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LIVORNOnonstop è... 2 attualità/opinioni Domenica 12 novembre città invasa dai podisti Che spettacolo! Servizio e foto di Roberto Onorati Come ormai è tradizione da ben 37 anni, la seconda domenica di novembre, le strade di Livorno profumano... di Maratona. Quest’anno, però, sarà la prima edizione della Half Marathon, dopo quella numero zero del 2016, che ha sostituito la classica distanza dei 42,195 km. Il prossimo 12 novembre apprestiamoci quindi a “convivere” con i 2-3mila podisti che sfileranno per le vie del centro, percorrendo i tratti più caratteristici e suggestivi della città e sui bellissimi viali a mare. Immancabile, ci sarà l’emozionante passaggio all’interno dell’Accademia Navale con il transito dal Piazzale Allievi, intorno al brigantino interrato e, novità di quest’anno, il transito anche dentro il Porto Mediceo costeggiando le antiche mura portuali per poi entrare nel Cantiere Azimut/Benetti che nell’occasione sarà allestito a festa per fare una cornice spettacolare al passaggio degli atleti e aprirà le porte alla città per visite guidate. Oltre alla gara clou della Mezzamaratona, ci saranno anche la mezzamaratona a staffetta in due, la Stralivorno, la Family Run, la Urban Nordic Walking e la Urban Dog Walking dove ognuno potrà avere la possibilità di correre insieme agli agonisti. Lungo tutto il percorso numerose le manifestazioni di intrattenimento musicale e spettacolare con bande, cori ed altre attività per le quali si spera in una numerosa presenza di cittadini che oltre a vedere la corsa potranno godere di questi spettacoli. Il giorno precedente la maratona, ovvero sabato 11 novembre, poi, in programma anche la Campestre-Scuola-Maratona riservata agli alunni/e delle Medie di Livorno e provincia che vedrà anche qui la partecipazione di oltre 1.000 ragazzi. Sempre nella stessa giornata ci sarà l’apertura dell’Expo dove all’interno, oltre a ritirare il pettorale e pacco-gara ci sarà la possibilità di visitare vari stand con molteplici prodotti. Una preghiera infine alla cittadinanza: per una mattinata lasciate i mezzi a casa e venite a correre con noi oppure ad applaudire il passaggio degli atleti. « I livornesi utilizzano sempre di più i nostri autobus. Quest’estate ogni corsa serale sulle line A, B, 8N e 8R ha avuto in media 75 passeggeri, un dato che dimostra come la scelta degli autobus gratuiti serali sia stata apprezzata da tutti i cittadini. Questa politica ha permesso di ridurre il flusso automobilistico in città ed è stata intrapresa dalla nostra amministrazione per venire incontro alle richieste e alle esigenze quotidiane di molti nostri concittadini»: FI- LIPPO NOGARIN, Sindaco di Livorno (Il Telegrafo dell’1/10/17). «Le statistiche recenti - secondo i dati Aci Istat - sono impietose: a Livorno abbiamo avuto lo scorso anno 1031 gli incidenti, nove morti e 1347 feriti, dato di gran lunga più alto rispetto a qualsiasi altro capoluogo toscano, eccetto Firenze, sia provinciale con 1741 sinistri cion 28 morti e 2280 feriti»: FRANCO PARDINI, Presidente di Aci Livorno (Il Telegrafo del 18/10/17). «Ho visitato il Mercato Centrale di Livorno e l’incredibile rete sotterranea, un gioiello di caratura europea. E’ grande e bello ma adeguarlo per trasformarlo sarebbe un investimento colossale. Al momento il percorso è in salita ed è bene coltivare e sviluppare le iniziative che stanno vedendo l’alba e che piacciono alla gente. E’ importante incoraggiare ogni iniziativa che inquadri il “Luogo mercato” come un contenitore e anche di cultura. Edifici storici come quello di Livorno potrebbero dialogare anche l’arte contemporanea. La domanda è: il pubblico sarebbe in grado di ripagare questi costi? Quale sarebbe l’afflusso?»: UMBERTO MONTANO, presidente del Consiglio di amministrazione del Mercato Centrale di Firenze (Il Telegrafo del 19/10/ 17). «L’alimentazione scolastica dei bambini di asili nido, materne ed elementari è cambiata per motivi etici, di salute, religiosi e culturali. Rispetto a 4 anni fa tra le famiglie che scelgono menù vegani e vegetariani per i loro figli, c’è stato un raddoppio del 103%. In generale, quando il primo piatto è costituito da un prodotto amidaceo (pasta, riso, gnocchi di patate, polenta), è m a b r o g p s e Questo, l’ho detto io! frasi estrapolate dalla stampa cittadina e non opportuno che il contorno non sia costituito da patate in quanto ricche di carboidrati. La frequenza di somministrazione delle patate, pur graditissime, è indicata una volata a settimana»: FRANCA SALA, responsabile dell’ufficio Ristorazione Scolastico del Comune (Il Tirreno del 20/10/17). «Se il progetto della maxi-Darsena è stato salvato dal governo è perché Livorno ha già lavorato da tempo, e prima di altri, sulle interconnessioni e sulla capacità di inoltro della merce verso i mercati di destinazione. Noi oggi abbiamo l’unico porto in Italia ad avere la connessione diretta della ferrorvia con la rete nazionale»: LUCA BECCE, amministratore delgato di Tdt (Il Tirreno del 30/ 10/17). Reg. Trib. Livorno n. 451 del 6/3/1987 Direzione, Redazione, Amministrazione e Stampa: Editrice «Il Quadrifoglio» S.a.s. Via C. Pisacane 7 - Livorno Tel. e fax. (0586) 81.40.33 e-mail: ediquad@tin.it Direttore responsabile: Bruno Damari Comitato redazione: Luciano Canessa, Claudia Damari, Stefania D'Echabur, Michela Gini, Marcello Faralli, Cesare Favilla, Giovanni Giorgetti, Marco Rossi. Photo: Roberto Onorati. Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell'autore. Numero chiuso il giorno 31/10/2017
