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UOMO<br />
E SOCIETÀ<br />
SUDAMERICA<br />
Tra recessione<br />
e guerra civile<br />
La crisi più drammatica<br />
è quella che sta vivendo<br />
il Venezuela. Il Paese<br />
è stretto dalla morsa<br />
della recessione<br />
e <strong>di</strong> una «guerra<br />
civile istituzionale<br />
a bassa intensità» tra<br />
Parlamento e governo<br />
del presidente Maduro.<br />
Nella foto, alcuni<br />
scontri, lo scorso<br />
maggio, durante<br />
manifestazioni<br />
antigovernative.<br />
no la Santa Sede ha accettato il<br />
ruolo <strong>di</strong> «facilitatore» nel <strong>di</strong>alogo<br />
tra governo e opposizione<br />
promosso dall’Unione degli<br />
Stati sudamericani (Unasur).<br />
L’arroccamento delle parti sulle<br />
reciproche posizioni ha fatto,<br />
però, naufragare il processo.<br />
Purtroppo, nei mesi successivi,<br />
la tensione s’è ulteriormente<br />
intensificata. Il 29<br />
marzo, la sentenza 156 dell’Alta<br />
Corte ha esautorato l’organo<br />
parlamentare dalle sue funzioni<br />
per «oltraggio». Nonostante<br />
la contestatissima misura sia<br />
stata ritirata due giorni dopo,<br />
il tentativo <strong>di</strong> colpo <strong>di</strong> mano<br />
ha scatenato l’ira dell’opposizione,<br />
riunita nella Mesa de<br />
Unidad Democrática (Mud). Le<br />
proteste <strong>di</strong> piazza, inaugurate<br />
dallo scontro del 4 aprile,<br />
sono tuttora in corso, con un<br />
bilancio <strong>di</strong> almeno quaranta<br />
vittime.<br />
Caos in Messico<br />
e America Centrale<br />
Non meno grave è il caos,<br />
ormai cronico, in Messico e<br />
America Centrale, dove la violenza<br />
inau<strong>di</strong>ta – è da anni la<br />
regione più pericolosa al mondo<br />
– svela il dramma <strong>di</strong> una<br />
politica «ostaggio» <strong>di</strong> potenti<br />
gruppi criminali transnazionali.<br />
Con poche eccezioni, dal<br />
Rio Bravo alla Terra del Fuoco,<br />
l’America Latina ribolle.<br />
La tentazione <strong>di</strong> leggere la crisi<br />
attuale come un regresso al<br />
passato è forte. E, ancor più,<br />
quella <strong>di</strong> interpretarla in base<br />
allo schema «rivoluzione–<br />
controrivoluzione–<strong>di</strong>ttatura»<br />
(marxista in senso lato la<br />
prima e spesso con contributo<br />
esterno la seconda), proprio<br />
del Novecento.<br />
Lo spettro<br />
della <strong>di</strong>seguaglianza<br />
Il panorama internazionale,<br />
però, è mutato. Il muro <strong>di</strong><br />
Berlino è crollato. E con esso<br />
anche i suoi ostinati «derivati»<br />
dall’altro lato dell’Atlantico.<br />
Il 17 <strong>di</strong>cembre 2014 – dopo<br />
oltre mezzo secolo –, Cuba<br />
e gli Stati Uniti hanno riallacciato<br />
i rapporti <strong>di</strong>plomatici<br />
spezzati dalla Guerra Fredda.<br />
Lo scorso primo <strong>di</strong>cembre,<br />
il governo colombiano e<br />
la principale guerriglia d’ispirazione<br />
marxista, le Fuerzas<br />
Armadas Revolucionarias de<br />
Colombia (Farc), hanno messo<br />
fine a cinquantadue anni<br />
<strong>di</strong> ostilità. Un’ulteriore cesura<br />
è rappresentata dall’irruzione<br />
alla Casa Bianca <strong>di</strong> Donald<br />
Trump, del tutto <strong>di</strong>sinteressato<br />
– a parte l’ossessione<br />
del muro per fermare i migranti<br />
– alle questioni latinoamericane.<br />
Le «crisi novecentesche» sono<br />
ormai giunte al capolinea.<br />
FEDERICO PARRA / AFP / GETTY IMAGES<br />
A sopravvivere sono, semmai,<br />
le cause che le avevano<br />
provocate. Amplificate da decenni<br />
<strong>di</strong> «soluzioni-tampone»<br />
a colpi <strong>di</strong> repressione o<br />
<strong>di</strong>ttature. La pseudo-terapia,<br />
tuttavia, non ha fatto che accrescere<br />
il male. Né il boom<br />
ha potuto curarlo. Accelerati<br />
dall’effetto-globalizzazione,<br />
ora i no<strong>di</strong> irrisolti stanno<br />
venendo al pettine. In primis,<br />
la cronica fragilità delle istituzioni.<br />
La fine dei regimi e<br />
dei conflitti civili, inoltre, ha<br />
lasciato <strong>di</strong>soccupati una serie<br />
<strong>di</strong> gruppi paramilitari addestrati<br />
alla violenza e forniti<br />
<strong>di</strong> ogni genere <strong>di</strong> armi. Assuefatti<br />
all’impunità, questi si<br />
sono facilmente riciclati sul<br />
mercato criminale, rafforzando<br />
le mafie emergenti.<br />
Altro dramma irrisolto è la<br />
<strong>di</strong>seguaglianza feroce. Nonostante<br />
i recenti progressi, l’America<br />
Latina è ancora la regione<br />
con maggior <strong>di</strong>slivello<br />
tra ricchi e poveri. Poiché<br />
la politica tributaria prevede<br />
imposte bassissime su patrimoni<br />
e transazioni finanziarie,<br />
gran parte della ricchezza<br />
prodotta dal boom è rimasta<br />
intrappolata nelle tasche <strong>di</strong><br />
pochi privilegiati. È questo<br />
mix <strong>di</strong> fattori che alimenta la<br />
turbolenza attuale. I cui esiti<br />
non sono per niente scontati.<br />
I cent’anni <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne, però,<br />
sono finiti.<br />
<br />
M ESSAGGERO DI SANT’ A NTONIO<br />
20 | EDIZIONE I TALIANA P ER L ’ ESTERO - 0 7 - 0 8 / 1 7