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Storie e luoghi della Grande Guerra

Storie e luoghi della Grande Guerra - Esedra editrice - Biblioteche Valle del Sacco - Progetto finanziato dalla Regione Lazio (LR.n.26/2009) - Associazione culturale Progetto Arkés

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di fartelo sapere, è questa: la mattina prima di uscire involtati i piedi<br />

con un pezzo di giornale e poi ficcati le scarpe, dicono che i piedi si<br />

mantengono caldi tutto il giorno.<br />

A tutto questo si aggiungeva la paura degli assalti improvvisi dei<br />

nemici e paradossalmente del fuoco amico. Le guerre e le battaglie<br />

del secolo precedente, ma anche la più recente guerra libica, si erano<br />

svolte in territori del tutto differenti, con dotazioni militari adatte<br />

a quei campi di battaglia. Sui monti ora mancavano alle batterie<br />

italiane le mitragliatrici e soprattutto la possibilità di usare con precisione<br />

quelle esistenti; mancava ancora, dopo due anni al fronte,<br />

l’adeguamento dei calcoli del tiro da utilizzare in montagna dove il<br />

dislivello tra trincea e bersaglio erano completamente diversi.<br />

[...] potei facilmente determinare le cause dei disastri provocati dal<br />

tiro delle nostre artiglierie, che veniva, spesso, per fatali inevitabili<br />

errori di calcolo, centrato sulle nostre difese, anziché su quelle dell’avversario<br />

[...] 24 .<br />

Così racconta il matematico Mauro Picone chiamato nel 1916 a<br />

compilare le nuove tavola da tiro che permettessero all’artiglieria<br />

italiana di sferrare con precisione le offensive contro il nemico in<br />

montagna senza le conseguenze del maledetto fuoco amico. Picone<br />

è un esempio di quanto l’impegno degli scienziati nel conflitto<br />

– matematici, chimici, fisici – abbia avuto un ruolo rilevante nella<br />

scoperta di nuove tecnologie e per il progresso scientifico.<br />

5. I nuovi compiti delle amministrazioni comunali<br />

La <strong>Grande</strong> guerra e i suoi effetti hanno avuto ripercussioni su<br />

tutto il territorio italiano, anche sulle piccole cittadine che pure erano<br />

lontane dalle linee del fronte.<br />

Tutte le popolazioni, quasi tutte le famiglie hanno pagato un contributo<br />

molto oneroso, non solo in termini di morti, feriti, mutilati<br />

ma anche con privazioni, sofferenze e difficoltà di sostentamento.<br />

Tutte le amministrazioni, dalle grandi città ai più piccoli comuni,<br />

si sono trovate ad affrontare questioni mai affrontate prima da<br />

gestire con una diminuita quantità di impiegati – a causa <strong>della</strong> mo-<br />

24<br />

M. Picone, La mia vita, tipografia Bardi, Roma, 1972, p. 7.<br />

34

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