Novembre 17
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LIVORNOnonstop è...<br />
20<br />
storia<br />
Tra i due musicisti c'era grande stimna e amicizia per aver studiato insieme al Conservatorio<br />
Le parole forti di Mascagni<br />
per la morte del compagno Puccini<br />
di Massimo Grillo<br />
Giacomo Puccini morì a Bruxelles<br />
il 29 novembre 1924 mentre<br />
stava per varcare la soglia dei 66<br />
anni. Due giorni prima, alla Camera,<br />
in apertura di seduta, l’on.<br />
Costanzo Ciano aveva dato notizia<br />
della grave infermità del<br />
Maestro, dicendo tra l’altro: “E’<br />
il cantore dalla Patria, della<br />
finezza e del sentimento”.<br />
Tutta l’Italia era in lutto. Cordoglio<br />
che si estese all’Europa e al<br />
mondo, tanto era conosciuto ed<br />
amato il compositore della Bohème.<br />
Questa, ad esempio, la reazione<br />
di Pietro Mascagni, il compagno<br />
di Conservatorio a Milano,<br />
documentata da una lettera<br />
spedita da Vienna proprio il 29<br />
novembre all’amico Belli di<br />
Roma: “ ... Un quarto d’ora fa,<br />
un telegrammna urgente di Orsini-Baroni<br />
ad Angelo Ettner<br />
annunziava la cosa spaventosa:<br />
Puccini è morto! Dio mio!<br />
Non ci posso pensare! Non so<br />
più cosa dire! Puccini è morto!<br />
La mia mente è in tumulto, tutta<br />
piena di ricordi... e tutta l’anima<br />
mia è tutta piena di dolore...<br />
Piango... Piango l’amico,<br />
il collega, il fratello, piango il<br />
grande Maestro, piango l’uomo<br />
che fu sempre buono... Quale<br />
strazio! L’Italia perde un figlio<br />
che ha conquistato la Gloria<br />
al suo nome e alla sua Patria!<br />
Piangiamo insieme”.<br />
La salma di Puccini restò nella<br />
tomba di famiglia dei Toscanini<br />
al Monumentale di Milano per<br />
due anni, poi fu portata a Torre<br />
del Lago, per essere tumulata<br />
nella cappella costruita all’interno<br />
della sua villa da Pilotti, De<br />
Carolis e Magrini, cappella che<br />
in seguito accoglierà anche Elvira<br />
ed Antonio.<br />
Quel 29 novembre 1926, l’amico<br />
Bavagnoli diresse musiche tratte<br />
dalle sue opere e Mascagni<br />
pronunciò l’elogio funebre, superato<br />
però nel suscitare una<br />
Pietro Mascagni e Giacomo Puccini.<br />
viva commozione nei presenti<br />
da Renato Simoni, che disse:<br />
“Staccandoci da questa religiosa<br />
pace, non ci allontaniamo<br />
da Lui. Potremo errare per<br />
tutte le faticose strade degli<br />
uomini, e lo troveremo ovunque.<br />
Ovunque, tra le genti più<br />
diverse e sconosciute, noi sentiremo<br />
questa materna carezza<br />
della Patria”.<br />
Il compositore di Cavalleria ripropose,<br />
tuttavia, la sua commemorazione<br />
il 24 agosto 1930,<br />
e con più alti esiti, quando -<br />
come ha scritto Emilio Gragnani<br />
(a fianco nel riquadro)- “il<br />
carro di Tespi lirico ideato e<br />
realizzato da Giovacchino<br />
Forzano (dette) una memorabile<br />
rappresentazione della Bohème<br />
a Torre del Lago”, a due passi<br />
dalla villa del Maestro, che<br />
conservava le sue spoglie. Mascagni,<br />
infatti, non solo volle dirigerla,<br />
come aveva già fatto nel<br />
1909 al Costanzi di Roma, raccogliendo<br />
i ringraziamenti entusiastici<br />
e commossi dell’autore, ma<br />
una volta salito sul podio volle<br />
anche pronunciare queste parole<br />
dopo essersi rivolto al pubblico:<br />
“Signori e Signore, voi tutti<br />
siete qui<br />
raccolti<br />
per rendere<br />
omaggio<br />
alla<br />
memoria<br />
di Giacomo<br />
Puccini<br />
e per<br />
ascoltare<br />
in questa<br />
terra, ove<br />
fu concepita, l’opera che rimane<br />
il suo capolavoro. Ricordate<br />
e pensate che là, in quella<br />
casetta, egli giace per sempre<br />
inanimato. Ascolterete religiosamente<br />
quest’opera come religiosamente<br />
viene da tutti eseguita,<br />
ma intanto io vi invito ad<br />
un minuto di raccoglimento per<br />
rievocare l’anima grande che<br />
ha tanto onorato l’Italia”.<br />
La casa natale di Giacomo Puccini in Corte San Lorenzo a Lucca con di<br />
fronte la statua del Maestro.<br />
La casa natale di Pietro Mascagni in piazza Cavallotti a Livorno. Nello<br />
stesso palazzo era collocato il Forno Italia gestito dal padre.