12.12.2012 Views

cooperativa - ambm

cooperativa - ambm

cooperativa - ambm

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

24<br />

2007<br />

dalla nostra<br />

<strong>cooperativa</strong> luglio 2007<br />

<strong>cooperativa</strong><br />

MALVA: una tenera carezza verde<br />

Malva sylvestris L. - Famiglia botanica Malvaceae<br />

Federica Brambati<br />

La malva è una tenera erba, alta 50-80 cm circa, che<br />

ricresce ogni anno dalle sue radici. Può succedere che<br />

dopo la fioritura del secondo anno muoia ma a volte si comporta<br />

come una pianta perenne, specie se il terreno e il clima<br />

le sono particolarmente favorevoli; in questo caso può anche<br />

superare il metro d’altezza.<br />

E’ una pianta molto adattabile e rustica che cresce comunemente<br />

in tutta Europa, dal lungomare ai piedi delle montagne,<br />

dall’estremo sud della Spagna fino ai paesi scandinavi e<br />

oltre verso la Russia.<br />

E’ più facile trovarla vicino a fattorie, ruderi, lungo sentieri<br />

e prati incolti, dove la presenza dell’uomo o degli animali è<br />

più frequente. Ama i terreni soleggiati, fertili e ben drenati.<br />

Infatti se il suolo o il clima sono troppo umidi diventa facilmente<br />

preda delle “ruggini” ovvero di macchiette tonde,<br />

bruno-arancione, che si formano sulle foglie. Queste altro<br />

non sono che funghi molto piccoli che non solo indeboliscono<br />

la pianta e ne infestano le foglie ma ne impediscono anche<br />

l’uso erboristico.<br />

Come il girasole anche la malva silvestre segue il sole, cercando<br />

i suoi raggi dall’alba al tramonto, quasi volesse essere<br />

accarezzata dalla luce. Il tenero verde chiaro e la peluria vellutata<br />

sottolineano la dolcezza delle sue foglie che con la loro<br />

forma tondeggiante e profondamente lobata, ricordano una<br />

mano generosamente aperta.<br />

Tutta la pianta sembra rinunciare a spigoli e indurimenti e<br />

perfino i petali dei fiori invece di terminare a punta o arrotondati<br />

sono addirittura concavi (=apice ottuso). I fiori rosa<br />

o lilla, che con il loro colore discreto trasmettono serenità al<br />

solo sguardo, sono delicatamente venati di violetto e hanno<br />

cinque petali ben divisi, lunghi tre o quattro volte più del<br />

calice in cui sono inseriti.<br />

Per distinguere la Malva sylvestris L. dalla malva domestica,<br />

o Malva crispa L., bisogna far attenzione alle foglie di quest’ultima<br />

che sono meno lobate, praticamente tonde e ai fiori<br />

rosa pallido, quasi bianchi, spesso senza venature violette. I<br />

petali poi sono solo due volte più lunghi del proprio calice e<br />

i suoi fusti laterali sono sempre coricati.<br />

Ai tempi degli antichi greci, durante i periodi di carestia, la<br />

malva era, con l’asfodelo, tra i pochi cibi disponibili.<br />

Nonostante gli zuccheri che contiene non siano in gran parte<br />

assorbibili, come quelli di ogni fibra vegetale, poteva ugualmente<br />

fare la differenza tra la vita e la morte.<br />

Ben altro uso ne facevano i romani che si abbandonavano ai<br />

bagordi notturni: la prendevano la mattina dopo per ridurre<br />

gli “effetti collaterali” di una notte di gozzoviglie.<br />

Le sue ottime proprietà lenitive erano ben note agli antichi e<br />

ancora oggi le sono riconosciute dalla cultura popolare. È<br />

infatti un rimedio sfiammante e rinfrescante di tutto l’organismo,<br />

specie di stomaco, intestino, pelle, vie urinarie e vie<br />

respiratorie.<br />

Il suo succo fresco evita il gonfiore, se usato tempestivamente<br />

sulle punture degli insetti, e il decotto delle foglie è particolarmente<br />

consigliato a bimbi e anziani costipati come un<br />

lassativo ad azione extra-delicata.<br />

Plinio elogiava la malva come una vera e propria panacea e<br />

consigliava di berne il succo fresco tutti i giorni per godere<br />

di ottima salute.<br />

Come se non bastasse, a quei tempi la malva era rinomata<br />

anche come potente afrodisiaco, capace di “aumentare infinitamente<br />

il desiderio sessuale”.<br />

In particolare i semi o le radici legate vicino ai genitali erano<br />

considerati i rimedi più “efficaci”. Anche se con un passato da<br />

pianta da baccanali durante il medioevo, forse perchè i costumi<br />

si fecero più morigerati, la malva diventò il simbolo di calma e<br />

posatezza, fino al romantico XIX secolo, quando arrivò a significare<br />

addirittura amor materno e mansuetudine, secondo il<br />

complesso linguaggio dei fiori in voga a quei tempi.<br />

Per la seconda parte dell’articolo non perdetevi il prossimo<br />

numero del giornale.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!