contiene - Il Mattino di Bolzano
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4.retrocover Exibart.onpaper<br />
sondaggi<br />
http://sondaggi.exibart.com<br />
5- 53,93%<br />
6 20,71%<br />
7- 12,14%<br />
8 e mezzo 13,21%<br />
<strong>Il</strong> giu<strong>di</strong>zio sul Ministro Rutelli<br />
sexybart.<br />
chiara scarfò<br />
<strong>di</strong> ferruccio giromini<br />
Chiara Scarfò - still da "Primule", 2006<br />
Gira e rigira, l'unico vero grande protagonista<br />
dell'arte erotica resta sempre il corpo femminile.<br />
Ed è curioso, ma poi non così sorprendente,<br />
come per l'artista-uomo quel corpo rappresenti<br />
<strong>di</strong> regola la materializzazione (o l'idealizzazione)<br />
<strong>di</strong> un desiderio, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una mancanza,<br />
mentre per l'artista-donna sia in genere<br />
l'ostentazione e la messa in scena della<br />
propria realtà fisica, quin<strong>di</strong> viceversa <strong>di</strong> una<br />
presenza. Si potrà allora arrivare a <strong>di</strong>re che<br />
l'arte erotica al femminile sia piuttosto arte<br />
autoerotica? Con i dovuti <strong>di</strong>stinguo, <strong>di</strong> sicuro<br />
viene da pensarlo spesso. Non sono rare le<br />
giovani artiste che scoprono l'arte esattamente<br />
scoprendo il proprio corpo, con candore e<br />
furore, ora interrogative ed ora esclamative,<br />
squisitamente indecise tra l'offrirsi e il negarsi.<br />
Perché se in apparenza si regalano, autoritraendosi<br />
tutte ignude urbi et orbi, in realtà si<br />
nascondono <strong>di</strong>etro il <strong>di</strong>aframma della fotografia,<br />
oltre lo schermo del video, <strong>di</strong> fatto incorporee,<br />
al sicuro da contatti <strong>di</strong>retti e concreti, credendo<br />
così - e forse hanno pure ragione - <strong>di</strong><br />
condurre loro il gioco fin dove vogliono e non<br />
oltre. La trentenne Chiara Scarfò, da poco<br />
tornata alla ribalta ospite della Home Gallery<br />
<strong>di</strong> Germana Olivieri ad Olbia, incarna bene<br />
questo continuo e irrisolto confronto con se<br />
stessa, rigorosamente in solitaria, affidando i<br />
propri fantasmi ad una fotocamera <strong>di</strong>gitale in<br />
quelli che chiama, fermi o in moto, "self shot"<br />
e "self clip". Le piace in particolare un'ambientazione<br />
rivelatoria: un vecchio manicomio<br />
abbandonato. Eccola dunque aggirarsi in<br />
costume evitico - lunghi capelli fin sul seno<br />
acerbo, corpo efebico - per stanze desolate,<br />
nude quanto lei, dove le foglie secche si<br />
mescolano alle macerie, dove l'esterno si<br />
riversa nell'interno, dove i rifiuti della natura<br />
invadono le rovine della cultura. L'estasi dell'ostensione<br />
si esplica pertanto, ma in modo<br />
protetto, in spazi sospesi su un confine simbolico,<br />
"tra dentro e fuori"; in "un posto chiamato<br />
casa" alla soffice ricerca del proprio "para<strong>di</strong>so<br />
perduto"; riconoscendosi "la superba modestia<br />
della corazza" (i virgolettati sono tutti titoli<br />
suoi, per altrettante sue azioni recenti).<br />
Determinazione e fragilità coesistono, ivi,<br />
senza conflitti terribili. Quel che codesto corpo<br />
e codesto spirito <strong>di</strong> artista ci regalano è pertanto<br />
la messa in scena <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong><br />
tenera autoaffermazione, la cantilena antica<br />
dell'"io esisto".<br />
Arte Fiera si è rivelata<br />
la miglior fiera in italia 28,27%<br />
nazionalpopolare 35,02%<br />
ora è internazionale 5,49%<br />
non ci sono stato 31,22%<br />
i perché del mese<br />
BIENNALE SENZA DIRETTORE<br />
La Biennale si è fatta fondazione proprio per starsene<br />
bel bella autonoma dalla politica. Beh, dunque non è<br />
certo la 'vacanza' <strong>di</strong> Governo il motivo per cui il presidente<br />
Baratta - che è l'unico titolato a farlo - non nomina<br />
ancora il <strong>di</strong>rettore per le Arti Visive che si dovranno svolgere<br />
tra poco più <strong>di</strong> un anno. E se il motivo non è, come<br />
non vogliamo neppure pensare che sia, politico, allora<br />
perché si sta perdendo tutto questo tempo?<br />
ARTE CIAK<br />
Non sappiamo sinceramente il perché e in tal senso<br />
atten<strong>di</strong>amo suggerimenti dai nostri arguti lettori. Ma sta<br />
<strong>di</strong> fatto che viviamo dei mesi in cui l'arte contemporanea<br />
la fa da padrona sul grande schermo. Tra Marjane<br />
Satrapi e Julian Schnabel ad<strong>di</strong>rittura si è parlato anche<br />
<strong>di</strong> incassi, e la cosa non è banale. E poi tra poche settimane<br />
sarà la volta del lungometraggio <strong>di</strong> Sergio Rubini<br />
con Riccardo Scamarcio. Protagonisti l'arte contemporanea,<br />
