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16<br />

2007<br />

dalla nostra<br />

<strong>cooperativa</strong> luglio 2007<br />

<strong>cooperativa</strong><br />

Giovanni Beduschi<br />

La vita in fumetti<br />

Fabiana Panizzolo<br />

Giovanni Beduschi<br />

Via Ornato. Fino a pochi mesi fa’ potevamo suonare al<br />

campanello di Giovanni Beduschi che ha vissuto qui dal<br />

1994 al 2006.<br />

Nonostante il suo recente trasferimento a Bovisio, Giovanni continua<br />

ad essere attivamente presente nella vita di Niguarda, continuando<br />

la sua collaborazione con Zona 9.<br />

La sua vitalità e freschezza lo portano a partecipare a molte iniziative<br />

tra le quali ultimamente la mostra tenutasi presso Villa Vertua<br />

a Nova Milanese allestita dal 31 marzo al 7 aprile. Ironia e umorismo<br />

genuino sono le costanti del lavoro di Giovanni che nella sala<br />

a lui adibita ha saputo regalarci sorrisi sinceri e schietti, quell’allegria<br />

semplice che spesso manca nella nostra quotidianità.<br />

Ed è proprio alla vita di tutti i giorni che il nostro amico si ispira,<br />

ruba momenti di vita vissuta per farne materiale da disegno, creando<br />

così un mondo parallelo dove ogni argomento viene affrontato<br />

con l’arma del divertimento: le persone che lo circondano, colleghi,<br />

amici, familiari, vengono trasformati in personaggi che<br />

discutono su temi attuali. Lui stesso si fa personaggio immergendosi<br />

nella dimensione di cui è l’artefice, mescolando divertimento<br />

e relax in questo che è più di un semplice hobby, ma nemmeno<br />

un’occupazione e tempo pieno. Tali caratteristiche rendono il suo<br />

essere fumettista una via di fuga dalla pesantezza della giornate<br />

scandite dai soliti impegni, creando un parallelo tra quella che è la<br />

vita vissuta e la vita disegnata.<br />

E proprio questo legame emerge dalle vignette ammirate<br />

durante la mostra: si è viaggiato in compagnia di Nasone, alter<br />

ego di Giovanni. Personaggio per tutti, la cui nascita è legata<br />

ad un episodio dell’infanzia di Giovanni: da bambino nuotando<br />

sott’acqua andò a sbattere col naso contro la parete della<br />

piscina e la nonna gli disse che gli sarebbe cresciuto il nasone.<br />

Da qui lo spunto per quello che è diventato il compagno di<br />

avventure di Giovanni, il dominatore delle scene, o meglio, dei<br />

fogli. Facilmente riconoscibile, desta subito simpatia e voglia<br />

di seguirlo nelle sue vicissitudini.<br />

Giovanni manifesta chiaramente un legame particolare con<br />

Nasone, una sorta di amico immaginario che ha fatto il salto di<br />

INTERVISTAa Giovanni Beduschi<br />

qualità, ottenendo tramite la matita del suo papà la visibilità che<br />

spesso manca alla nostra fantasia; si stabilisce così un legame affettivo<br />

con i fumetti che diventano gli amici delle serate a tavolino di<br />

Giovanni pronto ad inventare nuove vignette.<br />

Le situazione spaziano da un ambito all’altro: la satira politica è<br />

tagliente senza essere spietata, ed è rivolta al pieno rispetto della<br />

parcondicio, insomma, ce n’è per tutti! Anche la vita familiare,<br />

soprattutto il rapporto di coppia è affrontato in modo divertente,<br />

facendo dei piccoli screzi tra fidanzati motivo di parodia. E così<br />

Giovanni scende in campo, cioè sul foglio, come personaggio<br />

duettando con la protagonista femminile Cris ispirata alla sua<br />

compagna Cristina.<br />

Tutti i personaggi suoi figli sono strettamente legati alla sua quotidianità,<br />

hanno il volto delle persone che scandiscono il suo<br />

tempo lavorativo e familiare. Una volta creati i fumetti ottengono<br />

una certa indipendenza: bisognosi dell’iniziale supporto della<br />

mano di Giovanni se ne distaccano subito dopo aver ottenuto una<br />

propria fisionomia e iniziano così ad essere indipendenti, a parlare<br />

con voce propria. Così è il fumetto stesso a rivolgersi a noi,<br />

a farci sorridere!<br />

Giovanni ruba ciò che sente e ne fa materiale di dialogo, usando i<br />

suoi disegni come tramite per arrivare alla gente, per suscitare<br />

un’emozione semplice, ma indispensabile: lui stesso si definisce un<br />

“artigiano del sorriso”. Con la sua matita traccia sul foglio una vita<br />

parallela a quella reale che filtrata dal suo personalissimo umorismo<br />

sa scolpire abilmente sulle nostre bocche quello che spesso ci<br />

scordiamo durante la giornata, appunto il nostro sorriso.<br />

Anche se viene sempre mantenuto il contatto tra il fumetto e la<br />

realtà, Giovanni resta legato alla forma più embrionale di questa<br />

forma d’arte, il bianco e nero, preferendolo al colore, alla visione<br />

che di continuo fruiamo delle cose: il foglio bianco fa da<br />

sfondo al mondo di cui è il demiurgo, dà luce e pienezza a quelli<br />

che sono i tratti neri, decisi e marcati che delineano i personaggi<br />

e le vicende raccontate.<br />

Tra le sue numerose collaborazioni, spicca il suo lavoro per l’agenda<br />

Comix e Smemoranda: inizialmente poco convinto da questa<br />

impresa, dubbioso sul reale riscontro che tematiche comunque

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