contiene - Il Mattino di Bolzano
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Exibart.onpaper inteoria.37<br />
a cura <strong>di</strong> christian caliandro<br />
gli effetti speciali<br />
invecchiano presto<br />
Un’ampia riflessione sul concetto <strong>di</strong> effetto speciale. Inteso in senso allargato. Per indagare le conseguenze<br />
<strong>di</strong> un fenomeno che pone, grazie alle nuove tecnologie, tutto a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutto. Quali i risvolti sui prodotti<br />
culturali? Quale la fine delle nicchie? E dell'alternatività?<br />
��Qualche tempo fa, su queste<br />
colonne, riflettevamo sull'invecchiamento<br />
precoce dei recenti<br />
effetti <strong>di</strong>gitali al cinema 1<br />
, rispetto<br />
a quelli, meccanici ed ottici, della<br />
'vecchia scuola'. Da 2001:<br />
O<strong>di</strong>ssea nello spazio a Guerre<br />
stellari, per intenderci. Proprio i<br />
tre ultimi episo<strong>di</strong> della saga <strong>di</strong><br />
George Lucas (i primi tre in or<strong>di</strong>ne<br />
narrativo), realizzati dal 1999<br />
al 2005, rappresentano un caso<br />
esemplificativo <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>scorso.<br />
Altri esempi utili possono<br />
essere L'uomo senza ombra<br />
(2000) <strong>di</strong> Paul Verhoeven, I,<br />
robot (2004) <strong>di</strong> Alex Proyas e Io<br />
sono leggenda (2007) <strong>di</strong> Francis<br />
Lawrence. C'è sempre qualcosa<br />
<strong>di</strong> decisamente obsolescente<br />
nelle immagini <strong>di</strong> tutti questi<br />
blockbuster - ed in quelle <strong>di</strong> molti<br />
altri meno famosi -, fatto abbastanza<br />
sorprendente se si pensa<br />
che la maggior parte <strong>di</strong> essi ha al<br />
massimo cinque o sei anni <strong>di</strong> vita.<br />
Paesaggi, astronavi e mostri<br />
hanno perso quasi subito il carattere<br />
mimetico dell'illusione, per<br />
acquistare quello del cartone animato.<br />
Stesso fenomeno<br />
accade nel<br />
campo della<br />
musica, soprattutto<br />
elettronica:<br />
si pensi per<br />
esempio a gruppi<br />
come i Boards<br />
of Canada o gli<br />
Autechre, e a<br />
quanto suonino<br />
datati già oggi. E,<br />
ovviamente, in<br />
quello dell'arte<br />
contemporanea,<br />
con lo spettacolo<br />
quasi dantesco <strong>di</strong> giovani e giovanissimi<br />
autori risucchiati dal nulla<br />
a due o tre anni dal loro promettente<br />
exploit.<br />
Questo superamento accelerato<br />
è forse il riflesso formale <strong>di</strong> fenomeni<br />
profon<strong>di</strong> che riguardano la<br />
nostra società, non riconducibile<br />
semplicemente ed unicamente<br />
alla rapi<strong>di</strong>ssima evoluzione delle<br />
tecnologie nella nostra era.<br />
Gli effetti speciali sono infatti il<br />
pendant, visivo e sonoro, dell'enciclope<strong>di</strong>smo<br />
<strong>di</strong>gitale che costituisce<br />
il vero tratto caratteristico<br />
dell'ultimo decennio,<br />
apparentemente così<br />
multiforme, pluralista<br />
e confuso. Chris<br />
Anderson, <strong>di</strong>rettore<br />
della rivista Wired dal<br />
2001, ha sintetizzato<br />
le caratteristiche<br />
della nuova fruizione<br />
culturale influenzata<br />
dalla <strong>di</strong>stribuzione<br />
online nella fortunata<br />
figura della coda lunga, ponendo<br />
una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> questioni ine<strong>di</strong>te<br />
e aperte sul contesto culturale<br />
del XXI secolo. Prima fra tutte,<br />
il problema della scelta: “La travolgente<br />
realtà della nostra era<br />
online è che tutto è <strong>di</strong>sponibile. I<br />
riven<strong>di</strong>tori in rete offrono varietà<br />
in alto: George Lucas - Star<br />
Wars Episo<strong>di</strong>o III - La vendetta<br />
dei Sith, 2005<br />
a destra: Alex Proyas - I,<br />
robot, 2004<br />
qui sopra: Un grafico che<br />
rappresenta la coda lunga<br />
su una scala inimmaginabile<br />
anche solo <strong>di</strong>eci anni fa: milioni <strong>di</strong><br />
prodotti in ogni possibile variante<br />
e combinazione. Ma c'è bisogno<br />
<strong>di</strong> tutta questa scelta? Ed è gestibile?”<br />
2<br />
. Vale a <strong>di</strong>re: la <strong>di</strong>sponibilità<br />
“<br />
Che cosa vorresti che fosse<br />
scritto nel tuo epitaffio?<br />
Che noi eravamo veramente un<br />
gruppo alternativo.<br />
Intervista a Robert Smith dei Cure<br />
imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> un archivio pressoché<br />
