Alberti La Stenografia Parlamentare a Berlino, Roma 1908

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tiva dell’on. De Asarta, è stato ultimamente
adottato dalla nostra Camera dei Deputati.
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Il capo-stenografo assiste a tutta, o a quasi
tutta la seduta, nello spazio riservato agli
stenografi; rivede man mano sommariamente
quello che si viene traducendo, ed ha a sua
disposizione un impiegato speciale (journalist,
come essi lo chiamano — assistente, come è
chiamato alla nostra Camera dei Deputati) che
ha l’incarico di ordinare e numerare le cartelle
tradotte che a mano a mano vengono consegnate
dagli stenografi; annotarle su uno speciale
registro, nel quale figura l’ora precisa in
cui il turno stenografico si è svolto, gli stenografi
che hanno eseguito il lavoro, l’ora in cui
fu mandato all’oratore, l’ora in cui l’oratore
ha rimandato il discorso corretto.
Lo stesso journalist ha anche l’incarico di
far distribuire immediatamente, durante la
seduta, se ciò è possibile, le cartelle stenografiche,
o di mandarle a domicilio, appena finita
la seduta.
Con questo sistema, mi è stato assicurato
che si è arrivati al risultato, 'veramente pratico,
che la maggior parte dei discorsi, appena
finita la seduta, sono già ritornati all’uffìcio
di stenografia corretti, ed al massimo,
prima delle ore dodici del giorno dopo; tutti
gli altri discorsi possono essere passati immediatamente
in tipografia per essere composti.
Una disposizione veramente utile nella pratica,
è che nessun oratore, può rivedere le
bozze di stampa.
Tutto è lasciato alla responsabiltà del capostenografo,
il quale può anche cancellare ed
annullare i cambiamenti o le aggiunte indebite
che l’oratore avesse fatto.