KN8-2018
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6 diocesi<br />
sabato 3 marzo <strong>2018</strong> - Anno 9 n°8<br />
In ricordo di Mons.<br />
Domenico Di Salvia<br />
La speranza<br />
in un incontro<br />
DI MONS. FILIPPO MELONE<br />
Noi siamo eterni, non<br />
moriremo mai.<br />
Questa è l’unica<br />
certezza, che fa vibrare<br />
il frattempo che viviamo verso<br />
l’orizzonte di Dio. È la carezza dell’anima, che<br />
trasfigura i progetti, le mete, le aspirazioni dell’esistenza<br />
in un intarsio di sincere speranze, capaci<br />
di far superare ogni difficoltà.<br />
È la linfa,che irrora il cuore di chi si pone alla sequela<br />
di Cristo, soprattutto di chi chiamato, risponde,<br />
donando se stesso senza se e senza ma,<br />
spendendosi al servizio di Dio e della Chiesa.<br />
E’ la storia di Mons. Domenico Di Salvia, un sacerdote,<br />
che avendo liberamente detto il suo sì,<br />
seppe trasformare gli istanti della propria vita in<br />
cestini di amore per Dio e i fratelli.<br />
Infatti, mai arrestò il cammino sacerdotale,<br />
sempre impregnato di profonde tensioni spirituali<br />
e pastorali, nemmeno quando la fragilità<br />
del corpo gli stava lasciando qualche segno di<br />
pensosità.<br />
In lui ciò che contava e generava nei cuori di<br />
tutti l’ammirazione per la sua vita era il desiderio<br />
di essere sempre presente nella Comunità,<br />
dove sapeva registrare e fare suo ogni sguardo<br />
di gioia e di dolore, ma soprattutto di dire ad<br />
ognuno che egli era lì, pronto a gioire e a soffrire<br />
per chi gli si affidava.<br />
Ordinato sacerdote il 28 ottobre 1966 da S. E.<br />
Mons. Tommaso Leonetti, iniziò la sua avventura<br />
– come Viceparroco - nella Parrocchia di S. Maria<br />
Maggiore e Simmaco in S. Maria Capua Vetere,<br />
dove era nato, con l’entusiasmo dei suoi 24 anni.<br />
Qui in cinque anni lasciò in chiunque, con il suo<br />
modo di essere e di agire, intelligenti orme di sequela.<br />
Sprigionava un grande fascino, quello di un sacerdote,<br />
che, per quanto a primo impatto poteva<br />
sembrare severo e distaccato, all’improvviso si<br />
scioglieva in misurati sorrisi di gioia e di attrazione,<br />
soprattutto nei riguardi dei giovani, che<br />
vedevano in lui l’amico, il fratello, la persona<br />
vera, a cui confidare ansie e crisi. Per tutti -don<br />
Mimì- aveva parole di profonda comprensione e<br />
di vivace affetto.<br />
Nell’anno 1976, sempre da S. E. Mons. Tommaso<br />
Leonetti, fu nominato Parroco di Sant’Agostino<br />
in S. Maria C.V., dove svolse il ministero con la solita<br />
passione e sempre con serena dedizione, fino<br />
al 1983, quando fu nominato Parroco della Cattedrale<br />
“Maria SS. Assunta in Cielo” in Capua da<br />
Mons. Luigi Diligenza.<br />
Ed è proprio in questo periodo che, pur non facendo<br />
mai mancare la presenza pastorale nella<br />
sua Comunità parrocchiale, diresse con competenza<br />
ed impegno il ruolo di Responsabile dell’Ufficio<br />
catechistico, coinvolgendo tutti gli<br />
insegnanti di Religione in molte attività diocesane.<br />
Veramente fu un punto di riferimento sia nelle<br />
piccole che nelle grandi scelte della Diocesi.<br />
Infine, dopo aver lavorato con dignità e senza<br />
mai risparmiarsi, accolse il trasferimento, ancora<br />
come Parroco, nel Duomo di S. Maria C. V., dove,<br />
in tre anni, ha concluso il suo cammino.<br />
Qui, il suo è stato solo un ritorno, forse per respirare,<br />
ancora una volta, la vecchia aria di casa,<br />
dove brillò l’inizio della giovinezza sacerdotale,<br />
ma anche per porre il sigillo definitivo ad una<br />
vita, che anche nella sofferenza, ha insegnato a<br />