LIVORNOnonstop è... La terza pagina 3 la terza pagina di Cesare Favilla Buche e tombini “Secondo me, - disse Giovanni conversando con gli amici – non c’è niente da reclamare perché la questione è senz’altro regolata da qualche legge altrimenti, il Comune o la Provincia sarebbero già intervenuti. È a tutti nota la loro solerzia nel risolvere i problemi che affliggono i cittadini. Se a tutt’oggi non hanno fatto niente significa che il problema non è tecnicamente solubile. E che diamine, sempre a criticare, sempre pronti a fare i bastian contrari!”. “Hai finito di blaterare a vanvera? – aggiunse un ascoltatore – i tuoi discorsi non stanno né in cielo ne in terra. Sappiamo con esattezza quanti chilometri ci sono tra noi ed ogni stella del cielo, sappiamo calcolare l’infinitesimo di un millimetro e non riescono a risolvere questo problema! Ma vallo a raccontare ai bimbi in fasce, ti rideranno in faccia anche loro…”. Queste sembrerebbero le ultime frasi di una lunga ed accorata discussione tra amici ma, in effetti, una soluzione finale non fu presentata da nessuno e le cose rimasero come erano. Le diatribe passarono sulla bocca di altri cittadini e anche oggi lo stesso argomento termina la sua ennesima puntata mandando i responsabili al diavolo o in altri posti più oscuri e decenti. Scusate, non vi ho ancora detto di cosa sto per dire perché spero abbiate la compiacenza di terminare la lettura di questo mio raccontino. Si tratta di tombini o bottinelli, chiamateli come vi pare ma resta chiaro il fatto che sono stretti parenti, anzi veri sinonimi di buca, avvallamento, depressione del territorio e, certe volte, financo di botola senza imposta di chiusura! Tutti noi abbiamo sperimentato, anzi sperimentiamo ogni giorno, gli scossoni che il nostro veicolo ci infligge ogni volta che transitiamo lungo alcune nostre strade cittadine. A parte le buche che, da un punto di vista archeologico potrebbero essere valide testimonianze di quanto vecchia o antica è la nostra città, i peggiori rimbalzi del nostro veicolo sono dovuti a tutti quei tombini che quasi alla rinfusa, senza il rispetto di un ordine tecnico, son sparsi lungo tutti i percorsi cittadini. Non si capisce perché la chiusura di alcuni tombini debba essere sempre al di sotto del piano stradale di qualche centimetro, anche di dieci centimetri! Io non pretendo che i tombinari siano reclutati in Svizzera presso il sindacato degli orologiai, ma insomma, un po’di attenzione non guasterebbe anche perché nei capitolati di appalto di certi lavori c’è sempre la clausola dell’esecuzione “a regola d’arte” e, se questa regola c’è, dovrebbe essere prevista anche una voce per compensare il prezzo da pagare. Purtroppo le cose vanno come vanno ed alcuni tombini continuano ad essere una vera e propria insidia per tutti gli utenti della strada a cominciare dai poveri pedoni, fino ai ciclisti, motociclisti ed anche automobilisti. Infatti, nessuno può negare che i tombini come quelli che abbiamo a Livorno costituiscano ancora un’insidia oggettivamente invisibile e, spesso, imprevedibile. Ed è sulla particolare natura di questa insidia che cresce l’indifferenza degli addetti ai lavori. Infatti, un qualsiasi utente della strada che dovesse subire un danno fisico o materiale per non Un tombino "sprofondato" sul Viale della Libertà. aver avuto l’accortezza di evitare un tombino od una buca sarebbe sempre dalla parte del torto perché il giudice dirà che egli doveva prevedere quell’insidia essendo noto a tutti che i tombini di Livorno non sono costruiti a livello del piano stradale! In altre parole, i “tombini” come le innumerevoli “buche” che caratterizzano i nostri marciapiedi, sono davvero autentiche insidie che, pur essendo spesso visibili, è sempre impossibile evitarle perché scansandone una cadi automaticamente nell’altra come sosteneva il manzoniano don Ferrante “che per evitar questa Scilla, si cade in Cariddi”. Insomma oltre l’onirico programma per la realizzazione di piste ciclabili sarebbe opportuno organizzare gare di gimcana ed assegnare premi a quei cittadini che riescono a percorrere un tratto di marciapiede evitando… cento buche! I ciclisti e tutti i motorizzati dovrebbero invece percorrere un tratto di strada (per esempio il viale della Libertà) evitando i numerosi tombini senza mettere in pericolo il normale flusso del traffico. Sto facendo dell’umorismo intorno ad un problema veramente serio che attende una sollecita soluzione. Non è soltanto questione di sicurezza per tutti i cittadini, i quali, oltre ad essere pedoni o motorizzati, sono anche onesti contribuenti: è soprattutto una questione di civiltà. siamo proprio “nelle bu’he” come si usa dire a Livorno?!
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