un controverso scultore e una rivista... Indovinate<br />
quale!<br />
PER UN PAESAGGIO IN PIU'<br />
Molti lettori ci hanno sollecitato a spiegar loro il perché.<br />
E ci siamo trovati in non poca <strong>di</strong>fficoltà. La domanda era<br />
in buona sostanza posta in questi termini: perché la ministeriale<br />
DARC (Direzione generale per l'arte e l'architettura<br />
contemporanea) proprio ora che stava assumendo<br />
una popolarità del suo marchio viene mo<strong>di</strong>ficata nel suo<br />
nome, nel suo marchio e nelle sue attribuzioni e <strong>di</strong>venta<br />
PARC (Direzione generale per il paesaggio, l'architettura<br />
e l'arte contemporanea)? Eggià, perché?<br />
vedodoppio<br />
sopra: Andrea Chiesi<br />
sotto: Quentin Tarantino<br />
sopra: <strong>Il</strong> logo del Pa<strong>di</strong>glione Italiano all'Expo<br />
Internazionale <strong>di</strong> Saragozza 2008<br />
sotto: <strong>Il</strong> logo del nuovo Partito<br />
Democratico<br />
UN RESIDENCE A VENEZIA<br />
Beh, <strong>di</strong>ciamocela tutta. Questa è una delle più<br />
gran<strong>di</strong> falle del sistema-Italia dell'arte contemporanea.<br />
Certo, certo, stiamo parlando della<br />
profonda mancanza <strong>di</strong> residenze per giovani<br />
artisti. Esteri e non solo. E dunque lo<strong>di</strong> e elogi<br />
a chi cerca <strong>di</strong> riparare alla mancanza. Come<br />
la Fondazione Bevilacqua La Masa <strong>di</strong> Venezia,<br />
che a tal scopo - dopo alcune voci maligne<br />
sulla destinazione - sta restaurando lo storico<br />
Palazzo Carminati. Dove aprirà quattor<strong>di</strong>ci<br />
stu<strong>di</strong>.<br />
MILANO DI MODA<br />
Senza stare a fare tanto gli schizzinosi o gli<br />
snob. Senza fare gli occhiacci al mondo del<br />
fashion che si 'intromette' in quello dell'arte.<br />
Senza accogliere a bocca storta i 'capitalisti'<br />
della moda. Insomma, occorre dare a Cesare<br />
quel che è suo. E nella fattispecie, parlando <strong>di</strong><br />
Milano, occorre considerare come alcune tra<br />
le migliori mostre che transitano in città<br />
siano solo ed esclusivo merito delle fondazioni<br />
modaiole (Prada, Trussar<strong>di</strong>). Cosa sarebbe<br />
la già traballante offerta a Milano senza <strong>di</strong><br />
loro?<br />
TRIS DI MUSEI<br />
Quanto ci piace piangerci addosso? Dire che<br />
siamo sempre gli ultimi? Avallare la sindrome<br />
del fanalino-<strong>di</strong>-coda? Ebbene, i tanti professionisti<br />
della lagna italica si sveglino, perché si<br />
dà il caso che nei prossimi mesi nel Belpaese<br />
apriranno non uno, non due, ma ben tre<br />
musei d'arte contemporanea che, se ben<br />
gestiti e ben lanciati, potrebbero significare il<br />
definitivo inserimento del nostro circuito nel<br />
più vasto consenso internazionale <strong>di</strong> settore.<br />
E allora forza Museion, forza Macro e forza<br />
Maxxi.<br />
SCARAVAGGIO<br />
Un <strong>di</strong>rettore della fotografia come Vittorio<br />
Storaro, due consulenti autorevoli come<br />
Maurizio Marini e Clau<strong>di</strong>o Strinati. Eppure la<br />
fissscion "Caravaggio", andata in onda su<br />
Rai1, ha riproposto il solito cliché del puttaniere-alcolizzato-rissoso-squilibrato,<br />
fra continui<br />
duelli alla tre moschettieri e svenevolezze<br />
da soap opera. Misericor<strong>di</strong>a.<br />
BLA BLA BOLLA<br />
Non ci piace neppure un po' la recente tendenza<br />
<strong>di</strong> certi giornali, anche e soprattutto<br />
quoti<strong>di</strong>ani, a dare spazio a notizie, focus, speciali<br />
e inchieste sul mercato dell'arte. Così,<br />
perché fa figo, perché gira voce che c'è movimento,<br />
perché c'è magari la bolla o quant'altro.<br />
Insomma, il mercato dell'arte già è una<br />
roba folle e delicata per conto suo. Ci manca<br />
solo il rumore della stampa generalista...<br />
STAMPA ESTEROFILA<br />
A proposito <strong>di</strong> nuovi musei, <strong>di</strong> cui nel capitolo<br />
degli 'OK'. Ma avete notato, o lettori, quale<br />
massiccia copertura me<strong>di</strong>atica è stata riservata<br />
al New Museum <strong>di</strong> Nuova York?<br />
Quoti<strong>di</strong>ani, settimanali, mensili e bimestrali si<br />
sono accalcati per pubblicare la foto dei sette<br />
scatolotti d'alluminio planati per colpa <strong>di</strong> alcuni<br />
architetti jap in quel della Bowery. Sarà<br />
stata la presenza del nostrano Massimiliano<br />
Gioni tra i curatori; sarà stata l'attenzione che<br />
sempre, giustamente, nutriamo per New<br />
York. Cosa sarà stato non lo sappiamo, ma<br />
questa affettuosa attenzione speriamo si<br />
ripeta, quantomeno nelle stesse proporzioni,<br />
anche in occasione <strong>di</strong> aperture <strong>di</strong> musei che,<br />
invece, poverini, avranno sede in Italy...