cooperativa - ambm
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luglio 2007<br />
GESTIONE <strong>cooperativa</strong> 3<br />
2007<br />
dalla nostra<br />
<strong>cooperativa</strong> <strong>cooperativa</strong><br />
4) I canoni applicati ai Soci residenti, essendo bloccati da sempre, hanno creato una situazione di evidente disparità. Nella tabella sottostante<br />
vi è la fotografia dei canoni per quartiere (dati ricevuti dalla struttura) divisi in fasce e possiamo sicuramente ipotizzare, senza<br />
sbagliare di molto, che la maggioranza dei Soci con età fra i 61 e oltre gli 80 anni si posiziona nelle fasce più basse:<br />
Ho provato poi a stabilire i canoni medi per un appartamento tipo sempre considerando le fasce soprariportate:<br />
In sintesi, il corpo sociale residente è composto per il 52% di Soci<br />
che hanno un’età compresa tra i 61 e oltre gli 80 anni, che pagano<br />
un canone medio che si posiziona tra 1 Euro e 21 Euro per mq<br />
all’anno (se si sommano le % delle prime tra fasce si ottiene 53%)<br />
e che partecipano al finanziamento della Cooperativa per il 60%<br />
del Prestito Sociale (al di là dei Soci anziani in ogni caso circa il<br />
53% dei nostri Soci paga canoni massimi di 101 Euro, raggiungiamo<br />
il 66% con massimo 150 Euro,per arrivare all’89 % dei Soci<br />
con massimo 246 Euro mese).<br />
Purtroppo, vista tale situazione anagrafica del nostro corpo sociale, è<br />
facile dedurre che il maggior rischio che la nostra Cooperativa corre è<br />
quello che figli e/o nipoti e/o parenti prelevino l’intero ammontare del<br />
risparmio sociale del congiunto deceduto - magari per comprarsi un<br />
appartamento - con il duplice danno per la nostra Cooperativa di perdere<br />
l’intero ammontare del risparmio e di non poter proporre appartamenti<br />
in vendita perché questa strada le è stata preclusa da una scelta degli<br />
stessi soci dell’Edificatrice.<br />
Allora io mi chiedo:<br />
• Come farà questa Cooperativa a perseguire la sua missione negli<br />
anni a venire?<br />
• Con quali capitali potrà continuare a costruire per dare una casa<br />
ai Soci in attesa?<br />
Queste sono le domande che, tramite le pagine del nostro giornale, giro<br />
a tutti i Soci, abitanti e non, con lo scopo di aprire un dibattito che veda<br />
la partecipazione più ampia possibile di tutti noi: utilizziamo tutti gli strumenti<br />
possibili, da “Lettere al giornale“ ad un forum di discussione sul<br />
sito della Cooperativa (invito la persona che lo gestisce ad attivare questa<br />
possibilità) in modo da coinvolgere più Soci possibili, abitanti ed aspiranti<br />
tali. Parliamone tutti insieme.<br />
Per ultimo, un appello ai Soci in attesa di assegnazione: partecipate alla<br />
vita sociale della <strong>cooperativa</strong> portando il vostro contributo di idee e le<br />
vostre necessita’ e aspirazioni. Ne abbiamo bisogno: purtroppo ho la<br />
netta sensazione che nei soci che hanno già soddisfatto le loro<br />
necessità abitative stia prevalendo l’egoismo.<br />
A questo punto ricordo alcune mie proposte:<br />
• Introdurre nel nostro Statuto la Cooperativa mista, che ci permetterebbe<br />
nello stesso intervento edilizio di offrire sia appartamenti in affitto<br />
che in vendita, utilizzando gli utili realizzati dalla vendita per diminuire<br />
il canone delle locazioni.<br />
• Prevedere nel nostro Statuto la possibilità di utilizzare nuovi strumenti<br />
finanziari quali ad esempio l’emissione di Azioni di Partecipazione<br />
Cooperativa o altri, a fronte di progetti edilizi precisi: questo permetterebbe<br />
di superare la logica del Cedinf che risulta del tutto insufficiente<br />
di fronte ai nuovi costi di costruzione; infatti il Socio oggi versa<br />
1.032 Euro (ieri era di 516 Euro) per poter accedere ad un appartamento<br />
del valore medio di 150.000 Euro, importo che la Cooperativa<br />
recupererà in 40 anni.<br />
• Proporre ai Soci più anziani un patto generazionale dove i Soci<br />
abitanti con contratto di locazione risalente a molti anni fa - quindi<br />
decisamente contenuto come abbiamo visto sopra- si facciano<br />
carico di un aumento del loro canone di locazione in favore delle<br />
nuove generazioni di Soci abitanti che potrebbero godere di un<br />
canone più sostenibile.<br />
• Costruire per obiettivi esplorando strade nuove: penso ad appartamenti<br />
per studenti fuori sede, penso a case protette per anziani.<br />
Queste proposte, però, non possono essere discusse in Assemblee che<br />
vedono una scarsa partecipazione del corpo sociale (350/400 presenze,<br />
deleghe comprese, a fronte di circa 5.000 Soci totali) ma devono trovare<br />
ampio dibattito tra la totalità del corpo sociale che va coinvolto in tutti i<br />
modi possibili: riunioni di quartiere, assemblee, forum sul sito Internet,<br />
lettere al Giornale ecc. La conclusione potrebbe essere un Referendum -<br />
tipo quello che viene fatto per l’elezione del CdA – dove la partecipazione<br />
normalmente è più significativa.<br />
Mi rendo conto che, con queste mie riflessioni, potrei suscitare reazioni<br />
anche sdegnate e virulente ma ritengo che sia venuto il momento di<br />
affrontare le questioni che ho sottoposto alla vostra attenzione con la convinzione<br />
che la nostra Cooperativa sia un bene prezioso da difendere e da<br />
far crescere; per me lo è stato, lo è tuttora e vorrei che potesse continuare<br />
ad esserlo per altre centinaia se non migliaia di Soci, sicuramente per<br />
le generazioni che ci seguiranno.<br />
Un cortese saluto nella speranza di arrivare a decisioni importanti per il<br />
futuro della nostra Cooperativa (e di noi tutte e tutti)<br />
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