Arconaleno 04/2016

Fratellanza contro Terrorismo
In una recente occasione, ben prima
che i tremendi fatti di Parigi
o Bruxelles scuotessero il cuore
dell’Europa, Papa Francesco ha indicato
la Fratellanza quale strumento di
lotta al terrorismo.
Alla luce degli episodi recenti che, in
qualche maniera stanno condizionando
la nostra società e la nostra vita,
vorrei affrontare in questo editoriale il
tema. Reputo opportuno partire proprio
dall’indicazione del Papa che, in
quanto scaut, possiamo condividere
e fare nostra. Già BP infatti, consapevole
delle atrocità della guerra, aveva
indicato nella fratellanza scaut la possibilità
di coesione internazionale tra
popoli, identificando
negli ideali
del movimento il
comune denominatore
su cui costruire
un rapporto con
tradizioni, culture
e, soprattutto, credi
religiosi differenti.
In una conversazione
tra scaut,
l’editoriale sarebbe
concluso qui: abbiamo
trovato la
soluzione, anzi tra
scaut non abbiamo
problemi, la nostra
fratellanza batte il
terrorismo. Tuttavia,
la società in cui
siamo inseriti va in
una direzione differente, poco chiara.
Si erigono muri, si evocano barriere, si
instaurano politiche economiche che
penalizzano taluni a vantaggio di altri.
Oppure si propongono soluzioni di
apparente buon cuore, si pronunciano
parole di grande levatura morale, ma le
soluzioni al problema non si vedono.
Eppure sono sotto gli occhi di tutti: lo
viviamo nello scautismo. Bisogna tornare
al comune denominatore di uomini
e donne che vogliono vivere in pace.
Bisogna rifarsi alle regole del vivere
comune, la famosa e ormai scomparsa
educazione civica ad esempio, in cui,
su un tappeto di educazione condivisa
si costruisce la convivenza delle diver-
L’EDITORIALE 3