NUTSPAPER 6 frutti
• Essiccazione a bassa temperatura • Frutta Disidratata ITALIANA • Dati IRI: Andamento delle vendite nella grande distribuzione Ad agosto 2017 • Nei dintorni: mangiare e bere, dalla natura alla tavola • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana Sei piatti da gustare e collezionare
• Essiccazione a bassa temperatura • Frutta Disidratata ITALIANA • Dati IRI: Andamento delle vendite nella grande distribuzione Ad agosto 2017 • Nei dintorni: mangiare e bere, dalla natura alla tavola • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana Sei piatti da gustare e collezionare
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Essiccazione a bassa temperatura<br />
Tutte le proprietà dei vegetali, solo il gusto della natura.<br />
Il processo di essiccazione consiste nell’eliminare progressivamente<br />
dal prodotto parte del contenuto di acqua iniziale, mediante<br />
la somministrazione del calore. Abbassare il grado di umidità aiuta<br />
a ridurre l’attività enzimatica limitando al minimo le fermentazioni.<br />
L’essiccazione dei vegetali è uno dei metodi più antichi<br />
per la conservazione del cibo. Un metodo che attualmente<br />
è in forte riscoperta a causa del desiderio di avere tutto<br />
l’anno cibi con ottime qualità nutrizionali, senza additivi vari (conservanti).<br />
In genere l’essiccazione evita i problemi che si hanno<br />
con gli altri metodi.<br />
L’uso di alte temperature (sterilizzazione) distrugge una buona<br />
percentuale di sostanze utili. Le medie temperature (pastorizzazione)<br />
consentono una conservazione molto limitata. Le basse<br />
temperature bloccano l’attività dei microorganismi, che riprende<br />
appena il prodotto torna a temperatura ambiente. L’aggiunta di<br />
conservanti naturali altera le caratteristiche organolettiche e nutrizionali<br />
del prodotto.<br />
L’essiccazione è un metodo molto semplice che estrae<br />
l’80-90% dell’acqua dell’alimento in modo da privare i<br />
microrganismi di un elemento necessario al loro metabolismo.<br />
La sola estrazione dell’acqua permette di conservare<br />
vitamine, minerali, composti organici senza alterare per esempio<br />
il contenuto calorico o il gusto. Altri vantaggi non secondari sono<br />
l’economicità del metodo e la drastica riduzione dei volumi e dei<br />
pesi che consente un facile trasporto e un facile stoccaggio.<br />
Generalmente non si usano più i metodi di una volta con forno<br />
a legna e irraggiamento solare, metodi imprecisi, lunghi, a volte<br />
improbabili. L’essiccazione viene eseguita in impianti<br />
dotati di sorgenti di calore che riscaldano una certa<br />
massa d’aria per aumentare la capacità evaporativa.<br />
Questa massa investe il prodotto da essiccare e ne fa aumentare<br />
la tensione di vapore superficiale, consentendo l’evaporazione<br />
dell’acqua contenuta.<br />
Le variabili da considerare sono:<br />
• temperatura dell’aria e del prodotto;<br />
• umidità dell’aria e del prodotto;<br />
• velocità dell’aria.<br />
Oggi esistono essiccatori professionali elettrici che garantiscono<br />
un risultato veramente sorprendente. In genere sono<br />
costituiti da:<br />
• una resistenza elettrica che funge da generatore di calore, azionabile<br />
manualmente e con termostato regolabile;<br />
• una ventola che smuove l’aria intorno al prodotto;<br />
• ripiani forati su cui riposa l’alimento da essiccare.<br />
A seconda del movimento d’aria esistono due tipi di essiccatori, a<br />
flusso d’aria verticale o orizzontale.<br />
Flusso d’aria verticale: come dice il nome, sono a ripiani sovrapposti<br />
con la ventola in basso (raramente è superiore); il flusso<br />
dell’aria va dall’alto in basso, è minimo all’inizio del processo (il<br />
prodotto da essiccare occupa gran parte dello spazio), sempre<br />
più forte quando il prodotto si è ritirato.<br />
Flusso d’aria orizzontale: i ripiani sono rettangolari, posti<br />
all’interno di un contenitore rettangolare in pile di 4-6, in modo che<br />
un flusso d’aria orizzontale possa lavorarli tutti efficientemente.<br />
Se il prodotto da essiccare è poco, è conveniente riempire l’essiccatore<br />
vicino al flusso d’aria per velocizzare le operazioni, anche<br />
se sarebbe buona regola caricare il prodotto dalla parte opposta<br />
della ventola. Se si vuole risparmiare tempo è anche possibile intervenire<br />
manualmente, ridisponendo il materiale parzialmente essiccato<br />
in posizione più vicina alla sorgente di calore.<br />
Chi, invece, vuole un’essiccazione ottimale e non ha fretta, deve<br />
considerare che il percorso del prodotto è contrario a quello della<br />
direzione dell’aria: si carica l’essiccatore dalla parte opposta della<br />
ventola e si scarica dalla parte di quest’ultima.<br />
Poiché l’essiccazione avviene per evaporazione<br />
dell’acqua è necessario che il processo la estragga a<br />
livello cellulare portandola in superficie. Poiché per un<br />
millimetro di spessore ci possono essere anche dieci strati di cellule,<br />
quanto più le fette dell’alimento sono spesse tanto più durerà<br />
il processo di essiccazione. Ovviamente diminuendo lo spessore<br />
delle fette queste aumentano di numero, richiedendo un’area più<br />
grande. È necessario, quindi, raggiungere un compromesso fra<br />
area totale da essiccare e spessore delle singole fette, spessore<br />
che è correlato alla durata dell’essiccazione.<br />
L’esperienza dimostra che lo spessore delle fette deve essere<br />
compreso tra 4 e 10 mm, non escludendo casi particolari.<br />
Per esempio per le erbe aromatiche a foglia larga, lucida e pelosa,<br />
l’uso dell’essiccatore non è consigliato perché lo spessore non<br />
può essere ulteriormente ridotto e la foglia presenta una superficie<br />
di per sé molto resistente all’evaporazione (cosa che non accade<br />
per esempio con una fetta di ananas). In questo caso è preferibile<br />
la vecchia procedura dell’essiccazione all’aria per diversi giorni.<br />
In altri casi (erbe officinali) si deve evitare una temperatura superiore<br />
ai 35° che distruggerebbe i principi attivi della pianta, molto più<br />
critici dei normali principi nutrizionali. Per <strong>frutti</strong> di grandi dimensioni<br />
è obbligatorio procedere a una suddivisione in fette. Importantissima<br />
l’uniformità (grandezza e spessore) delle fette per garantire<br />
un risultato omogeneo. Per frutta e verdura di medie dimensioni<br />
è possibile limitarsi a tagliare in due il singolo pezzo. Per la frutta<br />
di piccole dimensioni è opportuno rendere permeabile la buccia,<br />
immergendo la frutta in acqua bollente o vicina all’ebollizione per<br />
60-90 secondi. I tempi tipici di essiccazione sono di due o tre ore<br />
per ogni millimetro di spessore, anche se è opportuno rifarsi al<br />
manuale dell’essiccatore usato per avere una maggior precisione<br />
nel prevedere la durata del processo. Al termine dell’essiccazione<br />
è opportuno conservare il prodotto in recipienti ermeticamente<br />
chiusi (in teoria non è necessario ma si allungano notevolmente i<br />
tempi di conservazione), al riparo dalla luce.<br />
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