ricerca attorno<br />
a un telaio da rivestire di componenti,<br />
pure con la maglia giusta da indossare.<br />
L’Eroica,<br />
quella<br />
con l’apostrofo,<br />
rimane nella<br />
sua unicità<br />
«Anche chi<br />
ha visto altre<br />
edizioni in giro<br />
per il mondo – ci<br />
raccontava il sindaco<br />
di Gaiole in<br />
Chianti, Michele Pescini<br />
– mi ha detto che<br />
si riconosce in tutte che<br />
l’origine è qui, a Gaiole.<br />
E certamente questa diventa la Mecca<br />
dei ciclisti d’epoca che prima o poi una<br />
visita la fanno».<br />
Volti sconosciuti e altri nascosti hanno<br />
attraversato l’Eroica 2016. Alessandra<br />
Cappellotto e Mara Mosole sono state<br />
adottate da qualche anno ormai e chi<br />
arriva a Gaiole già chiede di loro per<br />
una stretta di mano e una battuta. Poi<br />
Edita Pucinskaite e, quest’anno, Fabiana<br />
Luperini. Anche Erik Zabel è ormai<br />
un abbonato eroico così come gli attori<br />
Massimo Poggio che se l’è pedalata con<br />
la sua bella Caterina e Gualtiero Burzi<br />
scapigliato e simpatico più che mai al<br />
via (chissà quante volte avrà tolto e indossato<br />
il suo giacchetto antivento rigorosamente<br />
anni Ottanta) e, stavolta, finalmente<br />
medagliato all’arrivo (ma non<br />
chiedetegli il percorso fatto, tanto non<br />
vi potreste fidare della risposta).<br />
Poi c’era quel biondino lì, maglia azzurra<br />
“Italia” bucata dalle tarme e occhietti<br />
brillanti a godersi questa cosa mai vista<br />
prima. Pedalava tranquillo, beato lui, e<br />
non conosceva pendenze impossibili.<br />
Gambe tirate ma passo da cicloturista<br />
per Enrico Gasparotto, uno che ad aprile<br />
ha vinto l’Amstel Gold Race tra i professionisti.<br />
Tra i pro’ vestiti di lana c’erano<br />
anche Daniele Bennati e l’ex Andrea<br />
Chiurato. Poi il commissario tecnico<br />
della nazionale di mountain bike ed ex<br />
biker a sua volta, Hubert Pallhuber.<br />
In maglia Raleigh rossa e gialla Klaus Peter<br />
Thaler, uno che nel ciclocross ha vinto<br />
praticamente tutto e anche più volte.<br />
Poi Marco Serpellini e chissà quanti che<br />
ci sono sfuggiti perché arrivati senza alcun<br />
clamore<br />
e iscritti come<br />
gli altri.<br />
Eroici a piedi e in tandem,<br />
tanti quest’anno e mille donne –<br />
una più una meno – a segnare un record<br />
assoluto così come gli stranieri che<br />
ormai arrivano da ogni parte del mondo<br />
(400 solo dalla Germania).<br />
Facce felici e pochi borbottii. I più sono<br />
stati spesi sulle rampe infinite del percorso<br />
da 115 chilometri, fin troppo<br />
eroico per pendenze e lunghezza delle<br />
salite (forse da diluire un po’) ma strabiliante<br />
per i paesaggi che facevano digerire<br />
meglio i molti tratti percorsi a piedi.<br />
Poi giù a tutta, da Volpaia e ancora da<br />
Brolio, dove quest’anno si è estesa la festa<br />
con un bar eroico e l’esposizione di<br />
biciclette d’epoca in un week end lungo<br />
che dovrebbe durare di più e invece<br />
s’accorcia perché molti rinunciano a<br />
pernottare anche il venerdì visto che c’è<br />
chi esagera con i prezzi delle camere (e<br />
anche il campeggio pare sia lievitato un<br />
po’ troppo).<br />
L’Eroica numero 20 è già storia ed è diventata<br />
anch’essa parte di quel filo resistente<br />
dove ognuno mette le sue perline.<br />
Alcune colorate, altre sporche di<br />
fango o impolverate da sembrare grigie<br />
come i tubolari di certe bici che di strada<br />
ne hanno fatta fin troppa. Altri ricordi<br />
da lasciare e da ritrovare lì all’Eroica di<br />
Gaiole nelle sue strade da Castelnuovo<br />
Berardenga a Montalcino e fino a Siena,<br />
con una sosta sul Sante Marie per un<br />
saluto e una foto. Il piccolo paesino è<br />
tornato alla sua vita e al suo angolo nei<br />
ricordi che lasciano il sapore di un sogno<br />
da voler fare ancora. Magari chiudendo<br />
gli occhi per un attimo prima di<br />
mettere in moto e andar via da queste<br />
stradine intrecciate di terra e asfalto. Il<br />
filo si tende ma non si spezza e riporterà<br />
sempre da queste parti. È un ricordo e<br />
un sorriso che non saprà mai di addio.