riscoprire la morte come la speranza in un Incontro.<br />
Con Mons. Domenico Di Salvia vola via un pezzo<br />
di storia, nelle cui pagine, chiunque l’abbia conosciuto,<br />
un giorno troverà il ricordo di un vero<br />
uomo e di un grande sacerdote.<br />
Nel ricordo<br />
di un sacerdote instancabile e sensibile<br />
Ciao don Mimì,<br />
buona strada per<br />
i sentieri del Cielo<br />
DI DON FRANCESCO PAPPADIA<br />
Il 25 febbraio, a seguito di una lunga, impietosa e<br />
dolorosa malattia, ci ha lasciato Monsignor Domenico<br />
di Salvia, responsabile per più di trent’anni<br />
dell’Ufficio Scuola dell’Arcidiocesi di Capua e già<br />
segretario dell’Ufficio Catechistico diocesano. In<br />
questo suo servizio, profuso con instancabile e profonda<br />
sensibilità ecclesiale per la Scuola, ha promosso<br />
la valorizzazione dell’insegnamento della religione cattolica<br />
nelle Scuole pubbliche e private, della formazione<br />
dei docenti e della pastorale scolastica.<br />
Concretizzando le indicazioni del 31° Sinodo della<br />
Chiesa di Capua, si è impegnato a promuovere, così<br />
come recita il dettato sinodale, “il rispetto della dignità<br />
dell’insegnante di religione favorendone una formazione<br />
integrale, realizzata con il coinvolgimento delle<br />
comunità di appartenenza dei<br />
docenti”. Don Mimì ha sostenuto,<br />
accompagnato e qualificato<br />
gli insegnanti di religione<br />
della Diocesi, attuando iniziative<br />
di formazione, tese all’acquisizione<br />
di più ampie<br />
competenze disciplinari, didattiche<br />
e relazionali, avvalendosi<br />
della collaborazione<br />
delle Comunità accademiche,<br />
in primis dell’Istituto Superiore<br />
di Scienze Religiose “San<br />
Roberto Bellarmino” di<br />
Capua, e di professori di<br />
chiara fama. Particolare attenzione<br />
ha riservato alla spiritualità<br />
del docente di<br />
religione (incontri nei momenti<br />
forti dell’Anno Liturgico,<br />
ritiri, pellegrinaggio in<br />
Palestina), nella consapevolezza<br />
che l’insegnamento<br />
della religione cattolica deve<br />
essere svolto “con la solerzia,<br />
la fedeltà, l’interiore partecipazione<br />
e non di rado con pazienza<br />
perseverante di chi,<br />
sostenuto nella fede, sa<br />
di realizzare il proprio<br />
compito come cammino<br />
di santificazione<br />
e di testimonianza<br />
missionaria” (Giovanni<br />
Paolo II, Discorso al<br />
Simposio del Consiglio<br />
delle Conferenze Episcopali<br />
Europee sull’IRC,,<br />
Roma 15 aprile<br />
1991). Una spiritualità “incarnata”,<br />
dunque, affinché la Comunità<br />
scolastica potesse<br />
trovare anche nell’insegnante<br />
di religione una guida competente<br />
per incontrare la fede<br />
cristiana qual è documentata<br />
nella Bibbia e nella fede cristiana.<br />
Continui e proficui,<br />
inoltre, sono stati i contatti<br />
che don Mimì ha<br />
instaurato con le autorità civili,<br />
con gli enti locali, con le<br />
Comunità scolastiche al fine<br />
di offrire uno spazio di collaborazione<br />
e di servizio. Tutti i<br />
Docenti di religione dell’Arcidiocesi<br />
custodiscono ricordi,<br />
esperienze e momenti importanti<br />
condivisi con don Mimì<br />
nell’impegno, nella preghiera<br />
e nella convivialità. A tutti ha<br />
donato una parola di conforto,<br />
una sollecitazione, un<br />
sorriso, un’amorevole ma<br />
ferma correzione, uno stimolo<br />
a migliorare. Nella certezza<br />
che ciò che ha abbondantemente<br />
seminato è germogliato<br />
in ciascuno di noi,<br />
ringraziamo il Signore per<br />
averlo conosciuto e preghiamo<br />
per la sua anima.<br />
Ciao don Mimì, buona strada<br />
per i sentieri del Cielo.