07.04.2017 Views

settimanale AQUILE del 07 aprile 2017

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di Arianna Michettoni<br />

Succede che la Lazio trovi<br />

una comfort-win contro il<br />

Sassuolo, pur avendo la<br />

testa altrove – e, nello specifico,<br />

quell'altrove è fatto di<br />

ansie e speranze, di aspettative<br />

e rivincite. Succede che<br />

l'altrove arrivi proiettandola –<br />

ma la sua luce già splendeva<br />

fin lì – nell'Olimpo <strong>del</strong> calcio<br />

nostrano. Succede che i<br />

biancocelesti, da "incubo<br />

peggiore", si svegliano a vivere<br />

una realtà migliore <strong>del</strong><br />

sogno: come nel più dolce<br />

dei lieto fine, quando il principe<br />

(bianco)azzurro, sconfitta<br />

la strega cattiva, da un<br />

bacio alla sua principessa (la<br />

cui prigione è stata convenientemente<br />

cambiata dalla<br />

torre alla curva) riconsegnando<br />

alla felice realtà, fatta<br />

di giorni lieti e ricordo di<br />

gesta eroiche. Succede insomma<br />

che la Lazio, la magica<br />

creatura di Inzaghi, non<br />

è poi tanto Immobile – anzi, si<br />

muove parecchio: avanza in<br />

finale di Coppa Italia, avanza<br />

spavalda in campionato. E<br />

che, passettino dopo passettino,<br />

con i sassolini accumulati<br />

nella scarpa – e tirati da<br />

chi ora si affretta a nascondere<br />

la mano – ci giochi a<br />

campana, tanando tutti: la<br />

roma innanzitutto, col suo<br />

bel triplete al rovescio (fuori<br />

dalla Champions, dall'Europa<br />

League e dalla Coppa Italia);<br />

i disamorati, i contestatori<br />

per troppo amore, gli sfiduciati<br />

dalla gestione, dalla<br />

campagna acquisti – è notizia<br />

odierna che la Lazio abbia<br />

un monte ingaggi diviso<br />

quattro, se paragonato ai rivali<br />

cittadini, e che la società<br />

biancoceleste sia riuscita a<br />

muovere pedine quali Milinkovic<br />

ed Immobile ad una<br />

cifra pari ad un qualsiasi rincalzo<br />

giallorosso. La prima<br />

squadra <strong>del</strong>la capitale è una<br />

macchina perfetta, costruita<br />

pezzo dopo pezzo con il sacrificio,<br />

la costanza e l'impegno:<br />

senza proclami o aiuti,<br />

con gli sfavori <strong>del</strong>la sorte, e<br />

quasi mai elogiata – si pensi<br />

il continuo pompare <strong>del</strong>l'Inter,<br />

per esempio, ancora associata<br />

alla lotta terzo posto<br />

nonostante la giusta sconfitta<br />

contro la Sampdoria; o<br />

<strong>del</strong>le ambizioni milaniste, pur<br />

fermatesi ad un pareggio<br />

contro il Pescara.<br />

È una strana euforia quella<br />

laziale, quella <strong>del</strong> riprendersi<br />

tutto quello che <strong>del</strong>la Lazio è:<br />

primato cittadino, orgoglio<br />

dei tifosi, prime pagine dei<br />

giornali. Un'euforia che, tuttavia,<br />

non appartiene <strong>del</strong><br />

tutto ai colori biancocelesti:<br />

il coro unisono è "testa al Napoli"<br />

e a tutto quello che<br />

verrà.

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