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IL BUSINESS<br />
DEGLI INCIDENTI<br />
STRADALI<br />
La tutela per le vittime: a che punto<br />
è l’Italia? Ne abbiamo parlato con<br />
Alberto Pallotti, Presidente Nazionale<br />
dell’Associazione Italiana Familiari e<br />
Vittime della Strada - Onlus (AIFVS)<br />
L’Italia detiene<br />
un primato<br />
estremamente<br />
negativo nell’ambito<br />
della sicurezza<br />
stradale: i numeri<br />
di una strage<br />
DI EMMA DI LORENZO<br />
Con circa 4mila morti<br />
l’anno e 200mila scontri<br />
sulle strade - di cui almeno<br />
100mila producono feriti e<br />
circa 16mila contano altrettanti<br />
morti e milleduecento feriti<br />
gravi - l’Italia detiene un<br />
primato estremamente negativo<br />
nell’ambito della sicurezza<br />
stradale: i numeri di una<br />
strage. Ce ne parla Alberto<br />
Pallotti, Presidente Nazionale<br />
dell’Associazione Italiana<br />
Familiari e Vittime della<br />
Strada - Onlus (AIFVS).<br />
«L’Italia non è un paese virtuoso<br />
in materia di incidenti. Negli anni<br />
‘50 e ‘60, per la poca frequenza,<br />
si consideravano mere fatalità. Con<br />
l’aumento della popolazione, e quindi<br />
delle automobili, negli anni ‘80 si<br />
percepivano come “un doveroso tributo<br />
da pagare al progresso”. Le vittime<br />
- intese come feriti e familiari -<br />
non possono accettare questa visione.<br />
Con la legge sull’omicidio stradale,<br />
la n. 41 del 23 marzo 2016, è stato<br />
fatto un importante passo avanti a<br />
livello normativo. Da evento colposo,<br />
che termina in patteggiamento o con<br />
rito abbreviato, nei casi più gravi,<br />
iniziamo ad assistere a veri processi<br />
relativi agli incidenti stradali».<br />
Il grado di specializzazione in<br />
materia non è ancora ottimale:<br />
«Magistratura, Procura e avvocati<br />
non sono ancora sufficientemente<br />
preparati. È questo il vuoto che le<br />
Associazioni per le vittime della strada<br />
cercano di colmare: un impegno sul<br />
versante normativo e, al contempo,<br />
per le singole vittime. - aggiunge il<br />
Presidente AIFVS - Alcuni studi<br />
legali “cercano” l’incidente mortale,<br />
lucrando sul dramma delle vittime<br />
che, complice il dolore, ne risultano<br />
raggirate. L’aggregazione e l’unione<br />
tra le vittime è una strada possibile.<br />
I dati parlano di un aumento medio<br />
del doppio della pena rispetto a quello<br />
che si riscontra senza l’intervento<br />
delle Associazioni, lo stesso vale per<br />
il risarcimento. Per anni, invece,<br />
l’unica possibilità è stata il rapido<br />
patteggiamento, con conseguenze<br />
paradossali».<br />
Maria Teresa Caporaso, madre<br />
di Valerio Castiello, vittima della<br />
strada a 27 anni, ci racconta:<br />
«Ho compreso ciò che mi era accaduto<br />
ad un incontro alla Camera dei<br />
Deputati per l’istituzione della<br />
Giornata del Ricordo delle Vittime<br />
della Strada. Ho raccontato la mia<br />
storia e mi hanno spiegato che sono<br />
stata vittima di un raggiro, da parte<br />
di sedicenti amici, che mi hanno mal<br />
consigliata da un punto di vista legale.<br />
A quel punto ho capito che non potevo<br />
e non volevo restare fuori dal processo<br />
per Valerio: non si può cancellare<br />
la perdita, ma bisogna dare la<br />
possibilità alle vittime di essere difese<br />
dalla legge».<br />
<strong>#3D</strong> MAGAZINE 39