inesauribile <strong>di</strong> oggetti non<br />
esercita un potere 'titanico' su<br />
chi si trova ad effettuare la scelta<br />
finale tra questi? La posizione<br />
<strong>di</strong> Anderson è che questa possibilità<br />
infinita non frastorna né<br />
paralizza la scelta: al contrario, la<br />
favorisce.<br />
Altre voci nel <strong>di</strong>battito sono<br />
molto meno ottimistiche. Per<br />
esempio, in un articolo pubblicato<br />
su The New Atlantis,<br />
Christine Rosen scrive: "Se<br />
queste tecnologie<br />
facilitano la polarizzazione<br />
in politica,<br />
che influenze<br />
esercitano sull'arte,<br />
la letteratura e<br />
la musica? Nella<br />
nostra frenesia <strong>di</strong><br />
trovare il modo<br />
più rapido, comodo<br />
e facilmente<br />
in<strong>di</strong>vidualizzato <strong>di</strong><br />
trovare ciò che vogliamo, stiamo<br />
creando degli eclettici teatri personali<br />
o delle sofisticate camere<br />
<strong>di</strong> riverberazione? Stiamo promuovendo<br />
un in<strong>di</strong>vidualismo<br />
creativo o un gretto in<strong>di</strong>viduali-<br />
smo? Un'espansione <strong>di</strong> scelte o<br />
un livellamento del gusto?" 3<br />
.<br />
Senza cedere alla tentazione<br />
apocalittica e moralista, si può<br />
intanto costruire l'ipotesi che<br />
questa nuova possibilità <strong>di</strong> scelta<br />
illimitata in ogni campo non solo<br />
condanni i prodotti culturali all'invecchiamento<br />
precoce, ma che<br />
si presti anche, inevitabilmente,<br />
all'effetto-nostalgia. Se tutto mi è<br />
<strong>di</strong>sponibile qui ed ora (magari in<br />
formato <strong>di</strong>gitale), or<strong>di</strong>nato in uno<br />
sterminato scaffale virtuale, allora<br />
il 'tutto' probabilmente si identifica<br />
con ciò che è stato prodotto<br />
fino a questo momento.<br />
L'esperirlo, la sua fruizione,<br />
richiede più tempo <strong>di</strong> quanto ne<br />
consenta una vita umana me<strong>di</strong>a:<br />
quin<strong>di</strong>, perché produrre il nuovo?<br />
Meglio 'godere' <strong>di</strong> ciò che fino a<br />
poco tempo fa era solo per<br />
pochi, praticamente irraggiungibile.<br />
Le 'nicchie' <strong>di</strong> cui parla<br />
Anderson si trovano dunque<br />
quasi sempre nel passato (più o<br />
meno recente), e l'onniscienza è,<br />
per costituzione, nostalgica.<br />
Inoltre, queste nicchie, in cui il<br />
mercato <strong>di</strong> massa si sta progressivamenteframmentando,<br />
non corrispondono esattamente<br />
alle vecchie culture<br />
underground (nel caso della<br />
musica, per esempio, il postpunk<br />
lon<strong>di</strong>nese, il grunge <strong>di</strong><br />
Seattle, o la stessa house<br />
music <strong>di</strong> Chicago citata dall'autore):<br />
piuttosto, sono da<br />
immaginare come dei mercati<br />
<strong>di</strong> massa in miniatura, ed i<br />
loro prodotti hanno tutto l'aspetto<br />
- inquietante o esaltante<br />
a seconda dei punti <strong>di</strong> vista<br />
- <strong>di</strong> mini-blockbuster, personalizzati<br />
secondo i gusti dell'utente.<br />
Questa "personalizzazione<br />
delle masse", raffigurata e<br />
descritta dalla coda lunga,<br />
sancisce perciò l'estinzione<br />
delle culture realmente alternative.<br />
�<br />
1<br />
Cfr. Cinema dell'irrealtà, "Exibart.onpaper"<br />
a. VI, n. 39, maggio-giugno 2007, p. 40.<br />
2<br />
C. Anderson, <strong>Il</strong> para<strong>di</strong>so della scelta, in La<br />
coda lunga, Co<strong>di</strong>ce E<strong>di</strong>zioni, Torino 2007,<br />
p. 168. Cfr. anche La cultura <strong>di</strong> nicchia, ivi,<br />
p. 180: "La coda lunga non è nient'altro<br />
che scelta infinita. Distribuzione abbondante<br />
ed economica significa varietà abbondante,<br />
economica e illimitata - e ciò significa<br />
a sua volta che il pubblico tende a <strong>di</strong>stribuirsi<br />
su una scala vasta quanto la scelta.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista dell'industria dell'intrattenimento<br />
e dei me<strong>di</strong>a mainstream, sembra<br />
un po' una battaglia tra i me<strong>di</strong>a tra<strong>di</strong>zionali<br />
e internet. Ma il problema è che, una<br />
volta che la gente ha spostato la sua<br />
attenzione online, non solo è passata da<br />
un canale me<strong>di</strong>atico a un altro, ma si è<br />
sparpagliata. Scelta infinita equivale a<br />
massima frammentazione".<br />
3<br />
C. Rosen, The Age of Egocasting, "The<br />
New Atlantis", Fall 2004 - Winter 2005,<br />
pp. 51-72.